V.le G.B. Morgagni, 85 DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE Università degli Studi di Firenze 50134 FIRENZE Tel. 055429841 – Fax 0554298424 E-mail [email protected] ____________________ DIPARTIMENTO SCIENZE NEUROLOGICHE E PSICHIATRICHE CATTEDRA DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Progetto di ricerca: “Analisi dei disturbi di personalità in adolescenti con diagnosi di disturbo del comportamento alimentare”. Presupposti teorici: i Disturbi Alimentari risentono in maniera significativa degli elementi patoplastici legati a fattori culturali, ambientali e personologici. Presentano ad oggi un'ampia prevalenza nella popolazione italiana e un picco di incidenza in età evolutiva. Tra le caratteristiche cliniche principali vi è la tendenza alla cronicizzazione e la presenza di numerosi disturbi in comorbidità (soprattutto disturbi dell'umore, disturbi d'ansia e disturbi di personalità). Alla remissione dei sintomi alimentari si accompagna spesso la persistenza di aspetti psicopatologici. Il Disturbo Alimentare può presentarsi in un ampio spettro di forme, sia per quanto riguarda le caratteristiche cliniche sia per quanto riguarda la gravità della sintomatologia, che può arrivare a situazioni di grave scompenso somatopsichico, richiedendo un intervento intensivo ospedaliero. La focalizzazione dei clinici sugli aspetti somatici e sulla sintomatologia alimentare ha prodotto negli anni un'ampia letteratura su queste caratteristiche, ma non ha chiarito il legame fra i Disturbi Alimentari e i disturbi in comorbidità, e fra i Disturbi Alimentari, i disturbi in comorbidità e gli aspetti personologici. Mentre esistono evidenze riguardo ai fattori di rischio e ad elementi di tratto quali il perfezionismo, la rigidità e l'instabilità emotiva, sono pochi gli studi che hanno indagato il legame fra le caratteristiche personologiche e la clinica dei Disturbi Alimentari, sia per quanto riguarda le loro manifestazioni in acuto, sia per quanto riguarda gli elementi prognostici a breve e a lungo termine. In età evolutiva gli scompensi somatopsichici con sintomatologia alimentare si manifestano assieme ad una forte compromissione del funzionamento mentale e delle capacità adattive: il sintomo alimentare diviene pervasivo e, indipendentemente dall'egosintonicità o meno del quadro (molto spesso i pazienti che giungono all'attenzione dei clinici negano il disturbo), si perdono le capacità di insight, le motivazioni, si compromettono o si strumentalizzano le risorse affettive e relazionali e vengono meno le competenze adattive ed evolutive. Di particolare rilevanza appare la valutazione della compromissione delle capacità di mentalizzazione, che molto spesso risulta assente o fortemente oscurata da elementi preponderanti di narcisismo negativo che offrono ai pazienti una prospettiva univoca dei sentimenti propri ed altrui. Il gruppo di lavoro per i Disturbi Alimentari della SODc di Neuropsichiatria Infantile opera in maniera multidisciplinare integrata attraverso una presa in carico globale dell'individuo per il ripristino di condizioni di salute fisica, per il miglioramento delle capacità adattive, per un riconoscimento del disagio psichico e per la cura degli aspetti psicopatologici alla base del Disturbo. Nella fase di scompenso questo viene perseguito attraverso la realizzazione di un processo diagnostico funzionale e tracciando una formulazione del caso clinico tesa all'accoglimento delle caratteristiche personologiche e degli elementi evolutivi e di sviluppo dei pazienti. In questa prospettiva teorica la sintomatologia alimentare viene vista come l'espressione comportamentale di un complesso quadro psicopatologico in cui uno dei nuclei più importanti è l'assenza o la forte compromissione del contatto del paziente con la propria difficoltà psichica. Il presente progetto di ricerca valuterà alcuni strumenti per la diagnosi di personalità di soggetti in età evolutiva, valuterà i rapporti intercorrenti fra le problematiche cliniche, il percorso evolutivo ed il percorso di cura, e tenterà di individuare elementi prognostici, con particolare focus sulle capacità di mentalizzazione. Obiettivi generali: approfondire la conoscenza degli elementi personologici e delle capacità di mentalizzazione in pazienti affetti da Disturbo Alimentare in scompenso somatopsichico. Obiettivi specifici: stabilire se esistono dei pattern di personalità tipici delle situazioni di scompenso, verificare la stabilità di questi pattern nel tempo, sia nel loro emergere prima della fase acuta sia nella loro strutturazione o modificabilità nella fase successiva a quella di acuzie. Valutare la modificazione dei quadri clinici e delle caratteristiche personologiche sulla base delle modificazioni delle capacità di mentalizzazione, cui tende l'intervento terapeutico dell'equipe multidisciplinare. Stabilire quali legami vi siano fra la negazione del disagio somatopsichico, le capacità di mentalizzazione, la gravità del disturbo, la motivazione al cambiamento e le capacità di modificazione. Strumenti ed aspetti operativi: si prevede l'utilizzo di strumenti testistici standardizzati per tutti i pazienti in scompenso somatopsichico con diagnosi di Disturbo Alimentare che riferiranno alla SODc di Neuropsichiatria Infantile nel periodo gennaio-dicembre 2011. Gli strumenti saranno la K-SADS PL, la CBCL 4-18, le scale SAFA, la C-GAS, la CGI e l'HoNOSCA per l'assessment clinico e per la diagnosi dei disturbi in comorbidità, le scale specifiche per i disturbi alimentari e per il disturbo dell'immagine corporea EDI-3 e BUT, la SWAP-200-A per la definizione di un profilo di personalità, il QFM-27 per la valutazione del funzionamento di personalità e la cheklist di Bateman & Fonagy per la valutazione della mentalizzazione. Questa batteria sarà somministrata alla presa in carico, a 6 mesi ed a 1 anno. Si procederà ad un'analisi descrittiva dei dati ed all'elaborazione statistica delle correlazioni fra le diverse scale per quanto riguarda la compromissione funzionale, gli aspetti personologici e la gravità sintomatica. Con l'aiuto di analisi di regressione si valuterà il peso prognostico che hanno le diverse dimensioni in studio nel determinare l'esito a breve e medio termine. Per una valutazione a lungo termine si stilerà un programma di follow up. Risultati attesi: la ricerca permetterà di chiarire il ruolo delle capacità di mentalizzazione nel percorso terapeutico nei pazienti affetti da Disturbo Alimentare. Si otterranno informazioni relative ad aspetti psicopatologici non direttamente correlati alla problematica alimentare, e rispetto ad elementi personologici con valenza prognostica: sarà possibile stilare algoritmi diagnostici e nuovi modelli operativi. Si potranno integrare gli esistenti modelli terapeutici con indicazioni relative alle potenzialità evolutive emerse dalla diagnosi di personalità. Responsabile del progetto (Prof.ssa Maria Grazia Martinetti)