03 I modelli di classificazione internazionali come espressione dell

CORSO DI FORMAZIONE RIVOLTA AI DOCENTI AFFERENTI AL CTRH
DI CEFALU’ - CAMPOFELICE – CASTELBUONO
Modello ICF e integrazione in classe
DAL’ICD AL’ICF
I MODELLI DI CLASSIFICAZIONE
INTERNAZIONALI COME ESPRESSIONE
DELL’APROCCIO ALLA DISABILITA’
Contenuti liberamente tratti da “La classificazione ICF- Oltre l’invalidità e l’handicap”
A cura di Barbara Argo – psicopedagogista USP Palermo -
Nel Sistema delle Nazioni Unite,compete alla
Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) la
responsabilità di preparare e visionare le misure
internazionali concernenti il diritto alla salute e il
coordinamento del lavoro sanitario in campo
internazionale.
Il Preambolo della Costituzione dell'OMS dichiara:
"il godimento del livello di salute più elevato possibile è
uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano, senza
distinzione di razza, religione, credo politico, condizioni
economiche e sociali"
1970
l'OMS elabora
l'International Classification of Diseases (ICD)
È una classificazione in cui assume un ruolo centrale il
nesso causale secondo lo schema
eziologia -> patologia -> manifestazione clinica
Per rispondere alla necessità di un'omogeneizzazione
dei dati nel mondo, le diagnosi vengono tradotte in
codici numerici
Il limite è costituito dal fatto che non prevede le
conseguenze della patologia
1980
Wood e la sua equipe realizzano
l'International Classification of Impairment, Disabilities
ad Handicap. A manual of classification relating to the
consequences of desease (ICIDH).
L'esigenza di un superamento concettuale della ICD è
dunque dettata dalla constatazione che le persone, oltre
a subire le manifestazioni cliniche della malattia,
possono risultare incapaci di svolgere il loro ruolo
sociale e di mantenere normali relazioni.
In questa prospettiva, l'ICIDH propone le nuove
definizioni di Impairment, Disability ed Handicap, di
seguito sintetizzate.
Impairment (menomazione)
Indica “ogni alterazione anatomica o funzionale,
psichica o fisica, rispetto agli standard biomedici
generalmente accettati”
È evidente la specificità medica della definizione
Disability (disabilità/incapacità)
Indica “in ogni diminuzione delle possibilità, derivante da una
minorazione, di effettuare una specifica azione finalizzata, nello
stesso modo di un "medio" essere umano.
Non riguarda l'estrinsecazione della funzione relativa ad una
struttura anatomica o funzionale, ma l'abilità di tutta la persona, e
non di una sua parte, a compiere una determinata azione della
vita quotidiana, che consiste in una serie di attività complesse e
tra loro integrate, nello svolgimento di un determinato compito
(lavorativo, ricreativo, necessario o superfluo) della vita
quotidiana”
Il concetto di incapacità / disabilità non può prescindere dal
riferimento all'ambiente di vita della persona e alla sua
capacità di adattarsi ed interagire alla più diverse
circostanze.
Handicap
“Può derivare da una menomazione, ma in
genere è in relazione alla disability con
compromissione della sfera sociale dell'individuo.
Il fatto che si riferisca non tanto all'individuo in
esame, ma alle condizioni esterne
Menomazioni
1. Menomazioni della capacità intellettiva
2. Altre menomazioni psicologiche
3. Menomazioni del linguaggio e della parola
2. Menomazioni auricolari
3. Menomazioni oculari
4. Menomazioni viscerali
5. Menomazioni scheletriche
6. Menomazioni deturpanti
7. Menomazioni generalizzate, sensoriali e di altro tipo.
Disabilità
1. Disabilità nel comportamento
2. Disabilità nella comunicazione
3. Disabilità nella cura della propria persona
4. Disabilità locomotorie
5. Disabilità dovute all'assetto corporeo
6. Disabilità nella destrezza
7. Disabilità circostanziali
8. Disabilità in particolari attività
9. Altre restrizioni all'attività
Handicap
1. Handicap nell'orientamento
2. Handicap nell'indipendenza fisica
3. Handicap nella mobilità
4. Handicap occupazionali
5. Handicap nell'integrazione sociale
6. Handicap nell'autosufficienza economica
7. Altri handicap
L’ ICD – 10 E’
la decima revisione della classificazione internazionale
delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali
(O.M.S. 1992)
Comprende la codifica di 300 sindromi e disturbi descritti in
diverse sezioni
Per ciascun disturbo
Delineazione di
Principali caratteristiche cliniche
Aspetti associati, rilevanti
ma non specifici
COSA FORNISCE l’ ICD – 10
Fornisce indicazioni diagnostiche per
formulare al meglio una diagnosi attendibile
con l’uso di uno schema alfanumerico (su
codici a 3 elementi: lettera con 2 numeri)
Le descrizioni F70 – F79, F80-F89, F98
vengono frequentemente chiamate ed
utilizzate per la “DIAGNOSI FUNZIONALE”
(D.P.R. 24.02.1994)
Esempi di decodifica ICD10
Nella prassi operativa il soggetto viene valutato in
relazione a vari ASSI.
Ogni ASSE rappresenta
raggruppamenti
classi
GLI ASSI
• ASSE I: Patologie psichiatriche
psicopatologiche (F00- F69, F90-F98)
• ASSE II: Patologie da alterato sviluppo
psicologico (F80-F89)
• ASSE III: Patologie intellettive (F70-F79)
• ASSE IV: Patologie associate a problemi
fisiologici e somatici (F50-F59)
• ASSE V: Patologie associate a problemi
psicosociali (codici z)
• ASSE VI: Scala per le disabilità (codici
ICD-H)
Nell’ambito dell’ASSE III
(patologie intellettive)
Nei codici da F70 a F79 viene rilevato il
ritardo mentale
sulla base di questa
suddivisione
F 70: Ritardo mentale
F 71:
“
“
(moderato)
F 72:
“
“
F 73:
“
“
F 78.
“
“
F 79.
“
“
lieve
di media gravità
grave
profondo (gravissimo)
di altro tipo
non specificato.
Prof. Domenico Milito
15
Ritardo mentale
I CODICI possono essere integrati nel modo seguente:
F 7 X.0:
Nessuna, o minima compromissione
comportamentale
F 7 X.1: Significativa compromissione
comportamentale
che richiede attenzione o trattamento
F 7 X.8: Altra compromissione comportamentale
F 7 X.9. Senza compromissione comportamentale
riportata.
Codici F84: AUTISMO INFANTILE
ASSE II:
Patologie da alterato sviluppo psicologico (F80-F89)
Viene riportato nei codici F84
(cioè nell’ambito delle sindromi da alterazione globale
dello sviluppo psicologico)
•
•
•
•
F 84.0:
F 84.1:
F 84.2:
F 84.3:
tipo
• F 84.4:
• F 84.8:
• F 84.9:
Autismo infantile
Autismo atipico
Sindrome di Rett
Sindrome disintegrativa dell’infanzia di altro
Sindrome di Asperger
Altre
Non specificate.
IL DSM-IV
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
(American Psychiatric Association 1994)
E’ una delle modalità più conosciute e utilizzate
dagli operatori sanitari per delineare
la diagnosi nell’ambito dei deficit mentali.
Il manuale, revisionato nel 1994, non presenta
differenze rilevanti rispetto all’ICD-10.
DSM-IV e RITARDO MENTALE
La persona è definita affetta da ritardo mentale
in base ai seguenti criteri:
1. Funzionamento intellettivo significativamente
al di sotto della media (un QI di circa 70 o
inferiore)
2. Concomitanti deficit o compromissione nel
funzionamento adattivo attuale (cioè la
capacità di adeguarsi agli standard propri
della sua età e del suo ambiente attuale) in
almeno due delle seguenti aree elencate nel
DSM-IV (comunicazione, cura di sé, gestione della
vita domestica, abilità sociali, gestione del tempo
libero, controllo e salvaguardia della propria salute e
sicurezza, capacità di autorganizzazione, conoscenza
del funzionamento delle cose, utilizzo dei servizi offerti
dalla società, capacità di svolgere un lavoro)
3. Esordio prima dei 18 anni di età
Il ritardo mentale nel DSM-IV
Classificazione
F 70. 9 Ritardo mentale lieve (QI da 50-55 a circa 70)
F 71. 9
“
“
F 72. 9
“
“
F 73. 9
F 79. 9
“
moderato (QI da 35-40 a 50-55)
grave (QI da 20-25 a 35-40)
“
gravissimo (QI inferiore a 20-25)
gravità non specificata (quando sussiste
un grave motivo di presupporre un ritardo
mentale, ma l’intelligenza del soggetto non
può essere verificata con i test
standardizzati).
Prof. Domenico Milito
DSM-IV
e rilevazione del disturbo autistico
Il DSM-IV adotta come criteri diagnostici la
triade di sintomi relativi a:
- relazione con gli altri
- comunicazione
- comportamento
DSM-IV
e rilevazione del disturbo autistico
A. Devono sussistere almeno 6 sintomi distribuiti
nella triade:
1. Compromissione qualitativa dell’interazione
sociale (almeno 2 sintomi)
2. Compromissione qualitativa della
comunicazione sociale (almeno 1 sintomo)
3. Modalità di comportamento, interessi e
attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
(almeno 1 sintomo)
DSM-IV
e rilevazione del disturbo autistico
B) Ritardi e funzionamento anomalo con
esordio prima dei 3 anni nelle AREE:
-Interazione sociale
-Linguaggio usato nella comunicazione sociale
-Gioco simbolico o di immaginazione
C) L’anomalia non deve essere meglio
attribuibile al Disturbo di Rett o al Disturbo
disintegrativo della fanciullezza
Esempi di classificazione ICD-10
Categorie diagnostiche e codici per la richiesta di
insegnante di sostegno
CATEGORIE DIAGNOSTICHE e CODICI
Psicosi o schizofrenia da
ICD10
F20 a F29
Sindromi affettive a F30 a F39 con associata griglia del
grado di compromissione e cadute a livello medio ed
importante
Sindrome con pensieri ossessivi ed atti compulsivi
F42.2 con associata griglia del grado di compromissione
Sindromi da disadattamento
F43.1, F43.2, F43.3. F43.8, con associata griglia del grado di
compromissione. Certificazione da rivalutare dopo un anno,
data la transitorietà della patologia.
Sindrome e disturbi da alterato comportamento alimentare
F50 rivalutabile annualmente con indice di compromissione
e con associata griglia del grado di compromissione
Disturbi di personalità
Da F60 a F62 insegnante di sostegno per la scuola
secondaria di 1° e 2° grado con associata griglia del grado
di compromissione e cadute a livello medio o importante
Ritardo mentale e funzionamento mentale limite (QI tot con
valore compreso fra 70 e 79 e profilo omogeneo tra QIV e
QIP)
Da F70 a F79
Disturbi specifici di apprendimento
F81.0 insegnante di sostegno soltanto alla scuola primaria
F81.3 insegnante di sostegno scuola primaria e secondaria
di 1° e di 2° grado per i casi che mantengono un grado di
compromissione
lieve
e
pervasivo,
oppure
medio/importante su un singolo campo
Sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico
F84-89
Sindromi Ipercinetiche
F90.0, F90.8, F90.9 con griglia del grado di compromissione.
Certificazione limitata alla scuola primaria e secondaria di 1°
grado
Disturbo ipercinetico
condotta
della
condotta
e
Disturbi
della
F90.1, F91.3, F91.8, F91.9, F92.0, F92.8, F92.9 con associata
griglia del grado di compromissione
La Legge 104 del 1992 (legge quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate)
all'articolo 3 precisa che:
- è persona handicappata colui che presenta una minorazione
fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è
causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione
lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale
o di emarginazione;
- la persona handicappata ha diritto alle prestazioni stabilite in suo
favore in relazione alla natura e alla consistenza della
minorazione, della capacità complessiva individuale residua e alla
efficacia delle terapie riabilitative.
- qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto
l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere
necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e
globale nella sfera individuale o relazionale la situazione assume
connotazione di gravità.
Maggio 2001
l'OMS promulga
l'International Classification of Functioning,
Disability and Health (ICF).
All'elaborazione di questa classificazione hanno
partecipato 192 governi che compongono l'Assemblea
Mondiale della Sanità, tra cui l'Italia, che ha collaborato
tramite una rete denominata Disability Italian Network
(DIN), formata da centri dislocati sul territorio nazionale
e coordinata dall'Agenzia regionale della Sanità
del Friuli Venezia Giulia.
Grazie alla classificazione ICF
Non ci si riferisce più a un disturbo, organico o
funzionale, senza prima rapportarlo a uno stato di
salute.
Il nuovo documento sostituisce ai termini "impairment",
"disability" e "handicap", dalla connotazione negativa (in
quanto, come già visto, indicano qualcosa che manca
per raggiungere la "globalità" organica, funzionale e
sociale della persona), altre definizioni, che potremmo
definire fisiologiche, nel senso di positività, normalità.
Funzioni corporee
1. Funzioni mentali
2. Funzioni sensoriali e dolore
3. Funzioni della voce e dell'eloquio
4. Funzioni del sistema cardiovascolare, ematologico,
immunologico e respiratorio
5. Funzioni del sistema digestivo, metabolico e
endocrino
6. Funzioni genitourinarie e riproduttive
7. Funzioni neuromuscoloscheletriche e collegate al
movimento
8. Funzioni cute e strutture associate
Strutture corporee
1. Strutture del sistema nervoso
2. Occhio, orecchio e strutture collegate
3. Strutture collegate alla voce e all'eloquio
4. Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico e
respiratorio
5. Strutture collegate al sistema digestivo, metabolico e
endocrino
6. Strutture collegate al sistema genitourinario e
riproduttivo
7. Strutture collegate al movimento
8. Cute e strutture collegate
Attività e partecipazione
1. Apprendimento e applicazione della conoscenza
2. Compiti e richieste di carattere generale
3. Comunicazione
4. Mobilità
5. Cura della propria persona
6. Vita domestica
7. Interazioni e relazioni interpersonali
8. Principali aree della vita
9. Vita di comunità, sociale e civica
Fattori ambientali
1. Prodotti e tecnologia
2. Ambiente naturale e cambiamenti apportati dall'uomo
all'ambiente
3. Supporto e relazioni
4. Atteggiamenti
5. Servizi, sistemi e politiche.
Chiunque può trovarsi in un contesto ambientale precario e ciò
può causare disabilità.
E' in tale ambito che l'ICF si pone come classificatore della salute,
prendendo in considerazione gli aspetti sociali dell'individuo
menomato. Ciò che importa non è stabilire la causa della
menomazione, ma intervenire sul contesto sociale costruendo reti
di servizi che riducano la disabilità.
Nell’L’ICF la disabilità diventa una possibile condizione ordinaria
della vita di ciascuno, non legata ad una condizione di malattia,
ma riconosciuta come una esperienza umana universale.
La correlazione fra lo stato di salute e
l'ambiente porta inoltre ad una definizione di
disabilità come condizione di salute in un
ambiente sfavorevole.