Partiti ed elezioni 7 - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

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I partiti politici - Cap.5
Alla ricerca dei voti
Scelte di voto e sistemi elettorali
• Elezioni e procedure elettorali rappresentano le condizioni sufficienti
e necessarie affinché si possa parlare di democrazia
• Votare è un prius (Sartori), poi viene tutto il resto
• «Solo le elezioni offrono l’opportunità di selezionare pubblicamente i
rappresentanti, di chiamare i governanti a rispondere del loro operato
e, se è il caso, di cacciare via i furfanti»
• I partiti sono protagonisti della lotta competitiva per il comando
politico
• Nelle teorie competitive della democrazia ciò che conta è il tipo di
interazioni prevalenti nel sistema partitico, le strategie dei partiti e la
loro capacità di canalizzare l’opinione degli elettori
• Alcune anomalie empiriche della democrazia come competizione:
a) Democrazie non competitive (democrazie consociative)
b) Stabilizzazione al governo, per un lungo periodo, di un partito
predominante (democrazie non comuni)
• L’esito di una tornata elettorale è il frutto dell’interazione di diversi
elementi: il sistema elettorale, la domanda elettorale, l’offerta politica
• Nelle democrazie consolidate sistemi elettorali, domanda e offerta politica
sono stabili (equilibrio statico)
• Le trasformazioni socioeconomiche e culturali della società avanzate hanno
prodotto una crescente irrequietezza della domanda elettorale (deallineamento) che implica la crescita dell’astensionismo, una maggiore
volatilità, il declino dei partiti tradizionali e un maggior distacco degli
elettori della politica dei partiti, che ha impresso maggiore dinamismo alla
competizione elettorale (equilibrio dinamico)
• Disequilibrio strutturale provocato da fluttuazioni dell’offerta con scissioni
e fusioni tra partiti, comparsa di nuovi partiti, instabilità delle alleanze
• La «struttura degli incentivi» spinge gli elettori a votare e i politici a
competere
• Le scelte dell’elettore fra «voto strumentale» e «voto espressivo»
• «voto sincero» e «voto strategico»
• Il sistema elettorale maggioritario favorisce il voto «strumentale»
• Il sistema elettorale proporzionale favorisce il voto «sincero»
• «partiti che gettano ponti»
votare espressivamente
Partiti di integrazione di massa
• «partiti che serrano legami»
votare strumentalmente
Partiti elettorali (o «pigliatutto»)
• Partiti ponte sono organizzazioni competitive, dirette a costruire e
gestire coalizioni sia tra gruppi socialmente ed ideologicamente
distinti di elettori, sia tra forze politiche più o meno adiacenti nello
spazio politico
• Partiti isola fanno ricorso a strategie di nicchia tendenti ad indirizzare
i messaggi e la campagna elettorale verso specifiche categorie e
gruppi piuttosto omogenei di elettori
• Con la crisi dei partiti cresce la volatilità elettorale
Le basi sociali della politica
• Da un punto di vista sociologico i partiti riflettono le divisioni fondamentali
e le linee di conflitto che attraversano stabilmente una società o, se si
preferisce, la struttura delle fratture sociali e politiche (cleavages)
• «I cleavages sono i criteri che dividono i membri di una comunità, o subcomunità, in gruppi»
• Proprio perché sono fonti di conflitti, le fratture diventano fattori di
aggregazione e di identificazione dei membri di una collettività o di
segmenti di essa, finendo per assolvere ad una funzione di mobilitazione di
individui e gruppi sociali sulla base dello schema binario amico-nemico
• I partiti quali attori politici per lo più impegnati nella più generale
attivazione, gestione e sostituzione dei conflitti
• I vincoli all’azione e alle scelte dei partiti non derivano solo dalla struttura
dei conflitti sociali, ma anche dal sistema elettorale e dal regime politico
Tipi di fratture sociali
• Centro - Periferia
• Stato – Chiesa
• Città (urbano) – Campagna (rurale)
• Lavoro – Capitale
Asse destra-sinistra del sistema partitico:
conservatore
destra
agrario (o etnico) liberale confessionale
socialista
sinistra
• Il sistema si complica dopo la rivoluzione internazionale del 1917 con
l’aggiunta di partiti anti-sistema di origine comunista o fascista
• I processi di mutamento delle fratture sono riconducibili a:
1)
Perdita di rilevanza delle fratture tradizionali (declino elettorale partiti)
2)
Riattivazione di fratture latenti (comparsa partiti storici etnoregionalisti)
3)
Attivazione di nuove linee di divisione (formazione di partiti ecologisti, populisti o
antieuropeisti)
• Alla frattura economica si ricollega la dicotomia destra-sinistra che,
per quanto oggi indebolita, costituisce ancora la dimensione di
identificazione del conflitto politico più rilevante nelle democrazie
occidentali ad economia di mercato
Le famiglie ideologiche
• I partiti continuano ad essere percepiti come differenti l’uno dall’altro in base alle visioni
e alle ideologie che manifestano
• Famiglie ideologiche di partiti:
1) Partiti liberali e radicali contro «ancien régime»
2) Partiti conservatori contro liberali
3) Partiti socialisti e socialdemocratici contro il sistema borghese
4) Partiti agrari contro il sistema industriale
5) Partiti regionali contro il centralismo statale
6) Partiti cristiani contro il sistema laico
7) Partititi comunisti contro il «socialdemocratismo»
8) Partiti fascisti contro i sistemi democratici
9) Partiti di protesta della piccola borghesia contro lo Stato burocratico-assistenziale
10) Partiti ecologisti contro la società industrializzata
Vincoli all’ingresso dei partiti
1) la permanenza di un’alta identificazione degli elettori con i partiti
esistenti
2) il ricordo di precedenti esperienze traumatiche che «mobilitano
forti resistenze contro la frammentazione dei partiti»
3) l’esistenza di «stretti legami organizzativi fra partiti e gruppi di
interesse, sicchè i partiti-esistenti vengono protetti in anticipo
Vincoli all’istituzionalizzazione dei partiti:
1) Sistemi elettorali
2) Legislazione elettorale di contorno: norme sul finanziamento ai
partiti e accesso ai media
3) Esistenza di «progetti di integrazione troppo ampi o troppo
ristretti» (le strategie)
4) L’assenza di dirigenti capaci di mobilitare la base
5) Mancanza di una infrastruttura organizzativa
- I partiti nel corso del tempo possono cambiare la loro collocazione
ideologica, orientarsi verso nuove alleanze, ridefinire le priorità e i temi
della propria agenda programmatica
I sistemi di partito
• Le forme e i modi della coesistenza tra più partiti: il loro sistema di
interazioni
• La penetrazione partitica della società
- Nei regimi non democratici, nonché in quelli autoritari e totalitari, la
penetrazione partitica della società si manifesta nell’estensione della
repressione-mobilitazione e nell’inquadramento ideologico della comunità
politica
- Nelle democrazie i partiti si distinguono per il grado di integrazione
organizzativa, vale a dire la forza del legame con gli elettori, simpatizzanti e
iscritti e di integrazione sociale
- La «partitocrazia» in Italia invade la società civile
- L’estensione della penetrazione sociale dei partiti costituisce una
formidabile barriera di ingresso per le nuove forze politiche, oltrechè un
fattore di stabilità dello stesso sistema partitico
La legittimazione del sistema politico
• Dove i partiti si sono formati gradualmente, la legittimità degli assetti
istituzionali prodotti dalla democratizzazione non è stata messa in
discussione e i nuovi partiti politici sono stati riconosciuti come
legittimi partecipanti al gioco democratico
• Diversamente, nei paesi con forti tradizioni autocratiche o dove il
processo di democratizzazione presentava radicali discontinuità, si
sono create le condizioni per la formazione di partiti antisistema e di
opposizioni sleali
• Il consolidamento democratico è possibile in questi paesi qualora
intervengano fattori di stabilizzazione chiamati «ancore»:
1) Il grado di organizzazione e radicamento nella società dei principali
partiti
2) Il ruolo delle reti clientelari nell’alimentare il consenso al nuovo
regime
3) Il peso dei partiti nel controllo e nella selezione dell’accesso dei
gruppi di interesse alle sedi decisionali
4) La presenza di un sistema di intermediazione degli interessi di tipo
corporativo
• I partiti antisistema per natura «ideologica» e «relazionale»
a) Partiti pro-sistema
b) Partiti anti-sistema
c) Partiti polarizzati
d) Partiti irrilevanti o accomodanti
• Strategie dei partiti moderati nei confronti dei partiti estremisti:
1) ghettizzazione
2) addomesticamento
3) neutralizzazione
La nazionalizzazione dei partiti
• I sistemi di partito moderni nascono sull’onda della massificazione della
politica con le prime democratizzazioni e con il processo di
nazionalizzazione della politica (la costruzione degli stati nazionali). I partiti
contribuiscono a questo processo strutturandosi su scala nazionale
La morfologia dei sistemi partitici
• I sistemi partitici si possono analizzare sulla base di due criteri: il numero
dei partiti (il formato) e la qualità delle loro relazioni (la meccanica)
(Sartori)
• L’operatività di questi due fattori influenza l’orientamento di voto degli
elettori, la formazione dei governi, la loro stabilità e il rendimento della
stessa democrazia.
• La semplificazione numerica per mette di cogliere un aspetto cruciale del
funzionamento di ogni sistema politico
• La distinzione classica è quella tra sistemi mono-, bi-, multi-partitico
Come contare i partiti
• Il monopartitismo individua i regimi non democratici
• Il sistema bipartitico sembra presentare un carattere naturale
• La classificazione di Sartori. I criteri:
1) Un partito, per quanto piccolo, deve essere contato se ha
potenziale di coalizione, cioè se è indispensabile per formare
maggioranze di governo
2) Un partito deve essere contato se ha potenziale di ricatto (o di
intimidazione), cioè se la sua presenza condiziona la direzione della
competizione e la produzione delle politiche pubbliche
• Il «formato» del sistema partitico utilizzando questi criteri
• La distanza ideologica tra i partiti o «polarizzazione»
• Meccanica: la logica di funzionamento del sistema partitico
• Dalla combinazione tra formato numerico e meccanico si ricavano tre
configurazioni sistemiche:
- unipolare, tipica delle situazioni monopartitiche non democratiche ma
anche nei regimi democratici (sistemi a partito predominante o sistemi a
partiti dominanti)
- bipolare che assorbe i casi bipartitici e i multipartitismi moderati,
competizione centripeta ed elevata probabilità di produrre alternanza tra
governo e opposizione, alternanza al potere
- multipolare, la competizione tende ad essere centrifuga, la politica
estremizzata e le opposizioni bilaterali, monopolio del governo da parte dei
partiti (di centro) dominanti
Come cambiano i sistemi di partito
• Sartori: un sistema partitico opera come un ‘sistema di canalizzazione’
naturale della società politica
• I sistemi elettorali producono effetti diretti e indiretti sia sulle scelte
degli elettori sia sui singoli partiti e di riflesso sulle caratteristiche del
sistema partitico
• I sistemi elettorali producono effetti di riduzione del numero dei
concorrenti (partiti e/o candidati) ma anche effetti di redistribuzione
per rimbalzo sulla formazione dei governi e sulle decisioni di policy
(Cox)
• Se vogliono sopravvivere nel breve periodo ‘i partiti devono adattarsi
alle nuove situazioni per poter competere efficacemente e far fronte
al cambiamento sociale ed economico’
• Effetti del cambiamento:
- riduzione della distanza tra i principali partiti di sinistra e di destra;
- progressiva de-polarizzazione delle democrazie;
- comparsa di sistemi frammentati quanto a numero di partiti ma non
polarizzati;
- sostanziale indistinzione dei programmi partitici
Tipi di sistemi partitici
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