Cannabis di Stato anti- dolore c`è il bugiardino con le

19/12/2015
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Cannabis di Stato anti- dolore c'è il bugiardino con le istruzioni
MICHELE BOCCI
INDICAZIONI: dolore cronico resistente agli antinfiammatori, anoressia, nausea. Effetti collaterali:
alterazione dell'umore, ansia. Posologia e istruzioni per l'uso: 200 milligrammi per volta per via orale o
inalatoria. Da pochi giorni anche la cannabis ha il suo "bugiardino". A PAGINA 25 INDICAZIONI: dolore
cronico resistente agli antinfiammatori, anoressia, nausea. Effetti collaterali: alterazione dell'umore, ansia.
Posologia e istruzioni per l'uso: 200 milligrammi per volta per via orale o inalatoria.
Proprio come se fosse un farmaco per la febbre o per l'ipertensione, da pochi giorni anche la cannabis ha il
suo "bugiardino".
Il fatto che la marijuana venga trattata esattamente come le pillole e gli sciroppi in un decreto ministeriale
appena entrato in vigore segna una quasi rivoluzione. L'Italia apre all'uso terapeutico della cannabis e
passa dalle esperienze di un gruppo di Regioni sempre più nutrito a un atto del Governo. «Il decreto, oltre a
individuare nel ministero della Salute le funzioni di organismo statale per la coltivazione della cannabis,
contiene un allegato tecnico rivolto a medici e farmacisti per consentire l'uso medico della cannabis in
maniera omogenea in Italia», scrivono dal ministero. All'inizio di quest'anno si è scelto di coltivare la canapa
all'Istituto farmaceutico militare di Firenze, anche per risparmiare. Ma fino a che l'Esercito non sarà pronto,
cioè fino all'aprile prossimo, si potrà anche continuare ad acquistare all'estero la pianta sempre più richiesta
dai malati.
Il decreto avvia un progetto pilota: per due anni si studieranno i risultati, tramite le schede dei pazienti
compilate dai medici.
Si stima che le Regioni chiederanno almeno 100 chili di sostanza per rispondere alla domanda. Il tutto
avviene poco prima che il Parlamento discuta la legge sulla legalizzazione della cannabis promossa da
Benedetto Della Vedova. Qui siamo in un campo diverso, quello della cura. Ormai sono una decina le
amministrazioni locali dove i fiori della canapa sono uno dei tantissimi strumenti a disposizione dei dottori. Il
"bugiardino", e cioè l'allegato dell'atto legislativo, dà tutte le informazioni necessarie. Intanto sulle
indicazioni. La premessa è che, in base agli studi scientifici, «l'uso medico di cannabis non può essere
considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto a quelli standard,
quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non
tollerabili». Non un medicinale di prima scelta dunque, ma da usare dopo una valutazione del medico. Per
affrontare cosa? Intanto il dolore. La cannabis serve come analgesico in quello cronico di natura
neurologica o legato a patologie come la sclerosi multipla. Poi ha effetti sulla nausea causata da chemio o
altre terapie, stimola l'appetito in chi ha anoressia nervosa, aiuta nel glaucoma e nella sindrome di Tourette.
Ai pazienti viene consegnata una scatoletta di plastica con dentro i fiori di canapa. «È possibile preparare
un decotto di infiorescenze in acqua bollente - si spiega - e assumere tale preparazione dopo circa 15
minuti di bollitura con coperchio. Il rapporto è di 500 milligrammi di cannabis per 500 millilitri d'acqua».
Indicazioni piuttosto chiare. Se gli effetti non sono quelli desiderati, si può inalare utilizzando un
vaporizzatore. Di solito si usano 200 milligrammi a dose, la frequenza la decide il medico. Riguardo agli
effetti collaterali, il "bugiardino" fa notare come esistano molti studi su quelli provocati dall'uso
"ricreazionale" della cannabis ma pochi sull'uso medico, dove dosaggi e quantità di principio attivo sono
standard. Per questo ci si basa sui primi. «Alterazione dell'umore, insonnia e tachicardia, crisi paranoiche e
di ansia, reazioni psicotiche e infine sindrome amotivazionale». Sono state valutate anche le associazioni
con altre sostanze, come l'alcol, e con certe patologie.
Tra le avvertenze, si sottolinea che la cannabis «può indurre dipendenza complessa», un rischio però
ridotto proprio dall'uso medico. Certo, il tono di certi passaggi inquieta un po', ma è lo stesso che si trova
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 21/12/2015
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LA MEDICINA
19/12/2015
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 21/12/2015
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sui fogli di avvertenze di qualunque farmaco, anche il più comune.
www.salute.gov.it www.farmaceuticomilitare.it PER SAPERNE DI PIÙ
Il consumo in Italia 32% I cittadini tra i 15 e i 64 anni che l'hanno provata almeno una volta
40% Se si considera la fascia di età dai 15 ai 34 anni
9,2% Persone tra i 15 e i 64 anni che ne hanno fatto uso nell'ultimo anno
1,5- 3
121 mila Le piante sequestrate dalle forze dell'ordine nel 2014
147 mila I chili di hashish e marijuana sequestrati nel 2014
Le indicazioni mediche La preparazione Per ottenere il decotto far bollire i fori per 15' con il coperchio
Analgesico in patologie che danno spasticità e dolore (sclerosi multipla e lesioni del midollo) milioni di kg.
Il mercato annuo stimato dalla Direzione nazionale antimafa Analgesico nel dolore cronico (se inefcace il
trattamento con antinfammatori non steroidei, cortisonici o oppioidi) usare 500 ml.
d'acqua ogni 500 mg.
di cannabis dose/tipo: 200 mg. di inforescenze si può assumere per via orale o inalare con un
vaporizzatore Anticinetico e antiemetico nella nausea o nel vomito provocati da chemio, radio, terapie per
Hiv non risolte in altro modo Stimolante dell'appetito in anoressia, cachessia, malattie oncologiche o Aids
Ipotensivo nel glaucoma resistente Riduzione dei movimenti involontari per la sindrome di Gilles de
Tourette alterazione dell'umore insonnia e tachicardia crisi paranoiche e di ansia reazioni psicotiche
sindrome amotivazionale Gli efetti collaterali (studiati solo nell'uso ricreativo)
Nel mondo
USA California Il primo stato ad autorizzare l'uso terapeutico
Stato di Washington Legale il consumo per uso ricreativo Colorado Legalizzati consumo e vendita a chi ha
più di 21 anni
USA
1 3 3 URUGUAY Legalizzati consumo, vendita e produzione PORTOGALLO Depenalizzato l'uso di tutte le
droghe REPUBBLICA CECA Depenalizzato il possesso di piccole quantità SPAGNA Si può fumare grazie
al Social cannabis club INDIA Vendita libera in alcuni negozi, legalizzata in alcuni Stati PAESI BASSI
Tollerati e regolamentati possesso, acquisto e coltivazione
22/12/2015
Pag. 20
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Il Piemonte all'avanguardia nelle cure specialistiche il caso
Scacco matto al dolore , con una «rete» intelligente
L'alleanza di tre ospedali contro la sofferenza cronica ABBATTERE GLI SPRECHI Marzi: «Stop agli esami
inutili. Fondamentale la scelta delle medicine»
Tommaso Maria Rossi
Dal mal di schiena all'emicrania ai dolori provocati dall'artrosi: il dolore cronico va considerato una malattia.
Si calcola che una persona su quattro ne sia afflitta, 13 milioni di italiani secondo il recente Libro Bianco
dedicato all'argomento. Un dolore non trattato o trattato in modo non adeguato, può avere notevoli
ripercussioni sul benessere psicofisico del paziente e sulla sua qualità di vita. Soprattutto in età lavorativa.
La sofferenza ha un impatto sul Sistema Sanitario Nazionale di oltre 11 miliardi di costi diretti ogni anno, ai
quali si aggiungono 25 miliardi di costi indiretti (giornate lavorative perse, distacchi definitivi dal lavoro), per
un totale di 36 miliardi di spesa. Un bilancio pesante, a cui si potrebbe porre rimedio con una più
appropriata gestione del problema: grazie alla terapia del dolore, che è finalizzata proprio al trattamento
delle patologie algiche, e alla possibilità di usare i nuovi farmaci oppioidi sotto stretto controllo medico.
Sono questi, in sintesi i passi in avanti compiuti dalla Legge 38, che ha semplificato le prescrizioni, per il
dolore oncologico e non oncologico. Il Piemonte è stata la prima Regione ad aver applicato la legge 38 del
2010, e sono in via di definizione, in base al riordino della rete ospedaliera, anche i riferimenti per
indirizzare i cittadini ai centri specialistici per il dolore. Rossella Marzi, direttore della struttura di Algologia
dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Novara, nonché Coordinatore della Rete di Terapia del Dolore
della Regione Piemonte ci spiega che «per affrontare il dolore cronico complesso, la futura rete piemontese
prevederà tre strutture di eccellenza, la Città della Salute e della Scienza di Torino, il Maggiore della Carità
di Novara e l' Azienda Ospedaliera di Alessandria». «Inoltre uno degli obiettivi del percorso diagnostico
terapeutico assistenziale (PDTA) sul mal di schiena approvato lo scorso anno è quello di limitare gli esami
inutili - spiega Marzi - Non ha senso prescrivere Tac o Risonanza magnetica alle prime manifestazioni del
dolore. Un'indagine radiologica andrebbe svolta dopo un mese di dolore continuo. Il medico di base è il
primo referente, è lui che prescrive le terapie e valuta se è necessario rivolgersi allo specialista». Il dolore
cronico affligge soprattutto gli anziani, «i traumi, il dolore diffuso da artrosi, nevralgie di varia natura analizza Rossella Marzi - davanti a pazienti con più patologie, come lo sono spesso gli anziani, la scelta del
farmaco è determinante. Molti Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) interagiscono con altre
molecole e non si possono assumere per periodi prolungati. Al contrario terapie basate su oppiacei, a
basso dosaggio, si possono protrarre per un lungo periodo e non vi sono interazioni con i farmaci di ambito
cardiovascolare come antipertensivi e antiaggreganti». Talvolta i pazienti temono l'effetto «dipendenza» da
oppiaceo. Negli Stati Uniti si è parlato di abuso di oppioidi e di fenomeni di dipendenza. «È bene precisare
che in Italia vi sono leggi diverse, le prescrizioni sono controllate - conferma la dottoressa - le evidenze
cliniche rivelano che i dosaggi per combattere il dolore non provocano dipendenza. Inoltre le formulazioni
abuse deterrent (anti-abuso), che associano l'oppioide al suo antagonista, ne scoraggiano l'uso non
medico. L'andamento temporale dei consumi degli oppioidi in Italia mostra un incremento nell'ultimo
decennio. L'aumento è stato determinato dal cambiamento della legislazione sulla prescrizione (anno 2001)
e, a partire dal 2005, dall'immissione in commercio di nuove formulazioni farmaceutiche e di principi attivi in
commercio da tempo in altri Paesi ma non in Italia. Purtroppo la tendenza a non prescrivere oppioidi da
parte dei medici ospedalieri italiani viene confermata anche da una recente indagine che mostra come la
prevalenza di pazienti anziani dimessi dall'ospedale con una prescrizione di oppioidi sia solo leggermente
superiore a quella dei pazienti in ingresso; il 58% dei pazienti con dolore significativo viene dimesso senza
alcuna prescrizione di analgesici». Come ha ribadito il congresso della European Pain Federation (Efic),
tenutosi a Vienna lo scorso settembre, l'allarmismo eccessivo che si sta creando rischia di stigmatizzare
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015
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22/12/2015
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TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015
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farmaci in realtà efficaci e sicuri. E non bisogna dimenticare che è necessario curare le persone, non solo le
malattie, evitando le sofferenze inutili.
Foto: EMERGENZA Un paziente su quattro è afflitto da dolore cronico
22/12/2015
Pag. 48 Ed. Basilicata
diffusione:24843
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Il diritto di non soffrire
Convegno a Oppido, "Non soffrire è un diritto: esercitalo!". ll 59% degli intervistati soffrono di patologia
cronica e il 41% di patologia acuta. I dati riguardano più donne che uomini e la maggior parte dei lucani
intervistati conosce la legge 38/2010, solo il 26% non ne è a conoscenza. Riguardo ai casi di dolore cronico
l'età compresa è tra i 20 e i 30 anni. Questi sono i dati emersi dal sondaggio condotto dalla
Federconsumatori Basilicata e resi ufficiali durante il convegno. Va istituito pertanto un Osservatorio per la
trasparenza e legalità guidato dall'Avvocatura dello Stato, per ovviare alle numerose inchieste sulla sanità
lucana. Dobbiamo impegnarci a capire in che misura il diritto alla salute viene riconosciuto ai detenuti. Al
convegno il sottosegretario De Filippo ha fatto luce sull'intro duzione dei farmaci innovativi assicurando che
si sta sperimentando l'intervento sulle epatite C, nuovi farmaci che risolvono malattie prima difficili da
risolvere in maniera definitiva. «Due sono le parole importanti: sostenibilità e uniformità». Il dott. Ricciuti ha
spiegato cos'è la terapia del dolore e l'impor tanza nel garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia
del dolore che rientrano nei Lea: «Il dolore non riguarda solo i malati inguaribili ma esiste anche il dolore
cronico. Per troppo tempo si è considerato un semplice sintomo da sopportare, invece il dolore merita di
essere curato e noi abbiamo farmaci e tecniche innovative che ci permettono di curarlo». Al dott. Ricciuti la
Federcosumatori ha consegnato una medaglia realizzata dall'artista acheruntino Antonio Saluzzi,
accompagnata da una lettera che specifica il merito riconosciutogli come medico e come uomo per la sua
capacità di curare il dolore dei pazienti in maniera lodevole. Attenzione è stata riservata all'applicazione
della normativa europea sulla riorganizzazione dei turni di lavoro per il personale sanitario, che la Basilicata
ha prorogato a luglio. Per il dott. Giordano Giordano «è giusto bloccare il personale limitando le ore di
lavoro ma bisogna sopperire al numero di personale utile assicurare che il livello di efficienza non venga
messo in discussione, altrimenti rechiamo un danno al cittadino e quindi occorre prendere personale in
carico». Il segretario Cgil Basilicata Angelo Summa ha sottolineato che l'unica regione in Italia a non essere
in deficit nel settore sanitario è la Basilicata «perché mantiene la spesa della sanità privata sotto il 2%, che
è precondizione di salvaguardia della sanità pubblica». Il vice presidente Veroli ha invece posto l'accento
sul gioco d'azzardo affermando «per ridurre le patologie di dipendenza bisogna ridurre anche il gioco d'az
zardo, e invece in Italia si pubblicizza solo per il fatto che crea un contributo fiscale rilevante. Bisogna fare
scelte più precise ed eliminare gli sprechi. C'è bisogno di ascoltare i cittadini e le loro istanze». [*
Presidente Federconsumatori Basilicata]
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015
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ROCCO LIGRANI *
22/12/2015
Pag. 128 N.52 - 29 dicembre 2015
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DOLORE Al MASCHI SERVE PIÙ MORFINA
Gli uomini, rispetto alle donne, hanno bisogno di almeno il 60% in più di sostanze oppioidi (come per
esempio la morfina) per ottenere lo stesso sollievo dal dolore. In una serie di studi effettuati sui dolori
seguenti a un intervento chirurgico si è visto, infatti, che i malati di sesso maschile consumavano circa 2,4
volte più morfina rispetto alle compagne di corsia. Questo significa che le donne sono decisamente più
sensibile a questi farmaci antidolorifici e, quindi, ne può utilizzare una quantità inferiore per ottenere lo
stesso risultato.
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015
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Benessere: notizie flash
24/12/2015
Pag. 100 N.52 - 24 dicembre 2015
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Piaceri&Saperi BenEssere
Curarsi con la musica: efficace ed economico
Contro stress, depressione, Alzheimer, autismo le note hanno dimostrato di essere un toccasana. A volte
inatteso
di Elena Meli
anChE il SanguE è più oSSigEnaTo Sentire musica piace a tutti: le note possono essere rilassanti o
energizzanti, ma l'ascolto di un disco è sempre gradevole e può perfino migliorare il benessere. Le fasi del
piacere musicale sono due, stando ai neuroscienziati: proviamo gioia quando sappiamo che sta per
suonare la nostra canzone preferita, ancor più appagamento quando poi la ascoltiamo davvero. In entrambi
i casi è coinvolto un neurotrasmettitore dei circuiti della gratificazione, la dopamina, ma secondo le
sperimentazioni di Daniel Levitin della McGill University di Montreal c'è sotto dell'altro, qualcosa che può
ben spiegare perché il rock and roll viene associato a sesso e droga: l'ascolto delle note preferite infatti
indurrebbe il rilascio nel cervello di oppioidi, sostanze psicoattive con spiccate capacità antidolorifiche.
«Abbiamo bloccato i segnali di questi composti, dando ai volontari un farmaco antagonista degli oppioidi:
tutti i partecipanti hanno detto di aver provato molta meno gioia ascoltando il brano più amato» spiega
Levitin. «Questo spiega anche perché l'ascolto di musica abbia dimostrato di innalzare la soglia del dolore,
tanto da essere usato in clinica per ridurre le dosi di antidolorifici». Non basta: Tom Fritz del Max Planck
Institute for Human and Cognitive Sciences di Lipsia ha verificato che in pochi minuti le note addirittura
dimezzano la percezione dello sforzo necessario per un allenamento molto intenso. Chiunque abbia
provato a correre con la musica nelle orecchie può confermare, ma questi effetti inaspettati implicano
corollari di notevole importanza in medicina: alcuni ospedali già oggi utilizzano i dischi per ridurre l'ansia
prima degli interventi chirurgici e il dolore postoperatorio e «Se la musica non si impiega ovunque e più
spesso è solo perché serve più tempo perché funzioni rispetto alla somministrazione di un medicinale»,
sottolinea Levitin. Le note poi possono addirittura creare canali di comunicazione con chi non ne ha,
rivelandosi un "ponte" verso le persone con autismo: Claudio De Felice, del Policlinico Le Scotte di Siena,
ha dimostrato che melodie con determinati intervalli fra le note e soprattutto brani cantati possono mettere
in contatto col mondo esterno perfino le bimbe con sindrome di Rett, una forma di autismo molto grave.
«L'ascolto aumenta l'ossigenazione del sangue fino a farla tornare normale, si riducono stress ossidativo e
frequenza cardiaca. Soprattutto, cresce l'attenzione e scompaiono i movimenti tipici ripetuti in
continuazione, come strusciare e battere le mani. Le bimbe, che di solito non parlano né comunicano,
accennano sorrisi e vocalizzi», racconta il medico. Ma le doti nascoste della musica non finiscono qui. 1 La
musica può aiutare nella riabilitazione dopo un ictus: il ritmo del brano musicale scelto come sottofondo per
gli esercizi accompagna e facilita i movimenti dando il tempo ai gesti. Si chiama stimolazione uditiva ritmica
e aiuta i pazienti a muovere meglio le braccia e camminare più velocemente, a passi più lunghi. Le note
modulano l'attività del sistema immunitario agendo su globuli bianchi, citochine e immunoglobuline. Diverse
indagini hanno mostrato che la risposta immune può essere rafforzata, tanto che la musica sembra utile
anche in caso di bimbi nati prematuri dove è molto importante irrobustire le precarie difese. 3 Notevoli gli
effetti sulla memoria: ascoltare un brano associato a un ricordo specifico lo fa riemergere, come se fosse
più "forte" grazie all'essersi accompagnato alle note. Accade perfino in alcuni pazienti con Alzheimer, nei
quali la musica aiuta a rievocare memorie perdute tanto da essere spesso inserita nei programmi di cura e
riabilitazione. La musica è un potente antistress e non solo perché in genere si ascolta in momenti di svago
e riposo: può ridurre infatti le quantità in circolo di cortisolo, l'ormone dello stress. Le note, grazie a questo
effetto, possono perciò modulare in meglio tutte le funzioni corporee che l'ansia sbilancia, da quelle
digestive al metabolismo in generale; secondo un recente studio tedesco riescono ad aumentare
benessere e rilassamento perfino nei malati terminali. Le note influenzano l'umore, probabilmente anche
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 24/12/2015
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24/12/2015
Pag. 100 N.52 - 24 dicembre 2015
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grazie agli effetti cerebrali degli oppioidi. «Al mattino serve qualcosa che dia la carica, dopo una lite
occorrono note "calmanti": scegliere la giusta colonna sonora della giornata contribuisce al benessere fisico
e mentale», osserva Levitin. La musica può essere una vera e propria cura. La musicoterapia viene
utilizzata con successo in diverse patologie: oltre al trattamento dell'Alzheimer o dell'autismo, anche la
depressione o la psicosi, la dislessia o i disturbi del movimento possono trarne giovamento se ci si affida a
un terapeuta esperto che sappia scegliere i brani "giusti". Perché non tutte le note sono uguali: armonia,
ritmo, melodia e timbro hanno effetti diversi nella riuscita della composizione e anche su di noi.
Foto: [email protected]
TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 24/12/2015
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