A lfabeto 24 della P sicologia A cura di Maria Grazia Lentini * IIntelligenza Per definire il concetto di intelligenza si può fare riferimento a una schematizzazione che la suddivide in tre gruppi: Definizioni generali, dove lintelligenza è vista come quel processo che permette alluomo di risolvere i problemi che implicano una ristrutturazione del rapporto di adattamento con lambiente in cui lindividuo è collocato. Definizioni specifiche, che definiscono lintelligenza come un insieme di processi mentali che riguardano la capacità di formulare valutazioni, quella di percepire uno scopo scegliendo i mezzi più idonei per raggiungerlo, quella di autocorrezione ed autocritica, insomma tutta la sfera del ragionamento logico. Definizioni operative, dove lintelligenza indica la capacità di problem solving, cioè di risolvere problemi, di trovare una soluzione conveniente per situazioni nuove di qualsiasi ordine. Il quoziente di intelligenza (Q.I.) I primi test di intelligenza furono elaborati da Alfred Binet, che definì il concetto di età mentale valutando le risposte di un gruppo di ragazzi considerandoli in ritardo nello sviluppo nel caso in cui le loro risposte erano simili a quelle dei ragazzi di età cronologica inferiore, e considerandoli particolarmente intelligenti se risultavano in anticipo. Questo principio è stato mantenuto nelle revisioni successive, sino alla formulazione della scala Stanford-Binet, che introdusse il concetto di Q.I. come indice dello sviluppo mentale espresso dal rapporto tra letà mentale (E.M.) e letà cronologica (E.C.). Lintelligenza emotiva Con Intelligenza Emotiva del 1996, Daniel Goleman ha rivoluzionato la lettura del concetto di intelligenza utilizzando le ultime scoperte delle neuroscienze. Goleman infatti propone altri tipi di intelligenza, diversi da quelli logico-matematici presi in considerazione sino a quel momento. Egli indaga la psicologia del singolo attraverso la conoscenza del sé, lempatia e la persistenza che concorrono a definire lintelligenza emotiva. Per intelligenza emotiva si intende la capacità dellindividuo di cogliere ed utilizzare sentimenti ed emozioni, elaborandoli in senso costruttivo ed in prospettiva dinamica e trasformativa. A differenza del Q.I. tradizionale, considerato un dato genetico immodificabile dallesperienza, Goleman afferma che il potenziale per lespressione dellintelligenza emotiva è di tutti gli individui e si può sviluppare attraverso unadeguata educazione. Lintelligenza sociale Daniel Goleman nel 2006, nel libro Intelligenza sociale, sposta lattenzione dallindividuo alle relazioni fra le persone. Per intelligenza sociale si intende quel sistema di caratteristiche che ci permettono di realazionarci positivamente con gli altri, interagendo in modo costruttivo. La componente più importante di questo aspetto dellintelligenza è costituita dallempatia, ossia dalla capacità di riconoscere emozioni e sentimenti negli altri, riuscendo a comprendere punti di vista, interessi e difficoltà interiori. Essere empatici significa percepire il mondo interiore dellaltro, identificandosi con esso ma mantenendo la consapevolezza dellalterità. Goleman afferma che, nel momento in cui entriamo in contatto ed interagiamo con un altro individuo, nel nostro cervello si avviano meccanismi neuronali che ci consentono di entrare in connessione sincronica con il nostro interlocutore. Si determina così un legame funzionale, una sorta di adattamento reciproco tra i due cervelli che si connettono e che si influenzano a vicenda. Questo contagio emotivo è automatico grazie alla presenza nella corteccia prefrontale e nelle aree paretali dei neuroni a specchio, che permettono di entrare in risonanza simultanea e complementare. In sintesi, sino a poco tempo fa per intelligenza si consideravano le abilità mentali principalmente identificabili nella dimensione cognitiva. I test di intelligenza non consideravano il fenomeno del vissuto emozionale e lesprimibilità di questo come fattore cruciale nello sviluppo dellindividuo. Oggi possiamo affermare che quando si parla di intelligenza non si tiene conto solo delle abilità cognitive e di problem solving dellindividuo ma anche delle sua abilità nellespressione del vissuto emozionale e nella capacità di stabilire un rapporto empatico con i suoi interlocutori. in Libreria G. Trentini, Quoziente intellettuale in Enciclopedia, Einaudi Torino J. Piaget, Psicologia dellintelligenza, Ed. Universitaria, Firenze J. Piaget, La nascita dellintelligenza nel bambino, La Nuova Italia, Firenze D. Goleman, Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano D. Goleman, Intelligenza sociale, Rizzoli, Milano A. Damasio, Alla ricerca di Spinoza, Adelphi, Milano www.managerzen.it/parliamo/intelligenza/intelligenza.htm www.danielgoleman.info/blog * Psicologa - Psicoterapeuta - ASL TA pugliasalute - quarantadue - maggio 2008