Diapositiva 1 - Liceo Majorana

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La razza nella prospettiva scientifico biologica
2a parte
prof.ssa Alessandra Busulini
Mirano, 18 febbraio 2013
“Tra le cose che ci sono al mondo il
razzismo è la meglio distribuita.
È un comportamento piuttosto diffuso,
comune a tutte le società tanto da
diventare, ahimè, banale.
Esso consiste nel manifestare diffidenza
e poi disprezzo per le persone che
hanno caratteristiche fisiche e culturali
diverse dalle nostre. …
In generale l’essere umano ha tendenza
a non amare qualcuno che è differente
da lui … ”
“Il razzista è colui che pensa che tutto ciò che è
troppo differente da lui lo minacci nella sua
tranquillità.”
“Hanno paura dello straniero, di quello che non
conoscono soprattutto se quello straniero è più
povero di loro.”
“I razzisti sono convinti che il gruppo al quale
appartengono (può essere per religione, per
nazionalità, per lingua, o per tutto questo insieme)
è superiore al gruppo che gli sta di fronte.”
“(Il razzista) si richiama alla scienza, ma la scienza
non ha mai giustificato il razzismo …
le fa dire qualsiasi cosa perché pensa che la scienza
gli fornisca delle prove solide, incontestabili.
Il razzismo non ha alcuna base scientifica,
anche se degli uomini hanno provato a servirsi
della scienza per giustificare le loro idee di
discriminazione.”
Tahar Ben Jelloun
Tutti gli scienziati
del XVIII e XIX sec.
seguivano le convenzioni
sociali del tempo
che presupponevano la
superiorità degli uomini
bianchi.
Neri adulti e donne sono
come bambini bianchi
maschi … vanno quindi
guidati come bambini.
Linneo nel Systema
naturae (1735), nella
prima definizione formale
di razze umane, mescolò
carattere e anatomia:
Homo sapiens afer è
“governato dal capriccio”
Homo sapiens europaeus
è “governato dal costume”
Determinismo biologico
Le differenze sociali ed economiche tra gruppi
umani – razze, classi e sessi – derivano da
differenze innate ereditarie e la società è
esatto riflesso della biologia.
Si possono valutare i singoli individui e i vari
gruppi umani facendo alcune misurazioni che
provavano le differenze in particolare per
quanto riguarda l’intelligenza.
Due fonti di dati hanno sostenuto queste tesi:
la antropometria (soprattutto misurazioni del
cranio) e un certo uso dei test psicologici.
• Primo errore: l’idea che l’intelligenza abbia
come substrato fisico il cervello.
• Secondo errore: l’idea che si possa misurare
e quantificare l’intelligenza per classificare le
persone e dimostrare che i gruppi oppressi o
svantaggiati sono innatamente inferiori e
meritano il loro stato.
L’intelligenza in realtà è un insieme di processi!
• Louis Agassiz (1807-1873),
svizzero ad Harvard, era
uno dei sostenitori della
eterogenia, cioè l’idea
che le varie razze
fossero state create
separatamente.
• Samuel George Morton
(1799 - 1851), medico di
Filadelfia misurò il
volume cranico di più di
1000 individui (anche di
indigeni americani e di
mummie egizie).
“In generale, il cervello è più
grande negli adulti che nei
vecchi, negli uomini che
nelle donne, in uomini
eminenti piuttosto che in
quelli di mediocre talento,
nelle razze superiori rispetto
alle razze inferiori … A
parità di condizioni, vi è una
sorprendente relazione tra
lo sviluppo dell’intelligenza
ed il volume cerebrale”.
• Paul Broca (1824 – 1880)
neurologo e chirurgo
francese tra i pionieri
della antropologia.
Ma…
• la dimensione del cervello dipende dalle
dimensioni corporee, dall’età, dalla causa della
morte in quanto diminuisce in seguito ad una
malattia.
• Inoltre la sua massa dipende dal punto in cui
viene tagliato il midollo spinale, da quanto
tempo è passato dalla morte, dal livello di
idratazione, dalla rimozione della meningi.
Nel XX sec. si affermò l’idea che l’ intelligenza
sia una cosa unica, innata, ereditata e
misurabile.
• Alfred Binet (1857 – 1911) in Francia per primo
sviluppò in concetto di QI.
• Henry H. Goddard (1866 – 1957) portò la scala di
Binet in America e materializzò i suoi punteggi
come intelligenza innata: propose di segregare
i deboli di mente in modo che non si
riproducessero.
Robert M. Yerkes(18761956) sviluppò l’Army
Mental Test
somministrato
nel 1917 a 1.750.000
reclute.
• “Il declino
dell’intelligenza è
dovuto a due fattori: il
mutamento delle razze
che migrano verso
questo paese e il fattore
aggiuntivo della
trasmissione di sempre
più bassi rappresentanti
di ciascuna razza.”
C.C.Brigham
Immigration Restriction Act (1924)
“Attraversiamo questo mondo una sola volta.
Poche tragedie possono essere più vaste
dell’acrobazia di una vita,
poche ingiustizie più profonde
della negazione della possibilità di lottare o perfino di
sperare,
a causa di un limite imposto dall’esterno.”
Stephen Jay Gould
Bibliografia
• S.J.Gould (1981) “Intelligenza e pregiudizio” Ed.Riuniti.
• T.B.Jelloun (1998) “Il razzismo spiegato a mia figlia” Bompiani
• T. Pievani “La parziale riabilitazione di Morton”
Le Scienze, 516: 18, Agosto 2011.
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