RELAZIONE CORSO METODO GORDON 2011 Il corso si è svolto in tre pomeriggi del mese di settembre 2011. Il gruppo di docenti che si è formato è stato guidato dal Prof. Gianfranco Fantoni, docente nell’ Istituto d’Arte “F. Melotti” di Cantù. Si è trattato di lavorare, nel primo incontro, sui seguenti temi: l’accettazione incondizionata dell’altro (riconoscimento e accettazione della mia differenza), la congruenza (se non ascolto ciò che provo lo agisco; se non sono staccato dall’altro non lo vedo), l’empatia (sentire l’altro, riconoscere un’emozione rispecchiandola, entrare in sintonia con ciò che non è dichiarato nell’altro). Nel secondo incontro, si è parlato brevemente dell’enneagramma, una "mappa" che descrive nove tipi di personalità e che consente di individuare le tendenze principali del carattere, le visioni del mondo e delle attitudini permettendo di accrescere le proprie possibilità di auto-comprensione e di trasformazione interiore; si è lavorato sul “definire se stessi” (contattando le nostre esperienze corporee ed emozionali). Se ci contattiamo, ascoltiamo ciò che proviamo, individuiamo la parte che sta soffrendo e le riconosciamo possibilità di esistere. L’ascolto è la prima manifestazione di conferma: è potere su di noi nella misura in cui portiamo alla luce le parti in ombra Nel terzo incontro, si è parlato dei problemi. Un problema è un bisogno non risolto. Nell’ascolto attivo riconosciamo le emozioni dell’altro, lo aiutiamo a portarle alla luce e a fare in modo che trovi da solo la soluzione al problema. Gli strumenti per l’ascolto sono diversi: il silenzio partecipe, il riconoscimento semplice (Ah, sì. Davvero?), le domande aperte, il feed-back che rispecchia i pensieri e i sentimenti espressi da chi parla. Si è accennato anche ai “messaggi in prima persona”: si può parlare di sé anziché dell’altro. Parlare di sé crea un clima di sicurezza. Risulta spesso efficace anche l’essere positivi o fornire riscontri positivi quando un’esperienza ha creato benessere. I PROGETTI SULL’AFFETTIVITA’ Anno 2006-07 Dopo un corso di formazione sull’affettività tenuto dal Dott. Sergio Gini, psicologo e docente dell’Istituto “A, Volta”, nella scuola si sono diffusi diversi progetti sull’affettività. Il Dott. Gini è insegnante di scuola primaria e Funzione Strumentale. Ha conseguito la laurea in Psicologia, (indirizzo dello Sviluppo e della Educazione); il master in Psicologia Scolastica e il titolo di counseling psicologico (corso triennale) Durante gli incontri è stata avviata una riflessione su ciò che facciamo, come agiamo, insomma i nostri comportamenti e quelli dei bambini, comportamenti che risultano spesso condizionati dalle emozioni che proviamo. Per non rimanerne “vittima”, per non restare intrappolati nell’ansia o nella rabbia, occorre essere consapevoli delle emozioni e dei pensieri che sperimentiamo. Riflettere sui pensieri che creano problemi e sostituirli con pensieri positivi/costruttivi è importante e va fatto nella concretezza della vita di ogni giorno. Per questo fine è importante il dialogo interiore. Possiamo lavorare sul dialogo interiore facendolo emergere e dandone esempi che aiutino a migliorare il nostro stato d’animo e le nostre relazioni. Si è passati poi ad analizzare le azioni avviate dall’Istituto. Nelle prime classi della primaria si comincia a parlare di sentimenti, a partire dai vissuti del bambino: gioia, tristezza, rabbia, noia, accettazione, sorpresa, attesa. Un’altra pratica coltivata è quella della scrittura (diario, riflessioni di gruppo o individuali), un’occasione che aiuta a prendere consapevolezza di quello che consideriamo importante in ciò che ci accade, a dare significato e senso alla miriade di fatti e relazioni che ci capita di vivere ogni giorno. Si è introdotto quindi il concetto di “virus mentali”, pensieri ed emozioni che ostacolano il conseguimento dei propri scopi e provocano reazioni emotive esagerate. Es. PRETENDERE -ESIGERE “Io devo assolutamente…gli altri devono” Per eliminare questo virus dobbiamo cercare di trasformare le pretese in preferenze, usando pensieri espressi in questo modo: “Mi piacerebbe che…”. “Sarebbe bello se…”. “E’’ meglio se…”. “Vorrei…”. • INSOPPORTABILITÀ, INTOLLERANZA: “Non sopporto che…” Per eliminare questo virus è importante rendersi conto che certi eventi o certe persone possono essere sgradevoli o fastidiose, ma pur sempre sopportabili: “Essere trattato ingiustamente è sgradevole ma non insopportabile !” Il corso ha portato alla luce che un lavoro sulle emozioni non può prescindere da un lavoro sulla comunicazione: l’ascolto di sé in qualche modo non può essere disgiunto dall’ascolto degli altri. E’ auspicabile quindi l’uso delle strategie che mirano a sviluppare l’ascolto, nonché quelle che mirano a sviluppare la capacità di “stare insieme”, di “fare gruppo”, di cooperare con gli altri. Si può lavorare anche sugli atteggiamenti attraverso i quali ci mettiamo in relazione con il mondo: passivo, aggressivo, assertivo. PROMOZIONE DELLE CONDOTTE PROSOCIALI (Tamara Croce, 2008) Il corso ha preso in esame gli indicatori del disagio nella scuola: aggressività, isolamento, paure, scarsa fiducia in se stessi, frustrazione, insoddisfazione, passività, dipendenza, demotivazione, scarsa collaborazione, difficoltà di comunicazione, difficoltà nel rapporto con gli altri, deficit di apprendimento, carenza di informazioni, carenza di strumenti culturali, ripetenze/abbandoni. Il coinvolgimento degli allievi come co-costruttori dell’apprendimento, necessario per il superamento del disagio, passa attraverso: • • • la logica progettuale, la costruzione sociale del contesto, del clima e dell’agire educativo, lo sviluppo di un orientamento prosociale volto a cercare di capire, ricercare, rilevare, ascoltare, osservare per fare mergere significati sul senso di ciò che accade e su ciò che è possibile realizzare, l’individuazione di processi che permettano di interrogarsi, riflettere e che rendano possibili continue riprogettazioni. Lo schema di seguito riportato, presenta un’analisi dei bisogni degli studenti, di come essi li esprimano mettendo in atto comportamenti determinati e di come la scuola dovrebbe intervenire. BISOGNO Sicurezza Indipendenza ATTEGGIAMENTO Arroganza Confusione, indecisione, disorientamento Esperienza Curiosità, autonomia Partecipazione Ambizione, protagonismo, conformità, Aggregazione, conformismo Richiesta di approvazione Approvazione sociale Comprensione SCUOLA Aumentare la stima di sè Avviare la presa di decisioni e la responsabilità delle proprie azioni Aiutare a trarre profitto dagli errori Dare spazi di libertà e responsabilità Riconoscere la creatività Mettere a disposizione la nostra esperienza L’azione educativa ha il compito di sostenere e potenziare il bisogno che il bambino/ragazzo esprime. Questo anno scolastico Collegio Docenti di settembre sul Curricolo Verticale Gli insegnanti come allenatori emotivi – L’intelligenza emotiva Talking in English GLI INSEGNANTI COME ALLENATORI EMOTIVI- L’INTELLIGENZA SOCIOEMOTIVA RELAZIONE DI LAURA TAPPATA’ Laura Tappatà ha insegnato Psicologia Generale presso il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università Cattolica, nelle sedi di Brescia e di Milano e collabora con la cattedra di Psicologia della Personalità nella stessa Università. Membro del Comitato Scientifico – Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica (2014) – Associazione Italiana del Libro. (patrocinio del CNR e EARI) Associato EWWA- European Writing Women Association. Tra gli ambiti delle sue ricerche, il tema dell’Intelligenza socio emotiva pubblicando, “Intelligenza socio-emotiva. Cos’è, come si misura, come svilupparla” (Carocci) e”BarOn EQ-i :validazione e taratura italiana”, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, Firenze. Più recentemente i temi della personalità postmoderna, con il testo “Stay Focused” (Lupetti, 2011) e delle nuove dipendenze psicologiche, con il testo “Beyond WellBeing: The Fascination of Risk and of the New Psychological Addictions” pubblicato, nel 2013 negli Stati Uniti, (Nova Science Publishers) Sempre nel 2013 è stato presentato il testo,“Troppo Amore! Donne e passioni tristi” (Madonini) che riflette sul tema, gravemente attuale, della dipendenza affettiva e delle sue origini culturali, politiche, psicologiche. Nel mese di dicembre 2014, il saggio, “Il dono del rancore” verrà pubblicato dalla Casa editrice Sefer. L’ABC DELLE EMOZIONI Le Emozioni Primarie si presentano come emozioni innate ne sono un esempio la paura, la gioia, la tristezza, la rabbia, il disgusto. Le Emozioni Secondarie attivano connessioni sistematiche tra le emozioni primarie e il processo di comprensione cognitivo. Le emozioni secondarie sono ad esempio l’invidia, la gelosia, la vergogna e il senso di colpa. Le Emozioni Primarie attivano il sistema limbico e risultano indipendenti dal processo di comprensione cognitivo. Possono essere considerate come risposte quick and dirty in quanto caratterizzate da un’alta velocità di reazione e un elevato margine d’errore. Solitamente creano azioni immediate che difficilmente l’individuo può controllare. Le Emozioni secondarie nascono dall’attivazione del sistema limbico e dall’attivazione del processo cognitivo. E’ fondamentale il coinvolgimento delle funzioni cognitive superiori (corteccia senso-motoria e prefrontale del cervello). Fondamentale è la diversità che emerge tra pensare un’emozione e provare un’emozione: il tratto specifico che le contraddistingue è la presenza dell’introspezione o dell’autoreferenzialità. Queste emozioni sono connesse al costituirsi di un Sé referenziale, quindi all’autoconsapevolezza e all’interiorizzazione di regole e norme comportamentali. IL MODELLO DI R. BAR-ON BAR-ON R. (2005) definisce l’Intelligenza Emotiva-Sociale come insieme di abilità che permettono di affrontare in modo efficace e con successo le richieste e le pressioni dell’ambiente. La persona ISE possiede la capacità di percepire, comprendere e accettare se stessa. Gestisce e controlla efficacemente le proprie emozioni, esprimendole chiaramente e comunicandole in modo assertivo. Ha fiducia in se stessa ed è indipendente emotivamente dagli altri, si impegna nel perseguire gli obiettivi personali, realizza il proprio potenziale e rafforza gli aspetti della propria personalità. Consapevole di ciò che gli altri provano è in grado di identificarsi con il gruppo di appartenenza stabilendo delle relazioni interpersonali soddisfacenti. Unisce ad un alto senso di responsabilità sociale un atteggiamento cooperativo ed empatico. Il suo esame di realtà è chiaro ed oggettivo, è flessibile nell’adattare pensieri e sensazioni alla nuove situazioni. Risolve in modo efficace i problemi di natura personale e interpersonale. Ha un atteggiamento ottimista e coglie sempre gli aspetti positivi degli avvenimenti e possiede una buona salute psicologica. Alfabetizzazione Emotiva E’ un processo simile a quello seguito per imparare a leggere: prima si conoscono e utilizzano i suoni e le lettere dell’alfabeto; poi si passa a decodificare parole e frasi. Quando si apprezzano pensieri sempre più complessi, allora si inizia a comunicare. Per genitori e docenti è importante offrirsi come modelli di consapevolezza emotiva: i ragazzi osservano chi li circonda ed imitano ciò che vedono. Non è utile assumere un atteggiamento di accettazione senza tentarne il controllo (atteggiamento lassista). TALKING IN ENGLISH referente del Progetto la docente Tiziana Cazzaniga della primaria di Lazzate. Il corso di dodici incontri, destinato alle docenti della scuola primaria di Lazzate e di Misinto, si propone un compito di refreshing della lingua inglese grazie alla presenza di una madre lingua e uno scopo organizzativo di progettazione di curriculo verticale della lingua inglese dalla scuola primaria alla secondaria.