HEGEL 1 Vita ed opere • Stoccarda 1770: nascita • Tubinga 1788: Università, biennio filosofico+triennio teologico, conosce Hoelderlin e Schelling • Berna e Francoforte 1793-1799: precettore; “La vita di Gesù” (1795), “Lo spirito del cristianesimo e il suo destino” (1798) • Jena 1801-1806, professore straordinario all’Università: “La fenomenologia dello spirito” (1806, pubblicata nel 1807) • Norimberga 1806-1816, direttore del Ginnasio cittadino, “La scienza della logica” • Heidelberg 1816-1818, professore all’Università; “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio” • Berlino 1818-1831, professore all’Università, periodo di grande successo; “Lineamenti di filosofia del diritto”, corsi e lezioni 2 SCRITTI TEOLOGICI GIOVANILI • Nello “Spirito del cristianesimo e il suo destino” sono concepite due forme di religiosità: • 1)quella greca, che comporta l’armonia tra individuo e società umana con il divino universale; non vi è scissione tra un aldiquà e un aldilà --- felicità • 2) quella giudaica, con una scissione tra l’umano e il divino che genera tristezza e un sentimento di schiavitù dell’uomo nei confronti di qualcosa che è altro da lui: l’uomo è schiavo della legge 3 OPERE GIOVANILI (continua) All’inizio il cristianesimo è = al giudaismo; In seguito diventa: conciliazione tra Grecia e Israele: Cristo media la scissione tra umano e divino restituendo l’uomo alla sua integrità ad un livello MEDIATO, cioè più alto e maturo. AMORE è il luogo in cui vita e legge trascendente perdono il carattere di estraneità e si mediano LA RELIGIONE è il vertice della vita spirituale, successivamente lascerà il campo alla ragione La religione hegeliana ha un carattere speculativo e tralascia la dimensione storica di Gesù Cristo 4 I capisaldi del sistema hegeliano 1) La realtà è Spirito infinito 2) La vita dello Spirito si svolge dialetticamente cioè allo stesso modo in cui si dipana il sapere filosofico 3) L’elemento speculativo è la caratteristica principale di questo svolgimento dialettico 5 La realtà come Spirito Il fondamento del reale non è sostanza (essere irrigidito della tradizione metafisica) ma SOGGETTO-PENSIERO-SPIRITO = ATTIVITÀ-PROCESSO-MOVIMENTO 6 CONTRO FICHTE • L’attività pura che si autopone e pone a se stessa un limite per poi superarlo SPOSTA SEMPRE PIÙ IN LÀ IL LIMITE SENZA MAI SUPERARLO Io---Limite---Io---Limite---Io---Limite Questa retta che procede secondo uno schema binario (io-limite) è un cattivo infinito perché resta un processo irrisolto in quanto non raggiunge mai il proprio scopo. 7 FICHTE non riesce mai a restaurare e a dare unità alla scissione di Io e non-Io, di soggetto e oggetto 8 CONTRO SCHELLING La filosofia dell’identità supera le scissioni ma non riesce a dedurre pienamente le sue differenza interne e i suoi contenuti: dissolve tutto ciò che è differenziato e determinato in una “notte in cui tutte le vacche sono nere” Infatti o è pienamente identità e allora la differenza si annulla o contiene in sé effettive differenziazioni e allora si annulla l’identità 9 LO SPIRITO SECONDO HEGEL • Si autogenera, generando ad un tempo la sua determinazione, e superandola pienamente Lo SPIRITO non è, come in Fichte, pura esigenza di infinito, sempre irrisolta, ma è continua posizione del finito e suo effettivo superamento. Egli produce negando e determinando se stesso (omnis determinatio est negatio – Spinoza) e superando effettivamente la sua negazione (negandola e togliendola) producendo un reale spostamento di piano 10 Il movimento a spirale Nuova negazione Nuovo superamento nuova posizione Nuova negazione negazione Superamento e nuova posizione posizione 11 L’Unità che si fa nella Diversità L’uno nel suo continuo movimento si specifica nella sua negazione e si riguadagna come unità ad un livello più alto. La verità complessiva dello spirito è questo suo movimento che continuamente costituisce se stesso, negandosi e ricostituendosi continuamente. 12 esempio • Il frutto è lo sviluppo del bocciolo attraverso la sua negazione-specificazione • Il tutto è la vita della pianta Determinandosi, cioè negando se stesso nel fiore. Il bocciolo muore come bocciolo per diventare fiore Il fiore a sua volta si nega come tale e diventa frutto Il bocciolo si sviluppa 13 IL FINITO E L’INFINITO • • Il finito nello spirito diventa momento necessario allo sviluppo dell’infinito, la negazione momento del medesimo sviluppo necessario all’affermazione. IL REALE è un processo infinito di autocreazione che passa attraverso momenti negativi e finiti. 14 I TRE MOMENTI PRINCIPALI DELLO SVILUPPO DELLO SPIRITO • • Essere in sé: momento iniziale dell’autoposizione Essere fuori di sé o essere-altro: momento secondario dell’autonegazione o dell’autoalienazione • Essere in sé e per sé: terzo momento del ritorno a sé o dell’autosuperamento Questi sono i tre momenti del riflettersi in se stesso dello spirito cioè del ripiegarsi e del guadagnare un livello più alto di sé stesso. Tale movimento è il movimento dell’intero e di tutte le sue parti (cioè di ogni singolo essere finito) e corrispondono sul piano dell’ASSOLUTO a 1) IDEA 2) NATURA 3) SPIRITO --- Dal logos, pura attività indifferenziata si perviene allo spirito che è il compimento del movimento che ha superato la sua negazione e che quindi è totalità differenziata e autocosciente La SOGGETTIVITÀ si obiettiva e si fa natura, alienandosi da se stessa, e ritorna in sé, superando la sua propria alienazione 15 Tutto ciò che è razionale è reale e viceversa Qualunque cosa avvenga non è fuori dall’Assoluto, che è razionalità, pensiero, spirito in movimento, ma è un suo momento insopprimibile. L’Assoluto dunque comprende la sua negazione e la risolve in se stesso. Lo Spirito è ciò che sopravvive alla sua propria devastazione perché ne fa un momento della propria vita. PANLOGISMO 16 IL “metodo” di Hegel: la dialettica Contrariamente ai Romantici, per Hegel l’Assoluto non si coglie immediatamente, ma attraverso la mediazione del pensiero, proprio perché ogni sapere, e quindi anche quello dell’Assoluto, è mediazione, passaggio ragionativo di livello in livello (la filosofia non conosce scorciatoie). La dialettica è il metodo che garantisce tale conoscenza e tale passaggio, e che conferisce scientificità alla filosofia. 17 TESI, ANTITESI e SINTESI • In modo più raffinato rispetto all’universale platonicoaristotelico, che rappresenta un primo passo verso la scientificità e che tuttavia mostra una rigidità che non dà conto dell’effettivo movimento della realtà, il concetto hegeliano è dinamico. • Esso riproduce la natura stessa dello Spirito e della realtà nel loro intrinseco dinamismo e si compone di tre momenti TESI • 1)Tesi, lato astratto o intellettivo, che corrisponde alla coniazione di concetti universali astratti e irrigiditi nella loro contrapposizione al particolare. Qui il pensiero è fermo e non riesce a dare conto dei nessi che vi sono tra particolare e universale e della loro intima solidarietà. 18 ANTITESI • 2) Antitesi, momento negativo o dialettico in senso stretto. Comincia qui l’attività della Ragione che fluidifica e dinamizza l’astrattezza dei concetti intellettivi. In tale situazione si coglie il rovesciarsi del concetto nel suo contrario e l’impossibilità di pensarlo senza il suo contrario. Dunque l’universale non è senza il particolare, l’infinito senza il finito, il simile senza il dissimile etc. 19 SINTESI 3)E’ momento speculativo o positivamente razionale in cui si coglie l’unità delle determinazioni contrapposte, ossia il positivo che emerge dalla negazione, toglimento (inveramento) del negativo. Lo speculativo è un superare che corrisponde ad un togliere che è al tempo stesso conservare. Il negativo non viene semplicemente negato ma viene sintetizzato ad un più alto livello in cui positivo e negativo sono giustificati e nello stesso tempo superati nella loro reciproca unilateralità: Es. innocenza – consapevolezza del male – virtù temerarietà – consapevolezza della paura -- coraggio 20 AUFHEBEN • Il superamento proprio del momento speculativo che toglie, conserva e invera i primi due momenti si chiama Aufheben=togliere e conservare assieme. • Il movimento dell’ Aufheben coglie l’Assoluto come unità degli opposti, concreta e differenziata in sé stessa e rappresenta il culmine della ragione. • Nella proposizione speculativa l’”è” della copula non indica la semplice unione estrinseca di un soggetto e un predicato ma il movimento dialettico in cui il soggetto trapassa nel predicato superando la rigidità astratta di entrambi Es. “Il reale è razionale” è proposizione speculativa: il reale non è soggetto-sostanza che si unisce al razionale predicato-accidente, ma è espresso nel suo senso profondo dall’universale e viceversa: il soggetto passa nel predicato e vi si risolve in modo che le parti si possono agevolmente scambiare all’interno di quella che diviene un’identità dinamica. 21