Perchè tante donne, oggi, sono depresse? Fattori ormonali, scarsa autostima ma non solo, sono alla base di una patologia "al femminile" che colpisce in età sempre più precoce. La depressione colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini fin dall'adolescenza. La fascia critica d'età è quella che va dai 18 ai 44, con un picco che si innalza dopo i 25 anni. Uomini e donne "viaggiano" poi più o meno alla pari tra i 44 e i 65 anni, mentre dopo i 65 tornano ad essere più a rischio le donne. Non è solo la depressione maggiore a colpire "l'altra metà del cielo", ma anche ansia, disturbi alimentari e del sonno. Se a ciò si aggiungono le depressioni tipiche femminili, quali ad esempio quella post-partum od i cambiamenti dell'umore dovuti alla sindrome premestruale, si può dire che il 25% delle donne soffrirà, nell'arco della vita di almeno un episodio depressivo. Riconoscere i sintomi e intervenire senza lasciar passare tempo diventa dunque importante per non far degenerare una situazione che potrebbe aggravarsi. Ma come riconoscere i sintomi? Non è semplice anche perché possono essere vari e cambiare da persona a persona. Quelli più frequenti sono: •Pessi mi smo •Pensi er inegat i vie/ opr eoccupazi onieccessi ve •Di f f i col t àdiconcent r azi one •Aument oor iduzione dell'appetito •Aument oodi mi nuzi onedel l eor edisonno •I ndeci si one •Di st ur bidel l amemor i a Se almeno tre di questi sintomi sono presenti tutti i giorni per un periodo di alcuni mesi è probabile che si tratti di depressione ed è necessario parlarne con un medico, senza far passare troppo tempo. Spesso si associano anche disturbi di tipo fisico (cefalea, dolore a collo e spalle, disturbi gastrointestinali, ecc.) che nella maggior parte dei casi non vengono individuati dal medico di medicina generale come correlati alla depressione e curati in quanto tali; è bene conoscerli e segnarli al medico, insieme a quelli ricorrenti (elencati qui sopra), che vi consiglierà uno specialista. Depressione femminile Una maggior sensibilità, una propensione a vivere la vita più "emotivamente" e una serie di disequilibri chimici a livello cerebrale provocati dalle alterazioni ormonali, sono le cause della maggior incidenza di questa patologia tra le donne. Questa maggiore vulnerabilità è legata anche agli estrogeni, che influenzano il pensiero negativo femminile esponendo le donne, specie nel periodo riproduttivo (e poi anche in quello legato agli scompensi dovuti dalla menopausa), ad un maggior rischio di depressione. La sindrome premestruale e la depressione post-partum sono due disturbi tipici che provocano depressione del tono dell'umore, ansia, irritabilità causati dall'azione degli ormoni sessuali sui neurotrasmettitori presenti nel sistema nervoso. Trentacinque-quaranta settimane di "abbondanza". Sindrome premestruale I livelli ormonali durante il ciclo mestruale cambiano costantemente; la relazione tra questi cambiamenti e lo sviluppo della depressione femminile è tuttora argomento di studi e ricerche anche se ormai è stato dimostrato che la sindrome premestruale, che può includere sintomi di depressione, è comune a molte donne. Nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi lievi che solo in alcuni casi diventano gravi e costringono la donna a rivolgersi al medico e che passano appena il ciclo mestruale finisce. Depressione post-partum A 3-4 giorni dal parto molte donne accusano la cosiddetta "Sindrome Blues" che si caratterizza con una facilità al pianto e un cambiamento dell'umore. Mediamente dura una settimana e non richiede alcun trattamento; è causata dalla separazione "fisica" dal bambino, l'incertezza sulle proprie capacità materne, ecc. Nella maggior parte dei casi è anche dovuta allo stress di parti lunghi e travagliati, alla fatica di crescere il bambino, alla perdita dei ritmi del sonno, al cambiamento delle abitudini di vita, alla paura di essere inadeguate. Le precedenti generazioni di neomamme (le nonne e le madri) erano, dopo il parto, accudite da una pletora di zie, cugine, sorelle, vivevano il periodo di "quarantena" preoccupandosi solo di allattare e bere brodo di gallina. Oggi, dopo 3 giorni di degenza in ospedale, mamma e bambino tornano a casa, la donna si trova da sola (con il marito che va a lavorare) a "inventarsi" una nuova vita con il suo piccolo. Possono subentrare ansia (nel 50%), depressione lieve fino ad arrivare in alcuni casi ad attacchi di panico. Altre forme di depressione Un divorzio, una separazione, la perdita improvvisa di una persona cara, del lavoro, problemi economici sono fra le condizioni che possono più frequentemente favorire la depressione femminile. Oltre a ciò le donne sono particolarmente colpite dal fenomeno della disistima: sentirsi inutili, non aver fiducia nelle proprie capacità, sentirsi scarsamente considerate, pensare di non avere un ruolo importante, non sentirsi all'altezza. In questi casi è necessario rivolgersi al proprio medico per iniziare un trattamento che potrà essere di tipo farmacologico e/o psicoterapeutico. Una terapia farmacologia è il primo passo per iniziare a curare la depressione; a questa si aggiungerà una psicoterapia in grado di andare ad indagare il vissuto di ognuno, ad identificare situazioni conflittuali della propria vita che possono essere connesse con l'insorgere della depressione. Comunque, la depressione è superabile completamente con la farmacologia, con la pazienza, ma soprattutto con la forza di voler tornare ad essere come prima. Ecografia 3D; terzo trimestre di gravidanza.