Perchè educare alle emozioni? La psicologia scientifica ha confermato che l'intelletto e le emozioni non sono completamente separati. Il pensiero s'intreccia sempre con le reazioni emotive. Il ruolo assunto dai sentimenti e dall'affettività è determinate nell'intero arco dello sviluppo umano. Il fattore emozioni e “l'intelligenza del cuore” è indagata anche dalle neuroscienze. Se non viene inserito nel processo educazionale le conseguenze possono essere disagio e disadattamento. Già dalla prima infanzia è importante far esplorare l'immenso spazio interiore, sede di propri rapporti e scoperte vissuti in prima persona. Il nostro modello educazionale banalizza le emozioni, mentre da recenti ricerche si riconosce che le emozioni regolate contribuiscono all'evoluzione e alla formazione delle capacità intellettive attraverso una scoperta consapevole di se stessi. Spesso l’educazione non assolve il suo compito reprimendo l’emotività in nome dello sviluppo intellettivo , il vero presupposto educativo dovrebbe riconoscere che l’intelligenza e l’apprendimento non funzionano se non li alimenta il cuore: solo promuovendo la sintonia tra cuore, pensiero e comportamento, potremo assistere ad una sana fioritura della personalità. L'intelligenza emotiva fa riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri; motiva noi stessi a gestire positivamente le nostre emozioni: quelle interiori nel privato e quelle nelle relazioni sociali. Ecco perché è fondamentale che tutte le agenzie educative promuovano una alfabetizzazione emotiva. Un importante strumento per affrontare questo modello educativo è l’arte… in tutte le sue manifestazioni. L'arte deve far parte della vita. L'incontro con l'arte è l'occasione per osservare con occhi diversi il mondo che ci circonda e per esprimere con immaginazione e creatività le nostre emozioni, i nostri pensieri, ma anche le nostre paure, le nostre ansie i nostri sentimenti più oscuri. Attraverso l'arte cerchiamo di tirare fuori i sentimenti nascosti, repressi, spesso inascoltati. L'arte è fondamentale per leggere, interpretare e soprattutto re-interpretare la realtà. Capire il mondo. Capire se stessi e gli altri. I sentimenti, gli stati d'animo non si esprimono solo attraverso il codice verbale, ma anche attraverso il gesto, lo sguardo e il corpo. A questo proposito, studi scientifici dimostrano che esiste una stretta correlazione tra la consapevolezza emotiva e la consapevolezza fisica e per tale ragione il lavoro attraverso la danza può ricoprire un ruolo importantissimo. Questo intervento, prima di descrivere la valenza terapeutica della danza, vuole descriverne il valore estetico, artistico, sociale nonché psicologico che assume per l’individuo. La danza è il linguaggio poetico del corpo, attraverso di essa si condividono delle esperienze, emergono emozioni “nascoste”, si sviluppa la consapevolezza del proprio corpo, dello stile motorio personale e della propria presenza nel mondo… da tutto ciò nasce la consapevolezza di sé:obiettivo principale dell’educazione! Dott.ssa Cinzia Ginevri Blasi