…nel paziente anziano Verbale Non verbale Paraverbale 7% 38% 55% Fonte: Mehrabian L’invecchiamento è un evento esistenziale che abbraccia tutte le esperienze della vita è necessario un approccio multidisciplinare ed olistico per comprenderlo nella sua complessità 3 Un buon invecchiamento psicologico comporta nell’anziano la capacità di adattarsi progressivamente alle perdite sia fisiche che sociali, ma non ultimo emotivo-affettive Il ciclo di vita produce cambiamenti anche importanti; i cambiamenti dei modelli di vita sono inevitabili. La persona deve possedere abilità di adattamento e di resistenza. Una positiva immagine della propria persona stimola ad assumere nuovi ruoli e vedere nuove possibilità A volte l’essere nella struttura non è una scelta volontaria, autonoma e/o consapevole 4 Possono essere presenti sottili pregiudizi e discriminazioni nei confronti degli anziani. Basati su stereotipi - convinzioni semplificate e spesso errate. Le persone anziane pur essendo un gruppo eterogeneo vengono spesso giudicati con le stesse etichettature negative 5 Questi pregiudizi probabilmente sono basati sulla paura della vecchiaia e sull’incapacità di molte persone di affrontare il proprio processo di invecchiamento. L’Improduttività può portare a sentimenti negativi (rabbia, situazioni stress, altro) e ad azioni inadeguate nei confronti dell’ospite 6 7 Comunicazione, tempo e cambiamenti • L’incontro era molto più di oggi una pratica sociale (gruppo), si condividevano spazi, luoghi e tempi dell’azione comunicativa • L’incontro non permetteva di “uscire” dalla comunicazione in modo automatico attraverso il confronto (oggi chiudiamo tutto con un sms) • Le tecnologie hanno estremizzato comportamenti; hanno promosso la moltiplicazione delle forme comunicative svuotandole spesso di contenuti (ricadute anche sul comportamento) • La narrazione, la trasmissione orale dei saperi era prassi e cultura dei popoli: erano forme di identità fondanti dott.Stefano De Vecchi - SDconsulting • Diminuiscono le possibilità di incontro: le relazioni di “aprono” e “chiudono” evitando la dimensione relazionale (sms, e-mail, telefoni tecnologici, social network, ecc.). Tutto virtuale. • Difficoltà di comprendere la realtà dalla finzione. I casi di cronaca sono un esempio • Oggi siamo bombardati da messaggi di ogni tipo: confusione e stress come prodotto di tale fenomeno comunicativo • La qualità della comunicazione non è più richiesta: tutto è costume e moda, anche il corpo. Tutto diventa mercificazione e monetizzazione • Ridotti contatti umani: tutto avviene altrove, lontano da me Amplificato senso di solitudine perché tutto è solo profitto Riduzione delle capacità di gestire un conflitto con la propria storia ed esperienza personale: frustrazione Riduzione per molti ospiti di gestire le proprie emozioni (rifiuti, negazioni, abbandoni,ecc.). Le emozioni dove sono? Molti mezzi di comunicazione sono unidirezionali, non dialogici I mezzi mediatici nascono come risposta sociale e culturale: oggi strumento di solo consumo. Il senso e il significato delle cose? • Tutto ciò che viene emesso da un fonte sonora • E’ un prodotto anche di natura culturale (linguaggio, sintassi, morfologia…) • Per comprenderla è necessario un sistema che “decodifichi” • Nel modulo “analogico” nascono interpretazioni • E’ costantemente in evoluzione (contatti con altre culture, inglesismi e francesismi) • E’ un modo per essere ed espressione di un gruppo (forme dialettali ) • E’ prodotta dal corpo e ne è una sua espressione • E’ anch’essa prodotto di natura culturale (ogni luogo ha riferimenti precisi ed orientativi) • Indicizza in molti casi uno stato d’animo/un modo di essere della persona • E’ un gesto spesso involontario legato ad alcune situazioni che la persona vive • E’ una comunicazione capace di autosostenersi (una linguaccia può anche non essere accompagnata dal verbale) • La comunicazione non verbale è un canale per la comprensione dell’Altro dott.Stefano De Vecchi - SDconsulting INTERPERSONALE dott.Stefano De Vecchi - SDconsulting INTRAPERSONALE - Pragmatica della comunicazione umana - Non esiste un “non comportamento”; ogni persona, anche senza volerlo, esprime sempre e comunque un qualcosa a persone che lo osservano. - Pragmatica della comunicazione umana - Il contenuto è la notizia, l’informazione che voglio trasmettere al mio interlocutore; l’aspetto di relazione si riferisce alle modalità di trasmissione dell’informazione al mio interlocutore. Più è spontanea e sana la relazione minore è il controllo che devo esercitare sul come trasmetterlo - Pragmatica della comunicazione umana - Ogni comunicazione rappresenta un continuo scambio fra i partecipanti dell’atto comunicativo. Cogliere la punteggiatura degli eventi permette di comprendere le interazioni e la “psicologia del soggetto” Esiste quindi la dimensione stimolo/risposta all’evento - Pragmatica della comunicazione umana - I moduli numerici utilizzano il modello della “quantificazione” precisa, mentre quelli analogici sono tutto ciò che non è preciso e ben quantificato. Anche la comunicazione non verbale è un esempio. L’uomo è l’unico essere che usi abitualmente i due differenti modelli - Pragmatica della comunicazione umana - La comunicazione complementare rappresenta uno scambio su uno stesso livello comunicativo, quello della complementarietà; il modello simmetrico rappresenta il conflitto e la successiva escalation fra i differenti interlocutori in scena L’empatia è la capacità di comprendere gli stati interni (pensieri, stati emotivi, altro) di un’altra persona senza confonderli con i propri e con ciò che si vive. E’ una dote fondamentale nella vita di ciascuno L’ intuizione Permette di cogliere l’informazione in modo multiplo da tutti i canali che abbiamo attivato (verbale, non verbale e paraverbale) Grazie all’intuizione possiamo “percepire” una molteplicità di informazioni, in qualche modo di “colorare” ciò che va al di là delle semplici parole. (è l’esperienza interiore riconosciuta/vista di uno stato emotivo simile a quello del mio interlocutore) (rappresenta l’abilità/capacità comportamentale che consiste nell’atto di comunicare il messaggio empatico al proprio interlocutore) OSSERVATORE OGGETTIVO (LONTANANZA) OSSERVATORE PARTECIPE (VICINANZA) Sospendere le proprie opinioni personali perché dannose Le proprie soluzioni premature prima di aver ascoltato