Progetto Competenze In Rete PON Governance e Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 Obiettivo 1 - Convergenza Asse E “Capacita istituzionale” - Obiettivo specifico 5.1 LA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE Cosa significa “Comunicare” La radice del termine comunicare risale ai verbi: • greco koinòo (rendo comune) e koinonéo (partecipo) entrambi legati all’idea della koiné (comunità) • latino “cum- moenia” (scambio di doni all’interno delle mura comuni) • Mettere in comune con un altro un oggetto, il “messaggio”, che può essere una parola, un gesto, un’emozione... L’etimologia mette in evidenza un termine della comunicazione che è spesso in secondo piano nella nostra cultura: lo spazio comune del noi Immagine e comunicazione La nostra immagine è comunicazione Non si può non comunicare Non esiste una comunicazione verbale isolata: è sempre accompagnata dalla comunicazione non verbale Raramente nostra siamo consapevoli comunicazione non della verbale: tuttavia essa colpisce per prima il nostro interlocutore Immagine e comunicazione Non esiste una immagine ideale Una buona immagine è quella che meglio serve a realizzare nostri progetti personali e professionali L’immagine personale influenza gli altri e insieme ci protegge Cosa significa “Comunicare” Comunicare un messaggio vuol dire: sostenerlo davanti agli altri prendersi cura di come gli altri lo percepiranno Gli elementi della comunicazione La distorsione della comunicazione Il fatto che un emittente ed un ricevente avviino un processo di comunicazione, non garantisce che i messaggi arrivino in maniera coerente con le intenzioni ed i significati che ciascun soggetto vuole mettere all’interno della comunicazione. Concetti di base di comunicazione TRAPPOLE DELLA PERCEZIONE Cosa vedete? La distorsione della comunicazione Ciò che trattiene Ciò che egli comprende Ciò che egli ascolta Ciò che l’altro sente Ciò che si dice Ciò che si vuole dire 100% 80% 60% 40% 20% 10% Il feedback Per controllare e attenuare gli effetti della distorsione del messaggio nel processo comunicativo è essenziale dare e richiedere dei feedback all’interlocutore. Questo permette di: migliorare la comprensione del messaggio creare un clima relazionale aperto e collaborativo. Gli assiomi della comunicazione 1. È impossibile non comunicare 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione 3. Il linguaggio umano è sia verbale sia non verbale 4. I modelli di relazione possono essere sia simmetrici, sia complementari 5. La relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra gli interlocutori La definizione della relazione Il messaggio nei confronti dell’interlocutore può essere di: CONFERMA: tu vali RIFIUTO tu non vali DISCONFERMA tu per me non esisti Dimensioni della comunicazione Area informazioni Verbale Area relazione Non verbale Paraverbale “Quando gli occhi dicono una cosa e la lingua un’altra, la persona accorta crede al messaggio dei primi” Emerson, The Conduct of Life (1860) La comunicazione non verbale Look Prossemica Voce: tono, volume, ritmo… Gestualità Postura Mimica facciale La comunicazione assertiva • E’ possibile avere delle indicazioni interessanti circa le modalità di influenzamento di ognuno analizzando le relazioni interpersonali secondo due dimensioni: • Il grado di apertura o trasparenza di un individuo verso gli altri • Il livello di considerazione per un altro o altri individui Apertura o trasparenza di un individuo verso gli altri • Capacità di un individuo di rendere visibili pensieri, reazioni, sentimenti, esperienza passata agli altri • Alcune persone si aprono molto poco, giocando le loro carte “strette al petto”, altri dimostrano maggiore disponibilità a rivelare se stessi Considerazione per un altro o altri individui • La volontà di un individuo di accordare agli altri i medesimi diritti che accorda a se stesso • Alcuni hanno poco rispetto per le opinioni, i sentimenti e le reazioni degli altri • Alcuni hanno un moderato grado di rispetto • Altri difendono e cercano di salvaguardare con forza i diritti degli altri come fanno per i loro Dalla combinazione di queste due dimensioni comportamentali scaturiscono i quattro stili di influenza interpersonale: Considerazione e apertura di sé basso COMPORTAMENTO AGGRESSIVO DIRETTO I miei diritti e bisogni devono prevalere COMPORTAMENTO AGGRESSIVO INDIRETTO Non sono sicuro dei miei diritti ma non considero quelli altrui COMPORTAMENTO ASSERTIVO Tutti e due abbiamo diritti e bisogni in pari misura COMPORTAMENTO PASSIVO I diritti e bisogni altrui hanno precedenza sui miei Considerazione e ascolto degli altri alto COMPORTAMENTO AGGRESSIVO DIRETTO • Risulta quando un individuo usa un alto grado di franchezza curandosi poco dei pensieri e dei sentimenti altrui • Il comportamento aggressivo può essere definito come comportamento prepotente, energico, accentratore • Una persona che è aggressivamente ostile può essere molto offensiva, minacciosa e autoritaria COMPORTAMENTO AGGRESSIVO INDIRETTO • Risulta quando un individuo non ha sicurezza in se stesso e non esprime i propri sentimenti e tuttavia – contemporaneamente – non è disponibile e non tiene in conto le altre persone • Un aggressivo indiretto trova vie sotterranee per convogliare le sue reazioni e i suoi sentimenti. Per esempio, un manager può escludere un collaboratore non soddisfacente da riunioni critiche mandandolo a fare un altro lavoro Né l’aggressivo diretto né l’aggressivo indiretto danno agli altri molta considerazione La differenza tra i due comportamenti è nel modo di fare: uno è chiaramente ostile e indifferente con gli altri, l’altro è mascherato e più sfuggente COMPORTAMENTO PASSIVO • Risulta quando un individuo sfugge il confronto. L’individuo passivo trascura i propri bisogni e sentimenti nel tentativo di soddisfare i bisogni e sentimenti degli altri. • Come risultato egli tende ad avere bassa autostima, frustrazione e qualche volta a provare risentimento COMPORTAMENTO ASSERTIVO • Risulta quando un individuo è rispettoso dei diritti degli altri e – nel contempo – è rispettoso verso se stesso. • E’ inoltre capace di comunicare i propri pensieri e sentimenti senza intaccare i diritti e la dignità altrui. Burrey-Allen definisce l’assertività come: • Un approccio basato su un comportamento attivo piuttosto che reattivo • Un atteggiamento che enfatizza la natura positiva di se stessi e degli altri • Una modalità di interagire attraverso cui un individuo sostiene i propri diritti senza negare i diritti altrui e senza provare, nel fare ciò, sentimenti di ansietà o di colpa • Un atteggiamento non giudicante che diminuisce l’uso delle etichette, degli stereotipi e dei pregiudizi • Una modalità comunicativa delle opinioni e dei sentimenti – anche negativi – chiara, diretta, senza assumere toni minacciosi, aggressivi Chiarezza suggerimenti Chiarezza, semplicità, essere diretti e persuasivi : Chiarezza suggerimenti Far emergere il punto centrale dell’argomento Fare esempi concreti che rimandano da evidenze, a fatti Collegarsi all’esperienza diretta dell’ascoltatore Esprimersi con parole semplici e concrete Distinguere il punto centrale che si vuole sostenere dallo “sfondo”, da altri elementi della situazione Collegare il punto centrale ad altri punti che si vogliono trattare Mettere in priorità le cose da dire Collegare tra loro i concetti Far emergere il valore, l’importanza del tema che si vuole comunicare Usare linguaggio non verbale e para verbale coerente Chiarezza, semplicità, essere diretti e persuasivi : Semplicità suggerimenti Definire il punto centrale, limitarsi a comunicare poche cose alla volta Usare un linguaggio aderente a quello dell’interlocutore Usare poche parole Essere diretti e lineari Chiudere ogni argomento aperto senza aprire “rami” successivi Verificare la comprensione con l’osservazione e le domande di verifica Usare linguaggio non verbale e para verbale coerente Per catturare l’attenzione… • Inizia il discorso con un’idea ricca, stimolante • Sorprendi, con una battuta, con l’ironia.. • Muoviti, usa il corpo e il movimento, la mimica.. • Usa immagini, metafore • Usa esempi, fatti legati all’esperienza diretta di chi ascolta • Collegarti alle aspettative di chi ascolta • Trasmetti passione, usa le tue emozioni • Parla sempre a tutti.. Per mantenere l’attenzione… • Varia il ritmo del discorso, il tono, il volume della voce.. • Sorprendi gli interlocutori con idee stimolanti, umorismo • Collegati all’attualità e all’esperienza di chi ascolta • Fai esempi concreti • Usa immagini • Usa lo sguardo. Guarda sempre tutti • Esprimi le tue emozioni Alcune indicazioni • introduci il tema: – delimitare e definire il campo di intervento; – disegnare una mappa ideale in cui l'intervento si colloca; – mettere a proprio agio se stessi e gli interlocutore • usa un linguaggio semplice e comprensibile (linguaggi specialistici e gergali sono spesso barriere) • usa adeguatamente i supporti preparati • stimola eventuali interventi • ascolta – chi parla in pubblico deve essere prima di tutto un buon ascoltatore – non eludere le domande