Anatomia Patologica 12.01.2013 parte 2 Valentina Iasiello Polipi gastrici adenomatosi Sono delle neoplasie epiteliali benigne, di origine ghiandolare. Sono presenti soprattutto nell’antro con misura media di 4 cm. Nello stomaco sono per lo più sessili e singoli. L’osservazione istologica evidenzia che queste formazioni sono epiteliali e presentano displasia. Per definizione un adenoma ha displasia, cioè neoplasia intraepiteliale. In questo (nella displasia e nel disturbo architetturale) sono simili ai polipi adenomatosi del colon, dove ovviamente la mucosa è diversa. Il disturbo è architetturale, con tendenza delle cellule alla polistratificazione, con nuclei al polo apicale o basale, e quindi una mancata polarizzazione, spesso orizzontali alla membrana basale. C’è anche una poli-tingibilità dei nuclei e una poli-dimensionalità dei nuclei e delle cellule, con aploidia o poliploidia dei cromosomi. Gli adenomi possono essere: tubulari,tubulo-villosi o villosi. Quello tubulare è una lesione costituita da una proliferazione neoplastica di tubuli (per quelli sessili interamente), mentre quello villoso è frondoso, presenta proiezioni filiformi orizzontali. Quello tubulo-villoso presenta entrambi i due aspetti, con almeno il 20% di aspetto frondoso. La progressione tumorale aumenta con l’aumentare della dimensione dell’adenoma, a parità di altre condizioni. La presenza della componente villosa è alla base del maggiore rischio. Inoltre un maggiore rischio è associato anche alla sede della localizzazione della lesione. La lesione presenta una superficie bozzoluta o più liscia. Il tubulo-villoso presenta l’asse connettivovascolare che si sfiocca dando un aspetto frondoso, dando origine a diverse digitazioni. Nell’ambito della stessa digitazione possiamo avere un lato “normale” e un lato con marcate atipie e che presenta un improvviso passaggio da rivestimento mucoso normale a quello neoplastico. [ Immagine slides] I polipi possono avere diverse origini. Carcinoma gastrico Si tratta di una neoplasia epiteliale maligna dello stomaco. Nel 2000 era la quarta neoplasia in ordine di frequenza al mondo. Si calcolano circa 870.000 nuovi casi all’anno con 650.000 decessi, quindi una mortalità importante. La maggiore quantità di carcinoma gastrico si osserva nei paesi in via di sviluppo, per la mancanza di appropriate metodiche endoscopiche di screening. In quanto a mortalità è secondo solo al cancro al polmone. È raro al di sotto dei 30 anni e diventa più frequente con l’aumentare dell’età, perché si tratta di lesioni che insorgono a causa di fattori ambientali. Studi epidemiologici dimostrano che all’interno della stessa area geografica si può notare una variazione di incidenza legata alla razza, perciò ci sono fattori genetici importanti. Nelle zone ad alto rischio si osserva l’adenocarcinoma, che richiama la formazione di strutture ghiandolariformi, mentre in quelle a bassa c’è una prevalenza di carcinoma diffuso, cioè non organizzato in strutture ma composto da cellule singole (quindi non organizzate in strutture specifiche)che infiltrano il tessuto. È una delle poche neoplasie che ha fatto registrare un calo dell’incidenza, dovuto al perfezionamento delle metodiche di screening. Tra i fattori di rischio genetici e ambientali troviamo: elevato apporto di nitrati (perché,coniugandosi con le ammine, si trasformano in nitrosammidi che sono fattori cancerogeni); basso apporto di antiossidanti (come per tutti tumori epiteliali) elevato apporto di sale elevato consumo di cibi affumicati (per questo maggior rischio in Islanda, dove si consuma pesce sotto sale e affumicato) basso apporto di grassi e proteine (i grassi animali sono utili, perché attraverso questi produciamo le vitamine liposolubili, anche il colesterolo è importante per le membrane). Tra i fattori genetici ed ereditari, ovviamente: Famigliarità,l’avere un familiare che ha sviluppato un carcinoma gastrico comporta un rischio; È stato visto che soggetti di gruppo sanguigno A sono più a rischio di altri, è un’osservazione ampiamente validata. Carcinoma colon rettale con poliposi ereditario. Gastrite cronica atrofica Moncone residuo per gastrectomia parziale, la sede della resezione dell’ulcera è a rischio. Le condizioni precancerose sono dei quadri clinico patologici a rischio, come l’anemia perniciosa o la gastrite cronica atrofica. Questa è associata a maggior rischio quando presenta anche metaplasia intestinale, che sviluppa un effetto sinergico, cioè potenzia il risultato che si avrebbe con uno singolo di questi fattori. Le lesioni precancerose sono alterazioni istologiche (metaplasia intestinale di tipo III, presenza di displasia). Un altro fattore di rischio è l’HP, che costituisce un fattore di rischio anche per il linfoma di tipo marginale o di tipo GALT. La displasia osservata nello stomaco pone il paziente in una situazione di sorveglianza clinico patologica a seconda del grado di displasia (se è lieve i controlli saranno più dilazionati nel tempo, se è elevata saranno più frequenti) seguendo linee guida internazionali. È un’indicazione assoluta a controllo endoscopico con prelievo bioptico, per scongiurare l’insorgenza della neoplasia maligna. Una lesione può essere positiva per displasia (di alto o basso grado) o negativa o può essere indefinita che presenta atipia nell’ambito di un processo infiammatorio importante. La presenza di displasia di alto grado deve essere validata da parte di un secondo patologo ( si richiede la second opinion) che ovviamente deve ignorare l’ipotesi diagnostica del primo: se quest’ultima viene validata allora si procede con un intervento chirurgico. In Giappone e Corea dove c’è un elevato livello di cancro gastrico hanno sviluppato una tecnica d’avanguardia,la resezione endoscopica, cioè una resezione endomucosa della lesione. Da noi si tende di più a fare la gastrectomia.