Il mal di schiena spesso rappresenta una sfida diagnostica e terapeutica. Questa sfida può essere affrontata oggi più agevolmente mediante l’utilizzo di moderne tecniche diagnostiche e con un approccio riabilitativo tagliato “su misura”. MAL DI SCHIENA: LE NUOVE STRATEGIE DIAGNOSTICO RIABILITATIVE IL DOLORE RACHIDEO Il dolore rachideo è una fra le patologie più frequenti dei nostri tempi. Si stima che sia la seconda patologia, dopo la febbre, per cui i pazienti si rivolgono al proprio medico curante. Sono numerosi i fattori scatenanti il mal di schiena, la sua genesi sembra, tuttavia, essere multifattoriale. E’ interessante sottolineare come l’incidenza del dolore rachideo nei paesi occidentali sia in aumento, questo è probabilmente correlato al tipo di attività lavorativa sedentaria che caratterizza questi paesi. E’ stato dimostrato come il lavoro ad un terminale computerizzato possa essere un fattore scatenante, ciò è dovuto probabilmente ai viziosi atteggiamenti posturali che si assumono durante questo tipo di attività. NUOVE TECNICHE DIAGNOSTICHE NEL MAL DI SCHIENA I moderni mezzi diagnostici, utilizzati con criterio e associati ad una attenta visita medica, forniscono ai medici gli strumenti necessari per un’adeguata diagnosi. Negli ultimi tempi sono stati elaborati strumenti dalla tecnologia sempre più avanzata, come la risonanza magnetica a 5 Tesla, che è tutt’ora in fase di sperimentazione, oppure la risonanza magnetica aperta che permette anche l’esecuzione di analisi in posizione verticale. Sono da poco tempo disponibili anche macchine come le TC-PET che permettono analisi combinate e approfondite nei casi “sospetti”. Per quanto riguarda l’aspetto posturale risulta importante l’esame clinico effettuato dal medico, inoltre risulta sempre più diffuso a scopo diagnostico l’utilizzo della spinometria. Presso gli ambulatori di medicina fisica e riabilitazione dell’Università di Roma “Sapienza”, diretti dal prof. V.Santilli, si occupano di questa tecnica il dott. Dimaggio e il dott. Bernetti, coordinati dal dott. Paoloni con il supporto dell’ing. Mangone. Questa metodica sfrutta il principio di funzionamento della triangolazione applicato alla video-rasterstereografia. Vengono proiettate bande luminose sulla superficie corporea del soggetto esaminato, una telecamera ad infrarossi ne coglie quindi la distribuzione che viene elaborata con estrema precisione (errore inferiore a 0,2 mm) da un software dedicato, ricostruendo un’immagine computerizzata del tronco nei tre piani dello spazio. Questa metodica non sostituisce la radiologia convenzionale, ma può senza dubbio essere estremamente utile al medico che, effettuata la visita e raccolte le informazioni derivanti dalle immagini radiologiche, può avere a disposizione un’arma in più per un’analisi dettagliata e obiettiva della postura. TRATTARE IL PAZIENTE NON IL SINTOMO Queste tecniche a disposizione ci permettono di inserire i pazienti in un percorso terapeutico “tagliato su misura”. Infatti solo con un approccio mirato si riesce a trovare una soluzione al problema del paziente, che troppo spesso ha effettuato numerose indagini diagnostiche e lunghe terapie farmacologiche senza esser venuto a capo del proprio disagio. Anche la fisioterapia deve essere personalizzata e non può essere effettuata in gruppo, difatti, se anche il sintomo è lo stesso: il mal di schiena, non sempre ha una causa comune. Se infine alla rieducazione posturale si associa la terapia mediante l’utilizzo dei più moderni mezzi fisici: energia vibratoria, correnti antalgiche, ipertermia, laser a scansione, allora raggiungere il sollievo sintomatologico è più immediato e duraturo nel tempo.