UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PARMA Corso di studio interfacoltà in

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA
CORSO DI STUDIO INTERFACOLTÀ IN SCIENZE POLITICHE E ISTITUZIONI EUROPEE
Insegnamento: Sociologia dei
Anno accademico: 2004-2005
fenomeni politici
( 4 CFU)
II SEMESTRE
Docente: C. Wagemann
E-mail:.
Ricevimento studenti: da definire
Finalità del corso:
Vengono esaminate le varie forme del coinvolgimento nella vita politica. In particolare, il corso si
occuperà delle organizzazioni che collegano la sfera politico-amministrativa con la sfera sociale.
Visto che il corso fa parte di un programma di studi che include le istituzioni europee, verrà
considerato il livello europeo in modo specifico.
Programma:
Il corso parte dalle idee classiche sul coinvolgimento dei cittadini nella politica,
come sviluppate da Tocqueville. Dopo una visione generale della sociologia politica
come disciplina influenzata sia dalle scienze politiche che dalla sociologia,
comincerà l’analisi delle principali forme organizzative di partecipazione: partiti
politici, gruppi di interesse e movimenti sociali.
Quanto ai partiti politici, vengono presentate le loro funzioni normative e le teorie
più importanti su sistemi di partiti (Duverger, Rokkan/ Lipset, Kirchheimer,
Sartori). Dopo un’introduzione al ruolo dei partiti nel sistema italiano vengono
discussi il controesempio del Regno Unito ed il ruolo ridotto dei partiti nei casi
statunitense e dell’Unione Europea (malgrado la fondazione recente di partiti
europei). Verranno presentate le famiglie più importanti di partiti con
un’attenzione speciale al populismo (Mény/ Surel) ed alle riforme delle ideologie
(New Labour, Neue Mitte). Questa parte del corso finirà con alcune riflessioni sul
fenomeno della ‘partitocrazia’.
La parte sui gruppi d’interesse comincia con la domanda fondamentale come può
nascere l’azione collettiva (il concetto dell’attore corporativo secondo Coleman, il
concetto dell’attore collettivo secondo Olson, il modello dell’ ‘imbuto’). Oltre al
pluralismo vengono introdotte le varie forme del coinvolgimento dei gruppi
d’interesse nelle politiche pubbliche (tripartitismo, accordi sociali, ‘governi privati’).
Verrà brevemente presentato il caso austriaco come esempio estremo. Anche il
livello europeo verrà considerato, soprattutto esaminando come i mediatori politici
tradizionali, cioè le associazioni, vengono sostituiti da altre, nuove forme
organizzative. Questa parte del corso include anche una discussione sul valore
positivo o meno dell’esistenta dei gruppi di interesse per la democrazia e la
funzionalità dei sistemi politici.
Il corso continuerà con un’introduzione ai movimenti sociali che sembrano
coinvolgere in modo crescente i cittadini. Al contrario dei movimenti sociali del
passato (operai, donne, ambiente, ecc.), il movimento per la pace è il primo
movimento veramente transnazionale.
Verranno discusse le varie forme di
partecipazione politica (Della Porta), riferendosi anche ai più recenti sviluppi della
ricerca.
Alla fine di questa parte analitica verrà discusso quanto i mass media devono
essere considerati analizzando la vita politica. Da una parte, i politici vengono
accusati di un abuso dei mass media per i loro propri interessi (Silvio Berlusconi),
dall’altra parte una nuova classe politica nasce nell’ambiente dei mass media (Lilli
Gruber). In questo contesto verrà anche introdotto il tema dell’americanizzazione
delle campagne elettorali.
Il corso finirà con la presentazione di alcuni recenti contributi fondamentali che
stabiliscono un legame fra la sociologia politica e le teorie della democrazia, come
la post-democrazia (Crouch), il capitale sociale (Cattacin) ed i vari approcci alla
società civile.
Prova d’esame:
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