Fondamenti di Meccanica Quantistica (Prof. Tarantelli) 1 MOTO LINEARE E L’ OSCILLATORE ARMONICO 2 EQUAZIONE DI SCHRODINGER • Equazione di Schrödinger: descrive il comportamento di un insieme di particelle: Φ dipende dalla posizione di tutte le particelle e dal tempo, i.e. Φ(r,t). H: operatore Hamiltoniano: T energia cinetica V energia potenziale 3 • Per uno stato stazionario nel tempo: Ψ dipende dalla posizione di tutte le particelle, i.e. Ψ(r). 4 ALCUNI PROBLEMI QUANTISTICI RISOLUBILI 5 MOTO LINEARE: LA PARTICELLA LIBERA IN UNA DIMENSIONE Particella di massa m libera di muoversi lungo una retta (asse x) con un’ energia potenziale costante (V=0). Equazione di Schrödinger indipendente dal tempo: → Equazione differenziale al II ordine a coefficienti costanti 6 Per risolverla, si ricorre ad un’ equazione algebrica associata: che, risolta, fornisce le due soluzioni immaginarie: → E > 0 per la particella libera (E non è quantizzata!) Ho quindi due soluzioni indipendenti: ψ (x ) = Inoltre, poiché l’ equazione differenziale è LINEARE, ogni combinazione lineare delle due è ancora una soluzione: 7 Vediamo il significato delle due componenti : i.e. la è autofunzione dell’ operatore impulso con autovalore : la particella si muove nella direzione pos. dell’ asse x con quantità di moto . Analogamente: i.e. la autovalore è autofunzione dell’ operatore impulso con : il moto avviene con quantità di moto (direzione negativa di x). 8 PARTICELLA LIBERA: Ogni valore positivo di E è lecito e non si ha quantizzazione dell’ energia. 9 MOTO LINEARE: LA PARTICELLA NELLA SCATOLA IN UNA DIMENSIONE Energia potenziale Particella di massa m libera di muoversi lungo l’ asse x, sottoposta ad un’ energia potenziale così definita: Pertanto al di fuori del segmento [0, L] si ergono “pareti” impenetrabili e la particella non può uscire dal segmento: ψ(x) = 0 se x < 0 o se x > L. 10 Dentro la scatola siamo nel caso precedente (particella libera): con Per essere fisicamente accettabile, la deve essere CONTINUA in tutti i punti dell’ asse x; poiché per x < 0 e x > a ,allora: CONDIZIONI AL CONTORNO 1 2 11 1) 2) con n numero intero Essendo: e la funzione d’ onda è: Imponendo la condizione di normalizzazione, posso calcolare infine la costante An: con n = 1, 2, 3, … 12 con n = 1, 2, 3, … - il valore n = 0 non è accettabile; - i valori negativi di n non sono accettabili; - n = 1 → valore + basso dell’ energia → stato fondamentale del sistema: (solo energia cinetica) non c’è possibilità per il sistema di stare in quiete. - n = 2 → primo stato eccitato del sistema (1 nodo per x = a/2) 13 Funzioni d’ onda per la particella nella scatola con a = 4 14 PARTICELLA NELLA SCATOLA: La particella è confinata dentro la scatola (fuori delle pareti la funzione d’ onda si annulla): la sua energia è quantizzata e le condizioni al contorno determinano le energie permesse. La quantizzazione NON è una conseguenza Schrödinger, ma delle condizioni al contorno. dell’equazione di Di fatto, in MQ si ha quantizzazione quando il moto è limitato nello spazio. 15 Valor medio per la posizione della particella nella scatola: La posizione media <x> è sempre a metà della scatola, indipendentemente da n. 16 EFFETTO TUNNEL: GRADINO DI POTENZIALE Particella di massa m ed energia E che si muove con un’ energia potenziale “a gradino”: E>V0 E<V0 Meccanica classica: se la particella, che immaginiamo provenire da sinistra verso destra, ha energia E<V0, non passa aldilà del gradino e viene rimbalzata indietro; se E ≥ V0, la particella passa interamente a destra con energia cinetica E−V0. 17 Meccanica quantistica: 1. E<V0 Data la discontinuità del potenziale, è conveniente risolvere l’ eq. dI Sch. in due regioni I (x≤0), II (x>0) separatamente: 1) 2) Per x≤0, siamo nel caso precedente: 3) (N.B.: come per la particella libera, E può assumere qualunque valore, purchè >0: spettro continuo). 18 Per x>0 invece avremo soluzioni del tipo: 4) Infatti dalla 2): 0 ponendo: 0 si ottengono le soluzioni del tipo 4) (i.e. la soluzione è data da esponenti reali nel caso E<V0 ). Per determinare le 4 costanti A, B, C, D, imponiamo le CONDIZIONI AL CONTORNO: Essendo ψ(x) finito per x →∞, nella 4) dobbiamo imporre D = 0. Inoltre x=0: e la sua derivata devono essere continue nel punto “di raccordo” 19 5) 6) Risolvendo: si ottiene quindi: ovvero: per x< 0 la funzione d’ onda è composta da una componente che rappresenta la particella incidente con impulso e da una seconda componente che rappresenta la particella riflessa con impulso . 20 Inoltre, la funzione la funzione d’onda è diversa da zero per x ≥ 0, nella zona classicamente inaccessibile! In questa zona la funzione d’onda non è + un’ onda progressiva, ma decade a zero in maniera esponenziale e il decadimento è tanto più rapido quanto più grande è χ. → EFFETTO TUNNEL Effetto tunnel per un elettrone: in unità atomiche di energia, V0 = 4, E=3. 21 2. E ≥ V0 Abbiamo quattro coefficienti da determinare (A,B,C,D) con non più di tre condizioni (le due condizioni di continuità e la normalizzazione): un coefficiente risulta indeterminato e verrà fissato dalla situazione sperimentale. Ad es., assumendo che la particella provenga dall’estrema sinistra (da x = −∞), dovremo necessariamente assumere D = 0, (non potrà esistere alcuna componente di una particella che provenga dall’estrema destra). 22 si ottiene quindi: effetto antitunnel: esiste un’ onda riflessa; c’è una probabilità che la particella venga riflessa anche se essa ha una energia sufficiente per superare il gradino. Se consideriamo il rapporto fra il coefficiente dell’ onda riflessa (B) e quello dell’ onda incidente (A): si vede che se E>>V0, tale rapporto tende a zero e l’ onda passa interamente oltre il gradino. 23 EFFETTO TUNNEL: BARRIERA DI POTENZIALE Particella di massa m ed energia E che incontra una barriera finita di potenziale: zona I zona III zona II L L 24 1. E<V0 particella che da −∞ si propaga verso destra. Risolviamo l’ eq. di Sch. per le tre regioni separatamente: 1) 2) 3) con Ora determiniamo i coefficienti, applicando le condizioni al contorno: C’ = 0 5 coefficienti da determinare con 5 condizioni: continuità della funzione d’onda e della sua derivata nei due punti x=0 e x=L + condizione di 25 normalizzazione. per x=0 per x=L 26 Quindi sostituendo in A: Con cosh e senh coseno e seno iperbolico: 27 = coefficiente di trasmissione: identifica quanta parte della particella incidente viene trasmessa aldilà della barriera Sostituendo (<1): • Naturalmente, dal punto di vista classico, nessuna trasmissione è possibile, poichè all’interno della barriera l’energia cinetica risulta negativa: classicamente, la particella viene interamente riflessa. • In Meccanica Quantistica si ha qui un’altra manifestazione dell’ effetto tunnel : una parte dell’onda incidente viene sempre trasmessa aldilà della barriera e l’effetto è tanto più marcato : a) quanto più piccola è la massa b) quanto più grande è l’energia E. 28 E<V0 zona I V0 E zona III zona II Effetto tunnel per un elettrone: in unità atomiche di energia, V0 = 8, E=7. 29 La lunghezza della barriera è L=2. Simulazione della funzione d’ onda per la particella che attraversa la barriera di potenziale: http://phys.educ.ksu.edu/vqm/html/qtunneling.html 30 31 2.E>V0 particella che da −∞ si propaga verso destra. Risolviamo l’ eq. di Sch. per le tre regioni separatamente (per la zona I e II sono nel caso precedente; cambia la funzione d’ onda per la zona II): con = coefficiente di trasmissione: identifica quanta parte della particella incidente viene trasmessa aldilà della barriera: N.B.: stavolta >1. 32 Il coefficiente di trasmissione T per un elettrone incidente in una barriera di potenziale: in unità atomiche di energia, V0 = 8. La lunghezza della barriera è L=2. E>V0 E<V0 Andamento ad oscillazioni smorzate di T( manifestazione dell’effetto antitunnel: esiste un’ onda riflessa anche quando l’ en. è > dell’ altezza della barriera). 33 34 PARTICELLA NELLA BUCA DI POTENZIALE L L L’equazione di Schröedinger si può risolvere nelle tre regioni determinate dalle caratteristiche del potenziale applicando le condizioni di continuità alle autofunzioni ed alle loro derivate prime in x=0 ed in x=L. Distingueremo il caso E > V0 e quello E < V0. Il caso E > V0 è del tutto simile a quello della particella che incontra una barriera di potenziale (con l’altezza della barriera negativa). 35 Il caso E < V0 invece porta alla possibilità di STATI LEGATI, ovvero di stati in cui la particella risiede in una zona confinata dello spazio. Più tecnicamente, uno stato legato è descritto da una funzione d’onda che tende a zero per grandi valori di x. Zona I (i.e. all’ interno della buca, con V=0): particella libera Zona II (i.e. fuori della buca con potenziale V0): la ψ ha un andamento di tipo esponenziale, perché deve tendere z zero all’ aumentare di x fuori della barriera. 36 Applicando le condizioni di continuità della funzione d’ onda e della sua derivata in 0 ed L, ottengo le soluzioni (per via grafica). Si vede che esistono soluzioni SOLO per valori particolari dell’ energia E: quantizzazione dell’ energia. Osserviamo che la funzione d’ onda non si annulla sulle pareti (come per la particella nella scatola): si ha una probabilità non nulla di penetrazione da parte della particella nella barriera di potenziale. Si verifica che per V0 →∞, ritorno al caso della particella nella scatola! 37 Confronto fra la particella nella scatola e la particella nella buca di potenziale finito: Infiniti livelli Livelli in numero finito ψ nulla sulle pareti Il numero dei livelli dipende dalla profondità della buca, ma esiste almeno 1 livello. ψ simile come forma, ma penetra38 nelle pareti. VIBRAZIONE: LA PARTICELLA IN UNA SCATOLA PARABOLICA (OSCILLATORE ARMONICO) Particella di massa m in moto lungo una linea retta, soggetta ad una forza di richiamo F = kx. F = (dV/dx) → V = ½ kx2 Classicamente, l’ equazione del moto è: con soluzioni: con a e t0 costanti determinate dalle condizioni iniziali; frequenza angolare (ω = ν) 39 Quantisticamente: Autovalori: Autofunzioni: con Cv costante di normalizzazione e Hv(y) Polinomio di Hermite. 40 41