PAESE: LIBIA I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento I.A. Quadro degli indici economici, demografici e sociali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Pil (prezzi correnti): 87.854 mld US$ (dati 2008) Pil (tasso di crescita reale): + 6,5% (dati 2008) Popolazione: 6.310.434 Reddito pro capite: 13.982 US$ (dati 2008) Aspettative di vita alla nascita: 74 anni Tasso di alfabetizzazione (popolazione superiore ai 15 anni) : 86,8 % Human Development Index: 0,847, il paese si posiziona al 55 posto su 182 Paesi, il primo tra i Paesi africani 8. Human Poverty Index(HPI-1): 13,4 %, il Paese si posiziona al 60 posto tra 135 Paesi 9. Popolazione al di sotto della linea di povertà: 7,4 % (dati 2005) 10. Debito Pubblico/PIL: 4 % (dati 2008) 11. Tasso di inflazione: 11,2 % (dati 2008) 12. Avanzo/disavanzo pubblico : surplus di 22.82 mld US$ (dati 2008) 13. Saldo Commerciale: 28.376 ml US$ 14. Principali mercati di sbocco: Italia 38 %, Germania 12 %, Francia 7,4 %, Spagna 6,9 %, USA 6.4%, , Switzerland 4,6 (dati 2008) 15. Principali mercati di approvvigionamento: Italia 22,2 %, Cina 9,3 %, Germania 8,6 %, Turchia 6.1%, Tunisia 5,8 %, Corea del Sud 4.7%, USA 4,1%, Francia 4,1% (Dati 2008) 16. Debito Estero: 6,223 mld USD (31 dicembre 2008) 17. Riserve valutarie: 92.51 mld USD (31 dicembre 2008) 18. Dati occupazione: Forza lavoro 1,64 milioni (dati 2008); Tasso di disoccupazione 30% (dati 2004) I.B. Previsioni a breve termine La Libia è un'economia dipendente principalmente dai proventi del mercato delle risorse naturali, con un settore petrolifero che costituisce quasi l'intera quota del rendimento delle esportazioni e rappresenta più dei due terzi del Pil. Questa mancanza di diversificazione nei settori produttivi, comporta una totale dipendenza della crescita economica del Paese dal mercato petrolifero internazionale. Nel 2008 il tasso di crescita reale del Pil è stato del 6,5%, incremetato da un'espansione del settore degli idrocarburi pari al 3,9% e da una rapida crescita del settore non petrolifero pari al 10,3%. Tale crescita è stata particolarmente accentuata nel settore delle costruzioni, dei trasporti e del commercio. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 1 Il tasso di crescita del Pil, nel 2008, si è comunque assestato al di sotto del livello di crescita raggiunto nel 2007, del 6,8 %, e si prevede un ulteriore rallentamento nel 2009, quando si assesterà ad un tasso del 3,4. Le sanzioni economiche internazionali imposte sia dalle Nazioni Unite (1992-1999), sia dagli Stai Uniti (1986-2006), hanno avuto delle serie ripercussioni sulla produttività in tutti i settori e, particolarmente, nel settore della produzione petrolifera. A partire dall'abolizione delle sanzioni, la Libia ha iniziato un processo di riforme economiche allo scopo di attuare un serio ammodernamento dell'economia, basato sull'espansione dell'industria petrolifera e del gas e sull'apertura ai mercati internazionali. I primi passi tesi al raggiungimento di questi obiettivi sono stati l'adesione al WTO, una cauta riduzione delle sovvenzioni statali e l'annuncio di piani tesi alla privatizzazione del mercato interno. Nonostante l'accelerazione dell'inflazione, le prestazioni economiche del Paese sono rimaste robuste e forti, grazie anche all'elevato livello dei prezzi del petrolio registrato nel biennio 2006-07. La politica economica del Paese ha puntato ad allentare il controllo sui cambi valutari, a favorire la liberalizzazione del commercio estero, ad operare per una ristrutturazione del settore pubblico e del sistema bancario ed ad incoraggiare ulteriori progressi nelle privatizzazioni. Il recente collasso nei prezzi del petrolio è particolarmente preoccupante poichè potrebbe creare difficoltà nel finanziamento del programma infrastrutturale da 84 miliardi di USD, adottato dal governo libico, che ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare e favorire la diversificazione dell'economia. Tuttavia, grazie all' altissimo livello dei prezzi del petrolio registrato nel 2008, attualmente la Libia gode di un consistente avanzo pubblico che può costituire una soluzione tampone, in attesa di una ripresa dei prezzi prevista per il 2010-2011. Il Governo ha elaborato un ambizioso programma per gli anni 2008-2012, allo scopo di ricostituire le riserve petrolifere esaurite tra il 1980 e il 2005. Sono stati infatti rilasciati nuovi permessi per le esplorazioni, al fine di incrementare le riserve ad un livello compatibile con la strategia sulla produzione prevista dal Paese per il dopo 2015. L'obiettivo è quello di avere nuove riserve pari a 6,5 miliardi di barili entro il 2010, che consentano una produzione di 2,9 milioni di b\d per il 2015 Per quanto riguarda il contesto sociale, gli indicatori di sviluppo umano per la Libia sono notevolmente avanzati negli ultimi anni e continuano su tale tendenza. La popolazione tende crescere e una larga fascia di questa , il 32,5%, è al di sotto dei 15 anni. Questo pone pressioni sul governo in relazione alla necessità di creare nuovi posti di lavoro e di soddisfare una crescente domanda di servizi sociali, istruzione e assistenza sanitaria. Mantenere la disoccupazione sotto controllo, quindi, potrebbe essere uno dei maggiori problemi negli anni avvenire, considerando anche che il 60% degli occupati è impiegato nel settore pubblico e sociale. Il passaggio ad un'economia di mercato di solito comporta un ritiro del pubblico dal settore produttivo e potrebbe quindi avere un impatto sociale considerevole in Libia. Le disuguaglianze nel livello dei redditi tendono a diminuire anche come effetto della politica di assistenza sociale nella forma di sussidi e pensioni sempre più elevate. Contribuiscono, inoltre, a ridurre il divario tra i redditi, altri sussidi di tipo indiretto come il mantenere i prezzi dell'acqua, dell'elettricità e del petrolio al di sotto del livello mondiale. Il passaggio ad una economia di mercato potrebbe portare ad un cambiamento in questa rete di supporto sociale, che quindi suggerisce la necessità che un tale ritiro avvenga in maniera graduale. Il potere di acquisto dei consumatori, che era aumentato notevolmente nel periodo di deflazione degli anni 2000-2004, attualmente sembra essere a rischio a causa del ritiro del settore pubblico dal mercato, della crescita del settore privato e della pressione inflazionistica. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 2 II. Analisi del mercato turistico II.A. Analisi del turismo outgoing - flussi turistici e principali destinazioni posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti principali destinazioni turistiche in Italia prospettive per il breve e medio periodo Il numero di libici che si recano all’esterno del Paese per turismo è limitato a causa del contesto politico, economico e culturale del Paese. Tuttavia, l'Italia è vista dal libico come il principale Paese d'interesse tra le possibili destinazioni turistiche. I giovani ne sono affascinati e gli adulti, che spesso conoscono l'italiano, sono attratti da interessi commerciali e prospettive di attrarre investimenti nel loro Paese. Si può benissimo affermare che non è necessaria un'azione di promozione perchè, oltre alle motivazioni derivanti dalla vicinanza geografica, l'Italia è molto conosciuta e ammirata e gode, quindi, di un'ottima immagine. Tuttavia, nonostante siano queste le preferenze del turista libico, le note difficoltà burocratiche nel rilascio dei visti e l'eccessivo costo dei voli aerei, sono determinanti nello scoraggiare i libici a recarsi in Italia sia per turismo che per affari. Di conseguenza, il libico tende a rivolgersi piuttosto ad altri Paesi che garantiscono pratiche piu snelle, quali la Francia, la Germania, l'Inghilterra, l'Est Europa, la Turchia, la Giordania, la Cina. Le mete turistiche preferite in Italia sono le città commerciali, le città d’arte ed alcune località di villeggiatura che presentano costi contenuti. Secondo quanto riferito dalle autorità libiche per il turismo, se gli ostacoli sopra menzionati venissero rimossi, il flusso turistico proveniete dalla Libia per il nostro Paese registrerebbe un aumento notevole. II.B. Analisi della domanda - segmento socio-economico di appartenenza livello culturale fasce di età propensione al viaggio principali motivazioni di vacanza all’estero prodotti turistici preferiti (arte, mare, montagna, laghi, ecc.) fattori determinanti nella scelta delle destinazioni (prezzi, livello di organizzazione, conoscenza delle lingue, sicurezza, efficienza dei servizi, ecc.) tipo di alloggio preferito mesi preferiti per i viaggi fonti di informazione preferiti (cataloghi, siti web, stampa specializzata, ecc.) canali utilizzati (Agenzie di viaggio, Tour Operators, Internet, ecc.) Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 3 Il turista libico diretto in Italia appartiene all'élite del Paese, ma non per tale ragione si situa necessariamente ad un livello culturale elevato. Le classi sociali di riferimento sono la classe media e la fascia piu ricca della popolazione. Le fasce di età interessate dal fenomeno turistico sono i giovani e gli adulti e, in parte, gli anziani per motivi di cure mediche. Le famiglie potrebbero essere interessate, ma vi sono fattori che al momento ne scoraggiano il coinvolgimento. Viaggiare all'estero non è un'abitudine diffusa nel Paese, tuttavia, le pricipali motivazioni che spingono il turista libico a recarsi in Italia sono: motivazioni commerciali e shopping, viaggi di piacere, ragioni mediche, motivi culturali (quest'ultima motivazione risulta limitata). Molti piccoli commercianti, che non sono in grado di effettuare grandi ordinativi, preferiscono recarsi di persona e trasportare il bagaglio con la merce da rivendere nel proprio Paese (molto noto in Libia è il grande centro commerciale CIS di Nola nei pressi di Napoli). La vacanza in Italia, come abbiamo detto, è motivata anche dalla ricerca di svago o dalla visita a parenti. Chi può frequentare l'Italia lo fa abitualmente, poiché conosce bene il nostro Paese, ne apprezza gli usi e i costumi e spesso parla la nostra lingua. La scelta della destinazione è fortemente condizionata dalla possibilità di recarvisi con budget modesti ed infatti, salvo pochissime eccezioni, i turisti libici prediligono alloggi di costo contenuto. Il costo dell'alloggio e del cibo in Italia è considerato ragionevole, ma il libico considera l'Italia una meta comunque costosa e preferisce quindi soluzioni di viaggio piu economiche. Il costo medio, oltre il quale il turistica libico non è disposto a spendere per alloggio e pensione completa, è tra i 45 e i 60 euro, specialmente per le famiglie. L'assenza di stampa specializzata e di forme di pubblicità diffuse fanno sì che il libico si rechi in Italia organizando il viaggio autonomamente senza l'ausilio di agenzie turistiche, le quali attulamente non trattano l'Italia come meta turistica. I libici acquistano biglietti aerei ed effettuano prenotazioni alberghiere presso agenzie del luogo, che non offrono tuttavia pacchetti veri e propri. Negli ultimi anni, però, i giovani libici (in particolare i giovani compresi tra i 25 e i 30 anni) hanno la possibilità di scegliere la loro meta turistica tramite una rete di connessione ad internet, anche se tradizionalmente il mezzo più usato rimane il passaggio di informazioni e consigli tra conoscenti. Con l'eccezione del mese di Ramadan, le stagioni preferite per i viaggi sono, con riferimento ai viaggi di piacere e per motivi culturali, i mesi estivi e i mesi di gennaio-febbraio, periodo di vacanza per gli studenti libici. Per ragioni mediche e di affari, i flussi si distribuiscono lungo tutto l'arco dell'anno. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 4 II.C. Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) della destinazione “Italia” Punti di forza Immagine dell'Italia presente nel turista libico La varietà di prodotti turistici offerta (commercio, cultura, arte, divertimento, salute e benessere) Punti di debolezza Difficoltà nell'ottenimento del visto di ingresso in Italia, lunghezza nei tempi di rilascio, eccessive pratiche burocratiche da adempiere. Costo eccessivo dei voli aerei, assenza di voli charter Opportunità Rischi/Difficoltà Potenziali Rimuovendo gli ostacoli (visto e costo elevato - Concorrenza di altri Paesi per il turismo, dettato dei voli), il mercato turistico libico potrebbe da motivi legati al facilità nell'ottenre il visto d'ingresso, alla convenienza economica, a essere conquistato quasi totalmete dall'Italia. motivazioni commerciali (la Cina, la Turchia e la Siria per il vestiario, Dubai per l’elettronica,la Francia per la moda e le Grandi Firme,L'Est Europa, la Giordania e ancora la Cina per motivi medici). III. Obiettivi Obiettivi da perseguire ai fini dell’incremento dei flussi turistici verso l’Italia con riferimento a: - Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività - Prodotti turistici di nicchia - Destagionalizzazione - Promozione dell’Italia minore - Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud - Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico - Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane - - - Incentivare l’acquisizione del “Made in Italy” (abbigliamento, accessori, manifatture, apprendimento della lingua e cultura italiana, sport). Creare un adeguato sistema informativo e pubblicitario per la promozione dell’Italia come “target turistico”. Promuovere un turismo di tipo “alternativo” verso l’Italia attraverso la concessione di borse di studio assegnate tramite test di lingua e finanziate dal Ministero Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione italiani, dal Segretariato del Comitato Popolare Generale per l’Istruzione e la Ricerca scientifica libico. Incentivare il turismo libico in Italia utilizzando come tramite le agenzie turistiche locali presenti nel Paese e che attualmente non offrono pacchetti vacanze con destinazioni italiane. Accrescere l’interesse verso il nostro Paese tra i dipendenti libici di aziende e società di categoria italiane presenti in loco. Incentivare e rendere più economici i collegamenti, portuali ed aeroportuali, da/per l’Italia. Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 5 Bibliografia http://hdrstats.undp.org/en/countries/country_fact_sheets/cty_fs_LBY.html http://www.africaneconomicoutlook.org/en/countries/northafrica/libya/#/social_context_human_resource_dev Rapporto Congiunto Ambasciata/Consolato/ENIT 6