Visita alla mostra dell’artista Endi Warhol Palazzo Reale MILANO Andy Warhol, padre della Pop Art americana, torna a Milano con una grande monografica che apre a Palazzo Reale. Andy Warhol, l'artista pop per eccellenza sbarca, in grande stile a Milano. E, come da copione, non lascia prigionieri. Del resto, non è fatto da tutti i giorni trovarsi di fronte a 160 opere del maestro della pop-art, capaci di tratteggiare uno spaccato della produzione di Warhol, dalle celeberrime Marilyn alla Monna Lisa seriale, dalle Coke cans fino alle sperimentazioni video. In questa cavalcata che copre trent'anni di produzione pop, il pubblico troverà esposto tutto il Warhol che ci si aspetta di trovare, con il brivido dell'originale a portata di mano invece della serigrafia made in China. La mostra ha inaugurato ieri a Palazzo Reale e attinge in maniera massiccia alla collezione di Peter Brant, collezionista della prima ora di quell'Andrew Warhola Jr da Pittsburgh, Pennsylvania, che lavorando sulle tecniche di riproduzione seriale e sull'impatto dei consumi di massa tracciava una nuova direttrice nell'arte contemporanea del Novecento. Un po' come Pollock e gli Irascibili, altra interessante mostra sulla produzione pittorica americana tra Cinquanta e Sessanta, tutta da vedere - sempre a Palazzo Reale - a due passi dalla personale su Andy Warhol. A pochi mesi dal successo della personale su Warhol ospitata al Museo del Novecento, l'alfiere pop della pop-art torna quindi a conquistare Milano. La mostra, inserita nel programma dell'Autunno Americano, è visitabile fino al 9 marzo 2014 e tra bordate fluo e Campbell soups si promette di non fare prigionieri. Andy Warhol, considerato a pieno titolo uno dei più grandi geni artistici del suo secolo, nasce a Pittsburgh (Pennsylvania) il 6 agosto 1928: figlio di immigrati slovacchi di etnia Rutena il suo nome vero è Andrew Warhola. Tra il 1945 e il 1949 studia al Carnegie Institute of Technology della sua città. Si trasferisce poi a New York dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste: "Vogue", "Harper's Bazar", "Glamour". Fa anche il vetrinista e realizza le sue prime pubblicità per il calzaturificio I. Miller. Nel 1952 tiene la prima personale alla Hugo Gallery di New York. Disegna anche scenografie. Nel 1956 espone alcuni disegni alla Bodley Gallery e presenta le sue Golden Shoes in Madison Avenue. Compie poi alcuni viaggi in Europa e Asia. Intorno al 1960 Warhol comincia a realizzare i primi dipinti che si rifanno a fumetti e immagini pubblicitarie. Nei suoi lavori compaiono Dick Tracy, Popeye, Superman e le prime bottiglie di Coca Cola. Inizia a utilizzare la tecnica di stampa impiegata nella serigrafia nel 1962, rivolgendo l'attenzione alla riproduzione di immagini comuni, degne del titolo di "icone simbolo" del suo tempo. Tratta anche temi carichi di tensione, come i Car Crash (Incidenti automobilistici) e Electric Chair (sedia elettrica). Dal suo stile "neutro" e banale prende il via la cosiddetta Popart.