DEPRESSIONE: MALATTIA SOCIALE Dr. Makoui Chahriar Psichiatra, Gerontologo, Direttore Sanitario Fondazione Solaris di Sermide La depressione è una malattia che poggia sulla tristezza senza speranza di guarire, sul sentimento di colpa e sul dolore morale. Le espressioni psichiche coinvolte sono l’umore, la psicomotricità, il pensiero e gli istinti. Sono presenti inoltre sintomi neurovegetativi interessanti il sonno, l’appetito e la libido, nonché alterazioni del ritmo sonno-veglia. I sintomi che permettono l’inquadramento della depressione devono essere valutati sia per quanto riguarda la severità che la durata, così come di seguito delineato: 1. Umore: i pazienti possono sentirsi tristi, irritabili, scoraggiati, privi di speranza; possono manifestare una perdita di interessi e di entusiasmo per le attività quotidiane, espressa così: “Io non mi occupo più di niente” o “ Niente fa differenza per me”. 2. Apatia, faticabilità: molti pazienti sono meno attivi della norma lamentando la propria sofferenza con “Io non so più fare nulla” o “Trascorro tutto il giorno seduto e non riesco a muovermi”. Hanno bassi livelli di energia, espressi come “Mi stanco presto” o “non ho più energie”. Parlano piano e lentamente, alcune volte così piano che si sentono a malapena; dicono di essere ritardati, rallentati. 3. Insonnia: Alcuni pazienti, soprattutto nelle forme severe, riportano difficoltà nell’addormentamento oppure una volta addormentati, si risvegliano in breve tempo. 4. Peso corporeo: solitamente i pazienti perdono appetito (perdono interesse nel cibo o lo considerano non più buono). In taluni casi la perdita di peso può essere drammatica, fino a 10 chili in una settimana. 5. Sessualità: la frequenza e il piacere del sesso sono aboliti. 6. Sentimenti e pensieri di inadeguatezza, auto-repressione e di colpa: si sentono inadeguati con sé stessi. I pazienti riferiscono di non poter pensare in modo chiaro; sono incapaci di concentrarsi. Ogni mansione può diventare molto difficile, se non impossibile da portare a termine. La perdita di attenzione durante le normali attività, come cucinare, guardare la televisione, possono lasciare il paziente frustrato e inadeguato. Non riescono a prendere decisioni sull’andamento della giornata. Un loro possibile decadimento cognitivo può essere facilmente scambiato per demenza. 7. Pensieri di morte: alcuni pazienti sperano nella morte, come sollievo dal dolore o per poter presto riunirsi con il congiunto defunto. Alcuni formulano piani di morte, altri sistemano i propri affari, altri ancora progettano il suicidio. Il sesso femminile presenta un rischio circa 2 volte superiore a quello maschile di sviluppare un’alterazione dell’affettività. La depressione può colpire dal bambino all’anziano. In questa ultima fase della vita i numerosi eventi vitali negativi che la costellano, rendono ragione, sul versante psicosociale, della maggiore prevalenza della depressione: tra i fattori più importanti si annoverano la vedovanza, il pensionamento, il sentimento di solitudine, la mancanza di supporto e di interazione sociale, le difficoltà finanziarie, la situazione abitativa, l’istituzionalizzazione. La depressione deve essere sempre considerata con estrema serietà dalla famiglia e dai sanitari, che, dopo una attenta valutazione, possono intervenire con cure farmacologiche e con un supporto psicologico.