Modulo 3 Comunicazione Affettivo Emotiva

Comunicazione efficace e
competenze relazionali
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Dott. Matteo Paciotti
Comunicazione
“rendere comune, far partecipe, avere in
comune”.
non solo un processo di trasmissione di
informazioni, ma e interazione reciproca
fra le parti coinvolte.
Comunicazione: è la modalità attraverso cui avviene
l’interazione umana
Ogni interazione interpersonale è
comunicazione e viceversa
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Dott. Matteo Paciotti
Per riassumere…..
La comunicazione è da considerarsi un evento
complesso, attivato dalla relazione.
Individui che si trovano in uno stesso contesto
partecipano ad un evento comunicativo, la loro
relazione specifica il contenuto del messaggio e
può essere complementare o simmetrica.
Questa comunicazione si esprime attraverso il
modulo analogico e/o digitale e la sequenza degli
scambi comunicativi è definita dalla punteggiatura
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Dott. Matteo Paciotti
Comunicazione
VERBALE:
è l’aspetto della
comunicazione che riguarda
l’uso del linguaggio. Le
parole, gli scritti permettono
la trasmissione dei modelli
di vita, dei modi di pensare,
delle regole sociali
NON VERBALE:
è l’aspetto della comunicazione
parallelo al contenuto. Si
comunica anche senza
parlare: con il
comportamento spaziale,
gesti, mimica, tono, ritmo
Aspetti di contenuto
Aspetti di relazione
modo in cui esprimiamo il
contenuto
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Dott. Matteo Paciotti
Il linguaggio non verbale
IL CORPO è “UN
CHIACCHIERONE”
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linguistica
Comunicazione
verbale
Non Vocale
(parole scritte)
Vocale
(parole
pronunciate)
Canale
visivo
Canale
uditivo
Si può
comunicare
utilizzando
Non Vocale
Vocale
-gesti
-qualità e intonazione della
voce
Comunicazione
non-verbale
-velocità e ritmo
-pronuncia, accento, dialetto
-sguardi
-
Espressioni facciali
-
cenni del capo
-
abiti, trucco, pettinatura
-continuità, pause
-accentuazione, enfasi
-intrusioni, manierismi,
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Non linguistica
Paralinguismo
L’utilizzo dei toni della voce del parlante, il ritmo, il volume
sono il primo importante segnale di comunicazione. La capacità di persuasione percepita da chi ascolta varia in
relazione a velocità di esposizione, volume del discorso,
assenza di esitazioni, sottolineature tonali.
la vivacità e la presenza di segni paralinguistici è in grado di aumentare la forza e l’efficacia del messaggio
verbale. Per contro l’assenza di questa vivacità viene percepita come indice
di scarsa competenza del parlante.
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Il comportamento spaziale
Contatto corporeo: forma
di comunicazione primitive e
più intensa e immediata, ma
è anche la forma di
comunicazione dove siamo
più cauti
Influenzato da differenze
culturali.
Forme di autocontatto
Orientamento nello
spazio: indica l’angolo
secondo cui le persone si
situano l’una rispetto
all’altra
Postura: Il termine postura
è utilizzato per indicare la
posizione che l’individuo
organizza nello spazio, con
la totalità del suo corpo.
Risente dei ruoli che
caratterizzano la relazione.
La persona di ruolo
superiore si presenta con
postura più rilassata. Se un
individuo che comunica si
protende in avanti rispetto
all’altra persona, egli
esprimerà un atteggiamento
più positivo.
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La distanza
interpersonale e i
rapporti spaziali tra le
persone e l’ambiente
(spazio vitale). A
seconda della distanza
cambiano le sensazioni,
poiché da una distanza
ravvicinata si
trasmettono
informazioni attraverso
il tatto e l’odorato,
mentre quando di è
lontani si utilizzano il
canale visivo e uditivo
Sguardo
Il modo in cui una persona guarda un’altra, comunica il suo stato d’animo,
definisce la relazione, facilita la comunicazione verbale.
Gli sguardi reciproci sono più numerosi e più lunghi tra persone legate da
un sentimento positivo (interesse, simpatia), mentre lo sguardo viene
distolto da persone con cui non ci si sente a proprio agio. Lo sguardo è anche indice di potere nella relazione: quando un
interlocutore mantiene insistentemente lo sguardo sull’altro che invece
spesso guarda altrove, si può ritenere che il primo possegga un ruolo di
maggior potere.
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Il volto
Gli indicatori
facciali, quali
sopracciglia o
movimenti della
fronte, possono
esprimere
attenzione o
disappunto in chi
ascolta
Le espressioni facciali
di chi parla
sottolineano ed
enfatizzano ciò che
dice
L’espressione del viso è il
canale sul quale si può
esercitare il maggior controllo
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Gesti
Servono a comunicare qualcosa a chi ci
guarda e sono particolarmente utili quando
non si possono usare le parole
I gesti più espressivi vengono fatti con i movimenti
del capo e delle mani
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Le abilità non verbali
L’aspetto non verbale della comunicazione dà INCISIVITÀ ed
ESPRESSIVITÀ all’aspetto verbale
IL CONTATTO OCULARE
L’ASPETTO FISICO
Si riferisce non solo al modo di
vestirsi, ma anche al modo di
atteggiarsi, alla cura del corpo.
Aspetti del corpo trascurati o mal
valorizzati possono provocare distacco
dagli altri
LA MIMICA FACCIALE
Ogni variazione delle sopracciglia, occhi, bocca,
guance.
Ci deve sempre essere coerenza tra espressione
facciale e contenuto verbale: la contraddizione
tradisce falsità con se stessi e con gli altri creando
ambiguità nei rapporti
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Guardare il proprio
interlocutore è segno di
interesse e attenzione.
La condotta ottimale prevede
che l’area di osservazione
comprenda il volto intero e che
lo sguardo no sia fisso e
provocatorio.
Chi ascolta mantiene
maggiormente il contatto
oculare rispetto a chi parla.
L’AGGRESSIVO, tende ad
instaurare un contatto di tipo
rigido, in direzione alto-basso
IL PASSIVO, tende ad evitare
il rapporto faccia a faccia
LA PROSSEMICA
LA GESTUALITA’
Si riferisce alla distanza esistente
tra gli interlocutori e la loro
posizione nello spazio.
La distanza varia a seconda del
tipo di rapporto esistente tra che
interagisce: più il rapporto è
confidenziale più la distanza
diminuisce.
L’ASSERIVO sa scegliere il tipo di
distanza giusta in base al tipo di
rapporto.
IL PASSIVO tende ad assicurarsi
un maggiore spazio “in difesa” del
proprio territorio.
L’AGGRESSIVO, riduce le distanze
quando instaura il proprio contatto
sociale invadendo lo spazio altrui
Riguarda i movimenti delle mani
e delle braccia che
accompagnano la comunicazione.
L’ASSERTIVO, utilizza una
gestualità aperta rivolta verso
l’interlocutore in segno di
disponibilità.
Nel PASSIVO si osserva una
carenza o inadeguatezza nello
sviluppo di tale abilità
L’AGGRESSIVO, tende a tenere
le braccia sui fianchi, alla cintola
o dietro la schiena.
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LA POSTURA
E’ la posizione che
l’individuo assume con il
corpo.
IL PASSIVO, assume di
solito posizioni di
chiusura, la testa è
reclinata in avanti, il
corpo è rannicchiato
L’AGGRESSIVO, assume
una postura di “sfida”, il
petto eccessivamente
all’infuori, il mento alto.
L’ASSERTIVO, con la sua
posizione esprime
interesse,
partecipazione,
decisione, energia. La
testa è alzata, le mani e
le braccia sono spostate
in avanti, il busto dritto
e le spalle rilassate.
IL TONO DELLA VOCE
IL PASSIVO, è preoccupato
solo di cosa dire e non di
come dirlo. Utilizza un tono
di voce monotono che
difficilmente attirerà
l’attenzione dell’interlocutore.
L’AGGRESSIVO, utilizza un
tono di voce ad alta intensità
e frequenza, alterato e
agitato, a scopo di mettersi al
centro dell’attenzione
LA CAPACITA’ DI ASCOLTO
IL PASSIVO è occupato ad evitare o sfuggire il rapporto con
l’interlocutore e non riesce ad essere un buon ascoltatore.
L’AGGRESSIVO, tenendo in considerazione solo il proprio punto di vista,
tende a non far parlare l’interlocutore e risulta un cattivo ascoltatore
L’ASSERTIVO, è un ascoltatore attento e ricettivo
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