EPILESSIA E LAVORO Il punto di vista della UOOML Dr. Mauro D’Anna Responsabile U. O. Medicina del Lavoro ASST Cremona EPILESSIA: inquadramento clinico e valutazione medico - legale 29 settembre 2016 - c/o CGIL Lombardia - MILANO Definizioni CRISI EPILETTICA: manifestazione clinica, improvvisa e di breve durata, dovuta ad una scarica ipersincrona di un gruppo di neuroni ipereccitabili EPILESSIA (epilambanein: cogliere di sorpresa): condizione caratterizzata da una predisposizione permanente del cervello a generare crisi epilettiche e dalle conseguenze neurobiologiche, sociali e psicologiche ad essa correlata STATO DI MALE EPILETTICO: attività epilettica persistente che si manifesta come crisi prolungata o crisi in serie senza ripresa di coscienza tra l’una e l’altra. Epidemiologia e Medicina del Lavoro Incidenza nella popolazione generale: 0.5-1% (incidenza massima nel I decennio di vita e > 75 aa) Maschi > Femmine Popolazione lavorativa Epilessia e Medicina del Lavoro Disabilità L’epilessia spesso può rappresentare un ostacolo nel trovare e mantenere un’attività lavorativa. Meno della metà dei pazienti rendono nota la propria condizione in ambito lavorativo, spesso a causa di precedenti esperienze negative. Questa tendenza è tanto maggiore quanto minore è il grado di istruzione. Staniszewska A, Sobiecki M, Duda-Zalewska A et al. - Med Pr.2015;66(3):343-50. Difficoltà di gestione Uno degli aspetti più complessi nella gestione dell’epilessia è la definizione della capacità lavorativa. Devono essere presi in considerazione numerosi fattori per raggiungere una decisione completa. Questo richiede la collaborazione di tutte le figure professionali afferenti alle diverse specialità e la condivisione degli aspetti relativi al trattamento farmacologico intrapreso che può contribuire a definire specifiche limitazioni nell’attività lavorativa, in funzione dei rischi professionali. Vicente-Herrero MT Terradillos García MJ, Capdevila García L et al - Semergen. 2016 Mar;42(2):103-9. Acido valproico/sodio valproato (es. Depakin) Carbamazepina (es.Tegretol) Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito) Disturbi del sistema nervoso (SNC (capogiri, Farmaci antiepilettici: efficacia ed effetti •Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito) •Disturbi del sistema nervoso (stati cefalea, atassia, sonnolenza, affaticamento, diplopia) confusionali) Interazioni carbamazepina, lamotrigina, cardioaspirina.. Gabapentin Disturbi del sistema nervoso (sonnolenza, capogiri, atassia, convulsioni, disartria, amnesia, tremori, insonnia, cefalea, parestesia, ipoestesia, riduzione o assenza di riflessi.) Interazioni acido valproico/sodio valproato, lamotrigina, FANS (es. ibuprofene) Lamictal (es.Lamotrigina) Disturbi del sistema nervoso (sonnolenza, capogiri, atassia, insonnia, cefalea, (sospensioneconvulsioni) Interazioni carbamazepina, lamotrigina. Rischi lavorativi (alcuni esempi) Lavoro a turni/notturno Lavoro in quota Lavoro in solitaria Condizioni microclimatiche sfavorevoli ………. Fattori di rischio lavorativi Situazioni lavorative scatenanti/aggravanti Lavoro a turni e/o notturno Lavoro al videoterminale (lo schermo LCD non causa il fenomeno “flickering lights” ?) Situazioni lavorative che “aumentano il pericolo” Lavoro in altezza Guida di mezzi Lavoro in vicinanza di macchine operatrici o pericoli non schermati Lavoro in solitaria . Esempi: 1. Trasporti: conducenti professionali, macchinisti, conducenti di veicoli di grandi dimensioni, operatori di gru, piloti di aerei 2. Lavori in altezza: carpentieri, vigili del fuoco 3. Lavori vicino a pericoli non schermati: ferrovie, linee elettrica ad alta tensione, metallo caldo, serbatoi aperti acqua o sostanze chimiche Epilepsy and Occupational Health (Epilepsy Scotland Occupational Health Guide 2010) Risk Assessment: fattori da considerare In alcuni contesti lavorativi possono insorgere legittime preoccupazioni sulla possibilità che una persona affetta da epilessia possa svolgere alcuni compiti lavorativi. Il modo migliore per garantire un approccio equo e consapevole è quello di effettuare un valutazione del rischio individuale Il ruolo del Medico Competente (1) Espressione del giudizio di idoneità alla mansione specifica: ovvero idoneità al lavoro specifico La specificità è da riferire al lavoro organizzato e non alla patologia del lavoratore! Il giudizio deve essere espresso in relazione alle diverse attività svolte e non alla patologia Il ruolo del Medico Competente (2) Espressione del giudizio di idoneità alla mansione specifica : Conoscere i fattori di rischio relativi alla mansione specifica e di come essi possano influenzare lo stato di salute di un lavoratore ipersuscettibile Conoscere la patologia eventualmente presente e di come potrebbe incidere “negativamente” sullo svolgimento della mansione Se si trascurano questi aspetti critici, si rischia di esprimere giudizi di idoneità troppo generici o poco circonstanziati. Cui prodest? Caso clinico 1 Inviato presso la nostra UOOML per valutazione ai sensi art. 5 Legge 300/70 Quesito: visita medica ed accertamenti finalizzati alla valutazione della idoneità fisica del lavoratore allo svolgimento delle attività connesse con la qualifica di “Area Manager” Anamnesi lavorativa: dal ’77 al ’79 collaboratore presso la trattoria di famiglia. Dal ’79 al ’80 ha svolto il servizio militare. Dal ’80 al ’86 rappresentante di commercio per la ditta paterna (salumi). Dal 1/3/1987 presso “omissis”, fino al ’00 come rappresentante sul campo, dal ’00 come Area Manager. L’attività prevede gestione dell’attività attraverso il coordinamento di circa 8 incaricati all’attività sul campo, affiancandoli direttamente con una frequenza variabile (in media 3 giorni/settimana), si sposta da solo con automobile aziendale, percorrendo circa 50000 km/annui. Svolge la restante quota di lavoro amministrativo da casa. Abitudini di vita: ex fumatore di circa 15 sigarette/die in modo discontinuo. Bevitore occasionale. Titolare di regolare patente di guida B rilasciata il 9/3/2016 con validità di anni 1 Caso clinico 1 Inviato presso la nostra UOOML per valutazione ai sensi art. 5 Legge 300/70 Quesito: visita medica ed accertamenti finalizzati alla valutazione della idoneità fisica del lavoratore allo svolgimento delle attività connesse con la qualifica di “Area Manager” Anamnesi patologica: nel ’88 diagnosi di leucemia linfatica acuta sottoposta a radioterapia e chemioterapia, attualmente in totale remissione. Nel 2/14 episodio di crisi comiziale parziale sensitivo – motoria ad origine dall’arto superiore sinistro per cui ha eseguito valutazione radiologica che evidenziava la presenza di lesione espansiva extra-assiale in sede fronto – parietale parasaggitale destra, per cui è stato sottoposto in data 13/2/2014 ad intervento chirurgico di asportazione di meningioma atipico con infiltrazione durale del tessuto nervoso, ha eseguito ciclo di radioterapia ed iniziato terapia profilattica con levetiracetam. Riferisce relativo benessere con permanenza di lieve deficit stenico dell’arto inferiore sinistro. In data 24/12/2015 crisi comiziale generalizzata dopo sospensione di terapia. A seguito di tale episodio caduta con trauma lombare, per cui ha eseguito ricovero con riscontro di “modesto avvallamento limitanti superiori di L1-L2-L3-L4”. Segue indicazione a ripresa terapia con levetiracetam. Ultima valutazione specialistica neurochirurgica (4/2/2016): “benessere in terapia anticomiziale”. Esame obiettivo: altezza 182 cm, peso 85 kg, indice di massa corporea 25 Caso clinico 1 Inviato presso la nostra UOOML per valutazione ai sensi art. 5 Legge 300/70 Quesito: visita medica ed accertamenti finalizzati alla valutazione della idoneità fisica del lavoratore allo svolgimento delle attività connesse con la qualifica di “Area Manager” Valutazione della commissione ex art 5 Legge 300/70 (composta da Medico del Lavoro e Medico Legale) Conclusioni: il sig. omissis, in base alle valutazioni effettuate (visita medica, acquisizione di documentazione sanitaria fornita dall’interessato), risulta allo stato attuale fisicamente idoneo allo svolgimento delle attività connesse alla qualifica di Area Manager con le seguenti indicazioni 1. Le attività in trasferta sono da svolgersi preferibilmente ricorrendo a mezzi pubblici o di automobile in qualità di passeggero. Caso clinico 1 Inviato presso la nostra UOOML per valutazione ai sensi art. 5 Legge 300/70 Quesito: visita medica ed accertamenti finalizzati alla valutazione della idoneità fisica del lavoratore allo svolgimento delle attività connesse con la qualifica di “Area Manager” Richiesta di chiarimenti da parte dell’Azienda sull’interpretazione dei risultati della valutazione si chiede cortesemente, ove possibile, un chiarimento rispetto alle vostre indicazioni: 1) se l'attività di trasferta è da intendersi comprensiva di tutti gli spostamenti che il lavoratore deve effettuare nella sua area di appartenenza ovvero si intende trasferta quando per motivi lavorativi viene convocato in sede centrale 2) se il "preferibilmente" è quantificabile ad esempio in percentuale di tempo. (Es il 50% dell'attività con mezzi pubblici o accompagnato e per il 50% in maniera autonoma) Caso clinico 1 Integrazione al parere espresso dalla commissione ex art. 5 Legge 300/70 (composta da Medico del Lavoro e Medico Legale) Conclusioni: nulla osta allo svolgimento della attività amministrativa mentre l’attività ordinaria e di trasferta che prevedono l’impiego di automobile devono essere svolte con utilizzo di mezzi pubblici o da passeggero di automobile fino a marzo 2017 (*). In considerazione del potenziale rischio verso terzi, si raccomanda che il lavoratore venga rivalutato a cura del Medico Compente entro il 3/2017, a seguito degli accertamenti per il rilascio di patente svolti presso la Commissione Medica Locale. (*) data di revisione della patente di guida presso Commissione Medica Locale Guida di automezzi (Appendice II - Art. 320 Cds (Malattie invalidanti) Appendice II Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada - Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303), con le modifiche di cui al d.P.R. 16 settembre 1996, n. 610. 1. Le malattie ed affezioni che escludono la possibilità di rilascio del certificato di idoneità alla guida sono quelle sottoindicate: d) epilessia. La concessione di patente delle sole categorie A e B agli epilettici è consentita a soggetti che non presentino crisi comiziali da almeno due anni, indipendentemente dall'effettuazione di terapie antiepilettiche di mantenimento e controllo. Tale condizione dovrà essere verificata dalla commissione medica locale sulla base di certificazione, di data non anteriore a trenta giorni, redatta dal medico di fiducia o da uno specialista appartenente alle strutture pubbliche. La validità della patente non può essere superiore a due anni. Per la conferma e la revisione valgono le stesse modalità. La patente di guida delle categorie C, D, E non deve essere rilasciata né confermata ai candidati o conducenti in atto affetti o che abbiano sofferto in passato di epilessia. Guida di automezzi (Allegato III) Ai fini del presente allegato, i conducenti sono classificati in due gruppi: a) Gruppo 1: conducenti di veicoli delle categorie A, B, B + E e delle sottocategorie A1 e B1 b) Gruppo 2: conducenti di veicoli delle categorie C, C + E, D, D + E e delle sottocategorie C1, C1 +E, D1 e D1 + E Le persone considerate clinicamente guarite su certificazione rilasciata da uno su specialista in neurologia (o disciplina equipollente) e che non hanno presentato crisi epilettiche da almeno 10 anni in assenza di trattamento farmacologico non sono più sono più soggette a restrizioni o limitazioni I soggetti liberi da crisi da almeno 5 anni ma in trattamento saranno ancora sottoposti a controlli periodici da parte della commissione medica locale che stabilirà la durata del periodo di idoneità dopo aver acquisito la certificazione emessa dallo specialista Guida di automezzi (Allegato III) Gruppo 1 La patente di guida di un conducente con epilessia del gruppo 1 deve essere oggetto di attenta valutazione da parte della Commissione medica locale finche' l'interessato non abbia trascorso un periodo di cinque anni senza crisi epilettiche in assenza di terapia. I soggetti affetti da epilessia non soddisfano i criteri per una patente di guida senza restrizioni. Vi è obbligo di segnalazione, ai fini delle limitazioni al rilascio o della revisione di validita' della patente di guida, all'Ufficio della Motorizzazione civile dei soggetti affetti da epilessia da parte di Enti o Amministrazioni che per motivi istituzionali di ordine amministrativo previdenziale, assistenziale o assicurativo abbiano accertato l'esistenza di tale condizione (per esenzione dalla spesa sanitaria, riconoscimento di invalidita' civile, accertamenti dei servizi medico legali, ecc ) Crisi epilettica provocata: il candidato che ha avuto una crisi epilettica provocata a causa di un fattore scatenante identificabile, con scarsa probabilita' che si ripeta al volante, puo' essere dichiarato idoneo alla guida su base individuale, subordinatamente a un parere neurologico (se del caso, l'idoneita' deve essere certificata tenendo conto degli altri requisiti psicofisici richiesti dalle norme vigenti, con riferimento, ad esempio, all'uso di alcol o ad altri fattori di morbilita'). (segue) Guida di automezzi (Allegato III) Gruppo 1 Prima o unica crisi epilettica non provocata: il candidato che ha avuto una prima crisi epilettica non provocata puo' essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo di sei mesi senza crisi, a condizione che sia stata effettuata una valutazione medica specialistica appropriata. Il periodo di osservazione dovra' essere protratto finche' l'interessato non abbia trascorso un periodo di cinque anni senza crisi epilettiche Epilessia: il conducente o il candidato puo' essere dichiarato idoneo alla guida dopo un periodo, documentato e certificato da parte dello specialista neurologo, di un anno senza ulteriori crisi. Crisi dovute a modificazioni o a riduzioni della terapia antiepilettica per decisione del medico: al paziente puo' essere raccomandato di non guidare per un periodo di sei mesi dall'inizio del periodo di sospensione del trattamento. In caso di crisi che si manifestano nel periodo in cui il trattamento medico e' stato modificato o sospeso per decisione del medico, il paziente deve essere sospeso dalla guida per tre mesi se il trattamento efficace precedentemente applicato viene nuovamente applicato. Guida di automezzi Nuove norme Entrate in vigore l'11 Gennaio 2011 (Decreto Ministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 301 del 27 dicembre 2010 che recepisce la Direttiva dell'Unione Europea 112/09 che disciplina le norme sulla idoneità alla guida per persone affette da epilessia, disabilità visiva e diabete mellito) COSA CAMBIA? Le nuove norme portano da due anni a un anno il periodo di libertà da crisi necessario per la guida ad uso privato Sono riconosciute situazioni differenziate che permettono la guida dopo periodi di tempo inferiori o addirittura senza proibizioni di sorta. Ad esempio, di persone con sole crisi notturne, con crisi non accompagnate a perdita di coscienza o con crisi provocate da fatti acuti a carico del sistema nervoso senza tendenza a ripresentarsi In caso si manifestino crisi mentre è in corso la sospensione del trattamento su indicazione del neurologo è possibile tornare alla guida dopo tre mesi se accetta di riassumere il trattamento. Assenza di crisi da almeno 5 anni: le apposite commissioni mediche locali possono riconoscere periodi di idoneità superiori agli attuali due anni. Assenza di crisi da almeno dieci anni e non sono più in trattamento sono ritenute guarite. Caso clinico 2 Infermiere professionale presso reparto ospedaliero – Sorveglianza Sanitaria ai sensi D.Lgs. 81/2008 Anamnesi lavorativa: nel 1997 diploma come infermiere professionale. Dal 1997 presso struttura ospedaliera, in vari reparti: - Fino al 2002 DH oncologico Dal 2002 al 2015 medicina generale Dal 2015 ambulatori ORL/urologia Anamnesi patologica: dall’età di 13 anni in terapia antiepilettica (esordio con crisi maggiore). 1997 (assunzione):“residuano crisi parziali, caratterizzate da fugaci parestesie al volto, senza assenze né disturbi visivi o motori. Il sensorio è integro, nonostante il carico farmacologico (Depakin 500 mg + Tegretol 400 mg al mattino, Depakin 500 mg + Tegretol 400 mg x 2 a pranzo, Depakin 500 mg + Tegretol 400 mg la sera) In cartella clinica sanitaria e di rischio non vi sono elementi rilevanti, correlabili alla patologia da cui il lavoratore è affetto fino al 2014 MAGGIO 2014 Relazione clinica di dimissione Neurologia «paziente in terapia per epilessia secondaria a displasia corticale. È stato ricoverato per il manifestarsi di crisi generalizzate in successione, la prima con trauma cranico […] Terapia farmacologica: carbamazepina 400 mg RM 1+2+1 (8-12-20), fenobarbitale 100 mg la sera, lacosamide 100 mg 2 volte al die (8-20),acido valproico da ridurre gradualmente fino alla sospensione (attualmente ,250 + 500 mg die da rifurre 250 ogni 5 giorni fino alla sospensione)» Caso clinico 2 Medico Competente (luglio – dicembre 2014) “infermiere c/o Medicina da 7 anni con turni avvicendati, anche notturni. In terapia con Gardenale, Depakin, Tegretol da tanti anni, dopo gli aggiustamenti iniziali non ha più avuto crisi. Ad aprile scorso ha avuto sensazione di lipotimia, non si è accorto di avere una crisi, ricorda di essersi ripreso e ha iniziato a guidare. Si è accorto di sanguinare dal capo e quindi in automobile si è recato presso il Pronto soccorso. Mentre guidava ha avuto una crisi generalizzata per cui è stato ricoverato in neurologia. È stata modificata la terapia. Attualmente bene. Il neurologo ha consigliato di non guidare se non per brevi tratti, quindi si muove con mezzi pubblici. Non vuole considerare l’ipotesi di trasferimento presso altro presidio della stessa Azienda Ospedaliera” “Riferisce di non aver mai avuto problemi con il turno notturno. Molti anni fa, prima dell’adeguamento della terapia, aveva avuto delle crisi nel primo pomeriggio, sempre in estate (forse attribuibili alla notevole luminosità). Aveva però 12 – 13 anni ed era ancora studente” “Sta molte ore al giorno (anche 10!) davanti al PC, attività solo per divertimento e non per lavoro” “Discusso il caso specialista neurologo, del parere che sia opportuno, almeno per ora, che effettui orario lavorativo diurno, senza turni avvicendati, in attesa di rivalutare come risponde all’attuale terapia che sembra efficace e ben tollerata” GIUDIZIO DI IDONEITA’ (12/2014) idoneo con limitazioni: non idoneo al turno notturno e a turni avvicendati, deve effettuare orari di lavoro fisso diurno. Da rivedere fra 3 mesi. Caso clinico 2 Successivamente… (marzo 2015 – giugno 2016) 3/2015 Richiesta di parere per trasferimento presso “Ambulatori ORL/UROLOGIA” Medico Competente “non recidive di attacchi dall’ultima visita di ottobre 2014. Riferisce di sentirsi discretamente. Dovrebbe rinnovare la patente a fine aprile 2015. Con la soluzione lavorativa proposta riuscirebbe a spostarsi con l’autobus da casa al lavoro e viceversa”. 6/2016 Richiesta di parere per trasferimento presso “UO Chirurgia Multispecialistica” Valutazione neurologica (29/4/2016): paziente noto per epilessia focale sintomatica di cisti temporale destra e cisti colloide del terzo ventricolo. Attualmente assume VIMPAT 150 mg + 150 mg, TEGRETOL 400 mg + 600 mg, GARDENALE 100 mg 1 cp la sera. Assume regolarmente la terapia. Riferisce periodo di discreto benessere. Non disturbi riconducibili a recidiva di crisi epilettica. Ultima crisi documentata nel maggio 2014. In considerazione del buon decorso clinico, si conferma la terapia in corso. Si ritiene possibile un graduale reintegro nelle mansioni infermieristiche. Piano di lavoro personalizzato (6/2016): Accoglienza del paziente (effettuazione prelievo venoso, esecuzione ECG, compilazione e raccolta documentazione di competenza), anamnesi infermieristica, compilazione e aggiornamento documentazione clinico/assistenziale, tenuta della documentazione clinica, attività di front office Distribuzione e dispensazione dei pasti ai pazienti degenti, inserimento richiesta diete Collaborazione e rifacimento unità di degenza del malato, igiene del paziente, mobilizzazione degli utenti; assistenza ai bisogni primari degli utenti/degenti Assitenza al paziente nelle fasi pre e post operatorie; preparazione del paziente all’intervento chirurgico; accoglienza e assistenza dell’operato nel post operatorio Trasporto degenti da e vero servizi/UYOO/comparto operatorio Processazione fornitura materiale magazzino, economato, farmacia (inserimento ordine/richieste tramite software, sistemazione materiale nei locali/carrelli, armadi); riordino carrelli e medicherie Processazione terapia farmacologica (utilizzo software prescrizione informatizzata, somministrazione terapia), collaborazione con medici durante visita medica, effettuazione medicazioni o procedure chirurgiche (coadiuvare il medico nel posizionamento CV) Medico Competente (7/2016): non vi sono controindicazioni ai compiti elencati da svolgere presso UO Chirurgia Multispecialistica, mantenendo la limitazione di esonero dai turni notturni Lavoro a turni e notturno (Linee Guida SIMLII per la sorveglianza sanitaria degli addetti a lavori atipici e a lavori a turni) Lavoro a turni e notturno Effetti a breve termine: - “jet lag” il lavoro a turni e particolarmente quello che comprende il turno notturno, obbliga il lavoratore a invertire il normale ciclo sonno-veglia. - Disturbi del sonno la desincronizzazione del ritmo sonno-veglia, causata soprattutto dai turni di notte, determina disturbi del sonno sia in termini quantitativi che qualitativi Controindicazioni potenziali, temporanee o permanenti allo svolgimento del lavoro a turni e/o notturno - Epilessia (anche se in trattamento farmacologico), in quanto crisi epilettiche, focali o generalizzate, possono essere scatenate da un deficit di sonno e dall’alterazione dei ritmi circadiani; inoltre l’efficacia della terapia può essere ostacolata da uno schema irregolare di veglia e riposo. È importante considerare la presenza di crisi epilettiche nel corso dell’ultimo anno. Il problema nascosto: lo “stigma” dell’Epilessia Per paura della "riprovazione sociale" molti epilettici nascondono la loro malattia e sono oggetto - anche sul posto di lavoro - di atteggiamenti discriminatori (*) Più del 75% dei pazienti affetti non manifesta crisi quando in trattamento. Avere un quadro chiaro dell’epilessia di cui è affetto un dipendente, consente di ottenere una ampia gamma di soluzioni ragionevoli che contribuiscono rendere la condizione gestibile sul posto di lavoro La possibilità di più facili infortuni, maggior morbilità, atteggiamento critico da parte dei colleghi possono rappresentare elementi di attenzione per il medico, ma non devono rappresentare elementi negativi generalizzati e assoluti nelle valutazioni. (*)Fonte: Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) - http://www.lice.it/pdf/conoscere_epilessia.pdf Il medico competente come “consulente globale” (1) Non solo… Valutare la condizione di salute della persona Ma anche! Valutare la compatibilità con la mansione già svolta Valutare l’allontanamento Individuare la collocabilità della persona in funzione delle ridotte capacità lavorativa residue Analizzare con le componenti aziendali altre possibilità di collocamento Il medico competente come “consulente globale” (2) Le controindicazioni lavorative esistono ma i giudizi di non idoneità devono essere sempre motivati. Per fare ciò è necessaria un’adeguata conoscenza delle più recenti indicazioni scientifiche. Per adibire il lavoratore alle mansioni meglio compatibili col suo stato di salute è necessaria una stretta collaborazione fra Neurologo e Medico Competente, non dimenticando che solo quest’ultimo ha la responsabilità del giudizio di idoneità. Questa collaborazione interdisciplinare può essere di grande vantaggio per la professionalità e il senso di responsabilità degli esperti coinvolti, per l’organizzazione aziendale e soprattutto per il lavoratore interessato Questioni aperte per il Medico Competente 1. Il problema della ricollocazione: Non idoneità/idoneità parziale: Gruppi «idoneità difficili» nelle grandi aziende Valutazione di secondo livello presso UOOML Il coinvolgimento degli RLS è possibile? Necessario? Difficile? 2. Epilessia: quanto la crisi attuale incide nella formulazione dei giudizi di idoneità? Idoneità piena perché la patologia non viene dichiarata? Non idoneità perché la gestione del lavoratore è problematica? 3. Collocamento mirato obbligatorio Utilizzo dei provvedimenti della commissione L. 68/99: quanti lavoratori usufruiscono di tale possibilità? Efficacia dei provvedimenti della commissione L. 68/99: quale impiego reale trovano le indicazioni della commissione? Epilessia non è solo disabilità Nel 1889 Vincent Van Gogh si trasferì ad Auvers-sur-Oise, dove fu preso in cura dal dottor Paul-Ferdinand Gachet. Si ritiene che l’ampio uso del colore giallo in molti suoi dipinti sia da attribuire, oltre che all’abuso cronico di assenzio, anche all’assunzione di digitale per la cura di una sospetta epilessia. Vincent Van Gogh - Ritratto del dottor Gachet (1890) – Collezione privata