Sulle osservabili compatibili .... Due operatori hermitiani  e Ĉ commutano ([Â,Ĉ]=0) sse possiedono un sonc di autovettori comuni: ! Âφrs(x)=arφrs(x); Ĉφrs(x)=csφrs(x); dove r ed s sono indici interi. Vediamo perchè è importante con un esempio significativo ... L’operatore momento angolare in 3D L= r x p Lx=ypz-zpy Ly=zpx-xpz Lz=xpy-ypx Meccanica classica L’operatore momento angolare in 3D L= r x p Lx=ypz-zpy Ly=zpx-xpz Lz=xpy-ypx pxi =-i xi Meccanica quantistica i=1,2,3; x1=x, x2=y, x3=z Ovviamente [xi,pxj]=i δij Se f=f(x,y,z), [x,pz]f(x,y,z)=xpzf(x,y,z)-pzxf(x,y,z) ! =xpzf(x,y,z)-xpzf(x,y,z)=0 [Lx,Ly]=[(ypz-zpy),(zpx-xpz)] Oss: [A-B,C-D]= [A-B,C]-[A-B,D] =(A-B)C-C(A-B)-(A-B)D+D(A-B) =[A,C]-[B,C]-[A,D]+[B,D] [Lx,Ly]=[(ypz-zpy),(zpx-xpz)] [A-B,C-D]=[A,C]-[B,C]-[A,D]+[B,D] [Lx,Ly]=[ypz,zpx]+[zpy,xpz] Evito un po’ i [Lx,Ly]=[(ypz-zpy),(zpx-xpz)] [A-B,C-D]=[A,C]-[B,C]-[A,D]+[B,D] [Lx,Ly]=[ypz,zpx]-[zpy,zpx]-[ypz,xpz]+ [zpy,xpz] =0 [Lx,Ly]=[ypz,zpx]+[zpy,xpz] =0 [Lx,Ly]=[ypz,zpx]+[zpy,xpz]= ypzzpx-zpxypz+zpyxpz-xpzzpy = ypxpzz-ypxzpz+pyxzpz-xpypzz =ypx[pz,z]+xpy[z,pz] [xi,pxj]=i δij [Lx,Ly]=i [-ypx+xpy] Ripetendo per le altre combinazioni ... Regole di commutazione per l’operatore momento angolare [Lx,Ly]=i Lz [Lz,Lx]=i Ly [Ly,Lz]=i Lx Le componenti del momento angolare sono osservabili incompatibili tra di loro. Però .... 2 L= 2 2 2 Lx+Ly+Lz Operatore modulo quadro del momento angolare. 2 2 2 2 [L,Lx]=[Lx,Lx]+[Ly,Lx]+[Lz,Lx] Sfrutto [Lx,Ly]=i Lz= LxLy-LyLx [LyLy,Lx]= LyLyLx-LxLyLy=LyLyLx-i LzLy-LyLxLy [LyLy,Lx]= Ly[Ly,Lx] -i LzLy=-i (LyLz+LzLy) 2 L= 2 2 2 2 Lx+Ly+Lz Operatore modulo quadro del momento angolare. 2 2 2 [L,Lx]=[Lx,Lx]+[Ly,Lx]+[Lz,Lx] [LyLy,Lx]= -i (LyLz+LzLy) [LzLz,Lx]= LzLzLx-LxLzLz= Sfrutto [Lz,Lx]=i Ly= LzLx-LxLz [LzLz,Lx]= LzLzLx-LxLzLz= LzLzLx-LzLxLz+i LyLz =Lz[Lz,Lx]+i LyLz=+i (LyLz+LzLy)➞ 2 [L,Lx]=0 parimenti si dimostra 2 [L,Ly]=0 2 [L,Lz]=0 2➞ [L,L]=0 (sarebbe meglio 2 ➞ [L,L]=0 Meccanica classica: Problemi a simmetria sferica: si conserva il momento angolare Problemi a simmetria cilindrica: si conserva il momento lungo l’asse del cilindro (z) Meccanica quantistica, simmetria sferica: L2 e Lz (per esempio) sono costanti del moto compatibili (commutano con Ĥ, come vedremo, e tra di loro, come abbiamo vist). Avranno pertanto autofunzioni comuni, che sfrutteremo regolarmente per studiare sistemi con questa simmetria. Meccanica quantistica, simmetria cilindrica: Lz è una costante del moto. Sfrutteremo le sue autofunzioni per studiare sistemi con questa simmetria. ! Meccanica quantistica, simmetria sferica: L2 e Lz (per esempio) sono costanti del moto compatibili (commutano con Ĥ, come vedremo, e tra di loro, come abbiamo vist). Avranno pertanto autofunzioni comuni, che sfrutteremo regolarmente per studiare sistemi con questa simmetria. Meccanica quantistica, simmetria cilindrica: Lz è una costante del moto. Sfrutteremo le sue autofunzioni per studiare sistemi con questa simmetria. Ovviamente, in simmetria sferica avrà senso utilizzare coordinate sferiche. Purtroppo le espressioni del momento angolare in sferica non sono semplicissime. In simmetria cilindrica le cose vanno meglio. Lx=ypz-zpy Ly=zpx-xpz Lz=xpy-ypx z in coordinate cartesiane x=rsin(θ)cos(φ) P O y=rsin(θ)sin(φ) θ φ y z=rcos(θ) r= x2+y2+z2 φ=atan(y/x) θ=acos(z/r) x ! Lz =-i 2 L =z [ 2 φ ( O x φ ] 1 1 sinθ + 2 2 sinθ θ θ sinθ φ Dimostrazione NON richiesta P θ ) 2 per l’esame. Epressione richiesta. Ma se y sapete risolvere l’eq. di Schrödinger per l’atomo di idrogeno è facile (lo vedremo). Cerchiamo le autofunzioni di Lz =-i φ 0≤φ≤2π Lz f(φ)=λf(φ); f(0)=f(2π) z f(φ)=iλf(φ)/ φ O x θ φ y λφ/ i f(φ)=Ae f(φ)=eiλφ/ Aiλ/ φ λφ/ i f(φ)=Ae ; f(0)=f(2π) f(0)=A λ2π/ i f(2π)=Ae =A➞ λ2π/ i e λ/ =cos(λ2π/ )+isin(λ2π/ )=1➞ =m; m=0,±1,±2,....; 2π |A|2 dφ=1➞fm(φ)= 0 1 eimφ 2π Lzfm(φ)= mfm(φ) 2 L =- [ 2 ( 2 ) ] 1 1 sinθ + 2 2 sinθ sinθ θ φ θ 2 LY(θ,φ)=λY(θ,φ) - [ 2 ( ) 2 ] 1 1 sinθ Y(θ,φ)=λY(θ,φ) + 2 2 sinθ θ θ sinθ φ Ricorda qualcosa? Equazione agli autovalori per l’hamiltoniano di un elettrone soggetto a un potenziale a simmetria sferica (x es: atomo di idrogeno): r2=x2+y2+z2 Ψ(x,y,z) +V(r)Ψ(x,y,z) =EΨ(x,y,z) Per sfruttare la simmetria sferica del potenziale conviene passare a coordinate sferiche Laplaciano in sferiche (da sapere) ∇2= 1 ∂ r2 ∂ ∂r r2 ∂r ( )+ 1 ∂ sinθ ∂ r2sinθ ∂θ ∂θ ( )+ 2 1 ∂ r2sin2θ ∂φ2 Equazione di Schrödinger in sferiche: 2 [ 2m 1 ∂ r2 ∂ ∂r r2 ∂r ( )+ 1 ∂ sinθ ∂ r2sinθ ∂θ ∂θ ( +V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) Cerco di separare le variabili: Ψ(r,θ,φ)=R(r)Y(θ,φ)≡RY )+ 2 ] 1 ∂ r2sin2θ ∂φ2 Ψ(r,θ,φ)+ Ψ(r,θ,φ)=R(r)Y(θ,φ)≡RY 2 [ 2∂R Y ∂ r 2m r2 ∂r ∂r ( )+ R ∂ sinθ∂Y r2sinθ ∂θ ∂θ ( )+ 2 ] R ∂ Y r2sin2θ ∂φ2 -2m +V(r)RY=ERY; Moltiplico ambo i membri per 2 YR { 1 ∂ r2∂R ∂r Rr2 ∂r ( ) 2 1 +Y } 2m [V(r)-E] - 1 ∂ sinθ∂Y ∂θ sinθ∂θ { f(r)+g(θ,φ)=0➞f(r)=cost=-g(θ,φ) ( )+ 2 1 ∂ Y sin2θ ∂φ2 }=0 { 1 ∂ r2∂R ∂r Rr2 ∂r ( ) 1 +Y } 2m [V(r)-E] 2 1 ∂ sinθ∂Y ∂θ sinθ∂θ { ( )+ f(r)+g(θ,φ)=0➞f(r)=cost=-g(θ,φ) { 1 ∂ r2∂R ∂r Rr2∂r 1 Y ( ) } =C; poi viene fuori C=l(l+1)... 2m [V(r)-E] 2 1 ∂ sinθ∂Y ∂θ sinθ∂θ { ( )+ 2 1 ∂ Y 2 =-C 2 sin θ ∂φ } 2 1 ∂ Y sin2θ ∂φ2 }=0 1 ∂ sinθ ∂ ∂θ sinθ∂θ ( { )+ 2 1 ∂ sin2θ ∂φ2 }Y(θ,φ) =-l(l+1) Y(θ,φ); l=0,1,2... e avete visto che questa ha come soluzioni le armoniche sferiche Ylm(θ,φ) Ehy, ma l’equazione agli autovalori per L2 era ... - 2 1 ∂ sinθ ∂ ∂θ sinθ∂θ { ( )+ 2 1 ∂ sin2θ ∂φ2 }Y(θ,φ) =λY(θ,φ) Le autofunzioni di L2 sono proprio le armoniche sferiche: L2 Ylm (θ,φ) = 2 l(l+1)Ylm (θ,φ) Ylm (θ,φ) =(cost)l,meimφPlm(cosθ) Plm(cosθ)=”funzioni associate di Legendre” Oss: Lz (cost)l,meimφPlm(cosθ) = (cost)l,mPlm(cosθ)Lzeimφ da cui Lz Ylm (θ,φ)= m Ylm (θ,φ) Giusto! Lz e L2 sono osservabili che commutano, dovevano avere autofunzioni comuni. Ortonormalità: π 0 0 2π *m Yl (θ,φ) Yl’ m’ (θ,φ) sinθdθdφ=δm,m’δl,l’ Equazione di Schrödinger in sferiche: 2 [ 2m 1 ∂ r2 ∂ ∂r r2 ∂r ( )+ 1 ∂ sinθ ∂ r2sinθ ∂θ ∂θ ( )+ 2 ] 1 ∂ r2sin2θ ∂φ2 Ψ(r,θ,φ)+ +V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) [ 1 2 2mr r2 ∂ ∂r ∂r ∂ 2 ( )+ ∂ sinθ ∂ - 2 sinθ ∂θ ∂θ +V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) ( )+ ] 2 - 2 ∂ sin2θ ∂φ2 Ψ(r,θ,φ)+ Equazione di Schrödinger in sferiche: 2 [ 2m 1 ∂ r2 ∂ ∂r r2 ∂r ( )+ 1 ∂ sinθ ∂ r2sinθ ∂θ ∂θ ( )+ 2 ] 1 ∂ r2sin2θ ∂φ2 Ψ(r,θ,φ)+ +V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) [ 1 2 2mr r2 ∂ ∂r ∂r ∂ 2 ( 2 L + ) ] Ψ(r,θ,φ)+ V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) [ 1 2 2mr r2 ∂ ∂r ∂r ∂ 2 ( 2 L + ) [ 1 Scrivere Ĥ= 2 2mr ] Ψ(r,θ,φ)+ V(r)Ψ(r,θ,φ)=EΨ(r,θ,φ) r2 ∂ ∂r ∂r ∂ 2 ( 2 L + ) ] +V(r) è comodissimo. Vedo subito che [Ĥ,L2]=0=[Ĥ,Lz] Vedo subito che la soluzione è del tipo: Ψ(r,θ,φ)=R(r)Ylm(θ,φ); con R(r) determinata da: [ 1 2 2mr r2∂R ∂r ∂r ∂ 2 ( r2∂R ∂r ∂r ∂ ( )+ )- ] [ ] 2l(l+1)R(r) 2mr2 2 + V(r)R(r)=ER(r) V(r)-E R(r)=l(l+1)R(r) Equazione radiale. Qui finisce la pacchia: anche se risolvo al volo il problema angolare, l’equazione radiale devo risolverla. r2∂R ∂r ∂r ∂ ( )- [ ] 2mr2 2 V(r)-E R(r)=l(l+1)R(r) La procedura adottata equivale ad individuare 3 costanti del moto. Momento al quadrato, Momento lungo l’asse z (determinano la parte angolare delle autofunzioni e sono descritte dai numeri quantici l,m), ed energia. Ovviamente, mentre le autofunzioni del momento sono calcolate una volta per tutte, quelle dell’energia dipendono da V(r). Esse introducono il numero quantico n. Sappiamo che, se sto studiando l’elettrone dell’atomo di idrogeno, m=me; ! V(r)=- l e m sono indici di e2 4πεr 0 E=En=-13.6/n2 (eV) degenerazione, ma solo per l’idrogeno. Ad esempio per un metallo alcalino solo m è indice di degenerazione. Come posso romperla? Con B! |μ|=IS (S=area superficie) In presenza di B E=-μ・B Conviene orientare l’asse z lungo il campo E=-μz・B Visione “semi-classica”: elettrone in un’orbita= spira percorsa da corrente. Se r=raggio (medio) dell’orbita, e T = periodo |μ|=IS=(-e/T)πr2 L=IW=(mr2)2π/T➞ T= (mr2)2π/L➞ |μL|=-eL/2m; μL=-eL/2m μL=-eL/2m➞➞➞quantistica In presenza di B E=-μ・B Conviene orientare l’asse z lungo il campo ΔH=(e/2m)LzB➞(vedremo meglio)➞(e/2me) m Idrogeno nello stato fondamentale: l=0, m=0; se l≠0, il campo “splitta” il livello l in 2l+1 livelli, corrispondenti a -l, ..0,..,l ! μL=-eL/2m Come discuteremo a breve, l’elettrone (ma anche i protoni, anzi, tutte le particelle) non possiede solo un momento angolare orbitale (=dovuto all’orbita), ma anche uno “intrinseco”, detto di spin. Questo produce un ulteriore accoppiamento con un campo magnetico, per l’elettrone è: ! μS=-gseS/m (gs=2) Se il numero quantico angolare l=0,1,2,3... (per cui m=-l,..,0,..l è un intero), quello di spin può assumere valori semiinteri. Per un elettrone s=1/2, e m=-1/2,1/2 NMR: con un campo magnetico (forte) si vanno a studiare i NUCLEI atomici. Essi sono caratterizzati da spin interi o semiinteri.