Giornata nazionale dell`epilessia

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COMUNICATO STAMPA
Giornata Nazionale dell’Epilessia
Domenica 7 maggio
Neurologi e neuropediatri a disposizione dei cittadini
Ore 10 – 14, URP, piano 1s
Policlinico Santa Maria alle Scotte
Nell’antichità è stata definita il “male degli Dei”, simbolo di intelligenza che ha colpito grandi
condottieri, da Giulio Cesare ad Alessandro Magno. Si tratta dell’epilessia, un disturbo che interessa
l’1% della popolazione e su cui è necessario essere informati. Proprio per questo motivo, in tutta
Italia, è stata organizzata la Giornata dell’Epilessia. Anche il policlinico Santa Maria alle Scotte
aderirà all’iniziativa, con il Dipartimento di Neurologia, diretto dal professor Noè Battistini, e il
Dipartimento Materno-Infantile, diretto dal professor Guido Morgese. Domenica 7 maggio, dalle 10
alle 14, i neurologi Raffaele Rocchi e Gianpaolo Vatti e i neuropediatri Paolo Balestri, Salvatore
Grosso e Mariangela Farnetani, saranno a disposizione di cittadini e pazienti, presso la sede
dell’URP (piano 1s, di fronte all’edicola), per maggiori informazioni sulle problematiche mediche e
sociali dell’epilessia. “Le crisi epilettiche – spiega Raffaele Rocchi – sono causate da scariche
elettriche anomale originate nelle cellule della corteccia cerebrale. Nella maggior parte dei casi,
circa 2/3, non si riesce a individuare una causa definita, mentre nei restanti casi è presente una
lesione cerebrale”.
Per la diagnosi di epilessia è necessaria un'accurata valutazione dei sintomi e della storia clinica. “A
Siena – continua Rocchi – presso le diverse aree specialistiche che si interessano a vario titolo di
epilessia quali Neurologia, Pediatria, Neuropsichiatria Infantile, Neurochirurgia, vengono seguiti
circa 3000 pazienti, tra adulti e bambini, provenienti da tutta Italia. Il 70-80% risponde bene al
trattamento farmacologico ma, nel 30% dei casi, quando l’epilessia è farmaco-resistente, emergono
continuamente problemi rilevanti come crisi numerose, effetti collaterali dei farmaci,
comportamento dipendente, disagio psicosociale, riduzione della autonomia”. In alcuni casi, dove i
farmaci non riescono a controllare le crisi, è possibile intervenire chirurgicamente. “In questo
settore – aggiunge Rocchi - grazie alla piena collaborazione tra Neurologia, Pediatria e
Neurochirurgia Universitaria, e con la consulenza dell’ospedale Niguarda di Milano, abbiamo
un’alta specializzazione. Fondamentale è pianificare l’intervento, individuando la zona epilettogena
da cui hanno origine le crisi e valutare la possibilità di essere asportata chirurgicamente”.
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