Lezione XXIII Corpo rigido 1 Rotolamento puro Consideriamo il problema bidimensionale del moto di un cilindro di raggio R su una superficie, per esempio piana e orizzontale. Si tratta di un moto di rototraslazione descritto per esempio da posizione e velocità nel piano x, y, con y asse verticale e avendo preso l’asse z parallelo all’asse del cilindro. Il moto si chiama di rotolamento puro o rotolamento senza strisciare se la velocità relativa punto del cilindro a contatto con la superficie e la superficie stessa è nulla (la porzione di cilindro a contatto con la superficie “non striscia”). vO ω × rP" vP P vO O vO O ω × rP" = −vO P Figura 1: A sinistra: Velocità di un punto sulla superficie di un cilindro in moto di rototraslazione (traslazione orizzontale e rotazione attorno al proprio asse). A destra: Il moto di rotolamento puro si ha quando il punto P di contatto tra cilindro e piano d’appoggio ha velocità nulla rispetto al piano. Usiamo l’equazione trovata nella lezione precedente per esprimere la velocità generica del punto P di contatto, prendendo come punto O di riferimento la proiezione sul piano x, y dell’asse del cilindro: ~vP = ~vO + ω ~ × ~rP0 Sapendo che ~vO è per motivi geometrici parallela al piano di appoggio e quindi diretta lungo x, che ω ~ è diretta lungo z e che ~rP0 è diretto lungo y essendo perpendicolare al piano d’appoggio, abbiamo ~vP = vO x̂ + ωẑ × (−R)ŷ = vO x̂ − ωR(ẑ × ŷ) = (vO + ωR)x̂ La velocità del punto di contatto è in generale diretta lungo x e vale vP = vO + ωR, dove ω è al solito positiva se la rotazione avviene in senso antiorario. 1 La condizione di rotolamento puro è data da vP = 0 e dunque da vO = −ωR (1) Questo non è altro che la richiesta che, nel tempo dt in cui il cilindro ruota di dθ = ωdt il suo asse sia avanzato di dx = vdt = R|dθ|: se la velocità angolare è uniforme, quando la ruota ha compiuto un giro completo ∆θ = 2π ha percorso un tratto |∆x| pari alla lunghezza della circonferenza 2πR . = πR vO = πR Figura 2: Cilindro che rotola senza strisciare: dopo mezzo giro ha percorso un tratto pari a mezza circonferenza. • Esempio: moto di un cilindro su un piano orizzontale scabro. Supponiamo che il cilindro, appoggiato su un piano orizzontale con coefficiente di attrito dinamico µD sia impressa una velocità iniziale v0 nel verso positivo delle x. A un dato istante il moto del cilindro è completamente determinato dalla velocità vx di un qualunque punto dell’asse e dalla velocità angolare ω, presa al solito positiva quando la rotazione è antioraria. N = −mg ω vO O FA Figura 3: Cilindro su piano orizzonale scabro. 2 Le forze agenti sul cilindro sono la forza di gravità, la reazione normale ~ e l’eventuale forza di attrito dinamico F~A diretta in verso opposto alla N velocità. La prima equazione cardinale determina il moto del centro di massa, che per simmetria si trova sull’asse del cilindro. Scriviamola per componenti, orientando l’asse y in direzione opposta alla gravità. ~ | − mg = may = 0 Fy = |N ~ |v̂ = max Fx = Fa = −µD |N ~ | = mg; dalla seconda, sostituenDalla prima equazione deduciamo che |N ~ do il valore di |N | deduciamo ax = −µD g in cui il segno meno (accelerazione negativa lungo x) vale fintanto che la velocità vx ha segno positivo. L’equazione, unita alla condizione iniziale vx (0) = v0 ci dà direttamente come soluzione per la velocità orizzontale vx (t) = v0 − µD gt Il moto uniformemente accelerato (con accelerazione negativa), e la velocità decresce linearmente nel tempo. Naturalmente la soluzione rimane valida fintantoché la forza di attrito dinamico sussiste e ha segno negativo. La seconda equazione cardinale si può scrivere per i momenti assiali rispetto all’asse del cilindro, notando che l’unica forza esterna che ha momento rispetto al centro di massa è la forza di attrito: la forza di gravità infatti non ha mai momento rispetto al centro di massa, e la forza di reazione ~ , applicata nel punto di contatto, ha braccio nullo rispetto all’asse. N dω dLz =I = τz = −|F~A |R = −µD mgR dt dt Se la forza di attrito è diretta nel verso negativo delle x, il momento torcente rispetto all’asse del cilindro è negativo (tende a farlo ruotare in senso orario), come si può verificare anche usando l’espressione per componenti del prodotto vettoriale. La soluzione per ω(t), data la condizione iniziale ω(0) = 0, µD mgR 2µD g t=− t I R dove abbiamo usato che per un cilindro omogeneo il momento di inerzia rispetto all’asse di simmetria vale I = 12 mR2 ω(t) = − Naturalmente anche questa soluzione vale fintanto che sussiste la forza di attrito e ha segno negativo, ossia fintanto che la velocità del punto di contatto tra cilindro e piano scabro è positiva. 3 Calcoliamo questa velocità: vP (t) = v(t) + ω(t)R = v0 − µD gt − 2µD gt che si annulla per t̄ = v0 3µD g Nel momento in cui si annulla la velocità del punto di contatto, la forza di attrito dinamico cessa e verrebbe rimpiazzata da una forza di attrito statico se ci fosse una forza orizzontale residua, che in questo caso è assente. Dunque per t > t̄ sia la forza esterna totale orizzontale sia il momento esterno delle forze sono nulli, e il moto procede come rotolamento con velocità e velocità angolare costanti v(t > t̄) = 2 v0 3 ω(t > t̄) = − 2v0 3R • Esempio: rotolamento senza strisciare di un cilindro su un piano inclinato scabro Supponiamo che il cilindro omogeneo rotoli senza strisciare lungo un piano inclinato di un angolo α rispetto al piano orizzontale. N = mg cos α ω= v R vO O FA mg Figura 4: Cilindro che rotola senza strisciare lungo un piano inclinato. Orientiamo per comodità gli assi x e y rispettivamente lungo la discesa del piano e in direzione perpendicolare, e scriviamo le due equazioni cardinali per il cilindro. 4 La prima, per componenti, dà: ~ | − mg cos α = may = 0 Fy = | N Fx = mg sin α − |F~A | = max La prima ci dà il valore della forza di reazione normale ~ | = mg cos α |N La seconda determina l’accelerazione lungo il piano, in funzione della forza incognita di attrito statico (dato che per ipotesi non c’è strisciamento del punto di contatto sul piano) F~A : ax = g sin α − 1 ~ |FA | m Nella seconda equazione cardinale anche in questo caso il momento delle forze esterne rispetto all’asse che passa per il centro di massa è dato dalla sola forza di attrito dω dLz =I = τz = −|F~A |R dt dt Abbiamo due equazioni e tre incognite: vx (t), ω(t) e |F~A |. equazione è la relazione di rotolamento puro La terza vx = −ωR che, derivata rispetto al tempo, dà ax = − dω R dt Questo permette di ricavare |F~A | dalla seconda equazione cardinale: |F~A | = I ax R2 Sostituendola nell’equazione lungo x abbiamo ax = g sin α − I ax mR2 da cui ax 1 + I mR2 ax = 5 = g sin α g sin α I 1 + mR 2 che, nel caso di cilindro omogeneo con I = 12 mR2 , dà ax = 2 g sin α 3 e, di conseguenza, |F~A | = 1 I ax = g sin α R2 3 Osserviamo che questa è una forza di attrito statico, e deve quindi soddisfare ~| |F~A | < µS |N ~ | sia |F~A |, troviamo che il moto di puro rotoAvendo determinato sia |N lamento è possibile se 1 g sin α < µS mg cos α 3 e dunque 1 tan α < µS 3 Dato il coefficiente di attrito statico esiste un angolo massimo sopra il quale non è possibile il rotolamento; viceversa, dato l’angolo esiste un coefficiente di attrito minimo al di sotto del quale il rotolamento non è possibile. 6