Laurea Specialistica Co.S.L.I. Laboratorio di Economia delle Risorse Umane e Politiche dello Sviluppo Dottor Mario Mazzocchi L’IMPATTO ECONOMICO DEGLI SHOCK PETROLIFERI ESOGENI SUI PAESI MAGGIORMENTE INDUSTRIALIZZATI A cura di: Erika Atzori A.A. 2005-06 OBIETTIVI: • Analizzare gli effetti macroeconomici di una diminuzione dell’offerta mondiale di petrolio sui paesi maggiormente industrializzati; • Comprendere se sia opportuno valutare i potenziali effetti di una futura crisi energetica prevedendo le stesse conseguenze che ebbero, ad esempio, le crisi degli anni ’70 e ‘80. In particolare: 9 Ci si può aspettare una recessione a seguito di uno shock dell’offerta di petrolio? 9 Quanto sarebbe profonda tale recessione, e per quanto tempo si protrarrebbe? 9 Ci sarebbero effetti tangibili sull’inflazione e sulla crescita? 9 E’ verosimile pensare ad un ritorno alla stagflazione? IMPORTANZA DI QUESTA RICERCA: • Lo shock petrolifero (contrazione dell’offerta mondiale e drastico aumento del prezzo del petrolio) viene spesso definito esogeno poiché determinato da dinamiche di tipo politico, interne ai paesi produttori, le quali si evolvono indipendentemente dall’andamento dell’economia mondiale. • Paura che “la storia si ripeta”: tali dinamiche continuano infatti ad animare la scena politica internazionale e le relazioni tra gli stati, e ad allarmare gli analisti riguardo ai potenziali effetti di un’eventuale crisi; basta citare la guerra in Iraq tutt’ora in corso, oppure le recenti minacce del presidente iraniano Ahmadinejad di ricorrere alla oil weapon in risposta ad eventuali sanzioni economiche da parte occidentale1. FONDAMENTI TEORICI MACROECONOMICI: • Un aumento del prezzo del petrolio equivale ad un aumento di µ, il markup sui costi: dati i salari, un aumento del prezzo del petrolio fa aumentare i costi di produzione non derivanti dal lavoro e quindi induce le imprese ad aumentare i prezzi. Æ Effetti sul tasso naturale di disoccupazione: quanto maggiore è il markup, tanto minore è il salario reale derivante dalla determinazione dei prezzi; per indurre i lavoratori ad accettare un salario reale inferiore è necessario un aumento della disoccupazione. Æ Assumendo che la relazione tra occupazione e produzione sia invariata, il risultato sarà una riduzione del livello naturale di produzione. • Effetti dinamici di un aumento del prezzo del petrolio. La dinamica dell’aggiustamento. 1 Fonte: New York Times, 20 gennaio 2006 1 Æ Effetti del prezzo del petrolio sulla curva di domanda aggregata; Æ Effetti di lungo periodo sul tasso di crescita del PIL e sul tasso di inflazione (?). METODOLOGIA E FONTI DATI: • Analisi degli effetti dinamici stimati sull’economia degli Stati Uniti (in termini di crescita del PIL e inflazione) durante periodi di contrazione dell’offerta di petrolio; dati sugli effetti cumulativi e di lungo periodo; • Analisi di dati riguardanti gli effetti (crescita PIL e inflazione) su altri paesi del G7; • Analisi di una stima sui possibili effetti nei tre anni successivi ad una riduzione dell’offerta di petrolio del 5% da parte dell’Iran; • Analisi di dati riguardanti l’andamento della domanda mondiale di petrolio nel lungo periodo. • Analisi di simulazioni sugli effetti macroeconomici, nell’arco di tre anni, di un aumento del prezzo di 5 dollari al barile. RISULTATI ATTESI: • Un quadro storico-teorico e statistico sui livelli di crescita del PIL e sui livelli di inflazione raggiunti nei paesi industrializzati a seguito degli shock degli anni ’70 – ’80, tenuto conto delle dinamiche di aggiustamento e riequilibrio dall’immediato al medio-lungo periodo. • Nelle stime su eventuali shock futuri, comprensione di vantaggi e limiti delle analisi di eventi passati. In particolare: 9 un quadro comparativo per quanto concerne le condizioni, storiche ed attuali, dell’economia mondiale (nello specifico i cambiamenti nel mercato mondiale del petrolio) e degli equilibri nelle relazioni internazionali; 9 valutazione dei cambiamenti interni ai vari paesi, sia per quanto riguarda le condizioni economiche che quelle politiche; quindi, valutazione del peso delle caratteristiche interne ad un’economia nazionale rispetto agli effetti possibili di uno shock petrolifero. • Valutazione delle dinamiche della domanda mondiale nel determinare il livello dei prezzi; • Ipotesi sui possibili scenari futuri riguardo a: 9 Maggiore/minore dipendenza dei paesi industrializzati dal petrolio proveniente da paesi OPEC; 9 possibile aumento dell’offerta da paesi non-OPEC (es. Russia); • Breve comparazione tra gli effetti di uno shock petrolifero sui paesi industrializzati e gli effetti sui Paesi in via di sviluppo. 2 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI: • O. Blanchard (A cura di F. Giarazzi – A. Amighini), Scoprire la Macroeconomia, Vol. 1, Quello che non si può non sapere, Il Mulino, Bologna, 2002. Manuale di Macroeconomia, nella parte dedicata a “Le fluttuazioni del prezzo del petrolio” (cap. VII par. 6) studia gli effetti macroeconomici di un aumento del prezzo del greggio, spiegando come quest’ultimo costituisca un fattore della produzione e per questo abbia implicazioni su salari e prezzi. Offre un grafico che illustra l’andamento del prezzo del petrolio dal 1960 al 2001. • Lutz Kilian, The Economic Impact of Oil Supply Shocks on The G7 Countries, University of Michigan and CEPR, 2006. Questa breve ricerca indaga gli effetti dinamici degli shock petroliferi degli anni ’70 e ’80 sull’economia americana e sulle economie dei paesi del G7. Offre grafici e dati, tra cui alcuni sull’aumento del prezzo del greggio dal 1973 al 2005 (fonte: U.S. Department of Energy) e sulla diminuzione dell’offerta di petrolio, stime sugli effetti degli shock petroliferi su inflazione e crescita del PIL negli Stati Uniti, e un caso studio in cui si ipotizza una diminuzione delle esportazioni di petrolio del 5% da parte dell’Iran e si stimano i possibili effetti su inflazione e crescita nei successivi tre anni. • Lutz Kilian, DP5404 The Effects of Exogenous Oil Supply Shocks on Output and Inflation: Evidence from the G7 Countries, CEPR, 2005. E’ uno studio in cui si sostiene che una contrazione dell’offerta di petrolio non porti necessariamente ad un aumento dell’inflazione nei paesi industrializzati: laddove questo si è verificato, è stato determinato da condizioni interne favorevoli, come nei casi tedesco, giapponese e canadese, mentre per quanto riguarda Italia, Stati Uniti e Francia non vi sarebbe stata evidente stagflazione in risposta a tali shock (1973/74, 1978/79, 1980, 1990/91, 2002/03). • Strategie e sviluppo – Studi economici (A cura di), Prezzo del petrolio sotto pressione: una nube che incombe sulla ripresa globale?, il Punto, 28 maggio 2002. In questo studio si spiega brevemente come si è evoluto il ruolo dei paesi dell’OPEC nel determinare l’offerta mondiale di petrolio e pone l’accento sull’emergere di nuovi attori economici non-OPEC. Si analizza inoltre la possibilità di un possibile embargo dell’OPEC nei confronti dell’occidente alla luce dei mutati equilibri politici mondiali dagli anni ’70 ad oggi, e si ipotizzano tre diversi scenari per quanto riguarda il futuro del mercato mondiale del petrolio. 3 Infine, si propongono i risultati delle simulazioni effettuate dall’OCSE, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Brookings Institution per quanto riguarda l’impatto, in tre anni, di un aumento del prezzo del petrolio di 5 dollari al barile (20%) su PIL reale e inflazione. • T. Monacelli, Dobbiamo temere un nuovo shock petrolifero?, La Voce, 19 Novembre 2002. Scritto nel 2002, quando si cominciava a parlare di una possibile guerra all’Iraq di Saddam Hussein, l’articolo avanza alcune ipotesi sui possibili effetti di tale evento sul prezzo del petrolio sui mercati mondiali. Inoltre, l’autore accenna a quali possono essere gli effetti di uno shock petrolifero sulle economie dei paesi in via di sviluppo. o Siti internet e motori di ricerca (consultati nell’aprile 2006): www.cepr.org www.worldbank.org www.imf.org www.oecd.org (oppure titania.sourceoecd.org) scholar.google.com 4