Prof.ssa Iannetti

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SECONDO ANNO DI CORSO
1) BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO
Docente: Anna Rita Iannetti
Data: 07/05/2011 e 14/05/2011
Orario: 09.30 – 13.30
Luogo: Campus Universitario
PROGRAMMA “BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO”
BIOCHIMICA DELL’UNITA’ MENTE CORPO ( peptidi comunicazione chimica-connessione
nel SNC delle aree deputate all’attività corporea-emotiva-intellettiva
CAPACITA’ ISTINTIVE/ CAPACITA’ APPRESE
GENETICA/EPIGENETICA
AROUSOL
RESILIENZA
PLASTICITA’ NEURONALE E ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE
CORPO NELLE COMPONENTI DEL SNA, SISTEMA SENSORIALE ESTEROCETTIVO E
PROPRIOCETTIVO
SENTIMENTI ISTINTIVI E APPRESI
TEMPERAMENTO
PERCEZIONE
MEMORIE
CAPACITA’ COGNITIVE PENSIERO NATURALE / CULTURALE
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL COMPORTAMENTO
ENGRAMMI
COSCIENZA
COSTRUZIONE DELLA REALTA’ PERSONALE
STILI D’ATTACCAMENTO NELLA COSTRUZIONE DELLA PERSONALITA’
FUNZIONALITA’ RELAZIONALE
COMUNICAZIONE EMPATICA
COSCIENTIZZAZIONE REALTA’ PERSONALE E REALTA’ DELL’ALTRO (ASSERTIVITA’
E ASCOLTO ATTIVO)
MECCANISMO BIOCHIMICO DELLO STRESS omeostasi e allostasi
VALORE DELLA RELAZIONE IN SENSO TERAPEUTICO
ABSTRAT
PROGRAMMA “BIOLOGIA DEL COMPORTAMENTO”
BIOCHIMICA DELL’UNITA’ MENTE CORPO ( peptidi comunicazione chimica-connessione
nel SNC delle aree deputate all’attività corporea-emotiva-intellettiva
CAPACITA’ ISTINTIVE/ CAPACITA’ APPRESE
GENETICA/EPIGENETICA
AROUSOL
RESILIENZA
PLASTICITA’ NEURONALE E ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE
CORPO NELLE COMPONENTI DEL SNA, SISTEMA SENSORIALE ESTEROCETTIVO E
PROPRIOCETTIVO
SENTIMENTI ISTINTIVI E APPRESI
TEMPERAMENTO
PERCEZIONE
MEMORIE
CAPACITA’ COGNITIVE PENSIERO NATURALE / CULTURALE
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL COMPORTAMENTO
ENGRAMMI
COSCIENZA
COSTRUZIONE DELLA REALTA’ PERSONALE
STILI D’ATTACCAMENTO NELLA COSTRUZIONE DELLA PERSONALITA’
FUNZIONALITA’ RELAZIONALE
COMUNICAZIONE EMPATICA
COSCIENTIZZAZIONE REALTA’ PERSONALE E REALTA’ DELL’ALTRO (ASSERTIVITA’
E ASCOLTO ATTIVO)
MECCANISMO BIOCHIMICO DELLO STRESS omeostasi e allostasi
VALORE DELLA RELAZIONE IN SENSO TERAPEUTICO
ABSTRAT
L’essere umano è un sistema costituito da tre elementi: corpo, emozioni e capacità cognitive.
Il Sistema Nervoso Centrale è l’organo che armonizza funzionalmente le tre realtà che, solo
apparentemente sono disgiunte ma che nella realtà neurobiologica, sono strettamente integrate. Per
questo ogni variazione funzionale di un singolo elemento si ripercuote sugli altri in un continuo
modellamento vicendevole e armonico. La scoperta dei neuropeptidi e dei loro recettori che creano
una rete di informazioni all’interno del corpo, ha permesso di comprendere nuovi scenari che
regolano i rapporti tra chimica cerebrale ed emozioni umane, evidenziando, in particolare, come la
mente e il corpo siano interconnessi e come le emozioni e l’interpretazione cognitiva degli eventi
si ripercuote sulla funzione di organi ed apparati.
Ogni forma di vita, a partire dagli unicellulari, è conservata tramite l’assunzione di
comportamenti corrispondenti ai due sentimenti principali piacere-dolore. Le sostanze chimiche da
cui derivano questi vissuti umani sono presenti all’interno delle cellule di tutto il corpo e non solo a
livello cerebrale. La ricerca biochimica ha scoperto quali sono le sostanze correlate alla percezione
cosciente del piacere e ha messo in evidenza come le endorfine (oppiacei endogeni) siano prodotte
nel SNC in relazione a numerose esperienze che vanno dall’attività motoria all’assunzione di cibo
o al gioco delle carte ecc. Anche il dolore ha le sue sostanze di riferimento come per esempio la
sostanza P e la norepinefrina. La straordinarietà della scoperta però non risiede nel fatto che il
nostro corpo è capace di produrre sostanze simili a quelle che, in un’accezione negativa, noi
consideriamo droghe, ma sta nel fatto che queste stesse sostanze sono prodotte da altre cellule del
corpo oltre che dai neuroni e che le ritroviamo nelle altre forme di vita compreso gli unicellulare
come la Tetrahymena.
Evidentemente per tutte le forme di vita, dalle più semplici alle più complesse,la
sopravvivenza è sostenuta da uguali comportamenti fondamentali e quindi le sostanze chimiche da
cui questi comportamenti hanno origine sono presenti in maniera ubiquitaria in ogni essere vivente.
Le capacità cognitive rendono possibile la consapevolezza dell’azione e anche il blocco
dell’innesco reattivo automatico, per cui all’essere umano si attribuisce la capacità di “intendere e
volere”.
La sensibilità del “sistema uomo” come reattività istintuale alle sollecitazioni ambientali è
legata alle caratteristiche individuali di eccitabilità del SNA e dei nuclei emotivi profondi (arousal) .
Il primo predispone il corpo all’azione, modulando le variazioni funzionali di organi ed apparati, il
secondo attiva il comportamento che il corpo è pronto a compiere. Questi due elementi congiunti
costituiscono il così detto temperamento, importante elemento per la comprensione della estrema
variabilità della risposta individuale ad uno stesso stimolo ambientale. Il temperamento è innato,la
sua influenza è massima anche nella costruzione di tutti gli elementi derivanti da un processo di
apprendimento.
Il pensiero naturale contribuisce al potenziamento della reattività istintuale corporea-emotiva
che, se inceppata come risposta fissa di allarme (fissità attivazione simpatica e emozioni
corrispondenti , in poche parole meccanismo dello stress) può risultare disfunzionale costituendo
esso stesso punto di partenza del meccanismo patologico. Attraverso il pensiero consapevole si può
interpretare lo stimolo diversamente da come viene percepito dal pensiero naturale e questo rende
possibile agire sulla modulazione (varia l’arousal) di tutte e tre le componenti creando i presupposti
all’interruzione degli automatismi disfunzionali .
Tutti i fenomeni facenti parte dell’esistenza umana sono riferibili all’azione di sostanze
chimiche che legandosi a specifici siti recettoriali attivano il corpo, producono emozioni e danno la
possibilità di formulare il pensiero.
La coscienza estesa è una capacità appresa, deriva da un allenamento specifico che ci rende
capaci di riconoscere l’attivazione corporea e il corrispondente stato emotivo e di poterlo
verbalizzare tramite la costruzione del pensiero che “racconta” a noi stessi, ed eventualmente ad
altri, l’esperienza vissuta. In un sistema socio-culturale in cui anche solo l’elencazione dei
sentimenti risulta difficoltosa, appare evidente quanto sia scarsamente agita sia la coscienza del
“SE’” sia la possibilità di riconoscere le “realtà” degli altri. Ma questi, purtroppo, sono gli elementi
su cui fonda la relazione interpersonale profonda che, nell’accettazione incondizionata e accudente
di un altro essere umano, attivano la chimica dell’amore e creano il presupposto ambientale più
efficace al ripristino del benefico innesco del parasimpatico.
- I sentimenti sono la base del comportamento. Tutte le forme di vita, a partire dall’unicellulare
fino ad arrivare all’essere umano, assumono comportamenti vitali in base ad un ecologico
susseguirsi di un meccanismo di piacere-dolore.
- Piacere viene inteso nell’accezione di attività promuovente la sopravvivenza (nutrimento,
riproduzione e riposo), dolore nella dimensione di promotore di uno spostamento da una
precedente posizione.
- La scoperta di Candace Pert (2000) è che tutte le funzioni vitali fanno capo chimicamente a
sostanze denominate peptidi e che queste sono presenti ed attive sia nel sistema nervoso degli
essere umani che in quello di tutti gli animali dotati di un cervello; ma la cosa più strabiliante è
che i peptidi sono presenti all’interno delle singole cellule costituenti organi e apparati degli
organismi complessi e nelle cellule di qualsiasi altra forma di vita, dagli organismi unicellulari
alle piante.
- A conferma di queste informazioni, per esempio, l’insulina, ormone deputato all’utilizzo
energetico del cibo nell’uomo, si rinviene anche nella tetrahymena, ed è deputato alla medesima
funzione. Ugualmente sostanze quali le beta-endorfine, presenti all’interno del sistema nervoso
centrale, deputate al meccanismo del piacere e della ricompensa negli esseri umani, si trovano
anche nel suddetto protozoo, verosimilmente deputati allo stesso scopo.
- Le componenti molecolari che sono alla base del flusso di informazione si conservano per tutta
l’evoluzione.
- La scoperta dei neuropeptidi fa riflettere sulla semplicità e l’armoniosità della vita.
L’essere umano differisce da tutti gli altri esseri viventi per la complessità di funzionamento
del sistema nervoso centrale, sede di qualsivoglia attività corporea – emotiva – intellettiva, in
quanto con la capacità cognitiva accede alla consapevolezza, alla costruzione del pensiero astratto e
al controllo comportamentale volontario. È interessante, però, considerare che attuali ricerche sulle
balene hanno evidenziato non solo la presenza di differenti linguaggi (“dialetti”) in base
all’ubicazione residenziale di queste, ma anche di strutture anatomiche corticali presenti nel loro
cervello e che nell’uomo rappresentano la via di partenza dell’integrazione che porta alla coscienza
(uguale struttura uguale funzione ?).
Nell’essere umano, su una base strutturale definita geneticamente e che delinea la reattività
istintuale del sistema nervoso autonomo e del sistema emozionale limbico (temperamento),
attraverso sollecitazioni ambientali interne ed esterne, si innesca una modulazione corticale
appresa. Essa si costruisce nel tempo attraverso il filtro del sistema sensoriale, emotivo ed
intellettivo. L’attività del sistema profondo istintuale interferisce pesantemente sulla costruzione
corticale, ma questa è in grado, se pur parzialmente, di modificare quantitativamente e
qualitativamente la reattività naturale delle strutture profonde.
Se non sussistono deficit di più organi sensoriali contemporaneamente, in una condizione
di integrità anatomico- funzionale del cervello , l’attivazione del meccanismo che lo porta a
sviluppare le capacita caratteristiche della nostra specie è inevitabile in quanto il cervello è un
sistema aperto e la connessione con l’ambiente, innesca la maturazione di tutto il “sistema”.
Tutto questo a partire dal VI mese di gestazione, epoca prenatale di completamento
anatomico-funzionale dell’organo “Cervello”.
Le modificazioni delle vie già costruite variano la qualità delle capacità corrispondenti ,
inoltre per tutta la vita , tramite un adeguato allenamento, è possibile costruire nuove vie che
portano all’acquisizione di nuove capacità, questo meccanismo viene interrotto solo alla
conclusione della vita.
Per ogni essere umano, la vita è costituita dall’integrazione di tre elementi: il corpo, le
emozioni e il pensiero superiore. Le variabili quantitative e qualitative dei tre elementi delineano
nell’uguaglianza del meccanismo di funzionamento, la diversità dei singoli individui, diversità
spalmabile su una curva gaussiana in cui con gli stessi ingredienti costruiamo realtà diametralmente
opposte.
La diversità individuale dipende da due fattori. Innanzitutto da un dato genetico che
definisce la struttura anatomico-funzionale del corpo e delle emozioni. Esse delineano la reattività
di base istintuale e danno spiegazione della diversa influenza che uno stesso ambiente esercita su
due o più individui. Il secondo fattore è rappresentato dalla “costruzione”, attraverso l’esperienza
ambientale, di strutture corticali e sottocorticali che saranno utilizzate “umanizzando” l’esistenza di
questo organismo. Risulta particolarmente importante nella costruzione di queste ultime la
relazione interumana adulto-bambino, tramite la quale, il cervello del bambino attinge elementi
necessari alla costruzione di varie funzioni, che utilizzerà per il resto della vita .
Vari studi certificano come la qualità dell’accudimento “materno” determini la capacità del
sistema di crescere sviluppando positivamente le varie potenzialità fisiche – psichiche – intellettive;
al contrario la cattiva qualità dell’accudimento porta a vari gradi di disfunzionalità fino addirittura
alla morte se l’adulto di riferimento è fortemente deficitario o addirittura assente (Meaney, 2001).
Il SNC viene suddiviso in tre livelli i primi due, indispensabili alla sopravvivenza, sono presenti in
tutti gli animali provvisti di cervello. In particolare, nella classe dei mammiferi a prescindere
dall’ambiente in cui vivono vi è una sovrapposizione anatomico-funzionale totale fra tutte le
specie. Per dirla chiaramente, l’essere umano nelle funzioni del corpo e delle emozioni istintuali,
che gli permettono l’assunzione dei comportamenti vitali, è uguale a qualsivoglia altra specie
mammifera, dal pipistrello alla balenottera azzurra.
Il primo livello sottende alla vita del corpo, da qui e dal midollo spinale partono le vie della
motilità involontaria, reattività istintuale complessiva alle sollecitazioni ambientali.
Tramite il SNA il corpo si predispone prontamente, autonomamente e inconsapevolmente
all’azione attraverso la modulazione consensuale degli apparati vitali: cardio-circolatorio,
respiratorio, gastrointestinale ecc. .
Nel primo livello sono rappresentati anche gli appetiti, necessari alla sopravvivenza, quali:
l’alimentazione, la riproduzione, il ciclo sonno-veglia e la termoregolazione.
Il secondo livello, corrispondente al sistema limbico, crea le emozioni, intese come reattività
istintuale all’ambiente. Le emozioni sono necessarie all’assunzione di un comportamento, il sistema
limbico le forma nello stesso tempo e con la stessa modalità di innesco automatico e inconsapevole
con cui viene attivato il SNA. I due sistemi, autonomo ed emotivo, funzionano consensualmente e
coerentemente fra loro.
Le emozioni predisposte già dalla nascita sono l’attaccamento, la paura, l’ira, la curiosità , la
gioia-tristezza e il disgusto.
Questi due primi livelli sono presenti in tutti i mammiferi, e costituiscono la medesima base
comportamentale che permette la sopravvivenza.
Il terzo livello è rappresentato dalla corteccia, che è l’interfaccia fra il sistema profondo, più
legato ad una impostazione genetica e modulabile con una certa difficoltà, e l’ambiente.
La caratteristica di questo strato superficiale è l’estrema capacità di costruire vie nervose tramite la
sollecitazione ambientale. Questa è definita plasticità neuronale. Attraverso tale proprietà abbiamo
la possibilità di apprendere molteplici capacità e di modificarle in relazione alla quantità e qualità
del dato esperienziale.
Tutte le caratteristiche distintive dell’essere umano rispetto agli altri animali dipendono dal
funzionamento corticale. All’interno della corteccia varie sono le competenze sviluppate tramite
l’apprendimento: il linguaggio, la motricità volontaria, tutto il sistema sensoriale, i sentimenti
sociali e il cosiddetto pensiero superiore consistente in varie competenze che, purtroppo,
necessitano ognuna di un apprendimento mirato. La maturazione di ciascuna parte non assicura un
consensuale accrescimento delle altre componenti.
Nel pensiero superiore sono compresi il cosiddetto pensiero astratto, relativo al pensiero
scientifico, filosofico e religioso. In questo stesso ambito funzionale rientra anche la capacità di
comporre musica.
Da un’altra zona della corteccia frontale partono le vie che permettono lo sviluppo della
coscienza del “ Sé” comprensiva anche della consapevolezza temporo-spaziale.
Ultimo elemento è costituito dalla capacità di modulazione volontaria del comportamento.
In base alle componenti istintuali ed apprese del corpo e delle emozioni si realizza il cosiddetto
percetto, che porta alla costruzione di un pensiero naturale, interpretazione “intelligente” del vissuto
corporeo-emotivo.
Da ricerche di neuroscienza il primo e secondo livello risultano attivati circa 400 ms prima
della corteccia frontale, sede deputata alla costruzione dell’interpretazione cognitiva del vissuto.
La maggior parte delle esperienze, però, attivano inevitabilmente i primi due livelli, ma
vengono successivamente bloccate e non raggiungono mai la corteccia frontale. Non attivando la
coscienza, esse rimangono inesplorate dallo stesso cervello che ha determinato l’esperienza
corporea-emotiva.
Il comportamento umano come quello animale è per la maggior parte AUTOMATICO, il
libero arbitrio consiste nel bloccare, tramite l’attivazione volontaria e cosciente di una zona della
corteccia frontale, vie nervose già attive 400 ms prima che il “pensiero” si formi.
A cosa serve l’”intelligenza”? E come può l’intelligenza intervenire nella gestione degli
istinti e degli automatismi?
L’elemento principale che permette la “modulazione” degli istinti e il cambiamento degli
automatismi è la ”coscientizzazione”.
Essa consiste nella capacità dell’individuo, tramite la propria potenzialità cognitiva
debitamente allenata, di portare all’auto-osservazione tutti gli elementi che compongono la propria
“realtà” interna, intesa come risultante integrata delle tre componenti corporea-emotiva-cognitiva. A
questo primo indispensabile elemento , si dovrà aggiungere come gli altri ci vedono, elemento
necessario per controllare lo “scarto” fra le nostre motivazioni e l’interpretazione che gli altri
danno del nostro comportamento.
È possibile, ma solo se per noi è indispensabile, MODULARE progressivamente il
comportamento, non solo come controllo volontario nel senso repressivo, ma anche, a seconda
della “coscientizzazione” del meccanismo,modificare la componente emotiva che sottende il
comportamento, variando così la reattività automatica. In questo caso gli effetti risulteranno più
radicali e permanenti.
La modulazione del comportamento avviene attraverso un’attività del pensiero (laterale o
divergente) che, tramite un’applicazione volontaria dell’intelligenza, costruisce scenari alternativi a
quelli che automaticamente sarebbero suggeriti dalla reattività istintuale (pensiero naturale).
È possibile, infatti, immaginare una realtà costruita tramite elementi estranei a quelli propri,
e tramite questa, attuare un percorso inverso, producendo una conseguente attivazione corporeoemotiva diversa dalla propria.
Questa capacità umana, in grado di ampliare le possibilità dei vissuti, descrive una realtà
progressivamente più oggettiva, contrastando la percezione selettiva, basata su un funzionamento
automatico che seleziona e riconosce solo gli elementi congruenti con lo stato emotivo e il circuito
neuronale già preesistente.
CONCLUSIONE
La costruzione di un essere umano prevede la formazione anatomica e funzionale dei
comparti corporei, emotivi e cognitivi che è definita dall’informazione genetica associata agli effetti
dell’influenza ambientale, intesa come risorse energetiche e relazionali. Ogni forma di “guarigione”
e cicatrizzazione naturale psichica e fisica, dipende dal grado di energia biologica in dotazione al
sistema, questa energia è strettamente correlata alla funzionalità dell’attività parasimpatica, unica
fonte in grado di “ricaricare le pile” impoverite dall’attivazione psico-fisica simpatica. In pratica ad
ogni innesco di reazione simpatica o parasimpatica corrisponde una determinata reazione
complessiva dei tre elementi costitutivi dell’essere umano con una corrispondente spesa energetica
o con il ripristino della stessa. Il benessere complessivo è la risultante di un’ecologico susseguirsi
elastico dell’attivazione dei tre elementi costitutivi( corporeo-emozionale-intellettivo) la capacità di
ottenere un sistema armonico risulta essere in relazione a due elementi, il primo rispetto alla
consapevolezza degli elementi costitutivi la nostra realtà presente e l’altro rispetto alla disponibilità
di variare gli elementi disfunzionali tramite un processo di apprendimento e di allenamento delle
modalità sane di comportamento corporeo-emotivo-intellettivo. Il processo di coscienza e di
cambiamento riguarda una caratteristica umana che madre natura non ci fornisce automaticamente,
per ottenere questa capacità è necessario intraprendere un percorso di apprendimento che costruisca
gli elementi utili a praticare questo comportamento
Studi di neuroscienza indicano come la relazione umana positiva caratterizzata da
comprensione accettazione profonda e accudimento sia il presupposto necessario al benessere
dell’essere umano al di là di altri elementi ( stili di vita )sicuramente utili ma la cui azione benefica
viene vanificata mancante questo primo requisito . L’unità mente corpo è indissolubile e
chimicamente determinata, l’inevitabilità della reazione chimica nel momento in cui creiamo
l’attivazione del “sistema” è in riferimento al fatto che al di là della coscienza i tre comparti
interagiscono con una modalità biologicamente determinata. Per biologia non si intende solo il dato
genetico riguardante gli aspetti fisici e psichici ma anche le componenti derivanti
dall’apprendimento che quindi sono in un continuo divenire nel senso di essere costruite se
mancanti e nel senso di essere rimaneggiate se già apprese. Il sistema funzionalmente è definito in
senso chimico dall’azione dei neuropeptidi sostanze prodotte in vari organi e apparati oltre a quello
nervoso e che agiscono in loco e a distanza sfruttando varie vie di diffusione oltre a quella sinaptica.
La diffusione tramite i liquidi corporei crea una rete di connessione rapida e efficace al
raggiungimento di ogni comparto al di là dell’innervazione del tessuto preso in considerazione .La
capacita di attivazione funzionale a questo punto non risiede solo nella presenza delle sostanze
chimiche quanto piuttosto nella presenza sulla parete cellulare di siti recettoriali capaci di legarsi a
queste . Attualmente l’indagine biochimica delle concentrazioni recettoriali per la stessa sostanza
in tutti i tessuti organi e apparati ha permesso la comprensione della connessione funzionale sia
all’interno del sistema nervoso centrale, sia fra questo e il resto del corpo. La comprensione di
come siamo fatti può aiutare a vivere una vita migliore e armonica.
Il primo dato è che partendo dagli stessi tre ingredienti, mutevoli ogn’ uno per quantità e
qualità, si costruiscono realtà individuali addirittura opposte. Tutti i fenomeni biologici possono
essere rappresentati da una curva gaussiana,la normalità include caratteristiche opposte all’interno
di un unicum che partendo dalla definizione del dato iniziale per progressive piccole variazione
arriva alla configurazione di una realtà opposta a quella iniziale.
Solo percentualmente possiamo definire una caratteristica più o meno rappresentata ma mai
nel senso che una caratteristica meno frequente sia per ciò solo “anormale”.
Dalle caratteristiche fisiche a quelle emotive e intellettive ogni essere umano possiede una
variabile individuale che lo rende unico e irripetibile ,certificando nel concreto come dai tre
elementi base necessari alla definizione di ogni realtà umana si possa ottenere un numero
fantasmagorico di realtà personali la maggioranza delle quali collidenti fra loro.
La comunicazione umana non verbale non è eliminabile. Vivere in un ambiente in cui le
relazioni interumane sono difficoltose crea inevitabilmente una condizione in cui è più facilmente
attivo il sistema d’allarme.
Il sistema nervoso simpatico che costituisce valido elemento di difesa per il
fronteggiamento di un pericolo attivo per breve tempo, quando agisce per un tempo maggiore o
addirittura rimane fisso funzionalmente determina dapprima disfunzionalità e successivamente
malattia di organi ed apparati ( Allostasi, Carico Allostatico, Stato Allostatico, Malattia d’organo) .
L’innesco automatico e inconsapevole di questa evenienza come reazione corporeo-emotiva
alle sollecitazioni ambientali è conosciuta da tempo.
Per stimoli ambientali capaci di innescare reazioni adattative disfunzionali, fino allo
scompenso e quindi alla malattia, fino a qualche tempo fa si intendevano quelli derivanti dagli stress
traumatici ,fisico-chimici, infettivi ecc. solo da poco tempo si è accertato come lo stress
maggiormente attivo sia quello derivante dalle relazioni interumane disfunzionali.
La relazione funzionale adulto bambino è il necessario presupposto allo sviluppo armonico
totale dell’ uomo in tutta la fase della crescita, quindi dalla nascita alla fine della pubertà, e questo
lo si sospettava, ma la cosa straordinaria è che ”l’accudimento” costituisce un elemento
fondamentale all’ottenimento del benessere per il resto della vita. Anche per l’adulto il sentimento
dell’amore, nell’accezione di calore umano derivante dalla comprensione e dall’accettazione
derivante da una buona relazione, è l’elemento fondamentale per l’ottenimento del benessere . Le
neuroscienze danno spiegazione di tutto questo
Attualmente la scoperta dei neuropeptidi, la varietà e la diffusione capillare che essi hanno
all’interno di tutto il corpo umano, il loro meccanismo d’azione riguardante più la presenza dei siti
recettoriali che l’azione chimica della sostanza in sé, ha riscritto la fisiologia umana dando certezza
dell’unità mente corpo chimicamente. La rilevazione di una forte concentrazione recettoriale dello
stesso neuro peptide presente nella corteccia limbica (zona cerebrale che presiede al vissuto
istintuale emotivo della realtà) nelle radici posteriori del midollo spinale , sede d’arrivo del sistema
sensoriale tattile estero-propriocettivo, dimostra neuro biologicamente la connessione chimicofunzionale della via sensoriale e quelle emotivo-autonomo che regolano. Si pensa che l’alta
concentrazione recettoriale di stesse sostanze in zone diverse possano indicare una unità funzionale
riguardanti non solo organi e apparati corporei fra loro ma anche delle connessioni chimiche di
questi con le funzioni emotivi e cognitivi attività del SNC.
Un altro contributo sostanziale alla comprensione del “Sistema Uomo”deriva dalla
documentazione delle connessioni funzionali di aree diverse cerebrali, moderni strumenti
d’indagine quali la fRM o la PET, hanno permesso lo studio in vivo delle connessioni fra le
funzioni cerebrali riguardanti la gestione del corpo delle emozioni e del pensiero e la loro
mappatura all’interno di organi ed apparati ha spostato l’attenzione dal comparto già conosciuto
della connessione funzionale psico-neuro-endocrino-immunitario mediata da connessioni nervose
(asse ipotalamo-ipofisario) , ma che vengono veicolati dai liquidi organici sia tramite il comparto
circolatorio che quello cellulare ma che la loro capacità funzionale è in relazione esclusivamente
alla presenza o meno di siti recettoriali.
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