Economia Politica Appunti delle lezioni Raffaele Paci testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3°ed., 2004, Zanichelli Cap 14 L’equilibrio di un’impresa nel mercato concorrenziale Inquadramento generale L’obiettivo di questo capitolo è quello di esaminare come le imprese che operano in un mercato concorrenziale (e che quindi accettano il prezzo determinato dal mercato) formulino le proprie decisioni di produzione al fine di rendere massimi i propri profitti. Esamineremo poi come dalle curve di offerta individuali si determina l’offerta del mercato e le sue variazioni nel breve e nel lungo periodo. Obiettivi di apprendimento Esaminare come le imprese in concorrenza decidono la quantità da produrre imparare quando l’impresa sospende temporaneamente la produzione e quando esce dal mercato analizzare come il comportamento delle imprese determina la curve di offerta di mercato nel breve e nel lungo periodo. 1 Il mercato di concorrenza perfetta Ricordiamo le caratteristiche di un mercato di concorrenza perfetta nel mercato sono presenti numerosi venditori e compratori i beni offerti dai vari venditori sono identici, ossia sono perfettamente sostituibili i singoli produttori sono price taker (ossia devono accettare il prezzo definito dal mercato) le imprese possono entrare ed uscire liberamente dal mercato (non ci sono barriere) Il Ricavo Poiché che il prezzo è dato, il Ricavo Totale RT = (P Q) dell’impresa è proporzionale alla quantità venduta. L’imprenditore è anche interessato a conoscere quanto ricava in media per la vendita di una unità del suo bene e qual è il ricavo addizionale generato dalla vendita di una unità di bene in più. Ricavo medio (RMe): Ricavo totale (RT) diviso per la quantità venduta (Q) RMe = RT / Q = (P·Q) / Q = P Ricavo marginale (RM): aumento del ricavo totale dovuto alla vendita di una unità in più del bene RM = ∆RT =P ∆Q In concorrenza perfetta, per ciascuna impresa il prezzo è dato, quindi in media tutte le unità sono vendute allo stesso prezzo e quindi generano un ricavo medio uguale al prezzo; inoltre anche l’ultima unità genera un ricavo marginale uguale al prezzo: RMe = RM = P 2 Q P RT RMe RMa 1 2 6 6 6 6 6 12 6 6 3 6 18 6 6 4 6 24 6 6 5 6 30 6 6 6 6 36 6 6 7 6 42 6 6 8 6 48 6 6 Massimizzazione del profitto in concorrenza L’obiettivo per l’impresa, anche in concorrenza perfetta, è quello di rendere massimi i profitti. P = RT – CT = (P Q) -CT in pratica l’imprenditore deve scegliere quella quantità da produrre che rende massimi i suoi profitti, dato il prezzo e la tecnologia di cui dispone (ossia i suoi costi di produzione) Esaminiamo un semplice esempio di produzione di bottiglie di acqua. L’impresa ha un costo fisso di €3 e costi variabili che aumentano all’aumentare della produzione. 3 Q RT CT Π 0 0 3 -3 1 6 5 1 2 12 8 4 3 18 12 6 4 24 17 7 5 30 23 7 6 36 30 6 7 42 38 4 8 48 47 1 RMa CMa 6 2 6 3 6 4 6 5 6 6 6 7 6 8 6 9 Per decidere qual è l’ultima unità che ha convenienza a produrre, l’imprenditore metterà a confronto il costo dell’ultima unità (CMa) con il ricavo che ottiene vendendo l’ultima unità (RMa=P). Il 1° lt ha un RMa=6 e un CMa=2 Æ il Π aumenta di €4 (infatti da –3 Æ 1) Il 2° lt: RMa=6 e CMa=3 il Π aumenta di €3 Æ conviene aumentare la produzione. …E così via... Il 6° lt: RMa=6 e CMa=7 con questa unità il Π diminuisce di €1 Æ non conviene produrla Nel nostro esempio l’impresa ha convenienza a non superare la produzione di 5 lt. In generale, finchè il CMa < RMa il Π aumenta, quando CMa > RMa il Π diminuisce Il Profitto è massimo quando il Costo marginale è uguale al Ricavo marginale CMa = RMa (=P) Per la quantità Q2, CM2 > RM si diminuisce la produzione Costi Prezzo L’impresa massimizza i profitti producendo la quantità per la quale CM = RM CM CM2 CMeT P = RM1 = RM2 P = RM = RMe CM1 Per la quantità Q1, CM1 < RM si aumenta la produzione 0 Q1 QMAX Q2 Quantità 4 Curva di offerta dell’impresa P, C P2 Questa parte della curva del CM è anche la curva di offerta dell’impresa CM CMeT P1 0 Q1 Q2 Q Se il prezzo=P1, l’impresa produce Q1, se il prezzo aumenta a P2, l’impresa aumenta la sua produzione a Q2. Deve sempre eguagliare CM = RM = P. Quindi la curva di offerta dell’impresa è rappresentata dalla curva del Costo marginale Fermata della produzione Vediamo sotto quali condizioni all’impresa conviene fermare la produzione Fermata della produzione: è una decisione temporanea di breve periodo dovuta a particolari condizioni. L’impresa sostiene comunque i costi fissi ma non i costi variabili. Nel breve periodo, all’impresa conviene smettere di produrre se i ricavi della produzione non coprono almeno i costi variabili, dato che i costi fissi si sostengono comunque. 5 Costi Curva di offerta di breve periodo CM CMeT se P > CMeV, l’impresa nel BP continua a produrre CMeV L’impresa sospende la produzione se P< CMeV 0 Q Si fermerà la produzione se: RT < CV che, dividendo ambo i membri per Q, diventa, (RT / Q) < (CV / Q) ossia RMe (= P) < CMeV Uscita dal mercato Vediamo ora sotto quali condizioni all’impresa nel lungo periodo conviene uscire dal mercato Uscita dal mercato: è una decisione di lungo periodo. Non si sostengono né i costi fissi né quelli variabili. Nel lungo periodo, non ci sono costi fissi, tutti i costi diventano variabili, pertanto l’impresa decide di uscire dal mercato se il prezzo è minore dei costi medi variabili. 6 Costi Curva offerta lungo periodo L’impresa entra se P > CMeT CM CMeT L’impresa esce se P < CMeT 0 Q L’impresa uscirà dal mercato se: RT < CT che, dividendo ambo i membri per Q, diventa: (RT / Q) < (CT / Q) ossia RMe = P < CMeT. Se viceversa P > CMeT l’impresa entra nel mercato. Misurazione grafica del Profitto A. Profitto positivo P, C CM CMeT Profitti P CMeT 0 P = RM =RMe Q (max Π) П = RT - CT = (P Q) – (CMeT Q) Q Oppure dividendo per Q: П = [(RT/Q)- (CT/Q)]· Q poiché RMe=P e (CT/Q)=CMeT avremo: П = [P - CMeT]· Q Copyright © 2004 South-Western 7 Misurazione grafica del Profitto B. Profitto negativo o perdita P, C CM CMeT CMeT P = RM = RMe P perdita 0 Q Q (perdita minima) Nel breve periodo si può ipotizzare che il numero di imprese sia fisso. Per ciascuna impresa la curva di offerta è data dalla curva del Costo marginale che ricade sopra il punto dove P > CMeV La curva d’offerta di mercato sarà data dalla somma delle quantità offerte a ciascun prezzo dalle imprese operanti nel mercato. Considerando, per semplicità, 1.000 imprese identiche, al prezzo 2 l’offerta di mercato sarà 200 mila. P,C P CMa offerta 2,0 2,0 1,0 1,0 100 200 Offerta dell’impresa Q 100.000 200.000 Q Offerta di mercato 8 Nel lungo periodo c’è libertà di entrata e uscita, quindi il numero di imprese può variare. Per semplicità consideriamo una situazione in cui tutte le imprese hanno accesso alla stessa tecnologia e quindi le curve di costo sono uguali. Se nel mercato ci sono profitti, allora nuove imprese avranno incentivo ad entrare. Se aumenta il numero delle imprese, aumenta la quantità offerta nel mercato e questo porta ad una riduzione del prezzo di equilibrio. CMa CMeT P Π Q CMa La riduzione del prezzo riduce i profitti fino al loro completo annullamento CMeT P Q Con Π=0 l’entrata si arresta. Le imprese che si trovano nel mercato faranno profitti nulli. L’equilibrio si avrà nel punto in cui P = CMeT. Nell’equilibrio di lungo periodo P = CMeT = CMa. Poiché CMeT = CMa nel punto minimo della curva di costo totale, avremo che, nel LP, il processo di entrata (o uscita) conduce le imprese a produrre alla loro dimensione efficiente. Se c’è libertà di entrata e di uscita un solo livello di prezzo è coerente con il profitto nullo: il minimo del CMeT. L’offerta di mercato sarà: orizzontale CMa CMeT P offerta Q 9 Spostamento della domanda nel breve e nel lungo periodo Utilizzando i concetti sviluppati in questa Unità sulla massimizzazione del profitto da parte delle imprese concorrenziali e le nozioni sugli aggiustamenti tra domanda e offerta nel mercato, vediamo cosa avviene in seguito all’aumento della domanda di un particolare bene, a partire da una situazione iniziale di equilibrio. (a) Condizioni iniziali Mercato Impresa P P CM CMeT O BP, O1 A O LP P1 P1 Domanda,D1 0 0 Q (impresa) Q (mercato) Q1 (b) Reazione di breve periodo Mercato Impresa P P Profitto CM CMeT P2 P2 P1 P1 B O1 A O LP D2 D1 0 Q (impresa) 0 Q1 Q2 Q (mercato) La domanda aumenta da D1 a D2 (spinta ad esempio da una maggiore preferenza dei consumatori per questo bene). Questo provoca un aumento del prezzo di mercato da P1 a P2. Le imprese già esistenti realizzano extra profitti. Questo spinge all’entrata di nuove imprese in questo mercato. 10 L’entrata di nuove imprese fa spostare la curva di offerta di BP da O1 a O2. L’aumento dell’offerta provoca una riduzione del prezzo di mercato da P2 a P1 (c) Reazione di lungo periodo Mercato Impresa P CM CMeT B P2 P O1 O2 C A P1 O LP P1 D2 D1 0 Q (impresa) 0 Q1 Q2 Q3 Q (mercato) L’offerta aumento fino a quando il prezzo si riduce sino ad annullare gli extra profitti. Alla fine viene prodotta una quantità maggiore del bene, si sono allocate a questa produzione risorse aggiuntive in seguito all’aumento iniziale della domanda. L’equilibrio finale ha importanti caratteristiche: • Le imprese non hanno extra profitti, solo la remunerazione dei fattori al costo opportunità • Al prezzo di equilibrio il valore assegnato dai consumatori all’ultima unità prodotta è uguale al costo marginale di quella unità, ma è anche uguale al minimo dei costi medi. • La concorrenza perfetta garantisce una condizione di efficienza nell’allocazione delle risorse tra i mercati. 11