| Editoriale La Federazione dei Collegi Ipasvi e la Federazione degli Ordini dei Medici hanno firmato congiuntamente la seguente mozione per chiedere al Governo italiano di intervenire contro la sentenza di condanna a morte della giustizia libica nei confronti di cinque infermiere bulgare. La mozione è già stata discussa e approvata da molti Collegi e Ordini provinciali. Libia: no alla pena di morte per gli operatori sanitari Dist. On D’Alema, n Libia stanno avvenendo fatti di inaudita gravità che coinvolgono un medico e cinque infermiere. Come ha spiegato con fredda precisione il Corriere della Sera: “La giustizia libica ha condannato a morte le cinque infermiere bulgare e il medico palestinese accusati di aver inoculato il virus dell’Aids a centinaia di bambini libici. (…) Le cinque infermiere bulgare e il medico palestinese erano in carcere dal ‘99 con l’accusa di aver volontariamente inoculato il virus dell’Aids a 426 bambini dell’ospedale di Bengasi, 52 dei quali sono morti. (…) Per gli esperti internazionali, dal prof. Luc Montagnier coscopritore dell’Aids, all’italiano Vittorio Colizzi, e per numerosi altri scienziati, non ci sono dubbi sul fatto che il virus fosse già presente nell’ospedale prima dell’arrivo I dei sei accusati, nel 1998, e che la contaminazione fu dovuta alle pessime, catastrofiche condizioni igieniche e sanitarie”. La pena di morte è stata sentenziata pochi giorni prima di Natale. L’infondatezza dell’accusa è sostenuta dalla comunità scientifica, in particolare dal New England Journal of Medicine del 14 dicembre, dove il Nobel in Medicina Richard Roberts, sostiene che “nel tribunale libico la scienza non è stata rispettata. Il Governo libico non ha voluto ammettere che il loro ospedale aveva seri problemi di igiene, causa base del contagio”. Alla base delle prove espresse dalla difesa, analisi ed evidenze che hanno mostrato la presenza dell’Hiv Rna nell’ospedale ben prima dell’arrivo degli operatori sanitari stranieri. Di fronte a questa incredibile decisione dei tribunali libici, la Federazione nazionale dei medici e degli odontoiatri e la Federazione nazionale Collegi infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia si sono fatte congiuntamente promotrici di una azione democratica e civile tra i propri Ordini per chiedere al Governo italiano di intervenire presso le autorità libiche perorando la causa degli operatori condannati. Le sottoscrizioni alla mozione, che presentiamo al Governo italiano come forma di civile pressione verso il vicino Governo libico, sono l’espressione dello sconcerto degli operatori sanitari italiani verso una sentenza che non ha precedenti e che soprattutto non ha fondamenti scientifici o giuridici. Certi dell’azione che Ella saprà intraprendere, La ringraziamo per l’attenzione, confermandoLe la nostra disponibilità a qualsiasi successiva iniziativa nazionale e internazionale che possa supportare le convinzioni espresse dai medici e dagli infermieri italiani. Annalisa Silvestro Presidente Federazione nazionale Collegi Ipasvi Amedeo Bianco Presidente Fnomceo L’infermiere 1/2007 3