L`apprendimento: le principali teorie – parte quarta

Corso on-line di Psicologia
Generale
L’apprendimento: le principali teorie –
parte quarta
Eleonora Bilotta
Dipartimento di Scienze dell’Educazione
Università della Calabria, Cosenza, Italia
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La teoria dell'istruzione di Bruner
(Continua)
• Bruner (1972) sostiene che:
– una teoria dell’istruzione è costituita dai vari modi attraverso
i quali si può favorire la crescita e lo sviluppo, quindi è
necessario iniziare ad analizzare il problema della crescita e
dei suoi modelli, vale a dire i processi che permettono e
favoriscono, nell’uomo, il passaggio da uno stato di
impotenza ad uno di controllo degli eventi esterni.
• Lo sviluppo intellettuale è costituito da numerosi
aspetti al punto che ogni teoria è in grado di
spiegarne almeno qualcuno.
Lo sviluppo e l’apprendimento
(Continua)
• Ma il modo migliore per non divagare su questo
argomento è quello di indicare i punti fondamentali
riguardanti lo sviluppo intellettuale che possono così
essere raggruppati:
– un primo momento della crescita è caratterizzato da una
maggiore indipendenza della risposta dalla natura dello
stimolo, infatti, la maggior parte di quello che un bambino fa,
lo si può prevedere conoscendo gli stimoli che agiscono su
di lui. Quindi una parte importante dello sviluppo consiste
nella capacità del bambino di mantenere una risposta
invariata di fronte al variare dell'ambiente che lo stimola;
Lo sviluppo e l’apprendimento
(Continua)
– lo sviluppo continua con la crescente capacità del fanciullo
di spingersi più in là dell’informazione incontrata in una
singola occasione;
– lo sviluppo intellettuale implica anche la capacità di una
persona di dire a se stesso e agli altri tutto quello che ha
fatto e che farà, ed è proprio questa capacità che conduce al
comportamento logico, che permette alle persone di andare
al di là dell'adattamento empirico;
– inoltre, lo sviluppo intellettuale dipende da una stretta
interazione tra educatore ed educando, dal momento che il
bambino nasce in una determinata cultura e da essa è
modellato;
Lo sviluppo e l’apprendimento
– un ruolo di particolare importanza, nello sviluppo cognitivo, è
svolto dal linguaggio che viene utilizzato sia per organizzare
l'ambiente sia come mezzo di scambio;
– infine , lo sviluppo intellettuale è caratterizzato dalla capacità
sempre più crescente di considerare contemporaneamente
varie alternative. Basti pensare che un bambino piccolo
riesce ad interessarsi ad una sola cosa alla volta, mentre un
ragazzo riesce ad affrontare situazioni molto complesse.
• Quanto detto finora ci permette di affermare che lo
sviluppo mentale dipende in gran parte dalla crescita
dall’esterno verso l’interno, cioé sulla capacità di
agire sulle tecniche presenti nella cultura e che
vengono trasmesse attraverso il dialogo dagli agenti
della cultura.
Lo sviluppo cognitivo (Continua)
• Lo sviluppo mentale può essere rappresentato come
una scala con gradini piuttosto alti, quindi come una
serie di scatti e di pause, che però non sono
strettamente collegati all’età quando piuttosto ai vari
ambienti che possono rallentare o accelerare la loro
successione.
• Questi stadi dello sviluppo sono stati descritti da tanti
studiosi e in vari modi, ma nonostante ciò esiste un
filo conduttore che accomuna le varie teorie, per cui
si può sostenere che le prime fasi sono di tipo
manipolatorio con un’attenzione instabile.
Lo sviluppo cognitivo
• Segue poi un periodo riflessivo durante il quale il
bambino (4-5 anni) è capace di una rappresentazione
interna.
• Un grandissimo cambiamento si verifica durante
l’adolescenza quando il linguaggio diventa uno
strumento di pensiero sempre più importante. Da
tutto questo si capisce che gli esseri umani hanno
sviluppato tre sistemi paralleli per elaborare
l’informazione e rappresentarla:
– uno mediante manipolazione e azione;
– uno mediante organizzazione percettiva e immagine;
– uno mediante apparato simbolico. ( Bruner, 1972).
Insegnare la predisposizione ad
apprendere (Continua)
• La rivoluzione del curriculum ha messo in chiaro nel
breve spazio di una decina di anni, che l’idea di
“predisposizione” è ambigua e vera solo a metà.
• E’ vera solo a metà soprattutto perché è risultato che
si può insegnare la predisposizione, o che si possono
assicurare le condizioni favorevoli al suo maturare,
senza aspettare semplicemente che esso emerga.
• A questo punto viene dimostrata la centralità della
scuola nell’ambito sociale, proprio per la sua opera
trasmettitrice di forme fondamentali di abilità.
Insegnare la predisposizione ad
apprendere
• E’ stato dimostrato che nel processo educativo è
necessario riservare tantissima importanza alle
capacità fondamentali, quali le abilità nelle operazioni
manuali o le operazioni simboliche.
• In pratica una teoria dell'istruzione è rivolta al modo
con cui si apprende, quindi, lo scopo è quello di
migliorare piuttosto che descrivere l’apprendimento.
Caratteristiche fondamentali di una
teoria dell’istruzione (Continua)
• Le caratteristiche fondamentali
dell'istruzione sono quattro:
di
una
teoria
– deve stabilire quali sono le esperienze migliori che
predispongono il soggetto ad apprendere;
– deve chiarire il modo in cui un insieme di cognizioni va
presentato per essere prontamente compreso dal soggetto;
– deve chiarire qual è la progressione ottimale con cui va
presentato il materiale che deve essere appreso;
– infine, una teoria dovrebbe presentare la natura e il ritmo
delle
ricompense
e
delle
punizioni
nel
corso
dell'apprendimento.
Caratteristiche fondamentali di una
teoria dell’istruzione
• Indipendentemente
da
queste
caratteristiche,
generalmente quando si parla di predisposizione ad
apprendere ci si riferisce a fattori culturali,
motivazionali e personali.
• Ma dal momento che l’apprendimento si riferisce in
genere alla soluzione di problemi basata, quindi,
sull’esplorazione di varie alternative lo scopo
dell’insegnamento è proprio quello di facilitare
l’esplorazione da parte del soggetto.
L’esplorazione come primo momento
dell’apprendimento (Continua)
• L’esplorazione d’altra parte è costituita da tre
elementi indispensabili, vale a dire:
– attivazione;
– mantenimento;
– direzione.
• In altri termini l’esplorazione di possibili alternative
richiede uno stimolo che la metta in moto, un
interesse che l’alimenti.
• Infine un criterio che le impedisca di procedere alla
cieca. (Bruner, 1972).
L’esplorazione come primo momento
dell’apprendimento (Continua)
• Quindi il compito dell’istruzione è quello di guidare lo
studente attraverso una serie di elementi progressivi,
allo scopo di accrescere le sue capacità di
comprendere e trasformare tutto ciò che egli
apprende.
• Il livello di progressione varia da soggetto a soggetto
in base al livello di apprendimento precedente, alla
natura della materia e alle caratteristiche individuali.
L’esplorazione come primo momento
dell’apprendimento
• Uno
stimolo
particolarmente
produttivo
per
l’apprendimento è la conoscenza dei risultati, che
deve permettere al discente di sapere se una sua
operazione ha avuto successo o almeno che il suo
atteggiamento lo stia conducendo verso la meta
desiderata.
Finalità dell’istruzione nella
progettazione di un curriculum (Continua)
• Quindi lo scopo dell’istruzione è quello di far
conoscere all’allievo le finalità verso le quali tendono i
suoi sforzi, anche se con il passare del tempo il
discente dovrà imparare a far tutto questo da solo,
dal momento che l'attività dell'istruzione è destinata
ad avere fine.
• Per cui nella preparazione di un programma si
devono tenere in considerazione alcuni elementi,
quali:
– la predisposizione, la struttura, l’ordine di presentazione dei
diversi argomenti e infine il rinforzo.
Finalità dell’istruzione nella
progettazione di un curriculum
• Riguardo alle differenze individuali va detto che esse
esistono e sono notevoli, e tutto ciò va a favore del
pluralismo.
• Per cui si può affermare che non esista nessuna
progressione ideale per ogni gruppo di fanciulli, ma
con ciò non si deve credere che è impossibile
preparare un programma in grado di soddisfare le
esigenze di un gruppo di ragazzi, al contrario un
programma per risultare efficace deve presentare
una multiformità di itinerari in grado di sollecitare
l’interesse dei fanciulli e prefiggersi una meta
comune.
L’istruzione deve plasmare le
capacità intellettuali (Continua)
• Per concludere, una teoria dell’istruzione cerca di
tenere nel debito conto il fatto che un programma
scolastico riflette non solo la natura del conoscere
medesimo, ma anche quella di chi conosce, e quella
del processo di acquisizione della conoscenza.
• Più gli studenti sono giovani e il corso elementare,
tanto più profonda deve essere la funzione
pedagogica dell’insegnamento nel plasmare le
capacità intellettuali dei discenti.
• Paragonando gli esseri umani agli altri organismi
inferiori, essi appaiono i meno dotati di meccanismi
riflessi innati.
L’istruzione deve plasmare le
capacità intellettuali
• Quindi, risulta chiaro che una caratteristica tipica
dell’uomo è la sua attitudine ad apprendere. Per cui
l’uomo non può vivere basandosi su un processo
casuale ma ha bisogno di essere educato, regolando
il suo apprendimento alle esigenze dell’ambiente
esterno.
• E' stato dimostrato che gli individui apprendono
indipendentemente dalle possibili ricompense, ma
sono mossi da un motivo intrinseco.
• Un tipico motivo intrinseco è la curiosità, infatti,
quando la nostra attenzione è rivolta a qualcosa di
indefinito e di oscuro, la soddisfazione sarà il
raggiungimento della chiarezza.
La volontà di apprendere (Continua)
• La volontà di apprendere diventa un “problema”
soltanto in determinate circostanze, come quelle di
una scuola in cui si impone un programma, gli
studenti sono privati di ogni iniziativa, la linea da
seguire è rigidamente fissata.
• Il problema non esiste tanto nell’apprendimento in sè,
ma nel fatto che i compiti imposti dalla scuola non
riescono a far leva su quelle energie naturali che
stimolano l’apprendimento spontaneo.
La volontà di apprendere
• Per cui l’oggetto di ogni singolo apprendimento non
consiste solo nell’imparare a svolgere un certo
compito, ma nel possederlo in modo da eliminare la
necessità di un nuovo apprendimento di compiti
simili.
• Perché se ciò non avvenisse, l’apprendimento
resterebbe bloccato al livello della prova ed errore, a
causa dei quali l’individuo sarebbe continuamente
esposto a pericoli.
I tre fattori perché si avvii un buon
processo di apprendimento (Continua)
• Per cui si può affermare che l’efficacia
dell’apprendimento cognitivo a scuola dipende da un
processo costituito da tre elementi:
– capacità di separare i concetti dai modi di azione che
rievocano;
– capacità di separare i concetti dal loro valore affettivo;
– capacità di ritardare la ricompensa in modo da considerare i
risultati ottenuti non solo come punizioni o premi ma come
fonti di informazioni.
• Due atteggiamenti che influiscono profondamente
sulla vita intellettuale di un individuo, sono
l’adattamento e la difesa.
I tre fattori perché si avvii un buon
processo di apprendimento
– L’adattamento rispetta le esigenze poste dai problemi che
incontriamo pur rispettando al tempo stesso la nostra
integrità;
– la difesa, invece, è una strategia il cui obiettivo consiste
nell’evitare o nel sottrarsi a quei problemi di cui riteniamo
non vi sia alcuna soluzione che non violi la nostra integrità
funzionale (Bruner, 1972).
• Quindi ci si chiede in che modo gli esseri umani
usano l’esperienza passata in modo da affrontare il
futuro con il minimo sforzo.
Ottimizzazione dell’apprendimento
(Continua)
• Ed è proprio in questo che consiste l’efficacia
dell’apprendimento, il quale si pone come obiettivo di
dare al fanciullo la possibilità di andare oltre la
rappresentazione attiva e iconica.
• Però esiste un altro problema, vale a dire la
possibilità di liberare l’allievo da un eccesso di
motivazione che potrebbe rendere l’apprendimento
troppo generico, limitandolo a soddisfare le esigenze
di un compito particolare.
• Nell’ambito
delle
società
molto
complesse,
l’istruzione deve trasmettere un patrimonio che va
molto al di là delle capacità individuali.
Ottimizzazione dell’apprendimento
• Questo compito è stato affidato a due elementi
particolari, la scuola e l’insegnante. Dal momento che
un bambino quando entra a scuola ha già imparato
ad aspettarsi richieste arbitrarie, facendo un largo
spreco di energia per poter capire cosa l’insegnante
desidera.
• Ed
è
proprio
a
proposito
degli
scopi
dell’insegnamento che è stato realizzato un corso in
collaborazione con la “Educational Services
Incorporated e con finanziamenti da parte della
fondazione Ford e del Consiglio Nazionale delle
Ricerche” ( Bruner, 1972).
Elementi essenziali degli esseri
umani (Continua)
• Lo scopo e l’oggetto di questo studio era l’uomo e in
particolare si è cercato di rispondere a tre quesiti:
– Che cosa v’è di umano negli essere umani?
– Che cosa li ha resi tali?
– In che modo può tale caratteristica essere perfezionata?
• In questa ricerca vengono inoltre considerati cinque
elementi posti in stretta correlazione con l’evoluzione
della specie umana, vale a dire:
– la costruzione di strumenti;
– il linguaggio;
Elementi essenziali degli esseri
umani
– l’organizzazione sociale;
– l’utilizzo a fini pedagogici dell’infanzia dell’uomo;
– la necessità dell’uomo di conoscere il suo mondo.
• Pur avendo distinto questi cinque elementi
fondamentali per l’umanizzazione, questi tuttavia
sono posti in stretta collaborazione e non possono
essere distinti in compartimenti stagni.
La costruzione di utensili (Continua)
• Un altro argomento di particolare interesse per
l’evoluzione umana è quello riguardante la
fabbricazione degli utensili.
• Nella nostra società a carattere tecnologico i bambini
considerano gli utensili come qualcosa da comprare
in un negozio, ignorando il rapporto esistente fra gli
utensili e il nostro modo di vivere.
• Lo scopo di questa ricerca era quello di mettere in
rilievo il ruolo degli utensili come amplificatori delle
capacità umane.
La costruzione di utensili
• Per quanto riguarda gli utensili intesi come strumenti
amplificatori, essi possono essere distinti in tre classi
generali:
– amplificatori delle capacità sensoriali;
– amplificatori delle capacità motorie;
– amplificatori delle capacità raziocinanti.
• Quindi lo scopo dell’insegnamento è quello di
dimostrare l’influenza che gli utensili hanno avuto ed
hanno nell’evoluzione della specie umana.
L’organizzazione sociale (Continua)
• Un ulteriore argomento affrontato è quello
riguardante l’organizzazione sociale, con lo scopo di
dimostrare che ogni struttura sociale non è fissa, ma
può subire delle modificazioni.
• Essa infatti è costituita in modo tale che il
cambiamento di una parte implica e impone il
cambiamento dell’intera struttura.
• La parte sull’allevamento dei bambini comprende tre
temi generali (Bruner, 1972).
L’organizzazione sociale
– Il primo tema si interessa del modo e della misura in cui la
lunga fanciullezza dell’uomo, grazie al linguaggio, conduca
poi alla prevalenza dei sentimenti durante la vita, non a caso
l’assenza dei sentimenti rende molto improbabile la nascita
della società umana;
– il secondo tema riguarda l’abitudine dell’uomo ad
impadronirsi di determinate abilità per il proprio interesse al
di là delle sue immediate necessità;
– il terzo tema riguarda l’influenza che le esperienze avute
durante l’infanzia hanno sulla formazione dell’uomo.
La visione del mondo (Continua)
• Un altro argomento in stretta correlazione con
l’evoluzione umana è la “visione del mondo”, che
riguarda il desiderio dell’uomo di spiegarsi il mondo.
• La cultura nasce quando un uomo inizia ad interagire
con un altro uomo.
• Lo scopo di questi studi è quello di riuscire a far
capire ai bambini in che modo gli uomini cercano di
spiegare il mondo, di capirlo e come un tipo
particolare di spiegazione sia altrettanto umano di un
altro.
La visione del mondo
• E’ stato dimostrato che il successo di ogni corso è
dovuto all’abilità dell’insegnante, il cui atteggiamento
è rilevante allo stesso modo del materiale utilizzato.
• Le mete che questo
raggiungere erano:
corso
si
prefiggeva
di
– infondere nei nostri allievi rispetto per le facoltà della loro
mente e fiducia nelle medesime;
– estendere tale rispetto e tale fiducia alla loro capacità di
riflettere sulla condizione umana, sull’impegno dell’uomo e
sulla sua vita sociale.
Bibliografia di approfondimento