Sindrome di PARKINSON Colpisce generalmente persone anziane dopo i 75 anni. Malattia in genere dei paesi industrializzati legata all’invecchiamento della popolazione. Definizione: è una patologia acquisita causata dal difetto della dopamina e da alterazioni della sostanza nera del mesencefalo, caratterizzata dal rallentamento dei movimenti, tremore, rigidità. Cause: nella maggior parte dei casi la causa è ignota (parkinson idiopatico) ma può anche essere secondario a lesioni vascolari, avvelenamenti o all’uso prolungato di farmaci. Patogenesi: i neuroni della sostanza nera del mesencefalo sintetizzano normalmente dopamina dell’amminoacido tirosina, dopo la sua trasformazione in levo-dopa. Quando il numero delle cellule nervose che producono dopamina diminuisce del 75 % si manifestano i sintomi della malattia. Sintomi maggiori: rigidità, tremore, lentezza nei movimenti ed equilibrio precario - il viso perde progressivamente la mimica; - i periodi di rigidità muscolari si alternano a periodo di relativo rilassamento muscolare con passaggio improvviso. - Il tremore scompare durante il sonno e quando si compiono i movimenti. - L’aumento di alcool e proteine agevola i sintomi - Per ridurre gli effetti secondari si utilizza levodopa associata ad altri farmaci. Terapia: il farmaco principale è la levodopa che è un precursore della dopamina che può attraversare la barriera ematoencefalica, entrare nei neurone e, dopo trasformazione, venire riversata all’esterno in aiuto alla dopamina prodotta naturalmente in quantità inadeguata. Dopo 5 anni di terapia c’è la riduzione dell’effetto farmacologico con manifestazione della sintomatologia tra un’assunzione e l’altra. Essendo una malattia progressiva, la successiva evoluzione, utilizzando solo levodopa, fa insorgere nuovi sintomi, discinesie e distonie. Questo porta alla sindrome da trattamento cronico con levodopa per ovviare questo, si usano insieme alla levodopa altri farmaci che stimolino la dopamina ed altri che inibiscano la naturale degradazione della dopamina prolungandone l’effetto. Dieta: bisogna evitare tutto ciò che può rallentare l’assorbimento intestinale e che puo portare ad una riduzione della quantità di farmaci disponibile e quindi della sua efficacia. Nella malattia di parkinson hanno un ruolo fondamentale le terapie fisiche e del movimento Fra le terapie fisiche: calore, ionoforesi (effetto trofico ed antidolorifico) e massoterapia ( che stimola la fibra muscolare ).