• Anno 22 - Numero 112 -
€ 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 13 Maggio 2013 •
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• NELL’INSERTO: LA NUOVA RESPONSABILITÀ FISCALE SOLIDALE NEI CONTRATTI DI APPALTO •
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Sette
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IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE
Sotto il segno del toro
Da aprile Piazza Affari è cresciuta del 15%. In un anno del 40%
Lo spread è in picchiata. Inizia a sorridere anche l’economia reale
MARINO LONGONI
[email protected]
DI
IN EVIDENZA
a crescita dei mercati finanziari riuscirà a dare una
L
spinta anche all’economia reale,
***
Fisco - Il fisco va
in soccorso della
nautica: le misure per incentivare il settore
Stroppa a pag. 7
Verso Unico 2013 - Primo
impatto in dichiarazione
delle nuove regole per gli
immobili d’interesse storico
Villa a pag. 12
Impresa - No al bilancio o
recesso dei soci: le circostanze frequenti che portano
alla liquidazione societaria
De Angelis da pag. 13
Codice della strada - La
patente a punti compie dieci
anni. La guida virtuosa? È
femmina.
Manzelli-Santi da pag. 20
Docu
Documenti - La senten
tenza della Ctr Lazi
zio sulla rilevanza
de
dell’oggetto sociale
pe
per le comodo
w
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docio7
Investimenti e rischi
L’immobiliare retail
bassi alimentano
si reinventa e rilancia
la voglia di franchising
il ruolo degli studi
da pag. 25
da pag. 39
per spingerla fuori dalle secche
della recessione? È la domanda
che si fanno in tanti in questi giorni
di ritrovata euforia su molte piazze finanziarie. Qualche numero:
Wall Street negli ultimi quattro
anni ha recuperato il 132%. Negli ultimi sei mesi il 16%. Negli
stessi periodi la borsa tedesca
ha registrato un +100% e un
+10%. Anche Piazza affari si è
svegliata. Da aprile è cresciuta
del 15%. Del 40% se prendiamo
come punto di riferimento luglio 2012. La causa principale
di questi record è che le piazze
finanziarie sono inondate di liquidità. Le banche centrali americana, inglese, europea e giapponese hanno aperto le paratie.
La Fed ha iniziato per prima, già a
fine 2008, e attualmente sta pompando ogni mese 40 mld di dollari e
ha dichiarato ufficialmente che non
smetterà finché il tasso di disoccupazione non raggiungerà il 6,5%. Mario
Draghi, presidente della Bce, si è impegnato in manovre di finanziamento
del sistema bancario illimitate. La
Bank of Japan ha deciso di
stampare moneta fino a
quando l’inflazione non
raggiungerà il 2% (oggi
il Giappone è in deflazione). Poiché i titoli obbligazionari hanno già raggiunto rendimenti
ridicoli, molta di questa massa monetaria si è
riversata e continuerà a riversarsi sui titoli azionari.
Il paradosso è che in questo panorama che richiama scenari
da diluvio universale, le imprese italiane soffrono una mancanza
di liquidità gravissima.
Ma c’è qualche elemento di speranza. Non solo perché, di solito,
i mercati finanziari anticipano gli scenari dell’economia reale. Un
aumento delle borse si riverbera sempre in un aumento del clima
di fiducia, che finisce sempre per creare effetti positivi. I risparmiatori, infatti, si sentono più ricchi, quindi spendono di più. Inoltre,
secondo gli esperti del Fmi una riduzione stabile dello spread
Btp/Bund dell’1% si trasforma dopo tre mesi in un taglio dei tassi
di interesse alle imprese del 0,30% e dopo sei mesi il taglio sarà
intorno allo 0,5%. Lo spread, rispetto ai suoi massimi, è sceso oggi
del 2,50%. C’è quindi solo da sperare che questo trend rialzista di
consolidi. E che si trasformi in un nuovo clima di fiducia in grado
di dare fiato alle imprese. Le premesse ci sono tutte.
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Lunedì 13 Maggio 2013
AVVOCATIOGGI
* * *
L’immobiliare retail
■ prova a reinventarsi
Il settore sta vivendo una forte
contrazione per la crisi. Ma gli
studi legali rilanciano lavorando su una nuova contrattualistica
alle pagg. I, II e III
Praticanti, tra costo
■ e investimento
A fronte delle somme spese
dalle law firm, molti aspiranti
avvocati poi passano alla concorrenza
a pag. IV
Un ingegnere
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■ nello studio legale
Matteo Falcione, partner di Dla
Piper, racconta la sua carriera professionale di avvocato
esperto di energy, con un master in ingegneria elettrica
a pag. V
Healthcare, il futuro
■ è in Cina
Il settore sanitario offre grandi
opportunità di sviluppo per le imprese italiane. Anche se si rendono necessari i professionisti
alle pagg. VI e VII
ITALIAOGGI SETTE PREVIEW
DAGLI STUDI LEGALI
Bep al ianco di Bolton Group nella
per gli aspetti di diritto statu- sta espandendo la sua presenza in Asia
cessione di Manzotin a Generale Conserve merzbank
nitense e inglese, era guidato dai partner per rispondere alle continue richieste dei
Bonelli Erede
Pappalardo ha
assistito Bolton
Alimentari, società
del Bolton Group,
nell’ambito della
cessione di Manzotin al gruppo
genovese Generale
Conserve. Il cloPaolo Daino
sing dell’operazione è stato firmato lo scorso 30 aprile.
Il team di Bonelli Erede Pappalardo
che ha affiancato Bolton Alimentari
nell’operazione è stato guidato dal socio Paolo Daino con la collaborazione
degli associate Augusto Praloran e
Mariasofia Ricci. Lo studio Munari Giudici Maniglio Panfili & associati di Genova con Andrea Blasi ha
assistito invece l’acquirente.
Latham & Watkins nel bond da 200 mln £
di Bond Mission Critical Services
Latham & Watkins ha assistito il lead
bookrunner e global coordinator Jp Morgan e i joint bookrunners Kkr Capital
Markets, The Royal Bank of Scotland
nonché il co-manager Commerzbank
nell’emissione di obbligazioni della
società inglese Bond Mission Critical
Services plc, controllata da Investindustrial e Kkr, da 200 milioni di sterline
con cedola floating rate e scadenza 2019.
Il team di Latham & Watkins, che ha
assistito i joint bookrunners Jp Morgan,
Kkr Capital Markets e The Royal Bank
of Scotland nonché il co-manager Com-
Jeff Lawlis dell’ufficio di Milano e Ross
Anderson e comprendeva gli associate
Katie Rosen e Andrea Hutchinson
dell’ufficio di Londra, Roberto Reyes
Gaskin dell’ufficio di Milano, nonché il
partner Jiyeon Lee-Lim dell’ufficio di
New York e il partner Sean Finn e associate Karl Mah dell’ufficio di Londra
per gli aspetti di diritto fiscale.
clienti internazionali e dei clienti asiatici»,
commenta Michele Citarella, country
head di Simmons & Simmons in Italia.
«La nostra espansione fa parte di un una
più ampia strategia volta a soddisfare
l’esigenza di clienti sempre più internazionali, per una consulenza di alta qualità
nella aree di maggiore crescita economica. Lo studio italiano beneficerà di questa
nuova apertura asiatica potendo fornire
un supporto ancora più qualificato a tutti
Simmons & Simmons
i clienti che guardano all’internazionalizsbarca a Singapore
zazione per far crescere le proprie realtà
Lo studio legale internazionale Sim- aziendali».
mons & Simmons apre a Singapore.
Si tratta del quinto ufficio del network Cresce lo studio Fantozzi
legale in Asia dopo Pechino, Hong Kong, & associati con Sallustio
Shanghai e Tokyo. L’apertura di questo
ufficio è stata conseguente all’ottenimen- Lo studio Fanto della licenza a operare a Singapore da tozzi & assoparte dell’Attorney general’s chambers ciati si rafforza
(Agc). La nuova sede, che si focalizzerà con l’ingresso nel
sulle attività cross-border in particolare proprio team di
nei settori asset management, energy & Carlo Sallustio,
infrastructure, financial institutions, life avvocato, presso
sciences e Tmt, sarà gestita da quattro la sede milanese
partner: Dan Marjanovic, operante con la qualifica
da dieci anni a Singapore nel banking di associato. Sale nel corporate, che proviene dall’ufficio lustio unisce alla
Carlo Sallustio
di Sydney di Norton Rose; Alexander pregressa espeShepherd, trasferito dall’ufficio di Dubai rienza maturata
di Simmons & Simmons, esperto Ip, com- in ambito forense quella successivamercial e regulatory con particolare focus mente sviluppata nell’Agenzia delle
su Tlc, media, It e istituzioni finanziarie; entrate, prima nel contenzioso tribuJason Valoti, trasferito da Simmons & tario (quale capo team) e poi nella DiSimmons Hong Kong, esperto di banking rezione centrale normativa, dove si è
e derivati; Peter Wright, trasferito dal- occupato sia di fiscalità internazionale
la sede londinese, esperto di energy & che di ristrutturazioni aziendali.
infrastructure. «Simmons & Simmons
Gabriele Ventura
PROFESSIONI IN MOVIMENTO
BeMyEye si rafforza con l’ingresso
del general manager Luca Antonietti
BeMyEye, start up specializzata nella raccolta di rilievi fotografici tramite
iPhone, rafforza
la propria squadra con l’arrivo
di Luca Antonietti, in qualità di general
manager e coceo con deleghe
per lo sviluppo
commerciale
dell’azienda.
Antonietti, miLuca Antonietti
lanese di nascita, ingegnere, è cresciuto professionalmente in
Galgano&Associati. Dal 1997 Antonietti è entrato nel mondo delle ricerche di mercato, avviando la start up
di Cfi group, in partnership in Italia
con GpF&Associati, di cui è stato poi
socio e ad. Nel 2004 entra nel gruppo
GfK come amministratore delegato
della branch italiana. È stato, quindi, consigliere in GfK Eurisko prima
di arricchire la propria esperienza con
incarichi internazionali di crescente
responsabilità, come quello di responsabile dei global account a Londra.
Luigi Paraboschi nuovo cfo
di Expert System
Expert System ha annunciato la nomina di Luigi Paraboschi come chief
financial officer. Con un’esperienza
internazionale di oltre 25 anni, Paraboschi entra a far parte di Expert
System dopo aver ricoperto recentemente in HP il ruolo di vice president
finance per il personal Systems group
per la regione Emea. Paraboschi ha
trascorso quasi tutta la sua carriera
in Hewlett Packard e principalmente
negli Stati Uniti d’America. Assunto
nel 1984 nella filiale italiana di Cernusco sul Naviglio, dopo una breve
esperienza in Xerox è stato chiamato
prima a costituire la divisione industriale di Hewlett Packard a Bergamo
e poi negli Usa, dove ha ricoperto il
ruolo di vicepresidente finance per varie divisioni Imaging and Printing a
Boise (Idaho), San Diego (California)
e Portland (Oregon).
Paolo Tomasi riconfermato alla guida
del Consorzio obbligatorio oli usati
Il Consorzio obbligatorio degli oli
usati ha confermato all’unanimità
Paolo Tomasi alla presidenza e Paolo Zacchigna alla vicepresidenza.
All’interno del consiglio di amministrazione, Michele Tuninetti di
Petronas sostituisce Paolo Ferrari,
mentre Gianluca Spaziani di TotalErg prende il posto di Giulio Serafini.
Il sottosegretario mancato
Si sa, la partita della spartizione
delle poltrone di governo di solito
si gioca sotto banco, a fari spenti. Il
politico navigato in odore di nomina è difficile da intercettare, tiene
il profilo basso, non rilascia dichiarazioni e non si lascia sfuggire indizi per «bruciarsi». D’altra parte
la discrezione, in questo «gioco», è
d’obbligo. L’avrà imparato sulla sua
pelle anche Lorenza Morello, presidente di Avvocati per la mediazione,
che un bel giorno, proprio mentre
nelle stanze dei bottoni si discuteva delle nomine dei sottosegretari,
non ha trovato nulla di meglio che
inviare alla stampa un comunicato
in cui si auto candidava nella rosa
dei «papabili» per mettere piede al
ministero della giustizia. Con un titolo d’impatto: «Morello nella rosa
dei sottosegretari». E un incipit incalzante: «Dopo la nomina dei ministri si riapre la partita sulla scelta
dei sottosegretari, che seguirà lo
stesso metodo applicato dal premier
Enrico Letta nella formazione della
squadra di governo». E fin qui non
fa una piega. Ma il prosieguo è una
bomba: «Non mancano indiscrezio-
ni relative a un incarico per la piemontese Lorenza Morello, nota per
le sue battaglie per svecchiare il sistema giuridico italiano. Motivo di
vanto, che le permetterebbe di essere
nella rosa delle candidate alla carica di sottosegretario alla Giustizia».
A questo punto, delle due l’una, è il
pensiero del giornalista-lettore: o
chi scrive (cioè la stessa Morello) è
talmente sicura di quello che dice
che non ha problemi a esporsi in prima persona, oppure è un «suicidio»
politico in piena regola. La risposta è arrivata all’esito delle nomine,
dove la «svecchiatrice» Morello non
compariva. E dire che il comunicato era confezionato coi fiocchi: «La
Morello», si autoincensava, «apprezzata nel mondo delle istituzioni e della giustizia, nonché vicina
agli ambienti imprenditoriali, è un
volto giovane e pulito, donna, non
“divisiva” e funzionale. Una serie
di qualità che la inquadrerebbero
perfettamente nella “squadra” guidata da Letta». Peccato che il nuovo
presidente del consiglio non abbia
letto questo comunicato. O forse sì.
Moustique
IOLAVORO
* * *
Cresce la voglia
■ di franchising
Il posto fisso sempre più lontano, ma anche i ridotti investimenti iniziali e il basso rischio
spingono a mettersi in proprio
alle pagg. 40 e 41
Fare carriera
■ in ambasciata
Al via il bando del ministero
degli affari esteri per il reclutamento di 35 segretari di legazione in prova
a pag. 42
Reporter di guerra
■ attenti alla sicurezza
La Scuola superiore Sant’Anna
di Pisa organizza un corso per
i giornalisti inviati nelle aree
calde del mondo
a pag. 42
Il lusso punta
■ sull’innovazione
Lo sviluppo del settore ha fatto crescere figure professionali ad alta specializzazione,
soprattutto nella ricerca
a pag. 43
Oltre trecento
■ opportunità di lavoro
Be1 cerca 150 agenti. Giovani
talenti per Eidos Media. In Pittarello Rosso 200 opportunità
di occupazione
a pag. 44
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BORSE IN ASCESA
Lunedì 13 Maggio
M
2013
3
Listini in su grazie alla liquidità offerta dalle banche centrali, con ulteriori effetti positivi
Iniezioni di moneta, benefici
anche per famiglie e imprese
DI
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I
Pagina a cura
GIUSEPPE DI VITTORIO
mercati azionari sono euforici, ma attenti: dietro
ci sono due pericoli. Nel
breve, è all’orizzonte una
correzione connessa alla stagionalità dello stacco dei dividendi e alle prese di beneficio
dopo i consistenti guadagni.
Sul lungo periodo incombono i
pericoli di una crescita dei listini «pompata» dalle banche centrali più che essere sostenuta
dai fondamentali dell’economia
reale. L’intervento delle autorità di politica monetaria, che
stampano moneta, è comunque
necessario per stabilizzare i
mercati e restituire un po’ di
fiducia agli operatori economici. Gli effetti di queste manovre
sul lungo termine però sono
tutti da comprendere, con ogni
probabilità tutto si consumerà
sui mercati finanziari con una
correzione decisa per i mercati
azionari, quelli che più stanno
beneficiando dei rialzi.
Il listino azionario americano è cresciuto dai minimi del
2009 nel punto più basso della
crisi finanziaria americana del
132%. Stringendo l’orizzonte di
osservazione all’ultimo anno,
i numeri sono altrettanto impressionanti. La borsa a stelle
e strisce ha messo a segno in
meno di sei mesi una performance del 16%. Per chi non
ha dimestichezza con numeri
e percentuali, è sufficiente pensare che i livelli toccati negli
ultimi giorni non sono mai
stati raggiunti fin qui nella
centenaria storia dei mercati
finanziari americani.
Passando ad economie più
vicine alla nostra come quella
tedesca le cose non vanno diversamente. I guadagni sono
vicini al 100% dal 2009, da
gennaio fino a maggio la salita è stata invece del 10%, rendimenti molto interessanti se
confrontati con il titolo di stato
tedesco vicino per i tassi annuali all’1,32%. Sulle scadenze
più brevi, fino a tre anni, per i
titoli sicuri come questi, i rendimenti diventano addirittura
negativi considerando tasse e
commissioni bancarie.
E l’Italia? Nonostante il forte
pessimismo che permea ancora
l’intera società italiana, a partire da aprile, Piazza Affari è
cresciuta del 15% ed è a un
passo dall’annullare le perdite registrate da inizio anno.
In poco più di 12 mesi invece
l’ascesa è stata quasi del 40%.
L’attivismo delle banche
centrali. La borsa non è un
affare solo per quel 4-5% di
italiani che detengono un portafoglio titoli. Piazza Affari
rappresenta ancora l’indicatore anticipatore più sensibile al
ciclo economico. Si tratta ora di
capire se prima o poi a «godere»
di climi positivi sarà l’intero sistema economico reale.
Il passo si spiega con l’attivismo delle banche centrali.
Le quattro dei paesi o aree
tradizionalmente più sviluppate (Usa, Gran Bretagna, Ue
e Giappone) stanno facendo
il possibile e l’impossibile per
fronteggiare la crisi dei sistemi
economici che sovraintendono.
Il tentativo è quello di contrastare la decadenza di competitività delle economie locali
rispetto a quelle dei paesi che
una volta erano definiti emergenti ma che in base ai dati attuali vanno considerati emersi.
Di quest’ultimo gruppo fanno
parte non solo i paesi del Bric
(Brasile, Russia, India e Cina)
e del Sud Est Asiatico (Corea
del Sud, Singapore, Malesia)
ma più in generale tutti i paesi ricchi di materie prime e
con bilanci poco indebitati. Gli
emersi sottraggono produzione e restituiscono tensioni sui
prezzi per maggiori consumi.
Le azioni poste in essere
dalle banche centrali vengono definite non convenzionali;
più brutalmente si tratta di
stampare moneta. Una vera
e propria accelerazione è arrivata con l’ultima mossa della
banca centrale giapponese.
L’intervento è stato cosi massiccio da trascinare verso l’alto
anche l’Italia.
Lo tsunami di liquidità.
L’istituto centrale giapponese
ha inondato il mercato di yen,
con una manovra dei primi di
aprile. Con questo intervento
si è raggiunto un vero e proprio salto di qualità delle manovre straordinarie. La Bank
of Japan ha spiegato che continuerà a stampare moneta
fino a quando l’inflazione non
raggiungerà il 2%, al momento
l’indice dei prezzi registra incrementi annuali negativi per
lo 0,90%. Qualche tempo prima
gli Stati Uniti con la Fed hanno
deciso di continuare a stampare moneta fino a quando la
disoccupazione non raggiungerà il 6,50%, al momento è
al 7,50%. Considerando gli attuali livelli di crescita del Pil a
stelle e strisce ciò vuol dire che
sicuramente per tutto il 2013 e
parte del 2014 si continuerà in
questa politica.
E non è finita qui. La manovra giapponese ha finito per
alimentare delle prospettive
di svalutazione dello yen sul
lungo periodo. La moneta nipponica è da sempre considerata una valuta con la quale indebitarsi perché offre dei tassi
di interesse molto bassi. La
aspettative di uno yen debole
per anni stanno rilanciando i
finanziamenti con la moneta
nipponica per impieghi in attività in altre valute con rendimenti più alti, una specie di
bancomat mondiale.
La lunga corsa al rialzo della Borsa Americana
(S&P 500 ultimi 3 anni)
I 12 mesi della Borsa Italiana (Ftse Mib)
Btp a 10 anni
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Lunedì 13 Maggio 2013
BORSE IN ASCESA
Manovre espansive avanti tutta
DI
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T
Pagine a cura
GIUSEPPE DI VITTORIO
ornando alle manovre delle
banche centrali, quella americana ha iniziato alla fine del
novembre del 2008, con 1.600
miliardi di dollari, poi è arrivata la
manovra della fine del
2010 con altri 600 miliardi di dollari.
Le iniezioni di liquidità della Federal Reserve
stanno continuando con
il terzo programma di
espansione monetaria.
Ogni mese l’istituto centrale «pompa» 40 miliardi
di dollari Usa nell’economia americana, per avere
un’idea delle dimensioni
di questo importo si tratta dell’equivalente di 10
volte il valore dell’Imu
sulla prima casa in Italia.
Nel mezzo fra Giappone e Usa temporalmente
si sono mosse è continuano a farlo
anche Gran Bretagna con la Boe
(Bank of England) e Ue con la Banca
Centrale Europea. Gli importi sono
vicini a quelli della Fed.
Ma come si dirà la Bce non stampa
moneta. Ebbene, da quando è partita
l’era Mario Draghi, il nuovo governatore tricolore, le cose non stanno proprio cosi. Il presidente dell’istituto
di Francoforte si è impegnato in ma-
novre di finanziamento del sistema
bancario illimitate con prestiti fino a
tre anni in due occasioni, sulle scadenze più ravvicinate il programma
è invece ancora attivo.
La differenza è che mentre le altre banche centrali prestano senza
alcuna scadenza, accettando quasi
qualsiasi titoli in garanzia, la Bce
ha fissato dei paletti temporali per i
prestiti e ha messo appunto una selezione di titoli che possono essere
portati a garanzia.
La Bce si impegna così a creare liquidità ma anche a drenarla a termine, una posizione fortemente voluta,
come è noto dalla Germania.
Il meccanismo di politica monetaria messo appunto dalla banche
IN EDICOLA
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centrali è quindi molto semplice si
finanziano le banche.
Gli istituti prendono questi soldi
a tassi molto contenuti dagli istituti
centrali e li utilizzano per comprare
strumenti finanziari.
I titoli sono preferiti ai prestiti alle
imprese perché considerati più sicuri
stante la carenze dei fondamentali dell’economia
reale.
L’idea dei prestiti illimitati, praticamente
senza scadenza per i
ripetuti rinnovi e con
garanzie ridotte all’osso è partita quando la
semplice riduzione dei
tassi non funzionava
più perché oramai esaurita. I tassi di interesse
delle banche centrali in
questione sono prossimi
allo zero.
Finanza ed economia reale. Le manovre
non sono certo casuali e
non mirano a favorire le
banche. Finanziare la crescita dei
listini produce effetti sull’economia
reale. I grafici del sentiment economico di consumatori e imprese sono
quasi sovrapponibili a quelli delle
borsa. Rilanciare i mercati, secondo
le banche centrali, vuol dire quindi
formulare un tentativo di ripresa
dell’intera economia.
Stagionalità e lungo periodo.
L’attuale ciclo rialzista sui mercati fi-
nanziari ha però due insidie la prima
è sul breve periodo, la seconda un po’
più lontana nel tempo. Per quanto riguarda le prossime settimane i mercati potranno soffrire lo stacco dei
dividendi dei titoli azionari. Gli investitori professionali generalmente
vendono incassate le cedole alimentando delle correzioni pronunciate.
Gli indicatori tecnici segnalano poi
un forte ipercomprato, segno della
necessità di uno storno.
Sul lungo periodo invece la reazione dei mercati alla fine della «droga»
dell’espansioni monetarie non sarà
certamente moderata. Si tratterà di
capire quando quel momento arriverà se il processo di crescita economica è in grado di autoalimentarsi
senza sostegni artificiosi.
Il problema è anche capire temporalmente quando la spinta dell’intervento pubblico si esaurirà. In
quest’ottica le valute possono offrire
un valido aiuto. Quando il dollaro e
yen torneranno ad apprezzarsi vistosamente si potrà cominciare a dire
addio all’annacquamento monetario.
In aiuto poi soccorrono dei punti di
riferimento di carattere fondamentale. La disoccupazione Usa vicino al
6,50% e l’inflazione giapponese al 2%
rappresentano dei traguardi prefissati da tempo.
Difficile invece ipotizzare un’iper
inflazione, i soldi stampati non arrivano direttamente ai consumatori e
la domanda è molto debole.
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Quello strano crash dell’oro
Subito dopo l’intervento della banca giapponese è accaduto qualcosa di altrettanto importante. L’oro ha registrato la più
grossa perdita degli ultimi 20 anni, una
caduta vicina a un quinto del suo valore
nel giro di due giorni. Qual è la spiegazione? Nei mercati dove si negoziano i
metalli circola un sospetto: dietro quella
«legnata» c’è una regia delle banche centrali con una parte
attiva svolta dalla
Federal Reserve. Il
crollo verticale dei
prezzi è stato alimentato da un ordine in vendita di 28
miliardi di dollari
ben visibile a tutti,
chi può permettersi
simili esposizioni?
Le banche centrali
hanno voluto lanciare ai mercati un segnale: i soldi delle iniezioni di liquidità immessi devono essere
impiegati nell’acquisto di azioni e titoli
governativi periferici europei. Ed in effetti è quello che sta accadendo, delle piazza
finanziarie azionarie si è già detto quanto
ai titoli di stato: il rendimento del Btp
a 10 anni, per esempio è sceso in poche
settimane di 110 centesimi, passando dal
4,90% circa al 3,80%. In Spagna le cose
non sono andate diversamente sempre il
titolo a 10 anni ha registrato una discesa
dal 5,00% al 4,20%.
La discesa dei rendimenti sui titoli di
stato e il contestuale apprezzamento ha
fatto salire il valore delle banche italiane per la stessa ragione per cui quando
ci fu invece un innalzamento del famoso
spread i bancari crollarono. I bilanci delle
banche sono pieni di governativi tricolore. I titoli degli istituti di credito pesano sul listino italiano oltre il 30% e così
quando salgono si portano dietro tutta
Piazza Affari.
Ma torniamo al punto, cosa c’entra dunque il crollo dell’oro con l’afflusso di liquidità a periferici e alle azioni? Se come
accaduto altre volte le manovra espansive
delle banche centrali finivano per premiare anche le materie prime gli effetti positivi delle iniezioni erano annullati dai
rialzi dei prezzi delle commodity. Quando petrolio, alluminio e rame lievitano di
prezzo contribuiscono
ad alimentare aspettative di rialzo dei prezzi al consumo e quindi
potenziali minacce inflazionistiche. L’inflazione finisce, poi, per
mangiarsi le aspettative di crescita a parità
di reddito disponibile.
Un pericolo da scongiurare.
Messaggio ricevuto,
nessuno dopo il crollo dell’oro delle ultime settimana pensa più di investire sul
metallo giallo e in altre materie prime
sfruttando l’onda della liquidità delle
banche centrali.
L’oro ha finito per essere il bersaglio preferito per due motivi. Il prezioso è diventato l’indicatore più sensibile dell’annacquamento della moneta, stampare soldi
finisce per fargli perdere di valore. Il
grafico dei prezzi dell’oro è praticamente
sovrapponibile all’andamento dell’espansione del bilancio delle banche centrali.
Sabotato il «termometro», le manovre
saranno meno suscettibili di valutazioni
e critiche.
L’oro è poi la seconda materia prima a
scopo di investimento dopo il petrolio. Si
compra a prescindere dalle necessità industriali e commerciali. Negli indici delle
commodity ha un peso rilevante, affossare
l’oro vuol dire, come poi lo è stato, penalizzare quasi tutte le materie prime.
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1 Maggio 2013
BORSE IN ASCESA
Spread e tassi
vanno a braccetto
Quanto rendono i titoli di stato
Reazione dei tassi alle imprese dopo l’aumento
di 1 punto dello spread Btp Bund
Dopo 3 mesi
Dopo 6 mesi
Prestiti superiori a 1 milioni di euro
0,25
0,40
Prestiti inferiori a 1 milione di euro
0,30
0,60
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Fonte: Fondo Monetario Internazionale
F
inanza ed economia
reale marciano nella
stessa direzione seppure con ordine diverso. La prova arriva da uno
studio del Fondo monetario
internazionale. Gli economisti dell’istituto si sono accorti,
per l’Italia, che una riduzione
stabile dello spread fra i tassi a 10 anni del Btp e quelli
del Bund dell’1% dovrebbe
portare, dopo tre mesi, a una
riduzione dei tassi sui prestiti
alle imprese vicina allo 0,30%.
Dopo 6 mesi le cose cambiano
a seconda se il prestito sia superiore o inferiore a un milione
di euro. Quando l’ammontare
del mutuo è alto la discesa è
vicina allo 0,40%, quando la
somma presa a prestito è bassa la correlazione è ancora più
forte, con una riduzione dello
0,60% circa. In realtà lo studio
del Fondo monetario internazionale ha analizzato le relazioni fra spread e tassi in fase
di rialzo, ma
è ovvio che
il legame
deve funzionare anche
in discesa,
magari con
qualche piccola frizione
in più.
Lo spread
dopo
aver toccato
due volte i
massimi a
580 (5,80%)
quota, nel
momento in
cui si scrive,
valori vicini
ai 250 punti.
La discesa
dalle punte più alte è dunque
pari al 3,03% in termini di
tassi, questo vuol dire che se
questi valori dovessero stabilizzarsi i tassi, in media, per
imprese e famiglie scenderanno dell’1,81%. Al momento
attuale i prestiti a famiglie e
imprese sono livellati in media sul 5% circa.
La discesa dello spread va
attribuita a due motivi fondamentali: allo scudo messo in
campo dalla Banca centrale
europea, l’impegno a comprare titoli del debito pubblico
italiano in caso di eccessiva
salita dei rendimenti, e in
seconda battuta allo tsunami
di liquidità proveniente dal
Giappone. Gioca favorevolmente, ma in misura minore,
un quadro politico stabile.
Gli investitori a caccia di
rendimenti hanno dovuto finire per premiare i titoli di stato
italiani e quelli degli altri paesi periferici, gli unici in grado
di restituire tassi interessanti.
Una necessità sentita in particolar modo dalle compagnie
assicurative che devono garantire dei rendimenti certi
alla loro clientela.
Due terzi dei titoli di debito
hanno rendimenti sotto l’1%, a
cominciare dai titoli di stato di
5
Titolo
Tasso lordo
Bot a 3 mesi
0,25%
Bot a 6 mesi
0,44%
Bot a 1 anno
0,67%
Btp a 3 anni
1,83%
Btp a 5 anni
2,83%
Btp a 10 anni
3,85%
Stati Uniti e Germania.
Germania
Bankitalia. La relazione
fra spread e tassi riconosciuti
dalle banche a imprese e famiglie è stata confermata anche
dal neo ministro dell’economia
Fabrizio Saccomanni, in virtù
della sua recente e pregressa esperienza come direttore
generale di Bankitalia. «Per
comprimere lo spread pagato
da imprese e famiglie occorre
ridurre quello delle banche e
quest’ultimo dipende da quel-
lo pagato dallo stato italiano»
italiano»,
ha indicato il ministro, individuando un legame piramidale.
Al di là delle relazioni possibili fra tassi, i rendimenti sui
titoli di stato in calo dell’1%
consentono risparmi di spesa
a regime di 17 miliardi di euro
l’anno. Le necessità di finanziamento della spesa pubblica con nuove tasse o tagli si
riduce con benefici effetti per
l’economia.
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Investimenti, cinque mosse per orientarsi
Iniezioni di liquidità delle banche
centrali, ciclo economico lento, nuovi paradigmi della politica italiana:
come può l’investitore riuscire a
orientarsi in questo marasma? Gli
esperti suggeriscono cinque cose:
1) confrontare tutti i rendimenti,
2) avere un orizzonte temporale di
investimento preciso, cioè il termine massimo entro il quale si vuole
tornare liquidi, 3) scegliere il giusto
strumento, 4) prendere rischi compatibili con il proprio portafoglio e
il profilo psicologico, 5) essere disciplinati.
• Le offerte di rendimento. Partendo
dallo strumento di
investimento più
amato dagli italiani, cioè il titolo di
stato, negli ultimi
tempi si è assistito a
una contrazione importante dei rendimenti. Per avere un
ordine di idee: un
Bot a 1 anno rende
lo 0,67%, al lordo di
tasse e commissioni
bancarie, lo stesso a
3 mesi è allo 0,25%.
Spostandosi più
in là come scadenze a 3 anni siamo
sull’1,83%, occorre arrivare al 10
anni per prendere il 3,85%.
Se si guarda ancora con diffidenza al
destino dell’Italia, i paesi più solidi
trattano chiaramente con rendimenti ai minimi termini. La Germania a
5 anni viaggia allo 0,39%, la Svezia
all’1,33%, gli Usa allo 0,76% e la
Svizzera allo 0,12%, con l’inconveniente, negli ultimi tre casi, di prendere anche il rischio valutario. Se
l’euro si apprezza rispetto alle altre
monete si perdono delle cedole.
Per strappare qualche rendimento
più interessante occorre spostarsi
su altri periferici oltre l’Italia. Spagna e Portogallo sulla scadenza a tre
anni spuntano tassi rispettivamente
al 2,34% e al 3,28%.
• I corporate italiani... In alternativa ci sono le obbligazioni emesse
da imprese e banche. Un bond Finmeccanica a 5 anni offre il 3,87%
(lordo), un Eni con una scadenza
di poco ravvicinata rispetto al bond
precedente, l’1,46%. Passando dai
settori industriali ed energia all’auto, un titolo di debito Fiat scadenza
2017 consente di portare a casa il
5%. Il rendimento crescente rispetto
ai bond visto in precedenza si giustifica chiaramente dal rischio più alto
assunto dall’investitore. La carrellata dei rendimenti prosegue con i
telefonici, Telecom fine 2018 offre
il 4,02%.
• ...E quelli esteri. Se si passa a marchi più blasonati presenti all’estero
in ottica di una sana diversificazione
le cose vanno peggio: Vodafone scadenza 2018 offre solo l’1,28%, quasi tre punti in meno di Telecom. La
compagnia energetica francese Edf
l’1,34%. Sempre rimanendo nella
vicina Francia, la società produttrice di treni Alstom si propone sulla
stessa scadenza all’1,71%, con Shell
in Olanda per gli energetici si arriva
sotto l’1% allo 0,98% per un bond
maggio 2018. Stessa scadenza, ma
diverso settore per Volkswagen con
rendimenti dell’1,40% o con Mercedes (Daimler) dell’1,16%.
Per chi vuole portare a casa qualche
extra rendimento su una parte piccola del portafoglio la strada è quella
degli Etf su bond ad alto rendimento.
Questi strumenti consentono di mitigare i rischi di insolvenza di una delle
società emittenti con un’ampia diversificazione e dei costi contenuti.
• Conti deposito e liquidità. Per l’impiego della liquidità non resta che
confrontare quanto offerto dalle banche, i prodotti web, i depositi liberi
e quelli vincolati sono generalmente
i più competitivi. Non è sufficiente
però confrontare solo i rendimenti
proposti occorre verificare, per esem-
pio, se il proprio istituto si fa carico
dell’imposta di bollo. La prospettiva
di un anno di investimento consente
di incassare tenendo conto di tutti i
costi rendimenti netti poco superiori
al 3% con Banca Marche (Deposito
Sicuro), Banca Ifis (Rendimax Top),
Banca Sistema (Si Conto). Sul 2,70%
circa sono invece i prodotti della banca online Webank (Bpm) o della Bcc
delle Fornacette Web Closed.
• In borsa con il paracadute. Quanto
al mercato azionario, alla luce della
possibile volatilità, meglio utilizzare
certificati di investimento a capitale
protetto o condizionatamente protetto, i nomi commerciali di questi
prodotti sono Equity Protection e
Bonus. Con i primi si investe in borsa con tutto o una parte del capitale
investito protetta, con i secondi se il
mercato non precipita, con crolli in
media del 25-30%, si portano a casa
rendimenti con delle cedole su base
annuale vicini al 10%. Gli strumenti hanno come sottostanti indici di
borsa o singoli titoli. Le principali
banche italiane e straniere offrono
questo tipo di strumento, questi titoli però sono negoziati in borsa al
di là di chi li ha emessi quindi acquistabili da chiunque presso qualsiasi
istituto di credito. Si tratta a quel
punto di confrontare il rendimento
potenziale dello strumento con quanto si rischia di perdere. Il rapporto
dev’essere pari almeno a 1, meglio se
si avvicina a 2.
• Il rischio. Per valutare i rischi lo
strumento più affidabile è quello dei
rating, seppur oggetto di numerose
critiche. Oggi il merito di credito di
qualsiasi istituzione finanziaria da
stato a banca passando per le imprese è diventato accessibile a tutti. I
dati sono disponibili non solo consultando i siti delle agenzia (Moody’s,
S&P, Fitch o Dagong), ma più semplicemente usando le giuste parole nei
motori di ricerca. Unica avvertenza
però attenti alla fonte e alla data.
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Lunedì 13 Maggio 2013
BORSE IN ASCESA
Le dificoltà delle materie prime sono occasione di riconsiderare il mix di investimenti
La febbre dell’oro è passata
Pagina a cura
DI DUILIO LUI
L’indice mondiale in tre anni
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D
opo 12 anni di crescita ininterrotta,
l’oro sta vivendo un
momento negativo
sui mercati finanziari, con
quotazioni in calo di circa
un quarto rispetto ai massimi toccati nell’autunno del
2011 (1.921 dollari l’oncia).
Pur se in maniera meno
evidente, anche le altre
commodity, dall’argento al
petrolio, non se la passano
bene. Sulle cause di questi
cali pesano ragioni differenti, mentre è comune il sentore tra gli addetti ai lavori
che le difficoltà potranno
proseguire anche nei mesi
a venire. Quindi è l’occasione di riconsiderare il
mix di investimenti sia per
chi è già esposto su questa
asset class (ed è chiamato
a valutare la convenienza
di proseguire su questa
strada), sia per chi invece
ne è sprovvisto (e potrebbe
considerare di approfittare
dei cali recenti per prendere
posizione.
Oro in contrazione.
L’attenzione è concentrata
in particolare sull’andamento dell’oro, che nei primi
mesi dell’anno ha innestato
la retromarcia scendendo
sotto quota 1.360 dollari
l’oncia, per poi recuperare
un po’ di terreno. Alcuni
esperti, tra cui il finanziere
George Soros che da tempo
parlava di «bolla dell’oro»,
attribuiscono il calo in primo luogo al rasserenarsi
della situazione macro. Con
gli
Uniti
li Stati
St ti U
iti che
h vedono
d
scendere progressivamente la disoccupazione (ormai
al 7,5%) e la Cina che ha
ripreso a crescere sopra il
7,5% annuo, non vi sono più
grandi motivi per fuggire
dai mercati finanziari e
cercare protezione in asset
reali come l’oro. Dello stesso avviso è Goldman Sachs,
che ha rivisto al ribasso le
stime per l’anno in corso
(1.450 dollari l’oncia) e il
prossimo (1.270). Altri leggono la contrazione in primis con ragioni di analisi
tecniche: le prime vendite
di febbraio hanno rotto al
ribasso importanti supporti, provocando così un effetto a catena tra quanti investono guardando i grafici. Il
resto lo hanno fatto le voci
Allianz GI confida
nelle banche centrali
La decisione assunta da Mario Draghi, con il taglio
dei tassi allo 0,50% (il livello più basso di tutti i tempi
nell’Eurozona) conferma che le banche centrali intendono giocare un ruolo da protagoniste per accelerare la
ripresa. Proprio sul ruolo di Fed, Bce e Boj si sofferma
l’ultimo report di Allianz Global Investors, con il global
cio Andreas Utermann che vede per il resto dell’anno
«una lenta fase di ripresa dell’economia mondiale, con
il supporto di una liquidità abbondante». Secondo la
casa di gestione, gli interventi di quantitative easing
continueranno a essere significativi e dureranno più
a lungo di quanto atteso dai mercati. Una convinzione
basata sulla constatazione «che siamo in presenza di un
cambiamento fondamentale a lungo termine della politica monetaria all’interno dell’Ocse». Secondo Utermann,
«la nuova generazione di banchieri centrali considera
la deflazione registrata in Giappone come la peggiore minaccia per le nostre economie. Questo scenario
ha determinato una maggiore tolleranza nei confronti
dell’inflazione, attribuendo minore importanza alla massa monetaria presente nel sistema». Così, nonostante
l’incertezza che ha caratterizzato i mercati nei primi
mesi del nuovo anno, le prospettive di Allianz GI, anche
se permangono alcuni rischi di rilievo, in primis quello
politico nell’Eurozona, «che potrebbe alimentare nuove
tensioni e ritardare ulteriormente la tanto auspicata
ripresa nei Paesi periferici». C’è inoltre la possibilità
di un grave conflitto in Medio Oriente, «che farebbe
salire il prezzo del petrolio con gravi conseguenze per
la crescita economica globale».
di possibili
ibili vendite
dit delle
d ll
riserve aurifere da parte
delle banche centrali, che
alcuni grandi investitori
hanno deciso di anticipare. Nevine Pollini, analista
di Union Bancaire Privée
(Ubp), vede invece lo storno recente come l’occasione
per accumulare posizioni,
soprattutto da parte di chi
negli anni scorsi non ha inserito il metallo giallo nel
proprio portafoglio, in vista
di prezzi intorno ai 1.500
dollari sia quest’anno, che
il prossimo.
L’esperto sottolinea, inoltre, che a lungo termine
l’oro è una difesa contro la
svalutazione delle divise
del G7, dovuta alla forte
espansione monetaria delle
banche centrali.
Anche
A
h le
l altre
lt
commodity soffrono. Le cose non
vanno molto meglio per le
altre commodity: hanno
perso terreno tanto l’argento, quanto il petrolio,
con Goldman Sachs che ha
tagliato il target a tre mesi
per il Brent è stato ridotto da 110 a 100 dollari al
barile, così come quello per
l’intero 2013 (da 110 a 105
dollari), a causa del rallentamento della domanda cinese. La debolezza del
petrolio, in realtà, risponde anche a ragioni strutturali: negli Stati Uniti si
è aperta l’era dello shale
gas: tramite il sistema della fratturazione idraulica
del sottosuolo, le società
del settore sono in grado
di sfruttare nuove aree
rocciose estraendo molecole di petrolio dallo scisto.
Questi sviluppi hanno dato
grande impulso alla produzione di greggio negli Stati
Uniti, passata negli ultimi
12 mesi da poco meno di 6
milioni a oltre 7 milioni di
barili al giorno. Tanto che
l’Arabia Saudita vede uno
scenario al 202 in cui, nella migliore delle ipotesi, il
suo export nel settore resterà stabile.
Quanto ai piccoli risparmiatori, possono prendere
posizione sia acquistando
titoli di società specializzate in questi comparti, sia
attraverso fondi comuni o
Etc (variante degli Etf che
hanno le commodity come
sottostanti) che investono
su un paniere diversificato
di materie prime o su un
singolo comparto (ad esempio energia, metalli preziosi
e industriali e così via). Ve
ne sono alcuni che hanno
un sottostante fisico (come
nel caso dei lingotti d’oro)
e altri che invece sono costruzioni finanziarie. Tutti
aspetti da ponderare con
attenzione quando ci si approccia alla scelta.
Va comunque ricordato
che le materie prime non
sono adatte a chi investe
con ottica di breve periodo,
data la loro tradizionale volatilità. Mentre in un’ottica
di lungo termine possono
rivelarsi molto utili per aumentare la diversificazione
di portafoglio, grazie anche
alla loro bassa correlazione rispetto ad altre asset
class.
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Eurozona, incertezza fino a settembre
Un moderato ottimismo sul futuro dei
mercati finanziari viene espresso da
Convinctions Asset Management, che
in ogni caso sottolinea come il fulcro
delle tensioni continui a essere nell’Eurozona. I gestori
partono dalle politiche accomodanti
di molte banche
centrali (prima
quella statunitense, quindi la giapponese e la britannica) per poi
chiedersi quando
toccherà alla Bce
abbandonare il
focus tradizionale
sulla sola inflazione per provare a facilitare la ripresa nel
Vecchio continente.
La soluzione non dovrebbe comunque
arrivare a breve secondo Convinctions,
quanto meno non prima di settembre,
quando sono previste le elezioni in
Germania: la coalizione che fa capo
ad Angela Merkel, infatti, non ha intenzione di dare segnali di cedimento
al proprio elettorale sul versante del
rigore nei confronti dei partner europei meno virtuosi. Dall’autunno in poi,
comunque, il processo di integrazione
dovrebbe conoscere un’accelerazione, a
cominciare dal nodo irrisolto dell’unione bancaria: l’unificazione dei controlli,
quanto meno nelle intenzioni, dovrebbe rassicurare i mercati sulla maggiore
solidità raggiunta
dal sistema finanziario dell’Eurozona, aiutandolo
così a superare le
difficoltà emerse
negli ultimi due
anni.
In ogni caso, di
positivo c’è che gli
Stati Uniti hanno
ripreso a correre,
come dimostrano
non solo i dati sul
mercato immobiliare, ma anche quelli
relativi ai consumi, agli investimenti e
all’occupazione: un concorso di fattori
che sta riportando l’America al ruolo
tradizionale di locomotiva dell’economia mondiale, senza che all’orizzonte
emergano possibili bolle. Gli analisti
sottolineano, inoltre, il ritorno dei mercati emergenti, che non presentano più
rischi elevati sul fronte inflazionistico
e hanno ripreso a crescere in maniera
sostenuta, soprattutto grazie al buon
andamento dei consumi interni.
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Lunedì 13 Maggio 2013
FISCO
7
Inversione di rotta nelle politiche per il settore. Soddisfazione da Ucina e Assomarinas
Nautica, fisco più incoraggiante
Tra i punti a favore: noleggio occasionale e redditometro
DI
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I
Pagina a cura
VALERIO STROPPA
l fisco va in soccorso della
nautica. Dopo aver contribuito ad affondare un
settore già in difficoltà
per la crisi economica, negli
ultimi mesi di governo Monti
sono state introdotte diverse
misure per incentivare yacht e
imbarcazioni da diporto: dalla
razionalizzazione dei controlli
in mare alla semplificazione
della procedura per vendere
all’estero la propria barca, senza tralasciare il redditometro
e la possibilità di noleggiare
occasionalmente l’unità pagando all’erario solo un forfait
del 20% (si veda ItaliaOggi
del 25 aprile 2013). I guai per
il settore sono iniziati a dicembre 2011, quando tra le diverse
misure urgenti per rispondere
all’emergenza finanziaria l’esecutivo ha introdotto anche una
tassa di stazionamento per le
imbarcazioni in sosta nei porti italiani. Subito è scattata la
fuga verso le coste francesi,
spagnole e croate, anche da
parte dei turisti stranieri. La
successiva trasformazione del
prelievo in tassa di possesso
non è riuscita a sanare la situazione: nel 2012 le domande
di ormeggi stanziali e in transito rispetto al 2011 sono calate rispettivamente del 20% e
del 50%, trascinando a cascata
anche il crollo della vendita dei
carburanti (-40%), delle manutenzioni e delle attrezzature e
servizi portuali (-35%).
«Il governo tecnico non aveva capito che andando a colpire così pesantemente il nostro
comparto con un’ingiusta tassa
di stazionamento avrebbe perso molto più di quanto avrebbe
ipoteticamente incassato dalla tassazione», spiega Anton
Francesco Albertoni, presidente Ucina (Unione nazionale
cantieri e industrie nautiche).
«Quell’errore madornale tuttavia ci ha messo in condizione di
aver una sorta di “credito” da
spendere nei confronti del governo. E devo dire che sia l’ex
ministro Passera sia l’ex viceministro Ciaccia hanno ascoltato le nostre esigenze, con risposte concrete che ridanno un
po’ di ossigeno al settore». Pure
il nuovo redditometro si è rivelato meno severo di quello del
’92. «È stato un salto prima di
tutto culturale», commenta Roberto Perocchio, presidente
di Assomarinas, l’associazione
italiana porti turistici, «prima
c’era un’iniqua penalizzazione
tale per cui i soldi spesi per una
barca assumevano un peso in
termini di reddito presunto nvolte superiore rispetto all’acquisto di una seconda casa o
un camper. L’emanazione del
dm ha tranquillizzato anche
chi, pur avendone la disponibilità, preferiva non comprare
per paura del redditometro.
Restano alcune possibili mi-
gliorie al meccanismo, che per
esempio presenta divari nei costi di esercizio tra area tirrenica e quella adriatica». Un’altra
vittoria degli operatori è stato
il riconoscimento della tassazione sostitutiva del 20% sui
noleggi occasionali. «Per le case
esiste la cedolare secca, mentre per la nautica i proventi
andavano tassati con aliquota
progressiva, spesso superiore
al 40%», osserva Albertoni,
«d’ora in avanti non sarà più
così. Tuttavia il limite annuale dei 30 mila euro andrebbe
eliminato e sostituito con un
limite temporale per definire
l’occasionalità (per esempio 60
giorni in un anno). D’altronde
più denaro gira e più lo stato ci
guadagna: per questo è meglio
rimuovere i vincoli economici».
Allo stesso modo è apprezzata dal comparto l’eliminazione del nullaosta preventivo
dell’Agenzia delle entrate per
cedere l’imbarcazione a un soggetto estero. «Altra anomalia
tutta italiana», chiosa il presidente Ucina, «finora le norme
equiparavano la vendita a un
non residente alla dismissione
di bandiera di una nave mercantile, con un iter burocratico infinito. In momenti come
questo trovare un acquirente
dell’usato è già raro, se poi lo
si fa aspettare mesi in attesa
delle autorizzazioni…».
Insomma, a livello fiscale
sono stati fatti passi importanti. Ma non basta. «Siamo
ancora nel pieno della crisi di
fiducia, oltre che finanziaria»,
conclude Perocchio, «la spesa
per le vacanze è prudente perché i consumatori non sanno
cosa aspettarsi. Servono rapidi
e chiari segnali di tenuta del
sistema. Con fatica negli anni
siamo riusciti a massificare la
nautica, trasformandolo da fenomeno di élite a fenomeno di costume. La maggioranza dei turisti
nautici sono famiglie
normali, che scelgono la barca rispetto ad altre forme
di villeggiatura. Il
governo Letta deve
puntare sul turismo
come motore della
ripresa».
Le misure fiscali salva-nautica
Redditometro
Il nuovo redditometro (dm 24 dicembre 2012) non
prevede più coeficienti che moltiplicano il valore forfetariamente presunto dell’unità da diporto, previsti
invece nel vecchio meccanismo sintetico del ’92.
Pertanto il valore di acquisto della barca peserà come
la spesa effettuata per un immobile
Bollino blu
Con provvedimento del ministero delle infrastrutture
e dei trasporti è stato previsto un attestato di veriica
costituito da un bollino adesivo da applicare sulla barca
dopo il primo controllo. Ciò impedirà la duplicazione
dei controlli in mare, soprattutto durante la stagione
estiva
Noleggio occasionale
Con il dm 26 febbraio 2013, pubblicato sulla G.U. n.
88 del 15 aprile 2013, è stata prevista una tassazione
sostitutiva del 20% per l’attività di noleggio di imbarcazioni svolta occasionalmente (ino a un massimo di
ricavi pari a 30 mila euro annui)
Vendite all’estero
Una circolare del ministero dei trasporti ha sempliicato
la procedura per la cessione all’estero di un’imbarcazione: la vendita non richiede più il nullaosta preventivo
dell’Agenzia delle entrate, facendo risparmiare così al
cedente mesi di attesa
Countdown per immatricolazioni online
Vedrà la luce entro l’anno il sistema
telematico centrale della nautica da diporto. L’auspicio degli operatori è quello
di poter immatricolare la prima imbarcazione online in occasione del salone di
Genova, in programma a inizio ottobre.
L’istituzione del registro informatico
nazionale è stata prevista dall’articolo
1, comma 217, della legge n. 228/2012. Il
termine fissato dalla manovra di stabilità
è il 30 giugno 2013, ma è probabile che si
vada oltre di qualche mese. L’attuazione
dovrà avvenire con un dpr. Il registro sarà
gestito dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dipartimento
per i trasporti, la navigazione e
i sistemi informativi statistici.
Il sistema includerà due sezioni:
l’archivio telematico centrale e lo
sportello telematico del diportista. Il primo costituisce la banca dati nella quale confluiscono
tutte le informazioni di carattere
tecnico, giuridico-amministrativo
e di conservatoria inerenti le navi
e le imbarcazioni da diporto: un «gemello»
di ciò che il Pra rappresenta per il settore
automobilistico. Lo sportello telematico
del diportista, invece, servirà per espletare gli adempimenti connessi all’iscrizione
e all’abilitazione alla navigazione delle
unità da diporto.
La nascita del sistema telematico è auspicata dalle associazioni di categoria da
circa 15 anni: sia perché modernizza una
serie di archivi che a tutt’oggi vengono aggiornati manualmente, sia perché consente di ridurre l’effettuazioni di controlli
random da parte delle diverse autorità,
spesso ridondanti e
in molti casi volti a
ottenere informazioni già in possesso delle amministrazioni.
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Roberto Perocchio
Anton Francesco Albertoni
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8
Lunedì 13 Maggio 2013
FISCO
Come funziona l’agevolazione fiscale per gli acquisti personali dei viaggiatori
Shopping senza Iva per turisti
extra Ue. Il sistema è a due vie
Pagine a cura
FRANCO RICCA
DI
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L
o shopping dei turisti
extracomunitari dribbla
l’Iva. I prodotti acquistati per uso personale dai
viaggiatori e destinati al consumo fuori dell’Ue sono, infatti, «esentati» dall’imposta.
Il beneficio fiscale può essere
riconosciuto dal negoziante
direttamente nella fattura di
vendita (sistema dello sgravio), oppure successivamente
alla presentazione della prova
doganale dell’esportazione (sistema del rimborso). Questo
secondo sistema è preferibile
se chi vende non vuole correre
rischi. Vediamo come funziona
la detassazione.
La disciplina normativa. In base all’art. 147 della
direttiva 2006/112/Ce del 28
novembre 2006 (direttiva Iva),
possono essere effettuate senza
pagamento dell’Iva le cessioni
a soggetti domiciliati o residenti fuori dell’Ue, aventi per og-
getto beni per un importo complessivo, Iva inclusa, superiore
a 154,94 euro, destinati all’uso
personale o familiare, da trasportarsi fuori del territorio
doganale dell’Ue nei bagagli
personali del viaggiatore.
La norma comunitaria è
recepita dall’art. 38-quater
del dpr 633/72, che prevede,
come accennato, due modalità
alternative per l’agevolazione
fiscale: quella del primo comma, che consente al venditore
di effettuare l’operazione senza
addebitare l’imposta in fattura; quella del secondo comma,
che prevede, invece, il successivo rimborso al viaggiatore
dell’imposta addebitata nella
fattura, in seguito alla presentazione della documentazione
attestante l’uscita dei beni dal
territorio comunitario.
Com’è intuibile, per il funzionamento del meccanismo è in
ogni caso indispensabile che la
vendita sia documentata dalla
fattura.
Destinatari dell’agevolazio-
Importi minimi o bagagli:
i limiti della franchigia
Ulteriore condizione per applicare l’agevolazione è che
l’importo minimo degli acquisti effettuati presso uno
stesso punto vendita e risultanti da un’unica fattura
sia superiore a 154,94 euro. Come espressamente precisato dalla norma, questo importo si assume al lordo
dell’imposta, di modo che l’acquirente è in grado di sapere immediatamente, senza dover effettuare calcoli di
sorta, se può fruire oppure no della franchigia. Infine,
l’agevolazione riguarda i beni che siano trasportati «nei
bagagli personali» del viaggiatore, locuzione che designa in prima battuta il bagaglio imbarcato al seguito del
passeggero. Con la circolare n. 280 del 3 dicembre 1998,
l’amministrazione doganale si è pronunciata in merito
alla possibilità di ammettere al beneficio anche i beni
che non vengono trasportati direttamente nel bagaglio
a seguito del passeggero, ma separatamente. Frequentemente, infatti, accade che i beni non possano essere
collocati nei bagagli personali del viaggiatore e debbano
essere inoltrati presso il domicilio estero del proprietario attraverso il sistema della spedizione come «bagaglio
non accompagnato». Tale definizione identifica i beni
personali che il viaggiatore affida alla compagnia aerea
per la spedizione a destinazione, e il cui ritiro avviene
presso l’aerostazione arrivi merci. Al riguardo, l’amministrazione ha espresso l’avviso che anche al bagaglio
non accompagnato possa essere attribuito il carattere
personale richiesto quale condizione per l’applicazione
delle disposizioni dell’art. 38-quater. D’altronde, la stessa
amministrazione ha precisato che la locuzione «beni destinati all’uso personale o familiare» deve essere intesa
nell’accezione più ampia, e ha indicato a titolo esemplificativo beni che, per loro stessa natura e caratteristiche
morfologiche, difficilmente potrebbero essere trasportati
nei bagagli a mano o in quelli appresso, quali piccoli mobili, computer, apparecchi radio televisivi. Con la circolare
n. 171 del 3 agosto 1999 è stato poi precisato che, relativamente al bagaglio non accompagnato, l’agevolazione
dovrà essere circoscritta alle ipotesi in cui i viaggiatori
residenti o domiciliati fuori dell’Ue lascino l’Italia «con
diretto scalo nel proprio stato di appartenenza». Con la
successiva circolare n. 4 dell’11 febbraio 2004, tuttavia,
sono state fornite indicazioni in merito ai viaggi diretti
all’estero con scalo nell’Ue, a fronte di un unico biglietto
e doppia carta d’imbarco, c.d. «through check in» .
ne fiscale sono i viaggiatori
che hanno il domicilio oppure
la residenza in un paese extracomunitario, mentre non è rilevante la cittadinanza (che può
dunque essere anche italiana).
L’amministrazione finanziaria
ha precisato che la disposizione è applicabile anche a favore
dei soggetti aventi residenza o
domicilio nei seguenti territori
fiscalmente esclusi dall’Ue ai
sensi dell’articolo 7, comma 1,
del dpr 633/72 e dell’art. 6 della
citata direttiva 112 del 2006:
- i comuni di Livigno e Campione d’Italia;
- il Monte Athos (Grecia);
- l’isola di Helgoland e il
territorio di Busingen (Germania);
- i dipartimenti francesi d’oltremare (Guadalupa, Guaina,
Martinica e Riunione);
- Ceuta, Melilla e le isole Canarie (Spagna);
- isole Aland (Finlandia);
- isole anglo-normanne, note
anche come «isole del canale», e
Gibilterra (Regno Unito).
Con sentenza C-181/97 del
28 gennaio 1999 la Corte di
giustizia ha chiarito che si intendono escluse dal territorio
comunitario anche le Antille
Olandesi. È opportuno ricordare che si considerano invece
territorio dell’Ue ai fini dell’Iva:
il principato di Monaco, l’Isola
di Man, le zone di sovranità
del Regno Unito di Akrotiri e
Dhekelia.
La residenza o il domicilio
extracomunitario del viaggiatore devono risultare dal passaporto o documento equivalente, che deve essere esibito al
venditore al momento dell’acquisto (anche se l’annotazione
degli estremi del documento
in tale momento non è più richiesta).
L’agevolazione fiscale riguarda i beni destinati all’uso
personale o familiare del viaggiatore, che vengano trasportati fuori del territorio doganale
dell’Ue nei bagagli personali;
se invece i beni sono inviati
all’estero a cura del venditore,
quest’ultimo dovrà procedere
all’espletamento delle formalità doganali, con applicazione
del regime di non imponibilità
dell’art. 8 del dpr 633/72.
L’amministrazione finanziaria ha fornito un elenco
esemplificativo dei beni rientranti nella definizione (si veda
tabella nella pagina a fianco),
chiarendo che l’espressione
«uso personale o familiare» è
da intendersi in senso ampio,
per cui devono ritenersi inclusi
anche i beni a uso non esclusivamente personale del viaggiatore, ma di eventuali suoi
familiari non viaggiatori. Tenendo conto che l’elencazione
ha carattere esemplificativo,
l’amministrazione ha suggerito, quale principio utile alla
soluzione dei casi dubbi, di
tenere conto della circostanza che, per poter usufruire
dell’agevolazione, i beni devono
comunque essere privi, in via
generale, di qualsiasi interesse
commerciale (circolare n. 145
del 10 giugno 1998).
Le cessioni non imponibili pari non sono
Il regime previsto dall’art. 38-quater,
nonostante l’affi nità dell’operazione
con l’esportazione a cura del cessionario di cui all’art. 8, primo comma, lett.
b), non è equiparato a quello delle cessioni non imponibili.
Quanto alle somiglianze, va osservato che, sebbene non sia espressamente
previsto nell’art. 19, anche le operazioni dell’art. 38-quater conferiscono al cedente il diritto alla detrazione dell’Iva
a monte, per cui sono totalmente detassate. Ciò è confermato dall’art. 34,
comma 9, che menziona le operazioni
in esame fra quelle per le quali il produttore agricolo in regime speciale ha
diritto alla detrazione o al rimborso
della cosiddetta «Iva teorica», ossia
dell’imposta, calcolata con le percentuali compensative previste per i prodotti della prima parte della tabella A,
che sarebbe applicabile se l’operazione
fosse imponibile.
Riguardo alle differenze, invece, le
cessioni di cui all’art. 38-quater, come
emerge dalle istruzioni ufficiali dei
modelli di dichiarazione e di rimborso,
non concorrono alla determinazione
dello status di esportatore abituale e
alla formazione del plafond, né alla verifica del presupposto per il diritto al
rimborso annuale e infrannuale. In sede
di dichiarazione annuale, tali cessioni
vanno comprese fra le «altre operazioni
non imponibili» del rigo VE32.
• Procedura di regolarizzazione
delle operazioni. Secondo le istruzioni di compilazione della dichiarazione
annuale, le cessioni effettuate ai sensi
dell’art. 38-quater vanno riportate nella dichiarazione così come sono state
fatturate originariamente, e dunque:
- le cessioni effettuate con l’addebito
dell’imposta ai sensi del secondo comma, vanno indicate tra le operazioni im-
ponibili della sezione 2, nel rigo corrispondente all’aliquota applicata,
- quelle effettuate senza addebito
dell’imposta ai sensi del primo comma,
vanno indicate tra le «altre operazioni non imponibili» nel rigo VE32 della
sezione 3.
Di conseguenza, le eventuali operazioni successivamente intervenute al
fine di restituire o addebitare l’imposta,
devono essere dichiarate quali variazioni d’imposta, nell’apposito rigo del
quadro VE.
In ordine alle successive variazioni
del trattamento fiscale, nelle istruzioni viene precisato che le cessioni effettuate con applicazione dell’Iva vanno
dichiarate come operazioni imponibili
nella sezione 2 del quadro VE, fermo
restando che:
- se il cliente abbia restituito nel corso dello stesso anno, nei termini previsti dall’articolo 38-quater, la fattura
vistata dall’uffi cio doganale di uscita
dall’Ue, il cedente procede allo storno
dell’imposta restituita al cliente e inclusa nell’imposta a debito indicata nella colonna 2 dei righi da VE20 a VE22,
evidenziando una corrispondente variazione in diminuzione dell’Iva dovuta nel
rigo VE24;
- se la fattura vistata dalla dogana è
restituita dopo il 31 dicembre, la predetta variazione in diminuzione dovrà
essere indicata nella dichiarazione relativa all’anno successivo.
Le cessioni effettuate senza addebito
dell’imposta, invece, vanno evidenziate
in ogni caso nella sezione 3, rigo VE32,
riportando l’eventuale tributo addebitato successivamente nel rigo VE24
della dichiarazione relativa allo stesso periodo d’imposta oppure di quella
dell’anno successivo, secondo il medesimo criterio temporale.
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Lunedì 13 Maggio 2013
FISCO
9
Scelta tra sgravio o rimborso
I
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l beneficio fiscale, come
detto, può essere fruito
con due modalità alternative.
Lo sgravio. La prima modalità è immediata e diretta,
in quanto consiste nella non
applicazione dell’imposta
al momento della vendita.
In pratica, il commerciante emette la fattura senza
addebitare l’Iva, richiamando quale titolo e norma di
«esenzione» (in senso lato)
il primo comma dell’articolo
38-quater. Il viaggiatore, entro il quarto mese successivo
all’effettuazione dell’operazione, dovrà restituire al
negoziante la fattura contenente l’apposizione del visto
di uscita da parte dell’ufficio
doganale dello stato membro
dal quale i beni lasciano il
territorio dell’Ue, nonché gli
estremi del passaporto, o altro documento equipollente,
del viaggiatore. Qualora nel
suddetto termine il negoziante non entri in possesso della
fattura debitamente vistata
e annotata, ha trenta giorni
di tempo per regolarizzare la
vendita attraverso l’emissione e registrazione di una nota
di variazione con l’addebito
dell’Iva ai sensi dell’art. 26,
dpr n. 633/72. Per esempio,
se la vendita è effettuata il
5 giugno 2013, l’esportazione
del bene dovrà avvenire entro il successivo 30 settembre
(terzo mese successivo a quello di effettuazione) e la fattura di vendita vistata dall’ufficio doganale dovrà pervenire
al cedente entro il 31 ottobre
(quarto mese successivo).
In mancanza di ricezione
della fattura nel detto termine, la regolarizzazione
dell’operazione, senza appli-
cazione di sanzioni, dovrà avvenire entro il 30 novembre;
in caso di violazione il cedente è punito con la sanzione
dal 50 al 100% dell’imposta
non applicata, fermo restando l’obbligo di pagamento
dell’imposta stessa e degli
interessi.
Il negoziante che decide di
operare con questa modalità,
evidentemente, assume il
rischio di sopportare l’onere
dell’Iva nel caso in cui la procedura non venga completata
correttamente, per esempio
perché l’acquirente non restituisce la fattura vistata nel
termine di legge.
Il rimborso. La seconda
modalità, generalmente privilegiata in quanto evita il
rischio appena evidenziato, è
quella del rimborso, ai sensi
del secondo comma dell’art.
38-quater.
In questo caso il negoziante emette fattura con regolare
addebito dell’Iva nei confronti del viaggiatore, il quale, se
vuole ottenere il rimborso
dell’imposta, deve restituire
al negoziante, entro il quarto
mese successivo a quello di
effettuazione dell’operazione, l’esemplare della fattura
recante il visto uscire dal
territorio doganale dell’Ue.
Ricevuta la fattura vistata, il
cedente provvederà a rimborsare direttamente al viaggiatore straniero l’imposta, che
recupererà poi nei confronti
dell’erario annotando nella
contabilità Iva una variazione a proprio credito. Il sistema del rimborso è quello più
utilizzato anche grazie all’attività delle società di intermediazione che provvedono esse
stesse a rimborsare l’imposta
al turista, acquistando il rela-
tivo credito nei confronti del
negoziante.
Per l’acquisto del credito
Iva dei viaggiatori stranieri,
queste società riconoscono
al negoziante un compenso
che, a seconda degli obblighi
contrattuali convenuti, può
riferirsi a un’intermediazione creditizia esente, oppure a
un’attività promozionale soggetta al tributo. La questione
è stata affrontata dall’agenzia delle entrate con la risoluzione n. 193 del 6 ottobre
2003. Premesso di avere già
precisato, con risoluzione n.
168/2000, che se la società richiede al negoziante servizi di
pubblicità e propaganda della
propria attività, il compenso
che gli riconosce è imponibile, l’agenzia ha chiarito che,
in presenza di un contratto
di associazione in partecipazione, occorre distinguere:
il compenso è imponibile se
l’apporto del negoziante è costituito da prestazioni di servizi, mentre è escluso dalla
sfera impositiva se l’apporto è
costituito, invece, da capitale.
Per il caso in cui il negoziante
intervenga attivamente nella
cessione del credito del viaggiatore alla società, è stato
chiarito che il compenso è
esente ai sensi dell’art. 10, n.
9), del dpr 633/72, in quanto
afferente ad attività di intermediazione nella negoziazione di crediti.
Con la risoluzione n.
193/2003 l’agenzia ha confermato tale ultima indicazione,
precisando che l’esenzione
dell’intermediazione non contrasta con l’eventuale, diverso
regime applicabile all’operazione «intermediata», ossia
alla cessione del credito. Difatti, qualora la cessione del
credito debba considerarsi
Alcuni beni agevolabili
•
abbigliamento, calzature, pelletterie e accessori
•
piccoli mobili, oggetto di arredamento e di uso domestico
•
articoli sportivi
•
oggetti di oreiceria e gioielleria
•
apparecchi radio-televisivi ed accessori
•
alimentari
•
giocattoli
•
computer e accessori
•
strumenti e accessori musicali
•
apparecchi di telefonia
•
cosmetici
•
accessori per autoveicoli
•
prodotti alcolici e vitivinicoli
un’operazione
non imponibi’
i
i
ibi
le ai sensi dell’art. 9, n. 12)
(ora operazione esente con diritto alla detrazione ai sensi
dell’art. 19, comma 3, lett. abis), in quanto effettuata nei
confronti di soggetti residenti
fuori dell’Ue, tale trattamento non si estende alla prestazione di intermediazione, che
resta comunque esente senza
diritto a detrazione.
In conclusione, non è possibile ricondurre il compenso
erogato dalle società di «tax
free shopping» ai negozianti
a un trattamento univoco agli
effetti dell’Iva, occorrendo verificare caso per caso la natura delle obbligazioni assunte
dall’esercente:
- se il negoziante svolge
un’attività di pubblicità e
propaganda del nome e dei
servizi della società, il compenso dovrà essere assoggettato all’Iva;
- se i servizi
i i sono prestati
t ti
nell’ambito di un contratto
di associazione in partecipazione, l’utile corrisposto al
negoziante associato è, ugualmente, soggetto all’Iva;
- se il negoziante si limita ad
apportare capitale nel rapporto di associazione in partecipazione, l’utile è fuori del campo
di applicazione dell’Iva, mentre il contratto dovrà scontare
l’imposta di registro;
- se, infine, il negoziante
svolge un’attività di intermediazione nella cessione del
credito dal viaggiatore alla
società, il compenso è esente
da Iva ai sensi dell’art. 10. In
quest’ultimo caso, la risoluzione puntualizza che, in presenza di operazioni esenti, il
negoziante dovrà tenere conto
del meccanismo di indetraibilità previsto dagli articoli 19
e 19-bis del dpr 633/72.
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L’uscita dei beni dall’Ue entro il termine dei tre mesi
L’uscita dei beni dal territorio
dell’Ue deve avvenire, come detto,
entro il terzo mese successivo a
quello di effettuazione dell’operazione e deve essere attestata dal
visto sulla fattura, apposto dall’ufficio doganale dello stato membro
di uscita dall’Ue. L’amministrazione
finanziaria ha ritenuto necessario
che la fattura venga vistata esclusivamente dall’ufficio doganale nazionale o di altro stato membro, non
essendo possibile riconoscere validità ai visti apposti da altre autorità o
organismi, per esempio la dogana di
importazione, consolati, ambasciate
italiane all’estero ecc.
Unico biglietto e doppia carta d’imbarco
Con la circolare 4 dell’11 febbraio
2004, l’agenzia delle dogane ha esaminato la questione dell’applicazione del beneficio fiscale nel caso di
viaggiatori muniti di unico biglietto
di viaggio con destinazione finale
paesi terzi e di doppia carta di imbarco («through check-in»), per verificare se possa considerarsi, in tal
caso, quale ufficio doganale di uscita tenuto ad apporre il visto sulla
fattura di acquisto dei beni l’ufficio doganale nazionale di partenza
presso il quale il viaggiatore effettua
l’unico check-in ricevendo due carte di imbarco, una per il primo volo
nazionale o comunitario e l’altra per
la tratta successiva a destinazione
finale extracomunitaria. Ciò al fine
di superare le difficoltà incontrate
dai viaggiatori per ottenere il «visto
di uscita» dalla dogana aeroportuale
di trasbordo, tenuto conto dei tempi ristretti delle coincidenze tra le
due tratte di volo e del fatto che in
alcuni scali aeroportuali non sono
previsti uffici doganali nelle zone di
transito.
Premesso che, secondo la norma,
ai fini del beneficio fiscale, la prova dell’esportazione è fornita per
mezzo della fattura, o di un documento sostitutivo, su cui sia apposto il visto dell’ufficio doganale di
uscita dall’Ue, l’agenzia ha osservato che occorre considerare che
la ratio della disposizione consiste
nella volontà di agevolare i turisti
stranieri e di introdurre particolari
agevolazioni in uscita dal territorio
doganale comunitario, dietro adeguate garanzie che i beni lascino effettivamente detto territorio e non
vengano, invece, commercializzati al
suo interno. Al fine della corretta in-
dividuazione della dogana di uscita
dal territorio dell’Ue nella particolare ipotesi in esame, pertanto, deve
farsi riferimento sia alle condizioni
che permettono il mantenimento
dello status di «viaggiatore diretto
fuori dall’Ue» in capo al turista in
partenza da un aeroporto nazionale, sia alle condizioni al verificarsi
delle quali un viaggio diretto in un
paese terzo possa considerarsi come
ininterrotto, ancorché frazionato in
due tratte, una delle quali interna al
territorio comunitario.
Su questi aspetti, la commissione
europea, sebbene con riferimento
al diverso caso della possibilità di
effettuare vendite di beni in esenzione da imposte nei «duty-free» a
viaggiatori muniti di biglietto unico
e in possesso del «through check-in»,
aveva riconosciuto che il transito
da aeroporto comunitario, prima di
giungere alla finale destinazione nel
paese terzo, non modifica lo status
di viaggiatore diretto fuori dall’Ue,
lasciando agli stati membri di verificare le condizioni in cui un viaggio
verso un paese terzo possa considerarsi ininterrotto.
Su queste basi, l’agenzia ha pertanto ritenuto che i viaggiatori domi-
ciliati o residenti fuori dal territorio dell’Ue, in possesso di biglietto
aereo unico con destinazione finale
extra Ue e «through check-in», non
perdono il proprio status e possono considerarsi imbarcati, fin dal
primo scalo di partenza, su un volo
da considerarsi ininterrotto, estrinsecandosi operativamente l’ipotesi
configurata in un unico check-in,
all’aeroporto di partenza. Anche
l’agenzia delle entrate, interpellata
al riguardo, ha riconosciuto la legittimità dell’apposizione sulla fattura
del «visto uscire» da parte dell’ufficio doganale sito nell’aeroporto di
partenza. Di conseguenza, qualora il
viaggiatore domiciliato o residente
fuori dall’Ue effettui l’unico checkin con il contestuale rilascio della
doppia carta d’imbarco, una per il
primo volo nazionale o comunitario
e l’altra per la successiva destinazione finale extracomunitaria (es. Catania - Roma - Tokyo, oppure Milano
- Francoforte - Boston), l’ufficio doganale nazionale presso l’aeroporto
di partenza potrà apporre sulla fattura di acquisto dei beni destinati
all’uso personale o familiare del
viaggiatore il visto ai sensi dell’art.
38-quater.
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Lunedì 13 Maggio 2013
FISCO
La Cassazione sull’ediicabilità di terreni con fabbricati rurali destinati alla demolizione
Tassati i ruderi recuperabili
La potenzialità edificatoria rende l’area soggetta a Imu
DI
Pagina a cura
MASSIMILIANO TASINI
S
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ono edifi cabili, e di
conseguenza tassabili, i terreni sui
quali insistono fabbricati rurali destinati alla
demolizione, in relazione ai
quali è consentito il recupero a uso civile. È quanto stabilito nella sentenza 5166
resa dalla quinta sezione
della Corte di cassazione,
dell’1/3/2013.
La fattispecie. Il processo scaturisce da un ricorso
proposto dal ricorrente avverso la sentenza resa da
una Commissione tributaria
regionale che, in accoglimento della tesi dell’amministrazione finanziaria, aveva
qualificato come edificabile
un terreno pervenuto in
successione e successivamente ceduto. Tale terreno
costituiva un corpo unico
sul quale a suo tempo erano
stati eretti fabbricati rurali
destinati però a essere demoliti per poi erigere nuovi
fabbricati, ma a uso di civile
abitazione.
Peraltro, solo su una parte
del terreno potevano essere
costruiti i nuovi fabbricati; il
che ha indotto il contribuente a prospettare due distinti
e graduati motivi di ricorso,
Norme e giurisprudenza
Nozione di ediicabilità
Di diritto
Di fatto
Normativa di riferimento Art. 67 Testo unico delle imposte sui redditi
Art. 2, dlgs 504/1992 (disciplina Ici)
Art. 36, comma 2, dlgs 223/2006
Principali sentenze
il primo attinente alla tassabilità della fattispecie, il secondo volto a eventualmente
ridimensionare la quota di
plusvalenza tassabile in proporzione alla quota-parte di
terreno sul quale, appunto,
venivano eretti i detti fabbricati civili.
La sentenza. La sentenza, confermando la pronuncia di secondo grado, ritiene che il terreno oggetto di
compravendita sia da qualificare come edificabile, da
qui la ritenuta tassabilità
dello stesso. Ma precisa che
nemmeno la domanda subordinata può essere accolta,
Cass. 14/11/2012 n. 19851 Ici
Cass. 19/09/2012 n. 15792 Registro
Cass. 29/10/2010 n. 22128 Ici
Cass. 16/11/2012 n. 20137 Imposte dirette
Cass. 19/11/2012 n. 20252 Imposte dirette
in quanto il giudice
giudice, avendo
qualificato la complessiva
operazione come «unitaria»,
ha individuato un criterio
che, a monte, non consente
di frazionare la vendita in
due operazioni autonome
(cessione di terreno agricolo; cessione di terreno edificabile).
La Corte in motivazione
fa riferimento a precedenti
pronunce che, seppur relative al medesimo tema, affrontavano la questione con
un diverso angolo visuale.
Vediamo perché.
Si legge nella sentenza
che ai fini della determinazione della base imponibile,
evidentemente agli effetti
delle imposte dirette, e dunque, per quanto qui interessa, con riguardo all’art. 67
Tuir, che disciplina i redditi
diversi, la nozione di area
edificabile racchiude le due
sub-specie di:
- Area edificabile di diritto.
- Area edificabile di fatto.
La prima è evidentemente
quella così qualificata in un
piano urbanistico, mentre
la seconda è quella edificabile nel senso che, pur non
essendo urbanisticamente
qualificata come edificabile, lo è di fatto in quanto
potenzialmente tale anche
al di fuori di una previsione
programmatica. Sul punto
la sentenza parla espressamente di edificabilità non
programmata, o fatturale, o
potenziale.
Ma in concreto? La sentenza individua alcuni elementi
che sono sintomatici di tale
edificabilità «fattuale»:
- vicinanza al centro abitato;
- sviluppo edilizio raggiunto dalle zone adiacenti;
- esistenza di servizi pubblici essenziali;
- presenza di opere di urbanizzazione primaria;
- collegamento con i centri
urbani già organizzati;
- in via residuale, esistenza di «qualsiasi altro
elemento, obiettivo di incidenza sulla destinazione
urbanistica».
La sentenza poi prosegue
richiamando la nozione di
edificabilità racchiusa nella
disciplina dell’Ici e dell’indennità di espropriazione:
anche tali provvedimenti
richiamano una nozione di
edificabilità di fatto: elemento che finisce per divenire situazione giuridica
oggettiva nella quale può
venirsi a trovare un bene
immobile e che influisce sul
suo valore.
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L’elemento fattuale
prende il sopravvento
Conta l’indennità
di esproprio
Plusvalenze
non tassate
Nell’interpretazione della Suprema corte di cassazione sta prevalendo
una nozione di terreno edificabile che non solo prende atto della definizione data dal legislatore (e interpretata dallo stesso legislatore),
bensì dà rilievo a ogni elemento fattuale (e obiettivo) che possa far
ritenere sussistente il terreno medesimo edificabile.
Il passaggio interpretativo non è di scarso rilievo.
Se per esempio prendiamo a riferimento la sentenza Cass. 28 maggio
2010 n. 13135, già dalla massima percepiamo una differente impostazione. La Corte, infatti, in tale occasione ha avuto modo di precisare come per effetto dell’entrata in vigore dell’art. 36, comma 2
dl 223/2006 (la norma interpretativa sopra citata), l’edificabilità di
un’area deve essere desunta dalla qualificazione a essa attribuita nello
strumento generale adottato dal comune (piano regolatore, ovvero,
come nella specie, programma di fabbricazione ad esso equivalente),
indipendentemente dalla sua approvazione da parte della regione e
dall’adozione di strumenti urbanistici attuativi.
Dunque una nozione che risponde alla scelta di qualificare come edificabile un terreno anche laddove il procedimento amministrativo
sotteso al rendere «effettivamente edificabile» l’area non è ancora
completato.
Questa tesi è stata peraltro confermata nella più recente sentenza
Cass. 19 settembre 2012 n. 15792 nella quale la Corte ha ritenuto che
l’inizio del procedimento di trasformazione urbanistica è sufficiente a
far lievitare il valore venale dell’immobile, senza che assumano rilievo
eventuali vicende successive incidenti sulla sua edificabilità, quali la
mancata approvazione o la modificazione dello strumento urbanistico,
in quanto la valutazione del bene deve essere compiuta in riferimento
al momento del suo trasferimento, che costituisce il fatto imponibile,
avente carattere istantaneo.
La nozione di edificabilità ora percorsa dalla Corte va al di là di questo ragionamento, valorizzando una serie di circostanze (appunto
fattuali) che però rischiano di introdurre un’area grigia difficilmente
individuabile nelle sue reali dimensioni; è infatti agevole rilevare come
l’edificabilità diviene una caratteristica che dipende da un apprezzamento di fatto, e che in quanto tale è insuscettibile di apprezzamento
in sede di legittimità se congruamente motivato.
Per area fabbricabile si intende quella utilizzabile a scopo edificatorio in
base agli strumenti urbanistici generali o attuativi, ovvero in base alle
possibilità effettive di edificazione
determinate secondo i criteri previsti
agli effetti dell’indennità di espropriazione per pubblica utilità: così l’art. 2
del dlgs n. 504/1992.
Con specifico riguardo agli espropri
dispone l’art. 37 del dpr 327/2001, che
al suo terzo comma stabilisce che «si
considerano le possibilità legali ed effettive e di edificazione, esistenti al
momento dell’emanazione del decreto
di esproprio o dell’accordo di cessione.
In ogni caso si esclude il rilievo di costruzioni realizzate abusivamente».
Per completare il quadro interpretativo va anche citato l’art. 36 del dl
223/2006, secondo cui «un’area è da
considerare fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo
strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente dall’approvazione della regione e
dell’adozione di strumenti attuativi
del medesimo».
Tale norma di matrice chiaramente
interpretativa, e dunque valevole anche per il passato, fornisce in sostanza
una nozione uniforme di edificabilità
valida agli effetti delle imposte indirette (Iva e indirette minori, quali l’imposta di registro), delle imposte dirette
e dell’Ici.
La Corte di cassazione con l’ordinanza
20252/2012 ha precisato che, diversamente
da quanto ritenuto dal
giudice di merito, «non
è tassabile agli effetti
delle imposte dirette la
plusvalenza realizzata
da una persona fisica
in conseguenza della
cessione di terreni vincolati a scopi pubblicistici che comportino
l’edificazione esclusivamente da parte di un
soggetto ben determinato e legittimato ad
acquisire l’area attraverso l’esproprio. Ciò
nella considerazione
che l’edificabilità non
determina un maggior
reddito commerciale
dell’area in questione».
Il caso riguardava la plusvalenza sul terreno alienato a un’azienda ospedaliera, secondo i giudici
non è imponibile.
Le sentenze
sul sito www.italiaoggi.it/docio7
098105098108105111103114
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C O N T E N Z I O S O T R I B U TA R I O
Pronuncia della Ctr Lazio sulle società di comodo
Oggetto essenziale
Attività dichiarata non è optional
Pagina a cura
DI BENITO FUOCO
E NICOLA FUOCO
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L’
oggetto sociale indicato sullo statuto non
è un «optional», bensì
un elemento fondamentale la cui inosservanza
comporta delle notevoli implicazioni fiscali; per esempio, lo
stesso risulta essenziale ai fini
dell’applicazione della disciplina delle società di comodo poiché, nel caso in cui la società
svolga, di fatto, un’attività non
conforme a quella descritta
nell’oggetto, non svolgendo al
contempo quella prevista da
statuto, si renderà applicabile
e incontestabile la presunzione di reddito minimo.
Sono le conclusioni che si
traggono dalla lettura della
sentenza n. 37/22/2013 della
Ctr di Lazio, depositata in segreteria il 17 gennaio 2013.
Nel caso trattato, l’Agenzia delle entrate applicava la
disciplina delle società di comodo a una srl del Viterbese,
arrivando a individuare un
reddito minimo congruo alle
attività patrimoniali dell’impresa, ovviamente maggiore
rispetto al dichiarato. La società, di contro, sosteneva di
non aver raggiunto la redditività minima non per volontaria inattività, bensì perché
svolgeva, di fatto, il ruolo di
holding finanziaria, detenendo
le quote di controllo di un’altra società, questa operativa,
che non aveva però distribuito
dividendi (determinando perciò la mancata produzione di
ricavi minimi per la presunta
«capogruppo»). Dopo aver trovato conforto in primo grado,
con accoglimento del ricorso
presentato in Ctp, la posizione della società accertata è
stata completamente rivista
dai giudici regionali che, in
ribaltamento della prima sentenza, hanno accolto l’appello
dell’amministrazione finanziaria. Determinante, ai fini
della decisione, le valutazioni
circa l’oggetto sociale e la sua
mancata attuazione. Infatti,
la società presunta «di comodo», descritta dalla parte come
holding finanziaria, aveva in
realtà nell’oggetto lo svolgi-
mento di attività di commercio di articoli sanitari, stessa
attività svolta dalla società
di cui possedeva le quote di
controllo. «Deve osservarsi»,
si legge nella pronuncia, «che
l’oggetto sociale non è un semplice optional, ma comporta
notevoli implicazioni fiscali e
la corrispondenza tra attività
dichiarata e attività esercitata
costituisce un preciso obbligo
di legge».
Per queste ragioni, la commissione ha ritenuto non meritevole di accoglimento la tesi
della holding finanziaria, poiché l’oggetto sociale prevedeva lo svolgimento di tutt’altra
attività che, non essendo stata
posta in essere, ha legittimato
l’ufficio ad applicare la disciplina delle società di comodo.
La pronuncia interviene anche sul dibattuto tema della
necessità o meno di ricorrere
a interpello disapplicativo,
ritenendo indispensabile la
proposizione della preventiva
istanza da indirizzare all’ufficio delle Entrate competente
per territorio.
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Accertamenti
a uso allargato
Trust, ipocatastali
a misura fissa
L’Agenzia delle entrate può legittimamente utilizzare, per fondare e motivare i propri provvedimenti impositivi,
le risultanze di accertamenti emessi da
altre amministrazioni pubbliche, quale
per esempio l’ufficio del lavoro.
Questo è quanto affermato dalla
Ctr di Campobasso nella sentenza n.
10/04/2013 dello scorso 5 febbraio,
con cui i giudici del capoluogo molisano hanno ribaltato il giudizio di primo
grado, che era stato favorevole al contribuente.
Nel caso trattato, l’Agenzia delle entrate attribuiva utili extra bilancio a
carico di una società del Termolese,
sulla scorta di un verbale redatto dalla Direzione provinciale del lavoro di
Campobasso, che aveva accertato l’utilizzo di lavoratori in nero a carico della
medesima compagine. Il ragionamento
accertativo prendeva le mosse dal fatto che, per pagare i lavoratori in nero,
la società doveva disporre di fondi diversi da quelli dichiarati, insufficienti
allo scopo. In primo grado, la verifica
era stata annullata, stante la non utilizzabilità, per motivare gli atti fiscali,
delle risultanze di accertamenti emessi da un’amministrazione diversa dalla
competente Agenzia delle entrate.
Di diverso tenore la pronuncia d’appello in commento, in cui il collegio
adito concede respiro all’accertamento dell’Ufficio, affermando che «non
opera alcuna preclusione alla utilizzabilità dell’accertamento eseguito da un
Ufficio diverso e dei risultati conseguiti
a seguito di tale accertamento, posto
che sussiste la legittimità degli avvisi
di accertamento emessi dall’amministrazione finanziaria basati in tutto o
in parte sulla documentazione o informative acquisite presso terzi».
Le imposte ipotecaria e catastale, in
sede di costituzione di un trust con
conferimento di immobili, sono sempre dovute in misura fissa. Ciò tenendo
conto del fatto che, con il trust, non
si realizza trasferimento effettivo di
ricchezza. Questo il principio su cui
la Ctr di Milano, nella sentenza n.
54/34/13 dello scorso 11 marzo, ha
fondato la propria decisione favorevole al contribuente, sostenendo che
«ove la movimentazione sia priva di un
trasferimento di titolarità, la remunerazione del movimento viene assunta
attraverso l’applicazione dell’imposta
in misura fissa».
Sulla questione si sono originati
numerosi contenziosi, perché la posizione dell’Agenzia delle entrate è
orientata sull’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale in misura
proporzionale al valore dei beni conferiti. L’Agenzia ritiene, infatti, che ciò
che rilevi sia solo la presenza o meno,
nella singola fattispecie, dell’effetto
traslativo.
Di recente, la Ctp di Latina, nell’ordinanza n. 10/02/13 dello scorso 8 gennaio, aveva assunto pressoché il medesimo orientamento della Ctr Lombardia,
contrario a quello dell’amministrazione, esprimendosi in merito a un trust
sottoposto a condizione sospensiva. Il
trust, osserva il giudice pontino, attribuisce in favore dei beneficiari esclusivamente una posizione qualificabile
come «aspettativa giuridica» (diritto
sottoposto a condizione sospensiva) e
non fa sorgere, al momento della sua
istituzione, alcun arricchimento tassabile in capo agli stessi; circostanza che
si determinerà, infine, solo al momento
in cui il trustee attribuirà il trust fund
ai beneficiari.
Lunedì 13 Maggio 2013
11
BREVI
Accertamento a impresa familiare. In caso di
accertamento in capo a un
contribuente che conduca
l’azienda in regime d’impresa familiare, i maggiori
redditi accertati ricadono
interamente sul titolare se
mancano le dichiarazioni
dei redditi dei compartecipanti, relativamente
all’anno d’imposta accertato. Lo afferma la Ctr di
Palermo nella sentenza n.
34/01/2013 dello scorso
15 febbraio. Nel caso in esame, il contribuente aveva
costituito un’impresa familiare e, dopo aver subito
accertamento, riteneva che
i maggiori redditi accertati
dovessero essere imputati
a tutti i compartecipanti,
proporzionalmente alla
quota di partecipazione
all’impresa familiare. La
Commissione siciliana
smentisce tale assunto e,
ribaltando il primo grado
che era stato favorevole
al contribuente, addebita
tutte le maggiori imposte
al titolare dell’impresa,
riscontrando la mancata
presentazione delle dichiarazioni dei redditi, per
l’anno accertato, da parte
dei compartecipanti.
Notifica a società estinta. Non è valida la notifica
dell’appello eseguita nei
confronti del liquidatore
di una società di capitali
estinta. Con l’estinzione,
infatti, cessa il potere
di rappresentanza e la
conseguente legittimazione del liquidatore. Lo
si legge nella sentenza
n. 23/01/13 della Ctr di
Firenze, in cui i giudici
toscani ritengono, invece,
valida la notifica eseguita nei confronti del socio
presso il proprio domicilio
fiscale e non presso la ex
sede della società.
Giudicato esterno vincolante (anche se il giudice non è d’accordo). Qualora esista una sentenza
passata in giudicato con
presupposti oggettivi comuni a più vertenze (anche
per periodi d’imposta differenti), il giudicato esterno,
tra le stesse parti attrici di
un processo, assume valore
vincolante per il giudice
adito; questo anche nel
caso in cui, afferma la Ctp
di Brindisi nella sentenza
n. 108/02/13, il giudice
si trovi in disaccordo con
quanto stabilito nel giudicato e non condivida
i principi affermati in
quella decisione, in forza
del disposto vincolante stabilito nell’articolo 2909 c.c.
(«l’accertamento contenuto
nella sentenza passata in
giudicato fa stato a ogni
effetto tra le parti»).
Mancato invio della
dichiarazione d’intenti. In
caso di cessioni senza addebito d’Iva, rese in favore
di esportatori abituali, la
mancata trasmissione telematica all’Agenzia delle
entrate della dichiarazione d’intento non comporta
l’applicazione delle sanzioni. Nel caso di specie,
trattato nella sentenza
n. 15/12/13 della Ctp di
Varese, la dichiarazione
d’intenti era effettivamente stata resa dal destinatario e le condizioni per il
mancato addebito dell’Iva
erano tutte sussistenti.
L’omissione contestata al
contribuente dall’Agenzia
erariale consisteva nella
mancata trasmissione
telematica della dichiarazione d’intenti, circostanza che portava all’irrogazione di cospicue sanzioni.
Il provvedimento è stato
annullato dal giudice
tributario di Varese che
ha osservato come, nella
vertenza in oggetto, non
vi fosse stata comunque
sottrazione di materia imponibile per il fisco (l’Iva
non andava effettivamente addebitata) e, quindi,
la mera omissione di una
comunicazione telematica
non potesse comportare
conseguenze così gravi per
il contribuente.
Tempi lunghi per le
tasse auto in Lombardia.
Contrariamente a quanto
ritenuto da gran parte
della giurisprudenza tributaria, la Ctr di Milano
(sentenza n. 56/02/13
del 25 marzo) ha stabilito
che il termine per riscuotere la tassa automobilistica (cosiddetto «bollo
auto») non si prescrive in
tre anni se, nel triennio,
l’amministrazione pubblica notifica regolare
avviso di accertamento
del tributo. La norma di
riferimento è l’articolo 5
del dl 953/82, secondo
cui «l’azione dell’amministrazione finanziaria per
il recupero delle tasse (…)
si prescrive con il decorso
del terzo anno successivo
a quello in cui doveva
essere effettuato il pagamento». La Commissione
meneghina propone una
lettura alternativa della
situazione sostenendo che,
a partire dalla notifi ca
dell’accertamento, inizia
a decorrere un nuovo
termine di prescrizione
di cinque anni, introdotto dalla legge regionale
n. 10/2003, articolo 94,
comma 2 («il diritto alla
riscossione delle somme
dovute alla regione in base
ad atto di accertamento
tributario si prescrive
entro il 31 dicembre del
quinto anno successivo a
quello in cui l’atto è divenuto definitivo»).
I testi integrali delle
sentenze
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12
Lunedì 13 Maggio 2013
VERSO UNICO 2013
Le possibili casistiche sulla nuova tassazione di ediici di pregio e le soluzioni da adottare
Immobili storici al test Unico
Norme di favore azzerate e aggravi nei conti fiscali
DI
Pagina a cura
NORBERTO VILLA
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P
rimo impatto in dich i a r a z i o n e d e l l e
nuove e penalizzanti
regole per gli immobili riconosciuti di interesse
storico e/o artistico. Per la
prima volta gli imponibili
da tassare non sono quelli
(bassi) catastali: è una quota del reddito effettivo che
sconterà l’imposizione.
Prima della novità i proprietari di tali immobili erano soliti trovarsi a che fare
con imposte (sia Irpef che Ici)
di piccolo importo indipendentemente dal pregio del
fabbricato. Ora la situazione
è di molto cambiata e il modello Unico 2013 è il primo
banco di prova delle novità.
Di seguito riepiloghiamo
le possibili casistiche e la
soluzione da adottare per
una corretta redazione di
Unico.
Immobile storico abitazione principale. Prima delle innovazioni tale
immobile non concorreva a
formare né la base imponibile Irpef (o meglio la formava
ma poi tale quota di reddito
era azzerata) e nemmeno la
base imponibile Ici. Il conto
del carico fiscale dell’immobile ogni anno era in sostanza pari a zero. Con le nuove
regole, fermo restando il sostanziale esonero da Irpef, la
proprietà dell’immobile comporta il pagamento dell’Imu
con un aggravio rispetto al
passato. Per effettuare i
calcoli occorre individuare la rendita dell’immobile, rivalutarla del 5% e poi
individuare il valore Imu
dell’immobile applicando i
coeffi cienti previsti e riducendo alla metà il risultato.
L’esempio
Alfa srl è proprietaria di un immobile di civile abitazione concesso in locazione. Il
canone locativo è di 12 mila euro annui che ridotto del 35% è pari 7.800 euro. La
rendita catastale rivalutata è pari a € 1.900 che ridotto del 50% è pari a 950 euro.
Dal confronto tra i due parametri risulta da assoggettare a tassazione l’importo
di 7.800 euro da indicare nel rigo RF11. Ha sostenuto spese per 4.200 euro da
indicare nel rigo RF12. Deve annullare i ricavi imputati a conto economico per 12
mila euro nel rigo RF39
Compilazione del modello unico
Riprese in aumento da effettuare
Riprese in diminuzione da effettuare
Per esempio nel caso di immobile di categoria A (escluso A10) la rendita rivalutata
è moltiplica per 160 ridotto
del 50% così da ottenere la
base imponibile Imu.
Immobile storico seconda casa. Prima delle
innovazioni tale immobile
concorreva a formare la base
imponibile Irpef per un importo pari alla sua rendita
rivalutata maggiorata di un
terzo. Nel contempo lo stesso
immobile era da assoggettare a Ici avendo coma base
imponibile il suo valore catastale. Sia ai fini Irpef che
Ici entrava però in gioco la
norma di favore prevista per
tali immobili che consentiva
di individuare la rendita di
riferimento considerando la
tariffa d’estimo minore tra
quelle previste nella zona
catastale di competenza.
Oggi la situazione è completamente cambiata. Tale
immobile, infatti, paga Imu
in base alla aliquota stabilita dal comune e avendo
riguardo al suo valore catastale (individuato mediante i moltiplicatori previsti)
seppur poi ridotta al 50%. Il
dato catastale di riferimento
(rendita) è però quella propria del singolo immobile
non potendosi più riferirsi
alla tariffa d’estimo inferiore prevista per la zona di
appartenenza. In base alle
regole ordinarie stabilite
con l’introduzione dell’Imu
l’immobile però non sconta
né Irpef né addizionali in
quanto tali oneri sono ormai
assorbiti dalla nuova imposta municipale propria.
Immobile storico concesso in locazione. Questa
è l’ipotesi in cui gli aggravi si fanno sentire in modo
eclatante. Prima delle innovazioni questi immobili
scontavano l’Ici in base alla
già richiamata regola che
vedeva per questi immobili rilevante la minore delle
tariffe d’estimo della zona.
Ma oltre a ciò le imposte dirette dovute erano anch’esse
commisurate al medesimo
parametro. Per tali immobili
infatti si superava la regola
ordinaria che comportava in
caso di locazione la tassazione dell’importo maggiore
risultante tra il canone ridotto e la rendita catasta-
le (sempre considerando le
particolarità previste per gli
immobili di interesse storico
e artistico). La base imponibile Irpef anche in presenza
di locazione era commisurata all’imponibile catastale.
Ormai le regole sono cambiate e di ciò si vedranno gli
effetti in Unico 2013.
Tali immobili scontano
l’Imu in base alla rendita
catastale loro propria seppur con una riduzione del
50%. Ma ai fini Irpef devono
applicarsi le regole ordinarie, per cui nel caso in cui
l’importo del canone di locazione (ridotto come vedremo
del 35%) risulti superiore
alla rendita (ipotesi più che
scontata in molte ipotesi)
sarà questo che formerà
base imponibile Irpef.
L’unico vantaggio che è
concesso dal decreto è che
per verificare quanto assoggettare a Irpef il canone è
considerato nella misura del
65%. Quindi per tali immobile riconosciuti di interesse
storico/artistico locati, non
detenuti in regime di impresa, da parte di persone fisiche; i valori da confrontare
per determinare l’imponibile
ai fini Irpef, sono il canone
annuo, ridotto del 35%, e la
rendita catastale, rivalutata, ridotta del 50%.
Questo calcolo è stato confermato dalla 114/E del 2012
in cui si è affermato che nel
caso di immobile locato occorre sempre confrontare
la metà della rendita rivalutata con il canone annuo
derivante dalla locazione,
decurtato opportunamente
della deduzione pari al 35%.
Nell’ambito del modello unico Pf i redditi derivanti da
tali immobili devono essere
indicati nel quadro Rb.
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Regole cambiate anche per le imprese
Gli immobili patrimonio di interesse storico o artistico detenuti dalle imprese sono
tassati per il maggior
importo risultante
dal confronto tra rendita ed (eventuale)
locazione. Il canone
locativo deve essere
considerato dopo la
riduzione del 35% e
la rendita deve essere ridotta al 50%. Anche nel caso in cui tali
fabbricati siano posseduti da imprese le
regole dal 2012 sono
mutate.
Tali immobile sono
tassati in base alla
rendita catastale e
quindi passando dal conto economico al quadro Rf occorre
neutralizzare sia i componenti
positivi sia quelli negativi.
Se l’immobile non è locato l’importo che concorrerà al reddito
d’impresa è quello catastale considerando
però l’abbattimento
del 50% previsto per
il caso degli immobili
di interesse storico o
artistico. Infatti, la
risoluzione 114/E del
2012 ha confermato
che anche in tal caso
la rendita catastale
rivalutata deve essere ridotta del 50% e
non si rende applicabile la maggiorazione
pari a 1/3 prevista per
gli immobili a disposizione.
Nel diverso caso in
cui tale tipologia di
immobile sia locato,
l’art. 90 dispone che il
reddito deve essere determinate
dal confronto tra canone al netto della deduzione e l’importo
calcolato su base catastale. Due
osservazioni:
• il riferimento al canone non è
al suo importo complessivo ma
a quello ridotto del 35%;
• con riguardo alla rendita anche in tale confronto occorre
applicare anche la riduzione
del 50%.
Con riguardo ai costi relativi
a tali immobili si deve poi applicare la regola contenuta nel
secondo comma dell’art. 90 che
toglie rilevanza agli stessi: la
tassazione su base catastale non
facendo rilevare ai fini fiscali i
ricavi imputati a conto economico toglie di conseguenza (e coerentemente) rilevanza anche
agli oneri correlati a tali beni.
Da qui necessariamente nel quadro Rf occorrerà effettuare una
serie di operazioni che sono riepilogate nell’esempio di compilazione.
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Lunedì 13 Maggio 2013
IMPRESA
13
Le circostanze, frequenti, che, in occasione dei bilanci, portano allo scioglimento
No al bilancio o recesso dei soci
liquidazione societaria in vista
DI
Pagina a cura
LUCIANO DE ANGELIS
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B
ilancio non approvato, perdita del
c a p i t a l e s o c i a l e,
decisione del socio
di recedere con impossibilità da parte della società a
soddisfarne le richieste patrimoniali: sono circostanze
che, soprattutto in occasione
dell’assemblea delegata ad
approvare il bilancio, possono portare alla liquidazione
della società.
Quest’anno, tuttavia, le
società che facciano richiesta di un accordo di ristrutturazione del debito o di un
concordato preventivo possono sospendere la causa di
liquidazione in pendenza di
accettazione della richiesta.
Una regola analoga vale per
le start-up, cioè le società
innovative.
Quando il dissidio fra
soci porta alla liquidazione. Spesso gli insanabili dissidi fra soci di società
di capitali si concretizzano
in occasione dell’assemblea
delegata ad approvare il
bilancio. In questi casi, il
socio (o il gruppo di soci)
di maggioranza relativa, in
dissidio con quello di minoranza, o uno dei soci paritetici, votano negativamente
in merito all’approvazione
del bilancio, vedendo in
tale atto una sorta di «resa
dei conti» per pareggiare
presunti comportamenti
scorretti degli altri soci.
La mancata approvazione
del bilancio può determinare lo scioglimento forzoso
della società qualora ciò
avvenga reiteratamente
in un contesto di generale
blocco dell’attività assembleare e decisionale. In
questo caso lo stallo deve
risultare persistente nel
tempo e non episodico e
superabile.
Prescindendo, in questa
Le cause di scioglimento (c.c.)
Fonte
Causa di scioglimento Obbligatorio
Art, 2484, comma 1, n. 1
Scadenza del termine (se previsto in atto costitutivo)
Art, 2484, comma 1, n. 2
Conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità a conseguirlo
Art, 2484, comma 1, n. 3
Protratta inattività dell’assemblea
Art, 2484, comma 1, n. 4
Riduzione del capitale oltre 1/3 e al di sotto del limite legale
Art, 2484, comma 1, n. 5
Impossibilità di liquidare la partecipazione al receduto
Art. 2484, comma 1, n. 7
Cause previste nello statuto o nell’atto costitutivo
sede da eventuali «abusi di
sede,
maggioranza» che con tale
delibera (peraltro negativa)
potrebbero determinarsi,
con possibile annullabilità
(non pacifica in giurisprudenza) della decisione in
commento, poniamo ora
l’attenzione sulla operatività dell’assemblea in dette
situazioni.
L’art. 2484 c.c., comma
1, punto 3, evidenzia due
specifiche cause di liquidazione:
1) la prima è la continuata inattività dell’assemblea.
Tale situazione indica una
patologia preliminare rispetto all’impossibilità di
funzionamento, nel senso
che l’assemblea non viene
nemmeno convocata o, comunque, non si riunisce.
Può, ad esempio, capitare
che l’amministratore non
proceda alle convocazioni
oppure che i soci, pur convocati, non si presentino alle
riunioni assembleari;
2) la seconda è l’impossibilità di funzionamento.
È questa la situazione che
si verifica quando lo stallo
non appare superabile, per
esempio per il «bilanciamento di voti», stallo destinato
a proseguire, in modo tale
da rendere l’impossibilità
di funzionamento «continuata».
Entrambe le situazioni si
connotano per la loro persistenza nel tempo.
La giurisprudenza
sul tema. Da quanto sopra emerge che una mera
difficoltà e non una vera e
propria impossibilità di funzionamento, cioè il fatto che,
occasionalmente (e non in
modo continuativo), l’assemblea sia inattiva, non risulti
sufficiente a determinare lo
scioglimento della società. Il
principio è stato affermato
dalla Corte di cassazione, la
quale ha stabilito che l’impossibilità di funzionamento
dell’assemblea decorre solo
quando l’organo assembleare appaia stabilmente e
irreversibilmente incapace
di assolvere le sue funzioni
essenziali (Cass. 24 ottobre
1996, n. 9267).
Sul tema, molteplici risultano in questi ultimi anni
le posizioni dei tribunali di
merito.
Recentemente, ad esempio, il tribunale di Brescia
(24/6/2011) ha ravvisato
nella mancata approvazione
di più bilanci una continua
inattività dell’assemblea,
nello stesso senso il trib.
di Roma 25/9/2007,
25/9/2007 mentre il tribunale di Prato
(12/1/2010) ha affermato che
anche se sia risultato impossibile approvare un solo
bilancio sussiste la causa
di scioglimento della società per impossibilità di funzionamento dell’assemblea
d’esercizio, quando siano in
concreto ravvisabili sintomi
sufficienti per affermare che
l’organo assembleare è stabilmente e irreversibilmente
incapace di assolvere le sue
funzioni (continue mancate
convocazioni assembleari,
mancata predisposizione di
un progetto di bilancio, giudizi arbitrali pendenti fra
soci paritetici).
L’assemblea a cui si riferisce la norma, peraltro, risulta quella ordinaria e non
quella straordinaria (Trib.
Milano 25/5/2001).
Da notare, ad avviso di
chi scrive, che il mancato
funzionamento e la continua inattività che possono
portare alla liquidazione
della società, riguardano
l’assemblea e non il cda. Ciò,
in quanto, qualora fosse l’organo volitivo a non funzionare, l’assemblea mediante
riunione totalitaria o su
convocazione della minoranza, potrà sempre revocare i
componenti dell’organo amministrativo provvedendo
alla loro sostituzione, o al
limite, denunciare le loro irregolarità al tribunale chiedendo il controllo giudiziale
ex art. 2409 c.c.
Il recesso del socio. Una
ulteriore causa di liquidazione, valida sia per le srl
(art. 2473), che per le spa
(art. 2437-quater), è quella
che può scaturire dal recesso del socio.
In caso di recesso, infatti,
qualora gli amministratori
non riescano a collocare le
azioni o quote sociali del recedente presso gli altri soci
o i terzi o a riacquistarle
direttamente attraverso la
società (possibilità valida
solo nelle spa), dovranno
liquidare il receduto utilizzando utili, riserve o, da
ultimo, riducendo il capitale
sociale.
Qualora la società non
sia dotata degli utili o riserve sufficiente allo scopo
o quando alla riduzione del
capitale i creditori facessero
opposizione ed il tribunale
la accogliesse, si verifica la
causa di scioglimento della
società prevista dall’art.
2484, comma 1, punto 5.
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Antieconomicità, crisi e insolvenza: liquidazione sì, ma volontaria
In dottrina è da tempo dibattuto
il tema se l’antieconomicità (ad
esempio, perché gli interessi passivi che la società è obbligata a
pagare prevalgono sempre sugli
utili operativi che la stessa potrebbe produrre) sia di per sé
una situazione che legittima la
liquidazione della società, per
impossibilità di conseguire l’oggetto sociale. In altri termini,
circostanze di questo tipo, che
indubbiamente nel tempo ingenerano erosione del capitale e
crescita delle perdite, sono di
per sé causa di liquidazione? O
poiché detta crisi, non comporta
ancora l’insolvenza, bisognerà attendere che il capitale sia eroso
al contempo al di sotto del minimo legale?
La giurisprudenza più recente
pare orientata in quest’ultima,
seppur opinabile direzione. Il
tribunale di Napoli (25/5/2012),
ad esempio, ha recentemente
affermato come la sopravvenuta impossibilità di conseguire
l’oggetto sociale si configura
solo nel caso in cui la società si
viene a trovare, in modo oggettivo, definitivo ed irreversibile,
nell’impossibilità di continuare
a svolgere l’attività economica
programmata dai soci come delineata nell’atto costitutivo, tale
da precludere qualsiasi ulteriore
attività operativa della società.
In senso conforme anche il tribunale di Lecco (19/2/2007) secondo il quale l’esistenza di un
patrimonio (nella fattispecie immobiliare) assicura alla società,
anche tramite ipotetici finanziamenti futuri, i mezzi necessari
per conseguire in qualunque momento l’oggetto sociale.
Una situazione di antieconomicità o di assenza di liquidità, in
altri termini, potrebbe indurre
l’impresa ad un’intesa con le
banche (ad esempio, attraverso
un accordo di ristrutturazione
del debito o un piano di risanamento) creando una situazione
elusiva agli obblighi di liquidazione, che invece, sussistono
solo nelle specifi che situazioni
contemplate dall’art. 2484 c.c.
Ciò non significa, evidentemente, che in dette situazioni non si
potrà porre la società in liquidazione, ma si tratterà di una
«ragionevole» libera decisione
dei soci, e non di una causa di
scioglimento «ope legis» dettata dai primi 5 punti dell’art.
2484 c.c.
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14
Lunedì 13 Maggio 2013
IMPRESA
Oltre il capitale sotto il minimo serve anche che esso sia ridotto di oltre un terzo
Liquidazione, due i parametri
DI
Pagina a cura
LUCIANO DE ANGELIS
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O
ltre che al di sotto
del minimo legale il
capitale deve essere
ridotto di oltre terzo
perché la società debba essere messa in liquidazione. Ne
deriva che la società può continuare a operare anche con
capitale al di sotto del minimo legale. È questa ormai la
lettura data agli artt. 2447 e
2482-ter del codice civile. Il
bilancio è spesso (seppur non
correttamente) cartina tornasole di dette situazioni. Ovviamente al verificarsi di tali
circostanze l’assemblea può
operare una scelta conservativa con la ricapitalizzazione o
la trasformazione regressiva
della società.
Ok al bilancio annuale
per accertare le perdite.
Ora, se è vero che di norma
tali situazioni dovrebbero rilevare anche quando nel corso
dell’esercizio si manifesti una
perdita superiore agli ammontari dinanzi evidenziati,
spesso le società attendono il
bilancio per formalizzare dette circostanze (anche perché
spesso si spera di recuperare
la perdita nel corso dell’esercizio).
In tal senso, peraltro, la
Suprema corte (Cass. 2/4/07,
n. 8221), disponendo che la
situazione contabile non deve
precedere l’assemblea di oltre
4 mesi, ha, di fatto, consentito l’utilizzo del bilancio per la
valutazione delle perdite.
Qualora tali perdite emergano in sede di bilancio (si
legge nella massima n H.G.6
del notariato Triveneto) è ammesso che «le stesse vengano
ripianate nella medesima assemblea o in una successiva
che si tenga nelle immediatezze della prima. In ogni caso
gli amministratori debbono
dar conto nell’assemblea dei
fatti di rilevo avvenuti dopo
la redazione della situazione
patrimoniale o del bilancio.
Trascorsi più di 180 giorni
dalla data di riferimento del
bilancio lo stesso non può più
essere utilizzato per la copertura delle perdite e dovrà,
pertanto, essere redatta una
apposita situazione patrimoniale, con le caratteristiche di
cui sopra».
Conformemente il notariato
triveneto prevede (massima
H.G.27) la possibilità (seppur
in relazione all’assemblea di
cui all’art. 2446) che l’ultimo
bilancio possa precedere l’assemblea anche di
180 giorni a condizione
che nella relazione sulla
gestione ci si soffermi
sulle previsioni dei risultati dell’esercizio in corso
e del successivo.
All’assemblea poteri
di vita o di morte. Chi
decide la liquidazione o
la sopravvivenza della
società sono, quindi, i
soci riuniti in assemblea
straordinaria nelle spa,
qualificata nelle srl, in
quanto tutte le alternative che la legge pone a
disposizione dei soci costituiscono modificazioni
dello statuto.
Nel caso in cui l’assemblea vada deserta, il
cda dovrà provvedere a
una nuova convocazione.
Alla seconda convocazione andata deserta o nel caso
di assemblea non in grado di
deliberare la società è da considerarsi sciolta ai sensi del
comma 1°, punto 3 dell’art.
2484 c.c. (per impossibilità
di funzionamento o per continua inattività della stessa). In
questi casi, gli amministratori
ed in loro carenza i sindaci, o i
singoli soci dovranno produrre istanza in Tribunale perché
provveda all’assunzione dei
relativi provvedimenti.
L’assemblea, a riguardo
convocata, potrà assumere
tre specifiche decisioni:
1) ripianare la perdita con
apporti di capitale (azzeramento e ripianamento dello
stesso attraverso apporti dei
soci o rinuncia di crediti degli
stessi nei confronti della società). Secondo La massima
n. 122 del notariato Milano,
peraltro, la società potrebbe
provvedere ad aumentare il
capitale per un ammontare
almeno triplo delle perdite
senza provvedere al preventivo azzeramento dello stesso;
2) trasformazione regressiva della società, cioè trasformazione della spa in srl,
oppure della srl ordinaria
in srl a capitale ridotto o in
società di persone. Tale mutazione, secondo il notariato
dei distretti riuniti di Firenze, Prato e Pistoia (massima
4/6/2008) sarebbe peraltro
ammessa anche in situazione
di capitale negativo;
3) porre in liquidazione
la società provvedendo alla
nomina dell’organo liquidatorio.
La liquidazione ha effetto dalla iscrizione al
registro imprese. Le tesi
che sono state proposte per
individuare la circostanza che
produce lo scioglimento della
società e gli effetti riconducibili all’art. 2484, comma 1°,
punto 4, c.c., si richiamano,
rispettivamente, al momento
in cui si verifica la perdita del
capitale minimo o a quello in
cui l’assemblea, convocata a
norma dell’art. 2447 c.c., non
adotti i provvedimenti del
caso.
La riforma del diritto societario ha chiarito ogni dubbio distinguendo il momento
in cui si verifica la causa di
scioglimento dal momento in
cui la stessa produce i suoi
effetti.
Ai sensi dell’art. 2484, comma 3, infatti: «Gli effetti dello
scioglimento si determinano
alla data dell’iscrizione presso l’ufficio del registro delle
imprese della dichiarazione
con cui gli amministratori ne
accertano la causa».
Gli amministratori, quindi,
hanno l’obbligo di convocare
l’assemblea, convocazione
che realizza una condizione
«sospensiva» alla liquidazione (sul tema trib. Lecco
19/2/2007). In relazione a ciò
la liquidazione andrà a determinarsi solo laddove l’assemblea non deliberasse una
trasformazione o una ricapitalizzazione (Studio del notariato 15/2008/I). L’iscrizione al
registro delle imprese assume
così valore costitutivo dello
stato di liquidazione.
Si badi, ciò non significa
che il verificarsi della causa
di scioglimento sia irrilevante per gli amministratori. Il
primo comma dell’art. 2486
c.c., infatti, stabilisce che dal
verificarsi della causa di scioglimento (e non dai suoi effetti) i poteri gestionali degli
amministratori siano esclusivamente conservativi,
contravvenendo i quali
ai sensi dell’art. 2486,
comma 2, essi diventano
personalmente e solidalmente responsabili dei
danni arrecati alla società, ai soci, ai creditori sociali ed ai terzi (sul tema
da ultimo Cass. 4/7/2012,
n. 11155).
Inoltre, per gli eventuali ritardi od omissioni
nell’accertamento (siamo
in questo caso nell’art.
2485 c.c., comma 1), essi
sono personalmente e solidalmente responsabili
per i danni subiti dalla
società, dai soci dai creditori e dai terzi.
Il ruolo dei sindaci. Non vi sono dubbi
che al verificarsi della
causa di scioglimento
, risultando tassativo
l’obbligo di convocare l’assemblea (art. 2487, comma
1), qualora non vi provveda
l’organo amministrativo, i
sindaci siano chiamati a fare
istanza al tribunale perché vi
provveda (art. 2485, comma 2
c.c.). A riguardo è da rilevare
che nonostante le norme di
comportamento del collegio
sindacale sul tema facciano
riferimento all’organo collegiale la giurisprudenza post
riforma del diritto societario
ritenga (si potrebbe dire univocamente) che l’obbligo spetti individualmente a ciascun
sindaco (In tal senso: Trib.
Biella 4/6/2004 e 26/4/2006;
Trib Napoli 25/5/2011; Trib.
Nocera Inf. 10/6/2011).
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Quando la procedura può essere sospesa
La legge fallimentare e le disposizioni sulle start-up innovative consentono di prorogare la liquidazione.
Il decreto legge 22 giugno 2012 n.
83, convertito con legge n. 134 del
12 agosto 2012 (in G.U. n. 187 del
7/8/12), interviene sulle procedure
sopra evidenziate prevedendo, in
determinate situazioni, una sospensione temporanea.
All’art 33 recante «Misure per facilitare la gestione della crisi aziendale»
si introduce un apposito articolo (il
182-sexies) di modifica della legge
267/1942, cioè della legge fallimentare, prevedendo che:
«Dalla data del deposito della domanda per l’ammissione al concordato preventivo, anche a norma
dell’art. 161, sesto comma, della
domanda per l’omologazione della
domanda di ristrutturazione di cui
all’art. 182-bis, ovvero della proposta di accordo a norma del sesto
comma dello stesso articolo e sino
all’omologazione non si applicano gli
artt. 2446, commi secondo e terzo,
2447, 2482-bis commi quarto, quinto
e sesto, e 2482-ter del codice civile.
Per lo stesso periodo non opera la
causa di scioglimento della società
per riduzione o perdita del capitale
sociale di cui agli artt. 2484, n. 4, e
2545-duodecies del codice civile.
Resta ferma per il periodo anteriore al deposito delle domande e delle
proposte di cui al primo comma, l’applicazione dell’art. 2486 del codice
civile».
Si noti, che il legislatore fallimentare non interviene sulle procedure
richieste ai fini della evidenziazione
della perdita, ma successivamente,
cioè quando la società si trova nelle condizioni o meglio nell’obbligo
di fronteggiare le stesse. Gli effetti
sospesi riguardano, infatti, non il
1° comma dell’art. 2446 c.c. (spa),
nei commi 1, 2, e 3, dell’art. 2482bis (srl) ma solo i commi finali degli
articoli dianzi citati, nonché gli artt.
2447 e 2482-ter c.c.
In altri termini, quando la perdita
supera di 1/3 il capitale delle società
di capitali, gli amministratori si troveranno nelle condizioni di evidenziare la stessa e di convocare l’assemblea per i primi provvedimenti.
Quando, tuttavia, decorso un anno
dalla perdita superiore ad 1/3 del capitale o quando questa, oltre che un
terzo del capitale, porti lo stesso al
di sotto dei limiti di capitalizzazione
intollerabili per le spa e le srl, la società sarà legittimata a sospendere
i relativi provvedimenti.
Una norma analoga, relativa alla sospensione della procedura liquidatoria, ma che prescinde dalla richiesta
di procedure fallimentari è prevista
dal dl 179 del 19 ottobre 2012, conv.
con legge 17/12/2012 n. 221 in materia di start up innovative.
Per queste ultime, infatti, nel caso
di perdite superiori a 1/3 che abbattono il capitale al di sotto del minimo legale (artt. 2447 e 2482-ter
c.c.) viene consentito di rinviare
la ricapitalizzazione alla chiusura
dell’esercizio successivo in cui si
manifesta la causa di scioglimento
della società, sospendendo, di fatto
l’obbligo di liquidazione.
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Lunedì 13 Maggio 2013
IMPRESA
15
Conto alla rovescia per il secondo contingente dei 55 mila con rapporti risolti al 31/12/11
Esodati, corsa alla salvaguardia
Il 21 maggio è il termine per le domande di ammissione
DI
Pagina a cura
DANIELE CIRIOLI
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C
onto alla rovescia
per gli esodati del
contingente dei 55
mila. Chi ha risolto
il proprio rapporto di lavoro
in base ad accordi collettivi
o individuali entro il 31 dicembre 2011 e vuole beneficiare della salvaguardia dai
nuovi requisiti per la pensione previsti dalla riforma
Fornero, deve presentare la
domanda di ammissione alla
direzione territoriale del lavoro (dtl) entro il prossimo
21 maggio. Il contingente disponibile è di 6 mila posti.
Il secondo contingente.
L’appuntamento riguarda
una delle categorie di esodati previste dal dm 8 ottobre
2012, pubblicato sulla G.U.
n. 17 del 21 febbraio 2013. Il
decreto autorizza l’ingresso
anticipato alla pensione, ossia in base ai requisiti previgenti all’ultima riforma
Fornero, ad altri 55 mila lavoratori (che si aggiungono
al primo contingente di 66
mila di cui al decreto 1° giugno 2012) individuati, oltre
che dalla riforma Fornero,
dai decreti cosiddetti Milleproroghe e sulla Spending
Review dello scorso anno.
Le singole ipotesi, con il
relativo contingentamento
numerico, sono indicate in
tabella. Infine, è stato previsto un terzo decreto con un
contingentamento di ulteriori 10.130 salvaguardati.
Incentivi all’esodo.
L’appuntamento nello specifico interessa i lavoratori
che hanno risolto il proprio
rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o in
applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo,
per i quali il contingente
numerico è stato fissato in
6 mila unità. Potenziali destinatari della salvaguardia,
in tal caso, sono i lavoratori
il cui rapporto di lavoro si è
risolto entro il 31 dicembre
2011:
• in ragione di accordi individuali sottoscritti anche
ai sensi degli articoli 410,
411 e 412-ter del codice di
procedura civile,
ovvero,
• in applicazione di accordi collettivi di incentivo
all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative
a livello nazionale,
a condizione che:
• successivamente alla
data di risoluzione del rapporto di lavoro, non si sono
rioccupati in qualsiasi altra
attività lavorativa;
• risultano in possesso dei
requisiti anagrafici e contributivi che, in base alla disci-
Requisiti e condizioni di prepensionamento
Lavoratori per i quali le imprese hanno stipulato in sede governativa accordi
inalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali (40.000)
Criteri di ammissione:
• Accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011
• cessazione dall’attività lavorativa e collocamento in mobilità ai sensi degli
artt. 4 e 24 della legge n. 223/1991 in data precedente, pari o successiva
al 4 dicembre 2011
• perfezionamento dei requisiti per la pensione entro il periodo di fruizione
dell’indennità di mobilità
Lavoratori per i quali è previsto da accordi l’accesso ai Fondi di solidarietà
di settore (1.600)
Criteri di ammissione:
• accordi stipulati alla data del 4 dicembre 2011
• titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà da data
successiva al 4 dicembre 2011
• permanenza a carico dei Fondi di solidarietà di settore ino a 62 anni di
età
Lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione
(7.400)
Criteri di ammissione:
• Autorizzazione antecedente alla data del 4 dicembre 2011
• non rioccupati dopo l’autorizzazione
• con almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data
del 6 dicembre 2011
• decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2015
Lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro (6.000):
• in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articolo 410,
411 e 412-ter del codice di procedura civile
ovvero
• in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale
Criteri di ammissione:
• accesso a domanda da presentarsi entro il 21 maggio 2013
• data di risoluzione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2011
• non rioccupati in qualsiasi altra attività lavorativa successivamente alla data
di risoluzione del rapporto di lavoro
• decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2015
Niente istanza
Ni
i
per gli
li esclusi
l id
daii 65 mila
il
Diversamente da quanto comunicato in un
primo momento (messaggio n. 4678/2013),
l’Inps ha ora precisato che gli esodati i lavoratori cessati dal rapporto di lavoro le
cui istanze per la salvaguardia dei 65 mila
fossero state accolte dalle commissioni
presso le dtl e, tuttavia, fossero rimasti
esclusi dal beneficio, non sono tenuti a ripresentare una nuova istanza per accedere
alla salvaguardia dei 55 mila (messaggio n.
6645/2013). Infatti, l’Inps ha spiegato che il
ministero del lavoro, con nota protocollo n.
21011/2013, ha integrato le precedenti indicazioni della circolare n. 6/2013 stabilendo
che i predetti lavoratori restati esclusi dal
beneficio per maturazione dei requisiti che
comportino la decorrenza della pensione
dopo il 6 dicembre 2013, ma comunque entro il 6 gennaio 2015, ovvero per eventuale
plina pensionistica vigente
prima del 6 dicembre 2011
(data di entrata in vigore
del dl n. 201/2011, che ha
incapienza, non devono presentare una nuova istanza per la salvaguardia dei 55 mila. E
che per verificare la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento della salvaguardia
dei 55 mila, le posizioni saranno riesaminate in base all’originario provvedimento
di accoglimento emesso per la salvaguardia
dei 65 mila. Per quanto scontata, si precisa,
infine, che negli altri casi resta fermo che,
per avere accesso alla salvaguardia dei 55
mila, occorre necessariamente presentare
l’istanza entro il 21 maggio 2013. Si tratta,
in particolare, dei soggetti, cessati per accordi individuali o collettivi, i quali, pur in
possesso dei requisiti per la salvaguardia
dei 65 mila, non hanno mai presentato istanza ovvero i cessati che per la prima volta si
trovino nelle condizioni per accedere alla
salvaguardia dei 55 mila.
introdotto la riforma Fornero delle pensioni), avrebbero comportato la decorrenza della pensione entro il 6
gennaio 2015 (entro il 36°
mese successivo al 6 dicembre 2011);
• la data di cessazione del
rapporto di lavoro risulta
da elementi certi e oggettivi, quali le comunicazioni
obbligatorie alle direzioni
territoriali del lavoro ovvero altri soggetti equipollenti individuati sulla base
di disposizioni normative o
regolamentari.
L’ I n p s ( m e s s a g g i o n .
4678/2013) ha precisato che
il criterio ordinatorio del
monitoraggio delle disponibilità nel plafond assegnato
alla categoria è quello della
data di cessazione del rapporto di lavoro.
Il dm 8 ottobre 2012 ha
disposto quanto segue. In
primo luogo che le istanze
di accesso al beneficio della
salvaguardia (cioè del prepensionamento), corredate
dagli accordi che hanno dato
luogo alla cessazione del
rapporto di lavoro, devono
essere presentate entro il
21 maggio 2013 (entro 120
giorni dalla data di pubblicazione dello stesso dm 8
ottobre 2012 nella gazzetta
ufficiale):
• alla direzione territoriale del lavoro innanzi alla
quale sono stati sottoscritti
gli accordi privati;
• alla direzione territoriale del lavoro competente
in base alla residenza del
lavoratore interessato in
caso di cessazione del rapporto sulla base di accordi
collettivi.
Per l’esame delle istanze sono istituite specifiche
commissioni presso le dtl.
Avverso le decisioni ed i
provvedimenti delle commissioni, il lavoratore interessato può presentare riesame entro 30 giorni dalla
data di ricevimento dello
stesso provvedimento, innanzi alla direzione territoriale del lavoro presso cui è
stata presentata l’istanza.
Occhio ai requisiti.
L’Inps, con messaggio n.
L
6645/2013, ha precisato che
i requisiti di salvaguardia,
che consentono di andare in
pensione alle vecchie condip
zioni ante riforma Fornero,
devono sussistere fino al momento della decorrenza della
m
pensione, inclusa la finestra
p
mobile che solo nel caso degli
m
esodati continua a sopravvivere. Pertanto, nel caso
v
specifico di soggetti cessati
dal rapporto di lavoro per
via di accordi individuali e
v
collettivi d’incentivo all’esodo (ma anche per quelli auttorizzati alla prosecuzione
dei contributi volontari), la
condizione della mancata
rripresa dell’attività lavorattiva, sotto qualunque specie,
dopo la cessazione e/o dopo
ll’autorizzazione deve sussistere fino alla decorrenza
della pensione.
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16
Lunedì 13 Maggio 2013
IMPRESA
In vigore l’obbligo di informare il Garante su eventuali violazioni dei dati personali
Attacchi online, avvisi d’obbligo
Interessate le società telefoniche e internet provider
DI
Pagina a cura
ANTONIO CICCIA
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S
top ai furti di identità
su internet: è quanto
prevede il provvedimento n. 161 del Garante della privacy in materia
di attuazione della disciplina
sulla comunicazione delle violazioni di dati personali (c.d.
data breach) pubblicato nella
G.U. n.97 del 26 aprile. Con la
direttiva 2002/58/Ce (direttiva
e-Privacy), recepita in Italia
con il dlgs 69/2012, sarà difficile pescare nella rete i dati
altrui.
La barricata deve essere tirata su dagli stessi fornitori di
servizi di comunicazione elettronica, tenuti a comunicare
al Garante e, in alcuni casi, al
contraente o ad altre persone
interessate, le «violazioni di
dati personali». Più sicurezza,
dunque, nel settore delle comunicazioni elettroniche.
La novità riguarda tutti. Si
consideri, infatti, che si verifica una «violazione di dati personali» ogni volta che c’è una
«violazione della sicurezza che
comporta anche accidentalmente la distruzione, la perdita, la modifica, la rivelazione
non autorizzata o l’accesso ai
dati personali trasmessi, memorizzati o comunque elaborati nel contesto della fornitura
di un servizio di comunicazione accessibile al pubblico».
Sono obbligati alle
comunicazioni i fornitori di servizi di comunicazione elettronica
accessibili al pubblico
e, quindi, i soggetti che
mettono a disposizione del pubblico, su reti
pubbliche di comunicazione, servizi consistenti, esclusivamente
o prevalentemente,
«nella trasmissione di
segnali su reti di comunicazioni elettroniche» .
Non sono obbligati: coloro
che offrono direttamente servizi di comunicazione elettronica
a gruppi delimitati di persone
(come, a titolo esemplificativo,
i soggetti pubblici o privati che
consentono soltanto a propri
dipendenti e collaboratori di
effettuare comunicazioni telefoniche o telematiche); i titolari
e i gestori di esercizi pubblici
o di circoli privati di qualsiasi
specie che si limitino a porre
a disposizione del pubblico, di
clienti o soci apparecchi terminali utilizzabili per le comuni-
cazioni, anche telematiche,
o punti di accesso a internet
utilizzando tecnologia senza
fili, esclusi i telefoni pubblici
a pagamento abilitati esclusivamente alla telefonia vocale;
i gestori dei siti Internet che
diffondono contenuti sulla rete
(«content provider»). Qualora
tali soggetti offrano anche il
servizio di posta elettronica,
limitatamente alla gestione
dei dati personali relativi allo
stesso, rientrano viceversa nel
campo di applicazione della
nuova disciplina; i gestori di
motori di ricerca, salvo l’eventuale componente di trasmissione dati.
Sono inclusi invece i servizi di Mobile
Payment eventualmente offerti dal
fornitore ai propri
utenti, nell’ipotesi
in cui il pagamento
del bene o servizio
acquistato avviene
con addebito sul
conto telefonico, per
i clienti in abbonamento (modalità
«remote»). In questo caso, i dati di pagamento
dei clienti sono strettamente
connessi a quelli di traffico
telefonico. Anche per le violazioni riguardanti tali servizi il
fornitore è tenuto agli obblighi
di comunicazione.
Se il fornitore affida l’erogazione del servizio di comunicazione elettronica ad altri,
i soggetti esterni sono tenuti
a comunicare al fornitore tutti gli eventi e le informazioni necessarie a consentire a
quest’ultimo di effettuare gli
adempimenti in materia di
violazione dei dati personali.
La disposizione interessa gli
operatori virtuali di rete mobile (Mvno), e cioè le società che
forniscono servizi di telefonia
mobile senza possedere alcuna
licenza per il relativo spettro
radio né tutte le infrastrutture necessarie per fornire tali
servizi e che utilizzano a tale
scopo una parte dell’infrastruttura di uno o più operatori mobili reali (Mno).
In prospettiva l’innalzamento del livello di sicurezza
riguarderà tutti i settori e non
solo quello delle comunicazioni elettroniche: lo schema
di Regolamento presentato
dalla Commissione europea il
25 gennaio 2012, attualmente
all’esame del parlamento e del
consiglio prevede un’estensione generalizzata dell’obbligo
di notifica delle violazioni dei
dati personali a tutti i titolari
pubblici e privati.
Comunicazioni agli utenti
entro tre giorni
Parola d’ordine:
tempestività
Sanzioni fino
a 150 mila euro
Se si verifica una violazione di dati personali e dalla stessa possa derivare un pregiudizio ai dati personali o alla
riservatezza di un contraente o di altre persone, e quindi dei soggetti ai quali si riferiscono i dati violati, oltre
alla comunicazione al Garante, i fornitori sono tenuti a
comunicare l’avvenuta violazione, senza ritardo, anche a
tali soggetti. Il termine previsto è di 3 giorni dall’avvenuta conoscenza della violazione. La comunicazione non è
dovuta se il fornitore è in grado di dimostrare al Garante
di aver applicato ai dati oggetto della violazione misure
tecnologiche di protezione che li hanno resi inintelligibili
a chiunque non sia autorizzato ad accedervi. La misura
dell’inintelligibilità dei dati violati non riguarda l’ipotesi
in cui la «violazione della sicurezza» abbia comportato
la distruzione o la perdita dei dati personali dei contraenti, che devono essere messi a conoscenza del venir
meno dell’integrità e/o della disponibilità degli stessi. In
ogni caso, in ragione dell’entità del possibile pregiudizio,
devono essere sempre comunicate immediatamente ai
contraenti le violazioni che riguardano le credenziali di
autenticazione (nome utente e password, anche se cifrata
o sottoposta a funzioni di hashing) o le chiavi di cifratura
utilizzate dai contraenti medesimi. Per la comunicazione
deve essere preferita la forma individuale, ma nei casi
in cui sia coinvolto un numero molto elevato di contraenti, sono possibili forme di comunicazione diverse da
quella ad personam (avvisi su quotidiani, anche online, o
emittenti radiofoniche, anche locali). Se una violazione
riguarda un solo dato personale o, anche, più dati personali, non sensibili, di un solo contraente, ferma restando
la necessità che il fornitore adotti tutte le misure in grado
di ridurre il danno, potrebbe non dover essere necessariamente comunicata allo stesso. Nella valutazione del
rischio, va considerata la «attualità» dei dati detenuti,
ossia il tempo trascorso dall’acquisizione dei dati stessi
e dal loro inserimento nei database del fornitore. Dati
più recenti potrebbero infatti destare maggiore interesse
per eventuali malintenzionati. Da considerare anche gli
effetti della violazione stessa e il pregiudizio per i dati o
la vita privata del contraente o di altra persona quando la
violazione «implica, per esempio, il furto o l’usurpazione
d’identità, il danno fisico, l’umiliazione grave o il danno
alla reputazione in relazione con la fornitura di servizi
di comunicazione» .
In caso di violazione dei dati personali il
fornitore deve denunciarlo con comunicazione al Garante senza ritardo. Il Garante, considerando la complessità e il
numero dei sistemi in uso presso i fornitori e dei dati che detengono, ritiene che,
nelle situazioni più articolate i fornitori
possano, in un primo momento, limitarsi
a fornire sommarie informazioni in relazione alla violazione verificatasi, purché ciò avvenga immediatamente dopo
l’avvenuta conoscenza della stessa, integrando poi la comunicazione in un momento successivo. Le informazioni sommarie devono consentire di effettuare
una prima valutazione dell’entità della
violazione, contenere i dati identificativi
del fornitore, una breve descrizione della
violazione, l’indicazione della data anche
presunta della violazione e del momento
della scoperta, l’indicazione del luogo in
cui è avvenuta la violazione dei dati, specificando altresì se essa sia avvenuta a
seguito di smarrimento di dispositivi o di
supporti portatili, l’indicazione della natura e della tipologia dei dati anche solo
presumibilmente coinvolti, una sintetica
descrizione dei sistemi di elaborazione
o di memorizzazione dei dati coinvolti,
con indicazione della loro ubicazione.
La prima comunicazione deve avvenire
entro 24 ore dall’avvenuta conoscenza
della violazione, seguita da comunicazione dettagliata entro 3 giorni. La comunicazione deve descrivere le conseguenze
della violazione e le misure proposte o
adottate dal fornitore per rimediare. In
sostanza, il garante deve poter capire la
gravità dell’evento, anche in relazione
al numero dei soggetti coinvolti e della
quantità e qualità dei dati colpiti, l’entità del danno e le misure adottate per
ridurlo. Il garante ha predisposto un
modello di comunicazione.
L’art. 162-ter del codice della privacy
stabilisce che l’omessa comunicazione della violazione di dati personali al
Garante e la ritardata comunicazione è
punita con la sanzione amministrativa
del pagamento di una somma da 25 mila
euro a 150 mila euro. L’ omessa comunicazione della violazione di dati personali
al contraente o ad altra persona e la ritardata comunicazione è punita con la
sanzione amministrativa del pagamento
di una somma da 150 euro a mille euro
per ciascun contraente o altra persona
interessata. In tale ipotesi, poi, il fornitore non può beneficiare dello sconto di
pena previsto dall’articolo 8 della legge
689/1981. Tuttavia, la sanzione non può
essere applicata in misura superiore al
5% del volume d’affari realizzato dallo
stesso nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notificazione della contestazione della violazione amministrativa;
eccezione all’eccezione è la possibilità di
aumento fino al quadruplo se le sanzioni
risultino inefficaci in ragione delle condizioni economiche del contravventore.
La violazione della disposizione concernente la tenuta di un inventario delle
violazioni di dati personali, è punita con
la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 20 mila euro a 120
mila euro. Le medesime sanzioni previste per i fornitori si applicano anche nei
confronti dei soggetti ai quali sia stata
affidata l’erogazione dei servizi, qualora
tali soggetti abbiano omesso di comunicare senza ritardo al fornitore tutte le
informazioni necessarie allo stesso per
adempiere ai propri obblighi. L’art. 168
punisce, poi, con la reclusione da sei
mesi a tre anni il fornitore che dichiari
o attesti notizie o circostanze, o produca
atti o documenti falsi in occasione della
comunicazione al Garante.
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Lunedì 13 Maggio 20
2013
AMBIENTE
17
La foto della iliera degli elettroriiuti in Italia scattata dal centro di coordinamento
Raee, raccolta al passo europeo
Ritardi sulla direttiva degli apparecchi elettronici nuovi
DI
R
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Lo stato dell’arte in Italia
VINCENZO DRAGANI
accolta media pro capite di rifiuti di apparecchiature elettriche
ed elettroniche (c.d.
«Raee») in linea con gli obiettivi Ue e incremento dei centri
di conferimento presenti sul
territorio nazionale. Ma anche
diminuzione della raccolta generale dovuta a flessione del
mercato delle apparecchiature elettriche ed elettroniche
nuove (c.d. Aee) e aumento dei
Raee contenenti metalli preziosi gestiti nell’ombra. Questa la fotografia della filiera
degli elettrorifiuti nell’Italia
del 2012 scattata dal Centro
di coordinamento Raee (l’organismo costituito dal dlgs
151/2005 dai sistemi collettivi
di gestione dei rifiuti elettrici)
attraverso il nuovo «Rapporto
annuale sul sistema di ritiro
e trattamento dei Raee». Ma
da un’analisi del più ampio
contesto normativo comunitario l’Italia risulta in ritardo
sul recepimento delle ultime
norme Ue sulla produzione
di Aee, mentre altre nuove regole comunitarie si affacciano
all’orizzonte.
I dati del Rapporto 2012.
In base al citato Rapporto 2012
la raccolta media pro capite
di Raee nel 2012 è stata di 4
kg per abitante, coincidente
proprio con il minimo imposto dall’articolo 5, paragrafo
5 della direttiva madre Ue in
materia (la 2002/96/Ce). Questo, sottolinea lo studio, nonostante il 2012 abbia visto un
abbassamento della quantità
totale di Raee raccolti rispetto
al precedente 2011 (circa 8,5%
in meno), fatto dovuto alla crisi
economica che riducendo il volume di acquisto di nuove Aee
(come gli elettrodomestici) da
parte delle famiglie (facendo
segnare un -12% dell’immesso
sul mercato) ha pesato anche
sulla rituale e parallela restituzione delle Aee obsolete
detenute. Sempre in base al
rapporto si è invece registrato
un aumento annuo del 9% dei
centri di conferimento presenti sul territorio cui recapitare i
rifiuti (tra cui quelli comunali e
quelli gestiti direttamente dai
distributori di Aee). L’allarme
che viene lanciato dal Centro
di coordinamento Raee è quello
relativo a un crescente canale
«informale» di smaltimento
dei Raee contenenti metalli
preziosi poco attento agli impatti ambientali e finalizzato
(complice l’aumento dei prezzi
delle relative materie prime)
all’esclusivo recupero dei materiali pregiati contenuti negli
stessi. Il tutto, sottolinea il
rapporto, con l’aumento della
quantità dei Raee che sfuggono
alla gestione da parte dei sistemi collettivi ufficiali e, dunque, ai loro impegnativi target
qualitativi (anche dal punto di
vista del rispetto dell’ecosiste-
Raccolta e sistema
di ritiro Raee
Adeguamento
alle norme Ue
In base al Rapporto 2012 del Centro di Coordinamento
Raee ex dlgs 151/2005 (rispetto a dati 2011):
– in linea con obiettivi Ue (4 kg/abitante) la raccolta
media pro capite;
– in lessione raccolta generale per crisi del mercato
vendita Aee;
– aumento del 9% dei Centri di conferimento riiuti;
– crescita fenomeno smaltimento «informale» Raee
con metalli preziosi.
• Recepimento nuova direttiva 2012/19/Ue sui «Raee»:
– deadline issata nel 4 febbraio 2014;
– ad oggi nessun atto di recepimento.
• Recepimento nuova direttiva 2011/65/Ce sulle
«Aee»:
– deadline scaduta il 2 gennaio 2013;
– ad oggi nessun atto di recepimento.
• Adeguamento alle future norme Ue sull’«end of waste»
del rame:
– deadline non nota;
– nessun atto di recepimento necessario.
ma) di riciclo.
Le novità Raee in arrivo. Il rapporto 2012 ricorda le
consistenti novità in tema di
raccolta degli elettrorifiuti che
arriveranno con il recepimento
della nuova direttiva 2012/19/
Ue (Guue del 24 luglio 2012
n. L197) destinata a sostituire (dal 15 febbraio 2014) l’attuale e citata 2002/96/Ce. La
nuova direttiva (da tradurre
sul piano nazionale entro il 14
febbraio 2014, plausibilmente
tramite la riformulazione del
dlgs 151/2005, decreto attuativo del provvedimento del 2002)
prevede, infatti, sotto questo
profilo un sostanzioso upgrade degli attuali parametri di
raccolta, chiamando a nuovi
obblighi sia distributori di Aee
che gestori dei relativi rifiuti. I
distributori dovranno assicurare il ritiro gratuito «one on
zero» dei rifiuti da Aee di «piccolissime dimensioni» (ossia di
dimensioni esterne inferiori a
25 centimetri) provenienti da
nuclei domestici e conferiti
dagli utenti finali, laddove
l’attuale regola è quella del
«one on one» (ossia obbligo di
ritiro solo previo acquisto di
Aee equivalente). Il «one on
zero» sarà obbligatorio per i
negozi al dettaglio con superfici di vendita di Aee uguali o
superiori ai 400 metri quadrati
e potrà essere evitato solo ove
sia dimostrato che i regimi di
raccolta alternativa esistenti siano altrettanto efficaci.
A livello di raccolta generale
dei Raee, la nuova direttiva
2012/19/Ue prevede invece dei
nuovi parametri da osservare,
stabilendo a partire dal 2019
un tasso annuale minimo da
conseguire pari al 65% del peso
medio delle Aee immesse sul
mercato nello stato membro
nei tre anni precedenti (secondo quindi un nuovo sistema di
calcolo), o in alternativa, pari
all’85% del peso dei Raee prodotti nel territorio nazionale
(secondo quindi l’attuale me-
todo di calcolo, ma con un incremento percentuale rispetto
l’odierno «range» che varia tra
il 70 e l’80%).
Le novità Aee «in ritardo». Se per l’adeguamento
alle nuove regole Raee la deadline è ancora lontana, è invece scaduto lo scorso 2 gennaio
2013 il termine entro il quale
l’Italia avrebbe dovuto recepire
la parallela direttiva 2011/65/
Ce (sostitutiva della 2002/95/
Ce, anch’essa recepita con il
citato dlgs 1521/2005) sulle
nuove restrizioni all’uso di sostanze pericolose nelle Aee. Il
provvedimento comunitario in
parola (pubblicato sulla Guue
1° luglio 2011, n. L174, previsto tra quelli oggetto di delega
governativa già negli ultimi
disegni di «legge comunitaria»
del precedente parlamento,
mai giunti ad approvazione)
prevede un allargamento del
divieto di commercializzazione
delle apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti
determinate sostanze pericolose, e ciò tramite un’estensione
della stessa definizione di Aee
(a qualsiasi apparecchiatura,
pezzi di ricambio inclusi, che
dipenda da correnti elettriche
o campi elettromagnetici per
espletare «almeno una» delle
funzioni previste) e la possibilità di derogare agli stringenti
limiti solo a condizione che
l’impiego delle sostanze pericolose non contrasti con il livello di precauzione sancito dal
regolamento Ce n. 1907/2006
(recante la disciplina «Reach»
sul controllo delle sostanze
chimiche).
Raee e metalli preziosi.
Ad arginare il preoccupante fenomeno, evidenziato dal
rapporto sopra esaminato,
del recupero «informale» dei
metalli preziosi contenuti nei
Raee potrà verosimilmente
concorrere la nuova disciplina
in arrivo dall’Ue sull’«end of
waste» del rame. Le regole in
itinere, previste da uno schema di regolamento già messo a
punto dal consiglio Ue lo scorso
gennaio 2013, stabiliranno (con
efficacia immediata e vincolante per tutti gli stati membri)
le condizioni da rispettare per
riabilitare allo status di veri e
propri beni (determinandone
quindi con certezza la «cessazione della qualifica di rifiuto»)
i materiali ottenuti all’esito di
precisi processi di recupero
di rifiuti che li contengono.
L’uscita dal regime dei rifiuti
del rame recuperato (anche dai
Raee) dovrà essere garantita
dal produttore delle materie
prime secondarie attraverso
una propria «certificazione di
conformità» a precise norme
tecniche su: tipologia di rifiuti
trattati (saranno esclusi i pericolosi); standard tecnici di
settore osservati; compatibilità dei rottami ottenuti con usi
consentiti (diretta produzione
di sostanze od oggetti in impianti di fusione, raffinazione,
fabbricazione di altri metalli);
adozione di un sistema interno
di gestione della qualità.
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Rapporto Gse: Italia ai vertici per capacità fotovoltaica
È l’Italia il secondo paese al mondo
per capacità fotovoltaica in esercizio.
A fine 2012, i 478.331 impianti che
hanno prodotto energia solare nella
Penisola hanno permesso di raggiungere una potenza installata di 16.420
Megawatt e 18.862 GWh Gigawattora
di energia prodotta nell’arco dell’intero anno. Meglio dell’Italia ha fatto solo
la Germania, dove la potenza degli impianti fotovoltaici in attività alla fine
dello scorso anno ha superato i 32 mila
Megawatt, 7.600 dei quali entrati in attività nel 2012. Poco meno del doppio
rispetto ai 3.646 megawatt di nuova
potenza generati dalle 148.135 nuove
unità installate in Italia tra gennaio e
dicembre scorsi. I dati emergono dal
rapporto statistico sul solare fotovol-
taico 2012 pubblicato dal Gestore dei
servizi energetici (Gse), secondo cui
«il meccanismo del Conto energia» ha
rappresentato il motore di questa crescita. «I 475.851 impianti che in Italia
ne usufruiscono hanno contribuito
al 96% della produzione fotovoltaica
dell’anno e ricevuto un incentivo dal
Gse di circa 6 miliardi di euro nel solo
2012», si legge nel documento. «Lo
scorso anno è stato installato in Italia
quanto presente nel paese alla fine del
2010», hanno spiegato gli esperti del
Gestore dei servizi elettrici secondo
cui, almeno un impianto fotovoltaico
è presente nel 97% dei comuni italiani
(era l’11% nel 2006). «La maggior parte degli impianti è entrata in esercizio
nel corso del periodo estivo anticipan-
do il passaggio normativo tra il IV e il V
Conto Energia», hanno continuato dal
Gse, sottolineando come, in futuro, la
strategia energetica nazionale prevede
una crescita della potenza installata di
mille megawatt all’anno di qui al 2020.
Nella classifica dei maggiori produttori di energia elettrica da impianti fotovoltaici, dietro a Germania e Italia
si sono classificati gli Stati Uniti con
7.582 megawatt di potenza, 3.200 dei
quali di nuova realizzazione. Seguono
il Giappone con 7.414 Mgw, la Cina con
6.593 e la Spagna con 5.100 megawatt,
fortemente colpita dall’eliminazione
degli incentivi che ha pesato sul numero di nuove installazioni.
Tancredi Cerne
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18
Lunedì 13 Maggio 2013
NON PROFIT
SCADENZARIO DI GIUGNO
2013
A CURA DELLA FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI
SCADENZA
TIPOLOGIA
1 Sabato
INTERPELLO
Controlled Foreign Companies (CFC)
PREU
Prelievo erariale unico apparecchi
da intrattenimento
ACCISE
Versamento Imposta
di fabbricazione e consumo
ADDIZIONALE COMUNALE
IRPEF (ENTI PUBBLICI)
Versamento Addizionale Comunale IRPEFSaldo
ADDIZIONALE REGIONALE
IRPEF (ENTI PUBBLICI)
Versamento Addizionale Regionale IRPEF
ADDIZIONALE IRES
Versamento Addizionale IRES società petrolifere
13 Giovedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
ADDIZIONALE IRES
Versamento Addizionale IRES società petrolifere
ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE ALL’ESTERO
Versamento Imposta attività inanziarie detenute all’estero
CAPITAL GAIN
Versamento Imposta sostitutiva Regime
risparmio amministrato
CAPITAL GAIN
Versamento Imposta sostitutiva Regime del
risparmio gestito (revoca di mandato)
CASSE DI PREVIDENZA
Versamento Contributi assistenziali e previdenziali - C.N.P.R.
CASSE DI PREVIDENZA
Denuncia e versamento Contributi INPGI
CONSOLIDATO FISCALE E TRASPARENZA
FISCALE
Versamento Imposta sostitutia Riallineamento dei valori civilistici a quelli iscali
IMPOSTA SU IMMOBILI SITUATI ALL’ESTERO
Versamento Imposta sul valore degli immobili situati all’estero
IMPOSTA SOSTITUTIVA
Versamento Imposta sostitutiva Riallinemento delle partecipazioni
IMPOSTA SOSTITUTIVA
Versamento Imposta sostitutiva Rivalutazioni nei conferimenti
IMPOSTA SOSTITUTIVA
Versamento Imposta sostitutiva Società di
investimento immobiliare quotate
IMPOSTA SOSTITUTIVA
Versamento Imposta sostitutiva Incrementi
di produttività, innovazione e eficienza
IMPOSTA SOSTITUTIVA
Versamento Imposta sostitutiva Interessi,
premi e altri frutti di obbligazioni
IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI
Versamento Imposta sugli intrattenimenti
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17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
IRAP (ENTI PUBBLICI)
Versamento IRAP- Acconto Mensile
RITENUTE (ENTI PUBBLICI)
Versamento Ritenute su redditi di lavoro
dipendente e assimilati
STOCK OPTIONS
Versamento Addizionale stock options
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
17 Lunedì
STUDI DI SETTORE
Adeguamento
17 Lunedì
TASSAZIONE SEPARATA
Versamento Imposta sostitutiva Acconto
18 Martedì
C.C.I.A.A.
Versamento Diritto annuale
PREU
Prelievo erariale unico apparecchi
da intrattenimento
28 Venerdì
Lo scadenzario in versione integrale
è disponibile sul sito internet
www.italiaoggi.it/scadenziario
I temi del dibattito del festival del fundraising
Onlus, 5 per mille per pochi
Solo il 9% lo richiede
DI
Pagina a cura
GABRIELE VENTURA
N
on profit senza 5
per mille. Solo il 9%
delle onp, infatti,
risulta iscritto nei
registri nel 2012. Per molteplici ragioni: mancanza di
professionalità all’interno in
grado di seguire le procedure
e di pubblicizzare la possibilità di donazione, mancanza
di comunicazione con i donatori (che, secondo i dati tratti
dagli elenchi pubblicati dalle
Entrate, nel 2011 hanno donato 259 milioni di euro a
33.522 onp) e assenza di una
politica di stabilizzazione
della legge del 5 per mille. È
quanto emerge dai dati raccolti dall’Associazione festival
del fundraising, che ha fatto
il punto sul mondo del non
profit e sul ruolo chiave della figura del fundraiser. Una
professione ricoperta soprattutto da donne, con meno di
45 anni e uno stipendio sotto
i 25 mila euro l’anno. Sempre
secondo i dati dell’Associazione festival del fundraising, le
donne che lavorano nella raccolta fondi sono, infatti, circa
il 65% sul totale e la maggior
parte di queste (circa il 70%)
ha meno di 45 anni. Mentre
l’83% è impiegato all’interno
di onp e lavora in Lombardia,
Lazio ed Emilia-Romagna.
In termini di formazione sul
fundraising, le donne sono
quelle che si formano maggiormente per ottenere professionalità nella raccolta
fondi. Ecco nel dettaglio come
si sta sviluppando la figura
del fundraiser e quale il suo
legame con il mondo del non
profit in Italia.
Il mondo del non profit.
Secondo gli ultimi dati Istat,
le organizzazioni non profit
presenti in Italia sono circa
475 mila, mentre il censimento Istat 2001 ne segnalava
235 mila. Le organizzazioni
iscritte nei registri 5x1000
nel 2012 sono circa 43.900,
il che significa che solo il 9%
delle Onp richiede il 5x1000.
Stando invece al rapporto
sulle donazioni avvenute nel
2012 realizzato dall’Istituto italiano della donazione,
emerge che sono stati quasi
15 milioni (età compresa tra
i 14 e i 64 anni), pari al 31%
della popolazione adulta, gli
italiani che hanno effettuato
almeno una donazione negli
ultimi 12 mesi. Le cause più
sentite: ricerca medico-scientifica (14%), emergenze umanitarie (13%), aiuti ai paesi
poveri (8%), aiuti ai poveri
in Italia (5%). I più generosi,
infine, sono: le donne (36%),
gli/le over 35 anni (36%), chi
ha un reddito elevato (37%) e
una istruzione di alto livello
(40%).
Il fundraiser. Come emerge da un’analisi realizzata
dal master in Fundraising
dell’Università di Bologna,
circa il 67% degli iscritti a
master e altri corsi di specializzazione sulla raccolta
fondi è donna. L’analisi dipinge anche la situazione occupazionale dei fundraiser: il
91% degli ex alunni del master sta infatti attualmente
lavorando. Di questi, l’83%
Donazioni, non è la crisi
l’ostacolo da superare
Non è la crisi economica a ridurre le donazioni, ma la
mancanza di fundraiser. È quanto emerge dalla ricerca
«Non profit report 2012», realizzata da ContactLab
in collaborazione con Vita Consulting, che fotografa
l’andamento delle donazioni in tempo di crisi economica. Nel 2012 è diminuita del 4% (dal 48% del 2011
al 44% del 2012) la percentuale di chi dona abitualmente alle organizzazioni non profit. Al contrario,
sono aumentati del 3% (dal 30 al 33%) i donatori
occasionali. Tra i fattori determinanti che potrebbero
spingere i donatori (che già donano) a effettuare più
donazioni, inoltre, troviamo la propria disponibilità
economica (75%), la trasparenza nell’utilizzo delle
donazioni (49%), l’informazione sui progetti (27%)
e la possibilità di avere un ruolo attivo all’interno
della Onp (13%). Dalla ricerca emerge anche che la
crisi non incide più di tanto sulle abitudini di dono,
anche se un quarto dei donatori ne avverte l’impatto.
Tra coloro che dichiarano di non donare, la maggior
parte non lo ha mai fatto per assenza di disponibilità economiche (54%). Le altre motivazioni sono: la
mancanza di fiducia (18%), la percezione di non avere
avuto occasioni per donare (15%) e la convinzione
che donare non sia utile (3%). Il problema principale del non profit oggi, conclude l’indagine, non è la
crisi economica, bensì la mancanza di professionalità
all’interno delle organizzazioni: i fundraiser, persone
formate e specializzate nella raccolta fondi per il non
profit che sappiano comunicare e rapportarsi con i
donatori in maniera efficace.
circa lavora all’interno di
organizzazioni non profit, il
9% in società di consulenza
di fundraising e il restante
8% in aziende profit. Quasi
la metà (il 48%) guadagna
meno di 15 mila euro all’anno, mentre l’altra metà (48%)
guadagna tra i 15 mila e i 25
mila euro. Solo il 4% ha uno
stipendio annuo superiore ai
25 mila euro e compreso entro i 40 mila. Gli operatori del
non profit sono normalmente
pagati di meno in rapporto a
identici ruoli nel profit. I dirigenti delle imprese profit
guadagnano, in media, il 70%
in più dei loro omologhi non
profit, forbice che si riduce
al 40% nei quadri e al 30%
negli impiegati, come testimoniato da Valerio Melandri, presidente del Comitato
promotore del festival del
fundraising.
Il festival. Dedicato al
mondo della raccolta fondi
e del non profit italiano è
il festival del fundraising,
l’appuntamento organizzato
dall’Associazione festival del
fundraising, che si svolgerà
dal 14 al 17 maggio 2013 alle
Terme di Castrocaro. Con un
duplice obiettivo: da una parte creare una community che
agevoli la condivisione delle
esperienze di maggior successo, a livello internazionale,
nel tema della raccolta fondi,
così da rendere i metodi più
efficaci patrimonio comune;
dall’altra diffondere la cultura del dono in un paese, l’Italia, ancora poco sensibile al
non profit. Per l’edizione 2013
il festival propone un calendario strutturato sul modello
delle sessioni parallele per un
totale di circa 80 momenti formativi (tra workshop, special
workshop e casi) all’interno
di otto grandi aree tematiche: persone; lasciti e grandi
donatori; fondazioni e istituzioni; management e leadership; comunicazione, eventi
e volontari; corporate fundraising; digital fundraising;
direct marketing. Accanto
ai convegni dedicati al terzo
settore anche un festival ecosostenibile, che adotta misure
per abbattere il proprio impatto ambientale favorendo
la raccolta differenziata e
l’eco-mobilità. Per il secondo
anno, infine, il festival sarà
teatro dell’Italian fundraising award, riconoscimento
che celebra i protagonisti
della raccolta fondi: donatori,
volontari, fundraiser e aziende al servizio del non profit.
Promosso dall’Associazione
Festival del fundraising in
collaborazione con Assif e
Vita, si pone l’obiettivo di
rafforzare e diffondere l’interesse pubblico sui temi della
filantropia, del volontariato
e della professionalità del
terzo settore.
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INFO MONDO
Lunedì 13 Maggio 2013
19
Putin irrigidisce i controlli sulle entrate e gli affari in patria e non dei funzionari pubblici
Russia, stop ai conti all’estero
Divieto per i dipendenti statali e i loro familiari
DI
Pagina a cura
ANTONINO D’ANNA
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G
iro di vite del Cremlino sui conti all’estero dei funzionari
pubblici. Il
presidente Vladimir
Putin ha promulgato
la legge che proibisce
a determinate categorie di cittadini la titolarità di conti bancari
esteri. Ampio l’elenco
di pubblici ufficiali:
tutti quelli di livello
federale e regionale di
nomina presidenziale,
governativa o il procuratore generale; i viceprocuratori e i membri
del board della Banca
centrale; i vicari di chi
guida organi esecutivi
federali, aziende parastatali, fondazioni e altre organizzazioni rette dalla normativa federale
l e
i cui dirigenti siano nominati
dal presidente o dal governo;
giudici, deputati e senatori. Il
divieto sarà applicato anche
ai candidati a cariche elettive,
incluse la presidenza russa,
posti di responsabilità nelle
regioni russe, seggi nei parlamenti regionali e il consiglio
della Federazione (il senato
russo), cariche elettive nei
municipi. Non mancano militari, inquirenti, pubblici ministeri, personale del ministero dell’interno e dell’Agenzia
delle dogane e delle entrate.
E con tutti
t tti questi
ti soggetti
tti
saranno colpite dal divieto
anche le mogli e i figli minorenni.
La nuova legge pone un autaut: 90 giorni per chiudere i
conti o rimozione dall’incarico. Sarà permesso a dipendenti pubblici e deputati della
Duma (camera bassa russa)
la possibilità di essere titolari
di «strumenti finanziari stranieri», cioè tutti i tipi di titoli
emessi all’estero e loro derivati. La ratio della legge è stata
spiegata da Putin in persona
il mese scorso: «Se una persona tiene
il denaro
all’estero,
al
ed è una
cifra
rileci
vante,
alva
lora
sarà
lo
sempre
nel
ne mirino dello
stato
in
st
cui
cu vengono
tego
nuti
nu quei
soldi».
E
so
poi
po si è rivolto
agli
vo
impiegaim
ti:
ti dovete
scegliere
sc
tra
tr tenere i vostri
o
t i assett all’estero
ll’
servire il popolo russo. I critici di Putin e l’opposizione
accusano il presidente e altri
esponenti del Cremlino di
possedere grandi proprietà
sparse per il mondo, e aver
comunque «addomesticato»
le norme per proteggere le
loro holding.
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BREVI DAL MONDO
ESTRATTO DI AVVISI DI GARE D’APPALTO
E SISTEMA DI QUALIFICAZIONE
HERA S.p.A. comunica la pubblicazione delle seguenti gare d’appalto:
1) Prestazioni di servizio per attività di supporto al pronto intervento
diurno e notturno, feriale e festivo, per la manutenzione di reti, ripristino di allacciamenti ed accessori dei settori merceologici acqua e
fognatura da eseguirsi sul territorio gestito da HERA S.p.A., per il periodo
01/11/2013 – 31/10/2014, con facoltà di rinnovo alle stesse condizioni contrattuali, di anno in anno, per ulteriori due periodi annuali, ad insindacabile
giudizio della Committente, per un importo annuale complessivo indicativo e presunto di € 23.000.000,00, IVA esclusa, così suddiviso in 3 lotti:
Lotto n. 1 – AREA ROMAGNA € 9.000.000,00; Lotto n. 2 – AREA EMILIA
EST € 9.000.000,00; Lotto n. 3 – AREA EMILIA OVEST € 5.000.000,00.
2) Prestazioni di servizio per attività di supporto al pronto intervento
diurno e notturno, feriale e festivo, per la manutenzione di reti, ripristino di allacciamenti ed accessori dei settori merceologici gas e tlr da
eseguirsi sul territorio gestito da HERA S.p.A., per il periodo 01/11/2013 –
31/10/2014, con facoltà di rinnovo alle stesse condizioni contrattuali, di
anno in anno, per ulteriori due periodi annuali, ad insindacabile giudizio
della Committente, per un importo annuale complessivo indicativo e presunto di € 5.000.000,00, IVA esclusa, così suddiviso in 2 lotti: Lotto n. 1 –
AREA EMILIA € 3.000.000,00; Lotto n. 2 – AREA ROMAGNA €
2.000.000,00.
Per entrambe le suddette gare, si procederà mediante procedura negoziata
con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; il termine presentazione domande di partecipazione è fissato per il 04/06/2013, ore 12.00.
HERA S.p.A. intende definire, inoltre, ai sensi dell’art. 232 del D.Lgs.
163/2006 e s.m.i., elenchi di imprese qualificate da invitare a gare a procedura negoziata a seguito di sistema di qualificazione per l’esecuzione
di servizi applicativi informatici da attivare presso le sedi del Gruppo
Hera, aventi ad oggetto l’affidamento delle seguenti tipologie di attività: 1) progetti; 2) attività di manutenzione sui sistemi esistenti; 3) consulenza specialistica applicativa e progettazione di soluzioni
complesse; 4) consulenza e supporto sistemistico.
Si precisa che Hera S.p.A. utilizza per la qualificazione delle imprese interessate alla partecipazione alle gare ed al sistema di qualificazione sopra
citati, la piattaforma on-line software SRM. Pertanto, le imprese interessate dovranno presentare tutta la documentazione richiesta nei rispettivi
bandi di gara avvalendosi del portale di e-procurement del Gruppo Hera,
come dettagliatamente specificato nei citati bandi. I bandi integrali sono reperibili sul sito www.gruppohera.it e sulla GUCE alla quale sono stati inviati,
relativamente alle gare 1) e 2) il 29/04/2013 e relativamente al sistema di
qualificazione, il 24/04/2013.
dott. Maurizio Chiarini Amministratore Delegato
Sede in Bologna - viale C.Berti Pichat, 2/4 - Cap. soc. 1.340.383.538 i.v. - n. di iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna - CF e Partita I.V.A. 04245520376 - www.gruppohera.it
Entro luglio il governo
spagnolo approverà una
legge che darà la residenza
automatica ai cittadini extracomunitari che investiranno oltre 500 mila euro
in proprietà in Spagna. La
misura è pensata per attrarre investitori cinesi e asiatici
in genere: l’anno scorso, oltre
5 miliardi di euro sono stati
investiti da stranieri nell’acquisto di proprietà nel paese.
I cinesi puntano ad acquistare nelle zone di Barcellona e
Ibiza. Secondo la Banca di
Spagna, l’investimento straniero nelle proprietà immobiliari spagnole è cresciuto
del 17% nel 2012, al livello
più alto dal 2004.
In Cina, approvata la
nuova legge sul turismo, un
testo atteso da quasi 30 anni. Secondo le nuove norme,
sono colpite la concorrenza
sleale e l’acquisto forzato
di beni, pratiche che hanno
sempre danneggiato i turisti.
Stabiliti i diritti del viaggiatore: informazione, scelta,
assistenza e rispetto. La
loro violazione ritenuta sarà
un’aggravante alle violazioni principali della legge. Introdotta la pianificazione del
turismo: 11 articoli indicano
come dovrà essere promosso
il settore, i fondi pubblici, la
preparazione professionale
degli operatori.
FISCO FLASH
Imposte
dirette
IRPEF
Novità in materia di imposta
sul reddito delle persone fisiche.
Detrazioni,lavoratori frontalieri, redditi dominicale e agrario,
rivalutazione di terreni e partecipazioni (circ. delle Entrate
n. 12/E del 3/5/2013)
REDDITO D’IMPRESA
Novità in materia di reddito
d’impresa: costi auto, deduzione Irap costo del lavoro,
riallineamento dei valori fiscali
e civilistici per avviamento
e altre attività immateriali
(circ. delle Entrate n. 12/E del
3 maggio 2013)
DETRAZIONE 36/50%
Interventi per il recupero del
patrimonio edilizio. Decesso
del conduttore, separazione
legale e lavori successivi alla
separazione e altri chiarimenti
(circ. delle Entrate n. 13/E del
9 maggio 2013)
DETRAZIONE DEL 55%
Interventi di riqualificazione
energetica degli edifici. Comunicazioni all’Enea.Chiarimenti
(circ. delle Entrate n. 13/E del
9/5/2013)
DETRAZIONI IRPEF
Irpef. Spese per la frequenza di
corsi di laurea in teologia.Spese
per asili nido. Interessi passivi
di mutuo (circ. delle Entrate n.
13/E del 9 maggio 2013)
SOLIDARIETÀ
Redditi superiori a 300 mila
euro lordi annui. Il contributo
di solidarietà si applica sull’importo al netto del bonus fiscale
per il rientro dei lavoratori in
Italia (circ.delle Entrate n.13/E
del 9/5/2013)
Iva
BASE IMPONIBILE
Imposta sul valore aggiunto.
Modifiche alla base imponibile, ai criteri di applicazione
dell’inversione contabile, al
calcolo del volume d’affari
(circ. delle Entrate n. 12/E del
3 /5/ 2013)
FATTURAZIONE
Modifiche alla disciplina sulla fatturazione. La fattura
elettronica, la fattura semplificata, nuovi termini e modalità di emissione della fattura
(circ. delle Entrate n. 12/E del
3/5/2013)
OPERAZIONI INTRA UE
Imposta sul valore aggiunto.
Fatturazione e registrazione
delle operazioni intracomunitarie (circ. delle Entrate n.
12/E del 3/5/2013).
Altre
imposte
IVIE E IVAFE
Imposta sul valore degli immobili e delle attività finanziarie
all’estero. Decorrenza e altre
novità (circ. delle Entrate n.
12/E del 3 maggio 2013)
IMPOSTA DI BOLLO
Bollo sulle comunicazioni riguardanti i prodotti finanziari.
Nuovo limite all’imposta (circ.
delle Entrate n. 12/E del 3
maggio 2013)
ASSICURAZIONE
Imposta sulle riserve matematiche.Aumento dell’aliquota di
tassazione, limite all’importo
del credito derivante dal versamento dell’imposta (circ. delle
Entrate n. 12/E del 3/5/2013)
IVIE E IMU
Fabbricati inagibili o inabitabili. Devono essere comunque
indicati nella dichiarazione dei
redditi anche se non soggetti a
Irpef. Diversa soluzione per gli
immobili all’estero non locati
(circ. delle Entrate n. 13/E del
9/5/2013)
Riscossione
EQUITALIA
Rateazione dei debiti esattoriali.Fino a 50 mila euro è possibile
con una semplice richiesta
motivata (direttiva Equitalia
del 7 maggio 2013 2013)
Altre notizie
ASSISTENZA FISCALE
Sostituti d’imposta, Caf e
professionisti abilitati. Modalità di assistenza fiscale ai
contribuenti che presentano il
modello 730 (circ.delle Entrate
n. 14/E del 9/5/2013)
A cura dello Studio
F. Ghiglione e A. Ghio
Il iscolash in versione integrale è
disponibile sul sito
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20
Lunedì 13 Maggio 2013
C O D I C E D E L L A S T R A DA
Il prossimo 1° luglio il sistema compie 10 anni. In media, meno due per ogni conducente
Patente, persi 85 mln di punti
La guida virtuosa? È femmina
DI
Pagine a cura
STEFANO MANZELLI
ED ENRICO SANTI
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O
ltre 85 milioni di punti
decurtati in dieci anni
ai titolari di patente di
guida, con netta prevalenza degli uomini rispetto
alle donne. In media due punti
sottratti ad ogni patentato. È
questo il bilancio del sistema
della patente a punti a dieci
anni dall’introduzione avvenuta il 1° luglio 2003.
Dopo un primo biennio (luglio 2003-luglio 2005) che ha
registrato la più bassa mole
di punti complessivamente
decurtati ai titolari di patente, probabilmente a causa
dell’iniziale attenzione e timore dei conducenti di fronte al
nuovo impianto sanzionatorio, si sono registrati quattro
anni di costante ascesa dei
punti tagliati, che ha toccato
il culmine nel terzo biennio
(luglio 2007-luglio 2009) con
oltre 27 milioni di punti decurtati.
Successivamente si è assistito a una stabilizzazione del
trend, con una media di circa
15 milioni di punti tagliati
nel quarto e quinto biennio.
In generale, la fascia d’età
più colpita dalle penalizzazioni sulla patente è quella da 35
a 39 anni, con oltre 10 milioni
di punti tagliati.
Ma l’incidenza percentuale
I numeri sulla licenza bonus-malus
Punti decurtati
Dal 1° luglio 2003 a oggi sono stati decurtati
oltre 85 milioni di punti
Fascia d’età che ha subito più
decurtazioni
In termini assoluti la fascia d’età da 35 a 39
anni; in termini percentuali la fascia d’età dei
minori di 20 anni
Fascia d’età che ha commesso
più violazioni
I minori di venti anni
Distribuzione delle decurtazioni
fra maschi e femmine
Per il 75% a carico di maschi, per il 25% a
carico di femmine
Distribuzione delle decurtazioni in base alla residenza dei
patentati
Decurtazioni percentualmente più elevate a
carico di chi risiede nell’Italia centro-settentrionale.
Infrazione più ricorrente per le
decurtazioni
1. il superamento del limite di velocità di oltre
10 km/h e di non oltre 40 km/h
2. il mancato uso delle cinture di sicurezza
3. il passaggio con la luce rossa del semaforo
4. l’uso del telefonino
più rilevante è riscontrata nei
minori di 20 anni (in sostanza
gran parte dei neopatentati),
con una media di 6,4 punti
per ogni patentato.
Questo in parte anche a
causa della disposizione del
codice della strada in base
alla quale per le patenti rilasciate successivamente al
1° ottobre 2003 a soggetti
che non siano già titolari
di altra patente di categoria B o superiore, i punti da
sottrarre sono raddoppiati
qualora le violazioni siano
commesse entro i primi tre
anni dal rilascio. Ma solo
in parte, perché i minori di
venti anni mostrano la più
alta percentuale di infrazioni
commesse, praticamente una
per ciascun patentato.
La fascia d’età più virtuosa
è quella degli ultrasettantenni, con una media di 1,1 punti
decurtati e di 0,2 infrazioni
per ogni patentato.
Donna al volante pericolo
costante? Il detto sembra
essere smentito dalle statistiche. Infatti, se i patentati
risultano essere per il 56%
maschi e per il 44% femmine, la distribuzione dei punti fi nora è stata per ben il
75% a danno dei maschi e
solo per il 25% a carico del
gentil sesso. Le decurtazioni
risultano essere percentualmente più elevate a carico di
chi risiede nell’Italia centrosettentrionale.
Da dieci anni a questa parte la violazione più gettonata
che ha comportato la decurtazione di punti è stata quella
del superamento del limite di
velocità di oltre 10 km/h e di
non oltre 40 km/h. A seguire,
il mancato uso delle cinture
di sicurezza, il passaggio con
la luce rossa del semaforo e
l’uso del telefonino. Questo
per il passato.
Nell’immediato futuro,
invece, il prossimo 1° luglio
scatterà l’abbuono di 2 punti
sulla patente di guida per gli
automobilisti già in possesso
di almeno 20 punti, che negli ultimi due anni non hanno subito decurtazioni. E i
conducenti che dal 1° luglio
2003 non hanno mai subito
decurtazioni aumenteranno
il proprio plafond a 30 punti
(il massimo punteggio previsto), mentre chi è al disotto
della dotazione di 20 punti
ritornerà automaticamente a
tale punteggio se nell’ultimo
biennio non ha subito decurtazioni.
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Per chi non ha mai subito decurtazioni più vicino il traguardo dei 30
Il prossimo 1° luglio il sistema della patente a punti compie 10 anni e
i conducenti che non hanno mai subito decurtazioni riceveranno l’ultimo bonus di due punti per arrivare alla dotazione massima di 30. Lo
prevede l’automatismo introdotto
nel codice stradale per premiare i
comportamenti più virtuosi.
La patente a punti è stata introdotta per la prima volta in assoluto in
America, precisamente nel Connecticut, nel 1947. Successivamente
è stata adottata dal Regno Unito,
dalla Nuova Zelanda e a seguire da
numerosi altri Stati.
In Italia l’ingegnoso sistema bonus-malus è approdato con il decreto legislativo n. 9 del 15 gennaio
2002 e ha subito nel tempo alcuni
aggiustamenti, da ultimo con le
modifiche dell’art. 126-bis del codice previste dalla legge di riforma
stradale n. 120 del 29 luglio 2010.
Con le regole attuali ai neopatentati viene attribuito inizialmente
un punteggio di venti punti, che
subisce decurtazioni in caso di
violazione di una delle norme per
le quali è prevista la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente oppure di
una tra le norme di comportamento
di cui al titolo V del codice della
strada.
La decurtazione si applica ai titolari di patente, di carta di qualificazione del conducente e di certificato di idoneità alla guida di
ciclomotori (fino alla conversione
nella patente AM o di altra categoria).
Se vengono accertate contemporaneamente più violazioni possono
essere decurtati al massimo quindici punti, salvo che sia prevista
la sospensione o la revoca della
patente. L’organo di polizia deve
comunicare all’anagrafe nazionale
degli abilitati alla guida la perdita
di punteggio.
La comunicazione deve essere effettuata a carico del conducente
trasgressore oppure, se questi non
è stato identificato, al proprietario
del veicolo (o ad altro obbligato
in solido) che deve fornire all’organo di polizia, entro 60 giorni
dalla data di notifica del verbale
di contestazione, i dati personali
e della patente del conducente al
momento della commessa violazione. Se il proprietario del veicolo è
una persona giuridica, la comunicazione deve essere fatta dal legale
rappresentante o da un suo delegato. In caso di inerzia, scatta una
sanzione di 284 euro.
Se il punteggio non è esaurito,
la frequenza ai corsi di aggiornamento consente di riacquistare sei
punti oppure, per i titolari di certificato di abilitazione professionale
e unitamente di patente B, C, C+E,
D, D+E, nove punti.
Il ministero dell’interno, con circolare n. 11490 dell’8 maggio 2013 ha
chiarito che i trasgressori a corto
di punti patente possono decidere
di iscriversi ad un corso di recupero anche se non hanno ancora
ricevuto alcuna comunicazione
ufficiale del taglio; in questo caso
è sufficiente esibire alla motorizzazione una stampa del saldo punti presenti sulla licenza di guida.
Il sistema della patente a punti
prevede che in caso di avvenuta
decurtazione, la mancanza, per il
periodo di due anni, di ulteriori
tagli determina l’attribuzione del
completo punteggio iniziale.
Per chi ha almeno 20 punti, la mancanza di decurtazioni per un periodo di due anni comporta l’attribuzione di un credito di due punti,
fino a un massimo di dieci punti.
Per le patenti rilasciate successivamente al 1° ottobre 2003 a soggetti
che non siano già titolari di altra
patente di categoria B o superiore, i punti riportati nella tabella,
per ogni singola violazione, sono
raddoppiati qualora le violazioni
siano commesse entro i primi tre
anni dal rilascio. Per gli stessi tre
anni, la mancanza di violazioni di
una norma di comportamento da
cui derivi la decurtazione del punteggio determina l’attribuzione,
fermo restando quanto previsto
dal comma 5, di un punto all’anno
fino ad un massimo di tre punti.
Deve sottoporsi all’esame di idoneità tecnica di cui all’art. 128 del
codice della strada chi ha subito
l’azzeramento del punteggio e chi,
dopo la notifica della prima violazione che comporta una perdita di
almeno cinque punti, commette altre due violazioni non contestuali,
nell’arco di dodici mesi dalla data
della prima violazione, che comportano ciascuna la decurtazione
di almeno cinque punti.
Per sapere qual è la dotazione di
punti sulla propria patente si può
telefonare, solo da apparecchio
fisso, il numero 848782782 attivo
sette giorni su sette al costo di una
telefonata urbana più scatto alla
risposta. Inoltre, il saldo dei punti
può essere consultato anche online
sul portale dell’Automobilista previa registrazione dell’utente.
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L’
azienda è sempre
tenuta alla delazione stradale per
le infrazioni commesse con le proprie auto,
che comportano decurtazione di punti. Lo ha ribadito
la Corte di cassazione con
numerose sentenze (Cass.
sez. II civ., sent. n. 4619 del
22 marzo 2012; Cass. sez. II
civ., sent. n. 5244 del 4 marzo 2011; Cass. sez. II civ.,
sent. n. 24457 del 2 dicembre 2010; Cass. sez. II civ.,
sent. n. 9852 del 24 aprile
2009).
La vastità dell’azienda e
l’ampio numero di dipendenti
e veicoli non sono argomenti
utili per omettere di comunicare i dati di un’infrazione
che comporta la decurtazione
di dati dalla patente di guida. E non basta all’impresa
dichiarare di non essere in
grado di rintracciare il conducente del veicolo per sfuggire alla seconda multa stradale per mancata delazione
diligente.
Secondo la Suprema corte,
il proprietario del veicolo è
sempre tenuto a conoscere
l’identità dei soggetti affi datari del mezzo. In caso
di dichiarazione generica e
omissiva il giudice di pace
non può nemmeno applicare
l’art. 23 della legge 689/1981
che consente di accogliere
l’opposizione quando non
vi sono prove sufficienti a
sostenere la responsabilità
dell’opponente.
In sostanza, l’azienda
deve sempre tenere annotato l’uso del proprio parco veicoli per non incorrere nelle
conseguenze sfavorevoli derivanti dalle multe stradali
materialmente commesse
dai collaboratori.
Aziende obbligate
alla delazione
Le criticità dell’obbligo di comunicazione
Delazione e intestazione del veicolo
Il proprietario del veicolo è sempre tenuto a conoscere
e comunicare i dati del conducente, indipendentemente
dal numero di mezzi a disposizione
Delazione e autorità
competente per il
ricorso
Il ricorso contro il verbale per omessa delazione va presentato non al giudice di pace del luogo in cui risiede il
ricorrente, ma al giudice di pace del luogo in cui ha sede
l’organo di polizia procedente
Delazione e ricorso
Ministero dell’interno: la presentazione del ricorso contro
il verbale di contestazione costituisce un giustiicato e
documentato motivo di omissione dell’indicazione delle
generalità del conducente
Cassazione: i dati del trasgressore devono essere comunque comunicati entro 60 giorni dal ricevimento del
verbale
Il codice stradale punisce
infatti per mancata delazione colui che non identifi ca
compiutamente il trasgressore per negligenza organizzativa oppure lamentando un trascorso temporale
troppo lungo.
L’art. 126-bis del codice
stradale pone a carico dei
proprietari di veicoli di tenersi informati sulle generalità e dei dati della patente
di guida dei conducenti.
Né il trascorrere del
tempo né la complessità
dell’organizzazione o l’elevato numero di dipendenti
sono ostativi alla diligente
Con la presentazione del ricorso, doveri di comunicazione sospesi
Fra le questioni più delicate e controverse del sistema della patente a
punti c’è la comunicazione dei dati
del trasgressore che deve essere effettuata o meno dal proprietario del
veicolo anche nel caso in cui sia stato
presentato ricorso contro il verbale
di contestazione.
Secondo il Ministero dell’interno, l’automobilista che
propone ricorso contro una
multa contenente anche l’invito alla comunicazione dei
dati del trasgressore non è
tenuto a rispondere positivamente alla richiesta della
polizia. Ovvero è sufficiente
che l’interessato specifichi di
aver proposto censure all’autorità competente per non
incorrere in ulteriori penalità almeno fino alla conclusione dei
rimedi difensivi previsti dalla legge.
In ogni caso l’invito alla delazione
andrà rinnovato in ipotesi di rigetto
del ricorso oppure meglio dettagliato
nel verbale per essere efficace.
Con due circolari del 29 aprile 2011
e del 5 settembre 2011, il ministero
dell’interno ha precisato che la presentazione di un ricorso contro il verbale di contestazione costituisce un
giustificato e documentato motivo di
omissione dell’indicazione delle ge-
neralità del conducente. Ed esperiti
inutilmente tutti i rimedi contro il
verbale la polizia stradale dovrà procedere a redigere un nuovo invito ad
effettuare la delazione entro 60 giorni dalla richiesta.
Secondo il Ministero dell’interno la
pendenza del ricorso interferisce
con l’indagine volta ad identificare
l’effettivo trasgressore. Il termine
assegnato al proprietario del veicolo
per comunicare i dati del conducente
decorre quindi dalla definizione del
procedimento di opposizione avverso
il verbale di accertamento dell’illecito presupposto.
Questa autorevole posizione ministeriale contrasta però con la prevalente
giurisprudenza in materia. La Corte
di Cassazione, in particolare, con varie sentenze (Cass. sez. II civ., sent.
n. 22881 del 10 novembre 2010; Cass.
sez. II civ., sent. n. 16674 del 16 luglio
2010; Cass. sez. II civ., sent. n. 17348
del 8 agosto 2007) ha ribadito che se
l’automobilista riceve una multa per
posta con decurtazione di punteggio
e propone ricorso, deve comunque rispondere tempestivamente all’invito
alla delazione della polizia.
La sorte della prima infrazione non
condiziona infatti il destino dell’intimazione e in caso di mancata comunicazione dei dati del conducente
scatta una seconda multa.
L’omessa comunicazione dei dati
richiesti dagli organi di polizia rappresenta una violazione autonoma
rispetto all’illecito presupposto.
In pratica se anche venisse dichiarata nulla la multa per l’autovelox il
comportamento negligente dell’automobilista resterebbe sanzionato in
quanto elusivo dell’obbligo di collaborazione cui è tenuto l’intestatario
del veicolo.
Di diverso avviso, invece, il tribunale
di Rovigo (sent. n. 107 del 19 ottobre
2010), secondo cui il proprietario del
veicolo che propone ricorso contro
una multa con invito alla delazione
dei dati del conducente può omettere
di comunicare i dati richiesti fino alla
definizione della vertenza.
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Lunedì 13 Maggio 2013
Lu
21
registrazione ai fini della
successiva, eventuale comunicazione dei dati dei
conducenti. E anche l’autoscuola è obbligata a fornire
i dati dell’effettivo conducente che è incappato in
una multa stradale senza
contestazione immediata.
L’obbligo di delazione
riguarda infatti tutti i
proprietari dei veicoli a
prescindere dalle caratteristiche soggettive. Ciò è stato affermato dalla Corte di
cassazione, sez. II civ., con
la sentenza n. 10786 del
24 aprile 2008. Secondo
la Suprema corte l’utente
stradale ha uno specifico
dovere di collaborazione in
materia di violazioni anche
se non contestate immediatamente. Il proprietario del
veicolo, in quanto responsabile della circolazione dello
stesso nei confronti delle
pubbliche amministrazioni
e dei terzi, è sempre tenuto a conoscere l’identità dei
soggetti ai quali ne affida
la conduzione.
Sotto un altro
profilo, risulta essere ormai sufficientemente chiarita la questione
dell’autorità competente a ricevere
il ricorso contro il
verbale per omessa comunicazione
dei dati del trasgressore.
La Corte di cassazione ha già
confermato e ribadito (Cass. sez. VI
civ., sent. n. 20287
del 19 novembre
2012; Cass. sez. II
civ., ord. n. 6317
del 19 marzo
2011) che il ricorso contro il verbale di contestazione della violazione
dell’art. 126-bis, comma 2,
del codice della strada va
presentato non al giudice di pace del luogo in cui
risiede il ricorrente, ma al
giudice di pace del luogo in
cui ha sede l’organo di polizia procedente.
Territorialmente competente a decidere sull’opposizione contro il verbale di
contestazione per mancata
delazione è il giudice del
luogo dove ha sede l’organo di polizia procedente, in
quanto l’infrazione si consuma nel luogo in cui deve
pervenire la comunicazione
che è stata omessa.
Infine, sulla questione della delazione ai sensi dell’art.
126-bis del codice della strada, recentemente la Corte
di cassazione (Cass. sez. VI
civ., ord. n. 5585 del 6 marzo
2013), ha affermato che non
basta presentarsi alla polizia dichiarando di essere il
conducente del veicolo che
però non è mai passato dalla
strada della multa.
Questa comunicazione
equivale infatti a un’omessa dichiarazione che resta
sanzionata dal codice stradale.
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Lunedì 13 Maggio 2013
C O N TA B I L I TÀ
Pro e contro della cancellazione degli accantonamenti per i trattamenti di ine mandato
Rinuncia al Tfm, salvi i bilanci
ma simmetria fiscale a rischio
Pagine a cura
Un esempio
DI FRANCO CORNAGGIA
E NORBERTO VILLA
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
R
inuncia al trattamento fine mandato (Tfm)
salva bilanci, ma con
il rischio fiscale. Per
alleggerire la situazione patrimoniale la cancellazione di
quanto accantonato a titolo di
indennità per la fine del rapporto degli amministratori può
essere una soluzione. I dubbi
nascono quando si cerca di individuare il trattamento fiscale
dell’operazione: la soluzione è
incerta e la prassi non si è mai
espressa sul tema.
Il tema del trattamento
fiscale dell’indennità di fine
rapporto è quasi sempre analizzato con riguardo alla deducibilità dell’accantonamento
(e alle condizioni in cui ciò è
ammesso) e al regime applicabile in capo al percipiente. Ma
in periodi in cui la situazione
economica e patrimoniale delle
società non è delle migliori, più
che ipotizzare nuovi accantonamenti magari con il doppio
obiettivo di un risparmio fiscale e della creazione di un
compenso da erogare all’amministratore alla chiusura della
sua carriera, non è raro che si
voglia invece azzerare il debito
già iscritto in bilancio.
Gli effetti fiscali di tale situazione sono differenti qualora la
figura dell’amministratore per
il quale è stato accantonato il
Tfm sia o meno anche socio
della società.
Si ipotizzi Alfa srl che nel
corso degli anni passati ha accantonato e dedotto per competenza delle quote di Tfm
oggi iscritte in bilancio per
Scritture contabili: Tfm con stipula di polizza con beneiciario la società
Accantonamento Tfm
a
Fondo Tfm
1
Accantonamento quota indennità anno ……
Crediti v.so assicurazione
a
Banca
2
Pagamento premio assicurativo Tfm
Al momento dell’erogazione le scritture contabili saranno invece la seguenti:
Banca
a
Crediti v.so assicurazione
3
Incasso polizza assicurativa Tfm
Fondo Tfm
a
Debiti v.so amministratori
4
Maturazione Tfm di …………..
Banca
Debiti v.so amministratori
a
Debiti tributario per ritenute
5
Erogazione Tfm di …………..
Considerata
200 mila
il euro. C
id t lla
difficile situazione della società
l’amministratore decide di rinunciare a tale importo e Alfa,
prendendo atto di ciò, formalizza la decisione.
Ipotesi 1. Nel caso in cui
l’amministratore non è anche
socio della società il trattamento fiscale della rinuncia al
suo diritto non crea particolari
dubbi.
Nel corso degli anni la società ha dedotto gli accantonamenti senza che vi sia stata
alcuna conseguenza fiscale in
capo all’amministratore. La
tassazione di tale compenso
di fine rapporto scatta in capo
allo stesso solo nel momento
dell’effettivo incasso. Con la
rinuncia Alfa iscriverà una
sopravvenienza attiva tassata
e nessuna conseguenza fiscale
sorgerà
à in
i capo all’amminill’
i i
stratore. La tassazione della
sopravvenienza riequilibra la
situazione (si sono dedotti gli
accantonamenti e ora si tassa
la rinuncia) in capo ad Alfa, restando del tutto neutra la posizione dell’amministratore (che
non avendo mai posseduto tale
reddito non deve assoggettarlo
a tassazione).
Ipotesi 2. Completamente
diverso il caso in cui l’amministratore risulti essere anche
socio della società (fattispecie
del tutto tipica nelle pmi). In
tal caso pare lecito considerare che la rinuncia al compenso dia luogo fiscalmente a una
sopravvenienza attiva non
tassata ai sensi dell’art. 88, 4°
comma del Tuir. In tal caso si
considera la rinuncia in grado
di generare una sopravvenien-
za attiva
da una
tti che
h sorgendo
d d
rinuncia a un credito da parte
di un socio è irrilevante fiscalmente (indipendentemente
dalla imputazione a conto economico al patrimonio netto).
Una obiezione che solitamente è avanzata in tale ipotesi è
quella per cui tale rinuncia non
è posta in essere dal socio ma
dall’amministratore. In effetti
il credito è vantato dalla persona in qualità di amministratore, ma circa la natura della
sopravvenienza non si ritiene
tale obiezione decisiva.
L’Agenzia delle entrate con
la risoluzione n. 152/E del 2002
si è interessata del disposto di
cui all’art. 88, 4° comma del
Tuir per il caso in cui la rinuncia da parte del socio aveva
per oggetto un credito di natura commerciale. Quindi come
nella nostra ipotesi anche in
tal caso il socio ricopriva una
duplice posizione: era socio e
fornitore così come nel caso in
esame è socio e amministratore e in ambedue i casi il credito
non è collegato alla posizione
di socio ma «all’altra».
La prassi ha sul punto affermato che la disposizione per
cui la rinuncia dei soci ai crediti non dà luogo all’emersione di
alcuna sopravvenienza attiva
imponibile in capo alla società di appartenenza di questi
(a fronte dell’incremento, per
un corrispondente importo, del
valore fiscale della partecipazione in capo al «rinunciante»),
esprime il principio in base al
quale «la sopravvenienza non
deve concorrere al reddito in
quanto trova causa non nello spirito di liberalità o nella
«remissione» di un debito da
parte di un terzo, bensì nella
volontà di un socio di patrimonializzare la partecipata». Da
qui l’irrilevanza fiscale anche
nel caso di rinuncia al credito
commerciale. Ma se applichiamo tale soluzione al caso in
esame si giunge a riconoscere
la non tassazione della sopravvenienza attiva in capo alla società. È chiaro che guardando
tale posizione ci si troverebbe
di fronte a un fatto almeno a
prima vista curioso: la società
ha negli anni dedotto gli accantonamenti e poi venendo meno
il suo debito verso l’amministratore lo cancella dal proprio
bilancio senza che ciò comporti
alcuna tassazione. Non vi è in
questo caso la simmetria che si
era invece ritrovata nel caso in
cui l’amministratore fosse unicamente tale e cioè non fosse
anche socio della società.
Se l’amministratore è anche socio
l’incasso è giuridico...
... con il socio-fornitore
è più probabile il salto d’imposta
Anche l’amministratore non percependo alcuna indennità sfugge alla
tassazione. Nella seconda ipotesi considerata (amministratore che è
anche socio della società, si veda articolo in pagina) si è giunti a tale
situazione: la società ha dedotto negli anni gli accantonamenti; al momento della rinuncia non tassa la sopravvenienza attiva. Ci si deve però
chiedere cosa invece capiti all’amministratore.
È fuori dubbio che le regole del Tuir impongono la tassazione dell’indennità in base al principio di cassa. E nel nostro caso l’incasso da parte
del socio/amministratore non si verifica. Quindi la prima soluzione da
ipotizzare è quella per cui in tale situazione oltre a riconoscere la non
tassabilità della sopravvenienza attiva in capo alla società, non vi sia
nemmeno tassazione in capo al socio.
Tale soluzione fa palesare il rischio di un salto d’imposta (anche se
sorretto dal tenore letterale delle norme). Proprio per scongiurare tale
ipotesi si ritiene applicabile una presa di posizione dell’Agenzia contenuta nella circolare 73/E del 27/5/1994, punto 3.20, la quale in relazione alla
rinuncia di crediti da parte dei soci ha precisato che la rinuncia ai crediti
spettanti agli amministratori «presuppone l’avvenuto incasso giuridico
del credito e quindi l’obbligo di sottoporre a tassazione il loro ammontare, anche mediante applicazione della ritenuta d’imposta». Ritenendosi
applicabile anche al caso in esame tale soluzione si giunge a evitare che
le somme dedotte per competenza una volta posto nel nulla l’obbligo di
pagamento non siano tassate in capo alla società e non diano nemmeno
luogo ad alcuna tassazione in capo al socio/amministratore.
La rinuncia al compenso non è l’unico caso in cui si giunge a una sorta di
salto d’imposta. Partendo da quanto sostenuto dalla prassi anche nel caso
di socio–fornitore si può verificare una situazione similare. Per esempio:
Alfa è socia di Beta e nel contempo è anche un fornitore della stessa.
Effettua una vendita nei confronti di Beta generando un credito nei suoi
confronti pari a mille. A fronte delle necessità patrimoniali di Beta, Alfa
decide di rinunciare a tale credito. In tal caso si verifica: Beta ha dedotto
il costo sostenuto per acquistare il bene o servizio da Alfa; in capo a Beta
nel momento in cui Alfa rinuncia al proprio credito commerciale si genera
una sopravvenienza attiva non tassata; Alfa porta a incremento del costo
della partecipazione l’importo del credito rinunciato. Anche in tal caso
pertanto a fronte di un costo dedotto in precedenza, la cancellazione
del debito non comporta alcuna tassazione. E nel contempo neanche in
capo ad Alfa (rinunciante) si genera alcun componente positivo (anzi si
genera un maggior costo della partecipazione). Tale situazione presenta non poche similitudini con quella della rinuncia al Tfm. Si potrebbe
obiettare che in questo caso in origine vi è stata la deduzione del costo
in capo a Beta ma vi è stata anche la tassazione del ricavo in capo ad Alfa
conseguente alla vendita effettuata. Ma se solo si ipotizza il caso in cui il
socio è una persona fisica che cede alla società un bene di sua proprietà,
allora a livello di tassazione si ha una situazione del tutto speculare a
quella della rinuncia al Tfm da parte del socio–amministratore. Ma in tal
caso è più difficile applicare il concetto di incasso giuridico, non in grado
di evitare la detassazione completa dell’operazione.
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C O N TA B I L I TÀ
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T
ra cassa e competenza caos deduzione del
Tfm. L’Agenzia non
cambia rotta, ma la
dottrina non la segue. Uno
dei punti ancora non del tutto chiari circa il trattamento
fiscale del Tfm è quello concernente il criterio da seguire
per dedurre lo stesso dal reddito d’impresa.
L’art. 105, comma 4, del
Tuir consente la deducibilità dell’accantonamento per
l’indennità di fine rapporto derivante da rapporti di
collaborazione coordinata e
continuativa. A differenza
di quanto previsto per i compensi in misura fissa erogati agli amministratori, per i
quali vige il criterio di cassa,
la deducibilità delle quote di
indennità di fine mandato è
riconosciuta in base al principio di competenza ovvero
sulla base dell’importo maturato in ciascun esercizio.
In sostanza, sotto il profilo
pratico, la quota annua del
Tfm (facoltativo) può essere
assimilata all’accantonamento annuo a titolo di tfr per i
dipendenti (obbligatorio).
Quanto al trattamento fiscale
in capo all’amministratore, il
legislatore concede il beneficio
della tassazione separata a
condizione che la concessione
dell’indennità risulti da atto
di data certa anteriore all’inizio del rapporto (art. 17, lett.
c, Tuir). In mancanza di data
certa, l’indennità corrisposta
all’amministratore sarà soggetta a tassazione ordinaria
nell’esercizio di incasso della
stessa.
La prima tra le due affermazioni sopra riportate non
è però accolta dalla prassi amministrativa. Secondo l’Agenzia, la mancanza
dell’atto di data certa non
influisce soltanto sulla modalità di tassazione in capo
all’amministratore, ma riverbera i propri effetti anche sul
soggetto erogante, rendendo
indeducibili le quota annue
di accantonamento. La stessa ha sostenuto che «il rinvio
a quest’ultima disposizione
(ossia l’art. 17 del Tuir) debba rigorosamente ed esclusivamente intendersi quale
specifico riferimento ai rapporti risultanti da data certa
con la conseguenza che, per i
rapporti che non soddisfano
tale condizione, viene meno
la deducibilità del relativo accantonamento per indennità
di fine mandato». Ne discende
che la società potrà dedurre
l’indennità solamente al momento del pagamento alla
fine del mandato, in applicazione del criterio di cassa, così
come previsto per i compensi
erogati in misura fissa. L’atto di data certa risulterebbe
quindi elemento fondamentale tanto per la deducibilità del
costo per competenza quanto
per il diritto dell’amministratore a fruire della tassazione
separata.
Tale tesi però non convince:
la norma di comportamento n.
180 dell’Aidc sostiene la tesi
della deducibilità per competenza dell’accantonamento,
La deducibilità
divide Fisco-Adc
B.1 - fondi per trattamento di quiescenza
ed obblighi simili.
Il principio Oic n. 19 prevede l’iscrizione
di un fondo per indennità per cessazione
di rapporti di collaborazione coordinata
e continuativa tra i fondi di cui alla voce
B.1, quando tale fondo si evidenzia certo
nell’esistenza, ma indeterminato nell’ammontare in quanto legato a calcolo matematico-attuariali o condizionati al verificarsi
di eventi futuri. Tali regole paiono conformi anche al dettato delle regole fiscali con
l’attenzione da porre al caso del Tfm determinabile ma non determinato in cui nel
periodo d’imposta di accantonamento può
essere rilevata la mancanza della certezza
richiesta dall’art. 109 del Tuir.
portamento
n. 180 (dell’aprip
le
l 2011) offre una chiave di
lettura
dell’art. 105 del Tuir
l
opposta a quella sostenuta
dall’Agenzia delle entrate
con la risoluzione n. 211/E
del 22 maggio 2008, secondo
la
l quale alla mancanza di
atto con data certa consegue
la
l deducibilità per cassa delle
indennità
di fine mandato.
i
In bilancio
I compensi e le indennità sono accantonate in base al
principio di competenza
Per il isco
I compensi sono deducibili per cassa, le indennità per
competenza
Il requisito
Secondo l’Agenzia delle entrate, l’indennità deve risultare da atto con data certa, in mancanza si applica il
criterio di cassa.
Di parere opposto la norma Aidc n. 180/2011
Le imposte
del percipiente
Se l’indennità è stabilita con atto di data certa anteriore
all’inizio del rapporto alla sua percezione è possibile
applicare la tassazione separata
La rinuncia
L
i
i ffa crescere lle partecipazioni
i
i i
le le rinunce a crediti commerciali effettuati dal socio. Certo che nel suo complesso
(tralasciando la tesi dell’incasso giuridico)
ciò porterebbe a una ulteriore convenienza
dell’operazione. Si potrebbe allora ipotizzare che, supponendo la non tassazione
della sopravvenienza attiva in capo alla
società rinunciataria e la non tassazione
della rinuncia in capo all’amministratore,
la non concorrenza di quest’ultima al costo
fiscale della partecipazione sia da intendere come la contropartita dell’irrilevanza
fiscale delle altre parti dell’operazione.
Quindi la rinuncia al trattamento di fine
mandato sarebbe da considerare neutra
con riguardo alla fiscalità della rinunciata
e del «rinunciante» ma non comporterebbe alcun incremento del costo fiscale della
partecipazione. Tale tesi seppur sorretta
da una razionalità complessiva, pare però
scontrarsi con il dato normativo.
Regole contabili più certe
Meno dubbi e problemi per la contabilizzazione del Tfm. Se fiscalmente i dubbi esistono, in sede di redazione del bilancio le
regole offrono maggiori certezze.
Nell’ipotesi in cui sia prevista l’erogazione
di un’indennità di fine mandato a favore
dell’amministratore, in ciascun esercizio
andrà accantonata la quota maturata nel
periodo. L’importo di competenza dell’esercizio, similmente a quanto avviene per i
compensi ordinari, concorre a formare le
spese per servizi e viene iscritto nella voce
B.7 del conto economico, all’interno dei costi della produzione. Quale contropartita,
appare opportuno distinguere tra due differenti ipotesi:
a) l’importo del trattamento di fine mandato è oggettivamente calcolabile (per
esempio, è pari al 10% del compenso annuo e non è soggetto a rivalutazione).
In tal caso, trattasi di un debito certo
nell’esistenza e determinato nel suo ammontare e va iscritto nel passivo dello
stato patrimoniale debito alla voce D.14Altri debiti (anche se taluni propendono
per l’iscrizione nella voce B.1);
b) l’importo del trattamento di fine mandato non è definito in tutte le sue componenti (perché collegato, ad esempio, ai
risultati futuri dell’impresa) e un calcolo
esatto sarà possibile soltanto al momento
di interruzione del rapporto. In tal caso,
occorre iscrivere un fondo al passivo dello
stato patrimoniale, all’interno della voce
23
svincolata dalla presenza di
un atto avente data certa.
L’iter e la tempistica di determinazione dell’indennità
a favore dell’amministratore
pertanto riguardano esclusivamente la possibilità di godere della tassazione separata,
ma non producono eccezioni
al criterio della competenza.
Ciò sulla base di due ordini
di considerazioni: la prima
basata sull’analisi del dato
normativo, la seconda sulla
cronologia delle disposizioni
legislative.
Quanto al primo aspetto,
si sottolinea che mentre per
i compensi in misura fissa risulta espressamente prevista
una deroga con l’introduzione del criterio di cassa, per
le indennità di fine mandato
non sono dettate disposizioni
specifiche, dal che discende
l’applicazione della regola
generale della competenza di
cui all’art. 109 del Tuir.
Ma oltre al dato letterale
occorre porre attenzione alla
successione temporale degli
interventi:
la norma sul rei
quisito della data certa risale
l al «vecchio» Tuir del 1986
(art. 70 del dpr 917), mentre
la
l regola sulla deducibilità
per
p cassa (in luogo della competenza)
dei compensi riconop
sciuta agli amministratori è
stata introdotta solo a partire
dall’anno 1993.
Posto che entrambe le
norme
hanno fi nalità antin
elusiva, nel periodo in cui
fu
f introdotto il requisito
dell’atto con data certa (volto
t a evitare indebiti risparmi
d’imposta da parte del percettore), non v’era necessità
di distinguere tra compensi
annui e indennità di fine
mandato,
entrambi deducim
bili
b per competenza. Pertanto
t il richiamo alla data certa
deve intendersi riferibile
unicamente
alla tassazione
u
in
i capo all’amministratore,
mentre
non assume alcuna
m
rilevanza
per la società, cui
r
è solo fatto obbligo di trascrivere
sui libri sociali la delibev
ra
r con la quale si riconosce il
diritto all’indennità.
Quindi la norma di com-
Compensi e indennità agli amministratori
Se l’amministratore è anche socio la rinuncia del Tfm incrementa il costo della partecipazione. Ulteriore effetto della rinuncia
al Tfm è da considerare con riguardo alle
sorti del costo fiscale della partecipazione detenuta dal socio/amministratore. In
linea generale il costo fiscalmente rilevante di una partecipazione è dato da quanto
corrisposto in sede di acquisto aumentato
degli incrementi derivanti dai versamento
effettuati dal socio. Alla situazione del versamento monetario effettuato dal socio è
parificata l’ipotesi in cui il socio procede a
rinunciare a un suo credito (solitamente un
precedente finanziamento effettuato).
Ma allora vi è da chiedersi se anche la rinuncia del credito per Tfm possa comportare
la medesima conseguenza. In realtà non si
vedono controindicazioni a tale soluzione.
Così come non si vedono controindicazioni
nel ritenere incrementative del costo fisca-
Lunedì 13 Magg
Maggio 2013
© Riproduzione riservata
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24
Lunedì 13 Maggio 2013
SPENDERE MEGLIO
I big della telefonia mobile reagiscono alla lessione dei consumi puntando sulle prepagate
Tlc, piani ricaricabili anti-crisi
Chiamate, sms o navigazione: il risparmio è servito
DI
Pagina a cura
SIBILLA DI PALMA
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A
tutto gas sulle carte
telefoniche ricaricabili. La crisi dei consumi
continua a mordere
(secondo l’Istat si è avuta nel
2012 una flessione del 4,3% sul
2011), non risparmiando neppure i cellulari: e gli operatori
rispondono con offerte e tariffe super competitive in questo
segmento che rappresenta il
90% del mercato della telefonia mobile. Permettendo in
alcuni casi di parlare, navigare
su internet e inviare messaggi
a quattro euro al mese.
Tariffe cellulari in calo
del 50% nell’ultimo anno.
Un trend confermato anche da
una recente analisi condotta
dall’Osservatorio SuperMoney
secondo cui negli ultimi dodici
mesi le maggiori compagnie telefoniche hanno quasi dimezzato i prezzi. Nell’indagine sono
state messe a confronto alcune
tariffe proposte dai principali
operatori sul mercato (Tim,
Vodafone, Wind e Tre) nel periodo marzo 2012-marzo 2013.
In base all’analisi, sul fronte delle tariffe dedicate a chi
utilizza molto il telefono (pacchetti «top»), fino a dodici mesi
fa nessuno proponeva offerte
«senza limiti», mentre oggi la
maggior parte degli operatori
propone chiamate e sms illimitati, a prezzi notevolmente inferiori. Una tendenza analoga
emerge anche nell’ambito dei
pacchetti «base», che includono
un numero minore di minuti e
sms. In questo caso gli operatori hanno puntato soprattutto
sull’ampliamento dell’offerta,
modificando solo di poco le tariffe e prevedendo più minuti,
sms e traffico internet.
A cosa fare attenzione.
Se si sceglie di optare per una
delle offerte per le carte prepagate proposte dagli operatori
bisogna però fare attenzione
ad alcuni aspetti. Per esempio, in alcuni casi anche se si
parla di tariffe mensili, per
chiamate, sms e navigazione
Internet sono previste delle
soglie settimanali. Occhio poi
alle maggiorazioni se si supera
la quantità di traffico prevista.
Da segnalare, inoltre, che alcune connessioni internet illimitate sono in realtà a piena velocità solo per il primo Gigabyte,
per poi rallentare.
Le offerte di Tim e Wind.
Tra le offerte di Tim per le ricaricabili spicca Tutto a Secondi
Full Xl che offre ogni settimana 100 minuti di chiamate, 100
sms verso tutti e 500 Mb di navigazione Internet al costo di
cinque euro a settimana. Da
notare che il pacchetto prevede un costo di attivazione una
tantum di 19 euro; mentre sul
fronte web dopo l’utilizzo dei
500 Mb di traffico settimanale,
la velocità di navigazione viene
ridotta a 32Kbps fino al rinno-
Ricaricabili, le proposte degli operatori
Operatore
Offerta
Caratteristiche
Tim
Tutto a Secondi
Full Xl
•
•
•
Tutto a Secondi
•
•
Wind
Tutto a Secondi
Free
All Inclusive
•
•
•
Super Noi Tutti
•
•
Vodafone
Noi Tutti
Unlimited
•
•
Vodafone
Unlimited
•
•
3 Italia
Tutti 50 + 50
•
Tutti 250+250
Limited Edition
•
All-In Small
•
•
All-In Medium
•
•
All-In Large
•
•
vo successivo.
successivo In alternativa è
possibile attivare l’offerta in
versione standard a 7 euro a
settimana e senza costo di attivazione. Per chi è interessato
solo all’offerta voce, la compagnia prevede Tutto a Secondi
che ogni 30 giorni permette
di disporre di 150 minuti di
chiamate verso tutti i numeri
mobili e fissi d’Italia al costo di
7 euro al mese e a fronte di una
spesa di attivazione una tantum di 19 euro. In alternativa
è prevista la possibilità di attivare l’offerta in versione standard a 12 euro al mese senza
costo di attivazione. Mentre
Tutto a Secondi Free è l’offerta
che permette di chiamare tutti
i numeri mobili e fissi d’Italia a
1 euro a settimana (10 centesimi al minuto). Entro il prossi-
100 minuti di chiamate, 100 sms verso tutti e 500 Mb di navigazione
Internet al costo di 5 euro a settimana
Costo di attivazione una tantum di 19 euro
In alternativa è possibile attivare l’offerta in versione standard al costo
di 7 euro a settimana e senza costo di attivazione
Ogni 30 giorni permette di disporre di 150 minuti di chiamate verso
tutti i numeri mobili e issi d’Italia al costo di 7 euro al mese e a fronte
di un costo di attivazione una tantum di 19 euro
In alternativa è prevista la possibilità di attivare l’offerta in versione
standard a 12 euro al mese senza costo di attivazione
Permette di chiamare tutti i numeri mobili e issi d’Italia a 1 euro a
settimana (10 centesimi al minuto)
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al costo di 7 euro al mese anziché 17
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prossimo 9 giugno
120 minuti di chiamate e 120 sms verso tutti al costo mensile di 7
euro anziché 11
Offerta valida per i prossimi cinque anni se si passa a Wind entro il
prossimo 9 giugno
Minuti illimitati verso tutti a 25 euro al mese (anziché 39)
Offerta valida per i prossimi cinque anni se si passa a Wind entro il
prossimo 9 giugno
Minuti illimitati verso un numero Vodafone, sms e Internet illimitati
(ino alla velocità massima di 42.2 Mbps per il primo Gb di trafico) al
costo di 11,90 euro al mese
200 minuti al giorno verso tutti a 1 euro al giorno, solo nei giorni in
cui si effettuano le chiamate
50 minuti e 50 sms verso tutti mensili al costo di 4,90 euro al mese
250 minuti di chiamate, 250 messaggi verso tutti e 1 Gb di navigazione
internet al costo di 9,90 euro al mese per i nuovi clienti e di 14,90
euro mensili per tutti gli altri
120 minuti, 120 sms e 1 Gb al mese con 4 euro (anziché 8) mensili
Il costo è scontato per sempre per chi passa a 3 Italia e mantiene il
suo numero entro il prossimo 31 maggio
240 minuti, 240 sms e 1 Gb a 6 euro al mese (anziché 12)
Il costo è scontato per sempre per chi passa a 3 Italia e mantiene il
suo numero entro il prossimo 31 maggio
400 minuti, 400 sms e 1 Gb con 10 euro al mese (invece di 20)
Il costo è scontato per sempre per chi passa a 3 Italia e mantiene il
suo numero entro il prossimo 31 maggio
mo 9 giugno è invece possibile
passare a Wind mantenendo il
proprio numero e usufruendo
di un prezzo in promozione
sulla opzione prescelta per un
lasso di tempo di cinque anni.
Tra le offerte, la compagnia
propone All Inclusive che offre
120 minuti di chiamate e 120
sms verso tutti, oltre a Internet illimitato al costo di 7 euro
al mese anziché 17. Per chi non
è interessato alla navigazione
Internet, la compagnia propone Super Noi Tutti che prevede
120 minuti di chiamate e 120
sms verso tutti al costo mensile
di 7 euro anziché 11. Noi Tutti
Unlimited prevede invece minuti illimitati verso tutti a 25
euro al mese (anziché 39).
Le proposte di Vodafone
e 3 Italia. Sul fronte delle rica-
ricabili,
ricabili Vodafone propone Vodafone Unlimited con minuti
illimitati verso un numero Vodafone, sms e Internet illimitati (fino alla velocità massima
di 42.2 Mbps per il primo Gb di
traffico) al costo di 11,90 euro
al mese. Il pacchetto prevede
anche 200 minuti al giorno verso tutti a 1 euro al giorno, solo
nei giorni in cui si effettuano le
chiamate. Per chi è interessato a voce e sms, la compagnia
prevede invece l’opzione Tutti 50 + 50 con 50 minuti e 50
sms verso tutti mensili al costo
di 4,90 euro al mese. Mentre
Tutti 250+250 Limited Edition
offre 250 minuti di chiamate,
250 messaggi verso tutti e un
Gb di navigazione Internet al
costo di 9,90 euro al mese per
i nuovi clienti e di 14,90 euro
mensili per tutti gli altri
altri. 3 Italia ha infine lanciato All-In, le
ricaricabili tutto compreso con
minuti, messaggi e Internet
veloce. Nel dettaglio, la nuova offerta si articola in All-In
Small che prevede 120 minuti
di chiamate, 120 sms e 1 Gb
al mese con 4 euro (anziché 8)
mensili; All-In Medium, che
offre 240 minuti di conversazione, 240 sms e 1 Gb a 6 euro
al mese (anziché 12); All-In
Large in cui sono previsti 400
minuti di voce, 400 sms e 1 Gb
a 10 euro al mese (invece di
20). Il costo di tutte le opzioni
è scontato per sempre per chi
passa a 3 Italia e mantiene il
suo numero entro il prossimo
31 maggio; da sottolineare,
inoltre, che sono previste soglie
e costi settimanali.
098105098108105111103114
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Anno 22 - Numero 112 -
€ 2,50
Lunedì 13 Maggio 2013
Sette
Avvocati
Oggi
IN EDICOLA CON
Inserto speciale
di ItaliaOggi7
IL PRIMO GIORNALE
ALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA
Perché
non premiare
i più veloci?
Il settore sta vivendo un periodo di forte contrazione dovuto alla crisi
Ma gli studi legali restano centrali per occuparsi della nuova contrattualistica
L’immobiliare
retail prova
a reinventarsi
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se i nuovi parametri per i compensi degli avvocati fossero l’enE
nesima occasione persa per la giu-
stizia italiana? La bozza di decreto
che il Consiglio nazionale forense,
sulla base della delega ricevuta dalla riforma forense (legge 247/2012),
ha trasmesso al ministero della giustizia con l’indicazione dei nuovi
importi cui dovrà attenersi il giudice nella determinazione, quando
necessario, delle parcelle da corrispondere ai legali, è vero che da una
parte lascia un ampio margine di
discrezionalità al magistrato nella
determinazione dell’importo da liquidare (con una forbice compresa
tra il +70 e il -30% di quegli importi a seconda della complessità della
questione affrontata), ma dall’altra
rende praticamente economicamente inappetibile una soluzione transattiva delle controversie civili.
Nell’ipotesi di conciliazione giudiziale o transazione della controversia, infatti, spetterà al legale un
compenso pari solo alla metà di
quello spettante per la fase decisionale, oltre a quanto il professionista
ha comunque già maturato per l’attività svolta. Ci saremmo invece
aspettati il contrario, e cioè una
maggiorazione di compenso, un premio insomma, per quei legali che
aiutano a definire in tempi rapidi
la vertenza giudiziaria. Chissà che
la neoministra Cancellieri non integri questa previsione.
Roberto Miliacca
Pietro Malaspina, presidente del Cncc
DI
DUILIO LUI
B
asta girare per qualsiasi
città italiana per imbattersi
in una sequela di «affittasi»
e «vendesi» apposti laddove
una volta prosperavano attività commerciali. La crisi prolungata che sta
attanagliando il nostro paese, infatti,
mette a dura prova il mercato italiano del retail. Secondo dati del Consiglio nazionale dei centri commerciali
(Cncc), nel 2012 le vendite registrate
dai centri commerciali hanno subito
una contrazione del 2,7% circa e sono
stati aperti 250 mila metri quadri di
nuova superficie, meno della metà
della media precedente al 2008.
Una ricerca condotta da Cbre Group
mostra una contrazione nel volume
degli investimenti del 42% rispetto al 2011, per 1,3 miliardi di euro.
L’ultima indagine Tecnocasa ricorda
che la diminuzione del reddito disponibile ha determinato una contrazione della spesa delle famiglie
sia per beni sia per servizi. Tutto
questo ha avuto effetti anche sui
locali a uso commerciale, che hanno iniziato a segnalare valori al ribasso già a partire dal 2008 sia sul
fronte dei prezzi, che sul versante
delle locazioni.
Uno scenario cupo, dunque, che
inevitabilmente incide anche sul
mercato immobiliare legato al segmento retail. Una practice molto
importante per la maggior parte dei
grandi studi legali, almeno fi no a
qualche anno fa. La crisi del mattone nazionale (e non solo) ha mutato
lo scenario, senza tuttavia stravolgerlo: infatti, la complessità della
contrattualistica di settore, combinata con la difficoltà di gestire i
passaggi di proprietà tra esercenti
in crisi e quelli che subentrano porta inevitabilmente a rivolgersi ad
avvocati esperti in materia. I quali
in molti casi praticano parcelle su
livelli più contenuti del passato, ma
continuando comunque a fare buoni
affari nel settore.
CODICI & PANDETTE
In Birmania gli avvocati, da
«semplici» paladini della tutela
della libertà di espressione, si
stanno trasformando in paladini della difesa dei monumenti e
della bellezza. Un gruppo di avvocati, il Myanmar Lawyers’ Network, ha minacciato di trascinare in tribunale il governo se
non annullerà la cessione di due
edifi ci d’epoca coloniale dell’ex
capitale Rangoon destinati allo
sfruttamento commerciale. Il timore dei legali è che dall’utilizzo a fini di business dello storico
palazzo che affaccia sul lungo
fiume che ospita l’Alta corte e il
quartier generale della polizia,
la cui vasta facciata incombe
sul lungofiume, per appartamenti, ristoranti e un hotel di
lusso, possa venir compromessa
la fi sionomia della Birmania e
della sua ex capitale, città tra le
più preservate dell’Asia. Nobile
atteggiamento.
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II
Lunedì 13 Maggio 2013
STUDI & CARRIERE
I dipartimenti real estate degli studi legali cercano nuove strade per affrontare il settore
Immobiliare retail, la crisi
rilancia la contrattualistica
Pagine a cura
DI DUILIO LUI
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L
a corsa all’apertura dei
centri commerciali si è
fermata bruscamente. Dopo aver resistito
ai primi segnali della crisi,
l’immobiliare retail ne è stato travolto negli ultimi anni,
costringendo così gli operatori del settore a cercare nuove
strade per non
chiudere i battenti. Dai canoni da
rinegoziare agli
spazi lasciati vuoti dai negozi in
crisi, sono tante
le tematiche che
vedono coinvolti
gli studi legali su
questo fronte.
locazione/affitto da parte dei
principali player immobiliari
proprio al fine di ridurre i livelli di vacancy e morosità dei
propri portafogli e riequilibrarne il rendimento».
La bilancia si sposta
a favore dei retailer
Claudio Cocuzza dello
Studio Cocuzza & Associati annota
che, nell’attuale situazione di
mercato, si sta
producendo un
mutamento degli
equilibri: «I retailer riguadagnano
posizioni rispetto
agli anni precrisi, durante i
Giorgio Mariani
quali facevano la
fila per entrare
La chiusura
nei centri e venivano invitadel canale bancario
ti a “firmare in calce” (senza
Uno dei nodi più difficili trattative, ndr) gli standard
da sciogliere oggi è il legame contrattuali dei centri. Oggi
con gli istituti di credito. «Il questi ultimi stanno cercancalo dei finanziamenti pesa do di cambiare il loro modello
in maniera decisiva sul ral- di business, rivedono il merlentamento dello sviluppo di chandise mix, puntano finalmente anche sulnuovi centri comla ristorazione.
merciali», osserva
Così si mostrano
Luca Tiberi delmolto più fleslo studio Monsibili quando i
dini Rusconi.
venditori chiedo«Questo perché
no di fissare un
le banche si sono
tetto alle spese
fatte prudenti e
generali».
li concedono solo
Quanto ai caalla presentaziononi, Tiberi rilene dei contratti
Luca Tiberi
va un differente
stipulati con i
andamento in
potenziali operatori, in modo che siano mag- base alla location, con i negozi situati sulle vie principali
giormente garantiti».
Una situazione che si ag- dello shopping «che registrano
giunge al dilatamento delle prezzi rimasti sostanzialmentempistiche per i progetti te invariati», mentre quelli
iniziati e cantierizzati, an- dei centri meno prestigiosi
che laddove già finanziati, in «sono scesi intorno al 30% riattesa che venga completata spetto ai massimi, con quote
anche superiori laddove c’è la
la commercializzazione.
Dello stesso avviso è Fran- necessità di riempire i locali
cesca Tresoldi, associate di rimasti vuoti».
Un colpo netto, dunque, per
Jones Day: «Le operazioni
gli operatori del
di sviluppo sono
settore, che proparalizzate dalle
vano a limitare i
difficoltà nell’acdanni contenendo
ceso al credito. Il
gli investimenti
numero degli innelle iniziative
vestimenti retail
promozionali e
si è fortemente
nella pubblicità.
ridimensionato.
Dello stesso avNel 2012 la conviso è Cocuzza,
trazione è stata
per il quale «le
superiore al 40%,
Francesca Tresoldi
principali vie del
a causa di molti
lusso sembrano
fattori, come l’incertezza del sistema paese, mantenere un forte interesse
l’impossibilità di determinare per i retailer», mentre per la
l’impatto dei costi non-recove- maggior parte delle altre locarable sull’investimento (l’Imu tion «è crisi nera».
è stata resa nota solo a fine
anno), nonché la difficoltà di La scelta tra afitto
reperire sul mercato prodotti e locazione di azienda
non over-rented. A quest’ultimo
riguardo, da tempo si assiste
Quanto alla contrattualia un processo di rinegozia- stica, la scelta principale da
zione al ribasso dei canoni di compiere è tra locazione e af-
fitto d’azienda. In questi casi dal ramo di azienda, il repar- e degli esiti delle pratiche buroper Rocco Ferrari, partner to non ha un’autorizzazione cratiche necessarie per ottenere
di Pavia e Ansaldo, respon- amministrativa dedicata, ma le varie autorizzazioni (permessabile del dipartimento real opera sulla base del via libera so a costruire, autorizzazione al
estate, «in linea di
relativo al più commercio, prevenzione incenprincipio sarebbe
ampio negozio di, autorizzazione delle insesufficiente una
di cui è parte gne)», osserva Tiberi.
locazione, ma il
e da cui non è
s e p a r a t o d a l I nodi
problema si pone
punto di vista dei key-money agreement
in quanto ancora
oggi per gestire un
strutturale».
Nella connegozio con superUna prassi commerciale in
trattualistica voga da tempo nel mercato
ficie superiore ai
250 metri quadri
in tema di loca- delle locazioni a uso commerzione/affitto di ciale, specialmente dei brand
di vendita è necesramo d’azienda, del lusso, consiste nel pattuire
saria l’autorizzaRocco Ferrari
la criticità più un accordo in base al quale il
zione commerciale,
frequente at- potenziale nuovo conduttore
spesso non facilmente ottenibile dai comuni tiene al diritto di recesso del acconsente a pagare una deter(in particolare nei centri sto- conduttore che contrasta con minata somma key money al
rici). Il proprietario dell’im- la necessità di continuità red- conduttore precedente a titolo
mobile quindi, per preservare dituale del locatore, come sot- di compenso per l’anticipata
il valore dell’immobile stesso, tolinea Rosamaria
risoluzione del
preferisce mantenere la tito- Zuccaro, partner
contratto. «Quedi LS Roma. «Inlarità dell’autorizzazione».
sto riconosciCosì, affinché il gestore pos- fatti, all’interesse
mento», spiega
sa svolgere l’attività di vendita, del conduttore di
Barbara Calza,
diventa necessario stipulare un poter recedere dal
di De Berti Jaccontratto di affitto di azienda contratto senza
chia Franchini
con cui chi ha la disponibilità vincoli temporali
Forlani, «serve
di immobile e autorizzazione a lungo termine, fa
a indennizzare
concede tali beni in gestione. da contraltare l’esiil conduttore
«Da un lato questa scelta pre- genza del locatore
per il mancato
senta vantaggi per il locatore di garanzia dei cagodimento dei
Barbara Calza
(che, per esempio, alla scaden- noni nel lungo pediritti derivanti
za del contratto non dovrà ver- riodo per l’accesso
dagli anni rimasare l’indennità di avviamento al credito».
nenti del contratto. Una prassi
Posizioni non sempre facili commerciale rara nell’affitto
prevista in caso di locazione),
da ricomporre, di ramo di azienda, mentre è
ma rende necesconsiderato che molto diffusa per i subentri
saria da parte sua
«spesso vanno nei contratti di locazione, sola costituzione di
considerate an- prattutto dei negozi nelle vie
una vera e propria
che le garanzie del lusso».
azienda per evitar i ch i e s t e d a l re il rischio di una
Di solito, il punto vendita che
l a p r o p r i e t à intende aprire un’attività in
riqualificazione
per assicurarsi una determinata zona, una voldel contratto», agl’adempimento ta scelta la location, individua il
giunge Ferrari.
delle obbligazio- conduttore che in quel momen«Anche se gli
ni assunte, non to ha in locazione lo spazio comschemi contratClaudio
Cocuzza
ultima la corre- merciale cui è interessato, per
tuali della locasponsione dei ca- verificare la possibilità di suzione e dell’affitto
d’azienda sono molto diversi», noni». Di solito il proprietario, bentrare nello spazio commercommenta Giorgio Mariani, per garantirsi, richiede una ciale in tempi relativamente
managing associate di Sim- fideiussione bancaria, che ha brevi. «Una volta fatta questa
mons & Simmons, «in ambi- sempre importi molto elevati, verifica, le parti stipulano un
to retail non è raro imbattersi superiori al canone annuale. accordo (una scrittura privata
in contratti di affitto che non
definita nella prassi key-money
comportano la successione Meno burocrazia
agreement)», precisa Calza,
nell’esercizio di un’impresa, per rilanciare il settore
«sospensivamente condizionabensì nel godimento di un into al consenso del proprietasieme di beni solo potenzialrio a stipulare un
Considerata la
mente idonei all’avviamento complessità della
nuovo contratto
di un’azienda. In questi casi, situazione, con
di locazione con il
la prevalenza dell’immobile spazi enormi ripotenziale nuovo
sugli altri beni può legitti- masti vuoti alla
conduttore intemare qualche dubbio sulla luce della crisi,
ressato». Di solito,
qualificazione del contratto non c’è da attena fronte del recesso
come affitto di azienda rispet- dersi una svolta
anticipato dal conto allo schema della locazione a breve. Al di là
tratto di locazione
commerciale, che è soggetto a della congiuntuda parte dell’atlimitazioni in materia di du- ra negativa, poi,
tuale conduttoRosamaria
Zuccaro
rata e corrispettivo».
re, il potenziale
l’Italia si trova a
Tresoldi indica anche una fare i conti anche
nuovo conduttore
terza opzione contrattua- con problemi strutturali, che corrisponde a quest’ultimo un
le, quella dell’affidamento andrebbero affrontati quanto corrispettivo in denaro. .
di reparto: «Una figura non prima per evitare che continu© Riproduzione riservata
tipizzata dal nostro Codice ino a penalizzare gli operatori
Civile, ma nata dalla pras- italiani nel confronto internaSupplemento a cura
si, sulla base del quale è di zionale. «Occorre incidere in
norma affidata la gestione primo luogo sulla strada della
di ROBERTO MILIACCA
dei corner all’interno depart- semplificazione, garantendo al
[email protected]
ment store. Diversamente contempo la certezza dei tempi
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STUDI & CARRIERE
Lunedì 13 Maggio 2013
Luned
III
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Il ruolo dei legali è centrale nelle scelte imprenditoriali
ne: spesso, quando coinvol- I rapporti di lavoro
«Le problematiche più fre«che la normativa in mategono locali commerciali, la nei cambi di gestione
quenti nel settore retail
ria di commercio è anche di
possibilità per il conduttore
sono strettamente legate
competenza locale e che è
di pagare i canoni di affitto
Olaf Schmidt, partner
all’attività imprenditopossibile avere una diversiè strettamente legata all’an- responsabile del dipartimenriale, più che a specifiche
tà di approccio tra le varie
damento dei propri affari. to di real estate per l’Italia
tematiche immobiliari,
amministrazioni». Un altro
Così capita di frequente che, e l’Emea di Dla Piper, fa
come la licenza commeraspetto di rilievo è rapprese qualche esercizio comin- notare che in questa fase di
ciale, il fatturato del resentato dall’ancora limitata
cia ad andare male, il pro- sofferenza per il comparto
tailer o la restituzione
liberalizzazione del sistema
blema si estenda agli altri retail emergono due tipodell’azienda commerciale
autorizzativo. «I tempi per
in caso di affitto». Così Paottenere il via libera nel
Christian Faggella negozi del centro commer- logie di problemi: «Quando
Ruben Pescara
ciale. Il locatore si trova così un negozio cambia gestore,
olo Rulli, socio responsacampo amministrativo e
nella necessità di risolvere il le problematiche giuridiche
bile del team Real Estate
delle licenze commerciali»,
di Clifford Chance in Italia. «Una rapporto con l’attuale conduttore, con dipendono molto dalla forma di contrat- aggiunge Cicala, «sono particolarmenparticolarità è data dal fatto che nel tempi giudiziari molto lunghi, ma nello to scelto dalle parti», spiega. «Nel caso te lunghi e questo rallenta e rende
settore retail spesso è molto più im- stesso tempo deve mettere in conto un della locazione, il conduttore che esce poco flessibile il processo di apertura
portante, ed è quindi più negoziata abbassamento dei canoni
per decisione del locatore, di un punto vendita».
e disciplinata tra le parti, l’attività per chi lo sostituirà».
Sottolinea qualche difficoltà per gli
ha diritto all’indennità di
Luigi Croce, partner
commerciale vera e propria, piuttoavviamento che varia da 12 stranieri anche Ruben Pescara, dello
sto che l’immobile nel quale viene e responsabile del dipara 18 mensilità. Una possibi- studio legale Jenny & Partners: «Non
svolta. Lo stesso discorso vale per timento di diritto immolità che non sussiste di rego- sempre è facile spiegare al cliente la
gli hotel. Questo ha diverse conse- biliare in Nctm, aggiunge
la quando il negozio è stato “sottile” differenza tra affitto d’azienguenze anche pratiche perché spesso tra le problematiche più
concesso in locazione in base da e locazione, tanto più che questa è
le valutazioni sono quelle tipiche di frequenti che coinvolgoa un contratto di affitto di andata progressivamente perdendo di
un business più che di un immobile». no i consulenti legali, «le
ramo di azienda». Un’altra significato con la liberalizzazione del
Rulli delinea così il ruolo svolto dai questioni relative alla
problematica è legata al settore. Altre peculiarità del nostro
legali nel settore: «Generalmente gli messa a reddito degli edipersonale che lavora nel ordinamento (molto poco gradite allo
avvocati dell’immobiliare si occupa- fici e/o dei singoli corner
negozio. «Se vi è continuità straniero) sono la solidarietà del cessioLuigi Croce
no anche di retail, non c’è una netta (nel caso delle cosiddette
nella gestione del negozio, nario verso l’Erario in caso di acquisto
distinzione. La differenza, più che gallerie commerciali) e le
frequentemente sussiste il d’azienda, il certificato fiscale (che conaltro, si misura dall’importanza del- tematiche alla stessa correlate, come rischio per chi subentra di dover assu- sente di limitare tale responsabilità a
l’impostazione dei singoli mere il personale», precisa
le operazioni seguite, nel
eventuali carichi fiscali penrapporti». Croce vede un Schmidt. «Questa eventuasenso che le grandi operadenti evidenziati nel certifimercato che tiene meglio lità è più facile da escludere
zioni immobiliari (oltre i
cato), la responsabilità del
100 milioni di euro) sono
rispetto all’immobiliare in quando le parti hanno scelto
cedente l’azienda verso il loquasi sempre concluse con
generale, anche se rileva come base per disciplinare il
catore ceduto e la disciplina
l’assistenza dei grandi
una situazione in via di loro rapporto un contratto di
giuslavoristica del trasferistudi, mentre quelle mievoluzione, considerato locazione commerciale».
mento d’azienda».
nori (ad esempio un unico
«l’incremento della presenasset) sono più distribuite
za sul web di molti grandi Le dificoltà per gli
A Manhattan la crisi è
nel mercato dell’assistenmarchi», che nel medio ter- investitori stranieri
ormai alle spalle
za legale». Molto dipende
mine potrebbe causare «un
anche dalla complessità
possibile calo dell’affluenza
Andrea Cicala, partner
Per molti marchi itaPaolo Rulli
Olaf Schmidt
dall’operazione. «Dato che
nelle strutture retail e con- di Baker & McKenzie, si
liani, gli Usa continuano
in linea di massima gli interessi di seguentemente un minore appeal dei sofferma sulle principali difficoltà che a rappresentare la terra promessa,
natura patrimoniale sono liberamen- centri commerciali per i soggetti che, incontrano i clienti stranieri interes- considerati il livello di ricchezza e
te disponibili dalle parti contrattuali, oggi, in questo mercato insati a entrare nel mercato l’ampiezza di quel mercato. «Negli
le caratteristiche di questi contratti vestono».
italiano. «I problemi sono ultimi tempi è in forte crescita il nuhanno svariate discipline e finalità,
Christian Faggella,
in primo luogo di tipo cul- mero di italiani che vogliono ‘aprire
in primis quelle di tutelare l’acqui- partner dello Studio Leturale. Tra le prime cose bottega’, soprattutto a Manhattan e
rente da cattivi affari o il proprietario gale La Scala, rileva la
che spieghiamo a coloro Brooklyn», spiega Guido Pompilj, di
dell’immobile da sgradite sorprese al centralità dei legali anche
che intendono gestire di- Vivaldi Real Estate. «Investire in
momento del rilascio dell’immobile in sede di apertura degli
rettamente i negozi senza un’attività commerciale nella Granlocato o affittato. Nel primo caso sono outlet, «con un lavoro di
acquisire la proprietà de- de Mela è una grande opportunità,
molto gettonare le clausole di earn- assistenza ai proprietari
gli spazi sono le differen- in quanto si tratta di una città ad
out e di prezzo differito (che consen- dell’area e agli sviluppaze esistenti tra contratti altissima densità abitativa e con un
tono all’acquirente di non sborsare tori dell’iniziativa, prendi locazione e di affitto di reddito medio molto elevato», spiega
immediatamente il pieno prezzo di dendo anche i contatti con
azienda, considerato che l’esperto. «Anche in ottica di investiAndrea Cicala
acquisto) e nel secondo le clausole di le società di promozione e
quest’ultimo costituisce mento si tratta di una scelta di solito
garanzia e di manleva da parte di sviluppo». Un settore che,
una particolarità rispetto profittevole, con un ritorno che si agsoggetti terzi capienti, generalmente spiega l’avvocato, mostra maggiore ad altri ordinamenti». In secondo luo- gira tra il 4 e il 4,5%, al netto di tutte
banche».
resistenza alla crisi rispetto ai centri go occorre chiarire ai player stranieri le spese e le tasse».
Gianmatteo Nunziante, socio fon- commerciali. Quanto alla contrattuadatore dello Studio Nunziante Ma- listica, «ci occupiamo in particolare di
grone, aggiunge tra le problematiche contratti di affitto di rami di azienda.
frequenti che il settore sperimenta il Il proprietario dell’area, ancora pricosiddetto unletting, «vale a
ma di costruire, deve avere
dire la revisione al ribasso
una visione di insieme di
dei canoni di locazione) e
come si comporrà l’outlet,
Nonostante la crisi del mercato, vi sono ancora
contrazione delle compraanche perché egli dovrà
alcune oasi interessanti per gli investitori intervendite con conseguenti riprocurarsi precedentemennazionali. Ne è convinto Francesco Sanna dello
flessi sul servizio del debito
te tutte le autorizzazioni
studio KLGates. «I retailers, soprattutto gli high
da parte degli immobiliarie le licenze per i negozi».
street retailers, continuano a guardare al mercato
sti». Un fenomeno sempre
Una delle maggiori proitaliano che è molto polarizzato. Sono poche le aree
più rilevante, considerato
blematiche di questo tipo
di interesse, e queste restano molto appetibili. Si
che il settore del real estate
di contratto è la gestione
tratta di location centrali nelle principali città. Di
finance «è soprattutto imdelle tempistiche: infatti
particolare interesse sono le catene di abbigliamenGianmatteo
pegnato sul fronte della riil proprietario dell’area
to giovane, che negli ultimi anni hanno consolidato
Nunziante
strutturazione, sia in bonis
dovendosi portare avanti
la propria posizione sul mercato». Gli strumenti
Francesco Sanna
che con le tutele della Legge Fallimen- con le manifestazioni di interesse nei
contrattuali più diffusi, spiega Sanna, restano
tare, dei portafogli di real estate loans, confronti dei negozi che vuole avere
sempre l’affitto di ramo d’azienda e la locazione di
molto più che sulla nuova finanza».
all’interno dell’outlet, stipula dei conimmobili urbani a uso non abitativo ex legge 392/78. E in questo contesto
tratti preliminari. «Questi contratti –
i temporary shop «continueranno a essere utilizzati. Queste tipologie di
siglati molti mesi prima dell’apertunegozi non si differenziano strutturalmente dalla locazione ordinaria,
Il mercato cambia volto con l’avanzata
ra – contemplano anche l’indicazione
anche se presentano una durata inferiore e risentono di una disciplina
dell’e-commerce
dell’opening day; indicazione che però
più snella. Tuttavia possono essere utilizzati solo laddove ci siano degli
elementi oggettivi che la giustifichino, cioè l’attività sia - per propria naPer Francesco Arangio, partner di non tiene conto delle fisiologiche temtura o per le condizioni in cui è svolta - effettivamente temporanea. C’è
Graziadei Studio Legale e consulen- pistiche dei cantieri, esponendo molpoi il management agreement che viene utilizzato spesso per le strutture
te di diversi fondi che detengono immo- to spesso il proprietario dell’ outlet a
ricettive e che è una tipologia contrattuale completamente diversa, basanbili destinati a centri commerciali, «il penali contrattuali per lo slittamento
dosi sull’obbligo di gestione e non sul diritto a occupare.
problema principale di questo periodo è dell’apertura del centro», aggiunge
il mantenimento dei rapporti di locazio- Faggella.
Ma le location in centro
fanno ancora gola
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IV
Lunedì 13 Maggio 2013
AT T UA L I TÀ
Una ricerca mette in evidenza il controverso rapporto tra avvocati e aspiranti legali
Praticanti, tra costo e investimento
A fronte delle somme spese, molti poi vanno alla concorrenza
DI
ANDREA ALTAVISTA
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P
raticanti: per uno
studio legale, si tratta di manodopera a
basso costo o di una
zavorra che assorbe ingenti
risorse tra strumenti e formazione?
Una domanda che sembra
essere diventata di attualità in particolare all’estero,
dove una ricerca ha portato
alla luce che gli studi d’affari di prima fascia investono
risorse sostanziose nella generazione dei trainee, circa
100 mila sterline annuali per
ogni praticante.
Per gli studi inglesi, che a
differenza di quelli italiani
tendono a pagare i praticanti
come veri e propri professionisti avviati, si tratta di un
vero e proprio investimento
sul futuro. Sul quale si può
a volte anche andare in perdita. Secondo una ricerca di
The Lawyer per esempio, nel
2012/2013 Allen & Overy ha
perso circa 2,8 degli 11 milioni investiti in quanto 28
dei 111 praticanti dello stu-
dio sono stati lasciati a
casa o hanno deciso di
proseguire la carriera
altrove.
Lo stesso sembra
essere successo da
Clifford Chance e
Linklaters, che hanno
«perso» 2 milioni di investimento passati alla
concorrenza, e Slaughter & May, dove 12
dei 91 praticanti hanno
lasciato lo studio.
La risposta ufficiale arrivata da Allen &
Overy punta tuttavia
l’accento sul fatturato
generato dai praticanti
stessi durante il periodo
di lavoro e formazione.
Secondo lo studio infatti, non ci sarebbero state
perdite, ma un investimento
sul futuro.
Spostandoci in Italia, si
scopre che i praticanti rappresentano dato il «basso
costo della manodopera» una
vera e propria risorsa per lo
studio, che tuttavia deve essere in grado di selezionare a
monte le persone in grado di
Riccardo Roversi
integrarsi facilmente con la
cultura della firm e ingranare sul fronte del lavoro.
Secondo Riccardo Roversi, managing partner
italiano di Osborne Clarke
i praticanti rappresentano
proprio una delle principali
risorse di uno studio. «Grazie alla maggiore attenzione
che le università pongono sul
placement è diventato
possibile accedere a un
numero molto elevato di
candidati, la qualità media è molto buona e ciò
rende possibile acquisire a un costo molto basso (costo di acquisizione
nullo, costo annuo del
praticante molto ridotto) la “materia prima”
necessaria allo sviluppo
di medio termine di uno
studio», spiega.
Allo stesso tempo, ai
praticanti non qualifi cati non viene richiesta
piena autonomia professionale. «In Osborne
Clarke ipotizziamo un
percorso triennale per i
praticanti neolaureati e,
ovviamente, il contributo cresce al trascorrere del tempo.
Nell’ultimo anno del triennio, un praticante capace che
abbia lavorato bene nei primi
due anni inizia a essere coinvolto concretamente sulle
pratiche, mentre nei primi
due anni svolge essenzialmente un lavoro in affiancamento, dovendo privilegiare
lo studio e la formazione»,
spiega ancora il managing
partner.
Durante il periodo di pratica si inizia a imparare il
mestiere dell’avvocato, diverso dallo studio teorico
del diritto che si fa all’università.
In particolare, spiega
Roversi, si fronteggiano
diffi coltà diverse tra cui la
necessità di saper lavorare
su diverse questioni nell’arco della singola giornata, la
complessità della relazione
con il cliente e con le controparti, ma anche il piacere
della ricerca sul caso concreto, il gusto dell’individuazione di una soluzione originale
per la singola questione.
Si iniziano intanto anche
a comprendere gli aspetti
economici della professione. «Può essere un incontro
scioccante, l’esame di Stato
incombente aumenta la pressione, ma a posteriori è un
momento bellissimo della
vita di un professionista»,
conclude.
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MA IL MONDO DEI GIUSLAVORISTI È IN FERMENTO. APRE LO STUDIO ITALIANO DEL NETWORK LINEE
Lavoro, la guerra tra Fiom e Fiat riempie i tribunali
L’ultima causa è stata vinta dal Lingotto con lo studio Toffoletto De Luca Tamajo
DI
P
SARA SELIGASSI
rosegue la guerra di carte
bollate tra la Fiom Cgil e la
Fiat. Una battaglia legale
che va avanti da mesi e che
finora ha visto il sindacato di corso
Itala presentare una settantina di
ricorsi contro la casa automobilistica, accusandola di atteggiamento
discriminatorio nei confronti dei
lavoratori che hanno in tasca la
propria tessera e di disconoscere
la Fiom come Rsa in quanto non
fi rmataria del contratto aziendale. Su quest’ultima accusa, su 62
giudizi incardinati davanti a vari
tribunali in tutta Italia, 45 sono
stati favorevoli a Fiat.
L’ultimo punto lo ha segnato lunedì scorso nuovamente la casa
automobilistica, che si è vista accogliere dal tribunale di Roma la
validità della propria tesi difensiva relativamente ai 19 operai dello
stabilimento di Pomigliano messi
in cassa integrazione dopo un accordo firmato a febbraio con le altre
sigle sindacali. I magistrati romani
hanno respinto il ricorso presentato dalla Fiom contro Fiat per discriminazione nei confronti di 19 lavoratori, che erano stati reintegrati a
fine novembre scorso per poi, però,
essere messi in cassa integrazione
in base all’accordo che l’azienda ha
firmato con tutte le sigle sindacali
firmatarie del contratto.
Il collegio di difesa di Fiat, coordinato da Raffaele De Luca
Tamajo, senior partner dello stu-
Raffaele
De Luca Tamajo
Cristiano Cominotto
e Francesca Passerini
dio Toffoletto De Luca Tamajo
e Soci, e composto da Giacinto
Favalli, partner, fondatore dello
Studio Trifirò, e da Diego Dirutigliano, ha portato a casa un
risultato importante per l’azienda,
perchè ha escluso qualunque ipotesi di discriminazione per i lavoratori in Cig.
Il Tribunale ha escluso che la Fiat
abbia posto in essere un comportamento discriminatorio, affermando
la legittimità dell’accordo sindacale che la società, in attuazione di
quanto stabilito dalla legge, ha stipulato con le altre sigle sindacali,
al fine di determinare le modalità
ed i criteri da utilizzare per la collocazione del personale in cassa
integrazione. Tali criteri, si legge
in una nota che riporta l’ordinanza
del Tribunale di Roma, non sono
stati determinati da «una scelta
unilaterale della datrice di lavoro
ma sono il frutto di un accordo tra
datore di lavoro e le organizzazioni
sindacali che lo hanno sottoscritto
a seguito di incontri e verifi che e
che hanno quindi valutato la complessiva situazione aziendale anche con riferimento alla situazione
del mercato dell’auto».
Naturalmente il sindacato guidato da Maurizio Landini non si
dà per vinto e ha già annunciato
che ricorrerà in appello. «Gli elementi di reiterata discriminazione
sono evidenti perché i 19 operai
sono stati gli unici a tornare in
Cig», sostiene la Fiom. Di parere
opposto, però, le altre organizzazioni sindacali: «Questa sentenza
rappresenta una pietra tombale
nei confronti della politica suicida della Fiom», ha commentato il
segretario generale della Fismic,
Roberto Di Maulo. «Auspichiamo
che la Fiom ritorni presto a fare
sindacato. L’accordo realizzato a
Pomigliano tutela il lavoro, gli
addetti e le produzioni automobilistiche presenti e future», ha commentato il segretario della Uilm,
Rocco Palombella.
Ma nel sempre più vasto e specializzato mondo dei giuslavoristi,
ci sono anche altre novità in arrivo. L’ultima è stata annunciata
pochi giorni fa, e cioè l’apertura
di un nuovo studio legale, cioè Linee, branch italiana del network
internazionale che si occupa esclusivamente di diritto del lavoro per
dipendenti e dirigenti. Insomma,
come spiega la nota dello studio,
un approccio difensivo rivolto più
agli interessi dei lavoratori che a
quello delle aziende.
Il network di avvocati, che nel
Regno Unito vede la guida di Slater & Gordon, in Italia avrà come
rappresentante AL Assistenza Legale, lo studio di avvocati fondato
nel 2008 da Cristiano Cominotto
e Francesca Passerini. Il team di
diritto del lavoro è diretto proprio
da Cominotto, che da oltre 20 anni
si occupa di consulenza sia per i
dipendenti che per i dirigenti nazionali che internazionali.
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L’ I N T E R V I S T A
Lunedì 13 Mag
Maggio 2013
V
Esperto di
gas naturale
Competenza
energetica
Il premio
dell’Ilo
Ha fornito assistenza
a numerose imprese
grossiste di gas
naturale nei temi
regolamentari e
contrattuali del nuovo
mercato del gas
naturale all’ingrosso,
gestiti dal Gme e Snam
Oltre alla laurea
in legge, per meglio
comprendere le
problematiche del
settore energy ha
conseguito un master
all’Università La
Sapienza in Ingegneria
elettrica
È stato premiato nelle
scorse settimane a
Londra come miglior
avvocato italiano nel
settore Energy & Natural
Resourses col premio
Client Choice indetto
da ILO-International
Law Ofice
Matteo Falcione, partner di Dla Piper, racconta la sua carriera professionale
Un ingegnere nello studio legale
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Un master per poter parlare la stessa lingua del settore energy
so una conoscenza e una sicurezza di
cui molte volte mi sono avvalso anche
in trattative molto complicate».
Oltre a questo importante riconoa scelto uno dei settori delle
attività industriali e finanzia- scimento, la carriera si snoda attrarie più complessi e dinamici, verso due momenti importanti. Il
nei quali per poter svolgere primo in Freshfields Bruckhaus Deefficacemente la funzione di legale ringer, dove resta complessivamente
occorre capire e parlare lo stesso lin- otto anni, nei quali ha modo di parteguaggio degli ingegneri. Eppure, con cipare a complesse operazioni, per i
una forte determinazione, si è accre- profili contrattuali, autorizzativi e di
ditato presso la ristretta cerchia di le- finanziamento.
Fra i principali clienti energy per
gali in grado di affiancare un’istituziocui ha lavorato dune finanziaria o una
rante la permanensocietà appaltatrice
za in Freshfields
di una grande opera,
«Chi si occupa
Bruckhaus Deringer
conoscendone i midi un settore
vi sono stati Edison,
nimi dettagli tecnomolto
tecnico
A2A, Gaz de France
logici e potendo così
e
complesso
e Federutility.
offrire la consulenza
deve conoscere
Dopo questa compiù rispondente alla
plessa fase formatisingola necessità.
e parlare
va, Matteo Falcione
Stiamo parlando
la stessa lingua
accarezza il desiderio
di Matteo Falcione,
degli
ingegneri
di cambiare studio e
romano, classe 1975,
suoi
clienti»
prima di accedere
avvocato eletto partdefinitivamente in
ner giovanissimo e reDla Piper (fatto che
centemente insignito
lavora per un
a Londra del prestigioso riconoscimen- avverrà nel 2008),
20
to quale miglior avvocato italiano nel anno e mezzo in Clifford Chance. «Si
settore Energy & Natural Resourses è trattato di una fase molto complessa
dall’International Law Office. «È un ed istruttiva al tempo stesso, che mi
riconoscimento che mi ha fatto molto ha permesso di acquisire quella copiacere perché inatteso, ma che non noscenza sugli aspetti squisitamente
sarebbe stato raggiungibile senza la finanziari di operazioni progettuali
collaborazione di quei colleghi di stu- legate ai diversi segmenti che non
dio con cui lavoro ogni giorno assidua- possedevo».
Fra i principali clienti energy per
mente per assistere i nostri clienti sino
cui ha lavorato durante la permaai minimi dettagli» ci spiega.
Quella di Falcione è una carriera nenza in Clifford Chance vi sono stati
lineare, fatta eccezione, in senso po- International Power, British Gas ed
sitivo, per la decisione di conseguire Endesa.
A questo punto tutto è pronto per lo
un Master presso l’Università La
Sapienza, dove si era già laureato in sbarco definitivo in Dla Piper, dove a
legge, in Ingegneria elettrica. «Effetti- giugno del 2008 entra per assistere un
vamente può apparire strano ma non cliente storico dello studio, il gruppo
lo credo. Chi si occupa di un settore E.ON, per poi lavorare per il gestore
molto tecnico e complesso deve cono- di fondi tedesco KGal, Rwe Innogy,
scere e parlare la stessa lingua degli Acciona, Ansaldo Energia, Commeringegneri suoi clienti. Mi ha trasmes- zbank, Assosolare, Martifer Solar,
DI
H
Pagina a cura
FEDERICO UNNIA
"#**%) !#'$&)(%
nato a Roma il 1° novembre 1975
IL PROFESSIONISTA
Avvocato, dal 2010 è partner nel dipartimento
corporate di Dla Piper. Laureato in Giurisprudenza alla
Sapienza di Roma, consegue un master in Ingegneria
elettrica. Ha svolto la sua carriera in Freshields
Bruckhaus Deringer, Clifford Chance e, dal 2008, in
Dla Piper dove segue operazioni nel settore Energy
Strabag e da ultimo per Erg.
Partner di Dla Piper nel 2010, a soli
34 anni, è uno dei più giovani a raggiungere questo importante traguardo. Un gruppo, quello in cui ora opera,
che si caratterizza rispetto alle altre
sigle internazionali e nazionali attive
nel settore dell’energia sulle principali
operazioni straordinarie di corporatefinance e sulle questioni regolamentari. L’assistenza che fornisce ai suoi
clienti riguarda tanto tematiche relative al trading di commodities energetiche (all’ingrosso e al dettaglio) e
alle infrastrutture (acquisizione e
finanziamento), quanto gli aspetti
regolamentari (permessi, concessioni, accesso alle reti, tariffa, modalità di condotta e standard di
qualità commerciale del servizio pubblico, regolamentazione
pro-concorrenziale) e di contenzioso amministrativo in
cause attinenti all’energia.
Lo studio ha fornito assistenza a numerose imprese grossiste di gas naturale nei temi regolamentari
e contrattuali del nuovo
mercato del gas naturale
all’ingrosso. La predetta attività è altresì occorsa in un
periodo contrassegnato dalla rinegoziazione del prezzo
dei contratti di importazione di
lungo periodo con clausole take-or-pay,
che hanno influito anche lato offerta
sulla piattaforma di bilanciamento e
sui relativi esiti.
Guardando al futuro, smorzatosi
l’entusiasmo per le fonti rinnovabili,
Matteo Falcione guarda con rinnovato interesse al trading di gas naturale
principalmente e in secondo luogo, sotto il profilo delle infrastrutture, agli
impianti di cogenerazione ad elevato
rendimento. Nel poco tempo libero
Falcione ama scrivere articoli e lavori
connessi alla sua professione.
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L O STUDIO
In Italia, Dla Piper conta oltre 160 professionisti
distribuiti nelle sedi di Milano e Roma. Lo studio,
che comprende avvocati italiani, inglesi, statunitensi
e tedeschi, si articola in otto dipartimenti, tra i quali
Corporate, Finance & Projects, Intellectual Property
& Technology, Litigation e Regulatory. L’offerta dei
servizi dello studio si caratterizza anche in base ai
settori in cui gli stessi operano, che includono Energy
& water, Life sciences, Fashion, Retail & design,
Infrastrutture.
Fatturato 2012: 53,8 milioni di euro
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VI
Lunedì 13 Maggio 2013
D I R I T TO N E L M O N D O
Il mercato ha grandi potenzialità ma anche gradi rischi, come spiegano gli studi legali
Healthcare, il futuro è in Cina
Il settore sanitario offre grandi opportunità di crescita
DI
Pagine a cura
FEDERICO UNNIA
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Q
uella che è destinata a
divenire la prima economia mondiale è un
paese, la Cina, che presto si misurerà con un rapido
invecchiamento della popolazione. Nel 2015 la popolazione
ultrasessantenne rappresenterà oltre il 13% del totale. Le
riforme del sistema sanitario
hanno esteso la copertura assicurativa sanitaria ad oltre il
90% della popolazione. Le preoccupazioni per l’efficienza del
sistema sanitario e la sfiducia
nei prodotti locali spingono i
consumatori a scegliere farmaci e attrezzature mediche
di importazione. Un’ottima opportunità di business, quindi,
anche per le imprese italiane
che sempre più frequentemente
guardano al mercato cinese per
uno sbarco diretto (produttivo)
o indiretto (commerciale). Ma
con quali rischi?
«La rigida normativa in materia entrata in vigore nel 2012
sta determinando una espansione e ristrutturazione del
mercato dei prodotti alimentari salutari creando opportunità
ai player stranieri. Il governo
cinese ha già realizzato grandi investimenti in tecnologia
informatica per il sistema sanitario prevedendone ulteriori
e maggiori per gli anni a venire», dice Laura Formichella,
responsabile del China desk di
Nctm a Roma.
Nei prossimi quattro anni
le imprese del settore della
progettazione delle strutture
ospedaliere potranno godere di
opportunità senza precedenti
in Cina. «Le maggiori difficoltà
che si debbono affrontare sono
connesse all’ottenimento delle
certificazioni richieste dalle
competenti autorità sia per
l’immissione sia per la commercializzazione dei prodotti
sul territorio; alla necessità di
ingenti risorse per marketing
e pubblicità e all’individuazione
di un corretto modello di distribuzione dei prodotti e posizionamento di questi sul mercato»
aggiunge Enrico Toti, responsabile del China desk di Nctm
a Milano.
Non va sottovalutato che in
considerazione del maggiore
sostegno e della protezione
fornita dal governo, le aziende
cinesi stanno diventando forti concorrenti per le imprese
a partecipazione estera. Per
Betty Louie, senior Counsel
di Dla Piper a Roma, «le
principali difficoltà da affrontare sono quelle proprie dello
specifico settore di interesse.
Ciascun settore si caratterizza
difatti da peculiari ostacoli e sfide al superamento dei quali si
ottengono poi i relativi benefici
in Cina. Ma fondamentalmente, qualsiasi società che entra
sul mercato cinese deve prima
decidere se dovrà associarsi
Enrico Toti
con un socio locale cinese
o se ha le risorse finanziarie, le risorse locali, se
vi sono restrizioni in quel
settore particolare per le
così dette wholly-foreign
owned enterprise (società
interamente controllate
da investitori stranieri)
ed il momento di entrare in
Cina senza un socio locale
(quindi entrare in Cina
come una «wholly-foreign
owned»).
Qualora l’investitore Italiano dovesse necessitare
(in virtù di particolari restrizioni) di un socio locale
con il quale costituire una
joint venture, dovrà decidere se vorrà unirsi con un’entità
partecipata dallo Stato con forti
legami e sinergie in Cina o un
socio cinese indipendente che
potrebbe non avere legami così
forti in Cina. Nel contesto di
una joint venture, appare infatti assolutamente di importanza
chiave ai fini della realizzazione
del progetto l’identificazione del
giusto socio locale cinese».
Vede una maggiore complessità da gestire nell’iter autorizzativo alla commercializzazione Stefano Beghi, partner
di Gianni Origoni Grippo,
Cappelli & Partners, responsabile del Desk Cina, secondo il
quale «con riferimento ai prodotti farmaceutici, il controllo
svolto dalle autorità cinesi. Per
essere commercializzato nel
mercato cinese il farmaco prodotto all’estero deve essere registrato presso la State food drug
administration (Sfda) con una
rigida e complessa regolamentazione (riteniamo questa una
difficoltà ma non una barriera
all’ingresso). Inoltre, la professionalità dell’agente il loco è
fondamentale. La difficoltà per
la commercializzazione è rappresentata, infatti, nel trovare
i giusti canali di vendita soprattutto per i farmaci con obbligo
di prescrizione».
Altro punto dolente gli accordi di distribuzione. Per Beghi
«gli elementi sui quali porre
attenzione sono le condizioni
di pagamento, la protezione
della proprietà intellettuale, la
gestione dei canali di vendita e
dei clienti finali, la promozione
Stefano Beghi
Laura Formichella
Giovanni Marino
dell’immagine del committente».
Secondo Formichella «il primo passo da compiere è la corretta individuazione del distributore che deve essere oggetto
di un’attenta indagine investigativa per verificare la solidità
finanziaria, la titolarità di licenze ed autorizzazioni, il fatturato globale, il posizionamento
sul mercato, l’organizzazione
commerciale. Riguardo criteri
ed avvertenze per la redazione
di un contratto di distribuzione,
è ben sia strutturato in modo
semplice in lingua inglese e cinese prestando attenzione alla
corretta corrispondenza tra
i termini utilizzati nelle due
diverse lingue, individui bene
diritti e doveri delle parti, stabilire in modo chiaro modalità
ed area geografica in cui deve
avvenire la distribuzione, garantisca a livelli prestabiliti, il
posizionamento del prodotto al
termine della filiera di distribuzione e determini in modo attento e puntuale le modalità di
pagamento e di consegna delle
merci».
Gli fa eco Giovanni Marino, partner di Dla Piper a
Hong Kong, secondo il quale
«Criteri e avvertenza da tener
presenti nella negoziazione di
accordi di distribuzione sono
determinati dal settore in cui
si opera e dalle modalità della distribuzione (ad esempio,
distribuzione al dettaglio, retail o all’ingrosso). Possiamo
tuttavia evidenziare quattro
elementi comuni a tali accordi
Betty Louie
la registrazione del marchio: è
fortemente consigliabile, prima
di dare avvio alla distribuzione,
procedere alla registrazione del
proprio marchio in Cina e nei
paesi interessati dall’accordo.
Per quanto relativo alla Cina,
si consiglia inoltre di procedere
alla registrazione non soltanto
nella forma consueta ma anche
in caratteri cinesi; infine la delimitazione del territorio: eccetto
per alcuni settori determinati, è
improbabile che si riesca a coprire l’intero territorio cinese
con un distributore unico».
Infine, che fare per fronteggiare possibili controversie
legali interne? Se per Beghi
«Qualora la controversia deve
avere esecuzione in Cina, è opportuno scegliere come luogo di
risoluzione delle controversie la
Cina. Gli organi di risoluzione
delle controversie possono essere il Tribunale oppure la Corte
Arbitrale (Cietac). Alcune corti
arbitrali sono in grado di offrire
arbitri in lingua inglese a scelta
delle parti», per Enrico Toti «riguardo la legge applicabile e il
foro competente, la scelta della
legge della Rpc e delle competenti corti è ormai idonea a garantire l’esatta esecuzione del
contratto. Riguardo tale ultimo
punto non è possibile fornire
una soluzione a priori e valida
in senso assoluto dal momento
che sarà necessario valutare il
volume degli affari. Pertanto
non è da escludersi l’inserimento, all’interno del contratto, di
una clausola arbitrale. Non va
peraltro dimenticato, per la di-
retta correlazione al tema
della risoluzione delle controversie che la legge cinese sui contratti riconosce
libertà alle parti nella scelta
della legge applicabile, salvo quanto previsto dall’art.
126 della Legge unitaria
sui contratti della RPC che
impone di assoggettare al
solo diritto cinese, a pena di
nullità, qualsiasi contratto
costitutivo di JV (equity
e cooperative) e qualsiasi
contratto sino-straniero di
esplorazione e sviluppo comune delle risorse naturali,
che viene concluso all’interno del territorio cinese».
Per Betty Louie «In caso
di una controversia con un socio o agente cinese, una società
italiana dovrebbe teoricamente
avere due opzioni tra cui scegliere: ricorrere all’arbitrato
o alla giurisdizione ordinaria.
In caso di arbitrato, ci sono tre
sedi previste per l’arbitrato che
si vedono spesso nei contratti
commerciali che coinvolgono
soggetti cinesi - CIETAC (in
Cina), HKIAC (in Hong Kong)
e SIAC (in Singapore). La nostra esperienza ci insegna che
le controparti cinesi sono più
portate agli arbitrati che hanno per sede città asiatiche come
Singapore e Hong Kong invece
di accordarsi per una sede al
di fuori dell’Asia. Quindi optare per l’arbitrato a Hong Kong
sarà certamente ben visto dalle
controparti cinesi e verosimilmente sarà altrettanto accettabile per le società estere che
operano in Cina ma che vogliono risolvere la controversia al
di fuori della Cina. Per quanto
riguarda il contenzioso, si raccomanda sempre alla società
estera di fare una completa
due diligence prima di iniziare
i procedimenti in modo da controllare che effettivamente vi
sia una convenienza a iniziare
un giudizio. Se ci sono fondi su
un conto bancario in Cina, un
tribunale cinese può emettere
un’ordinanza nei confronti degli
istituti di credito per verificare
i conti posseduti dal soggetto
interessato ed eventualmente
sequestrarli fino all’ammontare
della causa».
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D I R I T TO N E L M O N D O
Lunedì 13 Maggio 2013
Luned
VII
MARCO FRANZINI, SIMMONS & SIMMONS
L’avvocato è fondamentale per agevolare l’ingresso nel mercato
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L
a Cina è una realtà complessa, molto diversa
dall’Italia o dall’Europa,
pertanto la prima difficoltà che i nostri clienti si trovano
ad affrontare è proprio il fattore
cultura, ovvero, la necessità di
capire le tante regole, scritte e
non scritte, che governano questo
paese», spiega Marco Franzini,
socio dello studio e responsabile
del China Desk di Simmons &
Simmons in Italia.
«Il prodotto italiano parte avvantaggiato perché è considerato
un prodotto di eccellenza, ma il
consumatore cinese ha sicuramente una mentalità diversa da quelle
europea e a volte le aziende straniere devono attentamente considerare il giusto posizionamento del
proprio marchio su quel mercato.
Bisogna poi considerare che prima
di arrivare nelle mani del consumatore finale, il prodotto deve, a
volte, passare per diversi canali, e
per alcuni settori, trovare i canali
distributivi giusti diventa altrettanto importante.
Il nostro compito, come avvocati, è proprio quello di agevolare
quanto più possibile il processo di
penetrazione nel mercato dei noI casi di truffa in Cina non sono
stri clienti. Questo oggi è possibile
sicuramente pochi. Per quanto
perché il legislatore cinese, sebberiguarda gli aspetti contrattuali,
ne relativamente
un suggerimen«giovane» su queto è quello di inste tematiche, è
dividuare il foro
estremamente
competente in
veloce ed attento
caso di controalle nuove esigenversie presso la
ze di mercato».
Cietac, ovvero la
camera arbitrale
Domanda. Come
cinese con comoccorre negopetenza sulle
ziare accordi di
dispute a caratdistribuzione?
tere internazioRisposta. Se
nale. Da evitare
l’imprenditore
invece il foro
italiano non ha
italiano poiché
una presenza
le sentenze del
diretta in Cina
giudice italiano
ma opera solo
non hanno nestramite distrisuna efficacia
b u t o r i / i m p o rin Cina senza
tatori, allora
il previo riconooccorre innanziscimento di un
tutto controllare
Marco
Franzini
giudice cinese e
le referenze del
il procedimento
proprio interloper ottenere tale riconoscimento
cutore (se ha i poteri di firma, se
è tutt’altro che semplice. È poi
ha le licenze necessarie per prosempre preferibile stipulare il
cedere all’importazione, se ha la
contratto in doppia lingua (instruttura adeguata per trattare i
glese e cinese).
nostri prodotti ecc.).
ADRIANO VILLA, PAVIA E ANSALDO
Infine, mai commercializzare nulla in Cina senza aver prima registrato il proprio marchio sia in caratteri latini che in ideogrammi.
D. Quali strumenti occorre
attivare per agevolare l’eventuale risoluzione di controversie?
R. Abbiamo già accennato del ricorso alla camera arbitrale, ma
anche i tribunali tradizionali cinesi oggi sono alquanto efficienti,
soprattutto nelle città di prima
fascia. Bisogna infatti dire che
i tempi della giustizia in Cina
sono più veloci rispetto a quelli
italiani, ma le complicazioni riguardano soprattutto i tempi e i
costi di traduzione del materiale
probatorio (che deve essere presentato rigorosamente in lingua
cinese).
Diventa pertanto importante
conservare traccia documentale
di qualsiasi transazione. Naturalmente, un modo per prevenire
o ridurre future controversie è
quello di regolare i rapporti con un
buon contratto, sufficientemente
dettagliato e rivisto da dei legali
competenti di diritto cinese.
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GRACE CHEN E MARCO TURRINI, BIRD & BIRD
La sfida è il Giappone
La tutela dell’Ip è centrale
l Giappone non è la Cina ma
procedura informale di pre-accredito
costituisce un mercato molto
prima di presentare la domanda forchiuso, nel quale accedervi rimale, con il risultato che al momento
chiede spesso lunghissime prodella presentazione effettiva della
cedure.
stessa si è pressoché certi dell’esito
«La normativa giapponese in campositivo.
po medicale è, comprensibilmente, D. Quali operazioni avete seguiestremamente ampia e diversificato?
ta», spiega Adriano Villa, of counsel
R. Ci siamo occupati una larga parte
di Pavia e Ansaldo, responsabile
delle aziende o enti italiani che handella sede di Tokyo e del desk Giapno investito o interagito con il Giappone. «Sono almeno una
pone in questi ultimi
decina le leggi speciventicinque anni. Asfiche, a cominciare
sai diversificati i setdalla fondamentale
tori rappresentati,
«Pharmaceutical
fra questi senz’altro
Affairs Law» (Yal’alimentare e il farkuji-ho, legge n. 145
maceutico.
del 10 agosto 1960,
D. Quali consigli
con vari successivi
dare a chi voglia
emendamenti). Paroperare sul mercaticolare importanza,
to nipponico?
fra le altre, riveste la
R. Indicherei la «regolegge che regolamenla delle tre C»: Conota la realizzazione di
scenza, Comunicazioenti per prodotti farne, Contrattualistica.
maceutici e medicali
Una conoscenza per
(legge n. 192 del 20
quanto possibile apdicembre 2002). Le
profondita dell’ecoAdriano
Villa
leggi sono rese esecunomia e della società
tive e implementate
giapponese. Similattraverso una copiosa attività regomente, saper comunicare, meglio
lamentare a carattere amministratidirettamente in inglese o giapponevo tipicamente giapponese».
se, può rappresentare la discrimiDomanda. Qual è l’iter che deve
nante fra successo e fallimento, in
seguire un’impresa farmaceutiun paese dove modi e usanze sono
ca che vuole esportare i propri
così dissimili dalle nostre e la linprodotti in Giappone?
gua (il giapponese) facile vettore di
Risposta. Le aziende farmaceutifraintendimenti. Infine, nel campo
che straniere che vogliono esportare
dei rapporti contrattuali, evitare di
propri prodotti in Giappone devono
pretendere contratti eccessivamensottostare alle stesse condizioni prete prolissi, come è tipico della traviste per le aziende giapponesi, acdizione anglosassone, ma nemmeno
creditandosi presso il ministero della
accettare una formulazione ridottissalute, lavoro e previdenza. Da un
sima con previsioni assai generiche,
punto di vista pratico, è prassi cotipica dei contratti locali e adatta a
stante interpellare tramite avvocati
regolamentare solo rapporti fra pare tecnici specializzati l’ufficio competi culturalmente omogenee.
tente del ministero in una sorta di
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a distribuzione e vendita
del marchio e del nome di dominio
in Cina di prodotti non
eventualmente concessi dal pronazionali,
duttore straniero al
ossia prodistributore locale.
venienti da fuori
D. Quali strudella Cina, sono sotmenti occorre
toposti di norma a
attivare per agemaggiori formalità
volare l’eventuarispetto ai prodotti
le risoluzione di
nazionali (es. froncontroversie?
tiera, cambio valuR. La prima cauta). In particolare, i
tela da adottare è
prodotti medicinali
sempre quella di
provenienti da paredigere i termiesi al di fuori delni contrattuali in
la Cina impiegano
modo chiaro e precidi norma maggior
so al fine di evitare
tempo a ottenere la
qualsiasi successivo
rimborsabilità dal
dubbio interpretatisistema sanitario
vo. Tuttavia, è semMarco Turrini
cinese e quindi ad
pre utile definire
essere inseriti nel
con attenzione gli
relativo prontuario.
strumenti per risolCiò si deve non tanvere eventuali controversie.
to ad una intenzionale preferenza per
In base alla nostra
esperienza, in un coni prodotti nazionali
tratto tra un’impresa
quanto al fatto che
non stabilita in Cina
tali prodotti hanno
ed una impresa nadi norma un prezzo
zionale cinese è consuperiore a quelli
sigliabile inserire una
nazionali», spiegano
clausola di arbitrato
Grace Chen, partinternazionale. Ciò in
ner-China e Mauragione della facilità
ro Turrini, senior
e celerità dello struassociate Italia, di
mento di tutela.
Bird and Bird.
In questo caso,
Domanda. Su
Grace Chen
tuttavia, è altresì
quali criteri e con
utile prevedere il
quali avvertenze
diritto delle parti a ricorrere al
occorre negoziare accordi di
tribunale ordinario per la concesdistribuzione?
sione di misure cautelari laddove
Risposta. Criteri e avvertenze
ricorrano determinate circostandi norma variano in ragione della
ze, quali ad esempio la necessità
tipologia del prodotto in esame.
di tutelare i diritti di proprietà
Tuttavia, uno degli aspetti di
intellettuale della parte procemaggior rilievo è la regolamentadente.
zione degli aspetti concernenti la
proprietà intellettuale e gli usi
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SPECIAL ADVERTISING SECTION
Il XVIII Congresso Nazionale della Fisascat-Cisl, da oggi al 16 maggio al Palacongressi di Trieste
Un evento cardine per il futuro
del terziario, turismo e servizi
Particolarmente attesa la relazione del segretario generale, Pierangelo Raineri.
Nuovo impulso per il sindacato
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L
a Fisascat Cisl, in rappresentanza dei lavoratori di
settori-cardine per l’economia italiana quali il Terziario,
il Turismo e i Servizi, guarda al futuro
della sua missione sindacale.
In un panorama globale che si è fatto incerto, segnato dalle criticità, ma anche
dalla necessità di tracciare percorsi chiari che conducano alla ripresa, un evento
fissa per la Fisascat il momento di stabilire quale sarà il sindacato di domani.
Il XVIII Congresso Nazionale della
Fisascat Cisl, in corso di svolgimento
(dal 13 al 16 maggio) a Trieste, presso il
Centro Congressi - Stazione Marittima
del porto friulano – si presenta come
un’intensa “quattro giorni” di lavori e
dibattito. Per sei milioni di lavoratori italiani che attendono risposte a una
situazione mai così complicata, rappresenta un’importante occasione
d’informazione, alla ricerca di soluzioni che creino uno sbarramento alla crisi
economica e occupazionale.
Il Congresso della Fisascat, giunge a
conclusione di un percorso iniziato circa quattro mesi fa, circuito nazionale
congressuale che ha portato già a un
lungo dibattito sul tema della Fisascat
futura oltre che al rinnovo delle segreterie nei territori e nelle regioni. Oltre
500 delegati sono chiamati all’appuntamento di Trieste che, come fosse un
giro di boa, intende conferire un nuovo
impulso allo sviluppo delle politiche sindacali che riguardano Terziario, Turismo
e Servizi. Tra i momenti più attesi certamente rivestirà un ruolo di primo piano
l’apertura dei lavori: la relazione del
Segretario Generale, Pierangelo Raineri.
Un nuovo equilibrio tra capitale e lavoro, tra tutele, diritti e opportunità, tra
competitività, produttività e sviluppo: il
XVIII Congresso nazionale della Fisascat
Cisl, non si annuncia solo come un grande tavolo di tradizionale confronto, ma
anche come un’opportunità per affrontare nel futuro una sfida etica e culturale.
Lo sviluppo di nuove relazioni sindacali
presuppone infatti, secondo il messaggio che il segretario generale, Pierangelo
Raineri, lancerà al Congresso triestino, il
passaggio attraverso l’assunzione di una
comune responsabilità, sia sotto il profilo
economico che sociale. Le politiche del
lavoro, coordinate con quelle dei settori
del Terziario, Turismo e Servizi, dovranno
in sostanza porre rimedio all’attuale scollamento tra domanda e offerta di lavoro,
favorendo “l’occupabilità” soprattutto
delle donne e dei giovani, e intervenendo sulla contrattazione, in particolare su
quella decentrata, oltre che sulla formazione professionale.
“Il sindacato di domani nel Terziario,
Turismo e nei Servizi” è non a caso il tema anche di una tavola rotonda prevista
il 14 maggio a partire dalle ore 9,30 alla
quale prenderanno parte docenti universitari di economia e di diritto del lavoro,
consulenti ministeriali e giuslavoristi, segretari generali di varie categorie della
Cisl, tra i quali anche Raineri.
Ai lavori del XVIII Congresso Fisascat
parteciperà anche il segretario confederale, Annamaria Furlan, mentre, nel
pomeriggio di martedì 14 maggio, è
previsto l’intervento del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
Mercoledì 15 maggio sarà dato il via
alle operazioni di voto per la nomina
degli organismi e del nuovo segretario
generale. Per giovedì 16 maggio, al mat-
tino, è prevista la proclamazione degli
eletti e la chiusura dei lavori.
La Fisascat è la federazione di categoria della CISL che ha segnato in questi
ultimi dieci anni una costante crescita
di iscritti: oltre 276 mila nel 2012, cifra
corrispondente a un incremento percentuale pari al 9% rispetto all’anno
precedente, il migliore delle federazioni di categoria del sindacato di Raffaele
Bonanni. Rappresenta oltre 6 milioni di
lavoratori ed è presente in tutte le regioni e in tutte le provincie. Concorre a
stimolare l’ammodernamento delle politiche settoriali del Sistema Distributivo,
del Turismo e dei Servizi e promuove la
creazione di un più avanzato sistema
di relazioni sindacali, anche attraverso
la bilateralità e il welfare contrattuale, opportunità di accordi nei quali la
Federazione crede e per la quale si è
impegnata fortemente.
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Lunedì 13 Maggio 2013
Il settimanale delle
Opportunità professionali
CON ITALIAOGGI
SCELTI & PRESCELTI
L’insicurezza causa
di stress al lavoro
Per 7 italiani su 10 insicurezza e
riorganizzazione sono le principali cause di stress lavoro correlato.
Secondo il sondaggio paneuropeo
commissionato da Eu Osha,
l’Agenzia europea per la sicurezza
e la salute sul lavoro alla Ipsos
Mori, il 71% degli intervistati
ritiene infatti la precarietà e la
riorganizzazione nei posti di
lavoro tra le fonti più comuni di
stress, seguite dal carico di lavoro
(65%) e dalla poca chiarezza dei
ruoli all’interno dell’organizzazione e dalla mancanza di supporto
da parte dei colleghi (63%).
I Gi Day ripartono
da Milano il 22 maggio
Ripartono da Milano, il 22
maggio, i Gi Day, l’iniziativa di Gi
Group che offre ai neolaureati
un’opportunità di orientamento,
formazione, dialogo e incontro con
manager esperti di importanti
realtà aziendali. La manifestazione quest’anno prende il nome di
«Gi Day – Apprendistato edition»
proprio per la focalizzazione
specifica sull’apprendistato per i
ragazzi e per le imprese. Prossime
tappe: Torino, 13 giugno; Roma,
25 settembre; Padova, 23 ottobre;
Bologna, 7 novembre; Milano, 28
novembre.
in edicola con
Cresce la voglia di franchising:
investimenti e rischi contenuti
spingono a fare impresa
attraverso l’afiliazione
L’unione
fa la
forza
Il web privilegiato
per attrarre candidati
È il web lo strumento principale
utilizzato dalle aziende per
attrarre i candidati. In particolare,
per l’attività di recruiting, le
organizzazioni ricorrono al proprio
sito aziendale (45%), alla pubblicazione di annunci su siti specializzati nella ricerca di lavoro (32%) e
alla consultazione di database
(29%). Lo rivela un’indagine,
condotta da Robert Half, società di
recruitment specializzato, che ha
intervistato 100 responsabili Risorse Umane italiani.
Giovani disponibili
a trasferirsi all’estero
Disponibilità a trasferimenti
all’estero anche fuori dai confini
europei, grande flessibilità in
termini di orari, mansioni e sede
di lavoro purché la posizione
ricoperta sia in linea con il proprio
profilo e forte intraprendenza a
promuoversi e a cercare opportunità professionali attraverso un mix
di strumenti, in primis i canali
digitali e i social network. È
quanto emerge da un sondaggio
realizzato da Hivejobs, società di
recruiting online.
SU
San Raffaele. Azienda e sindacati dei lavoratori hanno
trovato l’accordo, riducendo
gli stipendi, per scongiurare
244 licenziamenti nell’ospedale milanese
Supplemento a cura
di FRANCA FLORIS
[email protected]
Beppe Grillo. Deputati e senatori del M5S pronti a «rescindere» il contratto con il
loro leader. Tutto pur di non
rinunciare ai ricchi rimborsi
spese dei parlamentari
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Lavoro
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Lunedì 13 Maggio 2013
L’ I N C H I E S T A
Prosegue il trend positivo del comparto: aumentano aperture e numero di occupati (+2,9%)
Cresce la voglia di franchising
Investimenti e rischi bassi spingono a mettersi in proprio
DI
Pagine a cura
SIBILLA DI PALMA
C
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on la crisi cresce la
voglia di franchising.
La difficile fase del
mondo del lavoro e il
posto fisso che si fa sempre più
lontano spingono infatti un
numero crescente di italiani a
mettersi in gioco, attratti dalla
possibilità di avviare un’attività in proprio, ma limitando al
contempo i rischi e gli investimenti iniziali.
Un comparto in crescita.
«Il trend è positivo da molti
anni», sottolinea Italo Bussoli,
segretario generale Assofranchising. «Dal 2007 a chiusura
2011 gli addetti (franchisee titolari e occupati nei punti vendita) sono passati da 182.908
a 188.222 (+2,9%). Si tratta
di un risultato lusinghiero,
specie alla luce degli ultimi
anni di crisi e in questo senso
il franchising è creatore sia di
nuovi imprenditori (i franchisee) sia di posti di lavoro per
le persone occupate nel punti
retail». Le prospettive restano
buone anche per il 2013, periodo in cui «prevediamo circa
mille nuove aperture e circa
4mila nuovi posti di lavoro»,
spiega Francesco Montuolo,
vicepresidente Confimprese. Una formula vincente,
insomma, anche in tempi di
crisi. «In questo particolare momento di congiuntura
economica, il franchising rappresenta una buona occasione
per poter aprire in autonomia
una propria attività», osserva
Giovanni Bonani, co-fondatore di BeTheBoss, portale
specializzato nella ricerca di
opportunità imprenditoriali.
«Risulta vantaggioso perché
si ha la certezza di affiliarsi a
un’azienda che ha già testato il
concept e quindi si è sicuri del
successo. Ci si affilia insomma
a un brand con
alle spalle anni
di comprovata
esperienza». A
fronte inoltre di
investimenti iniziali contenuti.
Qualche esempio? «Il comparto dei servizi
alla persona e
agli animali
comporta un investimento che
può oscillare dai
5mila ai 15mila
euro, mentre il
settore del retail
(abbigliamentofood) varia dai
50 mila ai 100/150 mila euro»,
spiega Bonani.
I settori più interessanti.
Dal punto di vista delle aree
più promettenti, «la ristorazione continua a essere interessante», osserva Montuolo,
«mentre l’abbigliamento è un
La fotografia del franchising
Cos’è
Prospettive
Collaborazione continuativa per la distribuzione di
beni o servizi fra un imprenditore (franchisor) e uno o
più imprenditori (afiliati o franchisee), giuridicamente
ed economicamente indipendenti uno dall’altro, che
stipulano un apposito contratto
•
•
Aree più promettenti
•
•
Vantaggi
•
•
Chi è il franchisee
•
•
•
•
po’ in flessione, a eccezione di
quello per bambini». Sul fronte novità spiccano, invece, negli ultimi anni i drop off shops,
ossia dei negozi dove i clienti
possono portare i propri oggetti
che verranno poi messi su eBay
e venduti dietro il pagamento
di una commissione. Ma anche
Dal 2007 al 2011 gli addetti (franchisee titolari
e occupati nei punti vendita) sono passati da
182.908 a 188.222 (+2,9%)
Le prospettive restano buone anche per il 2013
in cui sono previste circa 1.000 nuove aperture
e circa 4mila nuovi posti di lavoro
Tra i settori storici spiccano la ristorazione, le
agenzie immobiliari e l’abbigliamento intimo e
per bambini
Negli ultimi anni hanno poi preso piede i drop off
shops, ossia dei negozi dove i clienti possono
portare i propri oggetti che verranno poi messi
su eBay e venduti dietro il pagamento di una
commissione, le cliniche dentali e i punti vendita
di sigarette elettroniche
Possibilità di afidarsi a un brand già riconosciuto
e ben posizionato nel mercato
Investimenti iniziali contenuti: ad esempio, il
settore dei servizi alla persona e agli animali
comporta un investimento che può oscillare dai
5 mila ai 15 mila euro, mentre il comparto del
retail (abbigliamento-food) varia dai 50 mila ai
100/150 mila euro
Non c’è un identikit base
Sono necessarie volontà e intraprendenza
Tra coloro che scelgono di avvicinarsi a questa
formula ci sono giovani che hanno inito di studiare e vogliono intraprendere un lavoro autonomo
oppure imprenditori che avevano una propria attività e hanno scelto di afiliarsi per poter contare
su una maggior garanzia di successo
Le donne possono trovare spazio nelle attività
legate alla cura della persona
«le cliniche dentali o ancora da
ultimo il fenomeno dei punti
vendita di sigarette elettroniche», aggiunge Bussoli. Tra le
categorie “storiche” prevalgono
invece le agenzie immobiliari o
ancora l’abbigliamento intimo»,
osserva il segretario generale
Assofranchising.
Chi è il franchisee
franchisee. Ma chi
è che sceglie di lanciarsi nel
franchising? «Non c’è un identikit base», precisa Bussoli. «Il
filo conduttore è la volontà e
l’intraprendenza di persone che
desiderano mettersi in proprio
e diventare imprenditori di se
stessi». Anche se molte volte la
scelta prescinde dalla vocazione imprenditoriale, «specie al
Sud dove il franchising viene
visto come un’alternativa al
lavoro dipendente che non
c’è», commenta Montuolo. Tra
coloro che scelgono di avvicinarsi a questa formula ci sono
comunque «giovani che hanno
finito di studiare e vogliono
intraprendere un lavoro autonomo oppure imprenditori che
avevano una propria attività
e hanno scelto di affiliarsi per
poter contare su una maggior
garanzia di successo», aggiunge Bonani. Ma si tratta di un
settore aperto anche alle donne che possono trovare spazio
nelle attività legate alla cura
della persona, come per esempio centri estetici, fotoepilazione e ricostruzione unghie.
Le aziende che puntano
sul franchising. Tra le società che hanno buoni piani
di sviluppo dei punti vendita
in franchising spicca Yamamay che attualmente conta
oltre 450 affiliati in Italia e 85
a livello internazionale. Per
il 2013, l’azienda prevede 40
nuove aperture a livello nazionale e 50 oltre confine. La
società offre ai propri franchisee una formazione ad hoc
attraverso la YamAcademy, la
corporate school aziendale. Per
quanto riguarda la politica di
affiliazione, la durata minima
del contratto è di cinque anni;
l’accordo non prevede alcun
pagamento di royalties o diritti d’ingresso e per i negozi
in Italia l’affiliato deve rilasciare, a titolo di garanzia, una
fideiussione bancaria a prima
richiesta a favore dell’azienda
del valore di 35 mila euro.
Buone opportunità arrivano anche dalla catena di abbigliamento Original Marines
per la quale il franchising pesa
per l’80% in termini di fatturato. Nei primi mesi del 2013
l’azienda ha aperto in Italia
17 nuovi store in franchising
e prevede di inaugurare ulteriori dieci punti vendita entro
la fine dell’anno (con circa 115
nuovi posti di lavoro sul territorio nazionale). Dal punto di
vista pratico, il programma di
affiliazione prevede una durata minima di cinque anni
e la consegna di una fideiussione bancaria di 42 mila euro
a prima richiesta assoluta; il
versamento di una caparra di
5 mila euro che all’apertura
viene investita, insieme a un
contributo aziendale, per il
lancio pubblicitario del nuovo
punto vendita. Mentre non è
previsto il pagamento di royalties; l’azienda offre inoltre
assistenza e formazione continua per tutta la durata del
contratto. Ha scelto di puntare sul franchising anche
il gruppo La Piadineria che
attualmente conta 52 punti
vendita in affiliazione, su 66
totali presenti in tutta Italia.
Nel breve termine l’obiettivo è
di sviluppare ulteriormente il
proprio franchising nelle città
di Roma e Milano, dove sono
già presenti altri negozi, oltre
che in Toscana e nel Nordest.
Per aprire un punto vendita
in affiliazione è richiesto un
investimento medio di circa
90 mila euro, comprensivo di
fee d’ingresso, arredamenti
e attrezzature. La cifra può
comunque variare in base
alle eventuali spese di realizzazione e adeguamento dei
locali e oscillare da un minimo di 60/70 mila euro, fino a
un massimo di 140/150 mila
euro.
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L’ I N C H I E S T A
Lunedì 13 Maggio 2013
41
I passi giusti per fare impresa
I
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ntraprendenza e voglia
di mettersi in gioco sono
indispensabili per avviare un’attività in franchising. Ma per avere successo
è bene essere a conoscenza
delle possibili criticità in cui
si potrebbe incorrere, oltre
alle agevolazioni previste
per chi sceglie di dedicarsi
al settore e quali sono i passi
da compiere per lanciarsi in
quest’avventura senza incorrere in spiacevoli sorprese.
Ecco una piccola guida per i
futuri addetti ai lavori, con
un occhio alle manifestazioni
specializzate nel franchising
in programma nei prossimi
mesi.
Le criticità. «Le aperture
in franchising sono rallentate dalla difficoltà di accedere
alle linee di credito», spiega
Bonani. «Le banche non sono
infatti più disposte a venire
incontro alle richieste dei futuri imprenditori». Una difficoltà confermata anche da
Assofranchising: «Per questo
abbiamo attivato un accordo con Ubi banca in favore
delle persone che intendono
aprire un punto vendita con
un franchisor iscritto alla
nostra associazione», spiega Bussoli. Per incentivare
ulteriormente il settore, secondo Bussoli sarebbe poi
necessaria «l’instaurazione
di un registro, un elenco o
un database che certifichi
le aziende che operano come
franchisor permettendo al
largo pubblico e ai privati
che si avvicinano a questo
mondo di operare una prima
importante scrematura tra
aziende che fanno effettivamente franchising e quelle
che dicono solamente di farlo, senza rispettarne i criteri
imposti per legge».
I bandi Invitalia. Per i
futuri imprenditori sono comunque disponibili le agevolazioni offerte da Invitalia
(Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti
e lo sviluppo d’impresa), che
«tramite dei bandi si occupa di erogare credito a fondo
perduto», specifi ca Bonani.
«Anche se non sempre in
quantità sufficiente per tutti», commenta Montuolo.
Nel dettaglio, le agevolazioni sono rivolte a persone
fisiche o società (di persone o
di capitali) di nuova costituzione che intendono avviare
un’attività imprenditoriale
in franchising, da realizzare
con franchisor convenzionati
con l’agenzia. Vanno rispettate alcune condizioni come,
ad esempio, essere maggiorenni e non occupati alla
data di presentazione della
domanda. L’attività finanziata dovrà inoltre essere
svolta per un periodo di almeno cinque anni. Più nello
specifico, il sistema prevede
un contributo a fondo perduto e un mutuo a tasso
agevolato, che può anche
arrivare a coprire il 100%
Guida all’apertura di un punto
Le criticità
•
•
Le agevolazioni
•
•
•
•
•
Le manifestazioni
dedicate
•
•
•
•
•
•
Dieci consigli utili
prima di lanciarsi
nel franchising
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
ammisdegli investimenti ammis
sibili; mentre per la gestione l’incentivo riguarda un
contributo a fondo perduto,
anche su base pluriennale,
sulle spese. Per candidarsi
occorre scegliere il partner
Dificoltà di accesso al inanziamento bancario
Possibilità di disporre di contributi a fondo perduto che
però non sono sempre in quantità suficiente per tutti
Invitalia concede dei contributi a fondo perduto rivolti
a persone isiche o società (di persone o di capitali)
di nuova costituzione che intendono avviare un’attività
imprenditoriale in franchising, da realizzare con franchisor convenzionati con l’agenzia
Per accedere ai fondi vanno rispettate alcune condizioni come, ad esempio, essere maggiorenni e non
occupati alla data di presentazione della domanda
L’attività inanziata dovrà essere svolta per un periodo
di almeno cinque anni
È previsto un contributo a fondo perduto e un mutuo
a tasso agevolato, che può anche arrivare a coprire
il 100% degli investimenti ammissibili; mentre per la
gestione l’incentivo riguarda un contributo a fondo
perduto, anche su base pluriennale, sulle spese
Per candidarsi occorre scegliere il partner convenzionato con Invitalia e in seguito presentare la domanda,
contenente le indicazioni in merito al proilo personale
del/dei proponenti, che va compilata on line sul sito
dell’agenzia
«Franchising Nord», iera in programma presso il Polo
ieristico di Piacenza Expo il 25 e 26 maggio prossimi,
organizzata da QuickFairs®e BeTheBoss.it
Quest’anno i settori più rappresentati saranno il
complemento d’arredo, la ristorazione e la cura alla
persona
Salone Franchising Milano, in programma presso Fieramilanocity dall’8 all’11 novembre prossimi
Tra i marchi presenti: Dental Center, NaturHouse, Piazza Italia, Fumo Pulito, Schmidt Cucine e YoYogurt
Web Franchising Expo, iera online organizzata da Assofranchising che riproduce gli ambienti caratteristici
di una manifestazione reale, consente la personalizzazione degli spazi espositivi e prevede l’interazione
diretta tra visitatori ed espositori attraverso sistemi di
chat, seminari e videochiamate online
Prossima sessione in programma dal 19 al 20 settembre prossimi
Capire l’attività che si vuole intraprendere, anche in
base al livello d’investimento
Porsi le seguenti domande: Cosa so fare? Il mio proilo
è il linea con il progetto che voglio realizzare?
Vedere se nel proprio mercato locale esiste già la realtà
che si vuole avviare e come funziona
Possibilità di reperire un inanziamento
Parlare con qualche afiliato della rete, per capire le
mansioni che si andranno a svolgere e le peculiarità
dell’attività
Reperire informazioni sul franchisor attraverso le associazioni di categoria
Redigere un business plan con un commercialista
Calcolare quanti anni saranno necessari per rientrare
dell’investimento
Richiedere al franchisor copia del contratto
Controllare assieme a un avvocato che si occupa di
franchising le varie clausole inserite all’interno del
contratto
convenzionato con Invitalia
e in seguito presentare la
domanda, contenente le indicazioni in merito al profilo
personale del/dei proponenti, che va compilata on line
sul sito dell’agenzia.
Le iniziative dedicate.
dedicate
A supporto di chi è interessato a un futuro nel settore
ci sono anche una serie di
eventi e manifestazioni che
permettono di conoscere meglio il mondo del franchising.
Tra queste, la fiera Franchising Nord, in programma presso il Polo fi eristico
di Piacenza Expo il 25 e 26
maggio prossimi, organizzata da QuickFairs® e BeTheBoss.it e giunta quest’anno
alla terza edizione.
«I settori più rappresentati saranno il complemento d’arredo, la ristorazione
e la cura alla persona, ambiti di attività attuali e che
non richiedono investimenti
iniziali esorbitanti», spiega
Bonani.
Si terrà a Fieramilanocity dall’8 all’11 novembre
prossimi, invece, il Salone
Franchising Milano giunto
quest’anno alla 28esima edizione. Tra i marchi presenti, ci saranno Dental Center,
NaturHouse, Piazza Italia,
Fumo Pulito, Schmidt Cucine e YoYogurt, solo per citarne alcuni.
Per mettere in contatto
la domanda con l’offerta
Assofranchising organizza,
infi ne, il Web Franchising
Expo, fiera online (la prossima sessione è in programma dal 19 al 20 settembre
prossimi) che riproduce gli
ambienti caratteristici di
una manifestazione reale,
consente la personalizzazione degli spazi espositivi
e prevede l’interazione diretta tra visitatori ed espositori attraverso sistemi di
chat, seminari e videochiamate online.
I dieci passi per iniziare un’avventura nel franchising. Come capire se si
è pronti a una carriera da
«imprenditore»? Con l’aiuto
di Giovanni Bonani abbiamo
provato a stilare un decalogo
con i consigli utili per chi è
interessato ad avviare un’attività in franchising.
1. Capire l’attività che si
vuole intraprendere, anche
in base al livello d’investimento
2. Porsi le seguenti domande: Cosa so fare? Il mio
profilo è il linea con il progetto che voglio realizzare?
3. Vedere se nel proprio
mercato locale esiste già la
realtà che si vuole avviare e
come funziona
4. Possibilità di reperire
un finanziamento
5. Parlare con qualche affiliato della rete, per capire
le mansioni che si andranno
a svolgere e le peculiarità
dell’attività
6 Reperire informazioni
sul franchisor attraverso le
associazioni di categoria
7. Redigere un business
plan con un commercialista
8. Calcolare quanti anni
saranno necessari per rientrare dell’investimento
9. Richiedere al franchisor
copia del contratto
10. Controllare assieme a
un avvocato che si occupa di
franchising le varie clausole
inserite all’interno del contratto.
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Lunedì 13 Maggio 2013
FORMAZIONE
La selezione per avviarsi alla carriera diplomatica
Ambasciate aperte
Corso alla Scuola S. Anna di Pisa
Reporter di guerra
Bando per segretari di legazione Come proteggersi
Pagina a cura
FILIPPO GROSSI
DI
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A
l via il concorso del
ministero degli affari
esteri per il reclutamento di 35 segretari
di legazione in prova. Si tratta di un concorso che offre ai
laureati nelle discipline giuridiche,
economiche o delle
scienze politiche
la possibilità di
avviarsi verso la
carriera diplomatica attraverso
un’assunzione in
prova al Mae. Per
coloro che intendono partecipare al
concorso bandito
dalla Farnesina e
pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo
scorso 12 aprile 2013 (G.U. n.
29 - 4ª serie speciale Concorsi ed esami) c’è ancora tempo
per iscriversi fino al prossimo
27 maggio 2013. Una volta
redatta la domanda online, Il
candidato dovrà poi inviare
la domanda di ammissione al
concorso esclusivamente per
via telematica, compilando
il modulo online all’indirizzo
internet https://web.esteri.
it/concorsionline. La data di
presentazione online della
domanda di partecipazione al
concorso sarà certificata dal
sistema informatico che, allo
scadere del termine utile per
la sua presentazione, non permette più l’accesso e l’invio del
modulo elettronico. La prova
di selezione per accedere al
ruolo di segretario di legazione
al ministero degli Affari Esteri in particolare consisterà in
una prova per titoli ed esami
e, per parteciparvi, costituiscono requisiti fondamentali:
la cittadinanza italiana, un’età
inferiore ai 35 anni (anche se,
come si legge nel bando, sono
ammesse deroghe per candidati che abbiano figli o abbiano
prestito servizio nelle Forze
dell’ordine), il godimento dei diritti
politici, l’idoneità
psicofisica e, infine,
l’aver conseguito
una laurea in giurisprudenza, economia e commercio
o scienze politiche.
Il concorso, in particolare, si articolerà
in una prova attitudinale, in una valutazione dei titoli e,
da ultimo, in prove
d’esame scritte e
orali a cui si aggiungeranno
eventuali prove facoltative di
lingua. Per eventuali maggiori informazioni sulle modalità
del concorso o sulla procedura
di iscrizione, è possibile anche
scrivere all’indirizzo e-mail:
[email protected].
È
in arrivo il corso che
insegna ai giornalisti
inviati nelle aree calde del mondo a sapersi difendersi e a tutelare la
propria incolumità. C’è tempo, infatti, fino al prossimo 20
maggio 2013 per iscriversi al
corso intitolato «On the front
line - Hostile environment
training for
media professionals» organizzato dalla
Scuola superiore Sant’Anna
di Pisa. Il corso, che si terrà
nella sede della
scuola pisana
dall’8 luglio fino
al 13 luglio 2013
e si rivolge specificatamente a
giornalisti, tele-cineoperatori
e fotografi inviati in aree di
crisi e in ambienti ostili, nasce con la finalità di aiutare i
giornalisti impegnati in servizi nelle aree calde del mondo
a prevenire, comprendere e
difendersi dalle principali minacce rivolte alla propria si-
curezza personale. Le lezioni
del corso, coordinato dalla direzione scientifica di Andrea
de Guttry, ordinario di diritto
internazionale e pioniere della formazione in Italia per le
attività di peacekeeping e di
«peacebuilding», si terranno
in lingua inglese e, a quelle
frontali, si alterneranno le
esercitazioni e le simulazioni
grazie soprattutto alla collaborazione della Folgore di
Livorno. Il corso è rivolto a un
massimo di venti allievi e il
bando e il modulo di domanda online sono disponibili sul
sito della scuola, cliccando su:
www.sssup.it.
CORSI & MASTER
Scade il 5 giugno 2013 il termine
per iscriversi al master in Gestione d’impresa organizzato da
Fondazione Cuoa ad Altavilla vicentina (Vi). Si tratta di un master
in general management, volto a
fornire una conoscenza approfondita e aggiornata degli strumenti
manageriali
necessari per
ricoprire posizioni di responsabilità
in aziende di
ogni dimensione. In particolare, il corso
ch e s c a t t e r à
il 12 giugno
2013 e avrà
durata annuale, intende sviluppare le capacità
di analisi, diagnosi e soluzione
delle problematiche gestionali
in situazioni complesse e approfondire tematiche di business
particolarmente all’avanguardia,
analizzando alcune eccellenze in
ambito italiano. Al termine del
percorso formativo ogni partecipante, in generale laureati triennali o specialistici/magistrali
motivati a ricoprire posizioni
manageriali o consulenziali, sarà in grado di operare in modo
efficace all’interno di qualunque
area aziendale: marketing, amministrazione, finanza, controllo
di gestione, produzione, logistica,
procurement, R&D, gestione delle
risorse umane e organizzazione,
di affiancare le direzioni generali
e di avviare attività di tipo imprenditoriale. Il master prevede
inoltre un periodo di 4 mesi di
stage in aziende o in società di
consulenza per lo sviluppo di
un project work. Per iscriversi e
saperne di più, consultare il sito
web: www.cuoa.it.
Sono aperti fino al 15 giugno
2013 i termini per iscriversi al
master of public management organizzato da Sda Bocconi. Il
master, che partirà a Milano
il 20 settembre 2013 e avrà
durata annuale, intende
preparare specifi catamente
coloro che intendono formarsi per una carriera nel
public management e sono
particolarmente interessati
al lavoro presso ong, istituzioni internazionali,
no profi t oppure
nell’ambito della cooperazione e
dello sviluppo. Si
tratta, in particolare, di un percorso
full time di un
anno durante il
quale i partecipanti potranno sviluppare solide competenze nell’ambito del
management pubblico e
impareranno, grazie anche
all’apprendimento delle migliori
prassi internazionali, ad avere
un approccio indipendente, trasparente e flessibile agli affari del
public management. Inoltre, la
collaborazione del master con un
network di istituzioni di governo,
ong e altre organizzazioni internazionali permetteranno all’allievo
di cominciare a muovere i suoi
primi passi nell’ambito del public
management. Per iscriversi al
master e per avere ulteriori infor-
mazioni, consultare il sito internet:
www.sdabocconi.it
Scade il 17 maggio 2013 il termine per iscriversi al master in
Real Estate: Pianificazione
territoriale e mercato
immobiliare, proposto
dal Dipartimento di
architettura e design
(Dad), del Politecnico
di Torino in collaborazione con il Corep.
Il master, che scatterà
il 20 maggio 2013 e
avrà durata annuale, ha come obiettivo
la professionalizzazione
dei laureati e degli
operatori nel campo
immobiliare e catastale,
mediante il trasferimento di competenze di
natura urbanistica ed
economico-estimativa.
Il master risponde,
infatti, all’esigenza
di adeguare le professionalità ai processi in
atto nel nostro Paese che
investono settori importanti della pubblica amministrazione e coinvolgono i grandi
operatori del mercato immobiliare.
Occorre senza dubbio considerare la
contemporaneità di più processi: la
revisione degli estimi, la dismissione in atto del patrimonio pubblico,
la trasformazione e valorizzazione
delle grandi aree dimesse o di patrimoni immobiliari, la finanziarizzazione del settore delle costruzioni e la
ripresa degli investimenti anche da
parte degli operatori internazionali.
Tutti questi fenomeni richiedono,
oltre a uno «svecchiamento» delle
mentalità, anche l’utilizzo di strumenti aggiornati e innovativi, non
solo di tipo urbanistico e territoriale,
ma anche di tipo economico-estimativo, supportati dalle
potenzialità offerte dai
sistemi informativi
e dai modelli di
gestione dati. Per
iscriversi e avere
maggiori informazioni, consultare il sito web:
www.polito.it
C’è tempo fino al
prossimo 17 maggio 2013 per coloro
che intendono iscriversi
al master in Diagnosi e
trattamento dei disturbi del comportamento alimentare organizzato
dall’università degli studi di Udine.
Il corso, che scatterà il prossimo
14 giugno 2013, si pone l’obiettivo
di fornire una competenza teorica
e professionale nel campo della
conoscenza e cura dei disturbi
del comportamento alimentare.
Il corso è organizzato, in particolare, dal dipartimento di Scienze
mediche sperimentali e cliniche
dell’università degli studi di Udine
in collaborazione con il Consorzio
Friuli Formazione. Per iscriversi al
master e per tutte le informazioni
necessarie, è possibile consultare la
pagina web dedicata dell’Università
all’indirizzo: http://www.uniud.
it/didattica/post_laurea/master/
primo/master-di-i-livello-in-diagnosi-e-trattamento-dei-disturbidel-comportamento-alimentare. Per
maggiori informazioni, è possibile
anche contattare la segreteria corsisti al numero: 0432 556680.
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Lunedì 13 Maggio 201
2013
PERCORSI
43
Lo sviluppo del settore ha fatto crescere negli ultimi anni igure ad alta specializzazione
Il lusso punta all’innovazione
Sviluppo e ricerca del prodotto affidate a manager ad hoc
DI
Pagina a cura
ROBERT HASSAN
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C
on lo sviluppo del settore luxury l’attività
di reclutamento del
personale ha implicato negli ultimi anni una forte
specializzazione, sia riguardo
le figure manageriali che per
quelle di minore responsabilità e intermedie. Un esempio
viene dai ruoli che si occupano di innovazione del prodotto
che gestiscono le aree di sviluppo del prodotto e di ricerca con apporto creativo. È un
profilo che presiede all’utilizzo delle nuove tecnologie, allo
sviluppo del prodotto,
spesso su scala internazionale, e delle varianti che un mercato globale comporta.
Interagisce con uffici
tecnici specifici esterni per poter accedere
alle migliori tecnologie, ai più recenti
progressi scientifici
e all’aggiornamento
in materia di regolamentazione. Questo professionista,
presente soprattutto
nelle aziende di grandi dimensioni, oggi è
cruciale in quanto,
alle classiche leve di
marketing, deve affiancare
funzioni di spinta e gestione
dell’innovazione.
È una figura che deve avere capacità di comprendere le
esigenze del consumatore e di
interagire appropriatamente
con esse. Serve anche attitudine a comunicare con gli altri
attori del team di innovazione,
esperienza di project management e di coordinamento con
la ricerca e sviluppo, anche
per quanto attiene alle tecnologie produttive. Occorre che
questo ruolo tenga sotto controllo la capacità del prodotto/
servizio di incontrare i bisogni dei clienti e di stimolare
e garantire una reale collaborazione tra le varie funzioni.
Deve avere essenzialmente
spirito di iniziativa, orientamento al risultato, frequenti
relazioni con i fornitori e con
eventuali partner, capacità di
sviluppare le strategie di marketing e avere un’esperienza
nel settore generalmente di
almeno cinque anni. Questo
professionista deve avere preferibilmente una laurea ad
indirizzo tecnico-tecnologico e
significative esperienze nella
ricerca applicata e nell’industrializzazione di prodotti, a
seconda del settore di pertinenza dell’azienda stessa. Bisogna saper utilizzare tutti gli
strumenti necessari per catturare il valore dell’innovazione
e proteggere la proprietà intellettuale, conoscere i modelli organizzativi e di processo
che contraddistinguono l’innovazione di prodotto, saper
L’identikit
Mansioni
Competenze
Gestisce le aree di sviluppo del prodotto e
di ricerca con apporto
creativo
Deve avere capacità di
comprendere le esigenze
del consumatore e di interagire appropriatamente con esse
Presiede all’utilizzo delle Esperienza di project
nuove tecnologie, allo management e di coorsviluppo del prodotto, dinamento con la ricerca
spesso su scala interna- e sviluppo, anche per
zionale
quanto attiene alle tecnologie produttive
valutare economicamente i
progetti di innovazione, individuare e gestire le risorse
creative. È richiesta capacità
di analisi e sintesi dei dati di
prodotto e di processo, delle specifiche di qualità e dei
test di laboratorio. In genere
occorre anche una conoscenza
delle principali lingue euro-
pee, soprattutto l’inglese, ed
extra-europee perché l’interazione è sempre di natura internazionale. Deve avere una
competenza sulle metodologie
cad-cam e sugli strumenti
informatici per la pianificazione economica e temporale
dei progetti. Nell’ambito dei
processi di innovazione di
Retribuzione lorda annua e inquadramento
Si aggira intorno a 50
mila euro: da un minimo
di 35 mila euro per un
junior, ino ad arrivare
anche a 60 mila euro
Solitamente è un collaboratore interno all’azienda,
ma può essere anche un
quadro o dirigente, non
un consulente esterno
prodotto,
prodotto non è infrequente
il ricorso allo strumento del
temporary management, con
logiche molto differenti a seconda che si tratti di grandi
gruppi piuttosto che di aziende medio piccole. Inquadramento e retribuzione variano
moltissimo in funzione della
statura professionale del singolo. Si può tuttavia valutare che lo stipendio medio si
aggiri intorno a 50mila euro
lordi all’anno: può variare da
un minimo di 35 mila euro
per una figura junior, fino ad
arrivare anche a 60 mila euro
per un ruolo senior, a seconda della complessità dei progetti da seguire. Solitamente
è un collaboratore interno
all’azienda, ma può essere
anche un quadro o dirigente,
non un consulente esterno,
proprio perché è importante
che conosca la corporate identity dell’azienda stessa.
Nel settore alimentare la
figura che si occupa di innovazione del prodotto è chiamata a presiedere alle attività di laboratorio, ovvero le
analisi delle proprietà fisiche
del prodotto, realizzazione del
prototipo e definizione delle
ricette. L’innovazione nel settore alimentare generalmente
è influenzata da numerosi fattori di disparata natura: cambiamenti sociali, crescente
attenzione alla sicurezza del
prodotto, disponibilità di nuovi ingredienti, avvento di nuove tecnologie e, in particolare,
delle biotecnologie, richiesta
di tempi di conservazione più
lunghi ed altro ancora. Questo
ruolo, nel settore alimentare,
è innanzitutto sensibile e preparato a cogliere gli aspetti
delle innovazioni, essendo
poi responsabile dell’intero processo di innovazione,
dall’identificazione del nuovo
prodotto al suo sviluppo e al
suo lancio in produzione.
«A livello di innovazione»,
spiega Stefano Bottoli, direttore vendite del marchio
Calvisius, «il caviale fresco
viene riposto, senza essere
pressato, entro un’anima di
legno di quercia a forma di
lingotto, per una stagionatura
di circa due mesi. Trascorso il
tempo dovuto, il prodotto ha
mantenuto intatto tutto il suo
sapore e le proprietà organolettiche ed è pronto per essere
tagliato a lamelle o grattugiato sopra una pietanza in abbinamento. Il nostro lingotto di
caviale è nato da una tecnica
di disidratazione che testimonia l’impegno nel settore della
ricerca e sviluppo», conclude
Bottoli.
I RUOLI CHIAVE
Dal marketing alle vendite
Nelle aziende di medie dimensioni solitamente la funzione di innovazione del prodotto è svolta dal
direttore marketing, in co-leadership con il direttore industriale. In
questi casi, si ricorre a direttori
marketing che sappiano spaziare
trasversalmente dal concept del
prodotto al marketing strategico e
operativo e ai canali di distribuzione per arrivare a sviluppare una
visione del business. Si tratta di
profili con forte capacità di leadership e che abbiano logica imprenditoriale. Nelle multinazionali che
accentrano responsabilità per più Stati
il ruolo chiave del direttore marketing
nell’area luxury è quello di identificare
e promuovere iniziative di marketing
internazionale in Paesi stranieri, sviluppando promozioni e supporto alle vendite. L’espansione sui mercati esistenti, il
monitoraggio e l’analisi delle vendite di
questi mercati per aumentare la redditività è il core della sua attività. Questa
posizione dunque gestisce le ricerche di
mercato e lo sviluppo dei prodotti. Ha la
responsabilità di massimizzare la quota
di mercato internazionale dell’impresa
e i profitti. Per essere un buon direttore
marketing internazionale occorre avere
una forte conoscenza del mondo delle
vendite e del marketing nel contesto globale. È una figura profondamente cambiata negli ultimi anni per vari motivi:
per la sempre più reale globalizzazione dei mercati, dei media, soprattutto
web/2.0, ma anche per l’attenzione alle
differenti culture e per la necessità di
essere presenti in più Paesi.
Un altro ruolo richiesto dal settore
luxury è il direttore vendite. Questo
professionista, riportando al direttore
commerciale, collabora nella stesura del budget in funzione delle
aree geografiche, dei clienti e dei
canali di vendita ed è responsabile del raggiungimento degli
obiettivi di fatturato. Il ruolo
richiede l’aver maturato una solida esperienza commerciale diversificata per aree geografiche/
canale di vendita/tipologia di
clienti e gestione di uomini, unite a capacità di analisi e sintesi.
Il direttore vendite si occupa di
definire il budget di vendita in
funzione delle aree e dei clienti
e di raggiungere gli obiettivi di fatturato assegnati e condivisi con il direttore
commerciale. Inoltre, è chiamato ad implementare la strategia commerciale
attraverso una costante presenza sul
territorio e a motivare e selezionare la
struttura commerciale garantendone
una continua formazione. Le possibili
evoluzioni del ruolo sono nella direzione vendite in aziende che sviluppano
fatturati maggiori o nella direzione
commerciale. Nelle società più snelle
la figura invece riporta direttamente
alla direzione generale.
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Lunedì 13 Maggio 2013
AZIENDE
L’azienda punta a coprire l’Italia con 700 professionisti entro il 2015
Nella nuvola 150 agenti
La ricerca di Be1 per le soluzioni cloud
Pagina a cura
LAURA ROTA
DI
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D
a pochi mesi è nata
Be1, acronimo che
richiama la mission
dell’azienda: essere i
primi e i migliori nel proprio
business grazie alla tecnologia e testimoniare che sia i
clienti che i partner dell’iniziativa, come gli imprenditori e professionisti che ne faranno parte, sono o vogliono
diventare dei numeri 1. Be1
è il risultato di mesi di progettazione e sviluppo, guidati
da Artax Consulting, società
di consulenza nell’ambito del
sales&marketing, che hanno
portato alla costituzione di
una nuova organizzazione
commerciale, specializzata
nella vendita di soluzioni
cloud capaci di unire il meglio
dei mondi It e Tlc.
«È già partita», comunica
Ennio Favarato, managing
director di Artax Consulting e
di Be1, «la campagna di reclutamento di 150 professionisti
delle vendite con partita Iva
e di imprenditori responsabili
delle unità locali. Stiamo cer- cupazione in questo periodo
cando persone appassionate di crisi».
«Forniamo», continua Fadi vendita, agenti di commercio preferibilmente con un varato, «alla piccola e media
background It acquisito sul azienda italiana soluzioni che
campo. Non ci interessa un virtualizzano hw, sw e molti
dei servizi netitolo di studio
cessari a farli
specifico e anche
funzionare. Per
l’età è irrilevanvirtualizzazione
te: il profilo idee cloud propoale ha già avuto
niamo due tra le
esperienze nel
nostre soluzioni:
settore commerl’integrazione
ciale e possiede
della telefonia
doti di comufissa con quella
nicazione e di
mobile di Vodaaiuto. Abbiamo
fone, il primo
in programma
dei nostri partdi coprire tutto
ner numero 1
il territorio nache ci ha dato il
zionale entro il
mandato di rap2015, mediante
Ennio Favarato
presentarla su
una rete di 700
agenti. Be1», spiega Favara- tutto il territorio italiano; la
to, «è il risultato dell’associa- possibilità di eliminare dalla
zione tra Artax Consulting e propria azienda gli strumenti
Vodafone. Artax Consulting hardware e software in uso,
è specializzata nel settore dotandosi delle più moderne
della vendita, può essere tecnologie e servizi Microsoft
definita un’università della erogati attraverso la rete, in
vendita. Vogliamo creare dei modalità cloud appunto, come
professionisti della vendita e Office 365. Be1», conclude Faoffrire un’opportunità di oc- varato, «ha sede ed opera a
Milano, Roma e Bologna, a cui
si sono recentemente aggiunti il Triveneto e la Campania.
Stiamo infatti crescendo con le
agenzie territoriali. Gli agenti
hanno un mandato territoriale
in più province e provvedono
all’organizzazione dell’attività. Cerchiamo inoltre business
partner, imprenditori della
vendita. Anche gli agenti possono diventare business partner, partendo dall’attività di
vendita e crescendo, svolgendo
una carriera commerciale da
imprenditori e aprendo una
propria agenzia».
«Be1», sottolinea Alberto
Consani, partner e socio di
Be1, «vuol essere la dimostrazione del valore che si può
erogare combinando elementi
umani e tecnologici fornitrici
da professionisti, imprenditori e imprese numero 1 sul
mercato». Per candidarsi, oltre alle pagine sui social network Facebook e Linkedin, il
canale preferenziale è il sito
http://www.be1.it/azienda/,
sezione Diventa un esperto
Be1, dove è possibile inviare
il proprio curriculum.
EidosMedia seleziona
giovani talenti
In Pittarello Rosso
200 opportunità
EidosMedia, operante nello sviluppo di sistemi
di content management e cross media publishing,
parteciperà il prossimo 14 maggio al career day
organizzato dal politecnico di Milano, al fi ne di
incontrare studenti e neolaureati interessati a conoscere la realtà aziendale e le opportunità professionali offerte. La società sarà al Campus Bovisa,
via Lambruschini 4, dalle 10,00 alle 17,00, con uno
stand nel quale gli studenti potranno presentare
il curriculum, confrontarsi con i referenti aziendali, scoprire le possibilità d’impiego e di crescita
professionale. «Siamo alla continua ricerca di giovani talenti in grado di affiancare alla preparazione tecnica doti comunicative, fondamentali nelle
relazioni coi clienti, capacità di lavorare in team,
spirito di iniziativa e passione per il mondo informatico, da inserire nel reparto R&D e professional
services. Per il 2013 prevediamo l’ingresso di una
dozzina di persone. Accanto ai profili esperti, ci
rivolgiamo anche a junior laureati in ingegneria
informatica e gestionale, informatica, fisica, statistica e matematica per le posizioni di software
engineer, system engineer, application specialist
e global application support». La presenza internazionale di EidosMedia, che richiede ai candidati
buona conoscenza della lingua inglese e disponibilità a trasferte, offre la possibilità di svolgere
un’esperienza all’estero presso una delle fi liali
dirette (Parigi, Francoforte, Londra, New York e
Sydney). Il career day di metà maggio è il primo di
diversi incontri organizzati dal politecnico, ai quali
la società sarà presente: seguiranno il recruitment
day (24 maggio) e l’evento Progetta il tuo futuro
del 12 giugno, dedicato alle aziende del mondo It.
Gli interessati possono collegarsi al sito http://
www.eidosmedia.com/company/careers.
Duecento opportunità di occupazione offerte nel
2013 da Pittarello Rosso, il gruppo padovano di calzature che, da poco più di un anno, è sotto il controllo di 21 Investimenti di Alessandro Benetton. Di
recente sono stati inaugurati una nuova sede e un
nuovo magazzino logistico di 25mila metri quadrati,
correlati alla crescita del gruppo. Nel 2012 i ricavi
sono aumentati del 29%, arrivando a produrre un
turnover di 150 milioni di euro con un ebitda di 16
milioni, contro i 10,2 del 2011, performance che hanno permesso di
supportare la
strategia di
sviluppo con
400 assunzioni nel corso
dell’anno scorso. «Dal luglio
del 2011, momento in cui
21 Investimenti ha assunto il
controllo della società», afferma l’a.d. Andrea Cipolloni, «i dipendenti sono passati da 600 a 1.050
e saranno 1.250 entro fine 2013, mentre 30 sono i
milioni investiti nell’azienda fino alla fine del 2013».
I profili ricercati, dinamici, flessibili e con buone doti
relazionali, sono: responsabili di punto vendita, con
almeno 2/3 anni di esperienza nel settore calzature/
abbigliamento e buone capacità organizzative e gestionali; commessi senior e junior; cassieri esperti
nella gestione della cassa. A queste due ultime figure
è richiesta disponibilità a lavorare su turni e nel weekend. L’azienda è alla ricerca di profili interessati
a entrare a far parte di una realtà coinvolgente e
stimolante, in grado di condividere un forte progetto
di sviluppo. Dopo l’apertura di 23 negozi nel 2012
in Italia, Croazia e Slovenia, il gruppo proseguirà la
sua crescita nel retail con l’inaugurazione di 20 nuovi
store. I primi tre negozi sono stati appena aperti
a Trapani, Sarzana e Campobasso. Gli interessati
possono collegarsi al sito www.pittarellorosso.com,
sezione Lavora con noi, costantemente aggiornata
con le posizioni aperte.
NEWS
Opportunità di stage
della durata di sei mesi,
con rimborso spese mensile e buoni pasto, offerte
dal gruppo Mondadori
per il settore marketing
nelle sedi di Milano e
di Segrate (Mi). Possono
partecipare alla selezione laureati in materie
economiche o marketing,
con buona conoscenza
della lingua inglese e del
pacchetto office. Curriculum a www.mondadori.
it, Lavora con noi, aggiornata con le posizioni
aperte.
Alleanza, agenzia generale di Manduria,
seleziona 7 junior sales
professional, laureati o
diplomati, minimo 25
anni. Offre: formazione
professionale, affiancamento di un tutor,
iscrizione registro Ivass,
portafoglio clienti, interessanti guadagni e
possibili sviluppi di carriera, opportunità di
diventare dipendente.
Inviare il curriculum a
[email protected] o collegarsi al sito
www.alleanza.it.
Banca Etica, il primo
istituto di credito in
Italia che basa la sua
attività sui principi della finanza etica, ricerca
promotori finanziari,
denominati banchieri
ambulanti, per le sedi di
Reggio Emilia, Modena,
Lucca, Pisa, Livorno e
Roma, iscritti all’albo
ed esperti nel settore,
automuniti e disponibili
a spostamenti sul territorio. Per candidarsi,
collegarsi al sito www.
bancaetica.it, Lavora
con noi.
Opportunità di stage
retribuiti offerte da Leo
Burnett, una delle principali agenzie pubblicitarie del mondo, con sedi
a Milano, Torino e Roma.
Il settore è cambiato e
l’unica area che ha registrato una crescita è la
comunicazione digitale.
L’agenzia organizza periodicamente le Portfolio
night e ricerca i giovani
più creativi seguendo le
sessioni finali delle scuole. Curriculum a human.
[email protected].
Saatchi & Saatchi
Italia, con sedi a Milano
e Roma, settore pubblicità, offre nel corso dell’anno opportunità di stage
ad art director, con formazione artistica, copywriter laureati in lettere,
producer provenienti dal
Dams, account e planner,
con voglia di mettersi
in gioco e di lavorare in
team. Per presentare una
candidatura spontanea,
inviare il curriculum
all’ufficio hr morena.
[email protected].
098105098108105111103114
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Lunedì 13 Maggio 2013
Offro
Lavoro
Acquisti
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Lazio
Buyer junior
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante in
ambito fornitura di generi di ogni
necessità rivolta alle Nazioni
Unite 1 buyer junior con inglese
fluente. La risorsa, inserita presso
l’ufficio commerciale, si occuperà
di rispondere alle gare di forniture
di generi di ogni necessità (esclusi
alimentari e medicinali) alle quali
l’azienda viene invitata. Nello
specifico svolgerà attività di ricerca di mercato volta al reperimento
sul mercato italiano dei materiali
richiesti. Le forniture sono rivolte
alle truppe delle Nazioni Unite
che si trovano in missione di pace.
Si richiede: diploma di maturità;
fluente conoscenza della lingua
inglese; esperienza nel settore
degli acquisti/ ricerche di mercato
volte alla selezione dei migliori
fornitori presenti sul mercato;
conoscenza della normativa/ problematiche relative ai trasporti
quali ad esempio ingombri, tipologia delle rese. Completano
il profilo autonomia, proattività
ed energia. Costituirà titolo preferenziale l’aver maturato precedenti esperienze similari anche
all’estero. Orario di lavoro: full
time, lunedì-venerdì 9.00-13.00/
14.00-18.00. Si offre Contratto
di somministrazione iniziale della
durata di 2-3 mesi con l’obiettivo di un inserimento diretto in
azienda; 3°o 4° livello CCNL
Commercio in base all’esperienza. Sede di lavoro: Roma. Zona
Eur. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Agenti e Rappresentanti
Lazio
Agente di commercio
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per il potenziamento della
rete di vendita di azienda leader
nel settore Pay TV 20 agenti di
commercio. Mansioni: le risorse
si occuperanno di ampliare il
portafoglio clienti, limitatamente
OFFRO
LAVORO
PSICOLOGIA DEL LAVORO
Controllori flessibili
Quali sono gli ambiti di attività e le competenze che
deve possedere un addetto al controllo di gestione?
Cinzia, Varese
Il compito precipuo di tale figura professionale sarà
quello di verificare la coerenza tra la gestione aziendale
e gli obiettivi prefissati. La predisposizione del bilancio
preventivo, dei rapporti di analisi e di eventuali azioni
migliorative o correttive rispetto all’andamento corrente delle attività saranno, dunque, sue responsabilità
caratteristiche. Nell’ambito di imprese di produzione o
di servizi, l’addetto al controllo di gestione sarà spesso
affiancato, in fase di inserimento e sottoposto a un periodo
di formazione iniziale che gli/le consentirà di conoscere
approfonditamente lo specifico contesto di riferimento.
Chi ricoprirà un simile ruolo dovrà essere in grado di
relazionarsi sia con figure che operino nella direzione
aziendale, sia con figure intermedie responsabili di particolari funzioni, sia con referenti amministrativi, gestendo
quotidianamente rapporti professionali complessi.
Per tali ragioni dovrà saper creare e mantenere equilibri
delicati, finalizzati al raggiungimento di scopi comuni e
saper condividere dati, metodologie e strumenti.
Dovrà, inoltre, possedere doti di problem solving ed essere
fortemente orientato nel proporre soluzioni creative e
personalizzate nei confronti di clienti interni ed esterni.
Oltre alla predisposizione del budget aziendale, l’addetto
al controllo di gestione sarà incaricato di una rilevazione
periodica delle informazioni necessarie alla misurazione
del «livello di conseguimento» degli obiettivi aziendali,
verificando il gap esistente tra i risultati programmati
e quelli raggiunti. Tra le abilità richieste non si potrà
prescindere, dunque, dalla capacità di applicare tecniche di analisi statistica dei dati e di utilizzare i software
necessari a un ottimale livello.
Le caratteristiche del ruolo impongono, infine, una notevole flessibilità, sia in termini di orari, sia rispetto alla
possibilità di effettuare, talvolta, trasferte presso le diverse unità produttive dell’azienda di appartenenza.
Angelo Boccato – [email protected]
all’area assegnata, attraverso lo
sviluppo dell’area assegnata e la
promozione di nuovi abbonamenti
al servizio di pay tv rivolto alle
strutture alberghiere, ai bar, ai bar,
pub, ristoranti e pubblici esercizi
in genere. Si richiede: partita
IVA già aperta; provenienza dal
canale HORECA; attitudine a
lavorare per obiettivi; spiccata
capacità organizzativa; buone doti
relazionali, di comunicazione e
problem solving; passione, dinamismo e motivazione. La ricerca
è aperta sia ad agenti plurimandatari che monomandatari, anche
se l’essere agenti plurimandatari
costituirà titolo preferenziale. La
collaborazione sarà direttamente
con l`azienda e in interessante
regime provvigionale, con piano
di incentivazione che premia
il raggiungimento di obiettivi
prefissati. Sede di riferimento:
Roma. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Tutta Italia
Agente di commercio
Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per importante cliente
settore Pay TV agenti di commercio. Nello specifico le risorse
si occuperanno di ampliare il
portafoglio clienti, attraverso lo
sviluppo dell’area assegnata e la
promozione di nuovi abbonamenti
I SETTORI
Acq
quisti
LE OFFERTE
45
Agenti e rappresentanti 45
Am
mministrativi
46
Bannche e credito
46
Com
mmercio
46
Conntabilità
46
Imp
port - Export
46
Info
ormatica
47
Ingegneri
47
Meeccanica
47
Org
ganizzazione
47
Pro
oduzione
49
Pub
bbliche Relazioni
49
Pub
bblicità
49
Quualità
49
al servizio
seervizio di pay tv rivolta alle
strutture
alberghiere, ai bar,
strut
tture alberghiere
bar pub,
pub
risto
ristoranti e pubblici esercizi in
gene
genere. La ricerca è aperta sia
ad ag
agenti Monomandatari, sia ad
agen
agenti Plurimandatari. Si richiede:
Parti
Partita IVA già aperta, automuniti,
attitu
attitudine a lavorare per obiettivi,
spiccata capacità organizzativa,
spicc
buone doti relazionali, di comubuon
nicazione e problem solving, pasnicaz
sione, dinamismo e motivazione
sione
costituisce titolo preferenziale, ma
costi
non vincolante, l’aver maturato
un’esperienza nel settore HO.RE.
un’e
CA. Si offre: piano provvigionale,
piano
di incentivazione che prei
mia il raggiungimento di obiettivi
prefissati, zona di competenza,
affiancamenti e formazione on
the job. Sede di lavoro: Tutto
il territorio nazionale, in base
del domicilio del candidato. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Tutta Italia
Agente di commercio
plurimandatario
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalare
le proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax
o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]
periti meccanici/elettrici, promoter commerciale, commerciali estero, disegnatori
meccanici, consulenti del lavoro, responsabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori
cnc, ingegneri, addetto gestione commesse per Giornale di Brescia
commerciali, educatori-educatrici, periti elettronici, programmatore macchine cnc,
addetti reparto settore gdo,
magazzinieri, edilizia, financial reporter, operatori di
sportello, periti meccanici,
capo officina, controllo qualità, cassieri per Openjob
ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aeronautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, montatori aeronautici,
manutentori aeronautici, ,
ingegnere gestionale, autisti,
addetto alla logistica, comnitari, geometri, buyer tattico,
operatori cnc, ingegneri termotecnici, programmatori
macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispettori nella ristorazione, sales
promoter, tecnico gestore di
commessa per Articolo1
cerca per importante progetto di
sviluppo della rete commerciale
di PharmaShop24, primo distributore automatico ottimizzato sulle
esigenze delle farmacie agenti
di commercio plurimandatari ai
quali affidare il compito di creare
e sviluppare un portafoglio clienti
nella propria area di competenza.
Si richiede: solida conoscenza del
mondo/mercato retail e del canale
“farmacie”; consolidata esperienza in ruoli di vendita; elevate doti
comunicative e di negoziazione;
capacità di lavorare in autonomia
e per obiettivi. Si offre: interessante pacchetto provvigionale
Sede di lavoro: Tutto territorio
nazionale. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
02/58317598
098105098108105111103114
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46
Lunedì 13 Maggio 2013
Amministrativi
Banche e Credito
Lombardia
Lombardia
Bancario
Addetto back office
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O F F R O L AVO R O
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda operante nel
settore del credito 1 addetto back
office. La risorsa inserita riporta
gerarchicamente alla struttura
Customer Operation all’interno
della Direzione Centrale IT &
Operation. Gestisce le operazioni
di back office assicurativo/amministrativo/gestionale, quali rimborsi sinistri - rinunce/storni delle
coperture assicurative - estinzioni
anticipate e storni pratica che non
rientrano tra le competenze e/o
autonomie delle Filiali di Rete.
Gestisce le operazioni di rimborso
a clienti appartenenti a categorie
specifiche, le richieste di storno
su carte di credito, nonché le
denunce di furto o smarrimento.
Aggiorna e modifica le posizioni
anagrafiche della clientela e collabora attivamente con le Filiali
di rete. Si richiede: appartenenza
alle Categorie Protette (L.68/99);
laurea in materie economiche/giuridiche conseguita da non più di
36 mesi, conoscenza dei principali
sistemi informatici. Sono richieste
buone capacità relazionali e buon
orientamento alla gestione cliente.
Sede di lavoro: Milano. Si offre
contratto iniziale a tempo determinato con concretissime possibilità
di inserimento in azienda. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Alvin Divisione
Categorie Protette di Articolo 1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Alvin
Impiegato amministrativo
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda leader nel suo
settore 1 impiegato amministrativo part time 21h (Rif. IMP.A). Il
candidato selezionato si occuperà
della gestione dei fogli di sblocco
per le fatture attive e passive al fine di ottimizzare la raccolta delle
firme da parte del direttore. Si
richiede: appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); diploma;
inglese fluente e conoscenza di un
ulteriore idioma; abilità nell’uso
del Pacchetto Office; buone capacità relazionali, dinamismo e
proattività; ottima capacità organizzativa e un elevato standing
professionale; disponibilità part
time 21h settimanali. Sede di
lavoro: Milano. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi. Le
persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione
di interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda leader nel
settore di riferimento personale
bancario. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette
(L.68/99); titolo di studio: laurea
materie economiche; conoscenze
informatiche: conoscenza dei
principali sistemi informatici;
buone capacità relazionali e buon
orientamento alla gestione cliente.
Sede di lavoro: Milano. Si offre
Contratto a tempo indeterminato. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
Tutta Italia
Addetto di filiale
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda operante
nel settore del credito 2 addetti
di filiale. Il candidato inserito nel
front Office dedicato ai prodotti
finanziari, si occuperà di attività
di sportello. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette
(L.68/99); laurea in materie economiche/giuridiche conseguita da
non più di 36 mesi, conoscenza
dei principali sistemi informatici,
buone capacità relazionali e buon
orientamento alla gestione cliente.
Sedi di lavoro: Pavia e Cagliari.
Si offre contratto iniziale a tempo
determinato con concretissime possibilità di inserimento in
azienda. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
maggior sensibilità commerciale; la conoscenza e l’aggiornamento della relativa reportistica
per una migliore qualificazione
dei prospetti; il lavoro in team
nell’ottica della collaborazione
e del raggiungimento di obiettivi
comuni. Si richiede: appartenenza
alle Categorie Protette (L.68/99);
diploma o Laurea; dimestichezza
con l’uso del Pc; precisione buone
doti organizzative doti commerciali completano il profilo. Sede
di lavoro: Assago ( Milano). Si
offre: Stage di 6 mesi con rimborso spese + ticket resturant. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e
l’autorizzazione al trattamento dei
dati personali a: Alvin Divisione
Categorie Protette di Articolo 1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Alvin
Commerciale estero
Articolo1, Agenzia per il Lavoro, ricerca per società operante
nel settore metalmeccanico 5
impiegati commerciale estero
madrelingua finlandese o svedese
o norvegese o danese o tedesca.
E’ ricercato un profilo per ogni
lingua. Le risorse selezionate,
in riporto diretto alla proprietà,
svolgeranno le seguenti mansioni:
gestione clientela estera; partecipazione a eventi e fiere di settore;
trasferte all`estero. Si richiede:
esperienza nel ruolo; conoscenza
a livello madrelingua di finlandese
o svedese o norvegese o danese
o tedesca; buona conoscenza
dell`inglese; ottima conoscenza
del Pacchetto Office; disponibilità
ad effettuare trasferte; possesso di
auto propria. Sede di lavoro: Novate Milanese. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi. Le
persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione
di interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Articolo1
Contabilità
Lazio
Contabile
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda 1 contabile. La
risorsa si occuperà di: registrazione fatture attive e passive; dichiarazione dei redditi; redazione
bilancio. Si richiede: esperienza
in ambito contabile di almeno
due anni maturata in studi professionali; diploma in ragioneria;
Buona conoscenza della lingua
inglese; flessibilità e capacità a
lavorare in una piccola azienda;
serietà e organizzazione completano il profilo. Si offre iniziale
contratto di somministrazione.
Sede di lavoro: Roma, zona Conca
D’oro. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Import-Export
Lombardia
Export area manager
Articolo 1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda
italiana operante nel settore della progettazione, produzione e
commercializzazione di macchine
utensili 1 export area manager. Il
ruolo prevede le seguenti responsabilità: sviluppo del mercato
estero con particolare attenzione
a Cina, India e Russia; gestione
e sviluppo dei clienti direzionali;
creazione e gestione di una rete di
agenti e distributori attivi nei mercati di riferimento. Il candidato
ideale ha maturato un’esperienza
quinquennale nel ruolo, preferibilmente in aziende produttrici
di macchine utensili, è in grado
di lavorare con alti gradi di autonomia ed è fortemente orientato
alla soddisfazione del cliente.
Possiede ottime capacità relazionali, una buona conoscenza del
pacchetto applicativo MS Office
ed un’ottima conoscenza della
lingua inglese. Completa il profilo
la disponibilità a frequenti trasferte all’estero di breve e media
durata. Sede di lavoro: Varese. Gli
I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI
CANALE 27
Canale 30
7.00
9.00
10.30
11.00
11.20
11.45
14.10
16.00
16.30
16.30
17.20
17.50
19.30
Primo Tempo News - Attualità
Primo Tempo - Attualità
Il Tg della Convenienza
Weather Proof - Serie TV
Twist of Fate - Serie TV
Caught on Camera - Serie TV
TV Moda
Tg Giorno
Tg Sport
Meet the Press
Prometeo di S. Giacomin
Law&Order - Serie TV
Punto e a Capo
Le notizie in anteprima dai Tg
20.40 Il Tg della Convenienza
21.15 Criminal Mindscape - Serie TV
22.35 Quelli del Lunedì - Sport
Il calcio raccontato dai tifosi
Commercio
Canale 55
7.00 Caffè Affari
9.00 Linea Mercati Mattina
L’apertura delle Borse europee
10.10 Trading Room
10.30 5 Giorni sui Mercati di M. Valerio
Ospiti A. Banfi (Un. Cattolica),
S. Cordero di Montezemolo (Un. Firenze)
e R. Russo (Assiteca Sim)
11.40 CFD Trading
12.10 Forex Update
12.20 Analisi Tecnica
14.30 Bussola Economica
15.00 Linea Mercati Wall Street
17.00 Linea Mercati Pomeriggio
18.00 Report - Il Tg della Finanza
Ospiti F.C. Papa (DGPA Advisory),
F. Fiorini (Aletti Gestielle)
19.05 Pronto Pensione
21.30 On the Money
22.00 Linea Mercati Notte
8.00 Parelli Natural Horsemanship
«Il metodo naturale»
9.00 Master Class: Endurance
«Il vet gate»
11.00 Class Horse TV Live
«Interviste e aggiornamenti»
12.00 Class Horse Tg
14.30 Campionati Italiani Assoluti Seniores
«Dall’Horses Riviera Resort»
17.00 Class Horse TV Live
«Interviste e aggiornamenti»
19.00 LIVE Senza Parole... Solo Passione
«Campionati italiani militari»
20.00 FEI World Cup Dressage Final
«Dal rettangolo svedese di Goteborg»
20.45 Class Horse Tg
21.00 Global Champions Tour 2013
«Dal campo di Amburgo»
Lombardia
Commerciale
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda cliente leader
nel suo settore di riferimento
1 stage area commerciale Rif.
(STG.A). Attraverso un percorso
formativo all’interno dell’ufficio
dedicato alla gestione del primo
contatto con la clientela potenziale, il candidato imparerà a
conoscere il mondo del Noleggio
a Lungo Termine, la struttura, le
procedure ed i principali referenti
interni della Direzione Commerciale e dei vari reparti aziendali.
Nello specifico, sarà coinvolto in
attività che riguardano: il primo
contatto telefonico con il potenziale cliente (prospetto), affinando l’orientamento all’ascolto e
sviluppando gradualmente una
Canale 56
Design&Living
Il gusto del Made in Italy
Top Lot
Le aste in diretta
Ride&Drive
Tutte le novità per un viaggio
straordinario
My Tech
La tecnologia utile di tutti i giorni
Tempo di Lusso
Vivere e conoscere ciò che fa la
differenza
Sapori&Profumi
Ecco le eccellenze culinarie
Art TV
Il mondo dell’arte
Class Life Tg
Le notizie dal mondo della moda
7.00 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
8.00 Ladies
10.00 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
12.00 Fashion Dream
12.30 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
13.30 Breakout
14.00 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
18.00 Models Milano
Il reality della moda
19.30 Breakout
20.00 Ladies
21.00 Fashion Dream
21.30 Models New York
Il reality della moda
22.30 Full Fashion Designer
Le sfilate dei grandi stilisti
www.radioclassica.com
7.00 Onda del Mattino
9.00 Apertura Piazza Affari e Borse Europee
11.00 Vissi d’Arte Vissi d’Amore
Curiosità dalla musica classica
15.30 Apertura Wall Street
16.00 Top 10
La classifica dei dischi a tema
17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee
18.00 Acquarello
18.30 Punto Piazza Affari
Linea diretta con gli ascoltatori
19.00 Stravaganza Barocca
La musica di XVII e XVIII secolo
21.00 Vissi d’Arte Vissi d’Amore
Curiosità dalla musica classica
23.00 Il Catalogo è Questo
L’opera su Radio Classica
00.00 Onda della Notte
098105098108105111103114
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Lunedì 13 Ma
Maggio 2013
O F F R O L AVO R O
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Divisione
Permanent di Articolo 1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail permanent.
[email protected]
Articolo 1
Informatica
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Internazionali
Web croupier
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per società del settore giochi e scommesse 1 web croupier.
La risorsa riportando al proprio
responsabile di settore si occuperà di: seguire e gestire, in appositi studi televisivi, e in diretta
web, gli utenti italiani nei giochi
tipici del casino quali Roulette,
Blackjack, Baccarat (l’accettazione delle scommesse e i conteggi delle vincite vengono effettuati
da un software senza l’intervento
del croupier).L’attività prevede di
lavorare su turnazione H24, e 5gg
alla settimana. Requisiti: standing
adeguato al ruolo, buone doti comunicative; attitudine ai rapporti
interpersonali, precisione e attenzione verso il cliente; diploma
o laurea; buona conoscenza
della lingua inglese (nel caso di
candidate non italiane, ottima
conoscenza della lingua italiana);
non è necessaria nessun tipo di
esperienza precedente nel ruolo.
Disponibilità al trasferimento a
Riga e a lavorare su turni notturni
e festivi. Motivazione e interesse
per il mondo del gioco on line. La
risorsa sarà inserita all’interno di
un contesto internazionale, giovane e dinamico. Sede di lavoro:
Riga. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Lazio
Sviluppatore senior lamp
Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda che opera in ambito web marketing 1
sviluppatore senior lamp. La
risorsa, inserita all’interno del
Team di Sviluppo, si occuperà
di: Sviluppo tecnologico dei
prodotti esistenti; Avanzamento
progettazione; Contribuzione
nella fasi di Ricerca, Sviluppo
e Progettazione del prodotto;
Supporto tecnico alle funzioni
marketing e di prodotto; Gestione
delle attività del team di sviluppo
a lui assegnato. Si richiede: Laurea in informatica o equivalente;
Guida all’uso
di OFFRO
LAVORO
Conoscenza di progettazione ad
oggetti, del linguaggio PHP5,
SQL e data base relazionali
Esperienza di programmazione
con PHP-Mysql Conoscenza
operativa di XHTML, DHTML,
Javascript, CSS Conoscenza di
Ajax e di XML, ambienti, tecnologie e framework Open Source;
Esperienza pregressa maturata
in aziende operanti nel settore
del marketing Buona conoscenza
della lingua inglese. Sono considerate titolo preferenziale conoscenze di algoritmi, con particolare attenzione a quelli di ricerca,
ordinamento, classificazione e
clusterizzazione. Si offre contratto iniziale a tempo determinato
con concretissime possibilità di
inserimento in azienda. Sede di
lavoro: Roma, zona Castro Pretorio. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
progettisti catia V5. Il candidato riportando direttamente
all’ufficio tecnico, si occuperà
di progettazione in ambito aeronautico, di leggere ed interpretare
correttamente i calcoli strutturali
e le documentazioni tecniche,
assicurando la qualità dell’esecuzione nel rispetto dei tempi
di consegna e delle specifiche
tecniche condivise con il cliente.
Il candidato ideale ha maturato
esperienza nella mansione di
almeno 3 anni, è autonomo nel
campo della progettazione e ha
una buona conoscenza del francese e dell’inglese; Laurea ingegneria aeronautica o meccanica.
Si offre contratto di assunzione in
linea con l’esperienza maturata.
Sede di Lavoro: Tolosa (Francia). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Divisione Permanent di Articolo
1 Agenzia per il Lavoro – email permanent.professional@
articolo1.it
Articolo 1
Ingegneri
Meccanica
Internazionali
Lazio
Analista strutturale
Collaudatore
elettromeccanico
Articolo 1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda operante nei servizi di engineering
rivolti al settore aeronautico 1
analista strutturale. Il candidato
dovrà occuparsi di analizzare,
disegnare e verificare strutture aeronautiche. Sarà inserito
all’interno di un team di lavoro
e si occuperà dell’effettuazione
di calcoli strutturali, della redazione di documenti di giustifica
e certificazione. Il candidato
ideale è in possesso di una Laurea quinquennale in Ingegneria
Aeronautica o Meccanica; ha
un’esperienza almeno triennale
nel ruolo maturata preferibilmente in aziende strutturate operanti
nel settore aeronautico; buona
padronanza della lingua francese
e/o inglese; Conoscenza dei programmi Patran e Nastran. Si offre
contratto di assunzione in linea
con l’esperienza maturata. Sede
di Lavoro: Tolosa (Francia). Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Divisione
Permanent di Articolo 1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail permanent.
[email protected]
Articolo 1
Progettista catia V5
Articolo 1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda
cliente in ambito aeronautico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda 1 collaudatore elettromeccanico Categorie
Protette (L.68/99) – INVALIDI.
Il candidato, affiancato da un responsabile tecnico, dovrà testare
la funzionalità di apparecchiature
biomedicali. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette
(L.68/99); neo diplomato come
perito Elettronico; ottima conoscenza dell’elettronica; buona
conoscenza della lingua inglese;
ottima conoscenza del pacchetto
Office; breve Esperienza nel
ruolo; buona manualità e capacità
di lavorare in team completano il
profilo. L’orario di lavoro è Full
time. Si offre contratto: Assunzione diretta in azienda. Sede di
lavoro: Albano laziale – provincia
di Roma. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
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e-mail [email protected]
Articolo1
Operaio elettromeccanico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro cerca per azienda operante
in ambito alimentare 2 operai
elettromeccanici. Le risorse si
occuperanno di seguire la manutenzione, programmata e non,
sugli impianti di produzione.
Si richiede: Diploma di perito
Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo
servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di
mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono
suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il
lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui
preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di
elettromeccanico o equivalente;
esperienza in attività di manutenzione elettromeccanica. Si offre:
Contratto di somministrazione
inziale con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Roma. Tor
Cervara. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Organizzazione
Lazio
Addetta al centralino
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda leader nel
settore intrattenimento 1 addetta
al centralino Categorie Protette
(L.68/99) – INVALIDI. La risorsa si occuperà di: accoglienza
alla clientela; telefono, centralino
e fax; servizi generali; corriere
e posta; attività di back office.
Si richiede: Appartenenza alle
Categorie Protette (L.68/99);
Buona conoscenza del Pacchetto
Office; buona Dialettica; breve
Esperienza nel ruolo; affidabilità,
capacità di problem solving e
flessibilità completano il profilo.
Orario di lavoro: Dal lunedì a
venerdì - Part time 20 h settimanali.Si offre contratto di somministrazione iniziale di 3 mesi,
con concretissime possibilità di
inserimento in azienda. Sede di
lavoro: Roma Eur – Zona Torrino. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Addetto al back office
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel
settore automotive 1 addetto
al back office. Lo scopo della
posizione è quello di fornire
supporto operativo alla gestione
e allo sviluppo dei programmi di
vendita assicurando una corretta
applicazione delle procedure
aziendali. La risorsa si occuperà
di: preparare giornalmente le
immatricolazioni; verificare l’arrivo delle targhe e delle vetture
e smistare la documentazione
finalizzata alla consegna delle
vetture stesse avvertendo i clienti; effettuare le operazioni di
consegna delle vetture ai clienti
curando l’apposizione delle firme
e l’eventuale ritiro della permuta;
affidare il cliente agli autisti per
la consegna fisica della vettura;
smistare le cartelline delle vet-
lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca,
a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di
selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche
e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un
ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una
nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,
OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli
annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale
47
ture consegnate avendo cura che
settimanalmente venga spedita la
specifica documentazione all’ufficio di competenza; effettuare
la registrazione dei corrispettivi;
inserire al front end la richiesta di
assicurazioni e curare le pratiche
fino alla conclusione; supportare,
in caso di necessità, i venditori
nell’inserimento delle pratiche
al front end. Orario di lavoro: full
time, dal lunedì al venerdì su due
turni che si alternano settimanalmente: 9.00-13.00/ 14.00-18.00
- 10.00-14.00/ 15.00-19.00. Si
offre: contratto di somministrazione 5° livello Commercio fino
al 30/09/2013. Sede di lavoro:
Roma, zona Appia Nuovo –
Gregorio VII. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla
posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati
personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail roma2@
articolo1.it
Articolo1
Lombardia
Assistente di direzione
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per azienda leader nel
settore di riferimento 1 assistente
di direzione (Rf. ZS). Il candidato
inserito si occuperà di gestire
l’agenda del responsabile, organizzare trasferte, gestire la posta
in entrata ed in uscita, affiancare
il responsabile nelle sue attività.
Si richiede: appartenenza alle
Categorie Protette (L.68/99); diploma; buona conoscenza della
lingua inglese; esperienza anche
minima in ambito Marketing o
commerciale; doti organizzative,
capacità di lavoro sotto stress
completano il profilo. Sede di
lavoro: Milano sud. Si offre
contratto a tempo indeterminato. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno
della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato
alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte
le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in
un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato
che lo riguardano direttamente.
e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.
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Lunedì 13 Maggio 2013
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09/05/13
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09/05/13
09/05/13
1,107
1,013
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0,996
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0,982
1,073
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1,118
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1,071
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09/05/13
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09/05/13
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09/05/13
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09/05/13
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09/05/13
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Alico Gest.Azion. Eur
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09/05/13
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09/05/13
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Alico Aper.Indiciz.Glo
09/05/13
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09/05/13
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09/05/13
1,091
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09/05/13
1,122
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09/05/13
1,029
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09/05/13
1,001
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1253,10
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USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
EUR
USD
126,57
128,48
126,58
124,95
135,20
136,08
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132,03
POLAR CAPITAL FUNDS
Comparto
Div Income D
Div Income E
Div Income F
Div Income H
Quality Bond Fund D
Quality Bond Fund E
Quality Bond Fund F
Quality Bond Fund H
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di Azioni
Global Technology
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EUR
GBP
USD
Healthcare Opportunities
EUR
GBP
USD
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USD
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Valori al
14,07 09/05/2013
11,88 09/05/2013
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9,60
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11,62
9,81
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09/05/2013
09/05/2013
29/05/2012
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
10/05/2013
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09/05/13
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09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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10,734
03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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UNIDESIO760074
11,863
03/05/2013
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03/05/2013
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10,819
03/05/2013
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09/05/13
1,150
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03/05/2013
UNIDESIO 760129
11,815
03/05/2013
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03/05/2013
Alico R. Peak Usa 2030
09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
UNIDESIO 760133
11,034
03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
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10,640
03/05/2013
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10,889
03/05/2013
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09/05/13
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10,979
03/05/2013
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11,625
03/05/2013
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03/05/2013
Alico R. Peak Eur 2015
09/05/13
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10,316
03/05/2013
UNIDESIO 760140
11,627
03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
1,164
UNIDESIO 760085
10,681
03/05/2013
UNIDESIO 760141
10,317
03/05/2013
UNIDESIO 760188
10,773
03/05/2013
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09/05/13
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12,150
03/05/2013
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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11,034
03/05/2013
UNIDESIO 760147
11,325
03/05/2013
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10,360
03/05/2013
Alico R. Peak Eur 2035
09/05/13
1,076
UNIDESIO 760091
11,410
03/05/2013
UNIDESIO 760149
11,310
03/05/2013
UNIDESIO 760192
11,007
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09/05/13
1,075
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11,372
03/05/2013
UNIDESIO 760150
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03/05/2013
UNIDESIO 760193
11,006
03/05/2013
Alico R. Peak Asia 2014
09/05/13
1,099
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10,508
03/05/2013
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10,211
03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
1,131
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10,711
03/05/2013
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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UNIDESIO 760097
11,304
15/03/2013
UNIDESIO 760158
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03/05/2013
UNIDESIO 760202
10,987
03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
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03/05/2013
Alico R. Peak Asia 2035
09/05/13
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03/05/2013
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03/05/2013
UNIDESIO 760163
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03/05/2013
Alico Sec. Acc. 2016
09/05/13
0,997
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03/05/2013
UNIDESIO 760167
10,849
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Alico Sec. Acc. 2017
09/05/13
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03/05/2013
Alico R. Sec. Acc. 2017
09/05/13
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10,752
03/05/2013
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11,106
03/05/2013
Alico P.P. Asia 2013
09/05/13
1,097
UNIDESIO 760106
11,176
03/05/2013
UNIDESIO 760173
10,793
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UNIDESIO 760216
10,043
AZZOAGLIO CONSERVATIVO
6,3960
Alico P.P. Asia 2014
09/05/13
1,127
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03/05/2013
03/05/2013
03/05/2013
03/05/2013
BILANCIATO
10,4010
CONSERVATIVE
10,3720
03/05/2013
BOND MIX
10,4970
03/05/2013
03/05/2013
BALANCED
10,8600
03/05/2013
GLOBAL EQUITY
11,9200
03/05/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2760
03/05/2013
UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,8200
03/05/2013
UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO
9,5670
03/05/2013
UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE
11,4620
03/05/2013
INDEX LINKED
Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]
per informazioni e segnalazioni
EUR
USD
USD
CHF
EUR
EUR
EUR
CHF
USD
EUR
EUR
USD
EUR
EUR
USD
USD
EUR
USD
EUR
USD
Reyl (Lux) Tactical Allocations
www.metlife.it
SERVIZIO ABBONAMENTI
EUR
50,73
88,88
52,29
88,98
117,33
www.aspecta.it
Elite France-Europe B
Em Mkts Eq B($)
Em Mkts Eq F($)
Em Mkts Eq J(Chf)
Em Mkts Eq L
Em Mkts Eq O
European Equities B
European Equities C(Chf)
European Equities D($)
European Equities F
European Equities H
Long/Short Em.Mkts Eq B ($)
Long/Short Em.Mkts Eq E
Long/Short European Eq B
Long/Short European Eq D ($)
North American Eq. B($)
North American Eq. E
North American Eq. F($)
North American Eq. G
North American Eq. H($)
Valori al 10/05/2013
EUR
EUR
EUR
EUR
EUR
A
Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143
Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5
www.reyl.com
Valori al
08/05/2013
Reyl (Lux) Global Sicav
Valorizzazione al: 09/05/13
14/03/2013
14/03/2013
14/03/2013
14/03/2013
14/03/2013
PIP - FONDI INTERNI
INDEX TOP 22
104,2200
27/02/2013
A+/S&P
PREVIBRIOSO
11,1780
THREE 2009
102,4300
27/02/2013
AA-/S&P
PREVIDINAMICO
12,4690
02/05/2013
INDEX SIX 2009
100,2500
27/02/2013
AA-/S&P
LINEA 1
12,0470
30/04/2013
FTSE MIB
96,9260
08/05/2013
FTSE MIB 2010
95,4090
08/05/2013
EUROSTOXX 50 - 2010
96,5240
08/05/2013
INDEX TRENTA 2011
100,6920
08/05/2013
INDEX FOUR E 50 - 2011
100,2950
08/05/2013
INDEX STOXX EUROPE - 2011
101,0310
08/05/2013
EUROSTOXX 50 - 2012
PREVIMISURATO
97,0500
08/05/2013
12,8450
FPA - LINEE
02/05/2013
LINEA 1 - FASCIA A
LINEA 1 - FASCIA B
LINEA 2
LINEA 2 - FASCIA A
LINEA 2 - FASCIA B
LINEA 3
LINEA 3 - FASCIA A
LINEA 3 - FASCIA B
12,4530
12,1380
11,8550
12,0760
12,1140
11,6650
11,8040
12,6320
Helvetia Compagnia Italo-Svizzera
di Assicurazioni sulla Vita S.p.A.
Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano
INDEX LINKED
SCK DYNAMIC
S&BRIC 8-40
S&BRIC 8-40 SECOND EDITION
HELVETIA 4-30
HELVETIA QUATTRO.10
100,08
107,01
128,10
99,72
97,4510
HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
Entra in Helvetia con
il tuo Smartphone
UNIT LINKED - FONDI INTERNI
30/04/2013
30/04/2013
30/04/2013
08/05/2013
08/05/2013
10,5300
A+/S&P
A2/S&P
A2/S&P
07/05/2013
07/05/2013
HELVETIA EUROPE BALANCED
192,6000
07/05/2013
HELVETIA WORLD BOND
222,5800
07/05/2013
HELVETIA GLOBAL BALANCED
156,1800
07/05/2013
HELVETIA GLOBAL EQUITY
102,8500
07/05/2013
PIP - FONDI INTERNI
HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY
10,5300
HELVETIA WORLD EQUITY
120,8100
www.helvetia.it
02/05/2013
FPA - LINEE
07/05/2013
LINEA GARANTITA
11,6100
30/04/2013
LINEA BILANCIATO
12,3310
30/04/2013
LINEA OBBLIGAZIONARIO
12,0610
30/04/2013
LINEA AZIONARIO
8,4990
30/04/2013
www.chiaravita.it
098105098108105111103114
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Lunedì 13 Ma
Maggio 2013
O F F R O L AVO R O
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Assistente di direzione
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per filiale italiana di azienda
spagnola 1 assistente di direzione
per sostituzione maternità. In
riporto al Direttore Generale
svolgerà le seguenti mansioni: organizzazione e gestione riunioni;
pianificazione agenda, meeting e
conference call; gestione relazioni
con la casa madre; elaborazione
e preparazione presentazioni e
reportistica; gestione corrispondenza; organizzazione trasferte.
Si richiede: diploma; esperienza
di 3/5 anni nel ruolo,; ottima
conoscenza della lingua inglese e
spagnola, capacità organizzative
e relazionali e riservatezza completano il profilo. Sede di lavoro:
Assago. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Magazziniere
Alvin Divisione Categorie Protette cerca per per azienda leader nel
settore della produzione 1 magazziniere (Rif. MAG.P). Il candidato
inserito si occuperà delle seguenti
attività: movimentazione delle
merci, attività che include il carico
e lo scarico del materiale grezzo,
finito, di consumo (es. cancelleria,
vernici) e delle valvole/attuatori; ricevimento dei materiali
in ingresso e loro sistemazione
nelle aree appropriate per la verifica; segnalazione di eventuali
discrepanze o danni ai materiali;
posizionamento dei materiali negli appositi magazzini, con riferimento alla tipologia di materiale;
mantenimento dei materiali nelle
aree dedicate, ordinati in accordo
alla documentazione ricevuta;
recupero e prelevamento del materiale dal magazzino e successiva
movimentazione a seconda delle
istruzioni ricevute, utilizzando le
apposite attrezzature (carroponte,
muletto, carrello elettrico e trattore
a rimorchio); immagazzinamento
e prelievo dei materiali finiti, attraverso l’utilizzo dei magazzini
automatici e del traslo elevatore;
segnalazione delle commesse
complete o di eventuali mancanti
al responsabile di magazzino per
l’esecuzione del controllo finale
delle stesse prima dell’inoltro
al reparto montaggio. Si richiede: appartenenza alle Categorie
Protette (L.68/99) esperienza nel
ruolo. Sede di lavoro: Provincia
di Pavia. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
Receptionist
Alvin Divisione Categorie Protette
cerca 1 receptionist part time (Rif.
RPT.PV.). Il candidato inserito si
occuperà delle seguenti attività:
accoglienza ospiti e gestione del
centralino; gestione e controllo
degli accessi; registrazione dei
visitatori; consegna e ritiro del
badge temporaneo in entrata
e in uscita; smistamento delle
telefonate in entrata; gestione
della posta in entrata e in uscita;
prenotazioni di voli ed alberghi
per conto dei dipendenti e di terzi;
organizzazione dei viaggi delle
macchine aziendali e degli autisti
esterni; organizzazione di pranzi,
cene e buffet per eventi aziendali;
gestione e programmazione dei
servizi generali; gestione delle
sale riunioni. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette
(L.68/99); esperienza nel ruolo.
Sede di lavoro: Provincia di
Pavia. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per
il Lavoro – e-mail candidati@
categorieprotette.it
Alvin
Produzione
Lombardia
Operaio
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda
cliente operante nel settore metalmeccanico 10 operai addetti
all’ assemblaggio manuale di
pezzi meccanici. La risorsa sarà
inserita all’interno dell’officina e
si occuperà di assemblaggio/montaggio manuale di componenti
meccanici, in collaborazione con
l’ufficio programmazione della
produzione ed il magazzino. Si
richiede: esperienza nell’assemblaggio/montaggio manuale settore metalmeccanico, disponibilità
a lavorare su giornata e su turni
(2/3), possesso del domicilio in
zona, possesso dell’auto. Si offre:
Contratto a tempo determinato.
Sede di lavoro: Vicinanze Tradate
(VA). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Saldatori su alluminio
a TIG e a FILO
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per importante azienda del
settore metalmeccanico 10 saldatori su alluminio a TIG e a FILO.
Si richiede: pregressa esperienza
nella mansione (saldatura TIG/
FILO su alluminio), domicilio
in zona, disponibilità immediata
per lavoro a giornata e su turni.
Si offre: Contratto a tempo determinato. Sede di lavoro: Immediate
vicinanze Venegono (VA). Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Pubbliche relazioni
per il lavoro - e-mail padova@
articolo1.it
Ho.Re.Ca
Lombardia
Hostess
Pubblicità
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati 10
hostess. Le persone selezionate
si occuperanno di promuovere i
prodotti alimentari, invogliando i
clienti all’assaggio e all’acquisto.
Si richiede: Esperienza maturata
nell’attività di promozione di
prodotti alimentari, essere curati e di bella presenza, solarità,
predisposizione al contatto con il
pubblico, disponibilità full time,
per i sabati, domicilio in zona, essere automuniti. Si offre: contratto
di somministrazione per attività
di promozione che si svolgerà
di sabato, full time Sede di lavoro: Laveno Mombello, Besozzo
(VA). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Largo Consumo
Veneto
Guest relation manager
La Divisione Specializzata Ho.Re.
Ca. di Articolo1, Agenzia per il
Lavoro, ricerca 1 guest relation
manager per un Hotel 5 stelle
lusso ad Abano Terme. La Risorsa
si occuperà principalmente delle
relazioni con i clienti, si prenderà
cura degli ospiti in tutto e per tutto, fornendo loro assistenza, risolvendo i loro problemi e dando loro
risposte ad eventuali domande e/o
richieste. Dovrà, necessariamente, possedere disciplina, essere
puntuale e cortese, avere un atteggiamento sempre professionale,
buone doti di comunicazione,
essere attento ai dettagli ed essere
costantemente vigile e predisposto
al lavoro di squadra. In dettaglio:
Pianifica e coordina l’offerta dei
servizi “di cordialità” per gli
ospiti; Pianifica le attività per gli
ospiti; Pianifica coordina tutte le
attività promozionali mirate ai
clienti; Effettua statistiche sulla
clientela; Coordina e supervisiona tutte le attività per gli ospiti;
Assiste al check-in e al check-out
dei clienti; Accoglie gli ospiti
all’arrivo; Assiste gli ospiti con
prenotazioni aeree; Assiste tutti
i reparti ricettivi per le esigenze
degli ospiti; Fornisce assistenza
personale mettendo a disposizione
le proprie competenze culturali e
linguistiche; Pianifica e conduce
incontri di gruppo; Assiste i clienti
con le traduzioni (informazioni,
menu, ecc). Richiesta pregressa
esperienza in ruoli analoghi ed
ottima conoscenza delle lingue:
Inglese, francese, tedesco. Sede di
lavoro: Abano Terme. Gli annunci
sono rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curriculum
indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati
personali a: Articolo1 – Agenzia
Lazio
Promoter/
Procacciatori d’affari
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda cliente leader
nel settore pay tv 5 promoter/
procacciatori d’affari. Le risorse,
riportando direttamente al Responsabile del Team, si occuperanno di: promozione del brand
e del prodotto; trattativa commerciale con i clienti; stipula dei
contratti. Si richiede: esperienza
in attività di tipo commerciale
(es. procacciatori d’affari, agenti,
vendita telefonica/ telemarketing,
vendita diretta); ottime capacità
relazionali; propensione alla
vendita. Orario di lavoro: sia part
time che full time in base alla
disponibilità del candidato. Contratto: collaborazione diretta con
l’azienda cliente che prevede un
rimborso speso fisso giornaliero
di 20€ (sia per i part time che
per i full time) + provvigioni sui
contratti stipulati. Sede di lavoro:
Roma; Rieti; Viterbo; L’Aquila.
Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Tutta Italia
Promoter
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda leader nel settore telecomunicazioni promoters.
Le risorse inserite si occuperanno
del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale.
I candidati ideali hanno maturato
precedente esperienza in attività
di vendita, sono disponibili sia al
part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Cerchiamo
persone dinamiche, flessibili e
con una forte predisposizione alla
vendita. E’ previsto l’ inserimento
diretto in azienda con contratto
a progetto con gettone presenza
giornaliero di euro 20,00 + parte
variabile (provvigioni sul venduto). E’ richiesta la disponibilità
immediata. Sede di lavoro: Tutto
49
il territorio nazionale, in base
del domicilio del candidato. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro – e-mail
[email protected]
Articolo1
Qualità
Emilia-Romagna
Quality manager
Articolo 1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda cliente operante
nel settore farmaceutico 1 quality
manager junior. La risorsa sarà
inserita in ufficio qualità e si occuperà di: utilizzo dei sistemi di
gestione per la qualità secondo gli
standard UNI EN ISO 9001:2008;
UNI EN ISO 13485:2012; gestione e partecipazione alla gestione
del sistema di gestione aziendale
secondo gli schemi di cui sopra; validazione di prodotto e di
processo in conformità con gli
standard tecnici vigenti; gestione
degli ambienti di produzione
e contaminazione controllata;
gestione delle regolamentazioni
cogenti nel mercato Europeo dei
dispositivi medici Direttiva 93/42/
CEE. Si richiede: laurea in ingegnerie biomedicali o chimica e
tecnologie farmaceutiche; ottima
conoscenza della lingua inglese;
conoscenza di base della struttura
di un fascicolo tecnico in conformità con la Direttiva 93/42/CEE;
conoscenza di base dei requisiti
cogenti per i cosmetici ed integratori alimentari Sede di lavoro:
provincia di Reggio Emilia. Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Divisione
Permanent di Articolo 1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail permanent.
[email protected]
Articolo 1
Lazio
Operatore telefonico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda operante nel
settore telefonia e comunicazione
10 operatori telefonici. Si occuperanno di: Assistenza telefonica
clienti da un punto di vista tecnico
Estratto del bando di gara (track scientifico)
per il finanziamento di progetti congiunti di ricerca.
Il Ministero degli Affari Esteri italiano indice assieme al Ministero della Scienza, Tecnologia e Spazio israeliano
un bando per la selezione di progetti di ricerca, ammissibili di sostegno finanziario in base all’art. 4 dell’Accordo
di cooperazione nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale, scientifico e tecnologico tra Italia e
Israele (L.154/2002).
È possibile presentare progetti di ricerca congiunti italo-israeliani, nelle aree di ricerca contemplate dal bando,
entro il 4 luglio 2013. Ciascun partner vincitore verrà finanziato dalle rispettive Autorità nel rispetto delle
leggi nazionali in vigore.
Requisiti di partecipazione:
Il partner italiano dovrà essere una Università pubblica o privata, un Ente/Istituto di ricerca pubblico o privato. I
partner industriali sono incoraggiati a partecipare assieme ai gruppi di ricerca guidati da un Principal Investigator
operanti in Istituzioni Accademiche o di Ricerca. Per gli ulteriori requisiti si rimanda al testo del bando.
Modalità per il finanziamento dei progetti:
Ciascun progetto selezionato potrà essere finanziato fino al 50% dei costi documentati di ricerca e sviluppo.
Ove il progetto abbia successo e dia luogo a profitti, il sostegno finanziario di parte italiana dovrà essere
ripagato, restituendo il corrispettivo erogato, senza interessi, mediante royalties o guadagni derivanti dalle
vendite. Nessuna restituzione sarà dovuta ove il progetto non abbia esito positivo in fase di commercializzazione.
Per il testo completo del bando e ogni ulteriore informazione consultare il sito del MAE all’indirizzo www.esteri.it.
098105098108105111103114
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50
Lunedì 13 Maggio 2013
ed amministrativo. Per alcune ore
della settimana la risorsa potrà
essere chiamata a ricoprire un
ruolo di coordinamento/ supporto
degli operatori più junior, con
prospettive di crescita futura. Si
richiede: diploma, esperienza
almeno triennale e recente nel
call center inbound maturata
in aziende strutturate e di buon
livello. Costituirà titolo preferenziale l’aver maturato precedenti
esperienze in un ruolo di coordinamento di risorse. Motivazione,
dinamicità e ottime capacità organizzative completano il profilo.
Orario di lavoro: part time di 30
ore settimanali su turni diurni e
pomeridiani dal lunedì al sabato,
con possibilità di successiva
trasformazione del contratto in
full time. Si offre: Contratto di
somministrazione iniziale della
durata di 1 mese con possibilità
di proroghe e inserimento diretto
in azienda. Sede di lavoro: roma
tiburtina. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro –
e-mail [email protected]
Articolo1
Ottico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per azienda leader nel settore di riferimento 1 ottico. La risorsa si occuperà di: fornire supporto
tecnico agli addetti alle vendite e
se necessario assiste egli stesso il
cliente nella scelta dell’occhiale;
ordinare le lenti per gli occhiali
venduti; gestire i rapporti con i
laboratori per il montaggio; riordino dei magazzini lenti a contatto
e lenti oftalmiche; Gestione del
reparto contattologia. Si richiede:
diploma di Ottico; ottima conoscenza del pacchetto office e di
internet; esperienza pregressa nel
ruolo di almeno 3 anni; buona
conoscenza della lingua inglese;
ottima conoscenza delle lenti
multifocali e delle lenti specifiche;
capacità di applicazione delle lenti
a contatto; ottime capacità manua-
O F F R O L AVO R O
li nell’operare con montature di
design e di alto valore; capacità
di manutenzione di occhiali danneggiati e di montaggio di occhiali
da vista. capacità di misurazione
della vista. Sede di lavoro: Roma
Centro. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
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e-mail [email protected]
Articolo1
Lombardia
Addetto al banco
macelleria
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati
10 addetti al banco macelleria. I
candidati si occuperanno di vendita al banco e servizio ai clienti.
Si richiede: pregressa esperienza
nella mansione; capacità nella preparazione del banco; servizio alla
clientela; capacità di taglio qualsiasi tipo di carne (rossa, bianca,
ecc.); attestato HACCP in corso
di validità; disponibilità full time
per contratti a chiamata anche nei
fine settimana. Bella presenza,
educazione e predisposizione al
contatto con il cliente completano
il profilo. Sede di lavoro: Varese e
provincia. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Largo Consumo
Addetto al banco
pescheria
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati 10
addetti al banco pescheria. Le
persone selezionate si occuperanno della gestione del reparto
1),)'2/0
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pescheria, servizio al banco clienti, preparazione ed esposizione
dei prodotti al banco. Si richiede:
pregressa esperienza nella mansione; capacità nella preparazione
del banco; servizio alla clientela;
ottimo utilizzo dell’affettatrice e
delle bilance; capacità di taglio
formaggio e disosso prosciutto;
attestato HACCP in corso di validità; disponibilità a lavorare anche
nei week end. Bella presenza,
educazione e predisposizione al
contatto con il cliente completano
il profilo. Sede di lavoro: Varese e
provincia. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Largo Consumo
Addetto al banco salumi
e formaggi
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati 10
addetti al banco salumi e formaggi. Le risorse si occuperanno
di vendita al banco e servizio
ai clienti. Si richiede: pregressa esperienza nella mansione;
capacità nella preparazione del
banco; servizio alla clientela;
ottimo utilizzo dell’affettatrice e
delle bilance; capacità di taglio
formaggio e disosso prosciutto;
attestato HACCP in corso di validità; disponibilità a lavorare anche
nei week end. Bella presenza,
educazione e predisposizione al
contatto con il cliente completano
il profilo. Sede di lavoro: Varese e
provincia. Gli annunci sono rivolti
a candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Largo Consumo
Addetto alle informazioni
telefoniche
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per prestigioso contact center 30 addetti alle informazioni
telefoniche. Si richiede: essere
in possesso del diploma di scuola media superiore, possedere
il domicilio in zona Rozzano,
buona conoscenza dei principali
sistemi informatici (Office, internet, posta elettronica), ottime
capacità comunicative, attitudine
al lavoro di gruppo, capacità di
problem solving, attenzione,
precisione e affidabilità, flessibilità, orientamento al servizio e
al raggiungimento degli obiettivi,
disponibilità a lavorare su turni e
nei weekend, 20 ore settimanali,
5 giorni su 7 (dal lunedì alla
domenica, su H24). E` previsto
un percorso formativo iniziale
che riguarderà gli aspetti tecnici
del servizio. Si offre: contratto di
somministrazione con possibilità
di proroga. Sede di lavoro: Milano Rozzano. Gli annunci sono
rivolti a candidati ambosessi.
Le persone interessate possono
inviare un dettagliato curricu-
lum indicando il riferimento alla
posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati
personali a: Articolo1 Agenzia
per il Lavoro – e-mail varese@
articolo1.it
Articolo1
Farmacista
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per parafarmacia 1 farmacista con iscrizione all’albo. La
risorsa, riportando direttamente
al Responsabile, si occuperà di:
promuovere, consigliare e vendere i farmaci in distribuzione;
aggiornamento di prezzi e sconti,
verifica prezzi; gestione cassa,
preparazione ordini tramite gestionale interno, monitoraggio
scorte, verifica resi, rotazione
scadenze. Si richiede: esperienza
lavorativa nel ruolo; laurea in farmacia o CTF; iscrizione all’albo
dei farmacisti; disponibilità a
lavorare su turni dal lunedì alla
domenica (con almeno un giorno
di riposo settimanale); possesso
dell’auto. Si offre: Contratto di
lavoro dipendente full time inizialmente a tempo determinato con
prospettive a lungo termine. Sede
di lavoro: Zona Solbiate Arno
(VA). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Ottico
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
cerca per punti vendita di una
nota catena 5 ottici abilitati alla
professione. La figura, facendo
riferimento al Responsabile del
punto vendita, si dovrà occupare
di: gestione completa del cliente;
attività di vendita di prodotti ottici
ed esami della vista; servizi di
post vendita. Si richiede: diploma di ottico con abilitazione alla
professione, esperienza di almeno
tre anni in analoga mansione
(requisito preferenziale ma non
indispensabile), spiccato orientamento al cliente ed ottime capacità
relazionali, disponibilità a lavorare su turni e nei week end. Si offre.
Inserimento diretto in azienda.
Sedi di lavoro: Gravellona (VB)
Varese. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro
– e-mail [email protected]
Articolo1
Panettiere
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati
5 panettieri con esperienza. Le
persone selezionate si occuperanno della produzione di tutti
i tipi di pane e di quei prodotti
che in generale si vendono in un
forno. I candidati devono essere
in grado di selezionare e inserire
gli ingredienti nell’impastatrice
per la produzione del pane, successivamente togliere la pasta
dall’impastatrice e dare forma
alla pasta a mano inserendola in
determinati stampi dove avviene la lievitazione. Si richiede:
domicilio in zona, disponibilità
immediata, full time, attestato
HACCP in corso di validità Si
offre: contratto di somministrazione con possibilità di proroghe
e inserimento in azienda. Sede di
lavoro: Zona Gallarate (VA). Gli
annunci sono rivolti a candidati
ambosessi. Le persone interessate
possono inviare un dettagliato
curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse
e l’autorizzazione al trattamento
dei dati personali a: Articolo1
Agenzia per il Lavoro - e-mail
[email protected]
Largo Consumo
Pasticcere
La Divisione Specializzata Largo
Consumo di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca per prestigiosa catena di supermercati 5
pasticceri. Le risorse selezionate
si occuperanno della produzione (preparazione, lavorazione,
cottura e decorazione) dei vari
tipologie di dolci appartenenti alla
pasticceria. Si richiede: esperienza
pregressa nella mansione, possesso di una buona manualità, possesso della qualifica; domicilio in
zona; disponibilità immediata, full
time; attestato HACCP in corso di
validità Si offre: contratto di somministrazione con possibilità di
proroghe e inserimento in azienda.
Sede di lavoro: Zona Gallarate
(VA). Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 Agenzia per il Lavoro e-mail [email protected]
Largo Consumo
Veneto
Direttore per la SPA
La Divisione Specializzata
Ho.Re.Ca. di Articolo1, Agenzia
per il Lavoro, ricerca 1 direttore
per la SPA per un Hotel 5 stelle
lusso ad Abano Terme. La Risorsa avrà la responsabilità di:
Controllare l’erogazione dei servizi garantendo il rispetto degli
standard di qualità ed il perseguimento dei livelli di efficienza
definiti, nell’ottica di ottimizzare
il rapporto costi / benefici; Rilevare ed analizzare il bisogno
del Cliente e gestire richieste ed
eventuali problematiche relative
al servizio erogato; Assicurare
e mantenere un alto livello di
servizio e professionalità garantendo una corretta e professionale
attenzione in tutti i rapporti con i
Clienti; Vigilare, durante il turno
di servizio, tutte le aree del Centro. Si richiede ottima conoscenze delle lingue: inglese, francese,
tedesco. Sede di lavoro: Abano
Terme. Gli annunci sono rivolti a
candidati ambosessi. Le persone
interessate possono inviare un
dettagliato curriculum indicando
il riferimento alla posizione di
interesse e l’autorizzazione al
trattamento dei dati personali a:
Articolo1 – Agenzia per il lavoro
- e-mail [email protected]
Ho.Re.Ca
098105098108105111103114
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PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI
DELLE POLIZZE INDEX LINKED
DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 30 APRILE 2013
PRODOTTO INDEX
VALORE AL
30/04/2013
Adesso Index Aprile ‘07
100,000
EMITTENTE OPZIONE
MOODY | S&P | FITCH
MOODY | S&P | FITCH
MERRILL LYNCH & CO. INC.
Baa2 | A- | A
BANCA ALETTI & C. S.p.A.
97,920
MORGAN STANLEY
Baa1 | A- | A
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
CARISMI Più Certezza 8
100,320
UNICREDIT S.p.A.
Baa2 | BBB+ | BBB+**
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
Carismi Più Certezza 9
98,100
- | BBB+ | -
SOCIETÉ GENERALE
A2 | A | A+
PRODOTTO INDEX
VALORE AL
30/04/2013
Index Up 1-2008
Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007
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EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
99,050
MEDIOBANCA S.p.A.
EMITTENTE TITOLO
OBBLIGAZIONARIO
EMITTENTE OPZIONE
MOODY | S&P | FITCH
- | BB+ | BBB
MOODY | S&P | FITCH
C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE
Baa2 | - | A
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A1 | A+ | A
Lombarda vita 6&6
104,440
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
COMMERZBANK AG
A3 | A | A+
Lombarda vita 6&6 New
104,190
MORGAN STANLEY
Baa1 | A- | A
ABN AMRO BANK NV
Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014
111,530
ABN AMRO BANK NV
Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5”
102,890
NIBC Bank NV
LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10”
103,290
MEDIOBANCA S.p.A.
Lombarda Vita Classic Markets
103,341
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
A1 | A+ | A
Lombarda Vita Classic Markets New
104,110
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
BANCO BILBAO SA
Lombarda Vita Euro Sector
104,330
MEDIOBANCA S.p.A.
- | BBB+ | -
FORTIS BANK SA
A2 | A+ | A+
Lombarda Vita Euro Sector New
104,070
BANCA IMI S.p.A.
BNP PARIBAS
A2 | A+ | A+
A3 | A | A
SOCIETÉ GENERALE
- | (1) | -
CREDIT SUISSE INTERNATIONAL
- | BBB+ | -
- | BBB+ | BBB+
BNP PARIBAS
A3 | A | A
A2 | A | A+
A1 | A+ | A
A2 | A+ | A+
Baa3 | BBB- | BBB+
* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl - ** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte
SEMPREINDIPENDENTE
098105098108105111103114
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098105098108105111103114
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