L'Italia del ventennio fascista 1 Cap.3 - L’Italia del ventennio fascista prima della seconda guerra mondiale 1919-1939 Table des matières I. Una “soluzione fascista” al dopoguerra ?................................................................................2 A- Le conseguenze della WW1 in Italia.................................................................................2 1-La crisi politica...............................................................................................................2 2-La crisi economica e sociale porta al “biennio rosso”....................................................2 3-Nazionalismo e mentalità combattentistica....................................................................3 B- I fasci, una risposta al clima sociale ?...............................................................................4 1- Il vuoto politico.............................................................................................................4 2- Le azioni punitive : lo squadrismo................................................................................4 3- La conquista del potere..................................................................................................5 II. La costruzione dello stato totalitario......................................................................................6 A- Prima crisi e rafforzamento del regime.............................................................................6 1-Elezione del 1924 e il caso Matteotti............................................................................6 2- Le leggi “fascistissime”.................................................................................................6 B- Il PNF controlla progressivamente le istituzioni legali.....................................................7 1- Controllare lo Stato.......................................................................................................7 2- Controllare l'economia..................................................................................................7 C- L’elaborazione di un’ideologia..........................................................................................7 III. Creare il consenso al regime.................................................................................................9 A- La riconciliazione con i cattolici.......................................................................................9 A- Le organizzazioni per inquadrare la società......................................................................9 C- La propaganda e la repressione.......................................................................................10 1- La propaganda.............................................................................................................10 2- La repressione..............................................................................................................11 D- La modernizzazione dell'Italia........................................................................................11 Introduzione : L'Italia conosce a partir del 1922 un periodo di vent'anni di fascismo che è chiamato il “ventennio fascista”. Il regime fascista ha influenzato tutti gli aspetti della vita degli italiani. Inoltre, è stato il primo regime totalitario a sistemarsi totalmente in Europa. La nascita di quel regime è legato a una crisi politica e economica e è stato visto come una risposta per una parte della popolazione. Problematica : • In che modo il ventennio segna la società italiana ? • In che modo il fascismo s’impone in Italia e agli italiani ? • Il fascismo è stato una soluzione per la società italiana per risolvere i problemi legati dal Risorgimento ? L'Italia del ventennio fascista 2 I. Una “soluzione fascista” al dopoguerra ? Il primo dopo guerra italiano è segnato da molte crisi e dallo scontento della popolazione. Una parte di questa situazione è dovuta alle conseguenze della prima guerra mondiale. A- Le conseguenze della WW1 in Italia 1- La crisi politica La crisi politica è dovuta alla democrazia imperfetta e poco radicata nella popolazione. In effetto, ci sono problemi. Il potere dello Stato è debole perché poco rappresentativo. In effetti, le prime riforme democratiche sono arrivate molto tardi e si realizzano molto lentamente. L'allargamento del corpo elettorale (riduzione del censo, età e livello d’istruzione) è stato lento. Ci sono il 7% della popolazione che ne 1882 può votare. Si deve aspettare il 1919 per avere un suffragio universale maschile. La democrazia è dunque un fatto nuovo per gli italiani nel dopoguerra., Inoltre, il dibattito politico non esiste tra i liberali che hanno fatto il Risorgimento e le altre forze politiche : cattolici e socialisti che sono esclusi dal potere. Per finire, i dirigenti sembrano incapaci a gestire la crisi del dopoguerra e i problemi strutturali dell’Italia come il divario tra il nord ed il sud. Cosi, la democrazia sembra inadatta e il ceto medio, l'alta borghesia ed i nobili si girano poco a poco verso gruppi radicali paramilitari per risolvere i problemi. La violenza sembra più efficace che il gioco politico democratico sopratutto nel contesto di crisi economico e di tentativi rivoluzionari. 2- La crisi economica e sociale porta al “biennio rosso” Lo sviluppo economico italiano è in ritardo. In conseguenza, ci sono emigrazione verso le Americhe e gli altri Stati europei (1876-1926 : 16,5 milioni di persone) e una disoccupazione nelle campagne e nelle industrie. Inoltre, l'industria non riesce a ritornare a una situazione di pace dopo la prima guerra mondiale. C'è una sovrapproduzione generale che provoca inflazione, chiusure di fabbriche e disoccupazione...Dunque, lo scontento sociale si sviluppa. Infetti, lo scontento tocca molti ceti sociali : operai, contadini (promessa fatta della divisione delle terre per i braccianti e piccoli contadini), e anche la media borghesia che diventa più povera (contabili nelle banche, maestri impiegati, liberi professionisti). Tutti questi gruppi avevano partecipato alla guerra, avevano combattuto per l'Italia e per ottenere un'Italia migliore dopo la vittoria e sono delusi di avere combattuto per niente ! Di fronte all'assenza di reazione dallo Stato, le tensioni sociali (contadini e operai) esplodono. I contadini occupano le terre e gli operai le fabbriche con gruppi armati sul modello della rivoluzione russa che si è svolta due anni prima nel 1917. I contadini volevano una riforma agraria per potere coltivare le terre senza un proprietario che ne approfitta e i braccianti volevano avere stipendi più alti. Gli operai volevano più diritti nelle fabbriche, più stipendio per lottare contro l'inflazione e condizioni di lavoro più corrette. Alcuni volevano direttamente la L'Italia del ventennio fascista 3 rivoluzione socialista. Senza ottenere la rivoluzione, avranno risultati sociali positivi : salari aumentati, orari (8 ore). Ma, in tutte le grandi città e nelle campagne, si sviluppa la paura della borghesia e dei grandi proprietari di fronte alla minaccia socialista. Peraltro, c'è la paura anche della piccola e media borghesia che è nazionalista e ostile ai disordini. Per loro, esiste un “pericolo rosso” che crea disordine. Per ristabilire l'ordine, i gruppi d'estrema destra paramilitari come i fascisti rappresentano una soluzione possibile. 3- Nazionalismo e mentalità combattentistica Tutti i problemi e i cambiamenti vissuti dall'Italia non sono legati alla crisi generale della società. Ci sono anche stati cambiamenti culturali durante la guerra che permettono di spiegare lo sviluppo della violenza nelle società e del fascismo. Inoltre, i trattati di Pace aumentano la frustrazione italiana. Alla Conferenza di Parigi che deve stabilire la pace, l'Italia lascia il posto per mostrare il suo scontento di non avere le terre promesse dalla Francia e dall'Inghilterra nel 1915 nel Trattato di Londra. E' per questo che l'Italia ha fatto la prima guerra mondiale : ottenere le “terre irredenti”! Subito dopo la vittoria del 1918, gli italiani parlano della “vittoria mutilata” a causa dell'assenza di Fiume, della Dalmazia e della mancanza delle colonie. Di fronte a questa vergogna, alcuni gruppi paramilitari, alcuni reparti dell'esercito rifiutano di lasciare i territori conquistati come la città di Fiume che deve tornare alla Iugoslavia mentre ci sono civili italiani che ci vivono. Nel settembre 1919, Gabriele D'Annunzio occupa con gli arditi la città illegalmente. La violenza e il disordine si sviluppano ancora. La mentalità “combattentistica” spiega che la violenza e l'uso dell'illegalità possono sembrare una soluzione per chi non abbia ottenuto niente dalla guerra. Arditi di D'Annunzio a Fiume. Scritto « Fiume o Morte » Nel 1920, col trattato di Rapallo, Fiume è definitivamente persa dall'Italia. La frustrazione aumenta ancora di fronte agli altri Stati europei e di fronte ai dirigenti attuali italiani che non sono stati abbastanza forti per difendere i privilegi italiani secondo loro... Dunque, tutti gli aspetti della crisi italiana del dopoguerra hanno lo stesso risultato : una soluzione radicale sembra essere la soluzione per sempre più persone in Italia. L'Italia del ventennio fascista 4 B- I fasci, una risposta al clima sociale ? 1- Il vuoto politico Il mondo politico tradizionale ha lasciato un vuoto politico che approfitterebbe a una forza politica più radicale. In effetti, i disordini del biennio rosso fanno paura alla borghesia perché lo Stato non reagisce come lo vuole : colla maniera forte. In conseguenza, nel marzo del 1919, è fondato il movimento dei Fasci italiani di combattimento con Benito Mussolini come capo. Il suo programma sembra convenire a tutti i ceti sociali : rivendica riforme sociali, più uguaglianza, una politica nazionalista e di potenza, il ristabilimento dell'ordine pubblico...In effetti, gli ex-soldati, gli studenti e i disoccupati cominciano a sostenere quel gruppo che propone un cambiamento radicale della società che non è riuscita fino ad adesso a rispondere alle loro domande. Peraltro, i borghesi e proprietari sostengono anche loro quel gruppo che propone l'ordine e una politica nazionalista fatta di gloria e di conquiste. Ma, concretamente, quel gruppo non ha una scopo ben preciso: è populista all'inizio. 2- Le azioni punitive : lo squadrismo Nel contesto del biennio rosso e dell'attivismo degli operai e dei contadini, i fascisti, con le loro squadre di camicie nere, fanno delle azioni punitive contro chi crea disordine. In Emilia Romagna, per esempio, ricevono l'appoggio degli industriali e degli agrari per punire i socialisti nelle fabbriche occupate o nelle terre occupate. Danno soldi per creare squadra e per potere usarle al profitto loro. Cosi distruggono le sedi dei partiti socialisti, della lega dei braccianti, dei giornali di sinistra...In Emilia Romagna, il Partito Socialista ha più di 60% dei voti alle elezioni del 1919 (30% al livello nazionale) ! I fascisti lottano qua contro la maggior parte della popolazione...Tutti quelli che vogliono un cambiamento sociale o un miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita subiscono la violenza squadrista. Le loro aggressioni fanno, per esempio nel 1922, 1500 morti ! La maggior parte di queste azioni rimangono impunite perché gli esponenti della magistratura, della polizia e dell'esercito sostengono i fascisti nella loro lotta per ristabilire l'ordine sociale e pubblico. In fine, lo squadrismo funziona visto che il numero degli scioperi diminuisce. L'Italia del ventennio fascista 5 Il fascismo sembra, per una larga parte della popolazione, l'unico movimento capace di ristabilire l’ordine e per la classe dirigente, il modo di rimanere al potere e di conservare i loro privilegi economici. 3- La conquista del potere Quel primo movimento fascista, lo squadrismo con i fasci di combattimento e le loro camicie nere, non è organizzato per prendere il potere. E' creato per lottare colla violenza e di maniera energica contro il disordine del biennio rosso. E' creato anche per raccogliere tutti i malcontenti della società e i frustrati della prima guerra mondiale. Ma, la tapa successiva per Mussolini è di arrivare al potere. In conseguenza, Mussolini crea un vero partito per potrebbe utilizzare il gioco democratico italiano in più della violenza squadrista. Il PNF (Partito Nazionale Fascista) è creato nel 1921. Tutti gli elementi d’ispirazione rivoluzionaria scompaiono del suo programma. Diventa un partito che rivendica l'ordine e la gloria nazionalistica. Il PNF si presenta per la prima volta alle elezioni del 1921 è ottiene 35 deputati su un totale di 355. Corrisponde al 7%...Non è il successo sperato ma non importa al PNF. I fascisti sono entrati alla Camera dei deputati e può rivendicare la rispettabilità. Inoltre, Mussolini condanna ufficialmente la violenza squadrista anche se l'incita a continuare di fronte a un nuovo aumento degli scioperi. In agosto del 1921, uno sciopero generale è stroncata dagli squadristi. Mussolini e il PNF possono presentarsi come i salvatori dell'Italia di fronte al pericolo rosso. All'epoca, nasce l'Unione Sovietica in Russia ! La rivoluzione è una realtà non un utopia. Il PNF e Mussolini sono dunque all'apice della sua popolarità tra i dirigenti dello Stato, i borghesi, gli agrari...E' dunque il momento scelto per provare di prendere il potere. Il 28 ottobre 1922, i fascisti realizzano la Marcia su Roma. 30 000 fascisti devono raggruppare a Roma per chiedere il potere al Re Vittorio Emanuele III. Soltanto loro hanno l'autorità e la volontà di ristabilire un'Italia forte, secondo loro. L'esercito poteva a questo momento bloccare i fascisti ma il Re non danno ordini. Inoltre, il 30 ottobre 1922, il Re incarica Mussolini di formare un nuovo governo. E' diventato Capo del governo ! Il Re e la classe dirigente pensa utilizzare e controllare Mussolini per risolvere completamente i problemi sociali...Dunque, il fascismo è arrivato legalmente al potere anche se la violenza è sempre stata utilizzata. La monarchia porta, colla classe dirigente, la responsabilità del fascismo. L'Italia del ventennio fascista 6 II. La costruzione dello stato totalitario A- Prima crisi e rafforzamento del regime 1- Elezione del 1924 e il caso Matteotti Quando Mussolini arriva al potere come Capo del governo deve fare un discorso alla Camera dei deputati per ottenere la fiducia. Quel discorso rimane conosciuto come il Discorso del Bivacco nel 1922. Mussolini spiega che ha la possibilità di prendere il potere quando lo vuole colle sue camicie nere. Rispetta la democrazia e la Camera dei deputati soltanto perché accetta per il momento di seguire le regole...fino a quando lo deciderà ! Subito il fascismo impone la sua violenza nel potere. 306 deputati votano si contro 116 no (7 si astengono e 1 lascia la camera rifiutando di votare). Di più, per le elezioni del 1924, il fascismo prepara la sua vittoria con tutti i mezzi possibili. Cosi invia alle camicie nere di tutta l'Italia delle circolari spiegando che devono sorvegliare la gente e impedire la gente di votare per un altro partito. La violenza squadrista è ancora utilizzata col sostegno attivo dello Stato...controllato da Mussolini...! Circolare inviata alle camicie nere di Cremona da Roberto Farinacci (1924) “Tutti gli avversari devono essere attentamente sorvegliati e messi in condizione di non nuocere alla nostra lista. Gli elettori infidi [dei quali non ci si può fidare] devono votare (...) uscendo dalla cabina con la scheda aperta, in modo che i nostri rappresentanti di lista possano controllarli (...). Il contegno che bisogna tenere verso gli avversari deve essere tale da indurli a non votare o (...) dare delle preferenze sbagliate che annullino i voti della lista.” Il PNF riceve 65% dei voti e la maggioranza assoluta al Parlamento. Di fronte a questa vittoria poco democratica, il deputato socialista Giacomo Matteotti fa un discorso per condannare la violenza fascista e esprime il suo parere sul carattere poco democratico di Mussolini. E' rapito da fascisti e assassinato ! L'indignazione è enorme nel paese...Ma, il Re non reagisce e sostiene Mussolini. Da canto suo, Mussolini annuncia che ha dato l'ordine di uccidere Matteotti ma rivendica la piena responsabilità dell'atto compiuto dai fascisti ! Mussolini rivendica la violenza fascista mentre è Capo del governo. La violenza fascista è cosi ufficializzata e sposta al centro del potere. La democrazia è condannata a morte. 2- Le leggi “fascistissime” Tra il 1925 e il 1926, Mussolini prende una serie di leggi che cambiano totalmente la democrazia italiana per farne una dittatura fascista : • Soppressione delle libertà politiche e civili • Il governo controlla la stampa, la magistratura • Poteri straordinari al capo del governo • Libertà limitata per i cittadini • I partiti politici sono sciolti tranne il PNF • Creazione di una polizia segreta, l’OVRA (Organizzazione per la Vigilanza e la Repressione dell’Antifascismo) • Creazione di un tribunale speciale per la sicurezza dello stato (reprimere gli oppositori del regime) • Esilio, prigionia, confine dei principali esponenti politici e della cultura o clandestinità per il PCI che ci è preparato. Un vero Stato totalitario è dunque creato in Italia. L'Italia del ventennio fascista 7 B- Il PNF controlla progressivamente le istituzioni legali Il fascismo vuole controllare tutto. Perciò, crea delle strutture che si sostituiscono o che si stabiliscono accanto alle istituzione legali. 1- Controllare lo Stato Cosi, c'è la creazione del Gran Consiglio del Fascismo nel 1922. Definisce la linea politica del partito e assume un ruolo sempre più importante nel governo del paese. Nel 1928 riceve importanti competenze istituzionali (lista elettorale, suggerimenti per la nomina del capo del governo ecc.). Diventa l'organo centrale del potere fascista : il vero governo fascista. Poi, la Milizia è creata nel 1923. E' un esercito privato di Mussolini che è creata per aiutare l'esercito e la polizia. Rassomiglia a un SS italiana... 2- Controllare l'economia Il fascismo ha combattuto all'inizio il movimento operaio e contadino durante il biennio rosso. Non vuole vedere una nuova contestazione sociale e prevede di controllare il mondo dei lavoratori. Perciò, i lavoratori e datori di lavoro sono inquadrati nelle corporazioni professionali tutti insieme per eliminare i conflitti di classe e la difesa dei diritti dei lavoratori. Inoltre, il diritto di sciopero è proibito e i sindacati diventano illegali (“leggi sindacali” del 1926). Peraltro, il fascismo vuole sviluppare il controllo dell’economia. Stabilisce lavori statali per ottenere un largo consenso al regime. In effetti, la gente lavora per lo Stato per realizzare infrastrutture come autostrade. Ma, la proprietà privata delle aziende non cambia. Esiste soltanto un controllo leggero da organismi statali che fissano degli obiettivi da raggiungere. Per i settori industriali in crisi, lo Stato fascista crea l'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) che prende il controllo di settori interi dell'industria italiana : banca, meccanica, cantieri navali...(Funziona fino al 2000...) Nel mondo agricole, il fascismo lascia gli agrari liberi di agire come vogliono. Ma, l'obbiettivo globale è di aumentare la produzione nazionale per raggiungere l'autarchia alimentare. Cosi, Mussolini lancia la Battaglia del Grano mettendo in cultura le palude italiane come nel Lazio. Il principale obiettivo è di creare un’Italia autarchica. C- L’elaborazione di un’ideologia L'ideologia del fascismo è stato elaborata da intellettuali importanti come Giovanni Gentile. Per loro, il fascismo ha alcuni caratteristiche : L'Italia del ventennio fascista • • • • • • 8 La società civile deve essere subordinata e regolata dallo Stato. L'individualismo è svalorizzato. Solo lo Stato porta gli interessi dell’individuo che raggiungono e convergono con quelli del gruppo. Solo lo stato può dominare i conflitti di classe. Qualsiasi associazione deve diventare un organo dello stato. Arrivare alla realizzazione degli obiettivi della nazione permette una maggiore potenza e espansione per l'Italia. Nel fascismo originale non c'è una dimensione razziale. Tutte queste caratteristiche permettono di creare una nazione e una società nuova : l'Italia fascista. L'Italia del ventennio fascista 9 III. Creare il consenso al regime A- La riconciliazione con i cattolici Lo Stato unitario non era riuscito a conciliare il Risorgimento colla Chiesa cattolico. La questione romana era rimasta un problema irresoluto. Mussolini vuole riconciliare tutti gli Italiani dietro il fascismo. Deve dunque trovare una soluzione alla questione romana. La soluzione è trovata nel 1929 coi Patti Lateranensi firmati tra la Santa Sede e lo Stato italiano rappresentato da Mussolini. Prevede il riconoscimento dell'indipendenza della Santa Sede e la fondazione dello Stato della Città del Vaticano a Roma. Peraltro, il concordato regola le relazioni tra la chiesa e lo stato. Il cattolicesimo è la sola religione dello stato. Le conseguenze sul sistema educativo scolastico sono l'insegnamento obbligatorio della religione e i crocifissi. (Rimaneranno in vigore fino ad oggi con revisione nel 1984) Cosi la Chiesa vede nel fascismo una soluzione ai problemi e comincia a sostenerlo. A- Le organizzazioni per inquadrare la società Tutti gli aspetti della vita degli italiani sono inquadrati da organizzazioni fasciste. L'inquadramento comincia coi giovani a scuola e fuori dalla scuola. A scuola, l'insegnamento realizzato è basato esclusivamente sul fascismo. Si insegnano le langue, le matematiche, la geografia...attraverso il fascismo. Per esempio, i compiti d'italiano consistono a scrivere una bella lettera mostrando che i giovani sono fieri di essere fascisti. La propaganda è dunque insegnata tutti i giorni. Fuori dalla scuola, i giovani devono partecipare alla organizzazioni giovanili e studentesche “dalla culla alla morte”. I gruppi come i “Balilla”, “Figli della lupa”, “Giovanni fascisti” sono creati secondo l'età dei giovani. Ci imparano a diventare buoni italiani : soldati e fascisti ! Anche le ragazze ci partecipano per diventare : madre e fasciste. Una volta diventati adulti, gli italiani sono ancora una volta inquadrati in tutti gli aspetti della loro vita. I lavoratori possono approfittare del “Dopolavoro” per organizzare il tempo libero (gite, biglietti per il cinema...). Ci sono anche colonie estive. Peraltro, i sindacati sono stati proibiti e sostituiti dalle corporazioni che raggruppano operai, impiegati e padroni. Anche la settimana è organizzata su un modello fascista : la settimana si lavora, la domenica si prega alla chiesa e il sabato...diventa il “sabato fascista” ! Giorno delle parate e feste del regime. L'Italia del ventennio fascista 10 Tutti i momenti della vita quotidiana sono controllati dal partito. Quel controllo si fa anche con il consenso della popolazione perché il regime offre divertimenti che erano sconosciuti dalla maggior parte della popolazione troppo povera per goderne prima. Il fascismo riceve cosi un immagine positiva malgrado il carattere totalitario del sistema. C- La propaganda e la repressione Il fascismo vuole assolutamente controllare tutti gli aspetti della società. In conseguenza, sviluppo strumenti di propaganda e di repressione per sviluppare il consenso e diminuire l'opposizione. 1- La propaganda La propaganda fascista usa tutti i mezzi possibili di propaganda e ne inventa anche nuovi seguendo le nuove tecnologie. Cosi, il fascismo realizza grandi manifestazioni, gare sportive, feste, il sabato fascista...Tutto permette di mostrare la forza del regime, la potenza del popolo italiano e il carisma del suo Duce ! Inoltre, il regime produce motti/slogan semplici che danno un riassunto dell'ideologia fascista e che sono martellati al quotidiano : « Vincere e vinceremo! » ; « Meglio vivere un giorno da leone, che cento anni da pecora. » ; « Molti nemici, molto onore » ; « Il Duce ha sempre ragione »... Inoltre, il regime controlla i media e li sviluppa perché i media sono armi. Cosi, il fascismo crea l'Istituto Luce che deve produrre la propaganda cinematografica del regime. Crea pure Cinecittà che permette di produrre film commerciali e, tra questi, film commerciali fascisti...Tutti questi film sono diffusi in città ma anche nei villaggi e nelle campagne colla creazione del Cinemobile che permette di proiettare film in piazza. La modernità del cinema arriva in tutta l'Italia grazie al fascismo. Gli italiani sono dunque attirati verso quel nuovo L'Italia del ventennio fascista 11 media anche se mostra film fascisti ! L'ultimo media utilizzato è la radio che è controllata dallo Stato e che è uno strumento di propaganda ufficiale con l'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) creato nel 1927. Acconto a questi mezzi, il fascismo riceve il sostegno di artisti italiani che fanno parte del movimento del futurismo. In effetti, questi artisti valorizzano nei loro quadri la modernità, la velocità, la guerra che sono valori del fascismo ! In tuffo sulla citta, Tullio Crali Aeroritratto di Benito Mussolini aviatore, Alfredo Gauro Ambrosi 2- La repressione Accanto alla propaganda, il regime deve usare la repressione contro gli antifascisti e tutti quelli che non accettano il nuovo regime. Col controllo dello Stato, il fascismo può usare tutti i mezzi di repressione possibili senza rischiare una condanna. Cosi, le camicie nere fanno sempre paura al quotidiano come durante gli anni del biennio rosso. Ma, con l'OVRA o i tribunali speciali, il regime può fare tacere tutti gli oppositori. Gli intellettuali di sinistra e i responsabili antifascisti sono mandati in prigione come Antonio Gramsci il fondatore del Partito comunista che ci rimane tra il 1926 ed il 1937. Possono essere anche mandati al confino, cioè mandato su un isola o in un paesino isolato senza possibilità di comunicare o di spostare fuori del paese o dell'isola. Le isole di Lampedusa, d'Ustica, Lipari o i paesini come Eboli, Matera, Foggia sono stati utilizzati. L'intellettuale Carlo Levi passa due anni a Eboli tra il 1934 ed il 1935 per attività antifascista. E' poi liberato e parte in Francia in esilio fino al 1943. Questa fugga all'estero è la soluzione per tanti antifascisti. D- La modernizzazione dell'Italia Per capire la traccia che ha lasciato il fascismo sull'Italia, si deve parlare della modernizzazione provocata dal fascismo. In effetti, il fascismo ha voluto fare dell'Italia un paese moderno e fascista. Ha utilizzato la propaganda per modificare la mentalità della gente ma il totalitarismo fascismo va più lontano volando cambiare il territorio italiano e “fascistizzare” questo territorio. Cosi nelle campagne, Mussolini vuole modernizzare la produzione agricole e vuole aumentarla per rendere l'Italia L'Italia del ventennio fascista 12 autosufficiente. E' in questo quadro che s'inserisce la battaglia del grano lanciata dal regime nel 1925 che consiste nel utilizzare tutte le zone incolte come le palude. Inoltre, la meccanizzazione dell'agricoltura è iniziata e deve dimostrare il benessere apportato dal fascismo nelle campagne. Ma, l'aspetto più clamoroso dell'impatto del fascismo sulla vita sta nelle città. In effetti, il fascismo vuole creare un uomo nuovo : un italiano fascista. Per raggiungere quello scopo, il regime crea città fasciste nelle zone dove ha la possibilità di farlo per rispondere alla pressione demografica. Cosi, nel Lazio, nel Pianura padana, ecc si creano città fasciste : Latina, Sabaudia, Littorio, Pontinia...Un fascista deve vivere in una città fascista. C/C : Il fascismo ha dunque preso il potere in un contesto favorevole per lui perché è stato visto da una larga parte della popolazione e, sopratutto, dai dirigenti politici e economici italiani come una soluzione alla crisi politica e sociale del biennio rosso. Una volta arrivato più o meno legalmente al potere, ha potuto creare una nuova Italia : un'Italia fascista ! Quest'Italia è stata accolta in maniera positiva da una larga parte della popolazione che si è abituata alla nuova situazione. Inoltre, il fascismo ha saputo usare la propaganda per creare un consenso reale attorno alla sua politica. L'Italia del ventennio fascista 13 Da conoscere : Biennio rosso Fasci di combattimento PNF Squadrismo Marcia su Roma Gabriele D'Annunzio Vittorio Emanuele III Benito Mussolini Discorso del Bivacco Giacomo Matteotti Leggi fascistissime IRI / Battaglia del grano Autarchia Propaganda fascista Confino Il Dopolavoro Film : -1900, Bernardo Bertolucci -Marcia su Roma, Dino Risi -Una giornata particolare, Ettore Scola Organizzazioni giovanili Patti lateranensi Il Sabato fascista « Vittoria mutilata »