23-07-2014 Bollettino agrometeorologico n. 15 del 23/07/2014

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BOLLETTINO AGROMETEO
AGROMETEOROLOGICO
ROLOGICO N° 15 del
23/07/2014
/07/2014
SEGRETERIA TELEFONICA 0364/324077 : 1 MELO
2 VITE
4 PICCOLI FRUTTI
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DIVISIONE DELLE MACROZONE:
ZONA 1: DA ARTOGNE A BRENO IN DESTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO;
ZONA 2: DA DARFO BOARIO TERME A BRENO IN SINISTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO;
ZONA 3: DA BRENO A SELLERO;
ZONA 4: DA SELLERO A EDOLO
PREVISIONI
METEOROLOGICHE
(previsioni della rete meteorologica regionale: http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini/bolmet.htm)
MERCOLEDI’ 23 LUGLIO
GIOVEDI’ 24 LUGLIO
VENERDI’ 25 LUGLIO
Le condizioni meteo appaiono instabili per tutta la settimana, con precipitazioni diffuse.
Comunità Montana di Vallecamonica – Servizio Agricoltura 0364 324019
LE INDICAZIONI NEL BOLLETTINO NON SONO VINCOLANTI. CIASCUNA AZIENDA È COMUNQUE LIBERA DI SEGUIRE PROPRIE
STRATEGIE
VITE
FASE FENOLOGICA
Da chiusura (Merlot a Capo di Ponte), a grappoli di dimensione
finale su Merlot ad Artogne e Darfo, a primissimi acini invaiati su
Chardonnay a Darfo (BBCH 79-80).
Si prevede l’inizio dell’invaiatura del Merlot nelle zone più calde,
tra Artogne e Piancogno, per la prossima settimana, così come
l’invaiatura dei vitigni a bacca bianca su tutto il comprensorio.
SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA
PERONOSPORA
Il monitoraggio di questa settimana effettuato nel
comprensorio camuno, ha rilevato un aumento della
pressione del patogeno, con nuove infezioni diffuse (nella
foto a fianco, infezioni su Chardonnay a Losine).
Si ricorda che il grappolo è scuscettibile di infezioni di
peronospora fino all’invaiatura.
Purtroppo le previsioni del tempo per i prossimi giorni
danno insatbilità diffusa per tutta la settimana.
Si suggerisce quindi di MANTENERE LA COPERTURA DELLA
VEGETAZIONE a scadenza del trattamento precedente.
Solo dove non sono presenti infezioni si può procrastinare
l’intervento anche a scadenza sopraggiunta, purché si
protegga la pianta PRIMA di eventuali piogge. Oppure, si può prevedere di intervenire dopo eventuali
piogge nei vigneti dove si è appena cimato (assenza di nuove foglioline in crescita) oppure nei vigneti dove
si intende cimare a breve (togliendo così eventuali nuove foglie non protette che potrebbero infettarsi).
• Nella maggior parte dei vigneti, nei vitigni a bacca bianca e biologici, trattare utilizzando rame. Se
necessario, accorciare gli intervalli tra i trattamenti a 5-6 giorni. Trattare anticipando le piogge.
Distribuire 600-800 g/ha di Rame metallo. Utilizzare preferibilmente Ossidulo (Cobre Nordox) o
Poltiglia Bordolese (varie) che garantiscono ottima adesività e resistenza al dilavamento. Es. P.B. al
20% di Rame metallo x 3 kg/ha = 600 g/ha di Rame metallo. In caso di piogge dilavanti, oltre 30 35
mm (anche sommatoria di più piogge), ripristinare la copertura al più presto e prima di ulteriori
piogge.
• Nei di vigneti con infezioni di peronospora, si consiglia di intervenire utilizzando Dimetomorf (Forum
R3B, Quasar R) a dosi alte di etichetta.
• Nuovi impianti: importante proteggere le foglie per garantire la maturazione del legno fino a fine
stagione. Se non si vedono macchie d’olio è sufficiente trattare preventivamente con Rame e ripristinare
immediatamente la copertura in caso di piogge dilavanti.
OIDIO
Si conferma che la pressione del patogeno è ELEVATA.
Gli acini in crescita sono molto suscettibili e le attuali
condizioni climatiche sono ora particolarmente favorevoli allo
sviluppo di Oidio.
• Abbinare al trattamento antiperonosporico zolfo
bagnabile a dosi di 4/5 Kg/Ha.
• In caso di attacchi conclamati, NON intervenire con
prodotti di sintesi, ma utilizzare Zolfo in polvere a 30-35
Kg/ha ripetendolo dopo 4-5 giorni. NON intervenire
nelle ore più calde, effettuare il trattamento il mattino
molto presto.
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LE INDICAZIONI NEL BOLLETTINO NON SONO VINCOLANTI. CIASCUNA AZIENDA È COMUNQUE LIBERA DI SEGUIRE PROPRIE
STRATEGIE
BOTRITE
Si conferma che la pressione del patogeno è in forte
aumento.
Intervenire al più presto con leggere sfogliature
manuali (togliendo le foglie basse, quelle che toccano il
grappolo e lo mantengono umido perché impediscono
all’aria di circolare), per liberare dall’eccessivo
affastellamento la zona centrale dei cordoni e la zona
della curva del Guyot.
Mantenere l’erba alta contribuisce ad abbassare più
velocemente l’umidità del terreno e dell’aria e quindi
a ridurre il rischio di Botrite.
I vigneti troppo carichi (vedi foto a fianco) sono molto più predisposti ad essere soggetti ai
marciumi.
Valutare se intervenire con antibotritico, in funzione del livello di attacco e comunque solo se i grappoli
sono facilmente raggiungibili dal prodotto distribuito, altrimenti si esegue un trattamento inutile.
Evitare Switch o Cantus come secondo intervento, per la loro maggiore residualità. Per un secondo
intervento potrebbero essere interessanti Fenexamide (Teldor), Pirimetanil (Scala), Fluazinam (Luna).
Bagnare abbondantemente solo la zona dei grappoli. L’intervento va fatto da solo (non in abbinamento
con antiperonosporici), utilizzando 500-600 litri di acqua/ha
FLAVESCENZA DORATA E LEGNO NERO: CONTROLLO DI SCAPHOIDEUS TITANUS E
HYALESTHES OBSOLETUS
Si segnala comunque la presenza di piante sintomatiche. È’
dovere di tutti prendere ogni precauzione per la corretta
profilassi.
Ricordiamo che, anche se il trattamento insetticida effettuato
possa ritenersi sufficiente a contenere la popolazione di
Scafoideo (cicalina vettrice), l’estirpazione IMMEDIATA delle
piante infette deve considerarsi operazione complementare ed
INDISPENSABILE PER LA BUONA RIUSCITA DELLA LOTTA AI GIALLUMI
DELLA VITE e alle malattie del legno in generale. Ogni pianta
malata è serbatoio e fonte di propagazione di malattia.
Se risulta difficoltosa l’estirpazione della pianta malata, in
questo periodo, vista la piena vegetazione, si consiglia di
procedere al taglio della pianta a livello del tronco unita all’immediata eliminazione di tutta la parte
verde (foglie, tralci)
MAL DELL’ESCA
In questo periodo cominciano ad essere riconoscibili le piante colpite da questa
pericolosa malattia del legno, che può essere combattuta solo con la prevenzione. Per
salvaguardare i vigneti è indispensabile estirpare immediatamente oppure segnare in
modo evidente tutte le piante malate, in modo da poterle estirpare in inverno.
Sintomi Mal dell’Esca
CLOROSI FERRICA
In quest’ultimo periodo vengono sempre più rilevate piante con evidenti sintomi di clorosi ferrica (vedi foto a
fianco: vigneti a Losine).
La clorosi ferrica da calcare è una fisiopatia che colpisce la vite coltivata nei terreni calcarei, i quali sono
molto frequenti in Valle, soprattutto nel coniode della Concarena, tra Breno e Ono San Pietro.
I sintomi sono i tipici ingiallimenti internervali delle foglie giovani che cominciano ad apparire in primavera
ed in casi gravi si osserva rachitismo della vegetazione, colatura (caduta dei fiori) e perdita della
produzione. Le stagioni molto piovose, sono particolarmente predisponenti a questa sintomatologia, la
quale viene aggravata anche da fattori colturali quali le lavorazioni del terreno, le elevate concimazioni
azotate (nitriche soprattutto) e le elevate cariche di gemme per pianta.
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LE INDICAZIONI NEL BOLLETTINO NON SONO VINCOLANTI. CIASCUNA AZIENDA È COMUNQUE LIBERA DI SEGUIRE PROPRIE
STRATEGIE
Si ricorda che prima dell'impianto di un vigneto diventa importante eseguire l'analisi fisico-chimica del
terreno, soprattutto in zone calcaree, al fine di valutare il suo
tenore in calcare attivo; livelli elevati ( >10 - 15%) di questa
sostanza, infatti, sono i responsabili principali della
sintomatologia clorotica.
Naturalmente anche il livello di ferro nel suolo è importante.
Tanto più elevata è la concentrazione di calcare attivo e
bassa quella di ferro, tanto più elevato è il rischio di avere
fenomeni clorotici: questo concetto è espresso dall'Indice del
Potere Clorosante (I.P.C.)
La resistenza alla clorosi da calcare viene normalmente
raggiunta utilizzando portinnesti che tollerino quel
determinato livello di calcare attivo del terreno.
Resistenza massima dei portinnesti al calcare attivo
e all’I.P.C.
Portinnesto
Calcare attivo % Portinnesto I.P.C.
101-14
3309 C
99R; 110R; SO4; 225 Ru
K5BB; 420A; 779P; 1103P
157-11
161-49
41B; 140Ru
9
11
17
20
22
25
40
3309 C
99R; SO4
K5BB; 420A
161-49; 41B
333EM
140Ru
Fercal
10
30
40
60
70
90
120
Una soluzione efficace contro la clorosi ferrica è l’utilizzo dei cosiddetti chelati di ferro o sequestreni a dosi
di 30-60 g/pianta, disciolto in 4-10 lt di acqua. Tali composti sono solubili in acqua e direttamente assorbibili
sia dalle radici che dagli organi aerei (adatti quindi anche alla concimazione fogliare) e possono essere
raggruppati in:
• EDDHA, EDDHSA, EDDHMA: molecole chelanti utilizzabili solo per trattamenti radicali perché molto
fotolabili (devono quindi essere utilizzati dopo il tramonto);
• EDTA, HEDTA, DTPA: sono più resistenti all’azione della luce e quindi impiegabili anche per trattamenti
fogliari.
Nel terreno vengono distribuiti in superficie, in solchi e immediatamente interrati, o distribuiti tramite
l’utilizzo di palo iniettore. Le somministrazioni di chelati devono essere ripetute nel tempo ad intervalli
periodici in quanto queste sostanze non modificano le proprietà del terreno, ma evitano soltanto
l’insorgenza del sintomo fornendo alla pianta ferro prontamente assimilabile.. Vanno usati con parsimonia,
perché sono agenti inquinanti e, legandosi ad altri ioni metallici, provocano il loro allontanamento per
lisciviazione. Alcune ditte, per risolvere questo problema hanno creato gli umati di ferro (o ferro-umati) ed i
fulvati di ferro (spesso miscelati tra loro nei prodotti commerciali), nei quali il ferro è legato ad acidi umici
bioattivi: questi agiscono anch’essi come fonte di ferro a lenta cessione ma, essendo simili all’humus, non
sono inquinanti ed hanno un effetto positivo sulle caratteristiche del terreno e sulla crescita e la salute delle
piante, migliorando la loro resistenza agli stress ambientali.
PRATICHE COLTURALI
GESTIONE DEL SUOLO
Non lavorare il suolo ora. L’erba contribuisce a ridurre l’umidità e diminuisce il rischio di attacchi botritici.
SFOGLIATURE
Evitare sfogliature eccessive: i grappoli troppo esposti possono scottarsi, perdono profumi e
sintetizzano meno sostanze coloranti, soprattutto nei vitigni a bacca bianca.
La sfogliatura va effettuata togliendo le foglie fino all’altezza del grappolo e lasciando quelle sopra di
esso, in modo da NON esporre il grappolo alla luce, ed evitare il danno da scottatura.
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STRATEGIE
MELO
FASE FENOLOGICA
Crescita Diametro Golden delicius
68
66
64
62
60
58
56
54
52
50
48
46
44
42
40
38
36
34
32
30
28
26
24
22
20
18
16
14
12
10
GIANICO
DARFO 1
DARFO 2
CERVENO
CETO
EDOLO
09
02
25
18
11
04
28
21
14
07
7
/0
7
/0
6
/0
6
/0
6
/0
6
/0
5
/0
5
/0
5
/0
5
/0
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
0
/2
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
Nei frutteti in cui l’effetto diradante è stato blando, terminare il prima possibile, se non già ultimato, la
selezione dei frutti. Inoltre concludere la potatura verde.
GEMMA A FIORE NATA NELLA ZONA DI
PRODUZIONE IN SEGUITO A
TEMPESTIVO E IDONEO DIRADO
EFFETTO DELLA POTATURA VERDE. SI
NOTI IL RAMO DELL’ANNO CIMATO E
LE GEMME A FIORE SVILUPPATESI IN
SEGUITO ALL’OPERAZIONE
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SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA (IN VERDE PRINCIPI ATTIVI BIOLOGICI)
Viste le recenti catture di Cydia Pomonella, per chi non l’avesse già fatto, effettuare il trattamento ovicida
contro la carpocapsa (principi attivi: Emamectina, Chlorantraniliprole, Virus della granulosi) in tutta la Valle
Camonica.
Cydia Pomonella
11
10
Gianico
9
Darfo 1
8
Edolo
7
Ceto
6
Darfo 2
5
Berzo Inferiore
4
Cerveno
3
2
1
09
/0
7/
20
14
14
02
/0
7/
20
4
01
6 /2
/0
25
18
/0
6/
20
14
14
11
04
/0
/0
6 /2
6/
20
01
4
14
5/
20
/0
28
21
/0
5/
20
14
14
5/
20
/0
14
07
/0
5/
20
14
0
PICCOLI FRUTTI
FASE FENOLOGICA
Il mirtillo è nella fase di
raccolta.
Il lampone rifiorente è nella
fase di inizio raccolta.
La mora è nella fase di primi
frutti maturi.
PRATICHE COLTURALI
Concimare utilizzando un concime a basso tenore di azoto (2-3% max).
- Sul lampone rifiorente iniziare a selezionare i tralci (12-15 per metro lineare).
- Sul ribes effettuare la cernita dei nuovi polloni lasciandone al massimo 3-4 di rinnovo.
- Sulla mora è possibile iniziare a selezionare i polloni. In caso di piante con scarso rinnovo e con polloni
vigorosi, è possibile tagliarli a 3 gemme in modo da favorire la formazione di 3 rami produttivi. La perfetta
formazione delle piante prevede la presenza di 5 polloni di rinnovo.
SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA (IN VERDE PRINCIPI ATTIVI BIOLOGICI)
Al momento non sono necessari trattamenti.
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