Malattie dell’apparato endocrino ed attività sportiva Costanzo Moretti Università di Roma TorVergata Unità di Endocrinologia Fatebenefratelli Isola Tiberina Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport Introduzione Fattori etici e metodologici limitano la disponibilità di dati sulle risposte metaboliche ed ormonali all’esercizio fisico nei bambini e negli adolescenti. Nonostante questo è stato dimostrato che giovani individui dimostrano una risposta età-dipendente agli esercizi di breve e lunga durata anche se le riserve di adenosintrifosfato e fosfocreatina non sono età-dipendenti nei bambini e negli adolescenti. La maggiore considerazione va dunque riferita alla immaturità del metabolismo anaerobico con conseguente minore disponibilità di attività glicolitica. Esiste una maggiore proporzione di fibre lente nel muscolo del bambino rispetto a quella dell’adulto non allenato e la rifosforilazione glicolitica anaerobica dell’ATP può essere ridotta nel corso di un esercizio ad elevata intensità. Questo conseguentemente implica una minore risposta del sistema nervoso simpatico all’esercizio che porta all’esaurimento e dunque come criterio prioritario l’attenzione al programma che stabilisce il livello di esercizio che l’adolescente deve eseguire. Questo punto si interpola con altri due fattori che sono la predisposizione a, ed il possibile livello latente di patologia endocrina che può rendere un esercizio mal programmato un “fattore scatenante”. Infine il fattore genetico inteso come insieme di elementi che nella fattispecie determinano nell’adolescente la personale capacità di adattamento allo stress, all’esercizio aerobico, alla attività glicolitica ed al riequilibrio metabolico. Dobbiamo considerare dunque il delicato momento di adattamento e di maturazione differenziativa del sistema endocrino nella età evolutiva ed in particolare i seguenti punti: 1. La risposta allo stress 2. La disponibilità e la utilizzazione di energie metaboliche 3. Il mantenimento della omeostasi 4. La crescita ed il mantenimento del muscolo scheletrico e cardiaco 5. La organizzazione di una corretta composizione corporea 6. La maturazione funzionale del sistema riproduttivo Questo adattamento comporta l’assestamento funzionale dei vari assi endocrini, l’asse CRH-ACTHCortisolo che regola la omeostasi e la funzione cellulare e la risposta allo stress, l’asse TRH-TSHT3/T4 che regola il metabolismo e la termogenesi, l’asse GnRH-FSH/LH-gonadi che regola la funzione riproduttiva ed i caratteri sessuali secondari, l’asse Dopamina/TRH-PRL che regola la lattazione, l’asse GHRG-GH-IGF-I che regola la crescita. L’ipopituitarismo che comporta la insufficienza funzionale di questi assi endocrini e che ha come etiologia più comune difetti strutturali o di sviluppo, traumi e neoplasie dell’ipofisi e parasellari, porta alla impossibilità nell’adolescente a praticare esercizio fisico. Il riconoscimento di queste patologie in caso di sospetto clinico, diviene dunque per il medico sportivo un criterio di valutazione essenziale per evitare conseguenze gravi per la salute dell’adolescente. Insorgenza della pubertà e maturazione funzionale dei neuroni ipotalamici L’insorgenza della pubertà rappresenta un fenomeno che deve essere valutato sia nel maschio che nella femmina con estrema attenzione dal medico sportivo in quanto programmi di allenamento allo sport soggettivamente non corretti possono influenzarne l’andamento, provocando disturbi nel timing di adattamento. E’ noto ad esempio che adolescenti impegnate a livello agonistico nella ginnastica ritmica e che presentano un minore indice di massa corporea e minore quantità di grasso rispetto a ragazze della stessa età non allenate, presentano un ritardato sviluppo del normale pattern mestruale con un menarca ritardato di 1.5-2 anni. L’insorgenza della pubertà è legata alla organizzazione di un segnale ipotalamico intermittente che in termini di frequenza ed ampiezza delle onde pulsatile determina un progressivo incremento di aggiustamento tra centri cerebrali e gonadi. Lo sport mal gestito nel periodo peripuberale può influenzare dunque negativamente la maturazione funzionale dei neuroni ipotalamici che traducono i segnali neurali nella liberazione oscillatoria periodica del GnRH (LHRH) modificando la acquisizione sulle molecole di FSH ed LH dei gruppi glicosilici che le rendono biologicamente attive. La risposta allo stress fisico Lo stress presenta componenti fisiche, chimiche ed emozionali che causano tensione corporea e mentale e possono influenzare la suscettibilità alle patologie. Attraverso la sua intensità e durata, l’esercizio fisico può incrementare o diminuire lo stress fisico, chimico e psicologico. Esso impegna cambiamenti proattivi ed aggiustamenti reattivi alle variazioni del metabolismo ed ai microtraumi attivando il sistema nervoso autonomo, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed il sistema immunitario. Un moderato esercizio fisico condotto ad intervalli che consentono il pieno recupero fisiologico e strutturale, stimola la crescita e migliora le funzioni corporee dell’adolescente. Nell’esercizio estremo per garantire un supporto di substrati energetici vengono attivati in modo coordinato e progressivo quattro sistemi: 1. Il sistema simpatoadrenergico e la liberazione di catecolamine 2. L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e la liberazione di cortisolo 3. Il sistema degli opioidi endogeni 4. Gli ormoni del metabolismo idro-elettrolitico Immediata è la risposta delle catecolamine, adrenalina e noradrenalina. Nell’arco di minuti, a seguire, l’attivazione del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo che a cascata attiva la risposta allo stress di ACTH e beta endorfina culminante con la liberazione del cortisolo. La entità della risposta secretoria del cortisolo durante l’esercizio ad elevata intensità dipende da variabili quale il momento della giornata e la distanza dal pasto considerando i ritmi circadiani con cui viene liberato ed i picchi associati ai pasti. Il cortisolo gioca un ruolo permissivo in un numero di processi vitali necessari per l’adattamento allo stress e la sopravvivenza, quali ad esempio l’azione proteolitica catabolica ed antiinfiammatoria. Gli oppioidi endogeni sono enkefaline, dinorfine ed endorfine che hanno in comune una sequenza di quattro aminoacidi (Tyr-Gly-Gly-Phe) a livello della loro estremità COOH-ter. Le enkefaline sono prodotte da midollare del surrene, ipofisi posteriore cervello e cuore. Le enkefaline sono co-localizzate nelle cellule cromaffini insieme alle catecolamine. Per quanto concerne la betaendorfina il suo rilascio dalla ipofisi anteriore si verifica ad una intensità di esercizio tra 80 e 90% della VO2max concomitante ed in quantità equimolare all’ACTH essendo entrambi codificati dal gene POMC. Un quarto gruppo di ormoni, come detto sopra, necessario a bilanciare l’incremento dell’output cardiaco, ridistribuire il sangue ed incrementare la pressione arteriosa è rappresentato dagli ormoni del metabolismo idrosalino, argininvasopresina, renina, angiotensina II, aldosterone ed Atrial Natriuretic Peptide (ANP). Anche questi ormoni sono liberati in una quantità che è proporzionale all’intensità dell’esercizio. Nell’esaminare l’impatto delle endocrinopatie sulla pratica dell’esercizio fisico e viceversa l’azione dell’exercise come fattore scatenante una patologia endocrina latente in questo Simposio ho voluto soffermarmi su tre aspetti molto importanti in relazione alla particolare condizione dell’adolescente: 1. La crescita e la composizione corporea 2. I disordini del bilancio energetico e del sistema riproduttivo legati all’exercise 3. La gestione della pratica dello sport nell’adolescente diabetico Crescita e composizione corporea Neuroendocrinologia della crescita Il principale ormone implicato nel meccanismo di crescita è il GH che agisce attraverso uno specifico recettore (GH-R) stimolando la produzione di IGF-I.Per azione degli steroidi sessuali, durante la pubertà il livello di crescita si incrementa in entrambe i sessi ad un picco (picco di crescita) quindi gradualmente declina sino a fermarsi. Il guadagno totale in altezza durante la pubertà sarà maggiore in quei soggetti che presentano una insorgenza precoce della pubertà rispetto ad adolescenti in cui questa maturazione avviene più tardi. Nell’esaminare le carte di crescita è evidente come il picco peripuberale si verifichi prima nella femmina rispetto al maschio. Importante considerare le influenze dello sport sulla crescita corporea ed in particolare sul picco peripuberale. Come detto il GH viene liberato in modo pulsatile e con picchi episodici, tra cui il più importante è quello notturno. La sua azione a livello delle cellule target si esprime, dopo il legame con il suo specifico recettore, grazie alla dimerizzazione del complesso ormone recettore che forma un complesso tra i domini di legame delle singole subunità del recettore attivate e il mediatore di segnale intracellulare JAK2 che attiva la fosforilazione del complesso. Questa fosforilazione genera a cascata cambiamenti nelle proteine citoplasmatiche e nucleari attraverso processi di fosforilazione e defosforilazione che stimolano la trascrizione del gene target con conseguente liberazione di IGFI. Durante la fase adolescenziale assistiamo ad un incremento dei picchi episodici di GH e ad un incremento della entità del picco notturno. Quindi l’asse endocrino della crescita GHRH-GH-IGFI coinvolge una serie enorme di meccanismi complessi sia a livello sistemico che molecolare, il controllo degli ormoni ipofisiotrofici che modulano la liberazione del GH, la proteina di trasporto del GH, il suo recettore di membrana, la liberazione di IGF-I e l’interazione di quest’ultima con il suo recettore che a sua volta genera complesse vie di segnale intracellulare con fosforilazione di vari substrati, in particolare la cascata delle proteinchinasi che attivano fattori di trascrizione nucleare determinanti nella trascrizione dei geni target. Questa complessa interazione di sostanze importanti nel meccanismo di crescita in altezza e del picco di massa ossea nell’adolescente immediatamente genera una considerazione sui molteplici siti che possono teoricamente essere interessati nel meccanismo di crescita, in particolare disfunzioni ipotalamiche (gene GHRH), ipofisarie (gene GH e GHRH-R), a livello epatico (gene GH-R) anormalità nella trasduzione del segnale e difetti nella sintesi di IGF-I, a livello della placca ossea di crescita (gene IGFI-R) ed anche a questo livello difetti post-recettoriali. Considerando l’equilibrio tra spesa e apporto energetico, importante l’esame clinico, strumentale e biochimico per escludere una sindroma da malassorbimento che può in modo determinante condizionare la crescita. Un esempio è dato dalla enteropatia da intolleranza al glutine, il morbo celiaco per il quale sono necessari anni di dieta gluten-free per recuperare una corretta curva di crescita. Importante dunque, e lo vedremo anche in seguito nel considerare i problemi generati dai rapporti tra fisiologia della composizione corporea e corretta maturazione finale del sistema riproduttivo dell’adolescente, la valutazione del bilancio calorico. Consigliamo nell’adolescente che deve praticare attività sportiva (in particolare se esistono problematiche di sovrapeso o sottopeso) l’esame del bilancio energetico attraverso la calorimetria indiretta che consente di stabilire una informazione base, soggettiva, del bilancio metabolico, indicando il tasso metabolico a riposo, il consumo calorico generato dallo stile di vita e le calorie teoriche spese attraverso un quotidiano moderato esercizio fisico. Impatto dell’esercizio fisico severo sul metabolismo degli ormoni tiroidei nell’adolescente Queste considerazioni portano il ragionamento sull’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide principale regolatore dell’equilibrio metabolico e dunque determinante attore nel meccanismo di crescita e nella determinazione della corretta composizione corporea. Gli ormoni tiroidei possono influenzare i processi energetici durante l’esercizio fisico. Esistono però in letteratura controversie concernenti il loro metabolismo durante esercizio strenuo negli atleti adulti e pochissimi dati riguardanti bambini ed adolescenti. Sebbene alcuni studi dimostrano una variazione transitoria degli ormoni tiroidei durante intensa performance fisica, la maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che questi cambiamenti siano di scarso interesse in pratica riflettendo il relativo bilancio energetico negativo durante esercizio strenuo. Lo stato di ipometabolismo transitorio che si verifica durante intenso esercizio fisico è presente anche nelle giovani atlete femmine ed è implicato, come vedremo, nella genesi di disfunzioni del sistema riproduttivo (difetti della fase luteale ed amenorrea). L’esercizio fisico fisico estremo nel bambino e nell’adolescente si accompagna frequentemente a ritardo nella maturazione scheletrica e riduzione della crescita finale e dunque può avere a lungo termine un effetto negativo su crescita ed acquisizione del picco di massa ossea. In definitiva, sebbene gli ormoni tiroidei varino solo transitoriamente e non significativamente durante esercizio strenuo, un apporto calorico adeguato deve essere garantito nei giovani atleti allo scopo di controbilanciare il bilancio energetico relativamente negativo e prevenire alterazioni nel profilo endocrino-metabolico. Altra considerazione da fare è che se esistono problemi di crescita o di progressione negli stadi di maturazione puberale, deve essere suggerita ed attuata una riduzione nella intensità dell’esercizio fisico allo scopo di migliorare il target di crescita finale e di picco di massa ossea. Disordini del bilancio energetico e del sistema riproduttivo dell’adolescente legati all’exercise L’eccesso di esercizio fisico e programmi di allenamento non equilibrati possono comportare nelle adolescenti disordini del ciclo mestruale. La adolescente in amenorrea presenta in genere conseguenze endocrine di uno squilibrio del bilancio energetico che portano a ipoglicemia nelle 24 ore, riduzione dei livelli di estrogeni, bassi livelli plasmatici di insulina con elevati livelli di proteina di trasporto della IGF-I (IGFBP-I), perdita del ritmo circadiano della leptina e bassi livelli di FT3. Questo quadro endocrino identifica in modo preciso le correlazioni tra substrati energetici e controllo del ciclo mestruale. Esaminando la pulsatilità di LH in volontarie sottoposte a restrizione controllata della disponibilità di substrati energetici è evidente una improvvisa riduzione di questa ad una soglia di 30/kcal/kg di massa magra al giorno. Gli effetti negativi nell’esame delle sottosoglie di disponibilità energetica sono bimodali con maggiori effetti che intervengono nei soggetti con una fase luteale breve. Gli effetti di restrizione di disponibilità energetica sono molto vicini a quelli che si osservano su glucosio, GH e cortisolo. Un fondamentale elemento di lettura nella analisi dei disordini mestruali che colpiscono le adolescenti impegnate in esercizio estremo è data dall’analisi dell’azione della leptina, l’ormone prodotto dalle cellule adipose, che modula l’asse ipotalamo ipofisi gonadi legandosi a specifici recettori presenti a livello dell’ipotalamo. La disponibilità del segnale leptinico a livello ipotalamico è indispensabile per la corretta funzione mestruale come dimostrato dalla evidenza che la somministrazione ev di questo ormone in donne ipoleptinemiche amenorroiche sembra migliorare gli assi riproduttivo, tiroideo e del GH oltre ai marcatori di formazione ossea. La leptina dunque, un segnale che riflette la adeguatezza delle riserve energetiche, è essenziale per la normale funzione riproduttiva e neuroendocrina. L’esame del deficit leptinico nelle atlete adolescenti in amenorrea mette in correlazione la leptinemia con la percentuale di tessuto adiposo esaminato con la DXA. Anche l’asse ipotalamo ipofisi surrene, quando attivato dall’eccesso di stress fisico (vedi overtraining) o emotivo esercita un effetto inibitorio sul sistema riproduttivo femminile. L’ormone ipotalamico che stimola la corticotropina ipofisaria (CRH) inibisce la secrezione ipotalamica di GnRH oltre al fatto che i glucocorticoidi inibiscono l’ormone LH e la secrezione ovarica di estradiolo e progesterone. Questi effetti sono responsabili della amenorrea da stress ipotalamica che l’adolescente può rischiare. Questa stessa sintomatologia si può osservare anche in altre situazioni quali la depressione, la sindrome di Cushing ed i disordini alimentari. Oltre alla calorimetria indiretta i mezzi diagnostici per valutare l’adolescente impegnato nella attività fisica agonistica prevedono i protocolli di biochimica (dosaggio di LH, FSH, Estradiolo in fase follicolare media, cortisolo e cortisolo urinario, leptina tanto per citarne alcuni molto importanti) e l’analisi della composizione corporea attraverso la DXA. In relazione ai risultati di quest’ultima si deve prevedere, in relazione al corretto funzionamento dell’asse riproduttivo, la presenza di una percentuale di massa grassa che sia intorno al 25% del peso totale nella donna e del 15% nell’uomo. La riduzione del tessuto adiposo e la conseguente amenorrea può anche essere secondaria alla presenza di un disturbo che non è legato all’alimentazione e nel quale il disturbo alimentare e la conseguente alterazione del bilancio energetico è secondaria ad una condizione di “dipendenza da palestra” che comunque attraverso la ipoleptinemia e la ipercolesterolemia attiva i meccanismi sopra esaminati. Alterazioni mestruali sono anche possibile nelle condizioni di eccesso alimentare, condizioni che aprono a considerazioni molto vaste che investono la prevenzione della sindrome metabolica da attuare nell’adolescente in sovrapeso che pratica attività sportiva. In conclusione la pratica dello sport presenta effetti fisiopatologici positivi sulla maturazione dell’asse riproduttivo nell’adolescente perché migliora il network neuroendocrino e la qualità della composizione corporea. Il medico sportivo deve applicare tutte le misure rivolte a prevenire disordini del bilancio energetico ed in particolare, nella donna, lo sviluppo della triade dell’atleta femmina (disordini alimentari, amenorrea, osteoporosi) Il programma preventivo deve essere multidisciplinare avvalendosi oltre che della consulenza medica anche del supporto di laboratorio, della DXA, del supporto psicologico e della competenza del preparatore atletico e dell’allenatore. Sport nell’adolescente diabetico I benefici che derivano dall’attività fisica moderata regolare nell’adolescente affetto da diabete tipo I includono un miglioramento della fitness cardiovascolare, un incremento della massa magra, un miglioramento del profilo lipidico e della sensazione di benessere ed una diminuita massa grassa. In aggiunta in questi pazienti si ottengono benefici in un miglior controllo glicemico ed un miglioramento della sensibilità all’insulina. Comunque, per questi ragazzi, l’impegno in attività fisica vigorosa e nello sport agostico deve essere controllata con estrema attenzione dal medico sportivo in relazione alle influenze che l’attività sportiva intensa può avere sulla dose di terapia insulinica ed all’apporto calorico in modo che i benefici dell’exercise siano superiori ai rischi. Abbiamo stabilito alcuni suggerimenti pratici nella gestione del paziente diabetico: 1. Determinare timing, modalità, durata ed intensità dell’esercizio fisico 2. Assumere carboidrati 1-3 ore prima dell’esercizio 3. Assicurare il controllo metabolico : se la glicemia è < 5.0 mM/L necessarie più calorie da ingerire. Se la glicemia è tra 5.0 e 15 mM/L non necessario assumere più calorie (anche in relazione alla durata dell’esercizio). Se la glicemia è > di 15.0 mM/L e se sono presenti ketoni nelle urine ritardare l’esercizio sinchè i livelli non si sono normalizzati con la somministrazione di insulina In caso di attività aerobica necessario stimare con precisione la spesa energetica per determinare se insulina o aggiunta di carboidrati siano necessari basandosi sul picco di attività insulinica Inoltre: 1. Se la dose di insulina deve essere variata in previsione di attività di lunga durata, di moderata/elevata intensità, tentare una riduzione del 50% della dose pre pasto 1 ora prima dell’esercizio. I dosaggi possono poi essere aggiustati nel corso degli esercizi eseguiti nei giorni seguentibasandosi sulla misura delle risposte individuali 2. Se deve essere incrementato l’apporto di carboidrati tentare con 1.0 gr/Kg di peso corporeo/ora esercizio di moderata/elevata intensità attuato durante il picco di attività insulinica 3. Assicurare un apporto sufficiente di liquidi per mantenere una corretta idratazione (approssimativamente 250 mL 20 minuti prima dell’esercizio fisico Letture per approfondimenti 1. Harrison’s Endocrinology, J. Larry Jameson ed. 2006 2. Boisseau N and Delamarche P Metabolic and hormonal responses to exercise in children and adolescents Sport Med 30(6):405-422, 2000 3. Falk B, Tenenbaum G The effectiveness of resistance training in children. A meta-analysis 22(3):176-186, 1996 4. Welch JM and Weaver CM Calcium and Exercise affect the growing skeleton Nutr Rev 63(11):361-373, 2005 5. Merrick J and Kandel I Physical activity, children and adolescents Int J Adolesc Med Health 15(4):369-370, 2003 6. Lotan M, Merrick J, Carmeli E Physical activity in adolescence. 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