Decolonizzazione
Decolonizzazione
Per decolonizzazione si intende il processo, quasi mai pacifico, attraverso il quale un paese, occupato stabilmente da
un altro ed espropriato per questa via delle proprie risorse e spesso della propria cultura, si sottrae al dominio
dell'occupante e riconquista autonomia e libertà, oppure il paese di provenienza.
L'equivoco decolonizzazione / indipendenza
Pur essendoci state, storicamente, varie forme di dominio di un popolo su un altro, nella storia moderna si parla di
decolonizzazione esclusivamente a proposito del processo di uscita di paesi extra-europei dal fenomeno del
colonialismo.
Se si assume questo punto di vista è del tutto improprio considerare, come alcuni fanno, la guerra di indipendenza
americana dalla Gran Bretagna come il primo episodio di decolonizzazione della storia contemporanea. Si deve
parlare in quel caso, assai più propriamente, di una rivoluzione di colonizzatori, residenti nel nuovo territorio, contro
il potere costituito residente nella madrepatria, seguita da una secessione.
Analoghi movimenti di indipendenza di colonizzatori rispetto alla madrepatria si ebbero, nel XIX secolo, nelle
colonie spagnole dell'America Latina e in Brasile, tutti Paesi di matrice culturale europea, ispirati a classi dirigenti
europee dagli ideali antiassolutisti della Rivoluzione francese, e spesso aiutati dagli Stati Uniti d'America
La decolonizzazione postbellica
Tutt'altra questione è il processo di
decolonizzazione che si avviò alla fine
della seconda guerra mondiale nei
territori e da parte dei popoli che
Regno Unito, Francia, Spagna,
Portogallo, Belgio, Olanda, Germania
e Italia avevano colonizzato in Asia e
in Africa.
Dopo la seconda guerra mondiale le
potenze europee che avevano costituito
Stato delle colonie europee nel 1945
i loro imperi coloniali in Africa e Asia
non furono più in grado di mantenerne
il controllo, infatti il conflitto mondiale aveva indebolito i francesi e i britannici che rappresentavano le maggiori
potenze coloniali. Inoltre tra le due guerre erano sorti i primi movimenti o partiti nazionalisti, che aumentarono la
diffusione del sentimento nazionale e del desiderio di indipendenza stimolato dalla lotta al nazifascismo in difesa
della democrazia. Così già nel 1941 la Francia fu costretta a riconoscere almeno formalmente l’indipendenza di
Libano e Siria. Nel 1942 Gandhi incitò gli Indiani a cacciare i britannici e riuscì a ottenere l'indipendenza nel 1947.
Nel 1943 il leader nazionalista algerino Abbas lanciò il Manifesto del popolo algerino con la richiesta della
decolonizzazione.
Il processo di decolonizzazione durò circa quarant’anni: in alcuni casi l’indipendenza fu raggiunta per via pacifica,
con trattative tra la madrepatria e i gruppi dirigenti locali; un esempio di questo tipo di decolonizzazione è stata la
Gran Bretagna, che avviò gradualmente all’indipendenza le colonie, trasformando l’impero nel Commonwealth of
Nations. In altri casi avvenne per via violenta con una guerra di liberazione, ed un esempio è la Francia che oppose
dura resistenza ai movimenti di liberazione.
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Decolonizzazione
In quasi tutte le colonie si erano moltiplicate le richieste di indipendenza, finite talvolta in vere e proprie ribellioni.
Molti giovani dei paesi colonizzati avevano avuto la possibilità di compiere studi in Europa, venendo così a contatto
con gli ideali di libertà e giustizia. Essi diedero origine a nuove classi dirigenti indigene che si ponevano in
alternativa a quelle dei colonizzatori, che si impegnarono a prendere in mano l'economia dei propri paesi e a rendere
le popolazioni delle ex colonie più consapevoli della loro dignità culturale e civile.
Il processo di decolonizzazione non fu semplice, in Africa, per esempio, la decolonizzazione si prolungò per molto
tempo, giungendo a compimento tra gli anni Settanta e Ottanta. Fattore decisivo per lo smantellamento degli imperi
coloniali fu la pressione degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Infatti i due vincitori del secondo conflitto
mondiale erano contrari al colonialismo: gli USA in nome della libertà dei popoli, l’URSS in nome del comunismo.
Entrambe le superpotenze in realtà avevano l’obiettivo di allargare le loro zone d’influenza e fecero pesare in seguito
la loro egemonia economica e politica nei paesi dell’Africa e dell’Asia. Il principio di autodeterminazione dei popoli
ispirò poi le attività dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Di fatto l’ONU non riuscì a imporre ovunque il rispetto
dei principi di uguaglianza dei diritti, ma ricoprì comunque un ruolo importante nella lotta al colonialismo.
I paesi colonizzatori rinunciarono al controllo politico delle colonie perché era diventato troppo costoso. Mantennero
invece il controllo economico, dando inizio al neocolonialismo. Le ex colonie conservarono eredità europee nella
cultura e nella lingua, ma non nelle forme di governo: alla democrazia europea quasi ovunque si è sostituita la
dittatura militare.
Figure di spicco
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Ferhat Abbas
Ahmed Ben Bella
Habib Burghiba
Mohandas Gandhi
Ho Chi Minh
Jawaharlal Nehru
Jomo Kenyatta
Kwame Nkrumah
Léopold Sédar Senghor
Sukarno
Nelson Mandela
Wole Soyinka
Voci correlate
• Lista delle Nazioni Unite dei territori non autogovernati
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Fonti e autori delle voci
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