Presentazione del progetto

annuncio pubblicitario
“TeatrOvidio”
L’Associazione Culturale ClasseMista Teatro Musica si propone, da più di vent’anni, di portare il
linguaggio teatrale in ogni strato della società, facendo particolare attenzione alla fascia dei più giovani;
presente continuativamente nelle scuole di ogni ordine e grado con i suoi esperti, fa del teatro il mezzo
attraverso il quale approfondire la conoscenza di se stessi e del mondo circostante. Fortemente ancorata
al territorio ha più volte lavorato su tematiche e testi ovidiani, sia con produzioni proprie che con il
Teatro Scuola (un esempio è la rassegna CrearTeatro: per anni si sono prodotti spettacoli di fine
laboratorio utilizzando testi di Ovidio, con i ragazzi del Liceo Classico). Con la convinzione che il
Teatro sia ancora un forte mezzo comunicativo, ClasseMista crede che lavorare sui testi di Ovidio
tramite tecniche teatrali sia un modo sano, partecipato e stimolante di avvicinare i più piccoli e i più
giovani a tematiche classiche -tematiche di grande varietà e ricchezza poiché Ovidio non è solamente il
Poeta dell’Amore-.
L’Associazione Culturale ClasseMista Teatro Musica propone quindi, in
occasione del bimillenario della morte di Ovidio, una serie di attività di
interesse collettivo. Valorizzare ciò che il territorio offre e ha offerto è da
sempre nostro interesse; questo tipo di obiettivo si esplica nel coinvolgimento
nei progetti di professionalità del luogo, nel lavoro nelle scuole di ogni ordine
e grado, nella scelta di tematiche care e importanti per il territorio. In questa
direzione ci muoviamo, quindi, per affrontare “TeatrOvidio”, un percorso
che copre due anni, 2016 e 2017, e che si dipana in varie attività ed eventi.
Primo passo è il coinvolgimento delle scuole, di ogni ordine e grado, in un percorso negli A.S.
2015/2016 e 2016/2017:
- Concorso: da Settembre 2016 a Dicembre 2016 gli alunni e gli studenti tutti,
singolarmente o in gruppi/gruppi-classe, sono chiamati a realizzare un elaborato
su tematiche ovidiane (specifiche nel bando). I vincitori saranno premiati in una
duplice modalità: ingressi gratuiti nella rassegna teatrale annuale
dell’Associazione ClasseMista e lavoro di teatralizzazione degli elaborati
meritevoli e/o vincitori, e utilizzo di questi in spettacoli preparati con i ragazzi
stessi.
- Laboratori teatrali: a partire dall’anno scolastico 2016/2017 ClasseMista
propone una serie di laboratori teatrali mirati a realizzare spettacoli su tematiche
ovidiane. Gli spettacoli cercheranno di valorizzare anche le opere meritevoli e/o
vincitrici del concorso avvenuto nell’anno scolastico.
- Festival teatrale: a fine anno scolastico 2016/2017 ClasseMista organizzerà un festival in cui
verranno proposti gli spettacoli prodotti a partire dai laboratori, e in cui verranno mostrati i lavori del
concorso.
- Laboratorio per insegnanti: si offre agli insegnanti, di scuole di ogni ordine e grado, la possibilità di
sperimentare tecniche teatrali in prima persona con i nostri esperti per poi lavorare meglio con i propri
alunni a più livelli, e per partecipare in modo concreto e attivo alla realizzazione degli spettacoli.
- Spettacoli: Secondo passo è la realizzazione da parte di ClasseMista di due nuove produzioni su
tematiche ovidiane, una per spettatori più piccoli e una per un pubblico adulto, che
avranno l’intento di portare a Sulmona o nel circondario flussi di spettatori da tutto il territorio
abruzzese.
Luogo deputato alla messa in scena delle nostre produzioni, nonché del festival, è l’Abbazia di Santo
Spirito al Morrone; la scelta ricade su questo luogo poiché sito di grande interesse culturale nonché
turistico. Il nostro obiettivo è quello di fornire performance teatrali in luoghi che possano offrire altro e
che possano interessare scuole e pubblico, di Sulmona come di altre località abruzzesi, anche per il loro
intrinseco valore.
Credendo fortemente nel territorio e nelle sue risorse, L’Associazione ClasseMista offre un momento di
riflessione e crescita partecipate, un momento che non sia solo tentativo di ricordare e commemorare ma
tentativo di creare nuovi percorsi e fermenti.
IL PUNTO DI PARTENZA DEL PROGETTO
Il nostro territorio è costituito da una grandissima ricchezza di culture e di tradizioni che chiedono
soltanto di essere valorizzate e che possono fornire opportunità economiche sorprendenti. L’ambiente
territoriale ha presenze e significati unici e specifici. Forze, forme che sollecitano chi vi si mette in
relazione per raccogliere, documentare, ascoltare, e tramite il teatro mettere in forma queste
sollecitazioni può essere un modo per ritrovare quel contatto perduto col paesaggio e con una cultura
strettamente connessa al territorio. L’area manifesta alcune presenze storico-artistico-culturali di grande
valenza; l’ubicazione dell’area all’interno del cuore del sistema dei Parchi Abruzzesi ha veicolato le
nostre riflessioni verso l’asse turistico per individuare in questo ambito produttivo la ricerca di nuovi
schemi di sviluppo. Già al centro di varie iniziative regionali e locali, il turismo è senza dubbio una delle
vie strategicamente più valide per uno sviluppo sostenibile di molte regioni del nostro paese.. Siamo
convinti che si faccia sempre più urgente ripartire dalle ricchezze del nostro territorio. La proposta ha lo
scopo di coniugare la rivalutazione delle risorse territoriali con forme di turismo culturale, che passano
attraverso la proposta di esperienze mirate allo sviluppo della qualità della vita. I percorsi che integrano
l'offerta di servizi turistici di alta qualità con la sperimentazione di pratiche culturali che mettano in
primo piano l'arricchimento della personalità dell'individuo, sostengono la condivisione di tecniche
creative, perfettamente realizzate nell'ambito Teatrale. Ciò che si vuole perseguire con la nostra
iniziativa è un programma specifico in cui gli elementi sostanziali di rinnovamento e di integrazione che
caratterizzano la nostra attività teatrale possano trovare un canale di sviluppo ideale.
Prima Produzione
"Metamorfosi - Il poema del mondo"
Uno spettacolo liberamente ispirato all'opera omonima di
Ovidio.
Dove il tutto si mostra con un acuto senso della provvisorietà, della
mutevolezza di ciò che appare ai sensi e che a un tratto si scompone per
diventare altro da sé
Lo spettacolo metterà in scena alcuni celebri episodi del poema
ovidiano, ponendo l'accento sul legame indissolubile che i miti
archetipici hanno con lo spazio architettonico, con lo spazio, con la
natura. Una delle qualità essenziali del teatro è la sua capacità di
misurarsi con l’alterità. Attraverso il gioco teatrale è possibile la
dislocazione spaziale e temporale;. è possibile dar corpo a infiniti mondi, tanti quanti l’immaginazione e
le invenzioni tecniche dell’uomo possono continuamente edificare. Il gioco dei personaggi, dei
travestimenti, delle metamorfosi sembra fondare il teatro stesso. Il gioco delle identità multiple, in cui la
capacità di metamorfosi è la cifra dell’alterità dell'attore come del folle, richiama i miti fondativi del
teatro stesso, i suoi numi tutelari che sembrano essere così prossimi alla metafora della follia: Proteo e
Dioniso.
Partendo dal Caos primordiale in una continua trasformazione e con un movimento, magico intriso di
credenze superstiziose e intessuto di racconti antichissimi, gli spettatori parteciperanno alla
rappresentazione di una fantasmagoria di miti. Lo spettatore seguirà le scene camminando e sostando,
gli si offriranno paesaggi e prospettive che appariranno come nate in quel momento, apposta per la
vicenda evocata. A volte la scena si potrà aprire improvvisamente in lontananza, oppure balzando da
dietro un cespuglio o alle spalle, così che tutto il luogo sembrerà pullulare di improvvise e impreviste
trasformazioni mostrando l’amore di Eco innamorata di Narciso, di cui non resterà che una voce, ma
anche di Narciso, invaghito di se stesso sino a lasciarsi morire, si ridurrà a un fiore…. E Pigmalione,
incantato da una statua d'avorio che egli stesso ha scolpito, una statua che sotto le sue mani diviene a
poco a poco realtà palpitante di donna viva; così e dell'amore innocente di Piramo e Tisbe, due giovani
babilonesi che intensamente si amano, nonostante l'opposizione dei genitori: muoiono entrambi a causa
di un tragico equivoco …
Uno spettacolo sulla straordinaria storia delle mutazioni, un indagine attorica sulla natura ovidiana che
appare percorsa dai fremiti arcani delle tante creature d'amore e di dolore che essa cela nel suo grembo
così in apparenza legato alle forme e alle superfici, ai suoni e ai colori e che rivela, attraverso il racconto
dell'essere umano che si trasforma in essere arboreo o inanimato, dimensioni insospettate delle
trasformazione dove il brillante gioco delle superfici s'accompagnerà alla inquietudine delle creature
tormentate, che trovano nel trasformarsi l'unica via d'uscita a una situazione impossibile, a una passione
assurda: nel divenire altra cosa rispetto a una realtà divenuta umanamente intollerabile.
Voci e canti, ma anche lingue e cadenze daranno anima ai sentimenti e alle emozioni dei differenti
personaggi. La notorietà delle vicende narrate e la qualità dell'ambientazione nella natura, faranno di
questo spettacolo un evento di grande intensità. Uno spettacolo che sarà anche ricerca della gioia di
narrare, una fantasia ora lieve e sfuggente come un sogno, ora corposa e sensuale, che insiste su scenari
“ immersi in un'atmosfera di fiaba”;
Nel nostro spettacolo, quindi, ad ogni livello di elaborazione progettuale, di creazione dell’azione
teatrale, di articolazione dello spazio scenico, di modalità di fruizione del pubblico, saranno considerati
di pari importanza il “racconto” e “lo spazio scenico” che verranno ad integrarsi in una idea del teatro,
in una visione poetica, che coniuga la trasformazione creativa con la partecipazione consapevole per
accogliere e comprendere " METAMORFOSI - IL POEMA DEL MONDO"
Il progetto mira a legare la creazione di un evento artistico e culturale intorno alla nostra storia, alla
creazione di opportunità di valorizzazione turistica e culturale del territorio, attraverso la forte relazione
con le radici storiche e culturali locali cercando di individuare e a elaborare percorsi di lavoro che
sappiano coniugare elementi naturalistici – storici – sociali - urbanistico-architettonici attraverso cui
immaginare un territorio dinamico e accogliente.
Seconda Produzione
"Il Canto di Filemone e Baucide - Il poema del mondo"
Uno spettacolo liberamente ispirato all'opera di Ovidio.
Nel nostro spettacolo, liberamente tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, uno dei capolavori della classicità
che, trasmettendo al lettore un grande numero di racconti mitologici greci, ha fortemente influenzato la
letteratura e la pittura dei secoli successivi, si susseguiranno, tra momenti intensi ed umoristici, il
racconto della Creazione, dell’età dell'oro, l'episodio del diluvio dedicato soprattutto ai più piccoli e
comunque per gli spettatori di ogni età. Lo spettacolo vuole essere l’omaggio a un luogo in cui abitare
temporaneamente un’esperienza di complicità disvelata dove
celebrare il rito del tempo scandito dalla apparizione di eventi noti
e mille volte scomposti e ricostruiti nell’immaginario attraverso
parole ascoltate fin dalla prima infanzia. Il flauto di Pan
accompagna la celebrazione. Lo spettacolo avrà per protagonisti
Filemone e Baucide, due poveri sposi che, in virtù della loro
ospitalità e rettitudine, verranno salvati dal diluvio provocato da
Zeus ed eletti custodi del suo tempio. Filemone e Baucide, nello
spettacolo, saranno anche i narratori del tempo, quello cosmico
delle origini che s’intreccia e si mescola col loro tempo più quotidiano e privato. Si
susseguiranno così, tra momenti più intensi ed altri più umoristici, il racconto della Creazione, quello
delle età dell’oro, dell’argento e del ferro, l’episodio di Licaone trasformato in lupo, quello del diluvio,
fino alla storia di Filemone e Baucide stessi che, con un’ennesima metamorfosi al momento della morte,
si trasformeranno in un tiglio e in una quercia per restare sempre vicini. Lo spettacolo tesse la trama di
personaggi che si trasformarono in fiori e piante, uccelli o stelle. Storie di amore, vendetta, schiavitù o
libertà, nelle quali si affollano le voci di tanti personaggi, ognuno ansioso di raccontare la propria
versione con avvolgenti trame sonore e visive in un racconto dove luce, musica e i corpi dei narratori
cercheranno di prendere per mano i piccoli spettatori, per portarli in quello spazio di fantasia e di ascolto
che sta tra il silenzio e il rumore, quel confine bizzarro al limitare del giorno e della notte. Ed è proprio
in quello spazio che lo spettacolo vuole andare: passeggiare con i ragazzi nello spazio
dell'immaginazione, nel quale vista e udito quasi si confondono, ma nel quale prendono corpo i
personaggi mitologici. Proprio grazie alla metamorfosi, uno spirito libero può diventare una
costellazione, un chiacchierone una cornacchia; e anche se la punizione è troppo grande per aver osato
tanto, oppure no, rimane la forza di queste figure mutevoli, cangianti, a ricordarci che in fondo,
l'immaginazione, la creatività e la forza di osservare il mondo con un punto di vista nuovo e fresco ci
dicono com'è questo mondo che abitiamo, e con esso le persone che abbiamo intorno. Ma soprattutto
mantengono intatta quellastrana sensibilità verso il mondo esterno: la meraviglia.
Scarica