ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Sessione suppletiva 2001 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti in cui si articola il questionario. PROBLEMA 1 Si consideri la funzione reale fm di variabile reale x tale che: fm = x2 , x − 2m + m dove m è un parametro reale non nullo. a) Trovare gli insiemi di definizione, di continuità e di derivabilità della funzione. b) Indicata con C1 la curva rappresentativa della funzione f1(x) corrispondente ad m = 1, studiarla e disegnarla in un piano riferito ad un sistema di assi cartesiani ortogonali, dopo aver determinato, in particolare, le equazioni dei suoi asintoti e il comportamento nel punto A di ascussa 2. c) Calcolare l’area della regione finita di piano delimitata dalla curva C1 e dalla retta parallela all’asse delle ascisse condotta per il punto A. PAROLE CHIAVE Informazioni 1 m è un parametro reale non nullo 2 C la curva rappresentativa della funzione f1(x) corrispondente ad m = 1 Obiettivi 1 2 3 4 5 6 7 8 ESAME DI MATEMATICA Trovare gli insiemi di definizione Trovare gli insiemi di continuità Trovare gli insiemi di derivabilità della funzione Studiarla Disegnarla Dopo aver determinato le equazioni dei suoi asintoti Dopo aver determinato il comportamento nel punto A di ascissa 2 Calcolare l’area della regione finita di piano delimitata dalla curva C1 e dalla retta 22 Poiché l’espressione in modulo x − 2m è positiva per x > 2m distinguiamo i due casi in cui m è positivo oppure m è negativo. 1. m positivo x2 x2 = ; (la condizione x ≠ m, • x ≥ 2m, allora la funzione si può scrivere f m = x − 2m + m x − m poiché x > 2m, è sempre vera). x2 x2 = ; (la • x < 2m allora la funzione si può scrivere nella forma f m = −x + 2m + m −x + 3m condizione x ≠ 3m, poiché x < 2m, è sempre vera). | 0 | m | 2m | 3m Per m > 0 l’insieme di definizione è l’insieme dei numeri reali. 2. m negativo • x ≥ 2m, la funzione è f m = x2 , con x ≠ m (m appartiene all’intervallo di studio) x−m • x < 2m la funzione è f m = x2 ; con x ≠ 3m (3m appartiene all’intervallo di studio) −x + 3m | 3m | 2m | m | 0 Quindi nel caso di m negativo l’insieme di definizione della funzione è − {m, 3m} obiettivo 1 Dallo studio del punto precedente si desume che per m positivo la funzione è sempre definita per qualsiasi valore reale, mentre per m negativo si hanno due punti di discontinuità in x = m e x = 3m; infatti per x = 3 si ha: x2 x2 lim – = +∞ e lim + = − ∞; x→3m −x + 3m x→3m −x + 3m per x = m si ha: lim– x→m x2 = −∞ e x−m lim+ x→m x2 = + ∞; x−m obiettivo 2 Per lo studio della derivabilità della funzione calcoliamo la derivata prima nei due casi: x>2m f ′(x) = 2x(x − m ) − x 2 2x 2 − 2mx − x 2 x(x − 2m ) = = (x − m )2 (x − m )2 (x − m )2 x<2m f ′(x) = 2x(−x + 3m ) − x 2 (−1) −2x 2 + 6mx + x 2 x(−x + 6m ) = = (−x + 3m )2 (−x + 3m )2 (−x + 3m )2 23 SCIENTIFICO 2001 Sia per m > 0 che per m < 0 si ha: x(−x + 6m ) lim – =8 e x→2m (−x + 3m )2 lim + x→2m x(x − 2m ) = 0. (x − m )2 Quindi in entrambi i casi (m < 0 e m > 0) la funzione è continua e derivabile nel relativo insieme di definizione, ad esclusione di x = 2 m dove la funzione è continua ma non derivabile. obiettivo 3 x2 , il cui insieme di defix − 2 +1 nizione è ; la funzione è continua per x = 2 ma non derivabile. La C1 passa per l’origine degli assi cartesiani. x2 Agli estremi del campo di esistenza la curva tende all’infinito, infatti lim = +∞. x→±∞ x − 2 + 1 Per determinare gli eventuali asintoti obliqui, distinguiamo due casi: x2 f (x) • x < 2; la funzione è f1 (x) = ; quindi m = lim 1 = −1 e q = lim [ f1 (x) + x ] = −3; x→−∞ x→−∞ x −x + 3 l’asintoto in questo caso ha equazione y = − x − 3. Imponendo la condizione m = 1 si ha la funzione f1 (x) = f (x) x2 = 1 e q = lim [ f1 (x) − x ] = 1; ; quindi m = lim 1 x→+∞ x→+∞ x x −1 l’asintoto in questo caso ha equazione y = x + 1. • x ≥ 2; la funzione è f 1 (x ) = Determiniamo gli eventuali punti estremanti con lo studio della derivata: 2x(−x + 3) − x 2 (−1) x(−x + 6) • x < 2, f1′(x) = = ; la derivata prima si annulla per x = 0 (−x + 3)2 (−x + 3)2 e x = 6 ed è positiva per 0 < x < 6; 0 2 6 x (– x + 6) ≥ 0 (– x + 3)2 > 0 – + Figura 1 si ha quindi un punto di minimo in O(0,0). x 2 x(x − 2) la derivata (si annulla per x = 2) è sempre • x ≥ 2, f1′(x) = 2x(x − 1) − = ; (x − 1)2 (x − 1)2 positiva in questo intervallo. 0 2 x (x – 2) ≥ 0 (x – 1)2 > 0 ESAME DI MATEMATICA + 24 Figura 2 Nel punto A (2,4), già studiato in precedenza, la funzione è continua ma non derivabile; infatti La tangente sinistra nel punto A alla curva C1 ha equazione y = 8x − 12, mentre quella destra ha equazione y = 4; quindi il punto A è un punto angoloso della curva. Il grafico della funzione è in figura 3. Figura 3 Determiniamo le intersezioni fra la curva C1 e la retta y = 4, passante per A (2,4) e parallela all’asse x. • x < 2, che ammette la soluzione x = − 6; si ha l’intersezione B (− 6,4). x2 ; • x ≥ 2, y = x −1 y = 4 x 2 − 4x + 4 = 0, la cui soluzione (doppia) è x = 2, cioè il punto A( 2,4). y 4 –6 O 2 x Figura 4 25 SCIENTIFICO 2001 L’area richiesta si determina con l’integrale 2 4 − x 2 dx = −x + 3 −6 ∫ 2 4 + x 2 dx = x − 3 −6 ∫ x 2 + 4x − 12 dx = x −3 −6 ∫ 2 e dopo aver diviso il numeratore per il denominatore si può scrivere 2 x + 7 + 9 dx = x + 7x + 9ln x − 3 2 x − 3 −6 ∫ 2 2 = 40 − 9ln 9 ≈ 20.225. −6 obiettivo 8 PROBLEMA 2 Una piramide retta, di vertice V, ha per base il triangolo ABC, rettangolo in A, la cui AB 3 = e che il area è 24a 2, dove a è una lunghezza assegnata. Si ha inoltre che BC 5 piano della faccia VAB della piramide forma col piano della base ABC un angolo j tale che 12 sen j = . 13 a) Calcolare l’altezza della piramide. b) Controllato che essa è 24 a, calcolare la distanza del vertice C dal piano della faccia 5 VAB. c) Condotto, parallelamente alla base ABC, un piano a che sechi la piramide e considerato il prisma retto avente una base coincidente con il triangolo sezione e per altezza la distanza di a dalla base ABC, calcolare per quale valore di tale distanza il prisma ha volume massimo. d) Il prisma di volume massimo ha anche la massima area totale? PAROLE CHIAVE Informazioni 1 Una piramide retta 2 Triangolo ABC, rettangolo in A 3 a è una lunghezza assegnata 24 4 Controllato che essa è a 5 Obiettivi 1 2 3 4 ESAME DI MATEMATICA Calcolare l’altezza della piramide Calcolare la distanza del vertice C dal piano della faccia VAB Calcolare per quale valore di tale distanza il prisma ha volume massimo Il prisma di volume massimo ha anche la massima area totale? 26 Conoscendo il rapporto fra un cateto e l’ipotenusa del triangolo ABC, base della piramide, si può —– —– porre AB = 3x, BC = 5x, e per la terna pitagorica, —– AC = 4x. Dalla formula dell’area si ha: Raggio In un triangolo rettangolo circoscritto ad un cerchio l’ipotenusa è uguale alla somma dei due cateti diminuita del diametro. R B C O T AB ⋅ AC 3x ⋅ 4x ; quindi = 24a2 , da cui si S 2 2 A ricava x = 2a; i lati sono AB = 6a, AC = 8a e BC = Figura 5 10a. La piramide è retta quindi il piede della sua altezza cade nel centro del cerchio inscritto in ABC. Il raggio r del cerchio inscritto si ricava con BC = AB + AC − 2r; 10a = 6a + 8a − 2r; r = 2a. —– —– —– 12 24 L’altezza VO della piramide si ricava con VO = OT ⋅ tg j, cioè VO = 2a⋅ = a. 5 5 A= obiettivo 1 Per determinare la distanza del punto C dal piano della faccia VAB si può ricorrere alla formula inversa del volume della piramide: CK = V 3V . Area(VAB ) V= 1 Area (ABC ) ⋅ VO ; 3 V= 1 24 192 3 ⋅ 24a2 ⋅ a = a. 3 5 5 R B C O T S Apotema Nel caso di una piramide retta l’apotema è uguale per le tre facce: VT = VR = VS Per determinare l’area della faccia VAB, A Figura 6 1 Area (VAB ) = AB ⋅ VT , 2 dobbiamo calcolare l’apotema VT: VO 24 13 26 1 1 26 78 VT = = a⋅ = a; quindi Area (VBA ) = AB ⋅ VT = ⋅ 6a⋅ a = a2 . sen j 5 12 5 2 2 5 5 192 3 a 96 = a. La distanza richiesta è CK = 785 2 13 a 5 Un metodo alternativo e più semplice è quello di considerare il triangolo rettangolo ACK, 12 di cui conosciamo AC = 8a e sen j = (angolo formato dalla faccia VAB con il piano 13 della base ABC): 12 96 CK = AC ⋅sinj = 8a⋅ = a. 13 13 3⋅ obiettivo 2 27 SCIENTIFICO 2001 V Poiché il piano a è parallelo alla base ABC, la sezione ottenuta è un triangolo A′B′C′, simile a quello della base; quindi si può scrivere la seguente proporzione: 2p : 2p′ = VO : VO′ avendo indicato con 2p il perimetro del triangolo ABC, con 2p′ il perimetro di A′B′C′ e con VO′ la distanza del piano a dal vertice V. C′ B′ O′ A′ B C O Figura 7 24 a:x; 2 p′ = 5x. A 5 Per la similitudine tra i due triangoli, i lati del triangolo ABC sono proporzionali ai numeri 3, 4, 5, cioè si può scrivere: A′B′ : B′C ′ : A′C′ = 3 : 4 : 5 e componendo (A′B′ + B′C′ + A′C′) : A′B′ = (3 + 4 + 5) : 3; Posto VO′ = x, si ha: 24a:2 p′ = 2p′ : A′B′ = 12 : 3, 5x : A′B′ = 12 : 3, da cui si ricava A ′B′ = 15 5 x = x. 12 4 25 5 x, A ′C′ = x. 12 3 1 25 2 x ; L’area del triangolo è Area ( A ′B′ C′ ) = A ′B′ ⋅ A ′C′ = 2 24 24 a − x. l’altezza del prisma è OO′ = 5 Il volume del prisma è quindi: In modo analogo si ricava B′ C′ = V(x) = 25 2 24 25 24 x ⋅ a − x = 5ax2 − x 3 . con 0 < x < a. 5 24 24 5 16 25 2 x ; si annulla per x = 0 e = a ed è posia 8 16 16 tiva per 0 < x < a. Il volume del prisma è massimo quando x = a, cioè quando l’al5 5 24 24 16 8 tezza del prisma è a, l’altezza è: a − x = a − a . 5 5 5 5 Studiamo la derivata prima: V′(x) = 10ax − obiettivo 3 L’area del prisma è data dalla somma dell’area di base e dell’area laterale: 25 24 Area (basi) = 2 ⋅ x 2 , Area (laterale) = 5x ⋅ a − x . 24 5 25 2 24 25 A (x) = x ⋅ a − x = 5ax2 − x 3 . 5 24 24 35 144 144 x, si annulla per x < a ed è positiva per x = a; 6 35 35 144 a, valore diverso da quello trovato per il volume massimo. l’area del prisma è massima per x = 35 La derivata prima, A′ (x) = 24a − obiettivo 4 ESAME DI MATEMATICA 28 1. Considerata una funzione reale di variabile reale f (x), si prendano in esame le due seguenti proposizioni: A: condizione necessaria e sufficiente affinché f (x) sia definita in un punto a è che sia continua in a. B: condizione necessaria e sufficiente affinché f (x) sia continua in un punto a è che sia derivabile in a. Una sola delle seguenti combinazioni è corretta: individuarla e fornire un’esauriente giustificazione della risposta: a) A vera - B vera; b) A vera - B falsa; c) A falsa - B vera; d) A falsa - B falsa. La risposta corretta è la d); entrambe le condizioni sono sufficient372 50.(ma none necessarea.)]TJ 29 SCIENTIFICO 2001 I relativi volumi si ottengono dal prodotto delle aree per l’altezza, uguale per tutte le parti. 1 1 1 11 Quindi le frazioni di cubo corrispondenti alle varie parti sono , , , e . 5 5 20 20 n 3. Calcolare se esiste un numero naturale n per il quale risulti: ∑ k = 1048576 n k =0 n Posto (1 + 1)n = n ∑ k ⋅1 n−k ⋅1k ,si ha (1 + 1)n = 2 n = 1048576, k =0 da cui n = log2 1048576 = ln1048576 = 20. ln 2 4. Sia f (x) una funzione reale di variabile reale, derivabile con derivata continua in x tutto il campo reale, tale che f (0) = 1 ed f(0) = 2. Calcolare: lim x→0 ∫ f (t)dt − x 0 cos2x − 1 Per le condizioni poste si può applicare il teorema di De L’Hopital x lim x→0 ∫ f (t)dt − x = lim 0 cos2x − 1 f ′(x) f (x) − 1 2 1 = lim = =− x→0 −sin2x ⋅ 2 x→0 − 4 cos2x −4 2 5. Dimostrare che la derivata, rispetto ad x, della funzione ax, dove a è un numero reale positivo diverso da 1, è ax ln a. ax +h − ax ax ⋅ ah − ax ax (ah − 1) ah − 1 = lim = lim = ax lim = ax ln a. h→0 h→0 h→0 h→0 h h h h lim 1 ah − 1 1 1 = ln a; infatti posto ah − 1 = ,ah = 1 + , si ha:h = loga 1 + ; h→0 h y y y N.B. lim se h → 0 allora y → ∞ ; ah − 1 1 = lim ⋅ h→0 y→∞ y h lim 1 1 1 lim = ln a y = 1 y→∞ loga e 1 loga 1 + loga 1 + y y 6. Fra i rettangoli di dato perimetro determinare quello di area massima. Indicate con x, y (x,y > 0) le due dimensioni del rettangolo e 2p il perimetro, si ha:2x + 2y = 2p; x + y = p; y = p − x. L’area è A (x) = x ⋅ y = x (p − x) = px − x2; la derivata prima, A′(x) = p − 2x, si annulla p p p ed è positiva per x < ; quindi l’area è massima per x = , cioè quando il 2 2 2 rettangolo ha le due dimensioni uguali ovvero è un quadrato. per x = ESAME DI MATEMATICA 30 1 7. Una primitiva della funzione f (x) è x + 2x. Se è possibile calcolare 2 ∫ 2 dx, deterx 0 minare il valore dell’integrale. In caso contrario spiegare perché il calcolo non è possibile. 1 Dalle condizioni si ha posto 1 ∫ 0 ∫ f (x)dx = x 2 + 2x + c e si deve calcolare, se possibile, ∫ f 2 dx; x 0 x 1 = t, e x = 2t, dx = 2dt, x = 0 → t = 0,x = 1 → t = si ottiene: 2 2 x f dx = 2 ∫ 1 2 0 1 2 0 5 1 2f (t)dt = 2[ t + 2t ] = 2 + 1 = . 2 4 2 8. In un piano, riferito ad un sistema di assi cartesiani ortogonali (Oxy), sia T un trapezoide di base [a,b] relativo alla funzione f(x), continua in tale intervallo. Dimostrare la formula che esprime il volume del solido generato dal trapezoide quando ruota di un giro completo attorno all’asse x. Se la funzione f(x) è costante si ha un rettangolo e il volume del solito generato dalla rotazione (cilindro) è V = π K2 (b − a) con K = f(x). Se invece f(x) non è costante si procede come nel caso dell’integrale definito per il calcolo dell’area di un trapezoide: • si suddivide l’intervallo [a, b], in n parti uguali x0 = a, x1 = x0 + h, x2 = x0 + 2h ....xn b−a − b, essendo h = ; n • si calcola per ogni intervallo xi il valore minimo mi e il valore massimo Mi della funzione f(x); • si determinano le somme n vn = π ∑ i=1 (m i )2 b−a e Vn Vn = π n solido di rotazione per difetto e per eccesso, e si ha che vn ≤ V ≤Vn, con V volume del solido; n ∑ (M ) 2 i i=1 b−a , che rappresentano il volume del n y f (x) O a x1 x2 b Figura 9 31 SCIENTIFICO 2001 x Le somme del tipo Vn sono le somme generalizzate riferite alla funzione f2(x) e al b suo integrale ∫ f (x)dx 2 a ∫ b Sapendo che lim v n = lim Vn = Vsi ha V = π f 2 (x)dx. n→∞ n→∞ a 9. Calcolare la derivata della funzione sen 2x rispetto alla variabile x, ricorrendo alla definizione di derivata di una funzione. sin2(x + h) − sin2x lim = lim h→0 h→0 h = lim 2 cos(2x + h) ⋅ lim h→0 h→0 2x + 2h + 2x 2x + 2h − 2x 2 cos ⋅sin 2 2 = h sinh = 2 cos2x ⋅1 = 2 cos2x h 10. Considerata una funzione reale di variabile reale f(x), derivabile almeno due volte in un dato punto a, affinché la funzione f(x) abbia in a un punto di flesso la condizione f″(a) = 0 è: a) necessaria e sufficiente; b) necessaria ma non sufficiente; c) sufficiente ma non necessaria. Una sola alternativa è corretta: individuarla e fornire un’esauriente spiegazione della risposta. La risposta corretta è la b) Infatti basta considerare la funzione y = x4, che nel punto x = 0, pur avendo derivate prima e seconda nulle, non ha un flesso. ESAME DI MATEMATICA 32