L'Italia del ventennio fascista
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Cap.3 - L’Italia del ventennio fascista prima della seconda guerra mondiale
1919-1939
Table des matières
I. Una “soluzione fascista” al dopoguerra ?................................................................................2
A- Le conseguenze della WW1 in Italia.................................................................................2
1-La crisi politica...............................................................................................................2
2-La crisi economica e sociale porta al “biennio rosso”....................................................2
3-Nazionalismo e mentalità combattentistica....................................................................3
B- I fasci, una risposta al clima sociale ?...............................................................................4
1- Il vuoto politico.............................................................................................................4
2- Le azioni punitive : lo squadrismo................................................................................4
3- La conquista del potere..................................................................................................5
II. La costruzione dello stato totalitario......................................................................................6
A- Prima crisi e rafforzamento del regime.............................................................................6
1-Elezione del 1924 e il caso Matteotti............................................................................6
2- Le leggi “fascistissime”.................................................................................................6
B- Il PNF controlla progressivamente le istituzioni legali.....................................................7
1- Controllare lo Stato.......................................................................................................7
2- Controllare l'economia..................................................................................................7
C- L’elaborazione di un’ideologia..........................................................................................7
III. Creare il consenso al regime.................................................................................................9
A- La riconciliazione con i cattolici.......................................................................................9
A- Le organizzazioni per inquadrare la società......................................................................9
C- La propaganda e la repressione.......................................................................................10
1- La propaganda.............................................................................................................10
2- La repressione..............................................................................................................11
D- La modernizzazione dell'Italia........................................................................................11
Introduzione :
L'Italia conosce a partir del 1922 un periodo di vent'anni di fascismo che è chiamato il
“ventennio fascista”. Il regime fascista ha influenzato tutti gli aspetti della vita degli italiani.
Inoltre, è stato il primo regime totalitario a sistemarsi totalmente in Europa. La nascita di quel
regime è legato a una crisi politica e economica e è stato visto come una risposta per una
parte della popolazione.
Problematica :
• In che modo il ventennio segna la società italiana ?
• In che modo il fascismo s’impone in Italia e agli italiani ?
• Il fascismo è stato una soluzione per la società italiana per risolvere i problemi legati
dal Risorgimento ?
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I. Una “soluzione fascista” al dopoguerra ?
Il primo dopo guerra italiano è segnato da molte crisi e dallo scontento della
popolazione. Una parte di questa situazione è dovuta alle conseguenze della prima guerra
mondiale.
A- Le conseguenze della WW1 in Italia
1- La crisi politica
La crisi politica è dovuta alla democrazia imperfetta e poco radicata nella
popolazione. In effetto, ci sono problemi. Il potere dello Stato è debole perché poco
rappresentativo. In effetti, le prime riforme democratiche sono arrivate molto tardi e si
realizzano molto lentamente. L'allargamento del corpo elettorale (riduzione del censo, età e
livello d’istruzione) è stato lento. Ci sono il 7% della popolazione che ne 1882 può votare. Si
deve aspettare il 1919 per avere un suffragio universale maschile. La democrazia è dunque
un fatto nuovo per gli italiani nel dopoguerra.,
Inoltre, il dibattito politico non esiste tra i liberali che hanno fatto il Risorgimento e le
altre forze politiche : cattolici e socialisti che sono esclusi dal potere.
Per finire, i dirigenti sembrano incapaci a gestire la crisi del dopoguerra e i problemi
strutturali dell’Italia come il divario tra il nord ed il sud.
Cosi, la democrazia sembra inadatta e il ceto medio, l'alta borghesia ed i nobili si
girano poco a poco verso gruppi radicali paramilitari per risolvere i problemi. La violenza
sembra più efficace che il gioco politico democratico sopratutto nel contesto di crisi
economico e di tentativi rivoluzionari.
2- La crisi economica e sociale porta al “biennio rosso”
Lo sviluppo economico italiano è in ritardo. In conseguenza, ci sono emigrazione
verso le Americhe e gli altri Stati europei (1876-1926 : 16,5 milioni di persone) e una
disoccupazione nelle campagne e nelle industrie. Inoltre, l'industria non riesce a ritornare a
una situazione di pace dopo la prima guerra mondiale. C'è una sovrapproduzione generale
che provoca inflazione, chiusure di fabbriche e disoccupazione...Dunque, lo scontento
sociale si sviluppa.
Infetti, lo scontento tocca molti ceti sociali : operai, contadini (promessa fatta della
divisione delle terre per i braccianti e piccoli contadini), e anche la media borghesia che
diventa più povera (contabili nelle banche, maestri impiegati, liberi professionisti). Tutti questi
gruppi avevano partecipato alla guerra, avevano combattuto per l'Italia e per ottenere
un'Italia migliore dopo la vittoria e
sono delusi di avere combattuto per
niente !
Di fronte all'assenza di
reazione dallo Stato, le tensioni
sociali
(contadini
e
operai)
esplodono. I contadini occupano le
terre e gli operai le fabbriche con
gruppi armati sul modello della
rivoluzione russa che si è svolta
due anni prima nel 1917. I contadini
volevano una riforma agraria per
potere coltivare le terre senza un
proprietario che ne approfitta e i
braccianti volevano avere stipendi
più alti. Gli operai volevano più diritti
nelle fabbriche, più stipendio per
lottare contro l'inflazione e condizioni di lavoro più corrette. Alcuni volevano direttamente la
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rivoluzione socialista. Senza ottenere la rivoluzione, avranno risultati sociali positivi : salari
aumentati, orari (8 ore).
Ma, in tutte le grandi città e nelle campagne, si sviluppa la paura della borghesia e dei
grandi proprietari di fronte alla minaccia socialista. Peraltro, c'è la paura anche della piccola
e media borghesia che è nazionalista e ostile ai disordini. Per loro, esiste un “pericolo rosso”
che crea disordine. Per ristabilire l'ordine, i gruppi d'estrema destra paramilitari come i
fascisti rappresentano una soluzione possibile.
3- Nazionalismo e mentalità combattentistica
Tutti i problemi e i cambiamenti vissuti dall'Italia non sono legati alla crisi generale
della società. Ci sono anche stati
cambiamenti culturali durante la guerra
che permettono di spiegare lo sviluppo
della violenza nelle società e del
fascismo. Inoltre, i trattati di Pace
aumentano la frustrazione italiana.
Alla Conferenza di Parigi che deve
stabilire la pace, l'Italia lascia il posto per
mostrare il suo scontento di non avere le
terre
promesse
dalla
Francia
e
dall'Inghilterra nel 1915 nel Trattato di
Londra. E' per questo che l'Italia ha fatto
la prima guerra mondiale : ottenere le
“terre irredenti”!
Subito dopo la vittoria del 1918, gli
italiani parlano della “vittoria mutilata” a
causa dell'assenza di Fiume, della
Dalmazia e della mancanza delle colonie.
Di fronte a questa vergogna, alcuni gruppi
paramilitari, alcuni reparti dell'esercito
rifiutano di lasciare i territori conquistati come la città di Fiume che deve tornare alla
Iugoslavia mentre ci sono civili italiani che ci vivono. Nel settembre 1919, Gabriele
D'Annunzio occupa con gli arditi la città illegalmente. La violenza e il disordine si sviluppano
ancora. La mentalità “combattentistica” spiega che la violenza e l'uso dell'illegalità possono
sembrare una soluzione per chi non abbia ottenuto niente dalla guerra.
Arditi di D'Annunzio a Fiume. Scritto « Fiume o
Morte »
Nel 1920, col trattato di Rapallo, Fiume è definitivamente persa dall'Italia. La
frustrazione aumenta ancora di fronte agli altri Stati europei e di fronte ai dirigenti attuali
italiani che non sono stati abbastanza forti per difendere i privilegi italiani secondo loro...
Dunque, tutti gli aspetti della crisi italiana del dopoguerra hanno lo stesso risultato :
una soluzione radicale sembra essere la soluzione per sempre più persone in Italia.
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B- I fasci, una risposta al clima sociale ?
1- Il vuoto politico
Il mondo politico tradizionale ha lasciato un vuoto politico che approfitterebbe a una
forza politica più radicale. In effetti, i disordini del biennio rosso fanno paura alla borghesia
perché lo Stato non reagisce come lo vuole : colla maniera forte.
In conseguenza, nel marzo del 1919, è fondato il movimento dei Fasci italiani di
combattimento con Benito Mussolini come capo. Il suo programma sembra convenire a tutti i
ceti sociali : rivendica riforme sociali, più uguaglianza, una politica nazionalista e di potenza,
il ristabilimento dell'ordine pubblico...In effetti, gli ex-soldati, gli studenti e i disoccupati
cominciano a sostenere quel gruppo che propone un cambiamento radicale della società che
non è riuscita fino ad adesso a rispondere alle loro domande. Peraltro, i borghesi e
proprietari sostengono anche loro quel gruppo che propone l'ordine e una politica
nazionalista fatta di gloria e di conquiste. Ma, concretamente, quel gruppo non ha una scopo
ben preciso: è populista all'inizio.
2- Le azioni punitive : lo squadrismo
Nel contesto del biennio rosso e dell'attivismo degli operai e dei contadini, i fascisti,
con le loro squadre di camicie nere, fanno delle azioni punitive contro chi crea disordine.
In Emilia Romagna, per esempio, ricevono
l'appoggio degli industriali e degli agrari per punire i
socialisti nelle fabbriche occupate o nelle terre
occupate. Danno soldi per creare squadra e per potere
usarle al profitto loro. Cosi distruggono le sedi dei partiti
socialisti, della lega dei braccianti, dei giornali di
sinistra...In Emilia Romagna, il Partito Socialista ha più
di 60% dei voti alle elezioni del 1919 (30% al livello
nazionale) ! I fascisti lottano qua contro la maggior
parte della popolazione...Tutti quelli che vogliono un
cambiamento sociale o un miglioramento delle
condizioni di lavoro e di vita subiscono la violenza
squadrista. Le loro aggressioni fanno, per esempio nel
1922, 1500 morti ! La maggior parte di queste azioni
rimangono impunite perché gli esponenti della
magistratura, della polizia e dell'esercito sostengono i fascisti nella loro lotta per ristabilire
l'ordine sociale e pubblico. In fine, lo squadrismo funziona visto che il numero degli scioperi
diminuisce.
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Il fascismo sembra, per una larga parte della popolazione, l'unico movimento capace
di ristabilire l’ordine e per la classe dirigente, il modo di rimanere al potere e di conservare i
loro privilegi economici.
3- La conquista del potere
Quel primo movimento fascista, lo squadrismo con i fasci di combattimento e le loro
camicie nere, non è organizzato per prendere il potere. E' creato per lottare colla violenza e
di maniera energica contro il disordine del biennio rosso. E' creato anche per raccogliere tutti
i malcontenti della società e i frustrati della prima guerra mondiale.
Ma, la tapa successiva per Mussolini è di arrivare al potere. In
conseguenza, Mussolini crea un vero partito per potrebbe utilizzare il
gioco democratico italiano in più della violenza squadrista. Il PNF
(Partito Nazionale Fascista) è creato nel 1921. Tutti gli elementi
d’ispirazione rivoluzionaria scompaiono del suo programma. Diventa
un partito che rivendica l'ordine e la gloria nazionalistica.
Il PNF si presenta per la prima volta alle elezioni del 1921 è
ottiene 35 deputati su un totale di 355. Corrisponde al 7%...Non è il
successo sperato ma non importa al PNF. I fascisti sono entrati alla
Camera dei deputati e può rivendicare la rispettabilità. Inoltre,
Mussolini condanna ufficialmente la violenza squadrista anche se
l'incita a continuare di fronte a un nuovo aumento degli scioperi. In
agosto del 1921, uno sciopero generale è stroncata dagli squadristi.
Mussolini e il PNF possono presentarsi come i salvatori dell'Italia di
fronte al pericolo rosso. All'epoca, nasce l'Unione Sovietica in
Russia ! La rivoluzione è una realtà non un utopia.
Il PNF e Mussolini sono dunque all'apice della sua popolarità
tra i dirigenti dello Stato, i borghesi, gli agrari...E' dunque il momento
scelto
per
provare
di
prendere il potere.
Il 28 ottobre 1922, i fascisti realizzano la Marcia
su Roma. 30 000 fascisti devono raggruppare a
Roma per chiedere il potere al Re Vittorio Emanuele
III. Soltanto loro hanno l'autorità e la volontà di
ristabilire un'Italia forte, secondo loro. L'esercito
poteva a questo momento bloccare i fascisti ma il
Re non danno ordini. Inoltre, il 30 ottobre 1922, il
Re incarica Mussolini di formare un nuovo governo.
E' diventato Capo del governo !
Il Re e la classe dirigente pensa utilizzare e
controllare Mussolini per risolvere completamente i
problemi sociali...Dunque, il fascismo è arrivato
legalmente al potere anche se la violenza è sempre
stata utilizzata. La monarchia porta, colla classe
dirigente, la responsabilità del fascismo.
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II. La costruzione dello stato totalitario
A- Prima crisi e rafforzamento del regime
1- Elezione del 1924 e il caso Matteotti
Quando Mussolini arriva al potere come Capo del governo deve fare un discorso alla
Camera dei deputati per ottenere la fiducia. Quel discorso rimane conosciuto come il
Discorso del Bivacco nel 1922. Mussolini spiega che ha la possibilità di prendere il potere
quando lo vuole colle sue camicie nere. Rispetta la democrazia e la Camera dei deputati
soltanto perché accetta per il momento di seguire le regole...fino a quando lo deciderà !
Subito il fascismo impone la sua violenza nel potere. 306 deputati votano si contro 116 no (7
si astengono e 1 lascia la camera rifiutando di votare).
Di più, per le elezioni del 1924, il fascismo prepara la sua vittoria con tutti i mezzi
possibili. Cosi invia alle camicie nere di tutta l'Italia delle circolari spiegando che devono
sorvegliare la gente e impedire la gente di votare per un altro partito. La violenza squadrista
è ancora utilizzata col sostegno attivo dello Stato...controllato da Mussolini...!
Circolare inviata alle camicie nere di Cremona da Roberto Farinacci (1924)
“Tutti gli avversari devono essere attentamente sorvegliati e messi in condizione di non nuocere
alla nostra lista. Gli elettori infidi [dei quali non ci si può fidare] devono votare (...) uscendo dalla
cabina con la scheda aperta, in modo che i nostri rappresentanti di lista possano controllarli (...).
Il contegno che bisogna tenere verso gli avversari deve essere tale da indurli a non votare o (...)
dare delle preferenze sbagliate che annullino i voti della lista.”
Il PNF riceve 65% dei voti e la maggioranza assoluta al Parlamento.
Di fronte a questa vittoria poco democratica, il deputato socialista Giacomo
Matteotti fa un discorso per condannare la violenza fascista e esprime il suo
parere sul carattere poco democratico di Mussolini. E' rapito da fascisti e
assassinato ! L'indignazione è enorme nel paese...Ma, il Re non reagisce e
sostiene Mussolini. Da canto suo, Mussolini annuncia che ha dato l'ordine di
uccidere Matteotti ma rivendica la piena responsabilità dell'atto compiuto dai
fascisti ! Mussolini rivendica la violenza fascista mentre è Capo del governo.
La violenza fascista è cosi ufficializzata e sposta al centro del potere. La
democrazia è condannata a morte.
2- Le leggi “fascistissime”
Tra il 1925 e il 1926, Mussolini prende una serie di leggi che cambiano totalmente la
democrazia italiana per farne una dittatura fascista :
• Soppressione delle libertà politiche e civili
• Il governo controlla la stampa, la magistratura
• Poteri straordinari al capo del governo
• Libertà limitata per i cittadini
• I partiti politici sono sciolti tranne il PNF
• Creazione di una polizia segreta, l’OVRA (Organizzazione per la Vigilanza e la
Repressione dell’Antifascismo)
• Creazione di un tribunale speciale per la sicurezza dello stato (reprimere gli oppositori
del regime)
• Esilio, prigionia, confine dei principali esponenti politici e della cultura o clandestinità
per il PCI che ci è preparato.
Un vero Stato totalitario è dunque creato in Italia.
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B- Il PNF controlla progressivamente le istituzioni legali
Il fascismo vuole controllare tutto. Perciò, crea delle strutture che si sostituiscono o
che si stabiliscono accanto alle istituzione legali.
1- Controllare lo Stato
Cosi, c'è la creazione del Gran Consiglio del Fascismo nel 1922. Definisce la linea
politica del partito e assume un ruolo sempre più importante nel governo del paese. Nel 1928
riceve importanti competenze istituzionali (lista elettorale, suggerimenti per la nomina del
capo del governo ecc.). Diventa l'organo centrale del potere fascista : il vero governo
fascista.
Poi, la Milizia è creata nel 1923. E' un esercito privato di Mussolini che è creata per
aiutare l'esercito e la polizia. Rassomiglia a un SS italiana...
2- Controllare l'economia
Il fascismo ha combattuto all'inizio il movimento operaio e
contadino durante il biennio rosso. Non vuole vedere una nuova
contestazione sociale e prevede di controllare il mondo dei lavoratori.
Perciò, i lavoratori e datori di lavoro sono inquadrati nelle corporazioni
professionali tutti insieme per eliminare i conflitti di classe e la difesa
dei diritti dei lavoratori. Inoltre, il diritto di sciopero è proibito e i
sindacati diventano illegali (“leggi sindacali” del 1926).
Peraltro, il fascismo vuole sviluppare il controllo dell’economia.
Stabilisce lavori statali per ottenere un largo consenso al regime. In
effetti, la gente lavora per lo Stato per realizzare infrastrutture come
autostrade. Ma, la proprietà privata delle aziende non cambia. Esiste
soltanto un controllo leggero da organismi statali che fissano degli
obiettivi da raggiungere. Per i settori industriali in crisi, lo Stato
fascista crea l'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) che prende
il controllo di settori interi dell'industria italiana : banca, meccanica,
cantieri navali...(Funziona fino al 2000...)
Nel mondo agricole, il fascismo lascia gli agrari liberi di agire
come vogliono. Ma, l'obbiettivo globale è di aumentare la produzione
nazionale per raggiungere l'autarchia alimentare. Cosi, Mussolini lancia la Battaglia del
Grano mettendo in cultura le palude italiane come nel Lazio. Il principale obiettivo è di creare
un’Italia autarchica.
C- L’elaborazione di un’ideologia
L'ideologia del fascismo è stato elaborata da intellettuali importanti come Giovanni
Gentile. Per loro, il fascismo ha alcuni caratteristiche :
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La società civile deve essere subordinata e regolata dallo Stato.
L'individualismo è svalorizzato. Solo lo Stato porta gli interessi dell’individuo che
raggiungono e convergono con quelli del gruppo.
Solo lo stato può dominare i conflitti di classe.
Qualsiasi associazione deve diventare un organo dello stato.
Arrivare alla realizzazione degli obiettivi della nazione permette una maggiore
potenza e espansione per l'Italia.
Nel fascismo originale non c'è una dimensione razziale.
Tutte queste caratteristiche permettono di creare una nazione e una società nuova :
l'Italia fascista.
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III. Creare il consenso al regime
A- La riconciliazione con i cattolici
Lo Stato unitario non era riuscito a conciliare il Risorgimento colla Chiesa cattolico. La
questione romana era rimasta un problema irresoluto. Mussolini vuole riconciliare tutti gli
Italiani dietro il fascismo. Deve dunque trovare una soluzione alla questione romana. La
soluzione è trovata nel 1929 coi Patti Lateranensi firmati tra la Santa Sede e lo Stato italiano
rappresentato da Mussolini. Prevede il riconoscimento dell'indipendenza della Santa Sede e
la fondazione dello Stato della Città del Vaticano a Roma. Peraltro, il concordato regola le
relazioni tra la chiesa e lo stato. Il cattolicesimo è la sola religione dello stato. Le
conseguenze sul sistema educativo scolastico sono l'insegnamento obbligatorio della
religione e i crocifissi. (Rimaneranno in vigore fino ad oggi con revisione nel 1984)
Cosi la Chiesa vede nel fascismo una soluzione ai problemi e comincia a sostenerlo.
A- Le organizzazioni per inquadrare la società
Tutti gli aspetti della vita degli italiani sono inquadrati da organizzazioni fasciste.
L'inquadramento comincia coi giovani a scuola e fuori dalla scuola. A scuola,
l'insegnamento realizzato è basato esclusivamente sul fascismo. Si insegnano le langue, le
matematiche, la geografia...attraverso il fascismo. Per esempio, i compiti d'italiano
consistono a scrivere una bella lettera mostrando che i giovani sono fieri di essere fascisti.
La propaganda è dunque insegnata tutti i giorni.
Fuori dalla scuola, i giovani devono partecipare alla organizzazioni
giovanili e studentesche “dalla culla alla morte”. I gruppi come i “Balilla”,
“Figli della lupa”, “Giovanni fascisti” sono creati secondo l'età dei giovani. Ci
imparano a diventare buoni italiani : soldati e fascisti ! Anche le ragazze ci
partecipano per diventare : madre e fasciste.
Una volta diventati adulti, gli italiani sono ancora una volta inquadrati
in tutti gli aspetti della loro vita. I lavoratori possono approfittare del
“Dopolavoro” per organizzare il tempo libero (gite, biglietti per il cinema...).
Ci sono anche colonie estive. Peraltro, i sindacati sono stati proibiti e
sostituiti dalle corporazioni che raggruppano operai, impiegati e padroni.
Anche la settimana è organizzata su un modello fascista : la
settimana si lavora, la domenica si prega alla chiesa e il sabato...diventa il
“sabato fascista” ! Giorno delle parate e feste del regime.
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Tutti i momenti della vita quotidiana sono controllati dal partito. Quel controllo si fa
anche con il consenso della popolazione perché il regime offre divertimenti che erano
sconosciuti dalla maggior parte della popolazione troppo povera per goderne prima. Il
fascismo riceve cosi un immagine positiva malgrado il carattere totalitario del sistema.
C- La propaganda e la repressione
Il fascismo vuole assolutamente controllare tutti gli aspetti della società. In
conseguenza, sviluppo strumenti di propaganda e di repressione per sviluppare il consenso
e diminuire l'opposizione.
1- La propaganda
La propaganda fascista usa tutti i mezzi possibili di propaganda e ne inventa anche
nuovi seguendo le nuove tecnologie.
Cosi, il fascismo realizza grandi
manifestazioni, gare sportive, feste, il
sabato fascista...Tutto permette di
mostrare la forza del regime, la
potenza del popolo italiano e il carisma
del suo Duce ! Inoltre, il regime
produce motti/slogan semplici che
danno un riassunto dell'ideologia
fascista e che sono martellati al
quotidiano : « Vincere e vinceremo! » ;
« Meglio vivere un giorno da leone,
che cento anni da pecora. » ; « Molti
nemici, molto onore » ; « Il Duce ha
sempre ragione »...
Inoltre, il regime controlla i media e li sviluppa perché i media sono armi. Cosi, il
fascismo crea l'Istituto Luce che deve produrre la propaganda cinematografica del regime.
Crea pure Cinecittà che permette di produrre film commerciali e, tra questi, film commerciali
fascisti...Tutti questi film sono diffusi in città ma anche nei villaggi e nelle campagne colla
creazione del Cinemobile che permette di proiettare film in piazza. La modernità del cinema
arriva in tutta l'Italia grazie al fascismo. Gli italiani sono dunque attirati verso quel nuovo
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media anche se mostra film fascisti ! L'ultimo media utilizzato è la radio che è controllata
dallo Stato e che è uno strumento di propaganda ufficiale con l'Ente Italiano Audizioni
Radiofoniche (EIAR) creato nel 1927.
Acconto a questi mezzi, il fascismo riceve il sostegno di artisti italiani che fanno parte
del movimento del futurismo. In effetti, questi artisti valorizzano nei loro quadri la modernità,
la velocità, la guerra che sono valori del fascismo !
In tuffo sulla citta, Tullio Crali
Aeroritratto di Benito Mussolini aviatore,
Alfredo Gauro Ambrosi
2- La repressione
Accanto alla propaganda, il regime deve usare la repressione contro gli antifascisti e
tutti quelli che non accettano il nuovo regime. Col controllo dello Stato, il fascismo può usare
tutti i mezzi di repressione possibili senza rischiare una condanna. Cosi, le camicie nere
fanno sempre paura al quotidiano come durante gli anni del biennio rosso. Ma, con l'OVRA o
i tribunali speciali, il regime può fare tacere tutti gli oppositori.
Gli intellettuali di sinistra e i responsabili antifascisti sono mandati in prigione come
Antonio Gramsci il fondatore del Partito comunista che ci rimane tra il 1926 ed il 1937.
Possono essere anche mandati al confino, cioè mandato su un isola o in un paesino isolato
senza possibilità di comunicare o di spostare fuori del paese o dell'isola. Le isole di
Lampedusa, d'Ustica, Lipari o i paesini come Eboli, Matera, Foggia sono stati utilizzati.
L'intellettuale Carlo Levi passa due anni a Eboli tra il 1934 ed il 1935 per
attività antifascista. E' poi liberato e parte in Francia in esilio fino al 1943.
Questa fugga all'estero è la soluzione per tanti antifascisti.
D- La modernizzazione dell'Italia
Per capire la traccia che ha lasciato il fascismo sull'Italia, si deve
parlare della modernizzazione provocata dal fascismo. In effetti, il
fascismo ha voluto fare dell'Italia un paese moderno e fascista. Ha
utilizzato la propaganda per modificare la mentalità della gente ma il
totalitarismo fascismo va più lontano volando cambiare il territorio italiano
e “fascistizzare” questo territorio.
Cosi nelle campagne, Mussolini vuole modernizzare la
produzione agricole e vuole aumentarla per rendere l'Italia
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autosufficiente. E' in questo quadro che s'inserisce la battaglia del grano lanciata dal regime
nel 1925 che consiste nel utilizzare tutte le zone incolte come le palude. Inoltre, la
meccanizzazione dell'agricoltura è iniziata e deve dimostrare il benessere apportato dal
fascismo nelle campagne.
Ma, l'aspetto più clamoroso dell'impatto del fascismo sulla vita sta nelle città. In effetti,
il fascismo vuole creare un uomo nuovo : un italiano fascista. Per raggiungere quello scopo,
il regime crea città fasciste nelle zone dove ha la possibilità di farlo per rispondere alla
pressione demografica. Cosi, nel Lazio, nel Pianura padana, ecc si creano città fasciste :
Latina, Sabaudia, Littorio, Pontinia...Un fascista deve vivere in una città fascista.
C/C : Il fascismo ha dunque preso il potere in
un contesto favorevole per lui perché è stato
visto da una larga parte della popolazione e,
sopratutto, dai dirigenti politici e economici
italiani come una soluzione alla crisi politica e
sociale del biennio rosso. Una volta arrivato
più o meno legalmente al potere, ha potuto
creare una nuova Italia : un'Italia fascista !
Quest'Italia è stata accolta in maniera positiva
da una larga parte della popolazione che si è
abituata alla nuova situazione. Inoltre, il
fascismo ha saputo usare la propaganda per
creare un consenso reale attorno alla sua
politica.
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Da conoscere :
Biennio rosso
Fasci di combattimento
PNF
Squadrismo
Marcia su Roma
Gabriele D'Annunzio
Vittorio Emanuele III
Benito Mussolini
Discorso del Bivacco
Giacomo Matteotti
Leggi fascistissime
IRI / Battaglia del grano
Autarchia
Propaganda fascista
Confino
Il Dopolavoro
Film :
-1900, Bernardo Bertolucci
-Marcia su Roma, Dino Risi
-Una giornata particolare, Ettore Scola
Organizzazioni giovanili
Patti lateranensi
Il Sabato fascista
« Vittoria mutilata »