19/12/2015 Pag. 1 diffusione:289003 tiratura:424634 Cannabis di Stato anti- dolore c'è il bugiardino con le istruzioni MICHELE BOCCI INDICAZIONI: dolore cronico resistente agli antinfiammatori, anoressia, nausea. Effetti collaterali: alterazione dell'umore, ansia. Posologia e istruzioni per l'uso: 200 milligrammi per volta per via orale o inalatoria. Da pochi giorni anche la cannabis ha il suo "bugiardino". A PAGINA 25 INDICAZIONI: dolore cronico resistente agli antinfiammatori, anoressia, nausea. Effetti collaterali: alterazione dell'umore, ansia. Posologia e istruzioni per l'uso: 200 milligrammi per volta per via orale o inalatoria. Proprio come se fosse un farmaco per la febbre o per l'ipertensione, da pochi giorni anche la cannabis ha il suo "bugiardino". Il fatto che la marijuana venga trattata esattamente come le pillole e gli sciroppi in un decreto ministeriale appena entrato in vigore segna una quasi rivoluzione. L'Italia apre all'uso terapeutico della cannabis e passa dalle esperienze di un gruppo di Regioni sempre più nutrito a un atto del Governo. «Il decreto, oltre a individuare nel ministero della Salute le funzioni di organismo statale per la coltivazione della cannabis, contiene un allegato tecnico rivolto a medici e farmacisti per consentire l'uso medico della cannabis in maniera omogenea in Italia», scrivono dal ministero. All'inizio di quest'anno si è scelto di coltivare la canapa all'Istituto farmaceutico militare di Firenze, anche per risparmiare. Ma fino a che l'Esercito non sarà pronto, cioè fino all'aprile prossimo, si potrà anche continuare ad acquistare all'estero la pianta sempre più richiesta dai malati. Il decreto avvia un progetto pilota: per due anni si studieranno i risultati, tramite le schede dei pazienti compilate dai medici. Si stima che le Regioni chiederanno almeno 100 chili di sostanza per rispondere alla domanda. Il tutto avviene poco prima che il Parlamento discuta la legge sulla legalizzazione della cannabis promossa da Benedetto Della Vedova. Qui siamo in un campo diverso, quello della cura. Ormai sono una decina le amministrazioni locali dove i fiori della canapa sono uno dei tantissimi strumenti a disposizione dei dottori. Il "bugiardino", e cioè l'allegato dell'atto legislativo, dà tutte le informazioni necessarie. Intanto sulle indicazioni. La premessa è che, in base agli studi scientifici, «l'uso medico di cannabis non può essere considerato una terapia propriamente detta, bensì un trattamento sintomatico di supporto a quelli standard, quando questi ultimi non hanno prodotto gli effetti desiderati o hanno provocato effetti secondari non tollerabili». Non un medicinale di prima scelta dunque, ma da usare dopo una valutazione del medico. Per affrontare cosa? Intanto il dolore. La cannabis serve come analgesico in quello cronico di natura neurologica o legato a patologie come la sclerosi multipla. Poi ha effetti sulla nausea causata da chemio o altre terapie, stimola l'appetito in chi ha anoressia nervosa, aiuta nel glaucoma e nella sindrome di Tourette. Ai pazienti viene consegnata una scatoletta di plastica con dentro i fiori di canapa. «È possibile preparare un decotto di infiorescenze in acqua bollente - si spiega - e assumere tale preparazione dopo circa 15 minuti di bollitura con coperchio. Il rapporto è di 500 milligrammi di cannabis per 500 millilitri d'acqua». Indicazioni piuttosto chiare. Se gli effetti non sono quelli desiderati, si può inalare utilizzando un vaporizzatore. Di solito si usano 200 milligrammi a dose, la frequenza la decide il medico. Riguardo agli effetti collaterali, il "bugiardino" fa notare come esistano molti studi su quelli provocati dall'uso "ricreazionale" della cannabis ma pochi sull'uso medico, dove dosaggi e quantità di principio attivo sono standard. Per questo ci si basa sui primi. «Alterazione dell'umore, insonnia e tachicardia, crisi paranoiche e di ansia, reazioni psicotiche e infine sindrome amotivazionale». Sono state valutate anche le associazioni con altre sostanze, come l'alcol, e con certe patologie. Tra le avvertenze, si sottolinea che la cannabis «può indurre dipendenza complessa», un rischio però ridotto proprio dall'uso medico. Certo, il tono di certi passaggi inquieta un po', ma è lo stesso che si trova TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 21/12/2015 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA MEDICINA 19/12/2015 Pag. 1 diffusione:289003 tiratura:424634 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 21/12/2015 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sui fogli di avvertenze di qualunque farmaco, anche il più comune. www.salute.gov.it www.farmaceuticomilitare.it PER SAPERNE DI PIÙ Il consumo in Italia 32% I cittadini tra i 15 e i 64 anni che l'hanno provata almeno una volta 40% Se si considera la fascia di età dai 15 ai 34 anni 9,2% Persone tra i 15 e i 64 anni che ne hanno fatto uso nell'ultimo anno 1,5- 3 121 mila Le piante sequestrate dalle forze dell'ordine nel 2014 147 mila I chili di hashish e marijuana sequestrati nel 2014 Le indicazioni mediche La preparazione Per ottenere il decotto far bollire i fori per 15' con il coperchio Analgesico in patologie che danno spasticità e dolore (sclerosi multipla e lesioni del midollo) milioni di kg. Il mercato annuo stimato dalla Direzione nazionale antimafa Analgesico nel dolore cronico (se inefcace il trattamento con antinfammatori non steroidei, cortisonici o oppioidi) usare 500 ml. d'acqua ogni 500 mg. di cannabis dose/tipo: 200 mg. di inforescenze si può assumere per via orale o inalare con un vaporizzatore Anticinetico e antiemetico nella nausea o nel vomito provocati da chemio, radio, terapie per Hiv non risolte in altro modo Stimolante dell'appetito in anoressia, cachessia, malattie oncologiche o Aids Ipotensivo nel glaucoma resistente Riduzione dei movimenti involontari per la sindrome di Gilles de Tourette alterazione dell'umore insonnia e tachicardia crisi paranoiche e di ansia reazioni psicotiche sindrome amotivazionale Gli efetti collaterali (studiati solo nell'uso ricreativo) Nel mondo USA California Il primo stato ad autorizzare l'uso terapeutico Stato di Washington Legale il consumo per uso ricreativo Colorado Legalizzati consumo e vendita a chi ha più di 21 anni USA 1 3 3 URUGUAY Legalizzati consumo, vendita e produzione PORTOGALLO Depenalizzato l'uso di tutte le droghe REPUBBLICA CECA Depenalizzato il possesso di piccole quantità SPAGNA Si può fumare grazie al Social cannabis club INDIA Vendita libera in alcuni negozi, legalizzata in alcuni Stati PAESI BASSI Tollerati e regolamentati possesso, acquisto e coltivazione 22/12/2015 Pag. 20 diffusione:83734 tiratura:155835 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il Piemonte all'avanguardia nelle cure specialistiche il caso Scacco matto al dolore , con una «rete» intelligente L'alleanza di tre ospedali contro la sofferenza cronica ABBATTERE GLI SPRECHI Marzi: «Stop agli esami inutili. Fondamentale la scelta delle medicine» Tommaso Maria Rossi Dal mal di schiena all'emicrania ai dolori provocati dall'artrosi: il dolore cronico va considerato una malattia. Si calcola che una persona su quattro ne sia afflitta, 13 milioni di italiani secondo il recente Libro Bianco dedicato all'argomento. Un dolore non trattato o trattato in modo non adeguato, può avere notevoli ripercussioni sul benessere psicofisico del paziente e sulla sua qualità di vita. Soprattutto in età lavorativa. La sofferenza ha un impatto sul Sistema Sanitario Nazionale di oltre 11 miliardi di costi diretti ogni anno, ai quali si aggiungono 25 miliardi di costi indiretti (giornate lavorative perse, distacchi definitivi dal lavoro), per un totale di 36 miliardi di spesa. Un bilancio pesante, a cui si potrebbe porre rimedio con una più appropriata gestione del problema: grazie alla terapia del dolore, che è finalizzata proprio al trattamento delle patologie algiche, e alla possibilità di usare i nuovi farmaci oppioidi sotto stretto controllo medico. Sono questi, in sintesi i passi in avanti compiuti dalla Legge 38, che ha semplificato le prescrizioni, per il dolore oncologico e non oncologico. Il Piemonte è stata la prima Regione ad aver applicato la legge 38 del 2010, e sono in via di definizione, in base al riordino della rete ospedaliera, anche i riferimenti per indirizzare i cittadini ai centri specialistici per il dolore. Rossella Marzi, direttore della struttura di Algologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Novara, nonché Coordinatore della Rete di Terapia del Dolore della Regione Piemonte ci spiega che «per affrontare il dolore cronico complesso, la futura rete piemontese prevederà tre strutture di eccellenza, la Città della Salute e della Scienza di Torino, il Maggiore della Carità di Novara e l' Azienda Ospedaliera di Alessandria». «Inoltre uno degli obiettivi del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) sul mal di schiena approvato lo scorso anno è quello di limitare gli esami inutili - spiega Marzi - Non ha senso prescrivere Tac o Risonanza magnetica alle prime manifestazioni del dolore. Un'indagine radiologica andrebbe svolta dopo un mese di dolore continuo. Il medico di base è il primo referente, è lui che prescrive le terapie e valuta se è necessario rivolgersi allo specialista». Il dolore cronico affligge soprattutto gli anziani, «i traumi, il dolore diffuso da artrosi, nevralgie di varia natura analizza Rossella Marzi - davanti a pazienti con più patologie, come lo sono spesso gli anziani, la scelta del farmaco è determinante. Molti Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) interagiscono con altre molecole e non si possono assumere per periodi prolungati. Al contrario terapie basate su oppiacei, a basso dosaggio, si possono protrarre per un lungo periodo e non vi sono interazioni con i farmaci di ambito cardiovascolare come antipertensivi e antiaggreganti». Talvolta i pazienti temono l'effetto «dipendenza» da oppiaceo. Negli Stati Uniti si è parlato di abuso di oppioidi e di fenomeni di dipendenza. «È bene precisare che in Italia vi sono leggi diverse, le prescrizioni sono controllate - conferma la dottoressa - le evidenze cliniche rivelano che i dosaggi per combattere il dolore non provocano dipendenza. Inoltre le formulazioni abuse deterrent (anti-abuso), che associano l'oppioide al suo antagonista, ne scoraggiano l'uso non medico. L'andamento temporale dei consumi degli oppioidi in Italia mostra un incremento nell'ultimo decennio. L'aumento è stato determinato dal cambiamento della legislazione sulla prescrizione (anno 2001) e, a partire dal 2005, dall'immissione in commercio di nuove formulazioni farmaceutiche e di principi attivi in commercio da tempo in altri Paesi ma non in Italia. Purtroppo la tendenza a non prescrivere oppioidi da parte dei medici ospedalieri italiani viene confermata anche da una recente indagine che mostra come la prevalenza di pazienti anziani dimessi dall'ospedale con una prescrizione di oppioidi sia solo leggermente superiore a quella dei pazienti in ingresso; il 58% dei pazienti con dolore significativo viene dimesso senza alcuna prescrizione di analgesici». Come ha ribadito il congresso della European Pain Federation (Efic), tenutosi a Vienna lo scorso settembre, l'allarmismo eccessivo che si sta creando rischia di stigmatizzare TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015 9 22/12/2015 Pag. 20 diffusione:83734 tiratura:155835 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato farmaci in realtà efficaci e sicuri. E non bisogna dimenticare che è necessario curare le persone, non solo le malattie, evitando le sofferenze inutili. Foto: EMERGENZA Un paziente su quattro è afflitto da dolore cronico 22/12/2015 Pag. 48 Ed. Basilicata diffusione:24843 tiratura:35894 Il diritto di non soffrire Convegno a Oppido, "Non soffrire è un diritto: esercitalo!". ll 59% degli intervistati soffrono di patologia cronica e il 41% di patologia acuta. I dati riguardano più donne che uomini e la maggior parte dei lucani intervistati conosce la legge 38/2010, solo il 26% non ne è a conoscenza. Riguardo ai casi di dolore cronico l'età compresa è tra i 20 e i 30 anni. Questi sono i dati emersi dal sondaggio condotto dalla Federconsumatori Basilicata e resi ufficiali durante il convegno. Va istituito pertanto un Osservatorio per la trasparenza e legalità guidato dall'Avvocatura dello Stato, per ovviare alle numerose inchieste sulla sanità lucana. Dobbiamo impegnarci a capire in che misura il diritto alla salute viene riconosciuto ai detenuti. Al convegno il sottosegretario De Filippo ha fatto luce sull'intro duzione dei farmaci innovativi assicurando che si sta sperimentando l'intervento sulle epatite C, nuovi farmaci che risolvono malattie prima difficili da risolvere in maniera definitiva. «Due sono le parole importanti: sostenibilità e uniformità». Il dott. Ricciuti ha spiegato cos'è la terapia del dolore e l'impor tanza nel garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore che rientrano nei Lea: «Il dolore non riguarda solo i malati inguaribili ma esiste anche il dolore cronico. Per troppo tempo si è considerato un semplice sintomo da sopportare, invece il dolore merita di essere curato e noi abbiamo farmaci e tecniche innovative che ci permettono di curarlo». Al dott. Ricciuti la Federcosumatori ha consegnato una medaglia realizzata dall'artista acheruntino Antonio Saluzzi, accompagnata da una lettera che specifica il merito riconosciutogli come medico e come uomo per la sua capacità di curare il dolore dei pazienti in maniera lodevole. Attenzione è stata riservata all'applicazione della normativa europea sulla riorganizzazione dei turni di lavoro per il personale sanitario, che la Basilicata ha prorogato a luglio. Per il dott. Giordano Giordano «è giusto bloccare il personale limitando le ore di lavoro ma bisogna sopperire al numero di personale utile assicurare che il livello di efficienza non venga messo in discussione, altrimenti rechiamo un danno al cittadino e quindi occorre prendere personale in carico». Il segretario Cgil Basilicata Angelo Summa ha sottolineato che l'unica regione in Italia a non essere in deficit nel settore sanitario è la Basilicata «perché mantiene la spesa della sanità privata sotto il 2%, che è precondizione di salvaguardia della sanità pubblica». Il vice presidente Veroli ha invece posto l'accento sul gioco d'azzardo affermando «per ridurre le patologie di dipendenza bisogna ridurre anche il gioco d'az zardo, e invece in Italia si pubblicizza solo per il fatto che crea un contributo fiscale rilevante. Bisogna fare scelte più precise ed eliminare gli sprechi. C'è bisogno di ascoltare i cittadini e le loro istanze». [* Presidente Federconsumatori Basilicata] TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ROCCO LIGRANI * 22/12/2015 Pag. 128 N.52 - 29 dicembre 2015 diffusione:380678 tiratura:492720 DOLORE Al MASCHI SERVE PIÙ MORFINA Gli uomini, rispetto alle donne, hanno bisogno di almeno il 60% in più di sostanze oppioidi (come per esempio la morfina) per ottenere lo stesso sollievo dal dolore. In una serie di studi effettuati sui dolori seguenti a un intervento chirurgico si è visto, infatti, che i malati di sesso maschile consumavano circa 2,4 volte più morfina rispetto alle compagne di corsia. Questo significa che le donne sono decisamente più sensibile a questi farmaci antidolorifici e, quindi, ne può utilizzare una quantità inferiore per ottenere lo stesso risultato. TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 22/12/2015 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Benessere: notizie flash 24/12/2015 Pag. 100 N.52 - 24 dicembre 2015 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Piaceri&Saperi BenEssere Curarsi con la musica: efficace ed economico Contro stress, depressione, Alzheimer, autismo le note hanno dimostrato di essere un toccasana. A volte inatteso di Elena Meli anChE il SanguE è più oSSigEnaTo Sentire musica piace a tutti: le note possono essere rilassanti o energizzanti, ma l'ascolto di un disco è sempre gradevole e può perfino migliorare il benessere. Le fasi del piacere musicale sono due, stando ai neuroscienziati: proviamo gioia quando sappiamo che sta per suonare la nostra canzone preferita, ancor più appagamento quando poi la ascoltiamo davvero. In entrambi i casi è coinvolto un neurotrasmettitore dei circuiti della gratificazione, la dopamina, ma secondo le sperimentazioni di Daniel Levitin della McGill University di Montreal c'è sotto dell'altro, qualcosa che può ben spiegare perché il rock and roll viene associato a sesso e droga: l'ascolto delle note preferite infatti indurrebbe il rilascio nel cervello di oppioidi, sostanze psicoattive con spiccate capacità antidolorifiche. «Abbiamo bloccato i segnali di questi composti, dando ai volontari un farmaco antagonista degli oppioidi: tutti i partecipanti hanno detto di aver provato molta meno gioia ascoltando il brano più amato» spiega Levitin. «Questo spiega anche perché l'ascolto di musica abbia dimostrato di innalzare la soglia del dolore, tanto da essere usato in clinica per ridurre le dosi di antidolorifici». Non basta: Tom Fritz del Max Planck Institute for Human and Cognitive Sciences di Lipsia ha verificato che in pochi minuti le note addirittura dimezzano la percezione dello sforzo necessario per un allenamento molto intenso. Chiunque abbia provato a correre con la musica nelle orecchie può confermare, ma questi effetti inaspettati implicano corollari di notevole importanza in medicina: alcuni ospedali già oggi utilizzano i dischi per ridurre l'ansia prima degli interventi chirurgici e il dolore postoperatorio e «Se la musica non si impiega ovunque e più spesso è solo perché serve più tempo perché funzioni rispetto alla somministrazione di un medicinale», sottolinea Levitin. Le note poi possono addirittura creare canali di comunicazione con chi non ne ha, rivelandosi un "ponte" verso le persone con autismo: Claudio De Felice, del Policlinico Le Scotte di Siena, ha dimostrato che melodie con determinati intervalli fra le note e soprattutto brani cantati possono mettere in contatto col mondo esterno perfino le bimbe con sindrome di Rett, una forma di autismo molto grave. «L'ascolto aumenta l'ossigenazione del sangue fino a farla tornare normale, si riducono stress ossidativo e frequenza cardiaca. Soprattutto, cresce l'attenzione e scompaiono i movimenti tipici ripetuti in continuazione, come strusciare e battere le mani. Le bimbe, che di solito non parlano né comunicano, accennano sorrisi e vocalizzi», racconta il medico. Ma le doti nascoste della musica non finiscono qui. 1 La musica può aiutare nella riabilitazione dopo un ictus: il ritmo del brano musicale scelto come sottofondo per gli esercizi accompagna e facilita i movimenti dando il tempo ai gesti. Si chiama stimolazione uditiva ritmica e aiuta i pazienti a muovere meglio le braccia e camminare più velocemente, a passi più lunghi. Le note modulano l'attività del sistema immunitario agendo su globuli bianchi, citochine e immunoglobuline. Diverse indagini hanno mostrato che la risposta immune può essere rafforzata, tanto che la musica sembra utile anche in caso di bimbi nati prematuri dove è molto importante irrobustire le precarie difese. 3 Notevoli gli effetti sulla memoria: ascoltare un brano associato a un ricordo specifico lo fa riemergere, come se fosse più "forte" grazie all'essersi accompagnato alle note. Accade perfino in alcuni pazienti con Alzheimer, nei quali la musica aiuta a rievocare memorie perdute tanto da essere spesso inserita nei programmi di cura e riabilitazione. La musica è un potente antistress e non solo perché in genere si ascolta in momenti di svago e riposo: può ridurre infatti le quantità in circolo di cortisolo, l'ormone dello stress. Le note, grazie a questo effetto, possono perciò modulare in meglio tutte le funzioni corporee che l'ansia sbilancia, da quelle digestive al metabolismo in generale; secondo un recente studio tedesco riescono ad aumentare benessere e rilassamento perfino nei malati terminali. Le note influenzano l'umore, probabilmente anche TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 24/12/2015 5 24/12/2015 Pag. 100 N.52 - 24 dicembre 2015 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato grazie agli effetti cerebrali degli oppioidi. «Al mattino serve qualcosa che dia la carica, dopo una lite occorrono note "calmanti": scegliere la giusta colonna sonora della giornata contribuisce al benessere fisico e mentale», osserva Levitin. La musica può essere una vera e propria cura. La musicoterapia viene utilizzata con successo in diverse patologie: oltre al trattamento dell'Alzheimer o dell'autismo, anche la depressione o la psicosi, la dislessia o i disturbi del movimento possono trarne giovamento se ci si affida a un terapeuta esperto che sappia scegliere i brani "giusti". Perché non tutte le note sono uguali: armonia, ritmo, melodia e timbro hanno effetti diversi nella riuscita della composizione e anche su di noi. Foto: [email protected] TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 24/12/2015 6