Le bevande nervine - Scienze degli alimenti

Le bevande nervine
Classi terze sala
Bevande nervine
Sono quelle bevande, che vengono
consumate per i loro piacevoli effetti sul
sistema nervoso.
• Bevande ad azione stimolante
• Bevande ad azione rilassante
Bevande ad azione rilassante
•Tisane (di rosolaccio, camomilla, melissa, valeriana,
biancospino, tiglio…)
Tisane
Con il termine tisana si
indicano bevande ottenute per
infusione e macerazione o
bollitura di una o più erbe
essiccate diverse dalla
Camelia sinensis o Thea
sinensis (la pianta del tè).
Le piante utilizzate sono
piante medicinali (officinali),
dotate di proprietà
terapeutiche e pertanto
impiegate anche nell’industria
farmaceutica.
Infuso
L’infusione (che produce l’infuso) si effettua versando
acqua o latte a temperatura opportuna (solitamente molto
calda o bollente) sull’erba o le erbe essiccate e
opportunamente sminuzzate che viene poi lasciata
macerare per alcuni minuti, allo scopo di estrarre le
costituenti solubili a cui segue eventualmente la
decantazione e la filtrazione.
Decotto
Il decotto si ottiene facendo bollire, per un certo tempo in
una determinata quantità di acqua, parti di una pianta,
generalmente le parti più dure e legnose, al fine di estrarre le
componenti officinali e aromatiche (i principi attivi).
Tisane: ingredienti e usi
Digestive
Diuretiche
Calmanti
Sedative
Menta
Equiseto
Camomilla
Valeriana
Timo
Rosa canina
Melissa
Rosolaccio
Melissa
Borragine
Valeriana
Passiflora
Malva
Sambuco
Biancospino
Tiglio
Bevande ad azione stimolante
Contengono degli alcaloidi (principalmente caffeina,
teofillina, teobromina) che hanno sul sistema nervoso
un’azione stimolante.
Alcune di queste bevande possono contenere anche sali
minerali e /o antiossidanti che quindi possono svolgere
anche altre azioni benefiche sull’organismo.
•Caffè
•Tè
•Cioccolata
Bevande e sostanza nervina
Alimenti e prodotti nervini
Principale sost. nervina
Caffè
Tè
Cacao e cioccolato
Guaranà
Arancio amaro
Mate
Cola
Caffeina
Teofillina
Teobromina
Sinefrina
Efedrina
Caffeina
Caffeina
Caffè
Il termine deriva
dall'arabo "qahwa" che
indica una bevanda
nervina prodotta per
infusione caldo della
polvere di caffè.
Gli storici ritengono che
la bevanda origini nella
regione abissina di Kaffa.
Gli arabi ne furono i
primi consumatori e
divulgatori.
Inizialmente (attorno all'anno
Mille ) i semi venivano fatti
bollire, ricavandone una
bevanda aromatica.
Verso il XIV secolo si
conosceva la pratica della
tostatura e della macinazione.
In questo periodo veniva coltivata sulle coste dello Yemen e il
porto di Moka era il principale centro per il commercio della
bevanda.
La bevanda si diffuse dapprima nella penisola araba, nel 1510
arrivò a Il Cairo e nel 1517 a Istanbul. Nel 1570 il caffè fece
la sua comparsa a Venezia e furono i veneziani a diffonderlo
nel resto d'Europa, grazie soprattutto al medico botanico
Prospero Alpino.
La prima "bottega del caffè" aprì a Venezia nel 1683 seguita
negli anni seguenti da altre nelle città di Torino, Genova,
Milano, Firenze, Roma e Napoli.
Dall'Europa il caffè arrivò in America, dove si acclimatò al
clima intertropicale rendendo questi paesi i principali
produttori attuali.
Raccolta del caffè
A seconda delle circostanze e soprattutto dei risultati che si
intendono ottenere, ci sono due diversi metodi di raccolta:
Picking: raccolta manuale delle drupe, scegliendo le drupe
più mature. Processo lungo e costoso perché è necessario
ritornare diverse volte sulla pianta per raccogliere le drupe
sempre al momento migliore della maturazione. Porta a
caffè di miglior qualità.
Stripping: raccolta automatizzata delle drupe, ottenuta
sgranando con apposite macchine tutti i rami delle piante.
Questa soluzione porta a vantaggi economici, ma dà un caffè
di qualità inferiore, in quanto vengono raccolte drupe a
diversi stadi di maturazione.
Varietà più utilizzate
• Coffea arabica
• Coffea robusta
Caffè minori
• Coffea liberica
• Coffea excelsa
Sono varietà meno importanti dal punto di
vista commerciale
Caffeina
Composto solido bianco inodore a temperatura ambiente.
Viene rapidamente assorbita dal sistema nervoso centrale
(SNC) dove ha un’azione stimolante favorendo una
maggiore attività mentale e diminuendo il senso di
affaticamento. Stimola la muscolatura cardiaca, dilata i vasi
sanguigni, favorisce la secrezione gastrica e agisce sui reni
aumentando la diuresi.
Contenuto di caffeina nelle varie
tipologie di caffè
Tipologia di caffè
caffeina (mg)
Espresso 100% arabica
52
Espresso miscela robusta
90
Espresso decaffeinato
4
Moka miscela
90
Moka decaffeinato
5
Caffè alla turca
80-150
Valori nutrizionali del caffè
Il caffè è una bevanda nervina che contiene l’alcaloide
caffeina in proporzioni varabili secondo la qualità.
In quantità minori contiene anche gli alcaloidi trigonellina e
teofillina.
I semi di caffè contengono in quantità discrete sostanze
azotate, lipidi, glucidi, acidi organici, sali minerali e vitamine
che tuttavia durante la preparazione passano in soluzione in
quantità trascurabili; per cui dal punto di vista nutritivo il
caffè non apporta nutrienti indispensabili per l'organismo,
non è calorico. Le calorie di una tazzina di caffè sono date
dello zucchero che si aggiunge.
Frodi
• Miscela con quantità e qualità scadenti;
• oliatura con glicerina, olio di noci, olio di vaselina per
migliorare l'aspetto e la lucentezza ;
• spruzzatura con acqua durante la torrefazione per
aumentarne il peso;
• caffè macinato miscelato con surrogati come cicoria, caffè
esaurito, ghiande, orzo;
• impiego di coloranti come zucchero bruciato per
migliorare l'aspetto del prodotto.
Per riconoscere se al caffè sono stati aggiunti dei surrogati è
sufficiente mettere un po' di polvere in acqua: solo il caffè
galleggia, mentre il resto affonda.
Alterazioni
L'alterazione più frequente è dovuta all'aumento di umidità
tipica del caffè crudo.
Nel caffè tostato a causa della cattiva conservazione si
possono avere delle alterazioni a carico dei lipidi:
irrancidimento, ossidazione dei lipidi e delle sostanze
volatili lipidiche.
Tè
Il termine tè indica una
bevanda nervina ottenuta per
infusione delle foglie secche
della pianta omonima.
Il tè è una pianta appartenente
alla famiglia delle Theacee e
viene coltivata in diverse
varietà di due specie
fondamentali: Thea sinensis
e Thea assamica.
Si presenta come un arbusto
sempreverde alto 2-3 metri
con fiori rossi o bianchi.
Storia del tè
La leggenda
Secondo un'antica leggenda circa cinque mila anni fa
regnava nell'Impero Celeste il mitico Shen Nong,
considerato il padre dell'agricoltura e delle tecniche
erboristiche.
Shen Nong aveva emanato un editto secondo il quale l'acqua
andava fatta bollire prima di berla, per motivi igienici.
Mentre stava bevendo la sua acqua bollita, all’ombra delle
camelie, il vento si levò e fece cadere una piccola foglia di
Camellia sinensis nel calderone, l'acqua diventò dorata e
profumata, Shen Nong assaggiò l'infuso e ne fu
piacevolmente sorpreso. Nacque così il tè.
Storia del tè- l’Oriente
All'epoca del mitico Imperatore esistono dei testi che
confermano l'uso di preparare il tè e non solo, le popolazioni
cinesi dell'epoca erano consapevoli del suo potere
antiossidante e depurativo.
La testimonianza scritta più antica ritrovata appare in una
lettera cinese del 917 a.C. scritta da un anziano capo militare
a suo nipote per chiedergli che gli fosse inviato del tè per
rinvigorire il suo corpo stanco.
E' possibile dividere la storia del tè principalmente in
diverse fasi storiche, la prima (618-906 d.C): l'uso di bere il
tè si sviluppa molto in diverse regioni della Cina, ma era un
modo di bere il tè decisamente diverso da quello dei nostri
giorni, il tè infatti faceva parte di un minestrone che
conteneva anche aglio, cipolla, zenzero, fiori, giuggiole e
altra frutta o verdura di stagione. Questa tradizione è
sopravvissuta nel modo di preparare il tè delle popolazioni
tibetane che fanno bollire per ore questo decotto a base di tè
e dal quale ottengono uno sciroppo utilizzato come
medicina per i freddi mesi invernali.
In un periodo successivo, il tè diventa cultura e l'amore per
il tè in questo periodo non conosce limiti. Imperatori, poeti,
monaci ed artisti dedicano al tè Trattati, Poesie e Canoni, il
tè viene così elevato a bevanda di corte, bevanda degli
intellettuali e dei Taoisti.
In questo periodo il nuovo modo di bere il tè crea nuovi
attrezzi e nuove regole degustative, viene bandito il sale e le
altre aggiunte vegetali, mentre le foglie appena raccolte e
cotte venivano macinate per ridurle in polvere finissima ed
impalpabile da miscelare con acqua direttamente all'interno
della tazza usando uno strumento particolare, un frullino di
bambù composto da moltissime piccole setole che creavano
una schiuma verdissima.
Il tè diventa quindi una bevanda con una polvere finissima in
sospensione.
Infine durante la dinastia Ming (1368-1644) un Imperatore
decise di bandire i tè pressati in panetti e forme varie e di
promuovere l'uso del tè in foglie. Nasce quindi il tè come lo
conosciamo noi, da infondere in acqua calda che va versata
direttamente sulle foglie presenti nella teiera. E nascono
sempre in questo periodo le prime teiere.
Storia del tè- l’Occidente
Il primo a parlare di questa bevanda in Europa fu Gian
Battista Ramusio (1485-1557), ambasciatore della
Repubblica di San Marco, si occupava dei contatti fra i
commercianti Arabi ed Orientali e la Repubblica di Venezia.
Ramusio viene a conoscenza dei racconti di un
commerciante arabo, che racconta di questa magica bevanda
molto amata dai Cinesi e venerata come una medicina e
panacea di tutti i mali.
I primi a commerciare il tè in Occidente furono Olandesi e
Portoghesi, gli Inglesi arrivano tardi, solo a metà del
Seicento ma ne sfruttano al massimo le possibilità grazie
alla Compagnia delle Indie che monopolizza il commercio
del tè e dell'oppio, ed espande il potere coloniale della
Monarchia.
Il tè provoca guerre e si intreccia nella storia moderna, basti
pensare al Boston Tea Party che scatenò la Rivoluzione
Americana. Quando nel 1773 sedici coloni americani vestiti
da indiani Mohawk attaccarono tre navi della Compagnia
delle Indie nel porto di Boston, gettando a mare cinque
tonnellate di tè. Questa rivolta venne scatenata dalla tassa che
veniva applicata al tè e che era altissima (112% sul valore) e
che dopo molti decenni era stata abolita in Gran Bretagna ma
non nella colonie Americane, per questo i coloni preferivano
comprare il tè di contrabbando dai mercanti Olandesi che
soggiornavano nella odierna New York.
In risposta al Boston Tea Party gli Inglesi mandano a Boston
le loro navi da guerra e i coloni in risposta dichiarano
l'Indipendenza degli Stati Uniti d'America.
Primo a servire il tè in Europa in un esercizio pubblico fu
Thomas Garraway nella sua coffee house a Londra nel
1657. Il tè non diventa popolare fino al secolo successivo
però, nel 1717 Sir Thomas Twining aprì la prima Tea
House accanto alla Coffee House che già possedeva.
Fu un successo per una serie di motivi e Twining decise
anche di creare miscele di tè diversi e di aprire una seconda
casa da tè "The Golden Lyon", chiudendo definitivamente
la sua vecchia coffee house.
Il rito dell'Afternoon tea nasce grazie alla duchessa di
Bedfort, (1783-1857) che iniziò ad invitare ufficialmente
amici e personaggi importanti ai suoi tè delle cinque, dove
si bevevano i migliori tè indiani e cinesi, abbinandoli a
sendwiches salati e dolci nati apposta per l'occasione.
La regina Vittoria, che andava letteralmente pazza per il tè,
decise di istituzionalizzare il rito dell'Afternoon tea a
Buckingham Palace nel 1865.
Il tè diventa il protagonista della tavola dei poveri e della
middle e working class che lo utilizza per cenare con pane e
formaggio, questa bevanda passa dalle tavole della regina
alle tavole della gente comune; grazie allo zucchero delle
colonie il tè diventava un modo per cenare con qualcosa di
caldo che dava energia e caffeina per affrontare i turni di
lavoro.
Tè classificazione
•
•
•
•
Tè fermentato (tè nero)
Tè semifermentato (tè oolong)
Tè non fermentato (tè verde)
Tè bianco
Altri tipi di tè
•Tè aromatizzato (scented): tè verde o più spesso nero al
quale vengono aggiunti aromi di fiori, frutta, spezie.
•Tè deteinato: ottenuto con una lavorazione simile a quella
prevista per il caffè decaffeinato, viene tolta la teina. Il
contenuto finale di teina nel tè deteinato non deve superare
lo 0,10%
•Tè solubile: ottenuto per disidratazione della bevanda e
viene commercializzato in bustine di facile impiego.
Tè nero
È un tè completamente ossidato,
utilizzato dagli occidentali, si
ottiene per fermentazione delle
foglie fresche e successivo
essiccamento in forno; tale
procedimento diminuisce l'effetto
astringente legato alla presenza di
tannini, prodotti dalla
fermentazione. Rappresenta il 98 %
circa del mercato.
Tè verde
Il the verde è un tè non ossidato, usato
soprattutto dai popoli orientali e dagli
arabi, le cui foglie non subiscono
fermentazione, ma vengono essiccate
lentamente in forni, in questo modo le
foglie conservano il loro colore e
l'infuso che ne risulta è molto forte
poco aromatico ed ha un caratteristico
colore giallo pallido.
Tè oolong
Prodotto con una
lavorazione che è a metà
tra il tè nero e il tè verde
in quanto subisce una
brevissima fermentazione
prima di essere essiccato.
Tè bianco
Un tipo di tè molto raro e
pregiato che si ottiene per
essicazione dei germogli di tè
non ancora schiusi, che sono
ricoperti di una leggerissima
peluria bianca (da qui il nome).
Il processo di lavorazione è
simile a quello del tè verde, ma
il tè bianco viene essiccato molto
lentamente senza esposizione a
fonti di calore diretto.
È un tè cinese. È il più raro e il
più pregiato (e costoso).
Teina o caffeina?
Sono la stessa identica molecola, scoperta prima nel caffè e
chiamata caffeina, quando poi fu scoperta nel te fu
inizialmente chiamata teina e solo dopo ci si accorse che in
realtà era la stessa molecola, i nomi poi son rimasti diversi,
indicandoci la sua provenienza.
Non va confusa la teina con la teofillina. Sono sostanze
diverse (per quanto simili e con azioni paragonabili).
RACCOLTA
PULITURA E CERNITA
AVVIZZIMENTO
ACCARTOCCIAMENTO
ESSICCAMENTO
CALANDRATURA
Tè VERDE
FERMENTAZIONE
ESSICCAMENTO
Tè NERO
FERMENTAZIONE
BREVISSIMA
ESSICCAMENTO
Tè OOLONG
Produzione del tè
Avvizzimento: le foglie vengono messe sui tralicci al sole
per 12 -18 ore o in essiccatoi per 6-8 ore finché l'umidità
del prodotto non si abbassa al 60- 65%.
In queste condizioni si verificano una serie di reazioni
biochimiche che determinato la qualità del prodotto.
Accartocciamento: consiste in una manipolazione delle
foglie che vengono strofinate e compresse (arrotolate) il
modo da liberare i liquidi cellulari che favoriscono l'attività
enzimatica. Si lavora alla temperatura di 5-8 ºC per evitare
la perdita di aromi .
Essiccamento:
In questo caso c'è una differenza fra la produzione di tè
verde e la produzione di tè nero. Se vogliamo produrre tè
verde, si effettua un’essiccazione rapida in modo da ridurre
l'umidità al 3-4% . Se invece intendiamo produrre tè nero,
arriveremo ad un'umidità del 4-5%.
Fermentazione: questa operazione si effettua ammassando
le foglie in ambienti ben puliti, ventilati e con elevata
umidità 96%.
Teofillina
La teofillina ha effetti stimolanti sul sistema nervoso
centrale. Le principali azioni della teofillina sono:
• Rilassamento della muscolatura liscia bronchiale.
• Aumento della contrattilità del muscolo cardiaco.
• Aumento della frequenza cardiaca
• Aumento del flusso ematico renale.
• Azione di tipo anti-infiammatorio
• Azione di stimolazione del sistema nervoso centrale.
La teofillina viene ampiamente metabolizzata nel fegato
(fino al 70%). I fumatori e le persone con insufficienza
epatica metabolizzano la teofillina in modo diverso.
Valori nutrizionali del tè
Il tè è una bevanda nervina che apporta dai 40 ai 100 mg
di caffeina per tazza. Contiene inoltre gli alcaloidi
teobromina e teofillina che insieme alla caffeina
costituiscono il 2,5-5,5% del residuo secco.
Grazie al contenuto di polifenoli, svolge un’azione
positiva nella regolazione della circolazione sanguigna
perché aumenta la permeabilità dei capillari.
Apporta anche discrete quantità di sali minerali.
Antiossidanti nel tè verde (catechine)
Avvertenze
Gli alcaloidi provocano un’azione stimolante sul SNC per cui
il consumo di tè va limitato nei casi di ipersensibilità o di
insonnia. Questa bevanda stimola la secrezione gastrica per
cui è buona norma bere il tè accompagnato con l’assunzione
di cibi solidi (es: pasticcini).
Se diluito, stimola la funzione renale ed agisce come leggero
diuretico.
Analogamente al caffè questa bevanda non va somministrata
ai bambini e occorre sconsigliarla nei casi di insonnia
eccitabilità nervosa.
Frodi
• Vendita di miscele di qualità diverse
spacciandole per quella di qualità
superiore
• vendita di foglie già utilizzate in una
precedente infusione e nuovamente
essiccate
• vendita di foglie di piante diverse dalla
Camellia sinensis
Alterazioni
Se non conservato correttamente, può
essere attaccato da parassiti.
Cacao
Il cacao è il prodotto che si ottiene
dai semi fermentati ed
essiccanti della pianta Theobroma
cacao, una pianta tropicale, il cui
nome botanico significa “Pianta
degli dei”.
La pianta è originaria
dell’America centrale, ma a
partire dall'Ottocento, per poter
soddisfare la forte domanda di
questo prodotto, venne esportato
nelle zone tropicali dell'Africa e
dell'Asia.
Produce un frutto grande
come un melone che ospita
al suo interno dai 30 ai 45
semi, che sono esattamente
quelli che fermentati,
essiccati, torrefatti,
macinati e pressati ci
forniscono il cacao come
noi lo conosciamo.
La varietà di cacao detta
Criollo è quella più diffusa per
l'ottima qualità dei prodotti
raccolti; risulta però molto
sensibile alle malattie. La
varietà Forastero ha piante più
resistenti ma il cacao ottenuto e
meno fine. La varietà Trinitario
proviene da un incrocio fra le
due verità precedenti e dà un
cacao di qualità intermedia.
Storia del cacao
Questa pianta prende il suo nome da una parola d'origine
proto amerinda pronunciata "kakawa". I primi agricoltori
che iniziarono la coltivazione della pianta furono i Maya
intorno al mille a.C.
Il termine scientifico Theobroma cacao (cibo degli dei),
venne indicato da Carlo Linneo nel XVIII sec. per le
numerose proprietà attribuite al cacao dai popoli
dell'America centrale.
I semi erano un simbolo di prosperità nei riti religiosi, una
medicina capace di guarire le malattia della mente e del
corpo (eritemi, diarrea o mal di stomaco), la base del
sistema monetario.
Un seme di cacao valeva l'equivalente di quattro pannocchie
di mais, tre semi servivano per comprare una zucca o un
uovo di tacchino, e con cento si poteva entrare in possesso
di una canoa o di un mantello in cotone.
Sotto l'aspetto alimentare il cacao era l’ingrediente
fondamentale per diverse bevande, classificate in base alla
qualità dei semi e dei prodotti associati. Famosa era la
“pasol”, cacao abbinato al mais, che confezionata in forma
di palline diventava alimento corroborante di facile
trasporto, da consumare dopo l'immersione in acqua calda.
Non si può stabilire con certezza il momento in cui il cacao
sarebbe approdato in Europa. Molti libri hanno attribuito a
Cortés questo merito, ma non esisterebbe una prova
documentata di tale ipotesi.
Il primo scritto ufficiale dell’apparizione del cacao nel
Vecchio Continente, proviene dalla relazione della visita di
una delegazione di frati domenicani, ritornati dopo un
tentativo di sottomissione dei nativi. Era il 1544 quando i
religiosi condussero una rappresentanza di nobili Maya in
visita a Filippo di Spagna; sembra che gli ospiti, vestiti negli
abiti tradizionali del proprio paese, offrirono al principe molti
doni tra i quali una bevanda scura, pastosa, chiamata
"xocoatl", proveniente dai semi del cacao.
Indipendentemente da chi avrebbe introdotto il cacao in
Europa, bisogna ricordare che durante il ‘500 la Spagna e i
territori del Nuovo Mondo erano in costante contatto.
In ogni caso il commercio transoceanico del cacao iniziò solo
nel 1585, anno in cui il primo carico di chicchi raggiunse
Siviglia da Veracruz.
Varietà commerciali
•Cacao amaro in polvere: prodotto ottenuto dalla
macinazione dei semi e successiva polverizzazione
•Cacao dolce in polvere: è un cacao amaro in polvere
addizionato con una certa percentuale di zucchero
•Cacao in massa: è una polvere di cacao compressa in pani
e destinata all’industria dolciaria
•Cacao solubile: si ottiene trattando a vapore la polvere di
cacao per rendere maggiormente solubili i suoi componenti
Teobromina
Studi recenti hanno messo in relazione
la teobromina con l’aumento del HDLcolesterolo, la molecola, sarebbe in
grado quindi non solo di avere un
effetto eccitante sul SNC, ma anche di
aumentare il colesterolo detto «buono».
Bianco cioccolato: 0,1 mg
Cioccolato al latte: 150-220 mg
Cioccolato fondente: 450-1600 mg
Cioccolata calda
La cioccolata ha origini antichissime. I popoli
precolombiani conoscevano il cacao e lo stavano
sotto forma di bevande dura il pasto sa dirmi di
sapore amaro ma molto corroborante. Per preparare
la bevanda i semi di cacao venivano seccati al sole,
macinati fino ad ottenere una pasta che veniva poi
diluita con acqua e aromatizzata con peperoncino e
spezie.
Nel ‘500 la ricetta della bevanda raggiunse la Spagna, punto
di partenza per la sua diffusione in Europa. Nel 1828 un
olandese brevettò un metodo per separare facilmente le due
componenti principali dei semi: cacao in polvere solubile e
burro di cacao. La cioccolata in tazza si trasformò allora
nella bevanda che conosciamo oggi.
Valori nutrizionali del cacao
Oltre agli alcaloidi che ben
conosciamo, il cacao apporta
all’organismo anche un discreto
numero di proteine, lipidi e
zuccheri semplici e amido, oltre a
Sali minerali come fosforo e ferro.
Se la bevanda viene preparata con l’aggiunta di latte, vanno
naturalmente considerati anche i nutrienti forniti da questo
ingrediente, ma a questo punto possiamo considerarlo come
un alimento vero e proprio e non come una “semplice”
bevanda nervina.
Frodi
• Miscele con altri semi di bassa qualità
• polvere di cacao mescolato con polvere
di caffè avariato, con destrine o con
farine vegetali di diversa origine
• la presenza di un tenore di grassi
inferiore al 20 % nel cacao in polvere
non magro
Alterazioni
Le alterazioni comuni riguardano i
lipidi: a contatto con l'ossigeno dell'aria
possono irrancidire. Il burro di cacao si
separa dalla miscela e affiora in
superficie. Il cioccolato viene così
coperto da macchie di colore bianco ed
emana un cattivo odore.
Karkadè o tè rosso
È un prodotto ottenuto
dall'infusione dei petali del
fiore dell'ibisco (Hibiscus
sabdariffa), pianta erbacea della
famiglia delle Malvacee, che
cresce spontanea in molte zone
dell'Africa tropicale. L'ibisco è
una specie rustica, molto
resistente, che necessità di poca
acqua e poche cure. Ha dei fiori
grandi con 5 petali rossi e dei
frutti a capsula.
La produzione del karkadè prevede la raccolta dei fiori, che
vengono messi a seccare al sole su reti metalliche; una volta
completato il processo di essicazione, i petali vengono separati
a mano dal resto del fiore e in seguito confezionati.
Dall’infusione dei petali dell’ibisco si ricava una bevanda dal
sapore gradevole, leggermente acido, asprigno e
dall'inconfondibile colore rosso.
È una bevanda che può essere gustata sia calda che fredda, è
molto dissetante, ricca di vitamine e antiossidanti.
Ha proprietà diuretiche e digestive.
Non contiene alcaloidi, quindi non ha
effetti sul sistema nervoso. È a tutti gli
effetti una tisana non nervina.