seconda prova intermedia Analisi Matematica NOME e COGNOME:............................................................... MATRICOLA: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Rispondere UNICAMENTE su questo foglio, scrivendo le risposte e le spiegazioni richieste. Stabilire la verità (V) o falsità (F) di ciascuna delle seguenti affermazioni, marcando con una crocetta il simbolo corrispondente e Motivando brevemente la risposta. In seguito sono riportati esercizi risolti. In blu sono invece riportati commenti ed indicazioni per aiutare lo studente a risolvere l’esercizio (non sono da riportare in un eventuale scritto). (V) (F) Sia f : [1, 9] → R una funzione derivabile su ]1, 9[, allora è continua sul chiuso [1, 9]. F. Il fatto che la funzione sia derivabile sull’aperto ]1, 9[ non implica che la funzione sia continua sul chiuso [1,9], Controesempio: 3 x ∈ ]1, 9 [ f (x) = 1 x ∈ {1, 9} in questo caso f è derivabile in ]1, 9[, ma non è continua in [0, 9]. (V) (F) Sia f :]1, 12[→ R una funzione derivabile, strettamente monotona. Se f (3) = 5, f 0 (5) = 17, f 0 (3) = 2, allora (f −1 )0 (5) = 1/2. F. Applichiamo il teorema di derivazione della funzione inversa: (f −1 )0 (x0 ) = otiene (f −1 )0 (5) = 1 f 0 (3) = 1 . f 0 (f −1 (x0 )) Scegliendo x0 = 5 si 1 2. (V) (F) Se f : ] − π, π[→ R è una funzione derivabile, i suoi punti di massimo sono tutti punti critici. V. Perché l’intervallo e’ aperto, e quindi si puo’ applicare il teorema di Fermat. 1 è monotona decrescente sul dominio. x 1 F. Il dominio della funzione e’ (−∞, 0)∪(0, +∞) La funzione è monotona decrescente in (−∞, 0) e nell’intervallo x (0, +∞), ma non sull’unione. (V) (F) La funzione (V) (F) Sia f : [1, 4] → R una funzione derivabile. Allora f (4) = f (1) + 3f 0 (2). F. L’enunciato del teorema di Lagrange afferma che se la funzione f è continua in [a, b] e derivabile in ]a, b[ (a) allora ∃ c ∈ ]a, b[ tale che f 0 (c) = f (b)−f , quindi non è detto che questo punto c sia proprio 2.Controesempio: la b−a parabola f (x) = x2 è derivabile e f 0 (x) = 2x, quindi f 0 (2) = 4 6= f (4)−f (1) 4−1 = 15 3 = 5. (V) (F) Sia A ⊂ R non vuoto, f : A → R una funzione derivabile. Se f 0 (x) = 0 per ogni x ∈ A, allora f e’ costante. F. Controesempio: si può prendere una funzione definita su due intervalli disgiunti e costante in questi intervalli, per esempio A = [1, 3] ∪ [4, 6] con: 1 x ∈ [1, 3] f (x) = 2 x ∈ [4, 6] Per questa funzione f 0 (x) = 0 per ogni x ∈ A, ma f non è costante in A. (V) (F) Sia f : ]0, 8[ → R una funzione continua e di classe C 1 ( ]0, 5[ ∪ ]5, 8[ ). Se f 0 (x) > 0 per ogni x ∈ ]0, 5[ ∪ ]5, 8[ , f è monotona strettamente crescente su ciascuno degli intervalli ]0, 5[ e ]5, 8[, ma non è monotona sull’unione. F. poiche’ f e’ continua su ]0, 8[ esiste una proposizione che garantisce che sotto queste ipotesi f sia monotona su ]0, 8[ (V) (F) Sia f :]0, 9[→ R una funzione di classe C 2 . Se f 00 (x) > 0 su ]0, 4[ f 00 (4) = 0, f 00 (x) > 0 su ]4, 9[. Allora f è strettamente convessa. V. Per teorema: f convessa ⇔ f 0 crescente ⇔ f 00 ≥ 0. Svolgere gli esercizi seguenti |2 cos(x) − 1| √ ESERCIZIO 1 Sia f (x) = log + 3 . La funzione f è derivabile su tutto R. Calcolare f 0 . x2 + 2 √ 1 √ 2 + 2 − (2 cos(x) − 1) 1 (x2 + 2)− 2 2x segn(2 cos(x) − 1) − 2 sin(x) x 2 2 x +2 = f 0 (x) = |2 cos(x) − 1| x2 + 2 √ 2segn(2 cos(x) − 1) x2 + 2 − sin(x)(x2 + 2) − x(2 cos(x) − 1) = (x2 + 2)|2 cos(x) − 1| ESERCIZIO 2 Sia f (x) = |x − 3|1/2 exp(|x − 3|) − 1 . Dire se la funzione è derivabile nel punto 3. Osserviamo che f (x) = |x − 3|1/2 (|x − 3| + o(|x − 3|)) = o(x − 3) per x → 3, e quindi e’ differenziabile nel punto 3, con derivata 0. |x−2| ESERCIZIO 3 Determinare dominio ed intervalli di monotonia della funzione f (x) = arctan |x+1|−5 . Dominio di f : |x + 1| = 6 5 ⇒ x + 1 6= ±5 ⇒ x 6= 4, x 6= −6, quindi D(f ) = (−∞, −6) ∪ (−6, 4) ∪ (4, +∞). La funzione arctan è monotona crescente, quindi non influisce sulla monotonia della funzione f , è sufficiente allora |x−2| studiare la monotonia del suo argomento g(x) = |x+1|−5 Per ogni x ∈] − ∞, −1[∪] − 1, 2[∪]2, +∞[ esiste g 0 e g 0 (x) = segn(x − 2) segn(x − 2)(|x + 1| − 5) − |x − 2|segn(x + 1) = (|x + 1| − 5)2 |x + 1| − 5 − (x − 2)segn(x + 1) 3segn(x + 1) − 5 = segn(x − 2) (|x + 1| − 5)2 (|x + 1| − 5)2 Pertanto Se x < −1, allora f 0 (x) > 0, Se − 1 < x < 2 allora f 0 (x) > 0, Se x > 2 allora f 0 (x) < 0 Allora gli intervalli di monotonia della funzione f sono: • f è monotona crescente in (−∞, −6) e in (−6, 2] ma non e’ crescente sull’unione dei due intervalli • f è monotona decrescente in [2, 4) e in (4, +∞), ma non e’ decrescente sull’unione dei due intervalli ESERCIZIO 4 Determinare il massimo e il minimo assoluto della funzione seguente: f : [−1, 5] → R, f (x) = |x|1/2 ex . I punti di massimo e minimo vanno cercati fra gli zeri di f 0 , i punti di non derivabilita’ e gli estremi. Per ogni x 6= 0 esiste p p 1 1 f 0 (x) = p sign(x)ex + |x|ex = ex |x| +1 2x 2 |x| Allora f 0 si annulla nel punto x = − 21 . Confrontando i valori che la funzione f assume nei punti {0, − 12 , −1, 5} si ha che: 0 è il minimo assoluto di f e √ 5 5e = f (5) è il massimo assoluto di f . ESERCIZIO 5 Determinare intervalli di convessità della funzione f (x) = |x − 4|e2x−5 . La funzione f e’ definita e continua su tutto R. Inoltre per ogni x 6= 4 esiste f 0 (x) e f 0 (x) = sign(x − 4)e2x−5 + |x − 4|e2x−5 2 = sign(x − 4)e2x−5 (1 + 2(x − 4)) = sign(x − 4)e2x−5 (2x − 7) Per ogni x 6= 4 esiste anche f 00 (x) e f 00 (x) = sign(x − 4)(e2x−5 2(2x − 7) + e2x−5 2) = 4sign(x − 4)e2x−5 (x − 3) Studio del segno di f 00 : Se x < 3, allora f 00 (x) > 0, Se 3 < x < 4 allora f 00 (x) < 0, Se x > 4 allora f 00 (x) > 0 Quindi la funzione f e’ convessa sull’intervallo (−∞, 3] e su [4, +∞), ma non e’ convessa sull’unione.