Lo scontro fra la Grecia e la Persia Francesco Toscano Un conflitto di civiltà nel corso del VI secolo a. C. le città greche della costa occidentale dell’Asia Minore (odierna Turchia) crescono in ricchezza e potenza, pur essendo nella sfera di influenza dell’impero persiano: è il presupposto del conflitto tra Greci e Persiani, vero primo scontro di civiltà si scontrano due concezioni politiche ed esistenziali: un impero di sudditi contro città di uomini liberi, la schiavitù contro la libertà (eleutherìa kài autonomìa) Le città ioniche Ciro, re persiano, sottomette la Lidia nel 546 a. C. e le città greche della costa diventano tributarie dell’impero persiano formalmente libere, mantengono leggi ed istituzioni greche; sono costrette a pagare tributi e ad inviare truppe ai Persiani sono governate da tiranni, più facilmente controllabili dai sàtrapi persiani La causa della guerra nel 499 a. C., sotto il regno di Dario, le città ioniche si ribellano sotto la guida di Aristàgora, tiranno di Mileto Atene ed Erètria, in virtù della synghenèia ionica, inviano rispettivamente 20 e 5 navi in aiuto delle città in rivolta nonostante ciò, le città greche vengono sconfitte e punite molto severamente nel 494 a. C. viene conquistata Mileto, distrutta la città e venduta la popolazione, come schiavi le città greche del continente si alleano fra di loro per paura del pericolo persiano L’impero persiano nel 480 a. C. La prima guerra persiana nel 492 a. C. i Persiani conquistano la Tracia e la Macedonia e chiedono la sottomissione alle altre città greche del continente, ma Atene e Sparta si rifiutano la flotta persiana naufraga vicino al monte Athos e l’intera spedizione fallisce nel 490 a. C. Dario vuole vendicarsi dell’aiuto prestato da Atene alle città ioniche e organizza una spedizione affidando il comando dell’esercito a Dati e ad Artafèrne la flotta persiana sbarca indisturbata sull’isola di Eubèa, conquista la capitale Erètria e ne deporta la popolazione in Asia La prima guerra persiana l’esercito persiano si dirige verso l’Attica e stabilisce l’accampamento a nord di Atene, nella pianura di Maratona l’assemblea ateniese decide di inviare contro il nemico tutto l’esercito, costituito da 10.000 opliti, comandati dal loro migliore generale, Milziade, ex soldato di ventura L’intervento spartano e l’inizio gli Ateniesi chiedono aiuto agli Spartani, che, però, in quei giorni stanno celebrando una festa in onore di Apollo, durante la quale era loro interdetto prendere le armi perciò gli Spartani promettono di mandare il loro esercito sei giorni dopo, alla scadenza del periodo sacro nel frattempo gli Ateniesi si trincerano sulle alture che dominano la pianura i Persiani accampati sul litorale, aspettano che l’esercito nemico si dissolva La battaglia di Maratona la falange degli opliti si dimostrò allora — come si sarebbe dimostrata in ogni guerra successiva contro i Persiani — un’arma invincibile scendendo a passo di corsa dalle alture, gli opliti ateniesi con la loro massa compatta spezzarono lo schieramento dei nemici e li respinsero sino alle navi, costringendoli a reimbarcarsi nel massimo disordine Ateniesi morti: 200 Persiani morti: 6000