L`alfabeto delle emozioni

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L’ALFABETO DELLE EMOZIONI
La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti
di uno scambio comunicativo che non riguardano il livello puramente semantico del messaggio,
ossia il significato letterale delle parole che compongono il messaggio stesso, ma che riguardano il
linguaggio del corpo, ossia la comunicazione non parlata tra persone.
La comunicazione non verbale, che spesso è naturale e non prodotta ad opera della volontà, lascia
trasparire il vissuto profondo del soggetto: ciò significa che comunica anche al di là della nostra
consapevolezza e della nostra intenzionalità. Le espressioni del viso riescono ad esprimere in
modo silenzioso accordo, disaccordo, attenzione, interesse, dubbio, perplessità, incredulità,
disinteresse e molto altro ancora.
I giovani saranno chiamati a riuscire a leggere le emozioni nel volto dell’altro. Il gruppo verrà diviso
in varie coppie che dovranno guardarsi per tre minuti negli occhi. I giovani devono saper
interpretare il linguaggio del corpo dei nostri interlocutori, al fine di comprendere le sue reali
intenzioni e capire quali emozioni provano Un antico detto popolare afferma che gli occhi sono lo
specchio dell’anima, in fondo gli occhi sono una delle parti più comunicative del nostro corpo,
quante volte abbiamo sentito dire espressioni di luogo comune come: “guardami negli occhi
quando ti parlo”, “dimmelo guardando negli occhi”.
L’apertura oculare denota maggiore attenzione. La posizione della palpebra a mezz’asta è tipica sia
della noia sia della stanchezza sia del disinteresse, così come l’aumento del battito palpebrale.
I giovani riescono a leggere negli altri il loro stato d’animo? percepiscono c’ho che sta vivendo il
nostro amico?
Nella vita di tutti i giorni come reagiamo quando riusciamo a percepire le difficoltà nelle persone
che frequentiamo? Indifferenza? Ci facciamo prossimi cercando di parlare? Confrontare il proprio
modo di agire con quello di Gesù con la suocera di Pietro, non gli viene chiesto di aiutare, ma la
cura e la suocera a sua volta si mette a servizio.
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