Il petrolio è un insieme di carbonio e idrogeno formato dalla sedimentazione di microrganismi animali e vegetali. È detto anche “oro nero” a causa del suo altissimo valore economico. Gli impieghi del petrolio sono innumerevoli. LA RICERCA DEL PETROLIO Trovare il petrolio è costosissimo. La ricerca del petrolio si articola su cinque fasi: Ricerca a tavolino: tramite le carte geografiche si individuano possibili giacimenti. Rilevazione in loco: si prelevano campioni del sottosuolo, detti carote, da analizzare in laboratorio. Foto aeree e satellitari: attraverso le rilevazioni dl calore si cerca un possibile giacimento. Sismica a riflessione: con alcune macchine si crea un terremoto e si analizzano le vibrazioni che ritornano. Creazione di pozzi di prospezione: si fanno dei pozzi dai quali si preleva il greggio da analizzare in laboratorio. ESTRAZIONE DEL PETROLIO L’estrazione del petrolio inizia con l’installazione di una struttura metallica, il DERRICK, che sostiene la trivella. Le rocce che contengono il petrolio vengono perforate da uno scalpello rotante e i detriti vengono pompati fuori con l’aiuto di fanghi, che lubrificano e raffreddano anche lo scalpello. Quando si arriva al giacimento lo scalpello viene tolto e sostituito da un tubo. A questo punto il petrolio esce sotto pressione, e la sua fuoriuscita viene regolata da valvole. IL TRASPORTO DEL PETROLIO Il petrolio greggio, prima di essere utilizzato deve essere raffinato nelle raffinerie. Il trasporto avviene in tre sistemi: 1. Oleodotti: lunghe tubature sotterranee 2. Petroliere: grandi navi rinforzate. Nel 1989 una petroliera si incagliò su una roccia, la stiva si ruppe e 40 milioni di litri contaminarono 3.000 km2 di ambiente marino. 3. Pozzi off-shore: servono a drenare l’area petrolifera con 12 pozzi obliqui. Per il trasporto si usano sia oleodotto sia navi cisterne. RAFFINAZIONE DEL PETROLIO Per essere utilizzato il petrolio greggio deve essere raffinato, cioè trasformato nei suoi prodotti finiti, come la benzina. In raffineria il petrolio viene riscaldato in un grosso forno, dal quale esce a 360°C. il forno è collegato alla base della TORRE DI DISTILLAZIONE, una torre divisa in più piani, a ciascuno dei quali corrisponde, che diminuisce con l’aumentare dell’altezza. Su ogni piatto o piano si accumulano le sostanze il cui punto di ebollizione è vicino alla temperatura del piatto, così i componenti con punto di ebollizione più alto cadranno sui piani più bassi, mentre quelli con punto di ebollizione più basso si depositeranno più in alto. A questo punto con tubature laterali si prelevano le frazioni (cioè ciò che si è depositato), che sono sei: frazione gassosa (metano, etano), quattro frazioni liquide (benzina, cherosene, gasolio, olio combustibile), e un residuo (olio combustibile pesante, bitumi). Però per essere utilizzati i prodotti devono subire alter lavorazioni. PETROLIO E AMBIENTE OLI USATI Sono oli derivati dal petrolio che sono già stati usati. Causano due gravi problemi ambientali: 1. chi fa il cambio d’olio da solo spesso lo butta nei fiumi 2. dalla sua combustione si libera un fumo tossico che provoca il cancro In Italia gli oli vengono rifiltrati e usati come lubrificante. BENZINA SENZA PIOMBO DANNI DEL GREGGIO Le auto hanno marmitte Sono: catalitiche con filtri che fuoriuscita del greggio rendono i gas non-nocivi, dalle petroliere; anche se solo parzialmente. La durante il lavaggio benzina senza piombo ha meno delle petroliere a volte i sostanze inquinanti di quella residui del greggio rossa, ma inquina lo stesso. finiscono in mare; durante il carico-scarico delle navi c’è il pericolo di perdite.