STRESS E DEPRESSIONE C'è uno stretto legame tra stress e depressione ed è questo legame che spiega il carattere sistemico della malattia depressiva e cioè l'essere un disturbo che presenta una pluralità di sintomi sia fisici che psichici. La persona depressa si sente fisicamente male, si sente profondamente e globalmente malata. Questa condizione può portare il malato a sottovalutare l'origine psichica della malattia e a concentrarsi solo sui sintomi fisici, infilandosi in un tunnel interminabile di visite specialistiche ed esami di laboratorio. D'altro lato concentrarsi solo sul lato psichico della malattia potrebbe portare uno psichiatra o uno Psicologo a sottovalutare la presenza dei sintomi fisici, segnalatori di squilibri e carenze di tipo alimentare, comportamentale, immunitario, endocrino che potrebbero anche non sparire del tutto nonostante il buon trattamento Psichiatrico o Psicologico. IL FENOMENO DELLA DEPRESSIONE La depressione illustra il fenomeno dell'eccesso e della carenza: la persona reagisce troppo intensamente o troppo poco rispetto agli stress che riceve; la depressione può anche essere indotta da un gene familiare. Può anche trattarsi di uno squilibrio chimico del cervello: la reazione di compensazione che permetterebbe di ritornare all'equilibrio è contrastata o impedita. Mentre per molto tempo si è affermato che solo la psiche è responsabile della depressione, si tende or- mai a pensare che la chimica del cervello possa essere un elemento scatenante (squilibrio dei neurotrasmettitori, mancanza di vitamine, PH troppo acido, ecc.) Quando proviamo un'emozione sono i nostri organi a reagire, sono infatti molto recettivi a sentimenti ed emozioni. È così emozioni prendono corpo. Esiste una gerarchia nella reattività degli organi che dipende dall'intensità, dalla gravità e dalla durata dello stress. PRINCIPALI FONTI DI DEPRESSIONE Nella classifica usuale della intensità delle emozioni tra le cause compare in primo luogo il decesso di una persona cara, poi vi sono il divorzio, la perdita dell'impiego, un trasloco non voluto. La lista è infinita. Le reazioni emotive vanno da semplici spasmi della cistifellea ai bruciori di stomaco, vomito, malesseri, sincopi, ulcere, epatiti a malattie più gravi. GLI ORGANI E IL CERVELLO Ogni singolo organo è connesso al cervello sia dal punto di vista fisiologico che emozionale ed ogni singolo viscere ha il suo terreno prediletto, ad esempio: il fegato è sensibile a tutto ciò che è l'unicità dell'essere, l'lo profondo. la milza e il pancreas sono particolarmente indeboliti in caso di emozioni intense, intollerabili e subite, per esempio decessi accidentali di persone care. Nella donna il seno reagisce ai problemi familiari, alla mancanza di stabilità e d'affetto; può congestionarsi, diventare doloroso e sviluppare cisti o tumori. Nell'uomo lo stomaco diventa l'eco della vita sociale, è il ricettacolo delle tensioni generate dal rapporto con gli altri. Il cervello è il grande computer della somatizzazione, un modo molto sano di liberarsi dei propri disturbi psichici, riceve così tante informazioni che non può immagazzinare tutto senza riportare danni. LA SOMATIZZAZIONE La somatizzazione non è altro che il "travaso" dell'eccesso di queste emozioni negli organi, in conclusione e nella misura in cui resti accettabile e non metta in pericolo la nostra vita la somatizzazione è un fenomeno salutare che permette di mantenerci in un buono stato di salute. Gli organi hanno una memoria, immagazzinano le emozioni, pronti a materializzarle, nel caso di un nuovo stress, sotto forma di malattia. La disfunzione di un organo inceppa il metabolismo generale e ci affatica. Questo disagio modifica le nostre energie e il corpo utilizza tutti i mezzi di cui dispone per recuperare l'equilibrio. Se le disfunzioni dell'organo si ripetono, affaticano sempre più l'organismo ed hanno effetti nefasti più gravi sul comportamento e tutto questo può portare alla depressione. FUNZIONI DELL'OSTEOPATA L'osteopata interroga il corpo e interpreta i suoi messaggi, le zone dolenti attraggono la mano dell'osteopa- MOD B.46 (080408) ta. Articolazioni, muscoli e legamenti possiedono dei centri nervosi in comune con gli organi. L'irritazione di un organo può provocare un problema articolare e vale anche il contrario, un problema articolare può portare ad una disfunzione viscerale. Per la Medicina osteopatica il cranio si muove e il suo movimento, ritmico ed armonico, è sinonimo di salute. Le ossa del cranio presentano una mobilità influenzata dal cervello stesso, un movimento globale che si compone di una piccolissima dilatazione e retrazione dell'ordine di una cinquantina di micron. 50 micron sono pochi ma la mano dell'osteopata riesce a coglierli. Privato della sua mobilità il cranio può essere all'origine di una perdita di vitalità generale dell'organismo. Si osserva in particolar modo nelle persone depresse un ridotto e alterato movimento del cranio. Le Tecniche osteopatiche stimolano tramite la mano i movimenti cranici, stimolano i movimenti dei visceri, dei tessuti molli e delle ossa restituendo loro la fisiologia apportando benessere all'intero organismo. I campi di applicazione dell'osteopata quindi sono innumerevoli in quanto lo scopo è ridare ai tessuti, di qualunque tipo essi siano (tessuto nervoso, ossa, muscoli, legamenti, visceri), la corretta mobilità che con il generarsi della disfunzione si è alterata. @ OSTEOPATIA E DEPRESSIONE a cura di Paolo Castelli