Equazioni e disequazioni polinomiali Esercizio 1. Risolvere la seguente equazione: 3x2 − 5x + 1 = 0. Svolgimento. Poiché il discriminante è positivo esistono due soluzioni distinte. Applicando la formula per le equazioni di secondo grado si trova immediatamente che tali soluzioni sono √ √ 5 + 13 5 − 13 x1 = e x2 = . 6 6 q ^ Esercizio 2. Risolvere le seguenti equazioni: (i) x2 − 10x + 25 = 0 ; (ii) x2 + 10x + 25 = 0 ; (iii) x2 − 10x − 25 = 0 ; (iv) x2 + 10x + 26 = 0 . Esercizio 3. Risolvere la seguente equazione: x8 − 2x4 + 1 = 0 . Svolgimento. Ponendo t = x4 e sostituendo si ottiene l’equazione t2 −2t+1 = 0, che ha l’unica soluzione t = 1. Pertanto le soluzioni dell’equazione originaria sono date dalle soluzioni di x4 = 1, che equivale a √ q ^ |x| = 4 1 = 1; pertanto le soluzini sono x ± 1. Esercizio 4. Risolvere l’equazione −3x2 − x + 2 =0. x −3x2 − x + 2 Svolgimento. L’espressione è definita solo quando il denominatore è diverso da zero; bisox gna dunque imporre la condizione x 6= 0. L’espressione si annulla quando si annulla il numeratore, cioè q ^ per x = 32 e x = −1. Questi valori di x sono compatibili con le condizioni di esistenza imposte. Esercizio 5. Risolvere le seguenti equazioni: √ 3 (i) 5x3 − 675x2 + 45x − 5 · 3 2 = 0 ; (ii) x3 + 8 = 0 ; (iii) (2x2 − 5)(x2 − 7x + 1) = 0 ; (iv) x1 0 − 2x5 + 1 = 0 ; (v) −3x2 − x + 2 =0; |x| (vi) 3x2 − x + 4 √ =0; x2 + 20x + 5 x2 − 4x + 4 =0; x2 − 5x + 6 √ (viii) x + 5 = 0 . (vii) Esercizio 6. Risolvere la seguente disequazione: x2 + 3 ≥ 4x + 2 . 1 Figura 1: Grafico di p(x) = x2 − 4x + 1 (esercizio 6) con evidenziata la sua parte ≥ 0 Figura 2: Grafico di f (x) = x2 + 3, grafico di g(x) = 4x + 2 e area in cui f (x) ≥ g(x) 2 Svolgimento. Riscriviamo la disequazione data nella forma x2 − 4x + 1 ≥ 0. Troviamo innanzitutto le radici del polinomio p(x) = x2 − 4x + 1 (ossia le soluzioni di√ x2 − 4x + 1 = √ 0): la solita formula per le equazioni di secondo grado ci fornisce le soluzioni x1 = 2 − 3 e x2 = 2 + 3. Poiché il coefficiente direttore di p(x) è positivo, si ha che p(x) ≥ 0 per valori di x “esterni” alle due radici trovate, cioè x ≤ x1 e x ≥ x2 , o, equivalentemente, per x ∈ (−∞, x1 ] ∪ [x2 , +∞). Notare la rappresentazione grafica delle soluzioni trovate: in figura 1 è designato il polinomio le cui radici abbiamo calcolato per risolvere l’esercizio, mentre in figura 2 sono rappresentate le due funzioni date nel testo dell’esercizio. Poiché quello che ci interessa sono i valori di x che soddisfano la disequazione le due immagini rappresentano solo due q modi diversi di vedere la soluzione. ^ Esercizio 7. Risolvere la disequazione x2 − 7x + 12 ≥0. x+2 Svolgimento. Per prima cosa imponiamo la condizione di esistenza x 6= −2. Dopodiché studiamo separatamente numeratore e denominatore. x2 − 7x + 12 ≥ 0 quando x ≤ 3 e x ≥ 4, mentre x + 2 > 0 quando x > −2. Possiamo rappresentare graficamente gli intervalli di positività come segue (linea continua = positivo, linea tratteggiata = negativo): 3 -2 4 x2 − 7x + 12 - - + + x+2 La disequazione è verificata dove numeratore e denominatore hanno lo stesso segno, cioè per x ∈ (−2, 3] q e x ∈ [4, +∞) . ^ Esercizio 8. Risolvere le seguenti disequazioni: (i) (3x2 − x + 2)(19x − 18) < 0 ; x3 − 1 ≤0; 3x2 + 2x − 1 √ (iii) x2 − 4x + 4 < 0 ; √ (iv) x2 − 4x + 4 ≥ 0 ; √ (v) x2 − 4x + 4 > 2 . (ii) Esercizio 9. Ripetere l’esercizio 5 sostituendo “= 0” con “> 0”, “< 0”, “≥ 0” e “≤ 0”. Equazioni e disequazioni con esponenziali e logaritmi Esercizio 10. Calcolare √ 3 (i) logπ2 ( π) · π ; (ii) π π x2 2 2x−1 2 1 ! x−1 dove x è un generico numero reale diverso da 1. Esercizio 11. Risolvere al variare del parametro a > 0 la disequazione −2ax (x − 4)(x2 − 5x + 6) > 0 . 3 Esercizio 12. Risolvere al variare del parametro a > 0 la disequazione −2ax (x − 5)(3x2 − 5x + a) > 0 . Svolgimento. Imponiamo innanzitutto la condizione a > 0 affinché l’esponenziale esista. Per studiare il segno del prodotto di tre fattori si deve studiare separatamente il segno di ciascuno: si ha che, qualunque sia la base a > 0, ax > 0 per ogni x, quindi −2ax < 0 per ogni x; per quanto riguarda il secondo fattore invece si ha che x − 5 > 0 se e solo se x > 5. Il terzo fattore è più delicato, bisogna distinguere tre casi: Caso I 25 − 12a < 0, ossia a > 25/12. Essendo il discriminante negativo, l’equazione 3x2 − 5x + a = 0 non ammette soluzioni e si ha che 3x2 − 5x + a > 0 per ogni x poiché il coefficiente del termine di secondo grado è positivo. Pertanto la disequazione iniziale è soddisfatta per x < 5. Caso II 25 − 12a = 0, ossia a = 25/12. Ragionando come sopra si vede che 3x2 − 5x + a ≥ 0 per ogni x e che 3x2 − 5x + a = 0 se e solo se x = 5/6, pertanto la disequazione iniziale è soddisfatta se x ∈ (−∞, 5/6)∪(5/6, 5) (si noti che le soluzioni sono le stesse del caso precedente con l’esclusione del punto x = 5/6). Caso III 25 − 12a > 0, ossia a < 25/12. Si ha che 3x2 − 5x + a > 0 per x ∈ (−∞, x− ) ∪ (x+ , ∞) dove si è posto √ √ 5 + 25 − 12a 5 − 25 − 12a , x+ = . x− = 6 6 Bisogna dunque capire dove si trovano i punti √ x− e x+ rispetto a x̄ =√ 5 (che è il punto in cui il secondo fattore cambia segno). Dato che 25 − 12a è positivo, 5 − 25 − 12a è minore di 5 e quindi anche minore di 6, dunque x− < 1 < 5 = x̄. Per capire se x+ è maggiore o minore di x̄ notiamo che la funzione f (a) = 25 − 12a è decrescente in a: se infatti scegliamo b > a abbiamo che f (b) − f (a) = 25 − 12b − (25 − 12a) = 12(a − √b) < 0, cioè f (b) < f (a). Poiché la radice quadrata è una funzione crescente, si ha che anche 25 − 12a è una funzione decrescente di a; questa osservazione insieme con il fatto che 0 < a < 25/12 ci dice che per √ ogni a ammissibile (sempre nel caso II che stiamo consideranso, gli altri sono già stati studiati) 25 − 12a deve essere √ minore di 5, che è il valore che 25 − 12a assume in a = 0. Ne segue che √ 5+5 5 5 + 25 − 12a < = <5 x+ = 6 6 3 per ogni a ∈ (0, 25/12). Possiamo dunque concludereche in questo caso la disequazione originale √ √ 5− 25−12a 5+ 25−12a è risolta per x ∈ −∞, ∪ ,5 . 6 6 q ^ 2 Esercizio 13. Trovare i valori di x che soddisfano l’equazione 3x −1 = 45−x . Svolgimento. Poiché 4 = 3log3 4 , possiamo riscrivere l’equazione come 3x 2 −1 = 3log3 4(5−x) che è soddisfatta se e solo se x2 − 1 = 5 log3 4 − (log3 4)x, cioè se e solo se x2 + (log3 4)x − 5 log3 4 − 1 = 0. Questo è un polinomio di secondo grado in x che può essere facilmente studiato con i metodi visti q sopra. ^ Esercizio 14. Risolvere le seguenti disequazioni ed equazioni: (i) 3x2 + 2x − 1 ≤0; e3x + 2 (ii) log4 x · x2 − 7x + 12 < 0 ; (iii) 4x + 2x+2 − 5 = 0 ; 4 (iv) 7x+1 + 7x−1 = 5x ; (v) 9x − 3 · 3x + 2 ≥ 0 ; (vi) log4 x = 7 ; (vii) logx 4 = 7 ; √ (viii) log2 x + 5 = 3 . Esercizio 15. Risolvere p log3 (x2 − 1) > p log3 (2x + 1) . Svolgimento. Iniziamo a imporre le condizioni di esistenza per entrambi i membri della disequazione. Per il termine di sinistra deve essere x2 − 1 > 0 perché esista il logaritmo, dunque x < −1, x > 1; deve 2 essere inoltre log3 x − 1 ≥ 0 perché esista la radice; dato che la base del logaritmo è maggiore di 1 √ √ quest’ultima condizione equivale a x2 − 1 ≥ 1, cioè x ≤ − 2, x ≥ 2; con considerazioni analoghe si vede che perché esista il termine di destra si deve avere x ≥ 0. Mettendo √ insieme le tre condizioni trovate si ha che tutti i termini che appaiono nella disequazione esistono per x ≥ 2. √ La funzione y 7→ y è crescente su R+ pertanto per risolvere l’esercizio è sufficiente risolvere la disequazione log3 x2 − 1 > log3 (2x + 1) . A sua volta la funzione z 7→ log3 z è crescente su R+ \ {0} dunque ci si può ridurre a risolvere x2 − 1 > 2x + 1 , √ √ che è soddisfatta per x < 1 − 3 e x > 1 + 3. Confrontando quanto ottenuto con le condizioni di esistenza si conclude che la disequazione originaria è soddisfatta per √ x>1+ 3. q ^ Esercizio 16. Cosa cambia nell’esercizio precendente se si considerano i logaritmi con base con base 3? Esercizio 17. Trovare le soluzioni delle seguenti equazioni e disequazioni: (i) |2x − 1| > 1 2 ; (ii) log3 x − log 13 x > 2 ; (iii) log3 log4 x2 − 5 < 0 ; 1 (iv) x log3 x = 3 ; (v) 5x+1 + 5x−1 = 2x ; (vi) log2 (3 − x) = 2 log2 (5 − x) − 1 ; √ √ (vii) 4x − 16 ≥ 15 4 4x ; √ (viii) log4 (x2 ) − log8 ( x) = 53 . 5 1 3 invece che Figura 3: Grafici di sin(4x) e sin(2x) nell’intervallo [0, π] con le loro intersezioni (esercizio 19) Equazioni e disequazioni con funzioni trigonometriche Esercizio 18. Risolvere le seguenti equazioni e disequazioni: √ (i) sin(3x) = 3 2 (ii) sin x cos x = ; 1 4 ; (iii) sin x cos x = 1 ; (iv) sin t cos t < 0 ; √ 3 (v) sin t cos t < ; 4 (vi) 2 sin2 t − cos2 t − 5 2 sin t + cos(2t) + 1 ≤ 0 . Esercizio 19. Trovare i valori di x compresi nell’intervallo [0, π] tali che sin(4x) = sin(2x) . Svolgimento. Applicando la formula sin(2a) = 2 sin a cos a con a = 2x e sostituendo si ottiene 2 sin(2x) cos(2x) = sin(2x). La funzione sin(2x) si annulla in x = 0, x = π2 e x = π quindi questi tre valori sono soluzioni dell’equazione. Ce ne sono altre? Per x 6= 0, π2 e π si ha che sin(2x) 6= 0, pertanto possiamo dividere entrambi i membri dell’equazione per sin(2x) ottenendo 2 cos(2x) = 1, che ha soluzioni x = π6 e x = 56 π. Abbiamo dunque cinque soluzioni distinte nell’intervallo [0, π]. Dalla figura 3 è evidente che oltre ai valori di x per q i quali si annullano sia sin(4x) sia sin(2x) dovevamo aspettarci altre due soluzioni. ^ Esercizio 20. Trovare i valori di x che soddisfano l’equazione 5 5 sin2 x + sin x cos x − cos2 x = 2 . 2 2 (1) Svolgimento. Applicando l’identità fondamentale sin2 x + cos2 x = 1 riscriviamo la (1) come 1 5 sin2 x + sin x cos x − 3 cos2 x = 0 . 2 2 6 (2) Notiamo che cos2 x si annulla solo nei punti in cui cos x = 0, cioè x = π2 + kπ, k ∈ Z , e che si ha sin2 ( π2 + kπ) = 1 per qualunque k, dunque sicuramente tali punti non sono soluzioni dell’equazione. Possiamo allora supporre cos2 x 6= 0 e dividere la (2) per cos2 x ottenendo 1 5 tan2 x + tan x − 3 = 0 . 2 2 (3) Poniamo t = tan x e calcoliamo le radici del polinomio 12 t2 + t − 1, che risultano essere t1 = 1 e t2 = −6. Le soluzioni dell’equazione (1) sono dunque x = arctan(1) + kπ = π4 + kπ, k ∈ Z , e x = arctan(−6) + kπ, k ∈ Z (la funzione arcotangente, y = arctan(x), è la funzione inversa della tangente sull’intervallo [− π2 , π2 ], cioè la funzione che associa a un numero x l’unico numero y ∈ [− π2 , π2 ] q tale che tan(x) = y). ^ Esercizio 21. Risolvere l’equazione tan x + √ 2 = tan π 4 + Svolgimento. Notiamo che l’equazione ha senso solo per x 6= x . 2 π 2 (4) + kπ, k ∈ Z . Dalle formule sin(a + b) = sin a cos b + sin b cos a e cos(a + b) = cos a cos b − sin a sin b ricaviamo sin(a + b) cos(a + b) sin a cos b + sin b cos a = cos a cos b − sin a sin b tan(a + b) = sin a cos b+sin b cos a cos a cos b cos a cos b−sin a sin b cos a cos b sin b cos a sin a cos b cos a cos b + cos a cos b sin a sin b cos a cos b cos a cos b − cos a cos b = = = tan a + tan b , 1 − tan a tan b che per a = b diventa tan(2a) = 2 tan a . 1 − tan2 a Applicando questa formule nella (4) (nel termine di sinistra si pone x = 2x/2) troviamo √ 2 tan x2 1 + tan x2 + 2= 1 − tan2 x2 1 − tan x2 o equivalentemente 2 tan Ponendo t = tan x 2 x 2 − √ 2 tan2 x 2 + √ x 2 2 = 1 + tan . 2 (5) e sostituendo nella (5) otteniamo il polinomio di secondo grado (1 + che ha radici t1,2 = ± √ √ 2)t2 − √ 2+1 √ 2 − 1 , da cui segue x1,2 = ±2 arctan 2 − 1 + kπ, k ∈ Z (l’arcotangente q ^ è una funzione dispari). 7 Esercizio 22. Trovare le soluzioni delle seguenti disequazioni: √ (i) 2| 2 sin x|−1 >1; (ii) log4 (sin x + cos x) ≥ 0 . Svolgimento√ (traccia). (i): poiché la base dell’esponenziale è maggiore di 1 la disequazione è soddisfatta se e solo se | 2 sin x|−1 > 0, cioè se e solo se | sin x| > √12 . (ii): poiché la base del logaritmo è maggiore di 1 la disequazione è soddisfatta se e solo se sin x + cos x ≥ 1. Possiamo elevare al quadrato ambo i membri ottenendo la disequazione sin(2x) ≥ 0. Le soluzioni di quest’ultima equazione corrispondono alle soluzioni di | sin x + cos x| ≥ 1 (elevando al quadrato abbiamo “aggiunto” soluzioni); dovremo dunque considerare solo le soluzioni tali che sin x+cos x ≥ 1, e questo può essere fatto per esempio considerando, q tra quelle trovate precedentemente, solo quelle soluzioni per le quali sin x ≥ 0 e cos x ≥ 0. ^ Esercizi (facoltativi) con le formule di prostaferesi Esercizio 23. Risolvere l’equazione sin x + sin(3x) + sin(5x) = 0 . (6) Svolgimento. Applicando la formula di prostaferesi a+b a−b cos 2 2 con a = x e b = 5x e sostituendo nella (6) otteniamo (si ricordi che il coseno è una funzione pari) sin(3x) 1 + 2 cos(2x) = 0 sin a + sin b = 2 sin che ha soluzioni x = π 3 + kπ e x = 2π 3 + kπ, k ∈ Z . q ^ Esercizio 24. Risolvere l’equazione sin2 (2x) cos2 x + (sin x cos(2x))2 + sin(2x) sin(4x) + cos(4x) − cos(2x) + 1 − cos2 x = 0 2 (7) nell’intervallo [0, 2π]. Svolgimento. Operiamo le seguenti sostituzioni nell’equazione: • 1 − cos2 x = sin2 x grazie all’identità fondamentale; • cos(4x) − cos(2x) = −2 sin(3x) sin x applicando la formula di prostaferesi per cos a − cos b ; • sin(2x) = 2 sin x cos x e sin(4x) 2 = sin(2x) cos(2x) applicando la formula di duplicazione del seno. Il membro di sinistra della (7) diventa dunque sin2 (2x) cos2 x + sin2 x cos2 (2x)+2 sin(2x) cos(x) sin(x) cos(2x) − 2 sin(3x) sin x + sin2 x = 2 = sin(2x) cos x + sin x cos)2x =) − 2 sin(3x) sin x + sin2 x = = sin2 (3x) − 2 sin(3x) sin x + sin2 x = 2 = sin(3x) − sin x dove si è fatto uso della formula sin a cos b + sin b cos a = sin(a + b). Bisogna dunque risolvere l’equazione 2 sin(3x) − sin x = 0 che equivale a risolvere sin(3x) − sin x = 0. Applicando la formula di prostaferesi sin a − sin b = a−b 2 cos a+b sin si arriva all’equazione 2 2 2 cos(2x) sin x = 0 che ha le sette soluzioni x = 0, x = π 4, x = 34 π, x = π, x = 54 π, x = 74 π, x = π, riportate in figura 4. 8 q ^ Figura 4: Grafici di sin(3x) e sin x nell’intervallo [0, 2π] e loro intersezioni (esercizio 24) Calcolo di limiti di funzioni Esercizio 25. Calcolare i seguenti limiti: (i) (ii) lim 3−x ; (v) lim 3−x ; (vi) x→+∞ x→−∞ (iii) lim 3−x ; (vii) x→0 (iv) lim tan x ; (viii) − x→ π 2 lim + x→− π 2 tan x ; lim x2 − 5 ; x→−∞ lim x2 − 5 ; x→+∞ lim −x2 − 5 . x→−∞ Esercizio 26. Calcolare i limiti a +∞ e −∞ della funzione polinomiale p(x) = x2 + x + 1. Svolgimento. È immediato constatare che lim p(x) = +∞. A −∞ invece si presenta la forma di x→+∞ indecisione ∞ − ∞. Notiamo però che grazie alle proprietà dei limiti si ha 1 1 2 2 lim x + x + 1 = lim x 1 + + 2 x→−∞ x→−∞ x x 1 1 2 = lim x · lim 1+ + 2 x→−∞ x→−∞ x x = +∞ . q ^ Esercizio 27. Calcolare i limiti per x → 2+ e x → 2− delle seguenti funzioni e confrontare i risultati ottenuti: ( ( −x + 1 per x < 2 −x + 1 per x ≤ 2 f1 (x) = , f2 (x) = . 2 per x ≥ 2 2 per x > 2 Esercizio 28. Stabilire se la funzione ( −(x − 1)3 f (x) = 3x − 7 9 se x ∈ (−∞, 2] se x ∈ (2, +∞) è continua su tutto il proprio dominio. Esercizio 29. Trovare gli intervalli nei quali le seguenti funzioni sono continue e calcolare i limiti agli estremi dei rispettivi dominio e negli eventuali punti di discontinuità: (i) (x + 12 )3 ; (vii) 1 ; x 1 ; (iii) x−1 (ii) (viii) x2 + 1 (iv) ; x+1 x ; −8 −x + 1 ; x+1 (ix) x3 +2; x−2 (x) x3 +x; x−2 x2 + 3x − 4 (v) ; x−1 (vi) x3 x−1 (xi) √ . x−1 x2 + 1 ; x2 − 1 Svolgimento (parziale). (iv) La funzione f (x) = (x2 + 1)/(x + 1) è quoziente di funzioni continue quindi è continua dove è definita, cioè su R \ {−1}. Calcoliamo x2 1 + x12 x2 + 1 = lim lim x→±∞ x 1 + 1 x→±∞ x + 1 x = lim x x→±∞ lim x→−1− 1 + x12 = ±∞ ; 1 + x1 x2 + 1 = −∞ x+1 perché per x < −1 il numeratore è positivo e il denominatore è negativo, lim x→−1+ x2 + 1 = +∞ x+1 perché per x > −1 il numeratore è positivo così cme il denominatore. (v) La funzione è continua ovunque tranne che in x = 1; si vede facilmente che x2 + 3x − 4 = ±∞ ; x→±∞ x−1 lim dato che x2 + 3x − 4 (x + 4)(x − 1) = , x−1 x−1 per x 6= 1 si ha f (x) = x + 4. Pertanto x2 + 3x − 4 =5. x→1 x−1 (vi) La funzione è continua ovunque tranne che in x = ±1. Con considerazioni analoghe a quelle fatte sopra si vede che x2 1 + x12 x2 + 1 =1; lim = lim x→±∞ x2 − 1 x→±∞ x2 1 − 12 x lim lim x→−1− lim x→−1+ x2 + 1 x2 + 1 = lim 2 = +∞ ; 2 x − 1 x→1+ x − 1 x2 + 1 x2 + 1 = lim 2 = −∞ . 2 x − 1 x→1− x − 1 10 (xi) La funzione è definita per x ≥ 0, x 6= 1, si ha dunque Dom(f ) = [0, 1) ∪ (1, +∞). È immediato verificare che x−1 =1 lim √ x−1 x→0+ e che √ √ √ x−1 ( x − 1) ( x + 1) √ x + 1 = +∞ . lim √ = lim = lim x→+∞ x→+∞ x→+∞ x−1 x−1 √ Analogamente, poiché x − 1 6= 0 per x 6= 1, si trova x−1 lim √ =2. x−1 x→1 q ^ Esercizio 30. Calcolare i seguenti limiti: r x−4 ; (i) lim x→+∞ x+3 1 π − ; x→+∞ x 4 π 2 (v) lim tan x + ; √ 2 x→ π + π . (vi) lim+ tan −x + 2 x→0 (iv) 2x2 − 1 ; x→−∞ 5x2 + 3 x 7 π (iii) lim sin + ; x→−∞ 6 3 (ii) lim lim cos Derivate e studi di funzione Esercizio 31. Calcolare, usando la definizione, la derivata della funzione ( 1 se x ∈ (−∞, −1] f (x) = 0 se x ∈ (−1, +∞) e stabilirne il dominio. Esercizio 32. Calcolare la derivata di f (x) = √ x · x3 − 5x2 + 6x + 1 . Esercizio 33. Studiare la funzione f (x) = 2x2 − 5x + 1 3−x e disegnarne un grafico qualitativo. Svolgimento. Il dominio di f è l’insieme R\{3} e la funzione è continua in ogni punto del proprio dominio in quanto quoziente di funzioni continue. La funzione si annulla dove si annulla il numeratore, ossia nei punti √ √ 5 − 17 5 + 17 x1 = e . 2 2 Notiamo che x2 è sicuramente maggiore di 2, x1 è compreso tra 0 e 1/4 ed entrambi sono sicuramente minori di 3. Dobbiamo calcolare i limiti agli estremi del dominio, cioè a −∞ e a +∞, e nell’unico punto di discontinuità, cioè per x che tende a 3± . Non è difficile verificare che lim f (x) = −∞ , x→+∞ lim f (x) = +∞ , x→−∞ lim f (x) = +∞ , x→3− lim f (s) = −∞ . x→3+ 11 Questo ci dice che f ha un’asintoto verticale in x = 3; poiché abbiamo limiti infiniti all’infinito dobbiamo controllare se ci sono anche asintoti obliqui. Si verifica che f (x) = −2 x→±∞ x lim e lim (f (x) + 2x) = −1 ; x→±∞ la retta y = −2x − 1 è dunque un asintoto obliquo di f sia per x → +∞ sia per x → −∞. Cerchiamo ora gli intervalli in cui f cresce o decresce e gli eventuali punti a tangente orizzontale studiando la derivata f 0 . f è derivabile in tutti i punti del suo dominio in quanto quoziente di funzioni derivabili ovunque; applicando la regola di derivazione di un quoziente si ottiene f 0 (x) = −2x2 + 12x − 14 . (3 − x)2 Poiché il denominatore di f 0 è sempre positivo su Dom(f 0 ) = Dom(f ) il segno della derivata dipende dal segno del numeratore. La derivata si annulla nei punti √ √ x01 = 3 − 2 e x02 = 3 + 2 , è positiva per x ∈ (x01 , x02 ) e negativa altrove; pertanto x01 è un punto di minimo locale e x02 è un punto di massimo locale. Si può calcolare quanto vale la funzione in questi punti e usare una calcolatrice per stabilire in che ordine sono x1 , x2 , x01 e x02 , ma anche senza fare calcoli si possono fare alcune considerazioni che aiutano a disegnare il grafico. La funzione va a −∞ sia per x che tende a 3+ sia per x che tende a +∞, è continua dove è definita e non si annulla mai per x > 3, dunque nel punto di massimo x02 deve assumere un valore negativo. Nell’intervallo (−∞, 3) invece la funzione interseca l’asse delle ascisse solo in due punti, è continua e ha un unico punto di minimo (siamo sicuri che sia unico perché f è derivabile su tutto (−∞, 3) quindi tutti i punti stazionari in tale intervallo sono punti in cui la derivata si annulla); l’unica possibilità è quindi che il punto di minimo si trovi tra i due zeri di f , cioè x1 < x01 < x2 . Dato che la funzione è continua, va a +∞ agli estremi di (−∞, 3), non si annulla in altri punti ed è sempre decrescente in (−∞, x01 ) e sempre crescente in (x01 , 3), si deve avere f (x01 ) < 0. Studiamo infine la derivata seconda di f : applicando nuovamente la regola di derivazione di un quoziente si trova 24 − 8x f 00 (x) = , (x − 3)4 dunque f 00 > 0 per x < 3 e f 00 < 0 per x > 3. Questo ci dice che f ha la concavità rivolta verso l’alto a sinistra dell’asintoto verticale e rivolta verso il basso a destra. Mettendo insieme tutte le informazioni q trovate possiamo disegnare il grafico di f , vedi figura 5. ^ Esercizio 34. Studiare le seguenti funzioni e disegnarne dei grafici qualitativi: (i) f (x) = x3 − 5x2 + 3x − 1 ; (ii) g(x) = x+3 ; 2x − 1 4x + 1 ; 3x2 − 14 √ (iv) w(x) = 3x − 4 1 − x2 ; (iii) h(x) = (v) y(x) = (2 − x)3 + 5x . Esercizio 35. Studiare la funzione f (x) = ecos x . 12 Figura 5: Grafico di f (x), esercizio 33 Svolgimento. Notiamo che f (x + 2π) = ecos(x+2π) = ecos x = f (x) quindi f è periodica di periodo 2π; possiamo pertanto studiarla solo sull’intervallo [0, 2pi). La funzione è definita ovunque, continua (in quanto composizione di funzioni continue) e sempre positiva. Calcoliamo le derivate: f 0 (x) = −ecos x · sin x , f 00 (x) = ecos x · sin2 (x) − ecos x · cos x = ecos x sin2 x − cos x . Dato che −ecos x < 0 sempre, si ha f 0 < 0 (quindi f decrescente) in (0, π), f 0 > 0 (quindi f crescente) in (π, 2π) e f 0 = 0 nei punti x = 0 e x = π, che devono necessariamente essere rispettivamente un massimo locale e un minimo locale; si ha inoltre f (0) = e e f (π) = 1/e. Studiamo la concvità di f tramite la derivata seconda; il termine ecos x è sempre positivo, quindi il segno di f 00 è determinato da quello di sin2 x − cos x. Grazie all’identità fondamentale sin2 x + cos2 x = 1 si trova che sin2 x − cos x = 1 − cos2 x − cos x. Effettuiamo la sostituzione = √ t = cos x e studiamo il polinomio di secondo √ grado p(t) √ −t2 − t + 1: p si annulla per t± = 21 −1 ± 5 , è positivo nell’intervallo 12 −1 − 5 , 12 −1 + 5 √ √ e negativo altrove. Siccome 12 −1 − 5 < −1 non esistono valori di x tali che cos x = 12 −1 − 5 , √ mentre esistono sicuramente due valori x1 e x2 in [0, 2π) tali che x1 < x2 e cos x = 12 −1 + 5 , anche se non sappiamo calcolarli esplicitamente senza l’aiuto di una calcolatrice. Avremo dunque che √ − cos2 x − cos x + 1 è maggiore di 0 quando cos x ∈ −1, 12 −1 + 5 , ossia per x ∈ (x1 , x2 ), è √ minore di 0 quando cos x ∈ 21 −1 + 5 , ossia per x ∈ (0, x1 ) e x ∈ (x2 , 2π) ed è infine uguale a 0 in x1 e x2 . I punti x1 e x2 sono dunque punti in cui la funzione cambia la concavità, cioè punti di flesso (con q tangente obliqua). Il grafico di f è rappresentato in figura 6. ^ Esercizio 36. Studiare le seguenti funzioni e disegnarne dei grafici qualitativi: (i) f (x) = log 4 cos2 x + 8 sin x − 7 ; √ (ii) f (x) = log x2 + 1 ; √ (iii) f (x) = log x2 + 1 − 2 ; √ (iv) f (x) = log x− 1 . Esercizio 37. Studiare la funzione v(x) = x cos x − sin x. 13 Figura 6: Grafico di f (x) con evidenziati i punti di cambio di concavità, esercizio 35 Svolgimento. Si tratta di una funzione abbastanza difficile da studiare con precisione, ma si riesce comunque a capire abbastanza bene come è fatta con le poche informazioni che si riescono a ricavare in modo semplice. Il dominio di v è tutto R. Notiamo subito che v(−x) = v(x) per ogni x ∈ R, cioè v è dispari; possiamo dunque ridurci a studiarla solo sulla semiretta x > 0. La funzione è continua su tutto il proprio dominio, il limite di v per x → +∞ non esiste (se si pensa alle funzioni trigonometriche semplice questo è intuitivamente vero, anche se non lo dimostiamo rigorosamente). La funzione si annulla in tutti i punti x tali che tan x = x ; è immediato vedere che x = 0 è uno di questi punti, mentre non ricaveremo esplicitamente tutti gli altri. Si noti comunque che l’equazione tan x = x ha infinite soluzioni (si disegnino i grafici di y = tan x e y = x per convincersene). La derivata è la funzione v 0 (x) = −x sin x, che si annulla in x = kπ per ogni x ∈ N . In tali punti la funzione v vale x se k è pari e −x se k è dispari. Inoltre v 0 è positiva in tutti gli intervalli della forma (kπ, (k +1)π con k dispari, e negativa negli intervalli kπ, (k +1)π con k pari. La derivata seconda è v 00 (x) = −x cos x − sin x ma è abbastanza difficile studiarne il segno quindi non lo faremo. Ciononostante ricordando che la funzione è continua e mettendo insieme le informazioni ricavate q possiamo disegnare un grafico “ragionevole” di v (riportato in figura 7). ^ La regola di De l’Hôpital Esercizio 38. Calcolare i seguenti limiti facendo ricorso, se necessario, alla regola di De l’Hôpital: 3x5 − 4x4 + x ; x→1 x2 − 2x + 1 x (ii) lim ; x→+∞ log x (i) lim (iii) lim x log x ; → + x 0 1 (iv) lim x2 log cos ; x→∞ x 1 1 (v) lim − ; sin x x x→0− 14 Figura 7: Grafico di v(x), esercizio 37 (vi) lim+ xx . x→0 H Svolgimento. Useremo la notazione (totalmente arbitraria) = ogni volta che applicheremo il teorema di De l’Hôpital (le cui ipotesi vanno verificate di volta in volta, anche se qui non lo faremo). (i): 3x5 − 4x4 + x H 14x4 − 16x3 + 1 = lim x→1 x2 − 2x + 1 x→1 2x − 2 60x3 − 48x2 H = lim =6. x→1 2 lim (ii): lim x→+∞ x H 1 = lim lim x = +∞ . 1 = x→+∞ x→+∞ log x x (iii): lim+ x log x = lim+ x→0 x→0 log x 1 x H = lim 1 x − x12 = lim+ x = 0 . x→0 (iv): notiamo innanzitutto che da sin x =1 x segue, tramite un semplice cambio di variabili, che sin x1 =1. lim 1 lim x→0 x→+∞ x Abbiamo allora log cos x1 1 lim x log cos = lim 1 x→+∞ x→+∞ x x2 2 H = lim 1 1 cos x 15 − x12 − x23 x→+∞ 1 =− lim 2 x→+∞ − sin x1 sin x1 1 · 1 cos x1 x 1 =− . 2 (v): lim x→0− 1 1 − sin x x x − sin x x sin x 1 − cos x H = lim − x→0 sin x + x cos x sin x H = lim− =0. x→0 2 cos x − x sin x = lim x→0− (vi): lim xx = lim ex log x = elimx→0+ x log x = 1 x→0+ x→0+ q ^ grazie a quanto ottenuto in (iii). Esercizio 39. Calcolare i seguenti limiti: (i) lim x→0 1−cos x x2 ; sin(2x)−1 √ x→ 4 2 sin x− 2 (ii) limπ (iii) lim x→1 ; 1 1 − log x x − 1 . Esercizio 40. Studiare la funzione f (x) = p p 3x2 + 1 − 2x2 − 1 sapendo che f 00 (x) > 0 per ogni x ∈ Dom(f ). √ 2 Svolgimento. Siccome è una quantità sempre positiva, f è definita dove è definita 2x2 − 1, √ 3x + 1 √ cioè per x ≤ −1/ 2 e x ≥ 1/ 2, e in tali intervalli è continua in quanto √ √ somma di funzioni continue. f interseca l’asse delle ascisse in tutti i punti nei quali 3x2 + 1 = 2x2 − 1. Elevando al quadrato otteniamo 3x2 + 1 = 2x2 − 1 cioè x2 + 2 = 0, che non è mai verificata, quindi f non si annulla mai; siccome in x = ±1 vale 1, è sempre positiva. Inoltre è una funzione pari, cioè f (−x) = f (x), quindi possiamo limitarci a studiarla per x ≥ 0. È immediato verificare che r 5 lim + f (x) = 2 1 x→ √ 2 e che lim f (x) = +∞ . x→+∞ Controlliamo se f ha un asintoto obliquo a +∞: √ √ √ √ x 3 + x−2 − 2 − x−2 f (x) lim = lim = 3− 2; x→+∞ x x→+∞ x p p √ √ √ √ lim f (x) − ( 3 − 2)x = lim x 3 + x−2 − 3 − 2 − x−2 + 2 x→+∞ x→+∞ √ √ √ √ 3 + x−2 − 3 − 2 − x−2 + 2 = lim 1 x→+∞ H = lim x −3 √x 2 2−x−2 −x−2 −3 √−x 3+x−2 x→+∞ 1 · x→+∞ x = lim =0. 16 + 1 1 √ − √ 2 3 + x−2 2 2 − x−2 Figura 8: Grafico di f (x), esercizio 40, con evidenziati massimi e minimi √ √ Quindi √la retta √ y = ( 3 − 2)x è asintoto obliquo di f per x → +∞, e per simmetria (f è pari!) la retta y = ( 2 − 3)x è asintoto obliquo di f per x → −∞. La derivata di f è √ √ 4x 6x 2x2 − 1 − 4x 3x2 + 1 6x 0 p − √ = . f (x) = √ 2 3x2 + 1 2 2x2 − 1 2 (3x2 + 1)(2x2 − 1) √ √ 0 Notiamo che ), dunque f non è derivabile nei punti √ Dom(f ) = (−∞, −1/ 2) ∪ (1/ 2, +∞) ( Dom(f x = ±1/ 2 pur essendo ivi continua. Siccome su Dom(f 0 ) il denominatore di f 0 è sempre positivo, il segno della derivata è dato dal segno del numeratore. Ricordando che √ stiamo studiando √ f solo sul 0 2 − 1 > 2 3x2 + 1, cioè semiasse positivo abbiamo che il numeratore di f è positivo quando 3 2x p p √ p quando p x > 13/6. f sarà dunque decrescente su [1/ 2, 13/6) e crescente su ( 13/6, +∞), pertanto √ in x = 13/6 ha un minimo. Questo ci dice anche che in x = 1/ 2 f ha un massimo, che non abbiamo trovato studiando la derivata dato che la funzione non è derivabile in tale punto. Quanto abbiamo trovato è perfetamente compatibile con l’informazione che il testo dell’esercizio ci forniva, cioè che la derivata seconda è sempre positiva. Grazie alla simmetria di f possiamo disegnare un suo grafico qualitativo (figura q 8). ^ Esercizio 41. Risolvere la disequazione 1 (−2ax ) x − ax2 − 5x + 6 > 0 2 al variare del parametro a ∈ R. Svolgimento (traccia). Deve essere a > 0 perché la disequazione abbia senso. Il primo termine è sempre negativo, il secondo è positivo se x > 1/2 e negativo altrimenti, resta da studiare il terzo termine. Si vede che per a > 0 ax2 − 5x + 6 è sempre positivo, per a = 1 si annulla in un punto e per 0 < a < 1 si annulla in due punti x1 e x2 ed è negativo per ogni x ∈ (x1 , x2 ). Bisogna capire dove si trovano x1 e x2 rispetto a 1/2, e a tale scopo bisogn studiare le funzioni √ 1± 1−a a nella variabile a ∈ (0, 1). Si trova che: 17 • per a ≥ 1 la disequazione è soddisfatta da tutti gli x < 1/2; • per 0 < a < 1 la disequazione è soddisfatta per x < 1/2 e 1 a 1− √ 1−a <x< 1 a 1+ √ 1−a . q ^ Esercizio 42. Risolvere la disequazione (loga x) x2 − ax − 2 ≥ 0 al variare del parametro a ∈ R. Integrazione: metodi elementari Esercizio 43. Calcolare i seguenti integrali: Z π (i) cos x dx , Z π 4 cos(2x) dx . (ii) 0 0 Svolgimento. Basta applicare il teorema fondamentale del calcolo integrale. (i): Z π π cos x dx = sin x = sin π − sin 0 = 0 ; 0 0 (ii): π 4 Z cos(2x) dx = 0 1 2 Z π 4 2 cos(2x) dx = 0 π4 1 1 sin(2x) = . 2 2 0 q ^ Esercizio 44. Calcolare i seguenti integrali: Z π (i) 2 sin x dx ; Z 0 1 3 Z Z x dx ; (ii) 2 1 Z 1 √ dx ; x 2 −1 2π (v) 0 x 1 dx ; (ix) 2 −1 Z π4 3 (x) dx . π cos2 x −4 √ 3 sin x + x5 + x 4 dx ; Esercizio 45. Calcolare: Z π4 (i) tan2 x dx ; 0 2 Z (−x sin x) dx ; (ii) 0 Z π− 14 (iii) 1 4 2x dx ; −1 Z x + 3x + 1 dx ; (iv) 0 (viii) 1 Z ex dx ; −1 (iii) Z 1 dx ; x 0 (vii) 0 Z 3 (vi) cos x dx . sin x 18 0 Svolgimento. (i): Z ! π π − tan x dx = tan x dx + 4 4 0 Z π4 Z π4 π 1 dx + tan2 x dx − = 4 0 0 π4 π = tan x − 4 0 π =1− . 4 π 4 Z 2 0 π 4 2 (ii): 2 Z 0 2 (−x sin x) dx = (x cos x − sin x) 0 = 2 cos 2 − sin 2 . (iii): Z π− 14 1 4 π− 41 cos x dx = log(sin x) 1 sin x 4 1 1 − log sin = log sin π − 4 4 =0. q ^ Esercizio 46. Calcolare: Z −1 1 (i) dx ; 2 −2 x Z 0 (ii) sin xecos x dx ; π Z sin5 x cos x dx ; (iii) π 2 Z 2 (iv) π 2 1 √ cos x √ dx . x Esercizio 47. Calcolare le primitive delle funzioni f (x) = tan x , g(x) = tan(3x + 5) . Esercizio 48. Calcolare gli integrali seguenti: Z +∞ 1 (i) dx ; x2 1 Z +∞ 1 (ii) dx ; x 1 Z 2 1 √ dx . (iii) x 0 Esercizio 49. Calcolare le primitive seguenti: Z Z sin x cos x dx , x2 q 3 19 (x3 + 1) . 2 Integrazione per parti e per sostituzione Esercizio 50. Trovare le seguenti primitive: Z (i) x sin x dx ; Z Z (ii) Z (iii) log x dx ; (iv) Z x cos x dx ; (v) x2 log x dx ; (vi) x arctan x dx ; Z ex sin x dx . R R Svolgimento. (i) Applicando la formula di integrazione per parti f · g 0 = f g − f 0 g con f (x) = x e g 0 (x) = sin x troviamo Z Z x sin x dx = −x cos x − (− cos x) dx = −x cos x + sin x + C . (iii) Scegliamo f (x) = log x e g 0 (x) = x2 : Z Z x3 x3 x3 2 log x − x2 dx = log x − +C . x log x dx = 3 3 3 (iv) Scriviamo Z Z log x dx = 1 · log x dx e nella formula di integrazione per parti scegliamo f (x) = log x e g 0 (x) = 1 ottenendo Z Z 1 · log x dx = x log x − 1 dx = x log x − x + C . (v) Z Z x2 1 x2 arctan x − dx 2 2 1 + x2 Z 1 1 + x2 − 1 x2 arctan x − x = 2 2 d Z Z x2 1 1 1 = arctan x − 1 dx + dx 2 2 2 1 + x2 1 2 = x arctan x − x + arctan x + C . 2 x arctan x dx = (vi) Integrando per parti si arriva all’uguaglianza Z Z ex sin x dx = −ex cos x + ex cos x dx Z = ex (sin x − cos x) − ex sin x dx ; portando a primo membro l’integrale che compare nell’ultima riga si trova Z ex ex sin x dx = (sin x − cos x) + C . 2 q ^ 20 Esercizio 51. Calcolare: Z π 2 Z cos2 x dx , −π 2 π 2 Z sin2 x dx , 0 e 1 log x √ dx . x Esercizio 52. Trovare le primitive della funzione 1 . 4 + x2 f (x) = Svolgimento. Ricordiamo innanzitutto che Z 1 dx = arctan x + C . 1 + x2 Scriviamo dunque: Z 1 dx = 4 + x2 Z 1 dx = x2 4 4 1 4 1+ Z 1 1+ x 2 2 dx e applichiamo la sostituzione t = x/2, che implica dt = 21 dx, ottenendo Z Z 1 1 1 1 1 dt = arctan t + C , dx = 2 x 2 4 2 1 + t 2 1+ 2 dunque Z 1 x 1 dx = arctan + C . 4 + x2 2 2 q ^ Esercizio 53. Calcolare: Z 0 2 1 dx , 4 + x2 Z 1 √ 4 3 9 Z x dx , 1 + x2 π2 16 arctan √ x dx (Hint: sfruttare l’esercizio 50(v)). Esercizio 54. Trovare le primitive di f (x) = sin x tan x e . cos3 x Svolgimento. Z sin x dx = cos3 x Z tan x 1 etan x dx cos2 x (sostituiamo tan x = t, da cui dt = (1/ cos2 x) dx) Z tet dt = (integriamo per parti) t = te − Z et dt = tet − et + C = etan x (tan x − 1) + C . q ^ 21 Figura 9: Cerchio di raggio r = 1 (esercizio 55). 22 Figura 10: Grafico di f (x) = √ √ 1 − x2 e area sottesa; grafico di u(x) = − 1 − x2 (esercizio 55). Esercizio 55. Calcolare l’area del cerchio di raggio 1. Svolgimento. Nel piano munito di coordinate cartesiane (x, y), il cerchio di centro (a, b) e raggio r è l’insieme o n p (x, y) ∈ R2 tali che |x − a|2 + |y − b|2 ≤ r . Nel nostro caso r = 1 e, dato che l’area non dipende da dove è posizionato il centro del cerchio, possiamo scegliere come centro il punto (0, 0). Dobbiamo dunque trovare l’area dell’insieme C = (x, y) ∈ R2 : x2 + y 2 ≤ 1 . (8) La circonferenza (che è la curva che delimita il cerchio) non può essere espressa nella forma y = f (x) (o nella forma x = g(y)), in quanto ad ogni x ∈ [−1, 1] corrispondono due valori di y (vedi figura 9); più precisamente dalla (8) segue che ad ogni x ∈ [−1, 1] corrispondono sulla circonferenza i due valori √ y = ± 1 − x2 , pertanto la corrispondenza x ∈ [−1, 1] 7→ y ∈ [−1, 1] : (x, y) ∈ C non è una funzione. Possiamo però considerare la semicirconferenza superiore, che è il grafico della funzione y = f (x) = √ 1 − x2 ; avremo allora che l’area del semicerchio A compreso tra l’asse delle x e il grafico di f è metà dell’area del cerchio (figura 10). Per trovare l’area di A è sufficiente calcolare Z 1p 1 − x2 dx . 1 Sostituendo x = sin t, dx = cos t dt ci si riconduce a calcolare Z arcsin(1) p Z π2 √ 2 1 − sin t cos t dt = cos2 t cos t dt ; −π 2 arcsin(−1) 23 nell’intervallo [−π/2, π/2] si ha cos t ≥ 0 quindi √ cos2 t = | cos t| = cos t, pertanto si può scrivere Z π 2 = cos2 t dt −π 2 (ricordando l’esercizio 51) π 1 (cos t sin t + t)|−2 π 2 2 π = . 2 = Pertanto area(C) = 2 · area(A) = π , a conferma del fatto che l’area del cerchio di raggio r è uguale a πr2 . 24 q ^