Visconti Francesca
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26/03/08
BIPOLARISMO E DECOLONIZZAZIONE:
IL NUOVO ORDINE MONDIALE
La costruzione di un nuovo ordine internazionale, sanciva l’esaurirsi del primato europeo e
l’emergere delle due “superpotenze” vincitrici, gli Stati Uniti e l’Urss. Tale equilibrio fu chiamato
bipolare perché entrambi i suoi protagonisti tesero a trasformare i sistemi di alleanze di cui erano il
centro in blocchi economico-politici contrapposti. Lungo l’asse Nord/Sud, vi è un’altra
conseguenza della guerra: la decolonizzazione, cioè la liberazione del dominio coloniale di una
vastissima area del mondo.
Già prima della fine della guerra, con la conferenza di Yalta in Crimea, si erano accordati circa la
spartizione dell’Europa post-bellica, con i sovietici giunti a controllare l’intera Europa orientale e
gli alleati quella occidentale. Ma finita la guerra, le divergenze di interessi politico-economici e
l’opposizione ideologica fra le potenze vincitrici si manifestarono sino a dare luogo a una
contrapposizione che fu chiamata guerra fredda, perché non sfociò mai in scontri diretti, ma fu
combattuta con le armi di propaganda o indirettamente in conflitti locali che coinvolgevano aree
periferiche del pianeta.
In questo modo, era difficile raggiungere gli obbiettivi posti dalla carta di San Francisco, che dava
vita all’Organizzazione delle nazioni unite, in cui si voleva preservare le generazioni future dalla
guerra, affermare e difendere ovunque i diritti dell’uomo, favorire il progresso economico e sociale
dei popoli.
La Germania, terreno principale di scontro, rimase divisa in due parti, la Repubblica federale
tedesca, inserita nel blocco occidentale, e la Repubblica tedesca in quello sovietico. Dal punto di
vista militare, i due blocchi si strutturarono in alleanze contrapposte: quello occidentale nella Nato,
forza militare integrata sotto il comando americano che univa i paesi occidentali, e quello orientale
nel patto di Varsavia, che comprendeva i paesi dell’Europa orientale.
Il predominio degli USA fu affermato con strumenti prevalentemente economici e politici, il
senatore McCarthy iniziò un’opera di sistematica denuncia di “spie comuniste”, che si sarebbero
infiltrate nella pubblica amministrazione e fu scatenata una “caccia alle streghe” che sconvolse per
quattro anni la vita statunitense. Nel periodo del maccartismo si colloca la morte dei coniugi Julies e
Rosenberg, ritenuti colpevoli.
Il blocco orientale fu costruito attraverso la sovietizzazione dei paesi che erano stati liberati
dall’Armata rossa e che la conferenza di Yalta aveva assegnato all’Urss. A capo di tutti quasti paesi
si erano creati regimi a partito unico satelliti dell’Urss, cioè subordinati alle direttivi politiche e agli
interessi economici dell’Urss. Fa eccezione, la Jugoslavia, dove il passaggio al regime comunista
avvenne in seguito alla liberazione del paese attuata dai partigiani di Tito.Stalin intanto, impose la
sua assoluta volontà all’interno del paese. Ogni possibilità di dissenso venne esclusa, anche nei
paesi satelliti, nuovi processi furono fatti contro oppositori veri o presunti, concludendosi con
condanne alla pena capitale o con deportazioni nei Gulag
La carta politica si trasformò per l’entrata di molti nuovi stati nazionali, con un processo molto
rapido.
Gli imperi coloniali francese e britannico subirono dure sconfitte. Le stesse motivazioni ideali per
le quali si era condotta la lotta contro il nazifascismo, la libertà, la democrazia, il,diritto dei popoli
all’autodeterminazione vennero invocate dai movimenti nazionalistici per rivendicare
l’indipendenza.
Dopo la guerra Usa e Urss assunsero un atteggiamento favorevole allo smantellamento degli imperi
coloniali. Gli Stati Uniti vi vedevano una costruzione di un ordine mondiale più moderno, l’Unione
Sovietica contava di esercitare la propria influenza nei paesi liberatisi dal dominio coloniale o in
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lotta per l’indipendenza. La competizione bipolare condizionò il processo di decolonizzazione
perchè entrambe le superpotenze videro nel mondo ex coloniale un terreno di contesa strategica..
L’atteggiamento delle potenze coloniali oscillò fra il tentativo di opporsi con la forza alle
rivendicazioni indipendentistiche e il progetto di guidare le colonie all’indipendenza, continuando a
mantenere su di esse un predominio di carattere economico attraverso il controllo delle classi
dirigenti dei nuovi stati. La Gran Bretagna seguì la seconda via, mentre la Francia e il Portogallo
tentarono, senza successo, la prima.
Alcuni paesi intrapresero la guerra di liberazione come presupposto per l’instaurazione di una
nuova società di tipo socialista ( Algeria, Angola, Mozambico, Vietnam) altri, come l’India,
conseguirono all’indipendenza senza rivoluzionare gli equilibri sociali e politici al proprio interno.