I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN INFANZIA E ADOLESCENZA I disturbi del comportamento alimentare colpiscono in modo particolare bambini e giovani adulti, con frequenza sempre in aumento sia nei paesi occidentali che nel resto del mondo. Negli ultimi venti anni la diffusione di questa patologia è aumentata in modo impressionante, al punto che si è parlato di “epidemia”: se fino a pochi anni fa i disturbi alimentari erano tipici delle ragazze adolescenti in questi anni ci confrontiamo con la diffusione di questi disturbi negli adolescenti maschi, con l’abbassamento dell’età media di esordio (6 – 8 anni), e con la promozione di aspetti culturali di massa che fanno breccia in modo trasversale su molte fasce di popolazione, coinvolgendo anche i bambini. Sempre più bambini ed adolescenti sono preoccupati per il loro aspetto fisico, ricercano i loro modelli di riferimento estetico nei personaggi visti in televisione e, adottando comportamenti alimentari sbagliati e insalubri, rischiano di “cadere” nella trappola di un disturbo alimentare subdolo, poco definito e quindi sfuggente all’osservazione dei genitori e dei medici. L’attenzione degli studiosi si è quindi concentrata sulla ricerca dei fattori responsabili di una tale diffusione, allo scopo di individuare fattori di rischio precisi e di iniziare adeguate campagne di prevenzione. I sintomi ed i segni di un disturbo alimentare difficilmente arrivano tutti insieme e in modo brusco; spesso nel ripercorrere la storia del paziente se ne individuano i “semi” anche molti anni prima dell’esordio, in particolari caratteristiche di personalità o modelli di apprendimento. La famiglia, essendo il nucleo primario di sviluppo dell’individuo, ha un ruolo importante nel creare l’ambiente in cui il disagio avvertito dal ragazzo può essere accolto, gestito, e affrontato o, in caso contrario, negato, respinto e trascurato. I PRINCIPALI ATTUALI FATTORI DI RISCHIO PER I DCA: 1. L’ambiente socioculturale influenza convinzioni e comportamenti anche e soprattutto nei bambini e negli adolescenti, assumendo un ruolo importante per la genesi di disturbi del comportamento alimentare, sovrappeso ed obesità. In particolare sembra che i continui richiami alla magrezza, la denigrazione del soprappeso e obesità, l’attenzione sproporzionata all’apparenza e l’enorme disponibilità di cibo, svilito e spodestato dal suo ruolo principale di nutrimento siano un terreno fertile per l’esordio di sintomi alimentari sparsi a macchia di leopardo 2. L’ambiente familiare rappresenta il nucleo intimo nel quale convinzioni e comportamenti vengono discussi, accettati e proposti come modello, sia in modo diretto che attraverso l’uso di messaggi non verbali; le figure genitoriali determinano il contesto in cui il bambino cresce e si sviluppa e assumono un ruolo importante nell’adozione di convinzioni e comportamenti a rischio per lo sviluppo di un alterato rapporto con il cibo, rappresentando al tempo stesso un elemento chiave per la prevenzione e per il trattamento. 3. Presenza di idee errate e dannose (dette disfunzionali) nei riguardi del peso e delle forme corporee, 4. L’adolescenza come momento di cambiamento 5. Sottoporsi a dieta dimagrante Il disturbo alimentare esordisce quasi sempre dopo una dieta dimagrante intrapresa da un soggetto normopeso o con sovrappeso modesto 6. Distorsione dell’immagine corporea 7. Attività fisica e comportamento alimentare. Molti studi hanno riscontrato uno stretto legame tra attività sportiva e DCA. Un esagerato aumento dell’attività fisica superiore alle normali abitudini ed alle reali necessità deve essere considerato sospetto di DCA, specialmente quando occupa la maggior parte del tempo disponibile, e rappresenta l’unico interesse perseguito con insistenza dal soggetto. LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE CONSIDERA QUESTI DISTURBI COME MULTIDIMENSIONALI,ORIGINATI DA FATTORI DI RISCHIO, PRECIPITANTI E DI MANTENIMENTO.IL TRATTAMENTO è ORIENTATO NON TANTO ALL’INDIVIDUAZIONE DELLE CAUSE,MA ALL’INTERVENTO EDUCATIVO E DI SUPPORTO ALLA MOTIVAZIONE DEL PAZIENTE GUIDANDOLO AD ANALIZZARE COME è NATO E SI MANTIENE IL DISTURBO PER POI MODIFICARE ASPETTI COGNITIVI E DEL COMPORTAMENTO DEL TUTTO DISFUNZIONALI E NOCIVI. A CURA DELLA DOTT.SSA CHIARA FATTORI PSICOLOGA CLINICA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE PER INFORMAZIONI E APPUNTAMENTI 331-3992588