Riassunto: Il mal di schiena non va curato solo con farmaci o terapie fisiche ma deve essere essenzialmente curato con la prevenzione attraverso una giusta conoscenza da parte del paziente del proprio corpo sia a livello globale che segmentario e della sua funzionalita’ dei suoi distretti. Parola chiave : prevenire il mal di schiena IL MAL DI SCHIENA Oggi è frequente osservare pazienti che lamentano dolori assiali o parassiali in sede lombare, basti pensare che circa l’80% e oltre della popolazione adulta soffre di algie rachidee e radicolari comuni. Nella maggior parte dei casi se non si riscontrano sindrome disfunzionali le cause sono da attribuire a disturbi posturali. Il segmento lombare è costituito da cinque vertebre sovrapposte separate tra loro da un disco che ha funzioni di ammortizzare le sollecitazioni causate dai movimenti della vita quotidiana. Radiografato detto segmento sul piano frontale si presenta diritto, mentre sul piano sagittale si presenta con una concavità posteriore comunemente chiamata lordosi lombare. La presenza di articolazioni, legamenti e muscoli mantengono in sede tale complesso rachideo. Tramite la tecnica di misurazione di Cobb si riesce ad ottenere il valore di detto segmento che allo stato fisiologico deve oscillare tra i 40 e 60 gradi. Compensi rachidei sopra e sottostanti a detto segmento contribuiscono a creare una sinuosità alla colonna vertebrale equilibrandola nella sua globalità corporea. Quando il segmento lombare inizia a perdere i presupposti fisiologici necessari al mantenimento della giusta ubicazione attraverso un’ipertensione delle anche e di tutto il complesso pelvico con conseguente lassità e anteroversione del bacino subentrano dolori lombalgici. Infatti disequilibri posturali di origine meccanica applicati troppo a lungo sul complesso articolare della colonna di per se normale sono causa di algie localizzate e radicolari. Pertanto è fondamentale individuare la causa della stabilizzazione del disequilibrio attraverso un’analisi attenta del comportamento motorio del paziente. La mancanza di una corretta mobilità specifica a livello dei vari segmenti articolari, disturbi della coordinazione estero e propriocettiva ed un errata percezione corporea nella sua globalità possono essere tutti fattori scatenanti tale patologia. Il primo approccio terapeutico sarà quello di responsabilizzare il paziente a sentire il problema come un qualcosa che se preso in tempo può essere risolto, non come spesso avviene che la soluzione è delegata solo alla somministrazione di farmaci o addirittura andando nelle mani del chirurgo. Il paziente sarà responsabilizzato mediante un lavoro attivo e cosciente sul proprio corpo cercando di fargli modificare quei comportamenti e abitudini motorie posturali quotidiane. La presa di coscienza intesa come forma di attenzione incentrata sul proprio corpo e nella sua modalità di funzionamento servirà a favorire il ripristino degli equilibri persi. Comunque spetterà poi al terapista stimolare il paziente a sentire le modificazioni ottenute tramite un piano di lavoro di chinesiterapia basato sulla educazione propriocettiva-posturale sia a livello dei vari segmenti che a livello globale. Posture coscienti non meccanicistiche ubicate nello spazio circostante permetteranno di acquisire una buona padronanza corporea sia in posizione statica che dinamica. Bibliografia Di Marco A.,Rumiano C.(1995) –Alterazioni del controllo posturale in eta’ evolutiva e patologie del rachide –edizioni scientifiche Cuzzolin Napoli Lissoni A. (1983) –il mal di schiena – libreria scientifica gia’ Ghedini Milano Pivetta S.,Pivetta M. (2002) –tecnica della ginnastica medica –edi-ermes Milano