FOCUSING LA MALATTIA di PARKINSON
PRINCIPI DI TERAPIA
PROF PIETRO CORTELLI
DIPARTIMENTO DI SCIENZE NEUROLOGICHE
CLINICA NEUROLOGICA
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
Malattia di Parkinson
 E’ una sindrome neurodegenerativa progressiva
 L’incidenza aumenta con il progredire dell’età (dopo i 50 anni, 1% della
popolazione)
 L’eziologia non è ancora chiarita (interazione fra fattori genetici e
ambientali ?)
Malattia di Parkinson
BRADICINESIA
SINTOMI MOTORI
RIGIDITA’
TREMORE
PERDITA
EQUILIBRIO
Malattia di Parkinson
COGNITIVI e
NEUROPSICHIATRICI
DISTURBI del SONNO
SINTOMI
● depressione, apatia, ansietà
● deficit dell’attenzione
● demenza
● confusione
● delirio
● allucinazioni
● RBD
● sogni vividi
● insonnia
● eccessiva sonnolenza diurna
non
MOTORI
VEGETATIVI
GASTROINTESTINALI
Chaudhuri et al.
Curr Neurol Neurosci Rep 2005;5:275-83
SENSITIVI
● disturbi urinari
● ipotensione ortostatica
● disfunzioni sessuali
● costipazione
● scialorrea
● disfagia
● dolore
● formicolio
● sensazione di caldo/freddo
● disturbi olfattivi
Malattia di Parkinson
Disturbi
cardiovascolari
Disturbi
osteoarticolari
● cardiopatia ischemica
● insufficienza cardiaca
● arteriopatie periferiche
● ipertensione
● artrosi
● osteoporosi
COMORBILITA’
Disturbi
respiratori
Disturbi renali
Disturbi metabolici
● broncopneumopatia
cronica
● bronchite cronica
● insufficienza renale
● diabete
Progressione della
Malattia di Parkinson
Anni
Esordio Diagnosi DA>LD>luna di
Imaging miele
Complicazioni
da levodopa
DBS
4-5%
Declino Exitus
cognitivo
POSOLOGIA e… PATOLOGIA da FARMACI
NOME e COGNOME………………………………
TERAPIA ATTUALE:
Madopar 250 mg
¾ cpr ore 8; ½ ore 12; ¾ ore 16; ½ ore 20
Comtan
1 cpr ore 8; 1 ore 12; 1 ore 16; 1 ore 20
Sirio 12,5+125 mg ½ cpr ore 16; ½ ore 20
Mirapexin 0,7 mg
1 cpr ore 8; 1 ore 12; 1 ore 20
Xanax 0,5, 1 cpr ore 21, 1 ore 23; Eskim 1000, 1 cpr ore 12; Plavix
75, 1 cpr ore 8, Triatec 5, ½ cpr ore 8; Tamsulosin 0,4, 1 cpr ore 20;
Simvastatina doc 20, 1 cpr ore 20; Congescor 5, 1 cpr ore 8,
Carvasin 5, 1 cpr al bisogno.
Farmaci che possono causare parkinsonismi iatrogeni
CLASSE FARMACI
CATEGORIA
TERAPEUTICA
ACIDI CARBOSSILICI
Acido valproico (Depakin)
Antiepilettici
BUTIRROFENONI
Aloperidolo
(Serenase)
Neurolettici
FENOTIAZINE
Clorpromazina (Largactil)
Neurolettici
CALCIO ANTAGONISTI
Cinnarizina
(Cinazyn)
Flunarizina
(Flunagen; Issium; Fluxarten)
Diltiazem
Nifedipina
Verapamil
(Dilzene)
(Adalat)
(Isoptin)
BENZAMIDI
Clebopride
(Motilex)
Levosulpiride
(Levopraid 25)
Metoclopramide (Plasil)
INIBITORI RICAPTAZIONE SEROTONINA
Fluoxetina cloridrato (Diesan, Fluoxeren, Prozac)
Fluvoxamina maleato (Dumirox, Fevarin, Maveral )
Paroxetina cloridrato (Sereupin, Seroxat)
Sertralina cloridrato
(Tatig, Zoloft )
Vasodilatatori periferici e
cerebrali
Cardiovascolari,
antiipertensivi
Procinetici
Antidepressivi
Malattia di Parkinson : aspetti terapeutici
Terapia sintomatica
Sistema
Attività del sistema
Classe di farmaci
Dopaminergico

Dopaminergici diretti e indiretti
Glutammatergico

Colinergico

Antagonisti dei recettori NMDA
dell’acido glutammico
Anticolinergici
Adenosinico

Glutammatergico

Antagonisti dei recettori A2
dell’adenosina (istradefillina)
Antagonisti dei recettori AMPA
dell’acido glutammico
Malattia di Parkinson : aspetti terapeutici
Strategie di neuroprotezione
Meccanismi patogenetici cellulari
Classe di farmaci
Stress ossidativo
Antiossidanti
(Vitamine C ed E, chelanti del ferro);
Inibitori delle monoamminossidasi B
(selegilina)
Stabilizzanti mitocondriali
(coenzima Q10; creatina)
Antinfiammatori
(inibitori COX I-II)
Antagonisti dei recettori dell’acido
glutammico (amantadina, remacemide)
Disfunzione mitocondriale
Infiammazione
 Attività amminoacidi eccitatori
Malattia di Parkinson : principali agenti terapeutici
Levodopa
Agonisti dopaminergici
Anticolinergici
Antagonisti recettori acido glutammico
Inibitori enzima MAO-B
The start of levodopa
O. Hornykiewicz and W. Birkmayer in
1970
Farmaci dopaminergici
levodopa
dopa decarbossilasi
Indiretti: Levodopa + inibitori dopa
decarbossilasi periferiche (DDC)
 benserazide
dopamina
 carbidopa
recettore post-sinaptico
Levodopa e Malattia di Parkinson: problemi terapeutici
 Fluttuazioni delle prestazioni motorie
Modifiche della risposta
terapeutica
nell’arco della giornata
 Ritardo nella comparsa dell’effetto
 Nessun effetto
 Peggioramento paradosso dei sintomi
 Movimenti involontari
Possibili cause ?
Malattia
Terapia
• severità
• durata
• tipo di parkinsonismo
• caratteristiche cinetiche del farmaco
• durata
• dose giornaliera
• numero di somministrazioni
Levodopa: profilo farmacocinetico-farmacodinamico
agli stadi iniziali della malattia
Risposta motoria
6
Levodopa (mg/L)
5
4
3
2
1
0
0
1
2
3
4
5
6
7
Tempo (ore)
8
9
10
11
12
Obiettivi del trattamento
iniziale della M. di Parkinson
Rallentare la progressione di malattia
Adeguato beneficio sintomatico
Prevenire/ritardare le complicanze motorie
(stimolazione DAergica continua)
Levodopa: profilo farmacocinetico-farmacodinamico
agli stadi avanzati della malattia
Discinesie
6
Risposta motoria
Levodopa (mg/L)
5
4
3
2
1
0
0
1
2
3
4
5
6
7
Tempo (ore)
8
9
10
11
12
Obiettivi della terapia della
M. di Parkinson avanzata
Riduzione durata“off”, aumento “on”
Riduzione della disabilità “off”
Riduzione gravità e durata delle
discinesie “on” e delle distonie
Rappresentazione schematica della farmacocinetica della Levodopa
Levodopa
Inibitori dopa decarbossilasi
Carbidopa, Benserazide
Metaboliti decarbossilati
Cibo
STOMACO
Inibitori dopa decarbossilasi
Carbidopa, Benserazide
Metaboliti decarbossilati
INTESTINO TENUE
Amminoacidi della dieta
PLASMA
Amminoacidi della dieta
TESSUTI SISTEMICI
Metaboliti decarbossilati,
O-metilati, transaminati
CERVELLO
Metaboliti decarbossilati
Interazione farmacocinetica- farmacodinamica levodopa– pasto
2,0
Levodopa/benserazide
100/25 mg
1,5
Suggerimenti terapeutici
1,0
-standardizzazione dell’orario di
assunzione delle dosi rispetto ai pasti
(almeno 30 minuti prima dei pasti);
0,5
-controllo e ridistribuzione dell’apporto
proteico della dieta nell’arco della
giornata (0,8 g di proteine/kg peso)
0,0
0
1
2
3
4
5
3
4
5
*
Pasto
200
150
100
50
0
1
2
TEMPO (ore)
Variabili che possono modificare la farmacocinetica
della levodopa
Parametri farmacocinetici
Variabili
tmax
Cmax
AUC
Pasto



Stipsi



 pH gastrico



Helicobacter pylori
=
=

Anticolinergici



Antidepressivi
triciclici



Esercizio fisico
?
?
?
Caffeina (200 mg)

=
=
TERAPIA con LEVODOPA:
strategie di ottimizzazione farmacocinetica
 Formulazioni a lento rilascio
Levodopa + Benserazide (Madopar® 100+25 rp)
Levodopa + Carbidopa (Sinemet RM)
 Formulazioni liquide
Levodopa + Benserazide (Madopar Dispersibile)
Levodopa metil-estere + Carbidopa (Sirio)
 Inibitori dell’enzima catecol-O-metiltransferasi (COMT)
Entacapone* (Comtan)
Tolcapone
(Tasmar ®)
* Contenuto nella specialità mediciale Stalevo® (levodopa+ carbidopa + entacapone)
Nome commerciale
Formulazione Levodopa
Benserazide
Carbidopa
Madopar ® 100+25
cps
100
25
-
Madopar ® 100+25 dis
cpr
100
25
-
Madopar ® 100+25 rp
cpr
100
25
-
Madopar ® 200+50
cpr
200
50
-
Sinemet ® 100/25
cpr
100
-
25
Sinemet ® 250/25
cpr
250
-
25
Sinemet ® RM 100/25
cpr
100
-
25
Sinemet ® RM 200/50
cpr
200
-
50
Carbidopa/Levodopa
Teva ® 25/250
cpr
250
-
25
Levodopa/Carbidopa
Hexal ® 100/25
cpr
100
-
25
Levodopa/Carbidopa
Hexal ® 200/50
cpr
200
-
50
Sirio®* 25 mg+100 mg
cpr eff.
100
-
25
Sirio®* 12,5 mg+100 mg
cpr eff.
100
-
12,5
Sirio®* 25 mg+125mg
cpr eff.
125
-
25
* Levodopa metil estere (melevodopa)
FORMULAZIONI GENERICHE a BASE DI LEVODOPA
e CARBIDOPA: ATTENZIONE nella COMPILAZIONE
della RICETTA
• La prescrizione LEVODOPA CARBIDOPA 100 mg/25 mg e 200
mg/50 mg si riferisce a compresse a rilascio prolungato.
• La prescrizione della preparazione generica a rilascio normale
deve essere compilata come CARBIDOPA/LEVODOPA 25/250.
• Per minimizzare il rischio di errore, è importante specificare
inoltre il nome della ditta produttrice delle due diverse
formulazioni:
 LEVODOPA CARBIDOPA Hexal
 CARBIDOPA/LEVODOPA Teva
FORMULAZIONI LIQUIDE di LEVODOPA :
CONSIGLI per L’USO
• Madopar dispersibile ®
 attenzione ai residui di compressa non disciolta nel
bicchiere. Riprendere i residui con acqua una
seconda volta.
• Sirio ®
 sciogliere le compresse in circa 150 ml di acqua;
 dose massima di mantenimento: 3-6 cpr/die
Farmaci dopaminergici
Diretti: agonisti dopaminergici
recettore post-sinaptico
agonisti dopaminergici
Nome commerciale
ergot-derivati
Parlodel ®
Nopar ®
Cabaser ®
non ergot-derivati
Requip ®
Mirapexin ®
Apofin ®
Neupro ®
Principio attivo
Formulazione
Dose
bromocriptina
pergolide
cabergolina
cps
cpr
cpr
5 mg;10 mg
0,05 mg; 0,25 mg; 1 mg
1 mg; 2 mg
ropinirolo
pramipexolo
apomorfina
rotigotina
cpr
cpr
fl; penject
cerotto
0,25 mg; 0,5 mg; 1 mg; 2 mg; 5 mg; 10 mg
0,18 mg; 0,7 mg
5 ml 1%; 30mg/3ml
Agonisti dopaminergici per via orale
Agli stadi iniziali della malattia, in monoterapia o associati a basse dosi di levodopa:
Razionale per l’uso
• Assicurare una stimolazione dei recettori dopaminergici più continua e fisiologica
Obiettivi
• Procastinare gli effetti collaterali a lungo termine della terapia con levodopa (fluttuazioni
motorie, discinesie)
Agli stadi più avanzati della malattia, in associazione alla levodopa:
Razionale per l’uso
• Smussare le fluttuazioni della risposta motoria alla levodopa
Obiettivi
• Ridurre o contenere la dose globale giornaliera di levodopa, in pazienti già trattati con alte
dosi del farmaco, più facilmente associate ad effetti collaterali
AGENTI DOPAMINERGICI
VANTAGGI
SVANTAGGI
 Nessuna competizione con gli
 Biodisponibilità orale bassa e
amminoacidi della dieta per
l’assorbimento intestinale e il
passaggio della barriera
ematoencefalica
molto variabile
 Azione diretta sui recettori
dopaminergici, indipendente da
vie metaboliche cerebrali
 Non sono associati alla
formazione di radicali liberi,
che potrebbero avere
conseguenze negative sulla
progressione della malattia
 Associati ad una minor
incidenza di discinesie rispetto
alla levodopa
 Alta incidenza di effetti
collaterali, specie di tipo
vegetativo e psichiatrico, che
possono portare ad una
interruzione del trattamento
 Necessaria una lenta
titolazione delle dosi
 Minor efficacia rispetto alla
levodopa
Agonisti dopaminergici diretti per via orale
Effetti collaterali
CENTRALI
sedazione
sonnolenza
agitazione
confusione
allucinazioni
discinesie
psicosi
mal di testa
comportamenti compulsivi
(gioco d’azzardo patologico)
PERIFERICI
nausea, vomito
ipotensione ortostatica*
aritmie cardiache
stipsi
fibrosi polmonare e retroperitoneale
alterazioni del pericardio, miocardio,
endocardio e delle valvole cardiache
(ergot-derivati)
edema degli arti inferiori (pramipexolo)
aumento di peso (pramipexolo)
* centrale+periferico
Agonisti dopaminergici per via parenterale
Apomorfina sottocute: caratteristiche farmacocinetiche
tmax
(min)
t1/2
(min)
Biodisponibilità
relativa (%)
Dosi suggerite
(mg/die)
8-16
33-69
100
1,5-4
Apomorfina sottocute “penject”
Agli stadi più avanzati della malattia, in associazione alla levodopa:
Razionale per l’uso
• Agonista dopaminergico a rapida azione (entro 5-15 minuti dalla somministrazione) e
breve durata dell’effetto (45-90 minuti)
Obiettivi
• Permettere un rapido “sblocco” in pazienti con una risposta alla levodopa complicata da
importanti blocchi motori
Possibili svantaggi
• Può provocare nausea, vomito, ipotensione ortostatica di severa entità. Viene usata in
associazione con domperidone (Peridon, Motilium)
• Rischio di abuso
Apomorfina sottocute “penject”
EFFETTI INDESIDERATI
 Nel sito d'iniezione possono manifestarsi prurito, reazioni infiammatorie
locali e noduli sottocutanei, prevalentemente di grado lieve-moderato;
in pazienti trattati cronicamente con alti dosaggi di apomorfina
possono comparire aree eritematose, doloranti, indurite od ulcerate.
 L'insorgenza di nausea e vomito possono verificarsi solitamente in con
seguenza dell'omissione di domperidone.
 Confusione mentale transitoria ed allucinazioni visive sono state talvolta
osservate in pazienti trattati con apomorfina; spesso tali sintomi si erano
manifestati anche durante precedenti trattamenti con Levodopa o dopaminoagonisti orali.
 Raramente e‘ stata osservata ipotensione posturale, in genere transitoria
e presumibilmente in relazione all'interruzione di domperidone.
 E'stata osservata insorgenza di eosinofilia in alcuni pazienti presumibilmente
in relazione alla reazione infiammatoria sottocutanea.
Antagonisti dei recettori dell’acido glutammico
Nome commerciale
(mg/die)
Mantadan ®
Principio attivo
amantadina
Caratteristiche farmacocinetiche
tmax
t1/2
Biodisponibilità
(ore)
(ore)
orale (%)
4-8
18-45
90
Formulazione
Dose suggerita
cpr, 100 mg
100-400 mg
Eliminazione renale
sì (88% non metabolizzato nelle urine)
ATTENZIONE NEI PAZIENTI CON
INSUFFICIENZA RENALE
Amantadina
Agli stadi iniziali della malattia, in monoterapia o associato a basse dosi di levodopa
Razionale per l’uso
• Blanda azione sintomatica
• Effetto neuroprotettivo?
Agli stadi più avanzati della malattia, in associazione alla levodopa:
Razionale per l’uso
• Contrastare l’attività discinetica della levodopa, sfruttando le proprietà dell’amantadina di antagonista
reversibile a livello dei recettori NMDA, implicati nella comparsa delle discinesie
Obiettivi
• Ridurre le discinesie senza dover ricorrere ad una riduzione della dose di levodopa
Possibili svantaggi
• Perdita di efficacia nell’arco di 6- 9 mesi (J Neurol Neurosurg Psychiatry 2004;75:141-143)
Amantadina
Effetti collaterali
CENTRALI
PERIFERICI
confusione
edema degli arti inferiori
allucinazioni
livedo reticularis
alterazioni della memoria
insonnia (ultima somministrazione
giornaliera entro le ore 15)
• La sospensione brusca del farmaco può associarsi ad una sindrome simile alla
sindrome neurolettica maligna.
Inibitori dell’enzima monoamminossidasi B (MAO-B)
Nome commerciale
Principio attivo
Formulazione
Dose suggerita Prescrivibilità SSN
(mg/die)
Jumex ®
selegilina
cpr, 5 e 10 mg
5-10 mg
C
Xilopar ®
selegilina
cpr liof., 1,25 mg
1,25-2,5 mg
C
Azilect ®
rasagilina
cpr, 1 mg
1
A, PT (PT)
• L’enzima monoamminossidasi B (MAO-B) rende
levodopa
dopa decarbossilasi
conto di circa l’80% della attività totale degli
enzimi MAO nel cervello umano ed è coinvolto nel
dopamina
metabolismo della dopamina.
• Selegilina e rasagilina sono inibitori irreversibili,
dopamina
MAO-B
DOPAC
relativamente selettivi delle MAO-B; inibendo il
metabolismo della dopamina, determinerebbero secondo
alcuni ricercatori un aumento delle concentrazioni
intracerebrali di dopamina.
Agenti anticolinergici
Caratteristiche farmacocinetiche
Farmaco
t max
(ore)
t½
(ore)
Biodisponibilità
orale (%)
Eliminazione
metabolica
Dosi
Terapeutiche
(mg/die)
Biperidene
Akineton
0,5-2
20
30
sì
2-8
Triesifenidile
Artane
-
10-29
-
sì
2-8
Orfenadrina
Disipal
2-4
16-35
-
sì
100-300
Agenti anticolinergici
• Agenti di seconda scelta
• Sconsigliato l’uso nei pazienti più anziani, specie a causa dei possibili effetti tossici a
livello cognitivo (memoria a breve termine)
• Una brusca sospensione può causare una grave recrudescenza dei sintomi parkinsoniani
Effetti collaterali
CENTRALI
PERIFERICI
sedazione
sonnolenza
agitazione
confusione
allucinazioni
alterazioni della memoria
secchezza delle fauci
stipsi
ritenzione urinaria (cautela in
pazienti con ipertrofia prostatica)
midriasi con difetti
dell’accomodazione (no in
pazienti con glaucoma ad angolo stretto)
L-dopa continuous administration
Poor solubility of L-dopa :
- large infusion volume of levodopa solution
- parenteral infusion not possible in practice
► need for special formulation
DUODOPA
a highly concentrated Intestinal gel
formulation of L-dopa / Carbidopa
H2O
3000 ml
L-dopa 2.000 mg
Carbidopa 500 mg
Gel
100 ml
Neurology, 2005
risultati
 riduzione della fase «OFF»
 Non incremento delle discinesie
 decremento UPDRS score
 miglioramento della qualità di vita
 effetti collaterali come formulazione std
Malattia di Parkinson: SINTOMI non MOTORI
DISTURBI COGNITIVI e
NEUROPSICHIATRICI (1)
● depressione, apatia, ansietà
● deficit dell’attenzione
● demenza
● Antidepressivi triciclici

attenzione agli effetti
anticolinergici;
 possibili interazioni farmacocinetichefarmacodinamiche
● Antidepressivi SSRI
 possibili interazioni farmacocinetichefarmacodinamiche;

attenzione a eventuali
peggioramenti dei sintomi parkinsoniani
 segnalato  del rischio di fratture
(Arch Intern Med 2007;167:188-94)
● Antidepressivi SNRI
Venlafaxina (Efexor®)

attenzione ad  della pressione
● Farmaci anticolinesterasici
Donepezil, Galantamina,
Rivastigmina (Exelon®), unico con
specifica indicazione nella demenza
in pazienti con MP): no grazie!
(Prescrire International 2007;16:66)

attenzione a disordini
cardiovascolari, peggioramento dei
sintomi parkinsoniani, tremore
DISTURBI COGNITIVI e NEUROPSICHIATRICI (2)
● confusione
● delirio
● allucinazioni
Effetti indesiderati della terapia antiparkinsoniana ?
 tentare la graduale riduzione ed eventuale sospensione degli agenti più facilmente associati a
disturbi cognitivi e psichiatrici, nell’ordine:
anticolinergici
amantadina
agonisti dopaminergici
levodopa
Interventi farmacologici
● Farmaci antipsicotici
- “Tradizionali”: Fenotiazine, Butirrofenoni

attenzione al peggioramento dei sintomi parkinsoniani
- “Atipici”, Risperidone, Olanzapina, Quetiapina, Aripiprazolo:

attenzione al peggioramento dei sintomi parkinsoniani;
● Risperidone ed olanzapina controindicati nel trattamento dei disturbi comportamentali della
demenza ( rischio di ictus);
● Clozapina (Leponex®), unico con specifica indicazione nei disturbi psicotici nella MP;

attenzione ad agranulocitosi, stipsi, ipotensione, cardiomiopatia
Clozapina e rischio di agranulocitosi
La conta leucocitaria e l’emocromo devono essere nella
norma prima d’iniziare il trattamento.
Esami di controllo devono essere ripetuti ogni settimana
per le prime 18 settimane, poi almeno ogni 15 giorni.
 Pazienti in terapia cronica per almeno 1 anno che
presentano un emocromo stabile possono fare le analisi
del sangue ogni 4 settimane.
Prescrizione con piano terapeutico, da rinnovare ogni 2
mesi.
DISTURBI del SONNO
● RBD
● sogni vividi
● insonnia
● eccessiva sonnolenza diurna
Effetti indesiderati della terapia antiparkinsoniana ?

Attenzione all’ orario di somministrazione delle dosi dei seguenti farmaci:
amantadina
selegilina
Interventi farmacologici
● Farmaci ipnotici
Zolpidem (Stilnox®), è largamente utilizzato per il trattamento a breve termine dell’insonnia come
ipnotico a breve durata d’azione.

Effetti indesiderati: delirio, allucinazioni, confusione, consumo incontrollato di cibo durante la
notte, amnesia anterograda anche associata a comportamento inappropriato.
 Casi di amnesia anterograda associati a disturbi comportamentali anche gravi sono stati segnalati
in passato per un altro ipnotico a breve durata d’azione, il composto benzodiazepinico triazolam
(Halcion®).
DISTURBI VEGETATIVI
● disturbi urinari
● ipotensione ortostatica
Interventi farmacologici
Attenzione ai farmaci anticolinergici
utilizzati nella urgenza e incontinenza
urinaria (Oxibutinina, Ditropan®)
 rischio di stati confusionali nell’anziano,
peggioramento della stipsi
Effetti indesiderati della terapia
antiparkinsoniana ?
Attenzione agli effetti
ipotensivi di:
• agonisti dopaminergici
• levodopa
• inibitori MAO-B
Interventi farmacologici
● Farmaci corticosteroidi
- Fludrocortisone acetato
(Florinef®) non in commercio in
Italia  prescrizione per farmaci
DISTURBI GASTROINTESTINALI
● costipazione
● scialorrea
● disfagia
Effetti indesiderati della terapia antiparkinsoniana ?

Attenzione agli anticolinergici, agli agonisti dopaminergici
Interventi farmacologici
● Farmaci procinetici
Attenzione a Clebopride (Motilex), Levosulpiride (Levopraid 25), possono
indurre parkinsonismi
RACCOMANDAZIONI sulla GESTIONE della TERAPIA
nel PAZIENTE ANZIANO
Afssaps, 2005
1) Quando si sceglie il farmaco  informarsi sul
paziente:

Considerare la patologia da curare, le patologie associate e la loro
“gerarchia” in funzione della situazione presente, tenendo conto
dell’insieme dei fattori di rischio del paziente che possono favorire
l’insorgenza di un evento avverso;

stilare la lista completa dei farmaci assunti dal paziente, sia da
prescrizione che da automedicazione;

prima di prescrivere, verificare che i sintomi accusati dal paziente
non siano degli effetti indesiderati di un farmaco o di una
associazione di farmaci precedentemente assunti;

valutare la capacità del paziente di prendere da solo le sue
medicine e di essere coinvolto nella gestione del suo trattamento.
2) Quando si prescrive il farmaco  controllare il
trattamento:
 limitare la polimedicazione, privilegiare schemi
terapeutici semplici;
 adattare la posologia dei farmaci tenendo conto dei
parametri farmacocinetici e dell’insieme delle modifiche
fisiologiche e/o patologiche del paziente;
 controllare di non impostare terapie che possano dar
luogo ad interazioni farmacologiche;
 verificare che le condizioni di somministrazione siano
adattate al paziente e che la prescrizione sia precisa,
chiara e comprensibile.
3) Quando si monitora la terapia  valutare
l’efficacia e la tollerabilità:
 Rivalutare regolarmente l’interesse di ciascun farmaco
in termini di rischio/beneficio individuale;
 controllare ed adattare il trattamento, specie in caso di
nuove patologie acute intercorrenti;
 interrogarsi sempre sulla necessità di perseguire un
trattamento ed evitare “l’accumulo di farmaci col passare
degli anni”;
 la sospensione di certi farmaci deve essere
progressiva per evitare fenomeni di astinenza o
rebound.
GRAZIE per l’ ATTENZIONE !