L`indispensabile speciale normalità

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L’indispensabile speciale normalità
<IN TUTTE LE SITUAZIONI DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
COESISTONO NORMALITÀ E SPECIALITÀ. DOVE LA NORMALITÀ È INTESA
COME BISOGNO DI ESSERE COME GLI ALTRI E DI EDUCAZIONE, E LA
SPECIALITÀ COME BISOGNO DI ESSERE RICONOSCIUTI COME
SOGGETTI CON PROPRIE PECULIARITÀ, DIFFICOLTÀ, RISORSE E DI
INTERVENTI PARTICOLARMENTE PROGETTATI. NELLE SITUAZIONI PIÙ
SPECIALI …PRIMA DI TUTTO INCONTRIAMO LA NORMALITÀ, ED È
QUESTO SENSO DI FORZA DELLA NORMALITÀ CHE HA FATTO
CANCELLARE LE SCUOLE SPECIALI E TUTTE LE ALTRE SITUAZIONI
SEGREGANTI, CHE RINCHIUDEVANO PROPRIO IN NOME DELLA
PRESUNTA SPECIALITÀ DELLE CURE CHE SOSTENEVA DI FORNIRE>.
(D. IANES)
In questa essenziale normalità troviamo però la specialità,
la differenza e la peculiarità, anche estrema, di alcune
caratteristiche:

della persona, nelle sue condizioni di salute, nelle sue funzioni
e struttura del corpo, nelle sue capacità personali;

della sua partecipazione sociale;

dei fattori contestuali (personali e sociali) che la mediano,
facilitandola o ostacolandola …
ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento
… della disabilità e della salute)
propone un PARADIGMA BIO-PSICO-SOCIALE.
«Un’ottica positiva, che parla di funzionamento, un’ottica
complessa, sistemica e interconnessa, un’attenzione ai vari
fattori di contesto, ambientali e psico-personali, un
linguaggio comune a varie professioni in grado di porle in
comunicazione e di aiutarle a collaborare, … rappresenta
un cambiamento culturale nella concezione delle persone
disabili e del lavoro con loro».
D. Ianes, “La Diagnosi funzionale secondo l’ICF”, Erikson 2004
L’ICF è uno strumento interessante
“perché ci ricorda sempre che il funzionamento e la
salute di una persona sono la complicata risultante di
complesse interconnessioni tra fattori di tipo
biologico, strutturale, funzionale, delle capacità,
della partecipazione sociale, dei vari contesti e delle
varie dimensioni psicologiche e personali . …
L’ICF ha una possibile applicazione universale …»
D. Ianes. Op. cit., pag. 43
IL MODELLO BIOPSICOSOCIALE
Funzioni e
strutture
Attività
possibili
limitazioni
del corpo
possibili
modificazioni
FATTORI FACILITANTI
Partecipazione
possibili restrizioni
FATTORI OSTACOLANTI/BARRIERA
I fattori contestuali dell’ambiente in cui vive
la persona influenzano positivamente o negativamente
il funzionamento stesso della persona.
presenza come punto d’arrivo
presenza come inizio conoscenza
INTEGRAZIONE
adattamenti e cambiamenti reciproci
ASSIMILAZIONE
INSERIMENTO
richiesta di adattamento a senso unico
•
Aspetto sistemico
•
Adesione alla realtà
• Unidisciplinarietà/specialismo
•
Aspetto di ricerca
• Intervento sul sintomo
•
Flessibilità/personalizzazione
• Anomia
•
Trasversalità
Verso il miglioramento della qualità della vita
Ricerca dello status quo ante
INNOVAZIONE
PARTECIPAZIONE
per
INCLUSIONE
CONSERVAZIONE
ASSISTENZIALISMO
- Aspetto
sistemico
- Adesione alla
realtà
- Aspetto di
ricerca
- Personalizzazione
- Flessibilità trasversalità
CON OCCHI
DIVERSI
a cura di Alice Furioso
E’ un processo
intenzionale che
deve essere
PENSATO
PROGETTATO
VERIFICATO
NARRATO
dagli adulti, dai
bambini, dal
disabile stesso
C’è un problema di CONGRUENZA
oltre che di coerenza.
congruenza,
come esigenza di trovare adeguate corrispondenze fra
 i contenuti delle affermazioni verbali
 e la comunicazione che passa attraverso
l'organizzazione,
gli spazi,
gli oggetti,
le espressioni non verbali,
i comportamenti.
L’inclusione è un processo in cui il “farsi carico” di elementi
anche disorientanti e “sofferenti” si fa sociale.
 L’inclusione
scolastica è il tentativo di rispettare le
necessità o esigenze di tutti, progettando ed
organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività,
in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla
vita di classe ed all’apprendimento, nella maniera più
attiva, autonoma ed utile possibile (per sè e per gli altri).
 Per
questo, l’inclusione punta a stimolare il lavoro in
modo che tutti siano quanto più possibile trattati in modo
diverso, in base a quelle che sono le proprie necessità.
ALLE RADICI DELL’INTEGRAZIONE
SCOLASTICA PER CAPIRE IL PRESENTE
(e un po’ anche il futuro)
PRINCIPI

i diritti devono essere esigibili e certi per tutti,

non ci sono diritti senza tutela,

ogni minore-bambino-ragazzo con disabilità ha dei diritti
aggiuntivi rispetto agli altri.
Il nostro Paese si è attrezzato attraverso l’emanazione
di specifiche leggi e disposizioni che vengono
considerate avanzate nel contesto internazionale.
5 PUNTI FONDAMENTALI
•
RIPRENDIAMOCI LA PEDAGOGIA
• PENSAMI ADULTO
• PARTECIPARE PER APPRENDERE
• PEDAGOGIA DEI GENITORI
• L’HANDICAP “GRAVE”
Serve una lettura pedagogica delle norme
per trasformarle in “risorsa”
Se noi oggi siamo qui a discutere di queste cose in questi
termini è grazie ad un lungo e faticoso percorso le cui fasi
possono essere seguite attraverso l’evoluzione normativa.
Dobbiamo restare consapevoli del fatto che le riforme sono
«buone» quando sono risposte alla forte volontà di una parte
importante della società e della scuola stessa e sono validate
dalla ricerca scientifica. Quando il merito delle riforme non
viene attribuito tanto alla politica ministeriale o ai tecnici, ma
alla quotidiana sperimentazione degli insegnanti ed alle spinte
delle lotte sociali.
Non è un mero esercizio accademico né un semplicistico
“amarcord”…
L’EVOLUZIONE NORMATIVA
emarginante
Prima della Costituzione Repubblicana
logica
assistenzialistica
repressiva
1° FASE:
PROCLAMAZIONE DEL PRINCIPIO DI INSERIMENTO
art. 3
COSTITUZIONE
art. 34
art. 38 riconosce agli inabili e ai minorati il diritto all’educazione e
all'avviamento professionale.
emarginazione, non dichiarata
ANNI ’50 / ’60
classificazione nosografica
strutture mono-specialistiche, speciali
L. 118/71:
stabilisce che l'istruzione dell'obbligo deve avvenire nelle classi normali della
scuola pubblica salvo i casi in cui i soggetti siano in situazione di gravità.
2° FASE:
RICERCA DELL’EFFICIENZA DELL 'INTEGRAZIONE
L. 517/77: accoglie nelle scuole comuni alunni in situazione di handicap con particolari forme di sostegno.
Definisce le modalità di integrazione assegnando insegnanti specializzati e favorisce la stipula di
intese.
Abolisce le scuole speciali.
SENTENZA C. COSTITUZIONALE 215/87: impone di assicurare la frequenza degli alunni disabili alla
scuola superiore. …
L.262/88
CM 1/88: continuità educativa.
L.104/92 : legge quadro per l’assistenza l’integrazione sociale e scolastica e per la tutela dei soggetti in
situazione di handicap.
DI 9/7/92: indirizzi per la stipula degli accordi di programma.
DPR 24/2/94: atto d’indirizzo sui compiti delle unità sanitarie locali.
3° FASE:
DI CONSOLIDAMENTO E DEL CONTESTO
L. 59/97, le istituzioni scolastiche hanno acquisito la personalità giuridica e
la conseguente Autonomia scolastica.
4° FASE:
DI AGGIUSTAMENTI MA ANCHE REGRESSIONI
2001, l’Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS ha approvato la
nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità
e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and
Health – ICF).
L. 18/2009, il Parlamento italiano ratifica la Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità.
2009. Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità.
L. 170/2010. Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico.
2011 Decreto MINISTERIALE N. 5669. LINEE GUIDA per il diritto allo studio
degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento
allegate al decreto
Fino alla
Legge 107/2015 “La buona scuola”.
Per gli alunni con disabilità è importante il comma 181 lettera c)
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