TRATTAMENTO DEI TUMORI T1 DEL TRATTO SUPERIORE: AMPULLOMA VATERIANO Prof. Paolo Pederzoli NEOPLASIE DELLA REGIONE CEFALOPANCREATICA NEOPLASIE DEL COLEDOCO TERMINALE NEOPLASIE DELLA PAPILLA DI VATER NEOPLASIE DELLA TESTA DEL PANCREAS Ampulloma vateriano Neoplasie della papilla di Vater che derivano istologicamente dalla mucosa dell’ampolla papillare e dalla mucosa del tratto intra-duodenale della via biliare principale o del tratto intraduodenale del dotto pancreatico principale Ampulloma vateriano Epidemiologia V-VIII decade Maggiore interessamento del sesso maschile 0,04 - 0,2% riscontri autoptici 10 – 36% delle neoplasie pancreaticoduodenali Fino al 50% delle neoplasie periampollari Esperienza chirurgica 1990 – 2006 1010 duodenocefalopancreasectomie Neoplasie papilla di Vater 17% Altre cause 83% Esperienza globale: 171 pazienti 1990 – 2006 (158 pazienti resecati) Adenoma con displasia lieve/moderata (n=8) Carcinoma in situ (n=21) Carcinoma infiltrante (n=142) 129 interventi resettivi 7 interventi palliativi 6 pazienti non operati (M+) Casistica personale: 171 pazienti 1990 – 2006 Ittero ostruttivo (65%) Calo ponderale (40%) Dolore addominale aspecifico (25%) Astenia/anoressia (25%) Vomito (7%) Sanguinamento gastrointestinale (<5%) Casistica personale: 171 pazienti 1990 – 2006 ATTENZIONE ! Sintomi spesso aspecifici per lungo tempo Incremento degli indici di colestasi (fosfatasi alcalina) come unico reperto Associazione con litiasi colecisto-coledocica Reperto occasionale alla EGDS 15% delle neoplasie maligne Fino al 60% degli adenomi a displasia lieve Diagnosi e staging ECO addome ± mdc TAC addome con mdc EGDS e biopsia della papilla EUS Tecnica molto accurata per la valutazione del T Carcinoma ampollare EGDS ± biopsia Limiti: Biopsie solo di “superficie” Aspetto macroscopicamente normale se la neoplasia è intraampollare Impossibilità ad asportare interamente la lesione (vs colon) Accuratezza diagnostica 40-60% Diagnosi e staging Ecoendoscopia Permette Tecnica di identificare la lesione molto accurata per la valutazione del T (estensione della lesione) Tumore ampollare – T1 Ecoendoscopia Tumore ampollare – T4 Ecoendoscopia Classificazione Istopatologica T1 pT T2 TNM 2002 neoplasia limitata alla papilla o allo sfintere di Oddi infiltrazione del duodeno T4 T3 infiltrazione del pancreas infiltrazione del tessuto adiposo, di altri organi o strutture Carcinoma ampollare Il “problema” dell’ N Inadeguato staging preoperatorio nel “predire” lo status linfonodale Quali sono le stazioni linfonodali sede di metastasi? Relazione T/N: i tumori T1 sono sempre N0 ? La coperta rimane corta! pN ln piccola curva ln grande curva ln pilorici ln dotto biliare comune ln pancreatico -duodenali post. ln mesenterici ln margine superiore testa ln margine superiore corpo ln ilo splenico ln margine inferiore corpo ln pancreatico -duodenali ant. ln margine inferiore testa ln mesentere intestinale ln colon DRENAGGIO LINFATICO Tumori T1 & N status Roggin KK et al - Ann Surg Oncol 2005; 12: 971-980 “Limitations of ampullectomy in the treatment of nonfamilial ampullary neoplasms” • 99 DCP per neoplasie dell’ampolla di Vater (2% benigne) • 12 pazienti con neoplasia T1 • 42% dei pazienti con neoplasia T1 presentavano metastasi linfonodali (20% interessamento linfonodi VMS) • Dato confermato da altre serie (Talamini et al, Monson et al, Yoon et al) con T1N+ nel 10 – 50% dei casi Adenoma ampollare Rischio di degenerazione Evidenza istopatologica di microfocolai di carcinoma nell’ambito di adenomi Diversi gradi di displasia nella stessa lesione Pazienti con adenoma più giovani (media 57 vs 62 anni) Cosa fare ?? Secondo noi... Adenoma con displasia lieve EGDS - EUS ogni 3-6 mesi Adenoma con displasia moderata Ampullectomia Carcinoma in situ Carcinoma invasivo Resezione • Chirurgica (?) • Endoscopica Valutazione istologica Duodenocefalopancreasectomia + linfoadenectomia • Displasia grave • Carcinoma • Displasia lieve • Displasia moderata Ampullectomia Indicazioni “storiche”: adenoma, carcinoma in situ, carcinoma invasivo T1 Morbidità e mortalità < DCP Complicanze: pancreatite acuta severa, perforazione e fistola duodenale Adeguata ricostruzione della giunzione biliopancreatica e valutazione dei margini Successo legato all’esperienza del chirurgo Beger et al. Arch Surg 1999;134:526-532 Rattner et al. Arch Surg 1996;131:366-371 Ampullectomia: limiti Tumori T1: “sottostima” del fattore N Procedura tecnicamente impegnativa Elevata % di recidive nei carcinomi (fino al 75%) Ampullectomia nel 2007, quando? Adenomi Età anagrafica / età biologica Presenza di comorbidità maggiori Roggin et al, Ann Surg Oncol 2005; 12:971-980 Yoon et al, Ann Surg 2005; 242: 92-100 Duodenocefalopancreasectomia Trattamento chirurgico radicale Mortalità < 2% nei centri di riferimento Incidenza elevata di fistola pancreatica nelle neoplasie papillari ( pancreas “soft” ) Importanza dell’estensione della resezione a sinistra con linfadenectomia mesenterica e ampia exeresi della lamina posteriore L’area di rischio! NO! SI! Margini di resezione trancia via biliare trancia pancreatica Metastasi Linfonodale margine retroperitoneale Neoplasia della papilla negativo Endoprotesi biliare Frequentemente utilizzata preoperatoriamente Si associa a fenomeni di pericoledocite Aumenta il rischio di complicanze chirurgiche Rende più difficile la valutazione intraoperatoria del margine di resezione biliare Da posizionare dopo essere giunti a una diagnosi istologica di neoplasia della papilla L’ittero è da drenare prima dell’intervento? La “pericoledocite” Il ruolo della linfoadenectomia Lo status linfonodale come fattore prognostico: N+ versus N0 N° di linfonodi asportati (> 16 linfonodi) Biologia del tumore differente dell’adenocarcinoma duttale del pancreas Necessità di una linfoadenectomia sistematica delle stazioni linfonodali locoregionali Sakata et al, EJSO 2007; 33: 346-351 Yoon et al, Ann Surg 2005; 242: 92-100 Sakata et al, World J Surg 2006; 30: 985-991 Casistica personale: 129 carcinomi papillari 1990 – 2006 Sopravvivenza a 5 anni: 57% Carcinoma ampollare: sopravvivenza T1 – T2 P < 0.05 T3 – T4 Sopravvivenza a 5 anni tumori T1 - T2: 69% Sopravvivenza a 5 anni tumori T3 - T4: 45% Conclusioni Prediligere la demolizione radicale anche nel tumore T1 Importanza della linfoadenectomia anche a distanza (stazione mesenterica) Chirurgia su un pancreas “difficile” Importanza della centralizzazione e dell’esperienza del chirurgo